Jakala lancia Jakademy: al via corso su ‘Artificial Intelligence for Business Impact’

Sarà dedicato ad ‘Artificial Intelligence for Business Impact’ il primo corso della Jakademy, nuova Academy dedicata alla formazione d’eccellenza nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale, lanciata da Jakala, leader europeo in ambito data-driven transformation.

La Jakademy è parte integrante del Centro di Competenza Internazionale di Jakala dedicato all’Intelligenza Artificiale: situato a Milano, questo hub ospita oltre 500 specialisti che raccolgono e condividono conoscenze provenienti dagli oltre 30 Paesi in cui Jakala opera. “Con questo progetto – spiega l’azienda – Jakala stabilisce un nuovo standard di riferimento per la formazione avanzata dedicata all’AI, proponendosi come punto di riferimento per chi desidera acquisire competenze avanzate in questo ambito”.

Il corso ‘Artificial Intelligence for Business Impact’ si articolerà in due sessioni a novembre e a dicembre 2024. Il programma intensivo di tre giornate è stato progettato per fornire a professionisti come CMO, CIO, CTO, CDO, COO e data scientist le competenze necessarie per implementare efficacemente soluzioni di AI e guidare la trasformazione digitale nelle loro organizzazioni. Attraverso un approccio pratico e interattivo, i partecipanti apprenderanno come l’AI può automatizzare i processi, aumentare l’efficienza operativa e introdurre nuove modalità di interazione con i clienti, rendendole più rapide e personalizzate.

Il programma del corso è incentrato sull’innovazione e la trasformazione dei processi aziendali attraverso l’adozione dell’Intelligenza Artificiale, con particolare attenzione all’individuazione delle aree in cui questa può generare benefici concreti. Il key focus dell’Academy sarà dedicato alla Data Strategy, per massimizzare l’impatto dell’AI sul business, migliorando efficienza, produttività, efficacia e customer satisfaction.

Oltre ai docenti Marco Di Dio Roccazzella, Managing Director Global Data & AI Leader di Jakala, Stefano Brigaglia, Senior Director Head of Data & AI & Location Intelligence di Jakala, Bruno Rodà, Director Global Data & AI Solution Design di Jakala e Vittorio Di Tomaso, Managing Director di Maize, Jakala inviterà esperti di tecnologia provenienti da aziende partner di Jakala del calibro Microsoft, Google e AWS, che condivideranno insight e strumenti per l’implementazione efficace di soluzioni AI in azienda. I partecipanti avranno inoltre l’opportunità di partecipare a sessioni di networking con figure chiave del settore, permettendo lo scambio di idee e la costruzione di relazioni professionali strategiche.

“La Jakademy – spiega Marco Di Dio Roccazzella – rappresenta un’opportunità per chi desidera acquisire conoscenze all’avanguardia nel campo dell’Intelligenza Artificiale, nonché un trampolino per chi intende ridefinire il futuro del proprio business attraverso l’Intelligenza Artificiale. In Jakala siamo convinti che la vera innovazione nasca dalla fusione di competenze tecniche all’avanguardia e visione strategica. Con la Jakademy puntiamo a formare i leader di domani, equipaggiandoli con gli strumenti necessari per trasformare l’AI in un motore di crescita e successo”.

Il corso si terrà a Milano presso la sede di Jakala di Palazzo Mellerio, con due sessioni programmate per il 26, 27 e 29 novembre e per il 10, 11 e 13 dicembre 2024, dalle 9.30 alle 18.30.

Cultura, benessere, inclusione e working balance: Jakala punta agli obiettivi Esg

Ridurre le disuguaglianze, anche economiche, garantire l’accesso a un’offerta culturale di qualità, sostenere il well being in ogni sua forma e superare “il concetto amministrativo” di marito, moglie o convivente more uxorio. Nasce con questo obiettivo il nuovo pacchetto di iniziative messo in campo da Jakala – leader nel campo della data-driven transformation – e dedicato ai suoi dipendenti. Dopo la driver experience – con il passaggio all’elettrico della flotta aziendale – le iniziative di welfare sartoriale, quelle dedicate alla salute mentale e al working balance, il Manifesto di genere e l’allargamento della formazione alla famiglia dei dipendenti, l’azienda ha deciso di mettere sul piatto altri progetti rivolti ai suoi ‘Jakalers’, nell’ottica di “una customizzazione” dei servizi, come spiega a GEA Christian Guerrini, Associate HR Director.

