A Genova inaugurato il cantiere del primo tunnel sottomarino italiano

Un tracciato lungo 3,4 chilometri, costituito da due gallerie principali separate, una per ogni direzione di marcia, del diametro esterno di scavo di circa 16 metri, che scorreranno a una profondità massima di -45 metri in area di bacino portuale. Il progetto del tunnel subportuale di Genova, grazie a un investimento di circa 1 miliardo di euro, si pone ai primi posti nel mondo tra i tunnel sottomarini per dimensione del diametro di scavo e punta a diventare un modello di sostenibilità sociale e ambientale. Il cantiere è stato inaugurato lunedì mattina nel quartiere genovese di San Benigno, alla presenza – tra gli altri – del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini,  e l’apertura al traffico è prevista entro l’agosto del 2029.

Il progetto, che è stato definito sulla base del masterplan di Genova redatto dallo Studio Renzo Piano e sotto la supervisione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è espressione della sinergia tra le aziende del Gruppo Aspi, a partire da Tecne, società di ingegneria che ne ha curato la progettazione, fino ad Amplia, prima azienda di costruzioni per attività a livello nazionale, che curerà la prima fase di lavorazioni.

“Progettata in ottica di sostenibilità ambientale e sociale – spiega Aspi in una nota – il nuovo tunnel rappresenta una svolta di rilevanza strategica per il territorio e per il Paese, migliorando sia i collegamenti cittadini, sia l’accessibilità al porto di Genova, tra i primi porti italiani per traffico merci e passeggeri, accesso fondamentale sul Mar Mediterraneo al mercato europeo per le merci da/a tutto il mondo”.

Con la nuova opera si potranno risparmiare più di 1 milione di ore di viaggio ogni anno, con ricadute positive anche in termini ambientali. La città conquisterà inoltre 10 ettari di nuovi parchi urbani in superficie, a beneficio delle comunità. Il progetto del tunnel, infatti, nasce come un vero e proprio piano di riqualificazione urbanistica, oltre che trasportistica, ponendosi l’obiettivo di contribuire al rafforzamento della rete del verde urbano, andando a ricucire aree fortemente antropizzate con la realizzazione di tre nuovi parchi pubblici e di percorsi ciclopedonali in grado di valorizzare le costruzioni preesistenti.

“L’avvio di questo cantiere – ha detto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti – è un momento che questa città aspettava da oltre 40 anni, che ci permetterà di avere un’opera fondamentale per l’economia dell’intero Nord Ovest e per la competitività della prima città portuale del Paese”. Il tunnel subportuale, ha aggiunto il sindaco della città, Marco Bucci rappresenta un’opera strategica, che migliorerà la circolazione nella nostra città con maggiore sicurezza e sostenibilità anche dal punto di vista ambientale”.

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Brennero, Italia ricorre a Corte di Strasburgo contro i blocchi dell’Austria

Il Consiglio dei ministri ha deciso di ricorrere alla Corte europea di Strasburgo contro i divieti imposti “unilateralmente” al Brennero dal governo austriaco. Al termine del cdm che vara la manovra, Matteo Salvini rivendica un’altra sua personale vittoria:E’ la prima volta nella storia della Repubblica“, che l’Italia ricorre direttamente alla Corte di Giustizia contro un altro Stato Membro per violazione del diritto dell’Unione, spiega. “Da oggi parte un iter che non ha precedenti, però la qualità dell’aria, la vita, i polmoni e il diritto al lavoro dei cittadini italiani non sono meno di quelli dei colleghi austriaci“, scandisce in conferenza stampa.

