Alta tecnologia, sostenibilità e partecipazioni private: così nascono le città del futuro

Soluzioni Hi Tech, sostenibilità e collaborazioni solide tra pubblico e privato: è questa la chiave per le ‘Smart City’, le città intelligenti del futuro.
Nel Paese, oltre un quinto dei Comuni si è impegnato nell’ultimo anno ad avviare progetti per modernizzare i propri centri e partecipare attivamente alla rivoluzione digitale. L‘Internet of things, l’Intelligenza Artificiale, il Cloud Computing, la Blockchain e il Digital Twin sono solo alcuni degli strumenti cruciali per la gestione integrata delle risorse urbane e in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini, promuovendo la sostenibilità ambientale. Sono nove le città italiane selezionate dalla Commissione europea per la ‘Missione 100 città climaticamente neutre entro il 2030’, un progetto che intende accelerare la transizione delle aree urbane.

Il tema è stato al centro del convegno ‘Smart City. Roadmap per il Governo‘, organizzato da Q8 Italia, divisione italiana della Kuwait Petroleum International. Al centro del dibattito, una riflessione sulla collaborazione tra pubblico e privato come binomio imprescindibile, capace di mettere a fattor comune le esigenze di tutti. La Dataplatform e La Nuvola di Roma, lo smart parking di Mantova, il progetto urbanistico per The Line di Neom dello Studio Fuksas dimostrano l’efficacia di queste partnership nel creare soluzioni innovative per affrontare le sfide urbane.

Siamo in una fase di evoluzione, in cui la transizione energetica, connessa a quella digitale, “sta dando nuova forma alle città, che diventano così laboratori per nuove pratiche di sostenibilità“, evidenzia Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Nel disegnare la traiettoria per la transizione ad una nuova mobilità, sostiene, “dobbiamo avvalerci anche di aziende come Q8“. Per facilitare la nuova mobilità, il Governo è pronto a presentare un piano per il riordino della rete di distribuzione dei carburanti.

La realizzazione delle Smart City è una “priorità per il futuro delle nostre comunità“, conferma Fadel Al-Faraj, Executive Vice President Marketing, Kuwait Petroleum International. Q8 Italia, fa sapere, è impegnata nel sostenere lo sviluppo delle città intelligenti e sostenibili, “promuovendo politiche e soluzioni innovative che possano migliorare la qualità della vita dei cittadini“.

Focus sulla sostenibilità sociale e la necessità di garantire equità nell’accesso alle opportunità offerte dalle tecnologie intelligenti. La partecipazione attiva dei cittadini nei processi decisionali, in questo senso, è stata identificata come un fattore chiave per il successo delle smart city, perché assicura che le esigenze e le aspirazioni della comunità siano pienamente integrate e rispettate. Si tratta di un percorso ambizioso che, come emerge, deve essere accompagnato da un’adeguata transizione verso fonti rinnovabili, per garantire un approvvigionamento energetico affidabile, e supportato da una logistica efficiente.

Tra le 9 città che si impegnano in un percorso net zero al 2030, Roma ha un piano che la vede impegnata nella transizione digitale ed ecologica: “Dall’ambiente ai rifiuti, alla mobilità, al sociale, alla cultura, al turismo, alla sicurezza ed alle risorse energetiche“, spiega l’assessora all’Ambiente, Sabrina Alfonsi. Per realizzare questa profonda trasformazione, la Capitale si è dotata della Consulta Roma Smart City Lab, strumento operativo e di governance per la transizione digitale.

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Da Smart City a Smart Land, un futuro innovativo per le Langhe

Marco Andriano è il Sindaco di Roddino, piccolo Comune delle Langhe, ed è assessore dell’Unione di Comuni delle colline di Langa e del Barolo. Luoghi bellissimi e pieni di fascino, che hanno conosciuto la grande povertà e le sofferenze raccontate da scrittori come Cesare Pavese o Beppe Fenoglio nella prima metà del Novecento e lo straordinario successo, quindi il benessere, degli ultimi trenta anni con l’esplosione della passione per i grandi vini pimontesi, per il tartufo, le nocciole, le molte delizie del territorio e i paesaggi straordinari. Luoghi da sogno, in cui la qualità della vita è altissima. Si pensa. Ma qui inizia il nostro percorso di approfondimento. Andriano e alcuni dei suoi colleghi ci conducono in questo breve viaggio per comprendere le difficoltà di aree fortunate ma in cui il potenziale altissimo viene avvilito e ridotto dalla difficoltà ad accedere ai servizi. A qualunque servizio. Il futuro e il benessere stanno nell’innovazione e nella sostenibilità. Una visione strategica che è condivisa dall’Unione e anche da altri Comuni esterni ad essa, come Diano d’Alba, Albaretto Torre, Serralunga d’Alba, Montelupo Albese e Rodello.

