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Temperature sotto la media e ancora pioggia: niente caldo fino al 21 giugno

Dopo un mese di maggio fresco e piovoso, anche giugno è iniziato con temporali e temperature sotto la media del periodo. L’alta pressione è totalmente assente, come non accadeva da anni in questa stagione.

Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma che “l’Anticiclone delle Azzorre staziona da giorni sulle Isole Britanniche e là resterà ancora per un po’, spingendo migliaia di inglesi verso le spiagge: l’ultimo weekend ha visto il Canale della Manica preso d’assalto dai bagnanti; nel frattempo pure l’Anticiclone Africano è lontano dall’Italia e resta pigramente a casa sua“.

L’assenza dei due principali campi di alta pressione lascia l’Italia nella famosa ‘Palude Barica’, un’area dove il tempo resta instabile con frequenti temporali che scoppiano da Nord a Sud. “Un semplice lavoro di memoria – dice Tedici – ci ricorda però che da anni non registravamo temperature così gradevoli: in questi giorni, nel 2022, avevamo addirittura già superato i 40°C. Senza l’Anticiclone Africano si respira, si sta decisamente bene: ma quanto dureranno queste temperature ottimali, quando arriverà questa figura subtropicale associata all’afa e alla canicola?”.

Le mappe meteorologiche non vedono arrivare il caldo africano asfissiante almeno fino al 21 giugno, fino all’inizio dell’estate: “Chissà – commenta il meteorologo – se quest’anno il caldo afoso sarà puntuale con il solstizio. Sarebbe un’ottima notizia respirare per altre 2 settimane e allentare un po’ il pericolo di ondate di calore lunghissime, come quelle registrate nel 2022“. E sul fronte della siccità nelle ultime 5 settimane la situazione è migliorata decisamente.

Il tempo dunque resterà ancora instabile, con acquazzoni sia oggi che domani a ridosso dei rilievi, e nelle prossime ore anche su Nord-Est, versante adriatico e Sicilia. In seguito da giovedì fino al weekend avremo una situazione più soleggiata, con cieli sereni o poco nuvolosi al mattino e temporali pomeridiani nelle zone interne; farà anche un po’ più caldo e al Sud arriveremo anche oltre i 30°C. Ma l’anticiclone africano riuscirà solo a sfiorare le regioni meridionali, probabilmente a metà mese arriverà addirittura un’altra Palude Barica a riportare condizioni piovose.

Ponte del 2 giugno con frequenti temporali e senza eccessi di caldo

Il primo giugno inizia l’estate meteorologica, in prevalenza per motivi statistici: è infatti più immediato calcolare valori medi di un periodo definito e sempre uguale, in questo caso dal 1° giugno al 31 agosto. L’inizio della stagione estiva astronomica è invece definito dal solstizio, che non cade sempre nello stesso giorno ma in genere o il 20 o il 21 giugno, mentre la fine è definita con l’equinozio d’autunno oscillante perlopiù tra il 22 ed il 23 settembre. Quest’anno le date ufficiali dell’estate astronomica sono: inizio mercoledì 21 giugno ore 16.57, fine sabato 23 settembre ore 08.49. Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, in questo intreccio di date vede una possibile associazione: forse il caldo africano arriverà proprio con l’inizio dell’Estate astronomica, fino ad allora non è escluso che le temperature restino su valori medi e con frequenti temporali. L’alta pressione infatti staziona saldamente sul Nord Europa dove si registra un eccezionale ed anomalo deficit di piogge per il periodo.

In sintesi, inizia l’estate meteorologica con condizioni totalmente primaverili, saranno ancora frequenti i temporali almeno fino a metà giugno. Invece dal solstizio del 21 giugno potremmo entrare in una fase più calda e simile agli scorsi anni: non è però una gran bella notizia qualora si verificasse, ricordiamo ad esempio che nel 2022 il ponte del 2 giugno vide già i primi 40°C ad Alghero, con 36°C anche a Firenze e Roma, e tutti i mesi estivi furono un forno insopportabile.