La richiesta di avviare la procedura prevista dall’art.259 del Trattato UE contro i divieti austriaci al Brennero arriva dal Mit. Si tratta, precisa il ministro, di una scelta “difficile ma obbligata” a fronte della “posizione attendista assunta dalla Commissione“. Toccherà quindi alla Corte di Giustizia chiarire se i divieti austriaci al traffico pesante siano legittimi o se debba prevalere il principio della libera circolazione di merci e persone sancito dai Trattati. Ieri il leader della Lega ha trascorso la giornata in Alto Adige, in vista delle elezioni regionali del 22 ottobre. Una tornata particolare, perché si andrà a votare nella Provincia autonoma di Trento per il rinnovo del Consiglio provinciale e del presidente di provincia, mentre nella Provincia autonoma di Bolzano si voterà per rinnovare il solo Consiglio provinciale, perché il presidente non è eletto dai cittadini.

L’Austria ha imposto nel Brennero il blocco della circolazione dei mezzi pesanti. Una decisione che congestiona il traffico merci italiano alla frontiera su gomma, con il tunnel ferroviario non ancora completato. Le code in autostrada dal lato italiano, causate dalla chiusura del confine superano anche i cento chilometri. Le motivazioni del Tirolo sono ambientali. Ma con le code, dal lato italiano, in Alto Adige ormai i tassi di biossido sono stabilmente superiori alla media. Ad ogni modo, secondo Salvini l’ambiente non c’entra nulla: “È semplicemente concorrenza sleale austriaca nei confronti degli imprenditori e degli autotrasportatori italiani e tedeschi e dell’intero continente europeo“, ha spiegato qualche settimana fa durante il Question Time alla Camera. Questi divieti sono “inaccettabili” proprio perché occupano il principale asse di collegamento tra Nord e Sud Europa, ricorda il vicepremier, nel momento in cui si investono miliardi di euro per il tunnel di base ferroviario del Brennero. Anni di “chiacchiere” non hanno portato a nulla, ha lamentato. Dopo quattro anni, in attesa di un accordo che non c’è, l’Italia si appella alla corte di Giustizia europea di Strasburgo per violazione di diritto eurounitario.

Sul lato viabilità trasnazionale, intanto oggi ha chiuso il traforo del Monte Bianco per nove settimane per l’avvio di una parte dei lavori di adeguamento e messa in sicurezza del tunnel. Un cantiere oggetto di dibattito e rinviato dal mese scorso dopo la frana che aveva portato alla chiusura temporanea del Frejus ai mezzi pesanti. La galleria che collega Courmayeur e Chamonix ha chiuso quindi dalle 8 di stamattina alle 22 di lunedì 18 dicembre.

Inevitabili saranno comunque le ripercussioni di traffico, soprattutto pesante, sull’intero asse viabile verso il confine con la Francia. Le previsioni dei gestori della rete autostradale indicano in circa tremila, 1800 pesanti, i veicoli che dal Monte Bianco transiteranno dal traforo del Frejus e poi dalla tangenziale. Per questo si è reso necessario procedere ad un aggiornamento del Piano di viabilità alternativa per i lavori di adeguamento delle gallerie della A32. Il documento, approvato dal prefetto di Torino Donato Cafagna, tenendo conto dei cantieri tuttora presenti sulla A32,”individua nell’ex statale 24 e nella statale 25 la viabilità alternativa, in caso di chiusura totale o parziale dell’autostrada”, come si legge in una nota diffusa ieri pomeriggio dalla prefettura di Torino. Inoltre, gli interventi per mitigare gli inevitabili disagi per gli automobilisti prevedono anche la riduzione al minimo delle attività di cantiere in corso, dal rinvio all’anno prossimo dei nuovi cantieri e anche la possibilità, in caso di traffico particolarmente congestionato in tangenziale, di sospendere il cantiere nel tratto di avvicinamento alla A32. È stato messo a punto anche il potenziamento della comunicazione, la conferma di un servizio specialistico di pronto intervento, soccorso e recupero mezzi per recuperare eventuali mezzi in avaria del tunnel del Frejus. Potenziati anche i presidi di forze dell’ordine e di vigili del fuoco mentre Sitaf ha installato, su richiesta delle Unioni dei Comuni quattro centraline per il monitoraggio dell’aria