Allarme delle imprese Ue: “Difficile accedere alle terre rare cinesi”

La Camera di commercio dell'Unione europea in Cina sottolinea i problemi di approvvigionamento che stanno riguardando centinaia di aziende

Le aziende europee continuano ad avere difficoltà ad accedere alle terre rare prodotte in Cina, nonostante un accordo recentemente annunciato per facilitarne le esportazioni. A lanciare l’allarme è la Camera di commercio dell’Unione europea in Cina.

Pechino domina l’estrazione e la raffinazione delle terre rare, onnipresenti nelle industrie digitali, energetiche e degli armamenti, ponendosi, quindi, in una posizione di vantaggio in un contesto di tensioni commerciali e braccio di ferro con gli Stati Uniti. Da aprile la Cina richiede una licenza per l’esportazione di terre rare, decisione percepita come una misura di ritorsione nei confronti dei dazi doganali americani.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aveva riferito a luglio di un accordo con la Cina su un meccanismo di esportazione “migliorato” per fornire, secondo lei, una soluzione rapida a un problema di approvvigionamento. Tuttavia, la Camera di commercio dell’Unione europea in Cina riferisce in una documento pubblicato oggi che “molte aziende, in particolare le piccole e medie imprese, continuano a subire gravi perturbazioni nelle loro catene di approvvigionamento”. “Non è stata proposta alcuna soluzione sostenibile a lungo termine”, si legge nel testo. “Alcuni dei nostri membri stanno attualmente subendo perdite significative a causa di queste strozzature”, ha dichiarato ai giornalisti il presidente dell’istituzione, Jens Eskelund. “I nostri membri e noi abbiamo formulato più di 140 richieste, solo una parte delle quali ha trovato una soluzione” in questa fase, ha affermato.

La Camera di commercio dell’Ue in Cina rappresenta oltre 1.600 aziende. Nel suo rapporto formula 1.141 raccomandazioni all’attenzione dei decisori politici cinesi per ridurre gli ostacoli incontrati dagli imprenditori europei. Queste difficoltà si inseriscono in un contesto di persistenti difficoltà della seconda economia mondiale, ha affermato Eskelund. Secondo i dati pubblicati lunedì, ad agosto la produzione industriale ha registrato il tasso di crescita più basso da un anno, mentre le vendite al dettaglio, principale indicatore dei consumi, sono cresciute al ritmo più basso degli ultimi nove mesi. Il presidente della Camera di commercio ha affermato di osservare “una maggiore convergenza tra le sfide che devono affrontare le imprese cinesi e quelle straniere”. “Il nemico principale qui è lo stato dell’economia nazionale e l’equilibrio tra domanda e offerta”, ha aggiunto.