Si parte dal welfare culturale dedicato al cinema: ogni settimana, ciascun dipendente avrà la possibilità di scegliere la sala, il film e la data che preferisce per godersi una serata speciale con una persona cara, che sia un familiare, un amico o un partner. Grazie a una piattaforma proprietaria sviluppata dal team di Engagement Products di Jakala, i collaboratori del gruppo possono ottenere un voucher personalizzato che permette di acquistare due biglietti al prezzo di uno. “Crediamo fortemente che il benessere dei nostri collaboratori – dice Guerrini – passi anche attraverso momenti di svago e di condivisione culturale. Con questa iniziativa intendiamo rafforzare i legami non solo all’interno della nostra comunità aziendale, ma anche tra i Jakalers e le persone che stanno loro a cuore”.

Il progetto fa parte dell’idea, insita nel gruppo, che la cultura e il benessere siano fondamentali e che tutti abbiano diritto a un working balance di qualità. Abbiamo cablato un sistema”, che si chiama You@Jakala, per “catturare i desideri dei dipendenti e creare pacchetti su misura, delineando un’esperienza di reward personalizzata che risponde alle loro esigenze e interessi”. 

E proprio seguendo questa filosofia – che si appoggia agli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu – è stata annunciata in questi giorni una serie di altre iniziative che va incontro alle esigenze economiche dei dipendenti. Si parte con un conto corrente completamente gratuito per arrivare a mutui sulla casa a tassi agevolati. Nel mezzo ci sono, fra le altre cose, abbonamenti di telefonia mobile e fibra ottica a prezzi vantaggiosi e sconti del 70% per la palestra. In quest’ultimo caso ha aderito il 75% dei dipendenti. “Abbiamo stipulato delle partnership con i maggiori player – dice Guerrini – e abbiamo generato vantaggi alle nostre ‘persone’, arricchendo il loro potere di spesa” per acquistare pacchetti e servizi “di cui tutti usufruiamo”.

Forte del proprio know-how e delle sue piattaforme avanzate, Jakala è anche impegnata nel supportare altre aziende condividendo le proprie competenze nel campo del welfare. Ne è un esempio la piattaforma UpLife, un vero e proprio ecosistema progettato per rivoluzionare il modo in cui le aziende si prendono cura dei propri dipendenti. Grazie a una vasta gamma di servizi e vantaggi, che vanno oltre i tradizionali incentivi retributivi, UpLife offre ai collaboratori delle aziende che si affidano a Jakala la possibilità di accedere a rimborsi dedicati alla famiglia, voucher per visite mediche, tempo libero e viaggi.

 

 

 

 

Giornata dei donatori di sangue, Jakala invita alla raccolta tutti i dipendenti

Sono circa 1,67 milioni i donatori di sangue in Italia, di cui 1,39 milioni periodici e circa 280mila alla prima donazione. Nel 2023 il numero di donazioni è stato di circa 3 milioni con un’incidenza sulla popolazione di circa 5 ogni cento abitanti. Per dare un’idea più precisa, in media si parla di 5 donazioni di sangue ogni minuto che consentono di trasfondere 1.748 pazienti al giorno e di trattare con medicinali plasmaderivati migliaia di persone. I dati, diffusi dal ministero della Salute in occasione della Giornata mondiale dei donatori di sangue, parlano di numeri in crescita rispetto al 2022, ma ancora in calo rispetto agli anni pre-Covid.

