Meteo, da domenica previsto gelo russo: temperature in picchiata di 15°, neve in pianura

L’aria calda proveniente dalla Tunisia si scontrerà con il gelo russo formando la tempesta perfetta e un mix esplosivo. Al momento le mappe meteorologiche indicano uno scontro molto violento, previsto per domenica 26 febbraio quando l’Illusione di Primavera del sabato lascerà il posto al freddo pungente russo su gran parte dell’Italia, specie al Centro-Nord. Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma infatti il ribaltone da questa domenica, con l’arrivo di un vero e proprio colpo di coda dell’inverno. Sono attesi venti di burrasca di Bora e Tramontana, in attivazione già da sabato sera sull’Alto Adriatico: domenica insieme al vento gelido, di lontana estrazione russa, avremo nevicate a bassa quota tra Marche ed Emilia Romagna, localmente non sono esclusi fenomeni parossistici quali temporali di neve, graupel o neve tonda e, nella notte tra domenica e lunedì, nevicate deboli fin sulle coste e in pianura al Nord.

Lunedì 27 febbraio potrebbe essere poi la giornata del Ciclone di Neve al Centro-Nord con fenomeni fino in pianura non esclusi su Piemonte, Emilia Romagna, Marche, Umbria e Toscana. Ma come sempre, per avere una previsione attendibile a 4-5 giorni dobbiamo aspettare le conferme successive delle elaborazioni modellistiche. Al momento è una tendenza, quel che è certo è il crollo delle temperature di domenica 26 febbraio, con un calo fino a 15-17°C in montagna (!) e fino a 10 gradi in meno anche in pianura: da una primavera quasi estiva a un inverno italiano tipico di 30 anni fa, prima dell’acuirsi del riscaldamento globale.

Intanto, fino a sabato compreso, vivremo l’Illusione di Primavera con temperature ovunque sopra la media: il piacere più intenso di vivere giornate soleggiate e miti sarà relegato al Sud; al Centro-Nord, infatti, saranno frequenti le nubi e anche qualche piovasco specie tra Lombardia, Veneto ed Emilia.
In sintesi, quando ormai tutti eravamo pronti a fare il cambio di stagione, ecco che arriva un nuovo nocciolo gelido russo con un periodo freddo atteso anche per buona parte della prossima settimana.

Nel dettaglio, per la giornata di venerdì 24: al nord è prevista pioviggine con nubi basse (specie al Nord Ovest); nubi sparse, specie sulle tirreniche, al Centro mentre permane il bel tempo al Sud. Infine, per sabato 25 al Nord sono previste nubi e qualche pioggia a Sud del fiume Po, al Centro si prevede un clima caldo con peggioramenti e temporali su Toscana e Sardegna, mentre il Sud sarà soleggiato con un caldo anomalo, tipico di fine aprile. La tendenza: domenica irruzione artica con neve a bassa quota sulle adriatiche e poi verso Pianura Padana, Toscana ed Umbria. Venti di burrasca.

Meteo, è arrivato NìKola: porterà una settimana di gelido inverno

Ormai ci siamo: è arrivato NìKola, un nocciolo d’aria gelida in discesa dalla Russia, che provocherà verosimilmente effetti pesanti su gran parte delle regioni per tutta la settimana. Il rischio, oltre al gelo, è che si verifichino diffuse precipitazioni, nubifragi, e anche neve a bassa quota. Si apre così una settimana di crudo inverno per il nostro Paese.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, comunica che nella giornata odierna un flusso di correnti d’aria di origine artico-continentale dilagherà sul bacino del Mediterraneo, tuffandosi direttamente dalla Porta del Rodano: una parte dell’intenso flusso in uscita dal Rodano favorirà la formazione di un minimo depressionario (Vortice Ciclonico) proprio tra il mar Ligure e il mar Tirreno. Oggi il maltempo colpirà il nostro Paese a iniziare dal Nord Ovest, con nevicate fino a bassa quota tra basso Piemonte, interno ligure ed Emilia occidentale.

