Mattarella: “Destini ambiente-uomo mai così connessi. Recupero territorio non è imbalsamarlo”

La cura del territorio è sempre stato uno dei temi più cari al presidente della Repubblica. Lo ha ribadito anche oggi ricevendo al Quirinale una delegazione del Fai-Fondo per l’ambiente italiano, che quest’anno spegne 50 candeline dalla sua fondazione.

Sergio Mattarella ringrazia l’associazione per il ruolo che svolge in Italia nel “preservare e valorizzare tesori straordinari di arte, natura, storia, ponendoli a disposizione della nostra comunità”. Ricorda il primo bene ricevuto in affidamento, Cala Junco a Panarea, il primo grande restauro, il Monastero di Torba: “Molto tempo è passato e sono numerosi i beni, i luoghi, gli edifici, le opere d’arte, i monumenti valorizzati, in molti casi salvati” dal lavoro del Fai.

Il presidente più volte, nei suoi 10 anni di mandato, è intervenuto pubblicamente per lanciare moniti sulla cura delle aree interne, che non vanno dimenticate, ma anzi recuperate e rimesse a valor comune nella società di oggi: “Non si tratta di imbalsamare luoghi, bensì di porre a disposizione della comunità risorse che si rischia di disperdere se non più valorizzate. Vale in particolare per i piccoli centri, per le aree interne, per le isole cosiddette minori che sono state (le aree interne particolarmente) tanto depauperate di energie negli ultimi decenni”. Per questo ringrazia il Fai e allo stesso tempo rilancia un altro dei temi più cari alla sua sensibilità: “Il destino dell’uomo e il destino dell’ambiente non sono mai stati così strettamente connessi”.

Mattarella condivideva queste convinzioni con Papa Francesco, spesso, infatti, si trovavano in sintonia perfetta sulle grandi sfide del nostro tempo, come la lotta ai cambiamenti climatici e alle diseguaglianze. Non a caso il capo dello Stato ribadisce, davanti alla delegazione guidata dal presidente, Marco Magnifico Fracaro, l’importanza dell’opera del Fondo nei primi cinque decenni di attività, durante i quali “avete preso in carico parti del territorio, le avete risanate e siete riusciti a ricostruire oasi di sostenibilità, di vivibilità”. Per valorizzare questo lavoro, però, occorre anche costruire un futuro. Cosa che può avvenire solo con “generazioni che sappiano trovare alimento nella storia da cui hanno origine e sappiano trovare la capacità di alzare l’orizzonte del nostro sguardo”.

Il capo dello Stato riporta alla mente Benedetto Croce “promotore della prima legge italiana sul paesaggio, approvata nel giugno del 1922”, il quale “esprimeva la convinzione che lo stesso spirito di una comunità fosse legato ai territori e ai paesaggi, degradando i quali si rischiava di indebolire e sradicare proprio le radici storiche e culturali”. Ma anche la figlia, Elena Croce, “tra i pionieri che, cinquant’anni or sono, prendendo a modello una affermata Fondazione britannica, diedero vita a questa preziosa impresa italiana”. Dunque, “la bellezza e la cultura sono in cima alle tante preziose risorse di cui disponiamo nel nostro Paese”, mette in luce ancora una volta Mattarella. Aggiungendo che “ci deve rendere orgogliosi la circostanza che l’Italia sia il frutto di una intensa azione sviluppata sul piano del patrimonio culturale negli Stati preunitari. Azione che ha dato vita a una identità comune”. Il presidente, infine, usa una metafora per rendere ancora meglio l’idea: “Il nostro Paese è il suggestivo mosaico che conosciamo, stratificazione e testimonianza di tante storie e vicende, pazientemente composto”. Concludendo che “la cultura ha una forza immane. Ci conduce sulla strada della conoscenza, del confronto, del dialogo, della crescita. Quindi del rispetto delle identità di ciascuno, della costruzione di identità condivise e comuni”.

Rinnovabili

Rinnovabili, svolta di Fai-Legambiente-Wwf. Pichetto: Apriamo tavolo

Una svolta storica nel segno della transizione ecologica ed energetica. E’ quella compiuta dalle associazioni Fondo per l’Ambiente Italiano Ets, Legambiente e Wwf Italia con la firma del documento-manifesto in 12 proposte dal titolo emblematico: ‘Paesaggi rinnovabili‘. Per la prima volta, infatti, c’è un’apertura all’istallazione di impianti che sfruttano fonti alternative anche in aree che fino a ieri erano considerate ‘off limits’ per non deturpare l’aspetto paesaggistico.

L’ambientalismo italiano ha maturato una nuova consapevolezza: il nostro paesaggio è sempre cambiato. Ci si può opporre ai cambiamenti, oppure cercare di governarli, perché avvengano nel migliore dei modi. Con Fai e Wwf abbiamo scelto questa seconda strada“, spiega il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani. Il passaggio cruciale è negli obiettivi 6 e 7. Nel primo si invita a ‘Sostenere la nascita e la diffusione delle comunità energetiche‘, in considerazione del fatto che per gli scenari di climate neutral “sarà il contributo di impianti su scala industriale a risultare assolutamente indispensabile“. La raccomandazione, però, è quella di serguire “il principio di non ‘occupare’ neanche un ettaro di suolo fertile, se non con tecnologie compatibili (agrivoltaico), evitando quindi gli errori del passato“.