Nei nostri comuni – spiega Andriano – oltre il 20 per cento della popolazione ha più di 70 anni, il turismo è in crescita esponenziale e registra un incremento continuo ma le giovani famiglie – che sarebbero la garanzia di un futuro florido – sono sempre meno: perché? È la domanda che abbiamo tenuto come riferimento nel pensare il nostro progetto per il bando Rigenerazione Urbana riservato ai piccoli Comuni: un progetto che vogliamo sia innovativo e ci permetta di disegnare un futuro sostenibile, sia socialmente che ambientalmente”.

La risposta a quella domanda è scritta nelle continue difficoltà in cui si incespica nello svolgersi della vita quotidiana: “Le giovani coppie sono sempre meno perché venire a vivere qui non è una scelta semplice. Il problema è la difficoltà nell’accedere a qualunque servizio, in particolare per le famiglie. Le scuole non ci sono in tutti i Paesi, non ci sono asili nido, l’ospedale è mediamente a 20-25 chilometri. Sarebbero tutte questioni non insormontabili, in teoria. Ma il trasporto pubblico è praticamente inesistente, gli scuolabus sono vecchi di oltre venti anni e inquinanti. E la connettività, la rete veloce, non c’è. E sarà così almeno fino al 2023. Se voi foste una giovane famiglia, giovani imprenditori o persone con un lavoro che è possibile svolgere da remoto come accade ormai a moltissimi, una famiglia attratta dalla possibilità di vivere tra le colline, in pace e tranquillità, potreste prendere in considerazione questi luoghi? La risposta è no, a queste condizioni”.

Prosegue il presidente dell’Unione Comuni delle colline di Langa e del Barolo, il sindaco di Novello, Roberto Passone: “Ci siamo dati allora alcuni obiettivi, molto pratici e non impossibili da raggiungere: trattenere e attrarre i giovani e le imprese creative; assicurare connettività stabile a imprese e cittadini; contrastare la desertificazione commerciale; promuovere il turismo e i produttori locali; attivare servizi di prossimità efficienti soprattutto per la presa in carico e il monitoraggio a domicilio delle persone fragili; attivare un servizio di consulenza specialistica diretta e in telemedicina di raccordo con i medici di base e i medici ospedalieri. E la recente crisi energetica ci sta portando ad un altro importante problema: il costo dell’energia e degli idrocarburi. Quindi abbiamo l’intenzione di realizzare infrastrutture e servizi di mobilità flessibile: mobilità scolastica; mobilità turistica che comprende lo spostamento meccanico, sentieristico e bike; mobilità sociale”.

Spiega Ezio Cardinale, sindaco di Diano d’Alba: “Se in molti comuni non c’è la scuola, il trasporto diventa un elemento chiave per garantire il diritto all’istruzione dei nostri giovani. Non parliamo di una questione di comodità. Ogni alunno paga oggi mediamente 280 euro l’anno solo per il trasporto, ma il costo reale del trasporto sfiora i 700 euro annui e la differenza la mettono le amministrazioni comunali. Questo costo comprende lo stipendio degli autisti, degli accompagnatori, del gasolio e delle manutenzioni: gli ultimi due punti inficiati dall’inefficienza dei mezzi che mediamente hanno almeno 20 anni di servizio. I nostri mezzi non sono né comodi e i costi tendono a salire. Potrebbero anche diventare insostenibili, sia per le famiglie che per i Comuni”.

In territori così vasti e comunità tanto diffuse, quello del trasporto è ‘il tema’ anche per altri aspetti della vita. Quello turistico, ad esempio.

Io scelgo le mie vacanze in base alla possibilità di avere un buon trasporto pubblico, a destinazione – racconta Marco Andriano -. Arrivo, poso l’auto e non voglio più utilizzarla. Negli anni ho quindi visto che in molti luoghi, sia in Italia che all’estero, questo è possibile, il sistema è sviluppato perfettamente. I turisti che vengono da noi, e in particolare gli stranieri, sarebbero disponibilissimi a utilizzarlo, se esistesse… Ma l’unico modo per raggiungere e vivere le Langhe è spostarsi in auto, il che comporta l’aumento del traffico, l’usura delle strade, aumento dell’inquinamento, problemi di sicurezza e anche un problema di costi”.

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Non solo: “Non esiste una mobilità ‘sociale’ volta a chi avrebbe bisogno di spostarsi per motivi sanitari o commerciali. E non sono soltanto gli anziani, ma pensiamo anche a giovani e giovanissimi e alla loro potenziale vita sociale”.

Conclude Andriano: “Da anni sentiamo parlare di ‘SMART CITY’ ma dobbiamo pensare allo ‘SMART LAND’. Vogliamo davvero dare vita a una rivoluzione per il nostro territorio. E passare al trasporto elettrico può essere una delle chiavi, una grande opportunità, perché possiamo agire su almeno tre leve: minor costo di manutenzione tipico dei mezzi elettrici, minor costo del carburante creando le infrastrutture rinnovabili sul territorio, ottimizzando le ore di impegno degli autisti che mediamente hanno tre ore settimanali per approvvigionamento gasolio e manutenzioni varie”. La progettazione legata a questa visione di futuro, però, non si ferma ai trasporti, ovviamente: “Pensiamo alla sicurezza sui percorsi, guida turistica online, mostre, abbattimento delle barriere architettoniche, percorsi culturali, spazi dedicati ai giovani per lo sport, socialità, autogestioni, ecc… un centro per l’infanzia e ovviamente la connessione veloce a internet: fondamentale”.