Nel dettaglio, intanto, le giornate proseguiranno simili tra loro e simili alle ultime del mese di maggio con frequenti temporali e temperature massime anche sotto i 30°C. I fenomeni più intensi giovedì sono previsti nel pomeriggio, in particolare sul versante tirrenico del Centro-Sud e sulle Isole Maggiori. La Festa della Repubblica vedrà pochissime variazioni sul tema, con una mattinata poco nuvolosa ed un pomeriggio scoppiettante: i temporali sono attesi più o meno sulle stesse zone del primo giugno.

Qualcosa cambierà, purtroppo, nel weekend con l’arrivo di una perturbazione: sono attese piogge diffuse al Centro-Nord, localmente anche al mattino: non si tratterà dunque di temporali pomeridiani come nei primi due giorni di giugno. Sabato i fenomeni principali interesseranno le zone a ridosso dell’Appennino e delle Alpi, ma anche le pianure adiacenti: non si escludono purtroppo nuove piogge in Emilia Romagna. Al Sud invece il contesto sarà più caldo e solo a tratti con acquazzoni. Anche domenica 4 giugno vedrà piogge al Centro-Nord, seppur a macchia di leopardo, non escluse però ancora una volta anche al mattino; da Roma in giù invece la previsione promette bene con prevalenza di sole e condizioni decisamente migliori. Difficilmente andremo sopra i 30°C nei prossimi giorni, un anno fa durante il Ponte del 2 giugno arrivammo a 40°C all’ombra: abbiamo 10°C di vantaggio rispetto al caldo insopportabile, e si spera di gestire questo vantaggio per più tempo possibile.

Meteo, arriva l’autunno di maggio: pioggia e temperature in picchiata

Un anno fa, durante questi primi giorni di maggio, iniziava una lunghissima fase rovente e persistente che sarebbe durata fino a settembre: un caldo estivo esagerato, con picchi oltre i 40°C all’ombra, una canicola record per molte aree del nostro Paese. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, indica invece in queste ore “un clamoroso ribaltone rispetto ad un anno fa: sta per iniziare una lunga fase dal sapore quasi autunnale con tantissime piogge e temperature massime spesso inferiori ai 20°C. Maggio dunque si travestirà da novembre e regalerà giornate fresche e piovose”.

Alla fine dello scorso inverno, ancora una volta drammaticamente siccitoso specie al Nord-Ovest, spiega, “indicavamo i mesi di aprile e maggio come l’ultima speranza di trovare piogge abbondanti contro il deficit idrico, prima di entrare nella calda e secca estate italiana. Ebbene, sembra che, in extremis, il tempo ci voglia aiutare a risolvere, o quanto meno ad alleviare, il problema della siccità nei prossimi 10 giorni”.

Da stasera scenderanno piogge benefiche, lente, diffuse e con un tasso di infiltrazione maggiore rispetto ai temporali forti della giornata di ieri; un altro ciclone nord atlantico entrerà, infatti, in Italia proprio dal Nord-Ovest, mentre qualche fenomeno residuo interesserà Sicilia e Calabria per un precedente ciclone in spostamento verso la Libia.

Nella giornata di mercoledì 10 maggio, sono attese precipitazioni diffuse su gran parte dello Stivale, con i fenomeni più intensi tra Emilia Romagna e Alte Marche: “qui purtroppo – dice Tedici – dobbiamo segnalare che le piogge non saranno benvenute, infatti cadranno spesso su zone altamente vulnerabili dopo l’alluvione del 2-3 maggio: in pratica i terreni di queste aree sono saturi e il rischio idrogeologico è alto per il distacco, ancora possibile, di qualche frana”.