Da qui l’appello lanciato con la campagna ‘Dona vita, dona sangue’, promossa dal ministero in collaborazione con il Centro Nazionale Sangue e le principali Associazioni e Federazioni di donatori italiane (Avis, Croce Rossa Italiana, Fidas e DonatoriNati).

Appello raccolto da Jakala, la prima azienda a combinare marketing e tecnologia applicati al mondo dell’engagement e della fidelizzazione, che ha deciso di contribuire lanciando – per il terzo anno – una campagna di raccolta di sangue e plasma tra tutti i dipendenti. Dopo la positiva esperienza che si è concretizzata negli anni scorsi nella sede milanese dell’azienda, il progetto è stato ora ampliato in tutte le sedi.

“Vogliamo partecipare concretamente alla Giornata mondiale del donatore – spiega a GEA Claudia Volpato, responsabile della Sostenibilità all’interno dell’aziendaper celebrare l’altruismo e l’impegno di tutti quelli che donano il sangue salvando vite umane. L’iniziativa riflette il nostro impegno sugli obiettivi di svuiluppo sostenibile legati a salute e benessere”.

Il progetto si concretizza in diverse fasi. La prima si è svolta il 6 giugno con un incontro informativo con l’Avis. “Un’occasione – dice Volpato – per comprendere l’importanza della donazione del sangue e per chiarire eventuali dubbi insieme a esperti del settore”. L’evento si è svolto in modalità ibrida: in presenza nella sede di Milano Velasca, e in streaming per tutti i dipendenti delle altre sedi italiane. “E’ stato un appuntamento molto partecipato – sottolinea la responsabile della Sostenibilità – Gli esperti hanno spiegato l’importanza della donazione e hanno ricordato anche i vantaggi che hanno i donatori dal punto di vista della prevenzione, dal momento che i controlli sono continui”. Un confronto durante il quale sfatare anche i pregiudizi e rispondere a domande e curiosità.

Nel 2022 e nel 2023 le giornate di prelievo si sono svolte solo nella sede di Milano, ma il 19 giugno le emeroteche mobili dell’Avis saranno a disposizione in contemporanea anche a Roma e a Rende. A Nichelino (To), invece, l’evento è già stato anticipato a inizio aprile: qui le donazioni andate a buon fine sono state 17. “Abbiamo aumentato la nostra capacità di impatto anche nelle sedi lontane dall’head quarter – dice Volpato – rispondendo a ciò che i nostri colleghi ci chiedono”. Jakala offrirà una colazione speciale a tutti i partecipanti per ringraziarli del loro contributo.

L’impegno di Jakala nella promozione della salute e del benessere, così come indicato dal Goal 3 dell’Agenda 2030 dell’Onu, proseguirà anche in autunno, grazie alla rinnovata collaborazione con Admo, l’Associazione italiana donatori di midollo osseo. Chi lo desidera potrà partecipare a una giornata dedicata alla tipizzazione del midollo, cioè potrà sottoporsi a un semplice prelievo di sangue, dal quale verranno estratti i dati genetici, indispensabili per verificare la compatibilità con un paziente. Queste informazioni vengono poi inserite nel Registro Nazionale, collegato con tutti i Registri internazionali. Da quel momento sarà possibile diventare un potenziale donatore di midollo osseo.

Inoltre, sempre in autunno, Jakala proporrà un’iniziativa in collaborazione con la Fondazione Ant, che si occupa di assistenza e prevenzione oncologica. L’obiettivo, spiega ancora Volpato è “sensibilizzare i dipendenti sulla prevenzione primaria. Si svolgerà un incontro specifico sul melanoma e nella sede di Milano arriverà il bus della prevenzione: chi vorrà potrà sottoporsi a una visita gratuita”.

Molto orgoglio e nessun pregiudizio: Jakala lancia il suo manifesto per il Pride Month

Una filosofia, una dichiarazione di intenti e di identità, l’espressione diretta dei valori aziendali. Nasce su questa base il Pride Month di Jakala, la prima azienda a combinare marketing e tecnologia applicati al mondo dell’engagement e della fidelizzazione, in occasione del mese in cui si celebrano i diritti, le lotte, l’orgoglio e la visibilità della comunità LGBTQIA+.

