
Tutelare montagne, aree interne, piccoli comuni e zone rurali alle prese con le sfide del cambiamento climatico e dello spopolamento. I numeri parlano chiaro: solo negli ultimi dieci anni si è registrato un calo del 5% dei residenti nei comuni montani italiani. E non è un problema da poco visto che il nostro Paese è caratterizzato per due terzi proprio da colline e monti. Un calo che intacca l’economia, visto che la montagna è fonte di una ricchezza non valorizzata pienamente. Per salvaguardare questo patrimonio, non solo ambientale, “bisogna gestire il territorio e fare manutenzione”. Ne è certo il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto ad un convegno alla Camera organizzato da Forza Italia per parlare proprio di politiche per la montagna.
Il ministro si riferisce a piccole azioni per arginare le sfide imposte dal cambiamento climatico. “Bisogna intervenire sull’assetto idrogeologico – sottolinea – raccogliere l’acqua quando è troppa e rilasciarla quando c’è siccità. Si devono quindi fare gli invasi”. Manutenzione è la parola d’ordine del ministro: “Pala e badile per evitare che il rigagnolo diventi frana”. Uguale attenzione va data ad “un nuovo elemento di percezione, l’aumento di un turismo diverso”. Secondo Pichetto bisogna far crescere “anche la capacità di accoglienza in posti che fino a poco tempo fa non erano assolutamente pronti a questo”.
In Italia abbiamo 4.176 comuni definiti ‘montani’, più della metà. E due Regioni, Valle d’Aosta e Trentino, sono completamente composte da montagne. Solo in Piemonte, su 1250 comuni, oltre 900 sono piccoli e spesso montani. Garantire a queste popolazioni servizi essenziali a parità di condizione con gli altri enti territoriali è la priorità secondo il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo: “Dobbiamo creare le condizioni affinché chi vive in questi luoghi lo faccia in realtà attrattive, in grado di esprimere le loro caratteristiche”. E ricorda come la montagna sia presente in un articolo della Costituzione: “E’ un grande patrimonio, anche economico. I nostri Padri Costituenti lo avevano già capito”. A questo proposito, il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, chiede “strutture adeguate che promuovano lo sviluppo coniugando sostenibilità e innovazione”. Secondo il titolare della Farnesina, lo sviluppo di questi territori è legato al turismo sostenibile, all’innovazione digitale e alla piena valorizzazione delle risorse locali.
Il ddl per la Montagna, già passato al Senato, attende nel frattempo il passaggio alla Camera. Sul testo c’è l’impegno di Forza Italia. “È doveroso fare in modo che chi sceglie di vivere in montagna, chi sceglie di lavorare e di investire in montagna, abbia le stesse risposte che può dare la città”, ribadisce il senatore e vice capogruppo vicario di Forza Italia a Palazzo Madama, Adriano Paroli. La montagna “crea ricchezza, non bisogna dimenticare il sostegno a questo tesoro inestimabile”, aggiunge Paolo Barelli, presidente dei deputati FI. Mentre il presidente dei senatori azzurri, Maurizio Gasparri, sottolinea il ruolo svolto negli ultimi anni da Poste Italiane, con alcune strutture recuperate nei piccoli comuni che altrimenti avrebbero rischiato la chiusura per obsolescenza.