Nel punto 7, dunque, il cambio di passo: ‘Predisporre un piano per lo sviluppo dell’agrivoltaico nelle aree rurali‘. Perché – scrivono le associazioni nel documento – “la soluzione più razionale è, innanzitutto, installare i pannelli sui tetti delle nuove costruzioni, sugli edifici pubblici, nelle aree industriali e ovunque l’impatto sul paesaggio sia trascurabile; sapendo che questo non può bastare, è importante orientare l’istallazione su altre tipologie di superfici – senza occupazione di nuovo suolo“. Dunque, “serve anche ribaltare la narrazione dei tetti solari nei centri storici, non escludendo a priori la loro installazione ma favorendola a certe condizioni. Servono, in buona sostanza, piani speciali per il fotovoltaico sui tetti industriali e commerciali, per lo sviluppo dei grandi impianti fotovoltaici nelle aree dismesse e/o da recuperare, o lungo le fasce di rispetto delle grandi arterie di comunicazione“.

Altrettanto importante è anche il capitolo dedicato a ‘Favorire l’efficientamento degli impianti eolici esistenti‘, il cosiddetto repowering. “Bisogna affrontare i nuovi impianti come vere e proprie sfide ‘progettuali’, che superino l’approssimazione dell’analisi di contesto di alcuni progetti già realizzati. Nessun luogo è uguale a un altro e ogni progetto ha l’obbligo d’inserirsi armonicamente nel contesto territoriale di cui si è riscontrata preventivamente la potenzialità anemometrica“, scrivono Fai, Legambiente e Wwf Italia. Spiegando che “il progetto di paesaggio, in altri termini, deve diventare dunque il cuore stesso del progetto di parco eolico” e “le linee forti presenti sui territori (strade vicinali, linee di sub/crinale, curve di livello altimetrico, sviluppi del reticolo idrografico, etc.) possono rappresentare un’opportunità per un inserimento armonico; parimenti per l’off-shore la distanza dalla linea di costa e una disposizione a ventaglio può produrre un disegno complessivo più armonico e meno impattante“.

Il concetto espresso dalle associazioni è quello di voler “coniugare gli obiettivi della transizione energetica con la lungimiranza nella pianificazione paesaggistica e la qualità della progettazione“. Perché “è questa la sfida cruciale del prossimo futuro. Le emergenze climatica ed energetica sono le più grandi che il genere umano deve affrontare ora e nel prossimo futuro“.

La notizia è accolta con soddisfazione dal ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Per questo intende avviare un tavolo di confronto con le sigle che si occupano della tutela dell’ambiente e dei beni culturali. Il Mase – sottolinea Pichetto – ha confermato con il presidente Meloni gli obiettivi di riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030 e il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. Ma il nostro obiettivo – aggiunge – è fare ancora di più e meglio. A tal fine alla Cop27 che si è tenuta in Egitto – spiega ancora il ministro – l’Italia si è impegnata concretamente per la lotta al cambiamento climatico: 1,4 miliardi di dollari all’anno per i prossimi 5 anni, incluso un contributo di 840 milioni di euro attraverso il Fondo Italiano per il clima, la prima piattaforma di investimento italiana specificamente dedicata all’impiego di tecnologie pulite e all’adattamento ai cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo. “Sviluppo delle energie Rinnovabili nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio, senza mai perdere di vista le esigenze delle imprese italiane, che devono continuare a rappresentare un esempio di eccellenza nel mondo. Questo – conclude Pichetto – resta l’obiettivo del ministero e del governo“.

picnic

A Pasqua picnic, passeggiate e visite speciali con il Fai

Picnic in giardini monumentali e parchi storici accompagnati da cestini con prodotti locali primaverili, giochi campestri e ‘caccia alle uova’, speciali visite, passeggiate ed escursioni guidate: è la Pasqua che tutti vorrebbero e che sarà possibile trascorrere grazie alle iniziative del Fai, Fondo per l’ambiente italiano.

Dall’abbazia di San Fruttuoso a Camogli (Genova) al castello di Masino a Caravino (Torino), i siti d’interesse aperti alle famiglie sono tantissimi e presenti in tutta Italia.

Sara possibile, inoltre, prendere parte a diverse visite guidate. Ad esempio seguendo le tappe principali dello sviluppo urbanistico della città di Milano lungo l’asse nord-ovest, in un itinerario che dalla palazzina condurrà lungo la direttrice di corso Sempione alla scoperta di luoghi poco noti, ma ricchi di fascino. Dopo la dismissione dello scalo ferroviario Sempione, questa zona della città è diventata infatti protagonista di alcune importanti sperimentazioni architettoniche.

L’intrattenimento si estende anche ai più piccoli che, a Pasquetta, potranno divertirsi con una caccia alle uova – tra antiche macine per olive, tradizionali mulini per cereali e muretti a secco – all’interno e fuori dal complesso abbaziale di Cerrate, nel Salento. Nel frattempo gli adulti potranno prenotare il cestino picnic con prodotti tipici salentini.

A San Francesco d’Assisi si terrà una caccia al tesoro botanica e un concerto nel bosco mentre nel Varesotto – tra le iniziative di Villa Panza, Monastero di Torba (Gornate Olona) e Villa della Porta Bozzolo a Casalzuigno – in occasione del lunedì dell’Angelo, lo splendido giardino monumentale si propone come luogo perfetto per concedersi un picnic all’aria aperta, con tante attività di intrattenimento per tutta la famiglia. Gli educatori Fai guideranno, inoltre, i partecipanti in un percorso che partirà dal parterre all’italiana e si snoderà attraverso il roseto, il frutteto a spalliera e il grande teatro verde che fa da quinta scenografica alla villa. La guida fornirà ai partecipanti alcuni indizi botanici (foglie o altri elementi diagnostici) attraverso i quali riconoscere piante e fiori presenti nel giardino.

Tags:
,