Iniziativa che “fa parte di una strategia più ampia dedicata alla sostenibilità”, dice a GEA Alessandra Vascello, Associate Hr Director, perché le risorse umane “non possono essere avulse dalle politiche aziendali e da ciò che comunichiamo all’esterno”. Anche perché il bilancio di sostenibilità di Jakala è chiaro: “il team HR – spiega – deve orientare le proprie politiche anche tenendo conto di ciò che fanno gli altri dipartimenti”. In sintesi: se l’azienda promuove all’esterno i propri valori di uguaglianza, inclusione e sostenibilità, allora anche la comunicazione interna e le iniziative rivolte ai dipendenti (i cosiddetti jakalers) dovranno andare nella stessa direzione.

Il Pride, spiega Vascello “è un tema caro alle risorse umane perché mette al centro le persone, tutte, e l’unicità di ciascuna va valorizzata sia in occasioni più istituzionali come questa, sia giorno dopo giorno”. Da tempo, infatti, Jakala estende i vantaggi riservati ai dipendenti anche ai loro ‘relevant others’, cioè alle persone care senza distinzione di genere o vincolo di parentela. Un esempio? Le summer school organizzate al termine dell’anno scolastico sono rivolte ai figli dei ‘jakalers’, ma anche a quelli di compagni o compagne, “per valorizzare il concetto di famiglia allargata, direi queer, in linea con il nostro motto ‘Se sta a cuore a te, sta a cuore a Jakala’”, racconta Vascello.

Tra le iniziative organizzate per il Pride Month da Jakala Italia – che comprende circa 1800 dipendenti – è previsto per il 18 giugno dalle 11 alle 13, un webinar con Cathy La Torre, dal titolo ‘Over the rainbow’. Avvocata e influencer di grande rilievo, in prima linea per i diritti LGBTQIA+, La Torre ripercorrerà insieme ai dipendenti la storia del Pride, per diffondere consapevolezza sulle penalizzazioni ancora in atto nel mondo per le persone omosessuali e transgender.  “Capiremo – spiega Vascello – perché è ancora importante celebrare il Pride, visto che tanti se lo chiedono”.

Il 26 giugno, invece, si svolgerà un secondo webinar insieme al servizio di supporto psicologico Unobravo. Un incontro per esplorare diversi aspetti cruciali, primo fra tutti il percorso dell’individuo alla scoperta del proprio orientamento sessuale, dall’accettazione di sé al coming out fino all’integrazione nella comunità, sia familiare che lavorativa, e  non per ultima, l’importanza dell’inclusività in azienda. La collaborazione con Unobravo non è una novità: l’azienda offre 5 sedute gratuite per i dipendenti che, però, possono anche deciderle di cederle a marito, moglie, compagno o compagna.

Ma non è tutto. Durante il mese, nella sede di Milano di Jakala verrà introdotta un’importante novità. Qui arriveranno i bagni gender neutral, per promuovere un ambiente di lavoro rispettoso di tutte le identità di genere. “Un bagno può essere utilizzato da tutti, indipendentemente che tu ti senta uomo, donna o non binario, tuteliamo la diversità. La cultura, insomma, passa anche dai bagni aziendali”, dice l’Associate Hr Director. E, ancora, in questo periodo gli screensaver dei pc aziendali saranno a tema Pride e sarà distribuito materiale informativo ai dipendenti.

E per il futuro? “Sono in cantiere piccole e grandi iniziative”, spiega Vascello, online e offline. Ad esempio, in sede di on boarding – cioè all’ingresso di un nuovo dipendente – sarà consegnata una spilla arcobaleno da applicare sullo zaino, “una dichiarazione di intenti”, precisa. E, chi lo vorrà, potrà utilizzare tutto l’anno su Linkedin il banner aziendale dedicato al pride “per esprimere vicinanza al mondo LGBTQIA+”. 

