Speciale
Elezioni

Appendino (M5S): “Superbonus fino al 2027 per fronteggiare la crisi energetica”

Nell'intervista l'ex sindaca di Torino, candidata alle prossime elezioni con il Movimento 5 Stelle, parte dal programma 'Cuore e coraggio per cambiare l'Italia di domani' per dare il suo senso alla campagna politica

Chiara Appendino

Contro il nucleareche c’è oggi e che è stato bocciato da due referendum” e contro le trivellazioni in Adriatico “che continuano a impattare sul nostro ambiente e sono figlie di 10-15 anni di ritardo sulle rinnovabili”. Chiara Appendino, ex sindaca di Torino, candidata alle prossime elezioni con il Movimento 5 Stelle, parte proprio dal programma ‘Cuore e coraggio per cambiare l’Italia di domani’ per dare un senso, il suo senso, alla campagna politica. “Il 25 settembre si vota, il 26 ho l’inserimento al nido di mio figlio”, racconta.

SUPERBONUS

Meno di tre settimane al voto, con l’ansia della crisi energetica da tenere sotto controllo: “Sarà sicuramente un autunno difficile, bisogna intervenire subito a supporto delle famiglie e delle imprese, non solo quelle energivore, anche per quelle che operano nella ristorazione e per i bar che vedono bollette quintuplicare”, il grido di dolore dell’ex sindaca. “A fianco a questo bisogna ragionare con un’ottica di interventi che riducano i consumi: ci sono le nostre abitudini quotidiane e e serve un intervento massiccio per un minor consumo da parte degli edifici. Qui si inserisce il tema superbonus che noi vogliamo prolungare fino al 2027. Il superbonus non solo impatta sulle bollette nella misura di 500 euro all’anno ma impatta anche sulle riduzioni di C02”, sottolinea con decisione.

ENERGY RECOVERY FUND SI

Il tema dell’energia, segnatamente del gas, sta condizionando la campagna elettorale. Il tetto al prezzo del gas ormai viene ‘masticato’ anche dall’Europa di Ursula von der Leyen: “Il Movimento chiede da febbraio un Energy Recovery fund”, dice Appendino. “Va bene il price cap, ma io aggiungo anche una revisione del mercato del gas e dell’elettrico e una politica di acquisto comune per andare a ridurre il più possibile la dipendenza dalla Russia e rendere l’Europa più forte e meno ricattabile”, sottolinea. Trivellare no, a nessuna condizione, anche se nell’Alto Adriatico la Croazia ha già cominciato a bucare il sottosuolo: “Non è che se il nostro vicino di casa distrugge qualcosa anche noi siamo autorizzati a distruggere. C’è un tema a monte, che le trivellazioni continuano a impattare sul nostro ambiente. Ci sono delle alternative più valide. Parliamo di trivelle perché paghiamo un ritardo di 10-15 anni rispetto all’incapacità di andare a investire sulle rinnovabili”.

RIGASSIFICATORI FORSE

La soluzione più gettonata è quella dei rigassificatori, malgrado Appendino anche su questo abbia delle puntualizzazioni da fare: “Dobbiamo scindere, in realtà tra rigassificatori fissi e temporanei. Su quelli fissi siamo contrari perché è una tecnologia vecchia che impatta dal punto di vista ambientale, Per i temporanei la situazione è diversa: stiamo vivendo una crisi senza precedenti e quindi utilizzare in modo temporaneo delle fonti di approvvigionamento ci sta”. Ma a Piombino si litiga: “Non mi sorprende che ci sia tanto malessere”, evidenzia l’ex sindaca. “Questa decisione va accompagnata e non calata dall’alto”, aggiunge ancora.

NUCLEARE NO

Per ultimo ma non di minore importanza il nodo del nucleare. “C’è confusione, argomenta Appendino. “Se ci fermiamo sul nucleare che oggi esiste, ci sono stati due referendum che hanno detto no. Se mi chiedete la mia posizione sul nucleare oggi è assolutamente contraria. Sento molto spesso forze politiche che parlano di nucleare pulito. Ma non esiste ancora. Ci sono aziende che stanno facendo ricerche e ci vanno almeno dieci anni. Chi dice di fare una centrale pulita sta mischiando le cose”, chiude l’ex sindaca.