Enel cresce ancora in nove mesi 2024: utile +16,2%, produzione a zero emissioni per l’82%

In nove mesi del 2024 Enel raggiunge nuovi risultati positivi. Una crescita trainata dalle rinnovabili e le reti per quel che riguarda l’Ebitda, ma soprattutto dall’azione manageriale degli ultimi mesi in Sudamerica, che ha portato a ottimi successi per il Gruppo.

Entrando nel dettaglio, il margine operativo lordo si attesta a 17,4 miliardi di euro, con un incremento del 6,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. “L’andamento è attribuibile al positivo contributo dei business integrati, guidati dalla performance delle energie rinnovabili, che ha beneficiato della progressiva normalizzazione del mercato delle commodity, nonché della buona disponibilità delle risorse rinnovabili, compensando ampiamente la contrazione dei margini nei mercati finali e nella generazione da fonte termoelettrica”, spiega Enel. Rimarcando: “Positivo, al netto delle variazioni di perimetro, anche l’apporto delle attività di gestione delle reti di distribuzione, grazie al maggior volume di investimenti”. L’Ebitda, invece, è 18.5 miliardi (+22,2%).

Il risultato netto ordinario del Gruppo è 5,8 miliardi (+16,2%), un aumento “principalmente riconducibile all’andamento positivo della gestione operativa ordinaria, unitamente alla riduzione degli oneri finanziari netti e alla minore incidenza delle interessenze dei terzi”. Cala ancora anche l’indebitamento finanziario netto, unico segno meno ‘gradito’ all’azienda: 58,1 miliardi (-3,3%). Per quanto riguarda i ricavi il risultato è 57,6 miliardi (-17,1%), mentre il Cda ha deliberato un acconto sul dividendo 2024 di 0,215 euro per azione, che sarà in pagamento dal 22 gennaio 2025.

Nei nove mesi del 2024 abbiamo registrato solidi risultati, guidati dalla resilienza e dal bilanciamento geografico del nostro portafoglio di asset e da un maggior presidio delle iniziative di advocacy in America Latina – commenta il Cfo di Enel, Stefano De Angelis -. Vorrei inoltre evidenziare come il completamento del Piano di dismissioni entro la fine dell’anno ci consente di prevedere per il 2024 un rapporto tra indebitamento finanziario netto ed Ebitda pari a circa 2,4x, valore che si colloca al di sotto della media del settore”.

L’azienda, inoltre, conferma la guidance relativa all’esercizio 2024con la previsione di un Ebitda ordinario compreso tra 22,1 e 22,8 miliardi di euro e un utile netto ordinario compreso tra 6,6 e 6,8 miliardi di euro”.

Altri dati molto positivi sulla produzione di energia, che in 9 mesi dell’anno energia sale a 147,24 Twh, con le Rinnovabili che fanno un balzo a 8,03 Twh. Così come la produzione a zero emissioni raggiunge l’82% della generazione totale del Gruppo Enel, che conferma “l’ambizione a lungo termine di azzerare le emissioni dirette e indirette entro il 2040”.

Italgas

Per Italgas ricavi a 872 milioni a metà 2024. Gallo: “Risultati confermano solidità Gruppo”

Un trend di crescita che prosegue ininterrottamente dal 2017 a conferma dell’efficacia delle scelte strategiche di trasformazione digitale ed innovazione effettuate nel tempo. E’ quanto emerge dai risultati dei primi sei mesi del 2024 di Italgas, approvati dal Consiglio di amministrazione, riunitosi sotto la presidenza di Benedetta Navarra. Un utile netto adjusted di 241,5 milioni di euro (+13,3%) e ricavi totali adjusted che si attestano a 872,3 milioni di euro. L’aumento dei ricavi regolati distribuzione gas (+12,0% rispetto al corrispondente periodo del 2023) e il contributo di Acqua Campania hanno in parte compensato il previsto calo dei ricavi legati alle attività dell’efficienza energetica dovuto al termine del programma Superbonus.

