Marco Marsilio rieletto presidente dell’Abruzzo: le sue proposte ‘green’
L’Abruzzo ha scelto il suo nuovo governatore: è l’uscente Marco Marsilio, sostenuto dal centrodestra. Marsilio ha battuto Luciano D’Amico, appoggiato dal centrosinistra, dal Movimento 5 stelle e dall’ex Terzo polo di Azione e Italia viva, con il 53,50% dei voti contro il 46,50% dell’avversario.
Nato a Roma nel 1968, Marsilio è l’attuale governatore uscente della Regione Abruzzo. Laureato in Filosofia alla Sapienza, è stato consigliere del Municipio I di Roma, per poi fare il consigliere comunale. Fino al 2000 è stato vicepresidente di Azione giovani, il movimento giovanile di Alleanza Nazionale. Nel 2012 aderisce al neonato Fratelli d’Italia, e dal 2014 è stato coordinatore regionale del Lazio per il partito. Nel 2018 è stato eletto senatore per FdI (sempre nel Lazio), e l’anno dopo ha vinto le regionali in Abruzzo. E’ sostenuto da FdI e dalle liste di Lega, Forza Italia, Udc, Noi Moderati e Marsilio Presidente. Si è ricandidato per un secondo mandato e tra i punti chiave del suo programma ci sono il miglioramento delle infrastrutture tra le quali le autostrade e le ferrovie; l’insediamento di nuove aziende per lanciare la ripresa del mercato del lavoro; la realizzazione di un’innovazione sostenibile che “strutturi le connessioni tra i cinque Domini tecnologici esistenti in Abruzzo, (Automotive/ meccatronica, Agrifood, Scienze della vita, ICT/Aerospazio, Moda/Design)”.
Nel dettaglio, i punti ‘green’ del suo programma elettorale prevedono: il potenziamento delle infrastrutture a partire dalla linea ferroviaria Pescara-Roma di cui sono partiti i primi due lotti, considerata “una delle opere più importanti per collegare l’Abruzzo alla Capitale, l’Adriatico al Tirreno, per un importo di 720 milioni, prevedendo l’interramento del primo tratto a San Giovanni Teatino”. Inoltre, “lo scorso 5 febbraio abbiamo posato la prima pietra dei lavori di allungamento della pista dell’aeroporto internazionale Pasquale Liberi, infrastruttura fondamentale per i voli intercontinentali”. Inoltre, la Zona Economica Speciale “ha collocato l’appetibilità dell’Abruzzo in un contesto più ampio delle attuali dimensioni regionali, perché le agevolazioni fiscali della misura (certamente utili ma non il solo elemento per attrarre investitori, si veda ad esempio la scelta di Amazon di insediarsi a San Salvo agevolata dalla Regione attraverso l’ARAP), sono state accompagnate dai nostri investimenti sulle infrastrutture portuali, aeroportuali e digitali, e dalla collocazione dell’Abruzzo nella Rete di Trasporto Trans-Europea”. C’è poi, il futuro dell’acquifero del Gran Sasso, La ricostruzione post-sisma, il contrasto all’erosione della costa dagli effetti dei cambiamenti climatici e dagli inquinamenti e la nuova legge urbanistica “La valorizzazione dell’Abruzzo come regione dei parchi – si legge nel programma – deve coniugarsi con la capacità e la lungimiranza di comunicare l’Abruzzo come sede di università e centri di ricerca, come gli Atenei di L’Aquila, Chieti-Pescara e Teramo, del Gran Sasso Science Institute, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dell’Istituto Zooprofilattico, nodi di interconnessione tra saperi specialistici che hanno scalato classifiche internazionali. Per garantire una crescita equilibrata dell’Abruzzo, dobbiamo evitare di indebolire le capacità produttive già insediate, ma anzi, se possibile come nel caso dello stabilimento della Coca Cola ad Oricola e della Walter Tosto a Chieti, renderle sempre più competitive”.