Ma il maltempo non cesserà: nelle giornate di giovedì e venerdì le piogge cadranno ancora diffuse al Centro-Nord, mentre al Sud potremo assistere ad un parziale miglioramento; al meridione avremo anche una temporanea risalita delle temperature, temperature che resteranno invece spesso inchiodate sotto i 20 gradi di massima sul resto del territorio: questo mix di pioggia e fresco ci farà tornare indietro nel tempo, almeno di 6 mesi… a novembre, con giacconi impermeabili e ombrelli aperti.

caldo record

Bel tempo e caldo fino a sabato poi un ciclone rovinerà 1° Maggio

Il caldo ci prova, la siccità del Nord-Ovest continua. In questi ultimi giorni le piogge sono state frequenti e anche intense, ma ancora una volta hanno evitato il secco Nord-Ovest: per quelle regioni assetate, all’orizzonte c’è però un’interessante novità. Nel frattempo, il caldo ci prova e porterà tra oggi e sabato temperature oltre i 30°C in Italia. Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma il primo tentativo dell’Anticiclone Africano di portare connotati estivi in Italia. Ci riuscirà solo in parte, mentre scatenerà la canicola infernale in Andalusia con temperature di 12°C oltre la media del periodo. Nella regione di Siviglia sono attesi picchi di 38°C all’ombra, ad Aprile, oltre ogni record registrato prima per questo mese. In Italia arriverà invece solo il bordo orientale di questa fiammata calda: sono attesi picchi di 30°C sulle Isole Maggiori, in particolare punte di 32°C all’ombra in Sardegna tra domani e dopodomani.

Nelle prossime ore e nei prossimi giorni, dunque, il tempo sarà bello e soleggiato ovunque salvo prime avvisaglie di cambiamento nella giornata di sabato al Nord.
Il cambiamento sarà importante, drastico e foriero di un’importante novità per il Nord-Ovest: da domenica 30 aprile arriverà tanta pioggia, per almeno 2 giorni, dal Piemonte alla Lombardia, dalla Valle d’Aosta alla Liguria, acqua fondamentale per i laghi, le falde idriche e la portata dei fiumi. Dobbiamo ricordare infatti che il Lago di Garda, ad esempio, ha raggiunto il livello più basso dal 1953, mentre la stagione invernale ha lasciato un deficit di neve sulle Alpi del 64%. Numeri allarmanti che continuano a sorprenderci da due anni, in negativo purtroppo: per questo, l’abbondante pioggia attesa tra domenica e lunedì 1 maggio sarà benvenuta al Nord-Ovest. Domenica 30 aprile una perturbazione atlantica raggiungerà l’Italia, causando l’approfondimento di un vortice sul Mar Ligure: le correnti umide meridionali porteranno piogge al Nord-Ovest, poi anche lungo tutto il versante tirrenico, Sardegna compresa; andrà meglio, in una prima fase, sul settore orientale italiano. Nella giornata del Primo Maggio questo vortice diffonderà precipitazioni localmente intense anche verso il resto del Centro-Nord, e poi via via anche verso il Sud.

Al momento, la tendenza meteo vede questo vortice in azione almeno fino a mercoledì 3 maggio, posticipando l’inizio di un’eventuale precoce fase calda estiva (come invece avvenne l’anno scorso con il caldo estremo che iniziò ai primi di maggio): più pioggia e meno caldo è un’equazione che ci piace, anche se purtroppo disturberà un altro periodo festivo lungo; sembra proprio in atto la ‘Maledizione dei Ponti’ dopo che il 25 aprile è stato funestato da piogge e grandinate violente.

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Trottola ciclonica in azione: maltempo su mezza Italia fino al weekend

Ciclone mediterraneo ancora protagonista. L’inizio di marzo, dal punto di vista meteorologico, è governato in modo autoritario da questa trottola o vortice che vaga sul Mar Tirreno. Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, prevede che il ciclone mediterraneo si muoverà lentamente nelle prossime ore dal Tirreno settentrionale verso il Tirreno centrale portando un peggioramento anche tra Lazio, Campania e Sicilia. Il tempo resterà uggioso con qualche precipitazione anche al Nord e sul resto del Paese. Il ciclone ci terrà compagnia anche nei giorni seguenti, con il maltempo che si sposterà da venerdì verso il Sud, seppur con precipitazioni residue anche al Nord-Est e sulla fascia adriatica centrale.