Risultati che, secondo l’amministratore delegato Paolo Gallo, “confermano la solidità delle performance del Gruppo Italgas e la chiara visione di sviluppo futuro delle nostre attività”. Nel primo semestre 2024 sono stati effettuati investimenti tecnici per un ammontare pari a 353,7 milioni di euro, grazie ai quali sono stati realizzati una molteplicità di interventi compresa la posa di 354 chilometri di condotte di distribuzione del gas “al servizio di una transizione ecologica sostenibile, sicura e competitiva per l’Italia e la Grecia”, sottolinea Gallo, annunciando che questi investimenti vedranno una “ulteriore crescita, nella seconda metà dell’anno” con una “progressione maggiore”. E in ottica di transizione ecologica ma anche digitale si inquadra la recente offerta non vincolante per l’acquisizione del 100% di 2i Rete Gas. Per la quale, si legge nella presentazione agli analisti, “la due diligence va avanti come previsto”. “Non posso dire nulla di più – precisa Gallo – perché siamo nella due diligence. Il viaggio, iniziato più di due mesi, fa procede come previsto. Siamo ad un buon punto ma non possiamo dare informazioni aggiuntive. Dovete essere pazienti. Appena avremo sviluppi li annunceremo immediatamente al mercato“. In ogni caso, l’operazione dovrebbe concludersi entro settembre-ottobre, quando verrà presentato il nuovo piano strategico. Il Gruppo rafforzerà il ruolo di primo piano nel raggiungimento degli obiettivi climatici dell’Unione Europea, progredendo ulteriormente nella decarbonizzazione del settore attraverso lo sviluppo dei gas rinnovabili e migliorando la flessibilità e la resilienza dell’intero sistema energetico, garantendone al contempo la sicurezza.

Importante, negli ultimi sei mesi, l’impegno nel settore idrico che “ha permesso di conseguire i primi importanti risultati in meno di un anno di attività. Abbiamo messo a disposizione delle Autorità la nostra capacità di execution nel Sud del Paese per mitigare gli effetti delle scarse piogge. L’applicazione sulle reti idriche delle tecnologie messe a punto per il network del gas ci consentirà di recuperare efficienza e valore per i territori serviti”, spiega Gallo.

Il tutto, senza tralasciare l’impegno del Gruppo per il miglioramento continuo delle performance ambientali, con un un calo dei consumi netti di energia del -12,4% nel semestre. L’andamento delle emissioni di Scope 1 e 2 (+11,1% in volume assoluto) riflette l’accelerazione dell’attività di ricerca delle dispersioni: è infatti aumentata del 35,9% la porzione in chilometri di rete investigata rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, mentre il tasso di dispersioni in atmosfera rilevate, misurato come rapporto tra volume di gas disperso e chilometri di rete indagata, è sceso sensibilmente, del 17,4% per il perimetro italiano e del 44,1% per il perimetro greco. “Innovazione, sostenibilità, economia circolare e formazione restano i punti cardinali della nostra operatività quotidiana. Continuiamo a lavorare per contribuire alla decarbonizzazione dei consumi e favorire lo sviluppo sostenibile dei territori”, conclude Gallo.

Eni: utile dimezzato nel primo trimestre a causa dei prezzi del gas

Eni ha annunciato mercoledì che l’utile netto del primo trimestre è sceso del 49% a 1,21 miliardi di euro, sulla scia del calo dei prezzi del gas. Il risultato è stato nettamente inferiore al consenso degli analisti del fornitore di informazioni finanziarie Factset, che si aspettavano 1,76 miliardi di euro. Anche l’utile netto rettificato, che esclude le voci eccezionali, è sceso del 46% a 1,58 miliardi di euro. Il fatturato del Gruppo, anch’esso colpito dal calo dei prezzi del gas, è sceso del 16% a 22,9 miliardi di euro, al di sotto delle aspettative degli analisti. Tuttavia, l’amministratore delegato dell’Eni Claudio Descalzi ha definito i risultati “eccellenti” e ha affermato che “segnano una traiettoria di superamento delle previsioni economico-finanziarie di budget. Sulla base del nostro scenario aggiornato, le nostre aspettative sono di un flusso di cassa operativo di oltre €14 mld e, in linea con la nostra politica di distribuzione, prevediamo di incrementare il piano 2024 di buy-back del 45% a €1,6 mld”.

Eni ha quindi rivisto al rialzo le previsioni per l’utile operativo rettificato (Ebit) e il flusso di cassa proforma, che dovrebbero superare i 14 miliardi di euro nel 2024. In precedenza, il Gruppo prevedeva un Ebit adjusted di 13 miliardi di euro e un cash flow di 13,5 miliardi di euro. Uno degli indicatori chiave di Eni, l’Ebit adjusted, è sceso del 30% a 4,1 miliardi di euro nel primo trimestre. Il prezzo di riferimento del gas naturale è sceso del 49% a 29 euro per megawattora (MWh) nel primo trimestre, ha dichiarato Eni nel suo comunicato stampa. Per contro, il prezzo del barile di greggio Brent del Mare del Nord è aumentato del 2%, raggiungendo una media di 83,24 dollari.