 

 

 

La sostenibilità passa anche dallo sport e dalla salute: Jakala ‘corre’ in campo per il sociale

Promozione del benessere, inclusione, solidarietà e sostenibilità sociale. Nasce con questi presupposti l’adesione di Jakala, azienda che combina marketing e tecnologia applicati al mondo dell’engagement e della fidelizzazione, alle giornate internazionali dello Sport e della Salute, che nelle prossime settimane coinvolgeranno decine di dipendenti, anzi ‘jakalers’ come preferisce definirli l’azienda stessa.

Il 7 e il 14 giugno torna la SuperLeague, l’evento organizzato dall’associazione PlayMore!, un torneo interaziendale e multidisciplinare aperto a persone di tutte le abilità. Le squadre sono composte da membri provenienti da aziende e persone supportate dall’associazione, cioè ragazzi e ragazze in condizioni di fragilità. Dal 2022, più di 30 dipendenti hanno partecipato al torneo, competendo in discipline di squadra all’interno di formazioni miste e anche in questa nuova edizione si faranno trovare in campo.

“Dal 2021 – racconta Claudia Volpato, responsabile della Sostenibilità in Jakalasiamo società benefit e promuoviamo diversità e inclusione, rivolgendoci sia agli stakeholders interni, cioè i nostri collaboratori, promuovendone il benessere, sia a quelli esterni, come le comunità che vivono nelle zone in cui si trovano le nostre sedi sociali”. Questi elementi, spiega, “vengono uniti e declinati verso attività che favoriscono il benessere e, allo stesso tempo, creano momenti di incontro e conoscenza con persone disabili o in situazioni di fragilità”.

Come, ad esempio, in occasione della Milano Relay Marathon. Lo scorso anno 8 dipendenti sono stati coinvolti a sostegno del progetto Solidando, il primo social market nato a Milano dell’associazione IBVA: un supermercato con casse, scaffali e carrelli, in cui le famiglie che ne hanno bisogno possono fare la spesa gratuitamente, secondo i propri desideri e bisogni, potendo accedere anche a un’assortita varietà di prodotti freschi – dal pane, alla frutta e alla verdura, ai prodotti da frigo. Si tratta di un presidio di aiuto alimentare unico nel suo genere. Per l’edizione 2024, le adesioni sono quadruplicate, con 33 corridori, dando la possibilità a Jakala di sostenere non solo Solidando, ma anche il progetto RunChallenge di Playmore!, un running club gratuito che mira a rendere la corsa accessibile a tutti e tutte, persone di qualsiasi età e abilità. Il progetto nasce dal sogno di 4 ragazzi con disabilità di correre la maratona e oggi conta più di 4500 persone in 14 città. Il valore del progetto risiede, inoltre, nella condivisione delle raccolte fondi aziendali, attivate tramite Rete del Dono: Jakala x RunChallenge e Jaka x Solidando.

I dipendenti, ricorda Volpato, “accolgono bene tutte queste iniziative. Siamo partiti con un numero piccolo di adesioni, poi l’interesse è cresciuto anche grazie al passaparola. Le nostre persone si autoproclamano ambassador di questi progetti”. E chi non può partecipare di persona, in qualche caso può contribuire da remoto. L’importante, spiega la responsabile della Sostenibilità di Jakala “è che la cultura delle nostre persone sia allineata ai principi di inclusione”, ovunque si trovino. Il 18 e il 19 maggio i ‘Jakalers’ parteciperanno anche alla Rimi Riga Marathon, a cui l’azienda ha aderito già nel 2021.

