Stellantis porta la cinese Leapmotor in Europa: da settembre anche in Italia

Leapmotor sbarca in Europa, e anche in Italia, grazie alla joint venture con Stellantis. A sette mesi dall’accordo, l’annuncio arriva durante una conferenza stampa organizzata in Cina, durante la quale il ceo del colosso automobilistico europeo Carlos Tavares ha annunciato che “da settembre inizieremo a introdurre il marchio Leapmotor in 9 Paesi europei: Belgio, Francia, Italia, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Romania, Spagna e Portogallo”, partendo dai modelli T03 e C10, utilizzando i canali di distribuzione di Stellantis e con il supporto di Managing Director dedicati. I punti vendita saranno 200 entro la fine dell’anno, compresi quelli di Stellantis &You, e arriveranno a 500 entro il 2026, per poter garantire un elevato livello di assistenza ai clienti. Alla fine del 2024 le operazioni commerciali di Leapmotor verranno estese anche al Medio Oriente & Africa (Turchia, Israele e territori d’oltremare francesi), all’India & Asia Pacifico (Australia, Nuova Zelanda, Thailandia, Malesia e India) e infine al Sud America (Brasile e Cile).

Ancora non è chiaro se i veicoli saranno assemblati in Cina o su suolo europeo. “Compareremo i due scenari – ha spiegato Tavares -. Se avrà più senso assemblare localmente, selezioneremo gli impianti migliori. I due criteri per decidere saranno qualità e costi. E’ sempre stato così e non abbiamo intenzione di cambiare: prima la qualità, e se la qualità è al suo migliore livello allora guardiamo al miglior costo per proteggere la convenienza economica”.  Chi invece ha le idee chiare sul tema è la Fiom, che chiede “che la produzione e l’assemblaggio dei modelli Leapmotor siano realizzati negli stabilimenti Stellantis in Italia e che sia convocato il tavolo alla Presidenza del Consiglio con l’ad Carlos Tavares, così come da tempo abbiamo chiesto unitariamente“. Secondo Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità, “è indiscutibile che in Italia le lavoratrici e i lavoratori dell’automotive rappresentano un’eccellenza in competenze e professionalità sia nella ricerca e sviluppo, che nella produzione“. Non è esattamente dello stesso avviso il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che precisa che “noi siamo aperti a chi investe nel nostro Paese per produrre in Italia, non per assemblare“, sottolineando che con le ultime mosse in casa Stellantis è “necessario che in Italia ci sia almeno un secondo produttore automobilistico“.

Intanto per il ceo di Stellantis la ‘mission’ è chiara: “Promuovere la vendita dei modelli Leapmotor fuori dalla Cina”, perché “una frammentazione del mondo non aiuterà ad affrontare i temi globali come la salute, il commercio e il riscaldamento globale. Ogni iniziativa che supporta la collaborazione è qualcosa che promuoveremo e supporteremo”. E se le case automobilistiche cinesi arriveranno al 10% del mercato europeo nel 2024, Tavares ha capito che è un processo inarrestabile e che quello che si può fare è “sfruttare questa dinamica”, compiendo “un grande passo in avanti per contribuire ad affrontare l’urgente problema del riscaldamento globale attraverso modelli Bev all’avanguardia, in grado di competere con i brand cinesi nei mercati chiave di tutto il mondo”.

A ottobre 2023, Stellantis e Leapmotor avevano annunciato l’investimento del Gruppo europeo di 1,5 miliardi di Euro in Leapmotor, per l’acquisizione di circa il 21% delle quote. Leapmotor è un’azienda automobilistica classificata nel 2023 tra le prime 3 startup cinesi di veicoli elettrici. L’accordo prevedeva anche la costituzione di Leapmotor International, nata ufficialmente oggi, con diritti esclusivi per l’esportazione e la vendita, nonché la fabbricazione dei prodotti Leapmotor al di fuori della ‘Grande Cina’. La partnership mira a incrementare ulteriormente le vendite di Leapmotor in Cina, il più grande mercato automobilistico del mondo, beneficiando al contempo della consolidata presenza commerciale di Stellantis sui mercati internazionali per aumentare le vendite del brand Leapmotor in altre regioni.