Agricoltura, Prandini: “Regole per aziende Ue valgano anche per import”

“Il lavoro che si è fatto con la Francia la Spagna il Portogallo e anche altri Stati membri è quello di arrivare ad ottenere una regolamentazione per quanto concerne tutto il sistema della reciprocità. Noi pretendiamo che le regole che vengono imposte alle imprese agricole europee, in questo caso quelle italiane, siano le stesse quando noi andiamo a importare prodotti provenienti da altri continenti“. Così il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, di fronte al Parlamento europeo a margine delle proteste di agricoltori in corso a Bruxelles. “Finché non riusciremo a ottenere questo regolamento, che deve essere trasparente e chiaro con un aumento dei controlli, soprattutto sulle frontiere in termini di importazione, noi continueremo a essere presenti a Bruxelles, continueremo a manifestare perché riteniamo che sia un diritto sacrosanto dei nostri agricoltori, non essere penalizzati per quanto riguarda un mercato che deve essere libero, deve essere aperto, ma deve avere anche le stesse regole”.

Agricoltura, Prandini: “Da Ue serve certezza sui tempi, no limite aiuti di stato”

“La Commissione Europea ha dato i primi segnali in termini di apertura, di ascolto, di dialogo rispetto a quelle che erano le proposte che avevamo avanzato ormai più di due settimane fa, soprattutto la presidente von der Leyen”. Così il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, di fronte al Parlamento europeo a margine delle proteste di agricoltori in corso a Bruxelles. “Manca però ancora la certezza – ha aggiunto – rispetto a quelle che sono le tempistiche in termini di attuazione delle modifiche degli stessi regolamenti, sia per quanto riguarda la semplificazione burocratica, sia per quanto riguarda le certezze delle risorse stanziate. Ma soprattutto abbiamo chiesto di poter andare oltre quello che è il limite degli aiuti di Stato per intervenire nei confronti di quei settori produttivi che sono stati fortemente penalizzati negli ultimi anni. Quindi continueremo a esser presenti a Bruxelles fino a che non avremo la certezza rispetto a quelli che sono i regolamenti che devono essere modificati e dovranno essere attuati”.

Riflettori su Bruxelles: trattori in piazza, attesa per Agrifish

Bruxelles ancora sotto i riflettori del mondo agricolo. Oggi nella capitale belga, in concomitanza col consiglio Agrifish, sono in programma l’assemblea di Confagricoltura e la manifestazione di Coldiretti, che torna in piazza per chiedere risposte all’Unione europea.

Sul tavolo dei ministri dell’Agricoltura dei 27 ci sono le proposte avanzate dalla Commissione per ridurre il carico amministrativo che grava sulle spalle degli agricoltori. Nel documento informale inviato nei giorni scorsi le ipotesi riguardavano la riduzione dei requisiti di condizionalità per accedere ai fondi previsti dalla Politica agricola comune, il dimezzamento del numero di visite in azienda da parte delle amministrazioni nazionali e i chiarimenti sull’uso del concetto di forza maggiore e di circostanze eccezionali per non incorrere in sanzioni.

 

Gli agricoltori hanno chiesto una drastica semplificazione degli adempimenti burocratici imposti dalla Pac. La risposta della Commissione europea è assolutamente inadeguata”, commenta però il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, spiegando che “alcune iniziative vengono addirittura rinviate al prossimo autunno, abbiamo invece bisogno di decisioni immediate ed efficaci”. L’assemblea della Confederazione, che si svolge nella sede del Copa-Cogeca, consegnerà un pacchetto di proposte al ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, che hanno obiettivi ben precisi. Come la revisione della Pac e l’avvio del dialogo per un modello efficiente di agricoltura, “con l’intento di tutelare maggiormente la produttività e la competitività delle imprese del settore, centrale nella sicurezza alimentare e nella transizione ecologica”; poi la semplificazione delle procedure amministrative e la possibilità di garantire reciprocità negli scambi internazionali. Giansanti, in qualità di vicepresidente del Copa, fa parte di una ristretta delegazione che incontrerà il presidente del Consiglio dei ministri dell’Agricoltura europei. “Sarà anche l’occasione per uno scambio di vedute con il Commissario Ue all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski – fa sapere Confagricoltura -, sulla difficile situazione del settore, sulla flessione dei prezzi innescata per alcuni comparti dal forte aumento delle importazioni dall’Ucraina”.