L’attenzione agli Sdg – cioè gli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’Onu – si declinano anche in una serie di iniziative dedicate a favorire il benessere e la salute. Come i community days in collaborazione con l’Avis per sensibilizzare i dipendenti alla donazione di sangue e plasma. Nei giorni scorsi l’autoemoteca ha fatto tappa nella sede di Nichelino (To) e presto sarà anche a Milano. L’azienda collabora anche con l’Admo. “Visto che gran parte dei dipendenti ha meno di 35 anni – dice Volpatodedichiamo una giornata alla tipizzazione di chi desidera partecipare”, cioè attraverso un semplice esame del sangue si viene inseriti nel registro internazionale dei donatori di midollo osseo. E, ancora, Jakala propone momenti di sensibilizzazione nei confronti di alcune patologie “per arrivare, poi, alla fine dell’anno a veri e propri screening di prevenzione”. L’idea di fondo è sempre la stessa: “Partiamo dall’ascolto delle persone – conclude – per capire quali attività ritengono più vicine e poi prendiamo contatto con le associazioni”. 

 

 

8 marzo, Jakala aderisce ai Women Empowerment Principles dell’Onu per la parità di genere

Promuovere la parità di genere sui luoghi di lavoro, favorire la formazione professionale delle donne, sensibilizzare sulla leadership femminile e rafforzare una cultura aziendale senza gender gap. Sono i principi che ispirano i Women Empowerment Principles (WEPs), iniziativa delle Nazioni Unite, a cui ha aderito anche Jakala, azienda leader nell’ambito data-driven digital trasformation, che da sempre punta sulla sostenibilità, non solo ambientale, ma anche sociale. Attualmente, l’adesione ai WEPs riguarda l’headquarter italiano, ma l’intenzione è di estendere gli stessi principi a livello globale.

L’iniziativa è il frutto di un percorso molto più elaborato verso la creazione di un ambiente di lavoro che “sostiene e promuove attivamente la parità di genere, garantendo un trattamento equo, la salute e la sicurezza di tutti i collaboratori, nonché continue opportunità di formazione e sviluppo professionale”, spiega l’azienda, che ha messo in piedi una serie di altre iniziative proprio in questa direzione. Si va dalle politiche in ambito HR per il supporto alla genitorialità al programma ‘Target gender equality’ fino al Manifesto del linguaggio.

Claudia Volpato

Nel 2023 nella sola Jakala Spa Sb, la percentuale di donne in posizioni dirigenziali è salita al 29%, rispetto al 25% registrato nel 2022. Una fotografia, spiega Claudia Volpato, responsabile della Sostenibilità all’interno dell’azienda, da cui partire “per mettere in campo una serie di azioni, misurabili anche a livello internazionale. Si comincia dai numeri per costruire un progetto insieme e capire se gli spunti si prestano bene alla nostra realtà”.

Jakala si è avvicinata al network italiano del Global Compact nel 2021 e dopo un periodo di “conoscenza reciproca”, dice Volpato, “nel 2023 abbiamo intrapreso diversi percorsi, tra cui il climate accelerator e un progetto sulla gender equality”. La rete coinvolge le imprese interessate a conoscere, e fare proprie, le best practices in termini di sviluppo sostenibile, attraverso attività di approfondimento, dialogo culturale e istituzionale, in modo particolare negli ambiti della responsabilità di impresa. Il risultato? “Unirci alle aziende che promuovono l’uguaglianza di genere è più di un obiettivo, è una responsabilità che abbracciamo appieno. Con l’adesione ai WEPs, contribuiamo al successo della nostra azienda e al progresso della società, plasmando un futuro più inclusivo ed equo per tutti”, spiega Stefano Pedron, global ceo di Jakala. Ecco allora che i Women Empowerment Principles dell’Onu diventano “i pilastri guida per plasmare la nostra cultura aziendale. Con azioni concrete, trasformiamo questi principi in realtà”.

Ora all’interno dell’azienda esiste un comitato guida per la parità di genere, composto dalla stessa Claudia Volpato, da due referenti delle risorse umane, da due rappresentanti del settore business e, presto, anche dal settore della comunicazione. “Qui – dice la responsabile della sostenibilità – si discute, ci si confronta e si cerca di fare sempre meglio”.

