“Nonostante l’ulteriore forte crescita dell’eolico e del solare nel settore energetico, le emissioni globali globali di gas serra legate all’energia sono nuovamente aumentate. Stiamo ancora andando nella direzione opposta a quella richiesta dall’Accordo di Parigi”. A dirlo è Juliet Davenport, presidente dell’Energy Institute, che oggi ha presentato la 72esima edizione annuale della Statistical Review of World Energy, dove per la prima volta sono riassunti i dati energetici globali completi per il 2022.
Tre sono i dati salienti, che statisticamente gettano ombre sulla bontà del percorso verso il Net Zero nel 2050. Lo scorso anno c’è stato il più grande aumento mai registrato nella capacità di nuove costruzioni eoliche e solari. Insieme hanno raggiunto una quota record del 12% nella produzione di energia, con il solare in aumento del 25% e il vento in crescita del 13,5%. E le rinnovabili (escluso l’idroelettrico) hanno soddisfatto l’84% della crescita della domanda netta di elettricità nel 2022. Il consumo globale di energia primaria tuttavia è aumentato di circa l’1%, portandolo a quasi il 3% in più rispetto al livello pre-Covid del 2019. All’interno di questo contesto, il gas è diminuito del 3% e le rinnovabili (escluso l’idro) sono aumentate del 13%, mentre il predominio dei combustibili fossili è rimasto sostanzialmente invariato a quasi l’82% del consumo totale. Le emissioni globali legate all’energia hanno però continuato a crescere, con un aumento dello 0,8%, nonostante la forte crescita delle rinnovabili.
E’ l’aumento di domanda di energia dunque, al di là del peso dei fossili, a spingere verso nuovi massimi l’anidride carbonica nell’aria: le emissioni derivanti dall’uso di energia è infatti in aumento dello 0,9% a 34,4 GtCo2. Nel dettaglio la produzione globale di elettricità è aumentata del 2,3% nel 2022. Quella eolica e solare hanno raggiunto un livello record del 12% di quota di produzione col solare che ha registrato un +25% e l’eolico +13,5%. La generazione combinata da eolico e solare ha superato ancora una volta quella dell’energia nucleare. Il carbone è rimasto il combustibile dominante per la produzione di energia elettrica nel 2022, con una quota stabile intorno al 35,4%, ma in lieve calo rispetto al 35,8% del 2021. Mentre la produzione di energia elettrica da gas naturale è rimasta stabile nel 2022 con una quota di circa il 23%, l’idroelettrica è salito dell’1,1% nonostante la siccità e la produzione dal nucleare è diminuita del 4,4%.
Verrebbe da pensare che l’Asia, ancora affamata di petrolio e carbone, sia la parte del mondo che garantisce la leadership del fossile, in realtà la maggior parte della crescita del solare e dell’eolico si è verificata in Cina, rappresentando rispettivamente circa il 37% e il 41% delle aggiunte di capacità globale.