G7, passaggio di consegne Meloni-Kishida. La premier: “Da Giappone lavoro immenso”

Passaggio di consegne sulla guida del G7 a Tokyo, tra Giorgia Meloni e Fumio Kishida. La collaborazione tra i due Paesi c’è e crescerà, assicurano entrambi, con alcuni focus molto precisi.
L’intelligenza artificiale, innanzitutto. Ma anche lo spazio, i semiconduttori, l’energia.

Il Giappone è “una nazione amica con cui l’Italia sta lavorando con grandissima sintonia a 360 gradi“, scandisce la presidente del Consiglio. Parla di una “convergenza strategica bilaterale e multilaterale sul G7” e garantisce che darà “continuità ai temi al centro della presidenza nipponica“, perché “l’immenso lavoro svolto da Tokyo lo scorso anno ha posto l’accento su tematiche importanti“. L‘interscambio commerciale tra Italia e Giappone è di oltre 15 miliardi euro, cresciuto del 15 per cento.

La premier parla anche di automotive con i Ceo di alcune case automobilistiche e, sollecitata, non si sottrae al battibecco a distanza con Carlos Tavares. Confessa di non aver letto l’intervista completa del ceo di Stellantis, ma di trovare “bizzarre” alcune sue dichiarazioni. “Il rapporto deve essere equilibrato. Penso che l’Ad di una grande azienda non pensi che gli incentivi di uno Stato possano essere rivolti a una azienda nello specifico e che si sappia che abbiamo investito un miliardo di euro circa sugli incentivi. Mi è apparso bizzarro. Se si ritiene che produrre in altre nazioni sia meglio va bene, ma non mi si dica che l’auto prodotta è italiana e la si venda come italiana“, affonda.

Quanto al Giappone, l’obiettivo per i prossimi anni è quello di “sostenere questo importante rilancio“. Meloni pensa anche al rafforzamento dei partenariati industriali soprattutto nei settori ad alta tecnologia e all’attuazione di progetti congiunti di ricerca scientifica.

Il G7 italiano, assicura la premier, terrà alta l’attenzione sulla regione, ma anche all‘Expo di Osaka 2025, scandisce la premier, “intendiamo dare un grande contributo, all’altezza dello spirito di amicizia e cooperazione che stiamo vivendo“.

L’anno scorso la Presidenza giapponese del G7 “ha fatto un lavoro straordinario nel richiamare l’attenzione su una tecnologia che può generare grandi opportunità, ma può anche nascondere enormi rischi per le nostre società”, dichiara Meloni al quotidiano Yomiuri Shimbun. Perché, teme, “siamo di fronte alla reale possibilità che molte professioni, anche altamente qualificate, vengano rapidamente sostituite da algoritmi, causando crisi sociali e contribuendo ad ampliare il divario tra ricchi e poveri, spazzando potenzialmente la classe media”. Per questo, “da parte nostra, svilupperemo ulteriormente questo lavoro per garantire che l’IA sia incentrata sull’uomo e controllata dall’uomo, tenendo conto dei principi etici fondamentali dell’umanità”.

Oltre al vertice del G7 che si terrà in Puglia dal 13 al 15 giugno, la Presidenza italiana “prevede un intenso calendario di incontri ed eventi istituzionali“, ricorda la premier. L’Italia ospiterà 20 incontri ministeriali, affrontando questioni di grande importanza. Verrà confermato il sostegno all’Ucraina. Poi si parlerà del conflitto in Medio Oriente e delle relazioni con i Paesi in via di sviluppo e le economie emergenti, con un focus particolare sull’Indo-Pacifico e sull’Africa, a cui, afferma, “ho dedicato il primo evento internazionale di quest’anno, anche in vista del nostro Piano globale per l’Africa”.

Rispondendo a una domanda sull’addio alla Via della Seta ribadisce che “il Memorandum sulla Belt and Road Initiative è stato firmato da un governo precedente, in un contesto internazionale diverso, e non ha creato i benefici sperati”. La decisione di non prorogare l’accordo, chiarisce, è accompagnata da quella di “reindirizzare la collaborazione con Pechino verso strumenti più specifici e idonei a raggiungere migliori risultati economici per entrambi, perseguendo le nostre priorità e favorendo uno sviluppo costruttivo dei rapporti tra Italia e Cina. Ciò senza l’ampia condivisione strategica che comporta l’appartenenza alla Belt and Road Initiative”.

In Europa “in questi mesi il governo ha giocato un ruolo chiave a Bruxelles, facendo sentire con autorevolezza la voce dell’Italia e contribuendo al dibattito sui grandi temi“, ribadisce la premier rivendicando la “svolta culturale” con cui gli altri Stati e le istituzioni Ue hanno “progressivamente condiviso” la posizione italiana sulla gestione del fenomeno migratorio “privilegiando la dimensione esterna come modalità per limitare le partenze”.

Giappone, troppi pollini. Spunta proposta di abbattere alberi cedro

Fumio Kishida promette battaglia a un “nemico” insidioso che ogni anno causa enormi danni economici e rende la vita difficile ai cittadini, il polline. “La febbre da fieno è un problema nazionale che colpisce molte persone in Giappone“, dichiara, esortando i funzionari a sviluppare misure per combattere la piaga entro giugno.

La primavera in Giappone è spesso associata ai fiori di ciliegio e ai picnic nei parchi, ma per molti significa anche allergie. Durante questa stagione, le vaste distese di alberi di cedro del Paese – tra gli altri – rilasciano potenti nuvole di polline, costringendo molte persone a indossare maschere, occhiali speciali e a ricorrere a farmaci.

Quest’anno, secondo gli esperti, il problema ha raggiunto proporzioni mai viste in un decennio, spingendo il primo ministro del Paese a proporre un piano nazionale per affrontarlo.
Tra le proposte: abbattere gli alberi di cedro per sostituirli con specie che producono meno polline o utilizzare l’intelligenza artificiale, come i supercomputer, per “migliorare radicalmente” il sistema di previsione del raffreddore da fieno in Giappone, spiega il ministro della Pianificazione territoriale Tetsuo Saito.

Secondo un’indagine nazionale, questa allergia stagionale colpisce circa il 40% della popolazione giapponese. L’impatto economico è considerevole, perché le persone colpite perdono produttività. Secondo un’indagine condotta nel 2020 dal gigante dell’elettronica Panasonic, il Paese subisce una perdita economica di oltre 220 miliardi di yen (circa 1,5 miliardi di euro) ogni giorno nel pieno della stagione dei pollini.

 

Photo credit: Japan Government (Twitter)