Jakala ha sposato un modello aziendale flessibile, che consente, ad esempio, alle famiglie con bimbi piccoli, di lavorare da casa un numero maggiore di giorni rispetto a quanto stabilito dai regolamenti, di limitare il numero di giorni di trasferta e di far partecipare i figli dei dipendenti a percorsi di Summer Camp organizzati da H-Farm.

Ha poi investito in un programma di sensibilizzazione interna, promuovendo il proprio Manifesto del Linguaggio. Si tratta di un insieme di linee guida che descrivono come la lingua dovrebbe essere utilizzata all’interno dell’azienda per favorire un ambiente rispettoso e inclusivo. Il testo, dice Volpato, “è stato pensato da un gruppo di lavoro composto da circa 180 colleghi del settore digital media, che si sono confrontati con un’esperta di linguaggio di genere” e si concentra sull’eliminazione di parole o espressioni, come il maschile sovraesteso, che potrebbero essere percepite come discriminatorie o escludenti.

 

Più alberi, auto elettriche, welfare sartoriale. Ferrario (Jakala): “La nostra sostenibilità a 360 gradi”

Chi la chiama tempesta perfetta forse non ha tutti i torti. Prima la pandemia, con lo stop alla produzione e le conseguenze legate alle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e la scoperta che lavorare in un altro modo è possibile, conciliando al meglio vita privata e quella professionale. Poi la guerra in Ucraina, che ha portato alla luce la dipendenza del nostro Paese dai combustibili fossili, rendendo necessario spingere sulle energie rinnovabili. E, ancora, gli eventi meteo estremi, frutto di un cambiamento climatico che ha messo – finalmente – l’ambiente al centro dell’agenda politica nazionale e globale. Nel mezzo ci sono le persone, le imprese, le aziende di servizi, e un concetto – non certo nuovo, ma finora sottovalutato, che è quello della sostenibilità. Non solo un’idea, ma una visione che sempre di più sta modellando il sistema economico. Ecco allora che concetti come working balance e well being diventano il fulcro di un nuovo modo di intendere il lavoro.

E poi c’è un coccodrillo, uno dei personaggi de ‘Il libro della giungla’, un ‘mostro’ contro cui Mowgli combatte per una notte intera, che ha ispirato Matteo de Brabant (che nei boy scout aveva proprio questo nome) a dare vita nel 2000 a Jakala, la prima azienda a combinare marketing e tecnologia applicati al mondo dell’engagement e della fidelizzazione. E che oggi, a distanza di 23 anni, è diventata un impero che punta a chiudere il 2023 non solo con 500 milioni di fatturato, ma anche con una vision – e una mission – che sventolano la bandiera della sostenibilità a 360 gradi, integrando e rafforzando quella sociale e quella ambientale.

TREMILA MANGROVIE IN MADAGASCAR. In che modo? In occasione della Giornata degli Alberi, Jakala rafforza la sua green experience, con due iniziative dedicate all’ambiente. La prima è realizzata in collaborazione con Green Future Project, una climate tech certificata e B Corp che supporta le organizzazioni nell’implementazione di strategie sostenibili, con cui, dice a GEA Gioia Ferrario, direttrice HR dell’azienda, “portiamo avanti alcuni progetti di compensazione, come iniziative di riforestazione, protezione e produzione di energia rinnovabile”. Lo scorso anno erano state piantate 1600 mangrovie, come il numero dei dipendenti del gruppo. “Quest’anno – spiega Ferrario – ne pianteremo 2962, perché il team è cresciuto. La piantumazione avverrà sulla costa nord-occidentale del Madagascar, nel sito di Marovolavo”.

Le mangrovie, oltre ad essere essenziali per l’ecosistema marino, poiché forniscono un habitat per moltissime specie, fungono da foreste costiere, estremamente efficaci nel filtrare l’acqua, prevenire l’erosione del suolo e immagazzinare il carbonio. Ma non solo, perché, spiega la responsabile delle risorse umane di Jakala, “hanno un ruolo determinante anche per gli insediamenti umani, fornendo fonti alimentari e servizi ecosistemici”. La realizzazione della messa a dimora viene fatta dal climate partner Eden Reforestation Projects.