In seguito, durante il weekend, il tempo resterà incerto al Sud sempre per il dominio ciclonico, mentre al Centro-Nord si apriranno ampie schiarite; non sono da escludere nella giornata di sabato nuvole pigre residue sul medio Adriatico con brevi e locali rovesci. Insomma, una settimana dominata dal Ciclone mediterraneo con piogge, neve a bassa quota al Nord-Ovest e vento.

Proprio per rimanere sul tema precipitazioni, la prossima settimana, con l’apertura della Porta Atlantica, ovvero l’arrivo di perturbazioni dall’Oceano Atlantico attraverso Penisola Iberica e Francia, sono previste piogge significative al Nord. Nel dettaglio l’apertura della Porta Atlantica avviene quando l’alta pressione si ritira verso Sud o verso le Azzorre, permettendo l’ingresso di fronti perturbati da Ovest: per piogge significative si intendono precipitazioni diffuse e persistenti per più giorni che gradualmente si infiltrano nel terreno, arricchendo la falda sotterranea; in inverno le precipitazioni significative sono anche quelle che accumulano decine di centimetri di neve sulle montagne che poi, durante la fusione primaverile, alimentano i fiumi.

In parole semplici, piogge significative potrebbero arrivare la prossima settimana al Nord, laddove insiste la siccità da più di due anni: è una notizia meteorologica ottima, potremmo dire, se verrà confermata, ‘la notizia del giorno’.

Meteo, anticiclone di Carnevale: caldo ma nubi e pioggia

Alta pressione in Inverno non significa sempre cielo sereno e assenza di piogge. Nei prossimi giorni l’alta pressione ‘schiaccerà’ infatti l’umidità verso il basso e formerà addensamenti a tratti anche compatti. Le nubi basse e le nebbie diventeranno protagoniste soprattutto al Nord e lungo il fianco occidentale italiano: nel weekend sono anche previste deboli piogge tra Liguria ed Alta Toscana. Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma infatti che la pressione salirà nei prossimi giorni fino a 1032 hPa (o millibar), ma ciò nonostante avremo un aumento della nuvolosità in Pianura Padana, lungo il settore ligure e quello tirrenico: queste nuvole, perlopiù basse o molto basse, saranno causate dalla compressione data dal campo anticiclonico e dall’arrivo di correnti più umide dal mare. Queste correnti umide saranno associate ad un flusso prevalente da Sud-Ovest, responsabile anche di un aumento delle temperature laddove il cielo sarà sereno: in particolare il sole sarà dominante sulle Alpi dove lo zero termico salirà fino a 3000 metri, un valore eccezionale per il mese di febbraio e tipico di inizio giugno.

Nel dettaglio, il primo giorno di Carnevale, oggi ‘giovedì grasso’, vedrà un aumento della nuvolosità dalla Liguria fino al Lazio e la maggiore presenza di nubi basse anche in Pianura Padana, insieme alle nebbie notturne. Anche domani la situazione sarà simile, con il sole più probabile sul versante adriatico centro-meridionale e sulle Alpi; altrove avremo un periodo carnevalesco un po’ nuvoloso: d’altronde chi beneficerà del sole, secondo un antico proverbio, troverà la pioggia il 9 aprile, cioè per la Santa Pasqua. Il detto popolare recita infatti: ‘Carnevale col sole, Pasqua molle’.
Al di là dei proverbi, confermiamo che durante il fine settimana torneranno delle piogge, molto deboli ed isolate, ma probabili dalla Liguria fino alla Campania. Nemmeno una goccia invece per le regioni che soffrono da 24 mesi di un’estrema siccità, Piemonte in primis. Per avere delle piogge significative dovremo aspettare almeno 7-8 giorni, ma anche in quell’occasione le precipitazioni eviteranno il secco Nord-Ovest per dirigersi altrove.

Giovedì 16. Al nord: bel tempo salvo nebbie in pianura e nubi sulla Liguria di Levante. Al centro: nebbie sulle valli, nubi marittime su coste tirreniche e in Sardegna. Al sud: soleggiato.
Venerdì 17. Al nord: bel tempo salvo nebbie in pianura e nubi in Liguria . Al centro: nebbie sulle valli, nubi marittime su coste tirreniche e cielo nuvoloso in Sardegna. Al sud: soleggiato salvo nubi su coste tirreniche.
Sabato 18. Al nord: nuvoloso e nebbioso, pioviggine in Liguria. Al centro: molte nubi in Toscana, sole altrove. Al sud: sole prevalente salvo nubi in Campania.
Tendenza. Dominio incontrastato dell’anticiclone di Carnevale.