Col passare delle ore il vortice ciclonico si sposterà verso Sud-Est: saranno possibili precipitazioni intense su Toscana, Lazio, Campania, Calabria e sulle due Isole Maggiori. Grazie a un cospicuo calo delle temperature, la neve potrà scendere copiosa sull’Appennino con fiocchi che potranno spingersi fin sotto i 100 metri di quota specie sul versante adriatico. Martedì 7 attenzione alla Sicilia: la particolare configurazione attesa potrebbe dar luogo a fenomeni piovosi molto intensi, anche sotto forma di nubifragio sui settori occidentali dell’isola.

Anche per il resto della settimana le condizioni meteo climatiche si manterranno instabili e soprattutto fredde da Nord a Sud, con il rischio di nevicate fino in pianura sul versante adriatico tra Romagna e Marche. Su Sicilia e Sardegna insisteranno ancora per tutta la giornata di Giovedì forti precipitazioni, localmente a carattere di nubifragio, nevose sulla Sardegna a 5-600 metri, a quote superiori sulla Sicilia.

Oltre alle intense precipitazioni, localmente anche nevose, a far notizia saranno le temperature, che si porteranno di circa 7-8°C al di sotto delle medie climatiche di riferimento, in particolare sulle regioni del Centro Sud per tutta la settimana. Attenzione inoltre al freddo notturno che si registrerà soprattutto al Nord dove sono previsti maggiori aree di sereno che favoriranno una maggior dispersione del calore verso la libera atmosfera e un conseguente più rapido ed intenso raffreddamento alle basse quote. Su molte aree della Pianura Padana infatti la colonnina di mercurio potrà scendere di parecchi gradi sotto la soglia del gelo.

Un’altra ondata di caldo anomalo ma dal weekend ritorna il gelo con Nìkola

Febbraio inizia con un’altalena termica: le temperature saliranno repentinamente e in modo anomalo entro il weekend, in particolare nei valori massimi, poi, da lunedì prossimo, tornerà il freddo con il nocciolo gelido russo NìKola. Lorenzo Tedici, meteorologo de ilmeteo.it, conferma un quadro dinamico con la rimonta dell’Anticiclone delle Azzorre nelle prossime ore anche al Sud: “E’ previsto bel tempo quasi ovunque con massime fino a 15 gradi persino in Pianura Padana – spiega -. L’alta pressione ci accompagnerà fino a domenica, con alcuni ‘nei’ da segnalare: le minime al mattino resteranno piuttosto basse con locali gelate al Centro-Nord, alcuni addensamenti per nubi basse non sono esclusi in Pianura Padana e lungo il versante tirrenico“.

La sorpresa potrebbe arrivare la prossima settimana con una configurazione tipica quasi da Buran, vento caratteristico delle steppe della pianura sarmatica: il nocciolo gelido russo NìKola si sta avvicinando all’Italia portando abbondanti nevicate tra Ucraina e Romania, con il gelo che si spinge anche sui vicini Balcani.
Quest’aria fredda, al momento, è prevista dilagare verso l’Italia dalla Porta delle Bora già da domenica sera quando inizialmente qualche fenomeno temporalesco potrebbe insistere sul versante adriatico associato anche a locali grandinate fuori stagione.
In seguito, con l’afflusso diffuso dell’aria gelida, sono previste nevicate fin sulle spiagge adriatiche dal Veneto alla Puglia, fiocchi bianchi su gran parte del Centro-Sud e un crollo delle temperature anche di 10 gradi: l’altalena dunque ci porterà a salire di 5-8 gradi fino a domenica per poi scendere improvvisamente di 10°C con la nuova settimana.

Questo è lo scenario più gelido previsto dai modelli; se la traiettoria di NìKola risulterà più orientale (come a volte accade quando le irruzioni arrivano dalla Russia in un quadro sinottico successivo ad un periodo altopressorio delle Azzorre) allora i fenomeni nevosi saranno più probabili solo dall’Abruzzo in giù.
La minaccia di NìKola però è reale perché c’è già tantissima neve da Bucarest a Sarajevo e il gelo russo in avanzamento verso la Polonia e la Repubblica Ceca.