Sarà in piazza a manifestare, assieme a migliaia di altri agricoltori, invece, Coldiretti. Secondo le stime della polizia belga, a Bruxelles saranno almeno 1.500 i trattori attesi. “Non è più tempo di annunci, serve cambiare le regole che penalizzano l’agricoltura”, dice il presidente, Ettore Prandini. Che chiede “tempi e strumenti certi per cambiare le politiche europee che minacciano la sopravvivenza del settore”. Per il leader dei coltivatori diretti ”nelle proposte avanzate dalla Commissione abbiamo letto alcune semplificazioni da noi proposte, ma manca completezza e certezza dei dettagli”. Riconosce, comunque, che in Ue “si sono finalmente accorti di alcuni aspetti su cui intervenire, come ad esempio la condizionalità ambientale e la razionalizzazione dei controlli. Sono positive anche le ipotesi di intervento per i piccoli agricoltori. Però – aggiunge Prandini – al momento sono solo dichiarazioni: i tempi delle aziende non combaciano con i tempi della burocrazia europea. Noi vogliamo risposte concrete e interventi immediati”. La manifestazione organizzata da Coldiretti parte alle 10, in concomitanza dell’inizio dei lavori, dalla Stazione Luxembourg per raggiungere Rue de la Loi, nei pressi della sede di Commissione e Consiglio Ue.

Prandini riunisce governo al ‘Villaggio Coldiretti’ e chiede sostegni in manovra

L’agricoltura come settore “strategico“, con le esportazioni che continuano a crescere (+7,5% nei primi 7 mesi del 2023) e su cui “basare il rilancio del Paese”. Come ogni anno, per tre giorni, Ettore Prandini riunisce il governo, la Chiesa e le imprese per il Villaggio Campagna Amica di Coldiretti. Dal palco del Circo Massimo di Roma, la vetrina non potrebbe essere migliore per rivolgersi all’esecutivo e chiedere che in manovra non vengano trascurati i finanziamenti per la “sovranità alimentare“.

L’obiettivo, spiega, è “ridurre la dipendenza dall’estero promuovendo filiere produttive 100% Made in Italy e raffreddando l’inflazione che pesa sui bilanci delle famiglie e delle imprese“. Il presidente di Coldiretti pensa a misure per il contenimento del carico fiscale delle imprese con strumenti di accesso al credito e garanzie, ma anche norme per semplificare e sbloccare le risorse già stanziate, potenziano le strutture amministrative, per tagliare la burocrazia che “troppo spesso paralizza gli investimenti“. Intervenire sulle emergenze, senza dimenticare le “scelte strutturali” per far fronte agli effetti sempre più devastanti dei cambiamenti climatici, “attraverso un’azione a favore della transizione ecologica con investimenti che vanno dal verde urbano alle agroenergie ma anche un Piano invasi per garantire acqua a cittadini e imprese e lo sviluppo dell’agricoltura 4.0 per difendere il potenziale produttivo nazionale“, scandisce.

Al Villaggio arriva anche la voce del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che invia un messaggio sull’importanza di perseguire un’agricoltura “resiliente e sostenibile”, per preservare la qualità degli alimenti, divenuta, rimarca il capo dello Stato, “uno dei connotati tipici del nostro Paese e della nostra cultura“. L’agricoltura è una sfida globale che la Terra sta affrontando, osserva Mattarella, messa alla prova dal cambiamento climatico, ma anche dall’“impatto derivante dall’aggressione da parte della Federazione Russa ai danni dell’Ucraina che, oltre che sulle persone e sull’ambiente, ha anche inciso sui flussi commerciali e sui costi dell’energia”, ricorda.

Il lavoro di squadra dei coltivatori diretti per preservare l’ambiente “ci aiuta a pensare che solo insieme se ne esce“, scandisce il cardinale presidente della Cei, Matteo Zuppi, che lascia per qualche momento i lavori del Sinodo e raggiunge il palco al Circo Massimo. Paragona la filosofia di Coldiretti, che punta sul senso di comunità, a quella della “dottrina sociale della Chiesa”.

Il lavoro degli agricoltori è tutto incentrato a preservare i cibi italiani. “Qualità” è il termine più ripetuto. La minaccia arriva, oltre che dall’Italian sounding, con gli alimenti che imitano i prodotti tipici della Penisola, anche dai cibi prodotti in laboratorio. “Non capisco perché se un giocatore usa anabolizzanti viene sospeso e poi propongono carne con gli anabolizzanti sui piatti dei nostri figli. C’è qualcosa che non va”, denuncia il vicepremier, Matteo Salvini.

In commissione Agricoltura alla Camera, è stato chiuso l’iter per la legge che vieta l’utilizzo della carne sintetica. “Andrà in Aula nei prossimi giorni”, fa sapere il presidente della commissione, Mirco Carloni. “Avremo bisogno di tutto il vostro appoggio perché l’opposizione sarà dura“, prevede.

Negli anni, il Villaggio di Coldiretti “ha avvicinato i cittadini alla qualità e alla sostenibilità del cibo e quindi a una sana alimentazione, che è fondamentale per stimolare la cura delle salute”, afferma il ministro della Salute, Orazio Schillaci. “Nutrirsi bene è il primo presupposto per una vita in salute e la dieta mediterranea, che io chiamo italiana, è il modello alimentare con maggiore benefici. Il Paese ha una filiera agroalimentare di qualità che offre tutti gli ingredienti per la dieta mediterranea ed una preziosa alleata della salute”.

