Silicon Box, a Novara primo maxi impianto di chiplet in Ue da 3,2 mld

Il Nord-Ovest come la California. Dopo la Fondazione per l’intelligenza artificiale insediata a Torino e la Fondazione per i chip istituita a Pavia, sarà Novara la sede del maxi-impianto per la produzione di ‘chiplet integration e advanced packaging, testing foundry‘ di Silicon Box. Il primo nel suo genere in Europa.

Per il progetto, l’investimento (al momento ancora soggetto all’approvazione della Commissione Europea) è imponente: 3,2 miliardi di euro che produrranno, a pieno regime, 1.600 posti di lavoro diretti, a cui si aggiungeranno quelli indiretti per la costruzione della fabbrica e per le forniture e la logistica. Il piano si inserisce nella strategia europea segnata dal Chips Act, che punta a raddoppiare la quota di mercato globale dell’Unione europea nel settore dei semiconduttori entro il 2030, dal 10 ad almeno il 20%, e nella strategia italiana per la microelettronica.

Il sito di Novara è stato selezionato dall’azienda di Singapore attraverso un processo di valutazione dettagliato, con il supporto di esperti e consulenti indipendenti. Lo stabilimento sarà costruito e gestito secondo i principi net zero europei, riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente. L’obiettivo è quello di soddisfare la domanda di assemblaggio di semiconduttori, principalmente nel mercato europeo, per abilitare nuove tecnologie come applicazioni di nuova generazione nel campo dell’intelligenza artificiale, calcolo ad alte prestazioni e componenti per veicoli elettrici.

La firma della lettera di intenti è di questa mattina, a Palazzo Piacentini, dove il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato il sito con i co-fondatori di Silicon Box, Byung Joon (BJ) Han, Sehat Sutardja e Weili Dai, il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, il sindaco di Novara, Alessandro Canelli.

E’ in atto un effetto volano degli investimenti sui chip in Italia“, ha spiegato Urso, ricordando che Silicon Box è “un caso modello, un unicum nel panorama internazionale” e un partner industriale che “ci farà crescere nel settore dell’alta tecnologia e che ci permetterà di aumentare le capacità di design e nel know how“. Dall’inizio del 2024, se si sommano l’investimento di Silicon Box a quello di STMicroelectronics e altri più contenuti da parte di aziende straniere in Italia, oltre all’assegnazione della linea pilota sui materiali ad alta resistenza che la Commissione europea ha voluto realizzare nella Etna Valley in Sicilia, l’investimento sulla microelettronica in Italia supera i 9 miliardi di euro, “un dato, solo nei primi sei mesi dell’anno, non riscontrabile in nessun altro Paese europeo”, ha rivendicato il ministro.

“Il mio primo mandato da presidente del Piemonte si è concluso con l’importante risultato del secondo modello di auto a Mirafiori a Torino e il secondo si apre con il coronamento di un lavoro che ci impegnato negli ultimi mesi, con il governo, il Comune di Novara e Silicon Box per un investimento straordinario“, ha fatto eco il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. Conferma, ha sottolineato, di quanto sia “strategica la scelta del governo italiano di insediare in Piemonte e a Torino la sede della Fondazione per l’intelligenza artificiale”.

Un risultato enorme per la città di Novara, scandisce il sindaco Alessandro Canelli, che ha raccontato come da 10 mesi a questa parte il Comune abbia lavorato per costruire un dossier di candidatura che “ha consentito di portare in città questo insediamento che di fatto dà inizio ad un cambio di paradigma sullo sviluppo futuro della città di Novara e del nord est del Piemonte con la nascita di un hub della scienza e della tecnologia e di un distretto dell’innovazione per il quale la nuova produzione per i semiconduttori sarà centrale e il cui ruolo includerà lo svolgimento di compiti aggiuntivi relativi all’ambiente tecnologico, territoriale ed economico che la nuova fabbrica andrà a creare intorno ad essa“. Una mission che porterà anche a nuove opportunità di collaborazione con le università italiane ed enti di ricerca europei. La posizione della città è strategica, a metà strada tra i politecnici di Milano e di Torino, ma gli investitori, ha assicurato il primo cittadino, “hanno visto molto di più”: “Hanno visto un tessuto produttivo florido, un’Università dove arrivano studenti da tutta Europa, hanno visto la presenza di scuole tecniche già altamente specializzate”. Silicon Box non sarà dunque solo un parco tecnologico, ma una realtà dove verrà fatta formazione e che “si impegnerà a creare un ecosistema della filiera dei semiconduttori e che aiuterà la nostra città’ ad avviare ulteriori progetti di riqualificazione e rigenerazione”, ha affermato.

L’arrivo della multinazionale di Singapore a Novara rappresenta il secondo grande investimento in Italia nel settore della microelettronica in poche settimane, dopo quello da 5 miliardi annunciato a fine maggio da parte di STMicroelectronics per la costruzione di un nuovo impianto a Catania per la produzione in grandi volumi di carburo di silicio (SiC) da 200 mm per dispositivi e moduli di potenza, nonché per attività di test e packaging.