UNA DRIVER EXPERIENCE GREEN. Ma c’è di più, perché Jakala punta ad anticipare gli obiettivi europei per diventare una compagnia a zero emissioni entro il 2028, eliminando dal proprio parco auto tutte quelle con motori a combustione, per i quali Bruxelles ha stabilito lo stop dal 2035. “E’ la nostra driver experience – dice Ferrario – che nasce da una decisione coraggiosa, quella di anticipare di sette anni i target europei. Per tutti i neopromossi e i neoassunti, che hanno diritto all’auto, la car list sarà completamente composta da mezzi full electric. E il passaggio all’elettrico è previsto per tutti gli altri al momento della scadenza dei contratti di leasing”. Un progetto a cui si aggiungono colonnine per la ricarica elettrica presso le sedi di Nichelino (To) e Montecassiano (Mc), una policy di guida sicura ed ecosostenibile e l’introduzione di una piattaforma online con indicazione dei distributori più convenienti. E se un dipendente fa rifornimento al prezzo più basso di mercato in quel giorno, Jakala pianta un albero.

IL WELFARE SARTORIALE. E se qualcuno non desidera un’auto aziendale? “Chi rinuncia pur avendone diritto – dice Ferrario – in sostituzione può usufruire di ulteriori servizi di welfare, il cui valore economico cresce di anno in anno, per premiare il dipendente che resta in Jakala e rafforzare così la nostra forza lavoro”. Un sistema che punta tutto sul working balance: “abbiamo un approccio di grande attenzione, di riconoscimento del tipo di valore che ciascuno porta in azienda”, spiega, tanto è vero che le iniziative in questa direzione “sono costruite sulle esigenze di ciascuno”. Così, ad esempio, se un dipendente ha in programma una trasferta all’estero ma svolge il ruolo di caregiver per un familiare, l’azienda può aiutarlo a gestire la situazione in sua assenza, magari cercando soluzioni di assistenza domiciliare o agevolazioni per le visite mediche. O, ancora, è previsto l’allargamento della formazione alla famiglia dei dipendenti: così, figli o nipoti, possono partecipare a summer school che, magari, normalmente sarebbero inaccessibili per ragioni economiche.

FOCUS SULLA SALUTE MENTALE. La sostenibilità, quindi, si fa anche sociale e non solo ambientale. Basti pensare che in Jakala la questione della salute mentale è determinante. “Ovunque, ma soprattutto in un’azienda come la nostra – dice Ferrario – le attività sono intense e quindi offriamo ai dipendenti la possibilità di prendersi cura della loro salute mentale, grazie ad attività di supporto psicologico”. Un benessere che, naturalmente, viene rafforzato anche dall’hybrid working – un po’ a casa e un po’ in ufficio – a seconda delle esigenze personali e di quelle dell’azienda.

PARITA’ DI GENERE E INCLUSIVITA’. Niente, ricorda la responsabile delle risorse umane di Jakala, viene lasciato al caso. Si va dall’attenzione alla parità di genere“ci assicuriamo di averla anche dal punto di vista salariale” – al tema dell’inclusione. “Il fatto di inserire nelle aziende persone appartenenti alle categorie protette – spiega Ferrario – passa attraverso una progettualità, ma non è l’obbligo di legge che ci deve spingere in questa direzione”, quanto piuttosto un’idea che fa dell’inclusione un punto di forza. “Prepariamo molto bene chi si occupa della selezione perché vogliamo aiutare i nostri dipendenti a sviluppare al meglio le loro competenze e a trovare mansioni adatte a loro”.

Da qui, non si può tornare indietro. Lo chiedono l’ambiente e il clima, lo chiedono le persone. “Rispondiamo alle richieste dei singoli – conclude Ferrario – favorendo una cultura di maggiore responsabilità personale e di rispetto sia dell’ambiente sia della salute e sicurezza”.