Pnrr, sul fronte green 12 obiettivi in 250 giorni: è corsa al tempo

Bollette, inflazione e rischio recessione incombono sul governo. Ma sullo sfondo c'è una sfida ulteriore che è quella dell'attuazione del Piano entro i tempi prefissati (2026)

idrogeno

Bollette, inflazione e rischio recessione incombono sul governo. Ma sullo sfondo c’è una sfida ulteriore, forse decisiva per l’Italia, che è quella dell’attuazione del Pnrr entro i tempi prefissati (2026) per accedere ai fondi europei. Il percorso è abbastanza scadenzato, con target da rispettare trimestre per trimestre. Sul fronte green, secondo l’ultimo aggiornamento del lavoro svolto dal Ministero della Transizione/Sicurezza Energetica (fermo al 31 ottobre), ci sono 6 Milestone (obiettivi) non del tutto conseguiti nel 2022 (su nove, quindi solo 3 già centrati) e ben 6 nuovi obiettivi da raggiungere entro i primi sei mesi del 2023. In tutto 12 provvedimenti da mettere a terra più o meno in 250 giorni.

Nel dettaglio, entro quest’anno restano questi target da portare a casa:
– Rafforzamento smart grid: aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per l’aumento della capacità di rete per la distribuzione di energia rinnovabile e l’elettrificazione dei consumi energetici. L’avviso è stato pubblicato a fine giugno 2022, le proposte sono state ricevute nei termini (con richieste che hanno superato il contingente a disposizione) e l’aggiudicazione attesa entro fine anno. Valore: 3,61 miliardi di euro.
– Interventi su resilienza climatica reti: aggiudicazione progetti per migliorare la resilienza della rete del sistema elettrico. Anche in questo caso manca solo il provvedimento entro dicembre. Valore: 500 milioni.
– Promozione teleriscaldamento efficiente: aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la costruzione di nuove reti di teleriscaldamento o l’ampliamento di quelle esistenti. Tutto pronto, si attende solo il documento. Valore: 200 milioni.
– Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano: piantumazione di alberi (almeno 1.650.000). E’ stato emanato il decreto direttoriale di finanziamento progetti delle città Metropolitane, per un totale di oltre 2 milioni di piante previste a fine anno (350 mila oltre il target di 1,65 milioni). Sono invece in corso di stipula gli accordi con le Città Metropolitane e la convenzione con i vivai regionali per supportare appunto le Città Metropolitane. Valore: 330 milioni.
– Misure per i servizi idrici integrati: Entrata in vigore della riforma volta a garantire la piena capacità gestionale per i servizi idrici integrati, nel rispetto di specifici requisiti. In questo caso bisogna emanare 2 decreti Interministeriali: uno del MIPAAF (di concerto con il MiTE) che dovrebbe essere già stato firmato, e uno del MEF (di concerto con il MiTE e MiPAAF) già pronto in attesa del parere delle Regioni che dovrebbe uscire dalla conferenza unificata del 30 novembre.
– Porti verdi: aggiudicazione di opere alle Autorità di sistema portuale. Operativamente è stata chiusa la manifestazione di interesse per l’individuazione progetti da parte di AdSP (Autorità di Sistema Portuale), la valutazione è in fase avanzata ed è in corso un confronto in materia di aiuti di Stato per la finalizzazione dell’ammissione dei progetti. Valore: 270 milioni.

PRIMO TRIMESTRE 2023
Nel primo trimestre 2023 invece l’attenzione del ministro Pichetto Fratin, del suo staff e dei suoi colleghi di governo dovrà concentrarsi soprattutto sull’idrogeno. Tre i provvedimenti da licenziare che valgono complessivamente 2,5 miliardi.
Produzione di idrogeno in aree industriali dismesse: aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per progetti di produzione di idrogeno in aree industriali dismesse. La manifestazione di interesse si è conclusa con l’interesse da parte Regioni e Province autonome, è stato firmato il decreto ministeriale di riparto risorse (in attesa di pubblicazione), mentre è in corso di elaborazione il decreto direttoriale con definizione degli adempimenti e dello schema di bando tipo per le Regioni e Province autonome.
Utilizzo idrogeno in settori hard-to-abate: firma dell’accordo con i titolari dei progetti selezionati per promuovere la transizione dal metano all’idrogeno verde. Anche in questo caso è stato firmato il decreto ministeriale, ma non pubblicato, ed è in via di elaborazione quello direttoriale per l’avvio della selezione dei progetti.
Semplificazione amministrativa e riduzione degli ostacoli normativi alla diffusione dell’idrogeno, cioè l’entrata in vigore delle misure legislative necessarie. Qua lo stato dell’arte è un po’ più complesso. E’ stata modificata con decreto ministeriale la norma tecnica ed è già in vigore, sono state introdotte con decreto legislativo le semplificazioni per la costruzione e l’esercizio di elettrolizzatori di dimensione inferiore a 10 MW (ovvero installati in aree industriali o standalone), è in fase di predisposizione l’atto di indirizzo a Snam per l’uso di standard condivisi per il trasporto di idrogeno, infine è in corso di finalizzazione schema di decreto attuativo in merito all’aggiornamento del sistema di garanzie di origine che comprenderà l’idrogeno.

SECONDO TRIMESTRE 2023
Decisivo per la svolta elettrica dell’automotive è uno dei Milestone da raggiungere nel secondo trimestre 2023. Si comincia infatti con lo ‘Sviluppo infrastrutture di ricarica elettrica’, o meglio: aggiudicazione di (tutti gli) appalti pubblici per la costruzione di 2 500 stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in autostrada e almeno 4 000 in zone urbane. Poi, in base alle scelte governative in materia, sarà la volta di ‘Ecobonus e Sismabonus fino al 110% per l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici’, quindi completamento della ristrutturazione di edifici per: i) almeno 12.000.000 di metri quadri per scopi di risparmio energia; ii) almeno 1.400.000 metri quadri per scopi antisismici. Infine, in vista della prossima estate, ‘Rinaturazione dell’area Po’: Entrata in vigore della pertinente legislazione finalizzata al recupero del corridoio ecologico rappresentato dall’alveo del fiume.
Questi ultimi tre Milestone sono i più corposi degli ultimi 12 mesi: oltre 15 miliardi, dove la voce Ecobonus e Sismabonus ne vale quasi 14 anche se il governo è già intervenuto per ridurre la spesa.