Questo grande disegno si scontra però, al momento, con la possibilità di accedere ai finanziamenti adeguati: “Il bando rigenerazione urbana non finanzia l’acquisto di mezzi e l’infrastrutturazione con le stazioni di ricarica. Nel bando si passa dal finanziare i sentieri alle reti della metropolitana: manca tutta la parte centrale, quella che aiuterebbe i territori come il nostro, tipici del nostro Paese, ad accelerare la svolta sostenibile. L’obiettivo, il disegno generale delle politiche nazionali è corretto ma poi mancano gli strumenti corretti: questa è l’impressione. Ma noi non ci arrendiamo di certo. Vogliamo diventare Smart Land, vogliamo un futuro sostenibile e connesso, vogliamo Langhe piene di giovani e bambini”.

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L’Ue sceglie 9 città italiane per portarle a emissioni zero nel 2030

Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino. Sono le nove città italiane che si impegnano a azzerare le emissioni entro il 2030 e che sono state inserite fra le 100 europee che parteciperanno a ‘Mission Cities‘. Si tratta di un hub di sperimentazione e innovazione in ambito climatico. La missione ‘Cities’ riceverà 360 milioni di euro di finanziamento attraverso Horizon Europe per il periodo 2022-23, per avviare i percorsi di innovazione verso la neutralità climatica entro il 2030. In Europa, “la transizione verde sta avvenendo proprio ora. E c’è sempre bisogno di pionieri, che fissino obiettivi ancora più alti”, scrive su Twitter la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, annunciando la selezione delle 100 città. E aggiunge: “Queste città ci stanno mostrando la strada per un futuro più sano. Li sosterremo in questo. Iniziamo il lavoro oggi”.

La Commissione Europea ha seguito una procedura molto rigorosa per selezionare le 100 città climaticamente neutre entro il 2030 e il risultato è una lista molto forte e diversificata di città e Paesi Europei coinvolti. La candidatura alla call europea prevedeva la compilazione di un questionario di descrizione della situazione della Città a livello di emissione di gas serra e le misure adottate per contrastarle in campo energetico, nei rifiuti, nel trasporto e in ambito smart city. Le cento città europee selezionate saranno sostenute e guidate in questa sfida dal Mission Board for climate-neutral and smart cities della Commissione Europea, attraverso un processo multilivello e co-creativo che sarà formalizzato in un Climate City Contract, adattato ad ogni città. Le azioni riguarderanno la mobilità sostenibile, l’efficienza energetica e la pianificazione urbana verde.

Fra i primi a festeggiare il risultato, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo: “È stata premiata la capacità di Torino di avanzare proposte di valore e di grande qualità. Appena insediati ci siamo messi subito al lavoro per non farci sfuggire l’opportunità di poter avere risorse disponibili sull’ambiente e sulla qualità della vita dei cittadini. È una grande sfida quella della sostenibilità ambientale e le Città ricoprono un importante ruolo per costruire comunità più green. Questo riconoscimento è motivo di grande orgoglio per Torino e per i tutti i torinesi“. A livello locale, la Città piemontese sta già iniziando il dialogo con le principali istituzioni e partner strategici del territorio per portare avanti in maniera congiunta le azioni che potranno permettere di raggiungere l’ambizioso traguardo della neutralità climatica. “Roma sarà protagonista di una grande rivoluzione green“, festeggia il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Che aggiunge: “Oltre ai numerosi interventi che stiamo mettendo in campo attraverso i fondi del Pnrr, siamo stati selezionati tra centinaia di candidature europee perché abbiamo un progetto ambizioso ma realistico di transizione ecologica e rigenerazione urbana. Ora, grazie al programma Horizon potremo portare avanti questi interventi coinvolgendo tutti gli attori sociali ed economici in un percorso che vuole rendere la città protagonista nelle sfide del terzo millennio. Ringrazio la Commissione Europea per questa straordinaria opportunità di trasformarci in un vero e proprio laboratorio di una transizione ecologica giusta e di una innovazione diffusa che migliora la qualità della vita dei cittadini, crea nuove opportunità di lavoro, riduce le disuguaglianze sociali“. Ed è il sindaco di Firenze, Dario Nardella, a lanciare un’idea: “Ho proposto al ministro Cingolani di organizzare al più presto un incontro con le 9 città italiane selezionate per condividere le strategie e mettere a punto anche un sostegno economico del governo che si sommerebbe a quello già previsto dall’Unione Europea al fine di garantire il più possibile il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo dati“.