Cop29, Pichetto: “Dal G20 nessun input, in questo momento evitiamo di parlare di cifre”

Per allargare la platea dei Paesi donatori, la ricetta italiana è quella di coinvolgere i fondi multilaterali

Al via a Baku, in Azerbaigian, la seconda giornata di lavori della seconda settimana della Cop29. Oggi il focus è sui temi cibo, agricoltura e acqua. La conferenza stampa della presidenza è attesa per le 13.15 locali (le 10.15 italiane).

Occhi puntati sul G20 di Rio, in Brasile, dove però i leader non hanno fatto progressi per sbloccare i negoziati sul clima di Baku, come aveva chiesto ieri la conferenza della parti. Gli sherpa non hanno nemmeno incluso nel loro comunicato l’impegno per “una giusta, ordinata ed equa transizione dai combustibili fossili nei sistemi energetici”, che era stato ottenuto nell’ultima COP a Dubai lo scorso anno.

Non è arrivato nessun input politico preciso dal G20 nell’aumentare i fondi per i paesi vulnerabili, anzi in questo momento noi evitiamo di parlare di cifre”, commenta il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, arrivato a Baku ieri sera. Si intrattiene con i giornalisti a margine dell’evento ‘Le tecnologie di Leonardo per supportare le transizioni climatiche e proteggere territori e comunità‘, nel padiglione italiano. “Abbiamo appena finito la riunione e l’impegno che abbiamo assunto è quello di non parlare di numeri, anche perché vogliamo legare i numeri alle misurazioni e alle mitigazioni”, fa sapere.

La situazione dei negoziati, ammette, è “ancora abbastanza difficoltosa”, riferisce. Il ministro fa riferimento al dossier Cina, che non vorrebbe rientrare direttamente tra i Paesi contributori, al nodo della mitigazione, cioè l’abbassamento delle emissioni, che molti Paesi, in particolare i Paesi via di sviluppo, non vogliono tenere in considerazione. E ancora, “sembrava a buon punto la trattativa che riguardava l’articolo 6 dell’accordo di Parigi con le misurazioni, ma questa notte nelle trattative tecniche c’è stata ancora qualche difficoltà“, informa.

Per allargare la platea dei donatori, la ricetta italiana è quella di coinvolgere i fondi multilaterali.Portando dentro i fondi multilaterali naturalmente si va ad allargare la base perché sono certamente per più della metà, per circa un 60% dei paesi del G7, ma per il 40% è molto più allargato, perché riguarda anche paesi che possono essere a questo punto contributori e fruitori“, ricorda Pichetto. Sarebbe un modo per far contribuire anche la Cina, presente in modo massiccio nei fondi asiatici: “La Cina rimarrebbe in una condizione di contributore ma anche di fruitore, questo è uno degli elementi“.

Un altro modo per dare più respiro al piano di finanza climatica è per il ministro italiano quello di considerarlo decennale e non attivare meccanismi vincolanti annuali. Però, mette in guardia, “siamo al primo giorno delle ministeriali, i nostri negoziatori cominciano adesso, vedremo“.

L’Italia conferma gli impegni sui fondi definiti finora: “Abbiamo ribadito quindi la disponibilità sul fondo clima, l’impegno sul loss and damage nel momento in cui verranno definite anche le modalità“, afferma Pichetto, ribadendo di avere la piena volontà di discutere un nuovo quadro finanziario, ma “che sia essere legato a un sistema di misurazione delle ricadute”.

Oggi il ministro interviene al dialogo ministeriale di Alto Livello sull’urgente necessità di aumentare gradualmente i finanziamenti per l’adattamento, poi, al Padiglione ucraino, partecipa all’evento di Alto Livello dedicato al punto ‘Sicurezza Ambientale’ della ‘Formula di Pace’ Ucraina. Alle 17.30 (14.30 italiane) il ministro è atteso al Padiglione Italiano per il Side Event organizzato dalla Fondazione Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo (PACTA) sulle sfide del settore per la decarbonizzazione. Conclude la giornata l’evento di lancio del progetto ‘Giubileo e Ambiente’ sostenuto dal MASE in collaborazione in ISPRA e promosso da Earth Day Italia (Padiglione Mediterraneo, ore 18.30 – le 15.30 in Italia).

In programma per oggi un incontro bilaterale con Ugochi Daniels, vicedirettrice generale per le Operazioni dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM). Salta invece il bilaterale con Idit Silman, ministra della protezione ambientale d’Israele, che non ha potuto raggiungere Baku a causa dello spazio aereo che Ankara ha chiuso a Israele. Domani, mercoledì 20, il ministro tiene il bilaterale con Habib Abid, ministro dell’Ambiente della Tunisia, con Seyoum Mekonen, vice ministro di Stato per la Pianificazione e lo Sviluppo della Repubblica Federale Democratica d’Etiopia e con Svetlana Grinchuk, ministra della Protezione Ambientale e delle Risorse Naturali dell’Ucraina,