Grech, il cardinale maltese che guida il ‘partito sinodale’

Mario Grech (Malta), 68 anni – Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, è il volto di una Chiesa attenta alle sfide contemporanee, inclusa la questione ambientale. Figura chiave tra i riformisti, è stato ‘lanciato’ nei giorni scorsi dal cardinale gesuita Jean-Claude Hollerich, durante una celebrazione nella Chiesa Nuova di Roma. Attorno a Grech si raccoglie buona parte dell‘area progressista, anche dell’Asia e dell’America Latina. Ma è anche considerato una figura di mediazione, capace di dialogare con correnti diverse.

Nato il 20 febbraio 1957 a Qala, sull’isola di Gozo, Grech è stato ordinato sacerdote nel 1984. Nel 2005 è stato nominato vescovo di Gozo da Papa Benedetto XVI. Dal 2013 al 2016 ha presieduto la Conferenza Episcopale Maltese. Nel 2019, Papa Francesco lo ha nominato pro-segretario generale del Sinodo dei Vescovi e, nel 2020, segretario generale. È stato creato cardinale nel Concistoro del 28 novembre 2020. Nel suo ruolo, ha guidato il processo sinodale dal 2021 al 2024, per promuovere una Chiesa più partecipativa e missionaria.

Durante il suo episcopato a Gozo, Grech mostra una particolare sensibilità verso le questioni ambientali. In processione per invocare la pioggia, nel 2016, sottolinea l’importanza di un uso responsabile delle risorse idriche, evidenziando come l’abuso e lo spreco d’acqua abbiano danneggiato le falde: “Siamo consapevoli che la mancanza d’acqua è il risultato di fattori ecologici. L’uomo non deve continuare ad abusare dell’ambiente. Meno alberi abbiamo, meno acqua piovana sarà disponibile. Esiste un forte legame tra il rimboschimento, il clima e la pioggia”, denuncia in quella occasione.

La sua visione sinodale della Chiesa si riflette anche nell’approccio alle questioni sociali, alla continua ricerca di un dialogo aperto e inclusivo. Il porporato maltese incarna una leadership attenta alle sfide del nostro tempo, promuovendo una Chiesa che ascolta, si confronta e agisce in favore del bene comune e della salvaguardia del Creato.

Hollerich progressista europeo: “La crisi climatica uccide quanto una guerra”

Jean-Claude Hollerich (Lussemburgo), 66 anni – Presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea (Comece) e relatore generale del Sinodo sulla sinodalità, il cardinale gesuita è uno dei principali promotori della “conversione ecologica” nella Chiesa cattolica.

Durante il Sinodo per l’Amazzonia del 2019, lancia l’allarme sulla crisi ambientale: “Se il nostro pianeta viene distrutto, possiamo gridare quanto vogliamo su preti sposati o donne prete, ma non ci sarà più bisogno di preti. È il problema più importante e urgente”, denuncia, mentre sul tavolo dei vescovi tiene banco il tema dei viri probati. Hollerich evidenzia la necessità di un cambiamento personale tra i leader ecclesiastici: “Noi vescovi dobbiamo cambiare il nostro stile di vita. Se non riesco a cambiare il mio stile di vita – domanda -, come posso chiedere ai giovani di farlo?”.

Nato il 9 agosto 1958 a Differdange, in Lussemburgo, Hollerich vive per oltre 20 anni in Giappone, dove diventa professore e vice-rettore all’Università Sophia di Tokyo. Dal 2011 è arcivescovo di Lussemburgo e nel 2019 viene creato cardinale da Papa Francesco.

Nel 2018, come presidente della Comece, in vista della Cop28 Hollerich firma un appello congiunto dei presidenti delle Conferenze Episcopali continentali, esortando i leader politici a implementare con urgenza l’Accordo di Parigi: “Promuovendo i messaggi dell’enciclica Laudato Si’, i leader della Chiesa di tutto il mondo chiedono azioni ambiziose e immediate per affrontare e superare gli effetti devastanti della crisi climatica”, scandisce. L’appello include richieste specifiche, come mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5°C, un cambio di stili di vita perché diventino più sostenibili, il rispetto delle comunità indigene, la fine dell’era dei combustibili fossili e il passaggio alle energie rinnovabili, una riforma del settore agricolo per garantire cibo sano e accessibile. “Ci sono ideali oggi condivisi da gran parte della popolazione, come l’ecologia. È semplicemente una necessità per salvare l’umanità”, sostiene in un’intervista del 2024. E avverte che il cambiamento climatico, se non affrontato, “ucciderà tante persone quanto una guerra”.

Hollerich è considerato un ‘progressista’, un fervente sostenitore del processo sinodale. Ha più volte espresso la necessità di una Chiesa più accogliente verso tutti, inclusi i giovani e le persone Lgbtqi+.