Meteo, ciclone Thor si intensifica: week-end con temporali e vento

Pieno inverno in Italia con il freddo che si sposta anche verso le regioni meridionali: il Ciclone Thor è in piena azione e ci accompagnerà almeno fino alla fine del mese. Tanta la neve caduta in montagna, qualche incertezza in più sulle città di pianura del Nord con fiocchi timidi nascosti tra la pioggia: come mai non nevica più in modo intenso in alcune città del Nord a gennaio? Molti si saranno domandati come mai scendiamo spesso fino a temperature di 2-3°C sopra lo zero, non riusciamo ad arrivare a zero e dal cielo arriva solo una pioggia fredda. La risposta sta nel Global Warming, nel riscaldamento globale: solo negli ultimi 10 anni, in alcune città italiane, la temperatura media è aumentata almeno di 1 grado; se sottraiamo questo grado alle temperature degli ultimi giorni avremmo avuto nevicate abbondanti anche a Milano, Genova e Torino sia martedì che ieri. Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma dunque questa tendenza verso un riscaldamento globale anche se, laddove l’aria fredda più pesante è ristagnata nei bassi strati, le nevicate sono arrivate anche in pianura, come avvenuto ieri al Nord-Est ed in particolare in Emilia. Ne sarebbe caduta di più senza il Global Warming.

Nelle prossime ore altra aria fredda affluirà comunque dall’Atlantico settentrionale, aria polare marittima che farà scendere la neve fino ai 300-400 metri di quota anche al Sud: questa aria fredda, a contatto con il mare ancora caldo (dopo l’estate rovente del 2022 le temperature dell’acqua sono ancora miti), formerà un vortice profondo e pericolosissimo. In serata è prevista una pressione quasi da uragano, 988 hPa, che causerà venti di tempesta sul Basso Tirreno e onde fino a 9 metri verso la Calabria tirrenica. Al momento la previsione indica un fortissimo aumento del moto ondoso in serata soprattutto verso le coste tirreniche delle province di Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia.

Oltre al vento e alle mareggiate sarà un venerdì nero dal punto di vista meteo con forti piogge su Isole Maggiori, Sud peninsulare ed alto versante adriatico: la neve cadrà a quote bassissime tra Romagna e Marche e fino ai 400 metri al meridione. In sintesi, in Calabria potremo avere dei blizzard di neve tipici del Canada, tantissimo vento e abbondanti nevicate. Un giorno polare anche al Sud. Nel weekend poi il vortice tempestoso risalirà verso le regioni adriatiche continuando a portare tanta neve dalle Marche fino al Molise a quote basse fino ai 200 metri, (la neve cadrà anche tra Calabria e Basilicata ma in attenuazione), poi domenica la situazione rimarrà simile con maltempo al meridione e sul settore orientale. Altrove troveremo anche delle schiarite che favoriranno però intense gelate notturne: le minime saranno intorno ai -5°C in Pianura Padana, intorno allo zero al Centro, 3-4 gradi al Sud. In sintesi il Ciclone Thor si intensificherà e ci aspetterà per un appuntamento importante lunedì 23 gennaio: 40-70 centimetri di neve fresca in Abruzzo e Marche oltre i 300 metri; se questo appuntamento venisse confermato prepariamoci ad una Big Snow adriatica, una grande nevicata tipica del mese di gennaio, nonostante il Global Warming.

 

Venerdì 20. Al nord: neve in Emilia Romagna anche in pianura poi migliora, variabile altrove con schiarite ad Ovest. Al centro: maltempo su Sardegna, Lazio ed adriatiche con neve a bassissima quota. Al sud: maltempo con neve a quote collinari, venti in rinforzo fino a tempesta con forti mareggiate entro sera.