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Meteo, ancora gelo: weekend con venti freddi e neve a bassa quota

Tutto confermato: il freddo in ingresso dai Balcani sta provocando ancora maltempo al Centro-Sud con tanta neve sugli Appennini, altri 30-40 cm di neve fresca dopo le bufere degli ultimi 10 giorni. Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma che fino alla fine di gennaio il tempo resterà invernale con successivi impulsi freddi dai quadranti settentrionali. In particolare, masse d’aria di origine polare russa si infileranno nelle valli delle Alpi Dinariche scivolando da Nord-Est verso Basse Marche, Abruzzo, Molise e Puglia con nevicate fino a quote di bassa collina; l’aria fredda risulterà poi instabile a contatto con le masse d’aria ancora tiepide che stazionano sull’estremo Sud generando altri temporali e locali nevicate a quote di bassa montagna.

In sintesi, avremo ancora maltempo al Sud e sul versante adriatico mentre al Nord ed in Toscana il sole tornerà a splendere seppur con condizioni gelide al mattino e fredde di giorno. Nelle prossime ore i fenomeni più intensi sono attesi tra Molise e Puglia, ma anche intorno al Basso Tirreno, con un minimo di bassa pressione che si sposterà lentamente verso le isole ioniche greche. La neve cadrà tra Basse Marche, Abruzzo e Molise oltre i 300 metri, a quote collinari anche tra Puglia e Basilicata, mentre tra Calabria e Sicilia la quota neve si attesterà intorno ai 700-900 metri. Correnti orientali, a tratti più umide, potranno dar luogo ad addensamenti tra Piemonte e Lombardia ma senza fenomeni, con velature in transito anche sul Triveneto. Nel weekend, con l’allontanamento del ciclone verso la Grecia, il tempo diventerà meno instabile ma ancora freddo: sono attese delle nevicate residue, nella giornata di sabato, dalle Marche fino al Sud e localmente in Sardegna, la quota neve sarà in calo fino ai 200 metri sul versante adriatico, sempre intorno ai 600-900 metri al Sud e sulle Isole Maggiori.

La nota più importante, dopo quella sulle abbondanti nevicate in Appennino, riguarda le temperature previste: -2°C/+5°C al Nord, -1°C/+7°C al Centro, +3°C/+9°C al Sud. Sono temperature inferiori alla media del periodo di circa 5°C e causano un’intensa sensazione di freddo dove accompagnate da forti venti; ma in particolare sembra che faccia molto freddo perché con il Riscaldamento Globale non siamo più abituati alle normali temperature invernali di gennaio. D’altronde siamo vicini ai Giorni della Merla, quelli che per tradizione sono i più freddi dell’anno, dunque non dovremmo meravigliarci di questi valori previsti al termometro: la tantissima neve caduta in Appennino invece, oltre che farci gioire come bambini, è una piacevole anomalia, simbolo di un inverno italiano che ancora esiste e resiste.

Usa nel freezer, temperature a -57 e stato di emergenza

Il Governatore dello Stato di New York, Kathy Hochul, ha dichiarato lo stato di emergenza a causa della violenta ondata di maltempo che si sta abbattendo sull’intero territorio dello Stato. Forti piogge e nevicate, venti, inondazioni costiere e lacustri e gelate improvvise saranno possibili nel weekend di Natale. Hochul ha invitato i newyorkesi ad aspettare fino a domenica per viaggiare, poiché le condizioni stradali in tutto lo Stato saranno pericolose.

Le macchine dei soccorsi, spiega in una nota il governatore newyorkese, “sono ben preparate, coordinate e pronte a schierare risorse e attrezzature per rispondere alla tempesta. Vogliamo che tutti i newyorkesi arrivino dove devono andare in sicurezza per celebrare le festività con i propri cari”. A partire da oggi e fino a sabato mattina, si prevede che su gran parte dello Stato si abbatteranno venti fino a 60 miglia all’ora o più. Le temperature scenderanno rapidamente e in modo significativo, di oltre 35 gradi in alcune regioni, causando gelate improvvise. Oggi e domani i venti saranno abbastanza forti da provocare l’abbattimento di alberi e linee elettriche. Secondo quanto riferisce la Cnn, le temperature potrebbero raggiungere i -57 gradi causando problemi alla viabilità e agli aeroporti. La tv americana quantifica in “oltre 1000″ i voli che sono stati cancellati con aeroporti ovviamente in tilt.

