Cop29, al via seconda settimana di lavori. Pichetto: “Importante essere a Baku”

Parte della partita della COP29 si giocherà ora in Brasile, dove sono riuniti i Capi di Stato e di Governo del G20

Al via la seconda settimana di lavori della Cop29 di Baku. Da oggi, saranno presenti anche i ministri dell’Ambiente, compreso Gilberto Pichetto Fratin, per l’Italia, che arriverà in serata. Durante la prima settimana, l’Argentina ha abbandonato i negoziati.

La Cop29 è una delle tante tappe di un processo irreversibile in atto“, dice a Gea il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, in partenza da Roma. L’obiettivo stavolta è la finanza climatica, ricorda: “vediamo cosa riusciamo a fare“. La contingenza è particolare: “Usa e Ue stanno per cambiare governo, il governo tedesco è in crisi. L’uscita degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi, se ci sarà, non cambierà le politiche americane in modo importante. Anche se alla Cop non sono presenti molti dei grandi leader, ci sono tante altre occasioni per vedersi. I Paesi Opec, che sono tra i maggiori emettitori, sono quelli che hanno i piani più ambiziosi“. Pichetto si dice convinto che sia “importante esserci e continuare anche a Baku ad agire con pazienza e determinazione per raggiungere, passo dopo passo, gli obiettivi della decarbonizzazione“.

Parte della partita della COP29 si giocherà ora in Brasile, dove sono riuniti i Capi di Stato e di Governo del G20 per un vertice guidato dal presidente brasiliano Lula. La premier, Giorgia Meloni, ha già avuto un primo bilaterale con Lula, in cui si è discusso anche di opportunità dei settori dell’energia e dello sviluppo infrastrutturale. I Paesi del G20, insieme, pesano per circa l’85% dell’economia globale. Bisognerà dunque attendere il comunicato finale, atteso per la tarda notte di martedì, per capire come nel concreto i G20 vorranno mobilitare la finanza per clima e sviluppo.

Oggi a Parigi si discuterà anche della proposta di tagliare la spesa pubblica internazionale dei Paesi Ocse per progetti di combustibili fossili attraverso le agenzie di credito all’esportazione. Se approvata, la proposta prevede l’eliminazione di 40 miliardi di dollari dai nuovi investimenti in combustibili fossili.