Incendio a Novara ‘contenuto’. Per ora non ci sono rischi di monossido o formaldeide

 I primissimi rilievi effettuati con strumentazione portatile nella zona intorno all’incendio (su monossido di carbonio, formaldeide e acido solfidrico) “non hanno evidenziato situazioni di pericolo”. Lo rende noto Arpa Piemonte, intervenuta questa mattina presso la fabbrica chimica Kemi, che si trova nella zona industriale a San Pietro Mosezzo, vicino a Novara, interessata da un’esplosione e, in seguito, da un incendio. Due le squadre di tecnici Arpa presenti, una da Vercelli e una da Novara, che stanno valutando “gli impatti nelle matrici acqua e atmosfera”. Sono in corso ulteriori verifiche di tipo analitico sulla qualità dell’aria e sulla gestione delle acque di spegnimento. Arpa è in stretto contatto con la Prefettura di Novara e con i sindaci dei Comuni di Novara e di S. Pietro Mosezzo per la gestione dell’emergenza. “I tecnici – spiega l’Agenzia – seguiranno i controlli nelle zone abitate con potenziale ricadute dei fumi”.

“Il rogo è sotto controllo, come ha confermato il comandante dei vigili del fuoco. Non dovrebbero esserci rischi di esplosioni. L’incendio viene contenuto, anche se la situazione è in divenire”. Lo ha detto Alessandro Canelli, sindaco di Novara, durante una diretta Facebook, in merito al rogo  sdi San Pietro Mosezzo. “E’ importante che i bambini rimangano in classe con le finestre chiuse”. Aveva comunque raccomandato il primo cittadino.

Immagini video Vigili del Fuoco 

Incendio in azienda chimica nel novarese, paura per fumi tossici. Ma Arpa rassicura: “Nessun rischio”

Un vasto incendio è divampato questa mattina intorno alle 7.30 all’interno dello stabilimento della Kemi a San Pietro Mosezzo, vicino a Novara. Si tratta di un’azienda chimica che produce solventi, lubrificanti, additivi e agenti di distacco per la manifattura. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco – che hanno sorvolato l’area con un elicottero – le forze dell’ordine e ambulanze. Un’alta colonna di fumo era visibile anche dall’aeroporto di Malpensa e dall’autostrada Torino-Milano. Tutta la zona industriale è stata evacuata e nessuno dei lavoratori è rimasto ferito.

Il sindaco di Novara, Alessandro Canelli, si è immediatamente recato sul luogo dell’incendio, insieme all’amministrazione comunale di San Pietro Mosezzo. A preoccupare di più sono stati i possibili rischi per l’ambiente e per la salute legati a eventuali fumi tossici.Sentite Arpa e Prefettura – ha detto il sindaco in mattinata – si raccomanda alla cittadinanza, in attesa dei risultati delle analisi che dovranno essere fatte sull’impatto dell’evento, di tenere le finestre chiuse e, se non assolutamente necessario, di rimanere in casa“.

“E’ importante che i bambini rimangano in classe con le finestre chiuse”, si è raccomandato il primo cittadino, spiegando di aver già contattato tutti i dirigenti scolastici. La colonna di fumo si è spostata verso nord-est – quindi in direzione Milano – a causa del vento. Le analisi di Arpa, ha detto Canelli. “diranno quale potrà essere la ricaduta sotto il profilo della qualità dell’aria”.

All’ora di pranzo l’incendio, ha detto il sindaco, “è stato completamente spento grazie all’intervento dei vigili del fuoco, all’arrivo di un supporto da parte dell’aeronautica militare e grazie anche alla fortunata coincidenza che proprio qui vicino c’è una ditta che produce schiume per lo spegnimento degli incendi. Questo ha consentito di accelerare le operazioni di spegnimento che altrimenti sarebbe andato avanti per ore e la ricaduta ambientale sarebbe stata sicuramente peggiore di quella che è”.

Le ricadute ambientali sembrano essere sotto controllo. I primissimi rilievi effettuati con strumentazione portatile nella zona intorno all’incendio (su monossido di carbonio, formaldeide e acido solfidrico) “non hanno evidenziato situazioni di pericolo”, come ha spiegato Arpa Piemonte. Due le squadre di tecnici presenti, una da Vercelli e una da Novara, che stanno valutando “gli impatti nelle matrici acqua e atmosfera”. Sono in corso ulteriori verifiche di tipo analitico sulla qualità dell’aria e sulla gestione delle acque di spegnimento. Arpa è in stretto contatto con la Prefettura di Novara e con i sindaci dei Comuni di Novara e di S. Pietro Mosezzo per la gestione dell’emergenza. “I tecnici – spiega l’Agenzia – seguiranno i controlli nelle zone abitate con potenziale ricadute dei fumi”.

Anche i rilievi sulla parte nord dell’abitato di Novara, come ha confermato Canelli, hanno dato risultati confortanti e “non ci sono valori allarmanti o preoccupanti. I punti di ricaduta della nube non hanno creato alcun tipo di problema”. La ricaduta ambientale sulla città, ha spiegato, “non è significativa, preoccupante o allarmante. Si sente ancora un po’ di puzza in alcune parti della città e l’invito è comunque di tenere le finestre chiuse ma non ci sono rischi per la salute dei cittadini. Chi è a scuola potrà uscire e tornare a casa, magari evitando di fare sport all’aperto per oggi”.