Ucraina, Macron a Xi: “Lavoriamo insieme”. Pechino: “Non abbiamo responsabilità nella guerra”

La Cina non ha mai condannato l'invasione di Kiev da parte della Russia ed è il primo acquirente mondiale di combustibili fossili di Mosca

Lavorare insieme per porre fine alla guerra in Ucraina e correggere gli squilibri commerciali. E’ la richiesta avanzata dal presidente francese, Emmanuel Macron, al suo omologo cinese, Xi Jinping, in occasione della sua visita in Cina. Ma la risposta non è stata quella attesa. “La Cina sostiene tutti gli sforzi per la pace” e “continuerà a svolgere un ruolo costruttivo per una soluzione alla crisi” ucraina, ha assicurato Xi, ma “allo stesso tempo, si oppone fermamente a qualsiasi tentativo irresponsabile di attribuire la colpa o diffamare chiunque”.

Durante una conferenza stampa congiunta, Macron ha affermato di aver “discusso a lungo” con il suo omologo del conflitto in Ucraina, “una minaccia vitale per la sicurezza europea”. “Spero che la Cina possa unirsi al nostro appello e ai nostri sforzi per raggiungere al più presto almeno un cessate il fuoco”, ha affermato. Poco prima ha definito la cooperazione con Pechino “determinante” per l’Ucraina.

Il presidente cinese, accompagnato dalla moglie Peng Liyuan, ha ricevuto Macron e sua moglie Brigitte nella cornice monumentale del Palazzo del Popolo, sede dei congressi del Partito Comunista Cinese. Il capo di Stato francese, arrivato mercoledì sera, accompagnato anche da 35 dirigenti di grandi gruppi (Airbus, Edf, Danone…) e di aziende familiari, dal settore del lusso a quello agroalimentare, ha assistito alla firma di una serie di accordi. Si tratta della sua quarta visita di Stato in Cina da quando è stato eletto presidente nel 2017. Tuttavia, le divergenze con la Francia e, più in generale, con l’Europa sono profonde.

Il Vecchio Continente vorrebbe che la Cina usasse la sua influenza per porre fine alla guerra in Ucraina, ma Pechino non ha mai condannato l’invasione di Kiev da parte della Russia nel febbraio 2022. Partner economico e politico fondamentale, la Cina, infatti, è il primo acquirente mondiale di combustibili fossili russi, compresi i prodotti petroliferi, alimentando così la macchina da guerra. E gli europei la accusano di fornire componenti militari a Mosca, anche se Pechino ha sempre negato. Il presidente cinese, inoltre, ha riservato un trattamento privilegiato al suo omologo russo Vladimir Putin a settembre, invitandolo, insieme al leader nordcoreano Kim Jong Un, a una gigantesca parata militare per celebrare gli 80 anni dalla fine della seconda guerra mondiale.

Gli squilibri commerciali costituiscono un’altra grave controversia, con le pratiche commerciali cinesi giudicate sleali, dalle auto elettriche all’acciaio. Il rapporto tra la Cina e l’Ue è caratterizzato da un massiccio deficit commerciale (357 miliardi di dollari) a sfavore dei 27. “Vogliamo accogliere un maggior numero di progetti cinesi nel campo delle batterie, della mobilità decarbonizzata, della robotica industriale, del fotovoltaico e dell’eolico”, ha affermato Macron. È stata firmata una lettera di intenti in questa direzione. “Le due parti si sono impegnate a promuovere lo sviluppo equilibrato delle relazioni economiche e commerciali bilaterali, ad aumentare gli investimenti reciproci e ad offrire un ambiente commerciale equo”, ha affermato Xi, il cui Paese nel 2025 ha intrapreso un’intensa guerra commerciale con gli Stati Uniti con ripercussioni a livello mondiale. “L’interdipendenza non è un rischio e la convergenza di interessi non è una minaccia”, ha affermato.