Agroalimentare, Prandini (Coldiretti): Europa condizionata da interessi multinazionali

“Il cibo nei prossimi anni sarà ancora più centrale nelle scelte di carattere politico e soprattutto nella crescita economica a livello globale, l’Europa sotto questo punto di vista è fortemente condizionata dai grandi interesse delle multinazionali”. Lo ha detto Ettore Prandini, presidente di Coldiretti a margine del convegno ‘L’evoluzione dell’agroalimentare italiano ed europeo tra sostenibilità e benessere’, organizzato da Gea ed Eunews. “Il NutriScore ne è un esempio, laddove si cercava di condizionare la scelta e l’acquisto di prodotto agroalimentare in modo fuorviante e ingannevole nei confronti dei cittadini e dei consumatori, dicendo cosa faceva bene e cosa faceva male. Gli studi di carattere scientifico hanno dimostrato esattamente l’opposto, il sistema italiano invece, il NutrInform è la scelta corretta che deve essere fatta laddove si raccontano le giuste quantità di ogni singolo prodotto che possono e devono essere consumate. In questo modo difenderemo le nostre eccellenze dell’enogastronomia. Dobbiamo continuare a lavorare creando alleanze con altri stati membri che hanno sistemi produttivi simili ai nostri e che hanno a cuore gli interessi dei loro cittadini e consumatori e che non svendono la loro posizione a favore delle grandi multinazionali”, ha aggiunto.

Giornata nazionale alberi. Con Pnrr 6,6 mln piante in 3 anni

Gli alberi, per le nostre città, sono un valore da “difendere e rafforzare“. Nella giornata nazionale, il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ricorda che grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nei prossimi tre anni saranno distribuite 6,6 milioni di piante nelle 14 città metropolitane d’Italia. Sono in via di definizione gli accordi con undici amministrazioni per raggiungere l’obiettivo annuale di oltre 1,6 milioni di alberi a dimora nel 2022. Per attuare l’intervento, è stato siglato un accordo di collaborazione con il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei carabinieri (Cufa), che prevede anche una serie di iniziative per coniugare il recupero e la riqualificazione delle zone abbandonate con le attività di sensibilizzazione sui temi ambientali.

Si tratta di corridoi verdi fra città e campagne, per mitigare le isole di calore in estate, rafforzare il terreno contro le bombe d’acqua e ripulire l’aria inquinata dallo smog. Coldiretti, con Federforeste e Assofloro, ha elaborato il progetto per far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il patrimonio forestale presente nelle aree naturali.

La messa a dimora di nuovi alberi è importante – sostiene la Coldirettiper affrontare il problema della ridotta disponibilità di spazi verdi nelle città dove si dispone di appena 33,8 metri quadrati di verde urbano per abitante, puntando su un grande piano di riqualificazione urbana di parchi e giardini che migliori la qualità dell’aria e della vita della popolazione dando una spinta all’economia e all’occupazione“. La situazione è peggiore nelle metropoli, dove i valori vanno dai 15,2 metri quadrati di Messina ai 17,1 di Roma, dai 17,8 di Milano ai 22,2 di Firenze, dai 42,4 di Venezia ai 9,2 di Bari, secondo l’Istat.

Con una differente politica del verde pubblico potremmo affrontare meglio anche l’aumento esponenziale dei costi dell’energia che si è verificato quest’anno”, spiega il presidente Ettore Prandini, il quale sottolinea che “servono ulteriori risorse per il settore, dobbiamo agire come sistema per creare un Paese diverso e migliore rispetto al passato usando i fondi per gli accordi di filiere con l’utilizzo di piante italiane per creare valore e bellezza sui territori, nelle grandi città come nei piccoli comuni”.

All’indomani della Cop27 di Sharm el-Sheikh, Confagricoltura ricorda che nella lotta al surriscaldamento globale gli alberi svolgono un ruolo fondamentale. In Italia la superficie boschiva supera 11 milioni di ettari e raggiunge il 36,7% del territorio nazionale, con una crescita del 3,7% rispetto all’ultimo rilevamento del 2005. Dal 1990 a oggi, però, circa 1,5 milioni di ettari sono stati persi dall’agricoltura a beneficio di una superficie forestale “non gestita, denuncia l’associazione. Il che significa aumento del pericolo di incendi, riduzione della fruibilità del territorio, perdita di valore paesaggistico e aumento dei rischi idrogeologici. I dati riportano che nel 2021 l’Italia è stato il Paese europeo più colpito. “Dobbiamo lavorare sul riordino fondiario, sull’aggregazione, sulla pianificazione forestale che oggi coinvolge solo il 15% delle superfici e sulla formazione degli operatori che lavorano nel bosco“, sottolinea il presidente della Federazione nazione Risorse Boschive di Confagricoltura, Enrico Allasia. “Una superficie forestale gestita e non lasciata a sé stessa – scandisce – significa legno nelle zone vocate, ma anche turismo ed economia di base per prodotti come funghi e tartufi. Non meno importante è la filiera medicale per le foreste: le persone che hanno bisogno di una riabilitazione psicologica o motoria possono usufruire di questi spazi e questa è un’altra opportunità che i boschi offrono agli imprenditori che vogliono cimentarsi in questo campo”.