Al via la presidenza ungherese del Consiglio dell’Ue, le priorità su clima e ambiente
Promuovere la transizione verso un’economia circolare, verde e climaticamente neutra, facendo in modo che abbia il favore dei cittadini: è la direzione su cui lavorerà la presidenza ungherese dell’Ue – da oggi a fine anno – cercando di puntare anche su competitività e giusta transizione. Nel suo programma per i prossimi sei mesi in cui guiderà il Consiglio dell’Ue, al capitolo ‘Un’Europa sostenibile, sana e competitiva’ si legge che la priorità di Budapest sarà “discutere l’attuazione degli obiettivi definiti nel Green deal europeo e nel pacchetto Fit for 55, nonché promuovere la transizione verso un’economia circolare, verde e climaticamente neutra” contribuendo alla triplice sfida di ridurre l’inquinamento, mitigare il cambiamento climatico e preservare la biodiversità. Sul fronte della politica climatica, per il Paese magiaro lo scopo è contribuire sia al mantenimento del ruolo guida dell’Ue sulla scena globale che al processo di definizione di un obiettivo climatico intermedio entro il 2040, “ambizioso ma raggiungibile, che garantisca che nessun cittadino o Stato membro venga lasciato indietro, assicurando insieme la competitività e la sicurezza dell’approvvigionamento energetico dell’Ue”.
Allo stesso tempo, la presidenza ungherese mira a monitorare da vicino l’attuazione del pacchetto ‘Fit for 55’ del 2030 “come pietra angolare” per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e, in questo contesto, “si impegna a discutere le sfide e condividere le buone pratiche dei vari Stati membri: siamo fermamente convinti che una transizione verde di successo possa essere raggiunta solo se sostenuta dai cittadini”.
Nel suo semestre di presidenza, l’Ungheria lavorerà “a promuovere una più agevole cooperazione tra gli Stati membri e la Commissione europea sui piani nazionali per l’energia e il clima” mentre alla 29a Conferenza delle parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop29) “si sforzerà di porre la massima enfasi possibile sull’incoraggiamento dell’azione per il clima da parte dei Paesi terzi, nonché di tenere conto degli aspetti di sicurezza del cambiamento climatico”.
Per quanto riguarda la tutela della biodiversità – definita “uno dei pilastri ambientali dell’Ue” – la presidenza ricorda gli eventi internazionali che si terranno sul tema nei prossimi mesi, dove il suo compito sarà preparare, organizzare e garantire la rappresentanza dell’Ue e dei suoi Stati membri. Rispetto all’inquinamento, la presidenza intende “compiere ulteriori passi verso l’obiettivo dell’inquinamento zero entro il 2050, promuovendo i negoziati in corso sulle proposte legislative presentate durante l’attuale mandato della Commissione al fine di ridurre al minimo l’inquinamento”.
L’obiettivo per Budapest è compiere progressi significativi, ad esempio, sulle proposte legislative sul monitoraggio del suolo e sul pacchetto One Substance One Assessment (Osoa). Altra priorità dell’Ungheria per il suo semestre di presidenza del Consiglio dell’Ue è l’economia circolare e nel suo programma ha messo nero su bianco che “farà tutto quanto in suo potere per sostenere l’aumento della competitività e la protezione della natura nell’Unione europea nel suo insieme, incoraggiando il riutilizzo e sviluppando un sistema di raccolta e utilizzo dei rifiuti di qualità basato su soluzioni nuove e innovative”, senza che questo riduca la competitività globale delle imprese europee. Inoltre, la presidenza ungherese lavorerà per “promuovere un accordo sulla regolamentazione dei veicoli fuori uso per creare un quadro giuridico sostenibile e completo per l’industria automobilistica” e per “ottenere i maggiori progressi possibili nei negoziati sulla direttiva Green Claims”, contro il greenwashing.
Infine, per quanto riguarda il capitolo agricoltura e pesca, il programma sottolinea le pressioni sul settore date dal contesto geopolitico e dagli effetti del cambiamento climatico così come dai requisiti di produzione e dagli oneri amministrativi. “La presidenza ungherese faciliterà le discussioni su come creare un sistema alimentare europeo competitivo, a prova di crisi, sostenibile, favorevole agli agricoltori e basato sulla conoscenza”, si legge. Nel campo della pesca, “la presidenza ungherese dedicherà particolare attenzione allo sviluppo di un settore dell’acquacoltura europeo sostenibile e competitivo” e alla promozione di “una pesca europea sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale, fissando le catture annuali ammissibili per gli stock ittici in modo prevedibile e basato sulla scienza”.