La Divisione per la sicurezza interna e i servizi di emergenza dello Stato di New York ha iniziato a coordinare le operazioni di risposta dell’Agenzia statale e ha contattato i governi locali all’inizio di questa settimana. Il Centro Operativo di Emergenza dello Stato aprirà questa mattina e sta collaborando con la Contea di Erie per predisporre motoseghe e generatori e distribuire sacchi di sabbia alla Guardia Costiera degli Stati Uniti a Buffalo per proteggersi da potenziali inondazioni sulla riva del lago. Attivato anche l’Ufficio di Prevenzione e Controllo Incendi per predisporre mezzi e personale.

Il maltempo si sposterà a sud nelle prossime ore, verso la Florida e il Messico.

(Photocredit/Afp)

Tanto freddo, poco vento: il prezzo dell’energia elettrica si impenna

Gelo in mezza Europa. Nevica a Londra. Temperature in picchiata. Caloriferi a tutto gas e boom della domanda di energia elettrica. Inevitabile una impennata dei prezzi della luce, dato che parecchie abitazioni nel Vecchio Continente si riscaldano con l’elettricità. In Italia il Pun, prezzo unico nazionale, oggi e domani sarà di 422 euro per megawattora, una quotazione che non si vedeva da fine estate, quando il valore del gas era alle stelle, la siccità aveva prosciugato le centrali idroelettriche e ridotto ai minimi la produzione eolica. Anche in questi giorni, la produzione di energia dal vento è ai minimi termini. Non parliamo di fotovoltaico. Infatti anche nella Svezia green il prezzo dell’energia elettrica è addirittura superiore a quello italiano: 439 euro/Mwh nel Sud dello stato scandinavo. Quotazione simile nella Norvegia, primo fornitore europeo di gas. A Stoccolma oggi l’eolico ha funzionato al 36% delle capacità e l’idroelettrico al 65%. Ad Oslo l’idroelettrico è invece girato al 55%.
In Gran Bretagna, per timore di black out, sono state riattivate d’urgenza centrali a carbone, con l’eolico usato al 28% della sua potenza. Carbone che invece ha ormai sostituito il metano russo in Germania. Nella classifica, aggiornata quasi in tempo reale da Electricity Maps, emerge come il 44,95% dell’elettricità tedesca è prodotta dal carbone, rappresentando il 75,87% delle emissioni, secondo Paese europeo per intensità di carbonio. In Polonia invece la luce deriva per l’81% dal carbone, ovvero il 92,45% delle emissioni.
In Italia la prima fonte per produzione di energia elettrica resta il gas (46,72%). In Francia invece il 59% dell’elettricità deriva dal nucleare. Piccolo particolare: le centrali lavorano ancora a metà della loro potenza. Risultato: La Francia non ha mai importato così tanta elettricità come nella settimana dal 5 all’11 dicembre. Compreso dall’Italia, che continua a beneficiare di importanti forniture via gasdotto da Algeria, Azerbaigian e pure dalla Russia.
Gli stoccaggi di gas comunque sono scesi dalla fatidica soglia di 90%. Secondo i dati di Agsi, Aggregated gas storage inventory, le riserve – aggiornate al 10 dicembre – sono scese in Italia all’87,86%, mentre la media europea è calata a 88,48 per cento. Il prezzo ad Amsterdam del Ttf in realtà è sceso di oltre il 3% a circa 135 euro/Mwh, avendo in parte scontato l’arrivo del freddo artico e quindi la riduzione delle scorte. E’ invece salito di oltre il 10% il prezzo del gas in America, proprio in vista di temperature gelide nei prossimi giorni.
Picchi o non picchi meteorologici, l’Unione Europea dovrà affrontare un potenziale deficit di quasi 30 miliardi di metri cubi di gas naturale nel 2023, afferma l’Aie in un nuovo rapporto pubblicato oggi. Ma secondo l’Agenzia questo divario può essere colmato e il rischio di carenze evitato attraverso maggiori sforzi per migliorare l’efficienza energetica, distribuire energie rinnovabili, installare pompe di calore, promuovere il risparmio energetico e aumentare le forniture di gas. Nel frattempo l’energia elettrica torna a impennarsi e a gennaio non sembra esserci speranza di vedere una riduzione della bolletta.