Il gruppo energetico britannico Ithaca Energy ha annunciato martedì sera di aver raggiunto un accordo con l’Eni per l’acquisto di quasi tutte le sue attività di esplorazione e produzione nel Mare del Nord per 754 milioni di sterline (874 milioni di euro), in un accordo azionario. Il colosso italiano del petrolio e del gas conferirà le sue attività nel Regno Unito in cambio dell’emissione di nuove azioni Ithaca a favore di Eni, che al termine dell’operazione deterrà il 38,5% del capitale sociale allargato di Ithaca.

paolo gallo

Per Italgas ricavi oltre i 930 milioni nel primo semestre. Gallo: “Risultati immediati nell’idrico”

Un primo semestre 2023 “all’insegna della crescita costante”, con risultati che confermano “la centralità delle reti del gas – smart, digitali e flessibili – e del Gruppo Italgas per il raggiungimento dei target del REPowerEU e, per il loro tramite, di una transizione ecologica sicura e competitiva”. L’amministratore delegato di Italgas, Paolo Gallo, festeggia i risultati del Gruppo al 30 giugno, approvati dal Cda riunitosi sotto la presidenza di Benedetta Navarra. L’utile netto adjusted attribuibile al Gruppo è di 213,2 milioni di euro (+14,9%), i ricavi totali di 931,8 milioni di euro, segnando un +31,7%.

Ottimi risultati anche sul versante della sostenibilità, con una riduzione dei consumi netti di energia del 14,7% (Grecia inclusa, -18,7% considerando solo l’Italia) e delle emissioni correlate del 12%. Non a caso, secondo Gallo “l’obiettivo di neutralità carbonica al 2050 è raggiungibile grazie alla progressiva riduzione dei consumi energetici netti e delle emissioni Scope 1, 2 e 3 e i risultati che conseguiamo trimestre dopo trimestre lo dimostrano. Non solo. Per promuovere attivamente l’ulteriore cambiamento, abbiamo introdotto anche nuovi target riferiti a un’equità retributiva di genere e allo sviluppo di competenze e valorizzazione delle risorse: azioni indispensabili per continuare a puntare sull’innovazione e per metterla a valore per l’intero Gruppo”.

Nei primi sei mesi del 2023, fondamentali per Italgas le operazioni nel settore idrico. A giugno, infatti, il Gruppo ha acquisito da Veolia le partecipazioni detenute in società attive nel servizio idrico nelle regioni Lazio, Campania e Sicilia. “Abbiamo posto le basi per fare la nostra parte anche nella gestione dei servizi idrici: mutuando in essi le tecnologie sviluppate per il gas sarà possibile ottenere risultati immediati in termini di efficienza ed economicità del servizio per i territori e le comunità”, spiega Gallo. Che, guardando avanti, pensa di poter “diventare un player rilevante nel settore idrico“. Su una cosa, però, Gallo è chiaro parlando con gli analisti: “Non saremo una multiutility, questo è molto chiaro. La distribuzione del gas rimarrà il nostro core. Anche perché pensiamo che giocherà un ruolo centrale nella transizione energetica e noi siamo qui per giocare quel ruolo”. “Abbiamo investito in alcuni settori perché sono molto vicini a noi, come la distribuzione dell’acqua. Ma non saremo una multiutility”, chiarisce.

Ma mentre festeggia i risultati, Italgas guarda già al futuro. E, coerentemente con quanto previsto dal Piano Strategico 2023-2029, continuerà a perseguire i propri obiettivi principalmente volti alla prosecuzione del programma di trasformazione digitale, repurposing ed estensione del network, per dotare il Paese di infrastrutture all’avanguardia in grado di accogliere e distribuire gas rinnovabili come biometano e idrogeno verde; all’azione di consolidamento nel settore dell’efficienza energetica con l’obiettivo di porsi tra i principali operatori del settore; alle nuove opportunità di crescita esterna attraverso gare ATEM, M&A nei settori della distribuzione gas, idrico ed efficienza energetica così come, allo sviluppo del mercato greco.