Sabato 21. Al nord: asciutto, ma con nuvole sparse e forti gelate notturne. Al centro: maltempo sulle adriatiche con neve a bassa quota. Al sud: maltempo forte e neve in collina.

Domenica 22. Al nord: neve in Emilia, tante nubi altrove. Al centro: neve in collina specie sulle adriatiche. Al sud: instabile con neve in collina.

Lunedì 23 tanta neve sulle Adriatiche con possibile nuovo peggioramento nevoso anche verso il Nord; Ciclone Thor previsto in azione invernale fino alla fine del mese.

piogge al sud/imago

Torna l’inverno: pioggia e neve, settimana di tempo instabile

La stagione invernale – fin a oggi un po’ sotto tono – sembra essersi ripresa dal torpore in cui era caduta nella seconda parte del mese di dicembre: nel weekend appena trascorso sono tornate le piogge sulle regioni centro-settentrionali, con la neve che ha nuovamente fatto capolino sulle Alpi, a tratti anche copiosa. Nel corso della settimana poi lo scenario meteorologico continuerà a mantenersi piuttosto instabile, prima, però, di una nuova, fugace, rimonta dell’anticiclone africano.

Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.ilmeteo.it, comunica che nella giornata di martedì 10 gennaio qualche pioggia sarà ancora possibile sulle regioni meridionali peninsulari e sulla Sicilia; altrove invece lo scenario meteorologico andrà via via stabilizzandosi, anche se le temperature subiranno un calo nel corso delle ore notturne a causa dei forti venti dai quadranti settentrionali. Su Lazio, Campania e Calabria e su tutto il medio e basso Adriatico soffieranno furiosi venti dapprima di Ponente e Libeccio poi di Maestrale con raffiche fino a quasi 100 km/h.

A metà settimana infine è atteso il ritorno dell’anticiclone africano, che conquisterà lo spazio perduto, distendendosi sul bacino del Mediterraneo e garantendo così una maggiore stabilità atmosferica con temperature in aumento specie nei valori massimi. Ma non durerà a lungo.

piogge al sud/imago

Meteo, allerta alluvioni al Sud: tregua lunedì poi maltempo

Il mese di novembre, in modo improvviso e dopo un’estate infinita, sta mostrando caratteristiche prettamente autunnali con cicloni a ripetizione. Dopo il passaggio del ciclone Poppea, uno dei più forti degli ultimi decenni con una pressione profonda 985 hPa tipica di un uragano, altri cicloni sono in arrivo. Andrea Garbinato, Responsabile Redazione del sito www.iLMeteo.it, mette in guardia le regioni meridionali. I prossimi cicloni colpiranno soprattutto queste zone, ad iniziare dal weekend, mentre su gran parte del Centro Nord il tempo sarà stabile e soleggiato. Il primo ciclone porterà un graduale blando peggioramento già da domani sulla Sardegna poi verso le regioni tirreniche in serata. Da sabato la pressione scenderà fino a circa 1010 hPa (niente in confronto ai 985 hPa raggiunti da Poppea) e spingerà piogge diffuse verso Basso Lazio e tutto il Sud, in intensificazione dalla serata sulle regioni ioniche.

Questo nuovo minimo di 1010 hPa, come detto molto meno intenso di Poppea, riuscirà comunque a generare venti forti a rotazione ciclonica: i venti infatti saranno spinti dall’elevato gradiente barico tra l’occhio sulla Sicilia e l’anticiclone presente sulla Pianura Padana di 1030 hPa; con elevato gradiente barico intendiamo proprio la forte differenza pressoria di 20 hPa (o millibar che è equivalente), in questo caso tra Nord e Sud Italia, che causerà appunto un sensibile rinforzo dei venti fino a burrasca dai quadranti settentrionali nel weekend.

