Negli Emirati Arabi Uniti si punta sull’intelligenza artificiale per far piovere

Riunita in un hotel di lusso, un’assemblea di esperti discute un nuovo approccio per risolvere un problema vecchio come il mondo: come far piovere negli Emirati Arabi Uniti, questo ricco Stato del Golfo situato in una delle più grandi deserti del mondo. Decenni di ricerca e milioni di dollari sono stati dedicati alla questione nel paese ricco di petrolio ma povero d’acqua. E nonostante gli sforzi, le piogge rimangono rare mentre la domanda di acqua continua ad aumentare da parte di una popolazione in piena crescita, formata principalmente da espatriati.

Durante il forum internazionale sul miglioramento delle precipitazioni tenutosi ad Abu Dhabi a gennaio, un’idea si è distinta dalle altre: utilizzare l’intelligenza artificiale (IA). Tra le iniziative, un sistema di IA mira a migliorare la semina delle nuvole, un metodo già praticato dagli Emirati da decenni, che consiste nell’iniezione di sale o altri prodotti chimici per aumentare le precipitazioni. “È praticamente a punto, stiamo dando gli ultimi ritocchi”, spiega Luca Delle Monache, vicedirettore del Centro per le condizioni meteorologiche e idrologiche estreme dell’Ovest, presso l’Istituto di oceanografia ‘Scripps’ dell’Università della California, a San Diego.

Secondo l’esperto, la semina delle nuvole permette di aumentare le precipitazioni del 10-15%, ma questa tecnica funziona solo con i cumuli, nuvole formate da vapore acqueo situate abbastanza in basso, e rischia di impedire le precipitazioni se non applicata correttamente. “Bisogna farlo nel posto giusto e al momento giusto, ecco perché utilizziamo l’intelligenza artificiale”, dice.

Questo progetto triennale, finanziato con 1,5 milioni di dollari (circa 1,38 milioni di euro) da fondi degli Emirati Arabi Uniti, mira a nutrire un algoritmo con dati satellitari, radar e meteorologici per consentirgli di localizzare le nuvole che potrebbero essere seminate nelle prossime sei ore. Promette di migliorare l’attuale tecnica che si basa sullo studio delle immagini satellitari da parte di esperti, guidando le centinaia di voli di semina delle nuvole effettuati ogni anno nel paese.

Con 100 millimetri di pioggia all’anno, i circa dieci milioni di abitanti degli Emirati Arabi Uniti dipendono principalmente dall’acqua prodotta negli impianti di desalinizzazione che forniscono circa il 14% della produzione mondiale, secondo i dati ufficiali. La popolazione, composta per il 90% da stranieri e che è aumentata di 30 volte dalla nascita degli Emirati nel 1971, è concentrata nelle città costiere di Dubai, Abu Dhabi e Sharjah. Ma il Paese conta ancora sulle acque sotterranee, alimentate dalle precipitazioni e sostenute da una rete di dighe, per rifornire l’agricoltura e l’industria.

La pioggia è abbastanza esotica da diventare un’attrazione. A Dubai, nella “Raining Street” (“Via della pioggia”), i visitatori pagano 300 dirham (79 euro) per camminare in messo a una finta pioggerella. La tradizione vuole che i leader chiamino periodicamente i fedeli musulmani a pregare per la pioggia.

Anche se rare, le precipitazioni possono essere abbondanti come lo scorso aprile, quando hanno causato la chiusura dell’aeroporto di Dubai, hub mondiale di primo piano, e paralizzato lo Stato-Città per diversi giorni. Dalla creazione del Forum ad Abu Dhabi nel 2017, il suo Programma di miglioramento delle precipitazioni ha stanziato 22,5 milioni di dollari di aiuti. “Per la semina delle nuvole, questo programma è il migliore al mondo”, dice Monache. “È un settore molto specializzato e ci sono pochi esperti al mondo e sono praticamente tutti qui”.

Gli esperti hanno studiato altre applicazioni dell’IA. Marouane Temimi, professore associato presso l’Istituto di Tecnologia ‘Stevens’ nel New Jersey, ha presentato un sistema sviluppato negli Stati Uniti per seguire le tempeste in tempo reale. Tuttavia, sia Temimi che Monache hanno avvertito che la tecnologia ha dei limiti. La mancanza di dati dettagliati sulla composizione delle nuvole – un problema comune a causa dei costi elevati delle apparecchiature di monitoraggio – impedisce di fare previsioni accurate, anche con l’IA, ha sottolineato.

Indonesia, si usa la semina delle nuvole per accelerare la costruzione della futura capitale

L’Indonesia sta utilizzando la semina delle nuvole intorno al sito della sua futura capitale per ridurre le forti piogge che ne hanno ostacolato la costruzione. Nusantara, sorta nel bel mezzo della foresta pluviale, dovrebbe succedere ufficialmente a Giacarta, l’attuale capitale congestionata che sta sprofondando inesorabilmente sotto il livello del mare, dopo l’inaugurazione da parte del presidente Joko Widodo il 17 agosto, anniversario dell’indipendenza dell’arcipelago.

Ma gli appaltatori, i cui lavori di costruzione della città sono stati ostacolati dalle piogge quotidiane, hanno chiesto alle autorità di effettuare una “operazione di modifica del tempo”, ha dichiarato Tri Handoko Seto, un alto funzionario dell’agenzia indonesiana di meteorologia, climatologia e geofisica (BMKG). “Hanno presentato una richiesta per effettuare un’operazione di modifica del tempo in modo che la pioggia che cade ogni giorno possa essere deviata in un altro luogo, eliminata in una certa area o almeno ridotta”, ha detto Seto all’AFP.

Questa tecnica, nota come cloud seeding, che prevede l’introduzione di minuscole particelle nelle nuvole per indurre precipitazioni in piccole aree geografiche, ha guadagnato popolarità in tutto il mondo come metodo per combattere la siccità o aumentare le riserve idriche locali. Tuttavia, gli scienziati affermano che non è in grado di creare il clima, né di scatenare piogge della portata di quelle osservate in Paesi come la Germania e gli Stati Uniti.

L’operazione di cloud seeding intorno a Nusantara è iniziata la scorsa settimana e dovrebbe terminare domenica, seguita da una valutazione per stabilire se continuare, ha detto Seto. È la prima volta che le autorità utilizzano questa tecnica intorno al sito per ridurre le precipitazioni.

Inondazioni e frane sono comuni durante i sei mesi di stagione delle piogge nel vasto arcipelago e il BMKG prevede che le piogge torrenziali intorno a Nusantara dureranno fino ad agosto. L’obiettivo del governo indonesiano è quello di insediare una popolazione di 1,9 milioni di persone entro il 2045 e di concentrare le attività umane e industriali proprio nel cuore del Borneo. L’insediamento della nuova capitale è fortemente criticato dagli ambientalisti, che denunciano la deforestazione di una delle più grandi distese di foresta pluviale tropicale del mondo.