In sintesi, già sabato avremo piogge e venti di burrasca al Sud e su parte del Centro; ma il peggioramento più marcato di questo primo ciclone (ne arriverà poi un altro purtroppo) è previsto tra sabato sera e domenica, quando oltre 150 millimetri di pioggia potrebbero cadere tra Basilicata, Calabria ionica e Sicilia orientale. La situazione è seria, il rischio alluvionale alto in quanto i terreni sono già saturi dopo le continue piogge delle ultime settimane novembrine. Dopo una tregua prevista per lunedì 28 novembre, purtroppo, un secondo ciclone potrebbe arrivare sempre sulle stesse zone da martedì a venerdì, coinvolgendo tutto il Sud e parte del medio adriatico con altri bidoni da 50 litri: martedì sono attesi infatti altri 100 millimetri di pioggia in Sicilia poi in estensione graduale al resto del meridione.

NEL DETTAGLIO
Giovedì 24. Al Nord: sereno salvo qualche nebbia notturna. Al Centro: sereno salvo qualche nebbia isolata. Al Sud: ancora rovesci sul basso Tirreno, soleggiato altrove.
Venerdì 25. Al Nord: nebbie notturne poi parziale aumento delle nubi. Al Centro: peggioramento sulla Sardegna poi verso le regioni tirreniche dal pomeriggio. Al Sud: tempo più soleggiato poi in peggioramento serale.
Sabato 26. Al Nord: sole ma freddo al mattino. Al Centro: piogge diffuse, meno su Toscana e Sardegna. Al Sud: rovesci diffusi sul basso Tirreno in estensione alle regioni ioniche ed in intensificazione serale. Venti in rinforzo a rotazione ciclonica.
Tendenza: domenica bel tempo al Centro Nord, piogge diffuse al Sud localmente molto forti sui settori ionici; tempo asciutto lunedì 28 novembre poi nuovo ciclone sull’Italia.

Bomba d’acqua sulle Marche: 10 vittime e centinaia di sfollati

L’ondata di maltempo che ha investito le Marche è stata più violenta del previsto. Nella notte è esondato il fiume Misa a Senigallia, dieci persone hanno perso la vita tra acqua e fango, quattro sono ancora disperse e tra loro ci sono due bimbi. Centinaia gli sfollati.

Sul posto il capo della protezione civile, Fabrizio Curcio, per fare il punto della situazione con le forze e le strutture impegnate sul territorio. Sono circa 200 i vigili del fuoco al lavoro, con sezioni operative in rinforzo arrivate da Veneto, Emilia Romagna e Abruzzo. Nelle ore notturne hanno salvato decine di persone che si erano rifugiate sui tetti e sugli alberi. Centocinquanta sono stati gli interventi di soccorso per prestare assistenza alla popolazione.

“In questo momento le forze sono concentrate nella zona di Senigallia, la zona più critica, poi ad Ancona, Pesaro”, riferisce il portavoce dei vigili del fuoco, Luca Cari, che conferma che la situazione meteo, in mattinata, è migliorata: “C’è il sole e questo favorisce le operazioni perché l’acqua si ritira naturalmente”, afferma.

“Rabbia, tanta rabbia e tanto dolore per le persone, che stanno perdendo beni e soprattutto affetti familiari. Oltre a ciò, la consapevolezza che eventi meteo come quello, che sta colpendo le Marche, possono ripetersi già nelle prossime ore in altre zone d’Italia”, tuona Francesco Vincenzi, Presidente dell’Anbi. “Nessuno ora dica di non sapere, perché sono anni, che lo denunciamo in sintonia con la scienza, accrescendo l’allarme nei mesi scorsi: il territorio italiano è alla merce’ dei cambiamenti climatici e dell’estremizzazione degli eventi meteo dopo anni di mancati investimenti nella sicurezza idrogeologica dei territori”.

Nell’arco di poche ore, afferma il presidente  dell’Ordine dei Geologi delle Marche, Piero Farabollini, contattato da GEA, è caduta la metà della pioggia che cadrebbe in una zona costiera in un anno intero: “Noi non siamo preparati per smaltire questo surplus di acqua che arriva. Dobbiamo ragionare – aggiunge -in termini di adattamento climatico, argomento che finora ha avuto poca presa sul territorio, dobbiamo fare una manutenzione seria”.

(Photocredit: Anbi)