Stellantis, crescono i ricavi nel terzo trimestre: +13% a 37,2 miliardi. Confermata guidance 2025

Nel primo trimestre 2025 i ricavi netti di Stellantis hanno registrato un aumento del 13%, raggiungendo i 37,2 miliardi di euro, rispetto ai 33 miliardi del terzo trimestre 2024, ponendo fine a un periodo di 7 trimestri di calo. Lo rende noto il gruppo. Le vendite globali sono aumentate del 4% rispetto all’anno precedente, grazie alla crescita delle regioni Medio Oriente e Africa, Nord America ed Europa allargata.

I ricavi sono stati trainati principalmente dalla crescita in Nord America, Europa allargata e Medio Oriente e Africa, mentre il Sud America ha registrato una moderata diminuzione. Le consegne consolidate ammontano a 1,3 milioni di unità, con un aumento del 13% rispetto all’anno precedente (152.000 unità in più), con la maggior parte dell’incremento da attribuirsi ad un miglioramento del 35% in Nord America, soprattutto grazie alla stabilizzazione delle dinamiche degli stock rispetto all’anno precedente, in cui l’iniziativa di riduzione delle scorte presso i concessionari statunitensi aveva temporaneamente ridotto la produzione.

“Mentre continuiamo a implementare importanti cambiamenti strategici per offrire ai nostri clienti una maggiore libertà di scelta – dice il ceo, Antonio Filosail terzo trimestre ha evidenziato progressi sequenziali positivi e una solida performance rispetto all’anno precedente, con il ritorno alla crescita dei ricavi. Si tratta di un risultato incoraggiante e proseguiamo nel rafforzare questi progressi. Stiamo inoltre intraprendendo azioni decisive per allineare le risorse, i programmi e i piani di Stellantis per sostenere una crescita redditizia a lungo termine, compreso il nostro annuncio recente sull’investimento di 13 miliardi di dollari negli Stati Uniti”. 

MIGLIORANO VENDITE IN USA. Migliora lo slancio delle vendite in Usa, con un aumento del 6% nel terzo trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questa tendenza è riscontrabile nei marchi Jeep, Ram, Chrysler e Dodge, portando l’azienda a una quota di mercato mensile dell’8,7% a settembre, la più alta degli ultimi 15 mesi. Con il programma strategico di investimenti da 13 miliardi di dollari per i prossimi quattro anni, volto ad accelerare la crescita e ad espandere la base produttiva negli Stati Uniti, annunciato lo scorso 14 ottobre, il gruppo punta a lanciare di cinque nuovi veicoli e la creazione di oltre 5.000 posti di lavoro. Si tratta del più grande investimento nei 100 anni di storia dell’azienda negli Stati Uniti. In particolare, spiega Stellantis, si prevede la riapertura dello stabilimento di Belvidere, Illinois, per la produzione di due nuovi modelli Jeep: Cherokee e Compass. Il nuovissimo pick-up Ram di medie dimensioni sarà assemblato a Toledo, Ohio e lo stabilimento di Warren, Michigan, produrrà un nuovo Suv di grandi dimensioni in versione elettrica ad autonomia estesa e con motore a combustione interna. La Dodge Durango di nuova generazione sarà costruita a Detroit e lo stabilimento di Kokomo, Indiana, produrrà il nuovissimo motore GMET4 EVO. “Il nuovo investimento – spiega la società – amplierà ulteriormente la già significativa presenza di Stellantis negli Stati Uniti, aumentando la produzione annuale di veicoli finiti del 50% rispetto ai livelli attuali. Questi nuovi lanci di prodotto si aggiungeranno a una programmazione regolare e già pianificata fino al 2029 di 19 modelli aggiornati in tutti gli stabilimenti statunitensi e di gruppi propulsori rinnovati”.

NUOVI MODELLI. Alla fine del terzo trimestre, Stellantis ha lanciato 6 dei 10 nuovi modelli previsti per il 2025. Ulteriori lanci nel quarto trimestre, spiega l’azienda, “riporteranno sul mercato diversi modelli con volumi, espressione delle scelte strategiche già intraprese dall’Azienda per garantire ai clienti una più ampia libertà di selezionare veicoli e configurazioni secondo le proprie preferenze”. Sono iniziati gli ordini per la Dodge Charger Scat Pack (2 porte) con motore SIXPACK, la Dodge Charger Daytona a quattro porte, la Jeep Cherokee, la Fiat 500 Hybrid e la DS No.8. Un altro traguardo raggiunto nel mese di settembre è stato il ritorno sul mercato del Ram 1500 con motore HEMI V-8.

MASERATI. Nel terzo trimestre 2025 i ricavi di Maserati sono stati pari a 188 milioni di euro, in calo del 4% rispetto ai 195 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. Il calo, spiega il gruppo, è dovuto principalmente a “volumi di spedizione inferiori e degli effetti sfavorevoli della conversione valutaria, parzialmente compensati da un mix più elevato”. I ricavi sono pari a 557 milioni nei primi nove mesi dell’anno in netto calo rispetto agli 826 milioni dello stesso periodo del 2024. Le consegne del terzo trimestre sono calate a 1800 unità (erano 2100 nello stesso trimestre del 2024) a causa di “un portafoglio significativamente ridotto”. 

 

Auto, Filosa striglia l’Ue: “Il vero problema non è la Cina, ma le regole di Bruxelles”

“La nostra parte la stiamo chiaramente facendo. Abbiamo bisogno della seconda parte. Abbiamo bisogno di un’urgente revisione delle regolamentazioni a Bruxelles”. L’amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa, ospite della puntata di ‘Cinque minuti’ di Bruno Vespa, torna a strigliare l’Europa e lo fa puntando il dito contro le regole ancora troppo “restrittive” che “devono essere urgentemente” riviste. Un ragionamento, quello del ceo, che ricalca gli annunci fatti la scorsa settimana in occasione dell’incontro con i sindacati a Mirafiori, a cui aveva chiesto collaborazione proprio per fare pressione su Bruxelles, affinché la normativa torni a riflettere “la realtà del mercato” per “restituire ai clienti europei la libertà di scegliere la macchina che vogliono, come negli Stati Uniti”.

E la differenza tra la due sponde dell’Atlantico, dice a Vespa, è proprio questa. Negli Usa, “un mercato che esprime 16 milioni di vetture vendute all’anno” spiega, “abbiamo annunciato un investimento di 13 miliardi di dollari in 4 anni”. Qui, infatti, “la nuova amministrazione hanno trasformato le regole con un pragmatismo unico e rapidissimo e quindi hanno restituito agli americani la scelta di comprare la vettura che vogliono. In Europa le regole sono ancora restrittive e devono essere urgentemente” riviste.

Quattro le richieste lanciate da Stellantis all’Ue. La prima, rimarca Filosa, “è aprire al concetto di neutralità tecnologica”. La seconda è quella di puntare al rinnovamento del parco circolante. In Europa oggi, spiega, “ci sono 256 milioni di vetture; 150 milioni hanno più di 12 anni, quindi inquinano di più di quelle moderne”. Inoltre, il gruppo chiede un focus specifico sulle vetture piccole “per le quali l’Italia è il leader mondiale e la quarta cosa, abbiamo bisogno che i target sui veicoli commerciali siano modificati urgentemente perché sono irraggiungibili”. 

Il vero problema, insomma, non sono i costruttori cinesi “per quanto agguerriti nella loro concorrenza”, ma le regolamentazioni “che partono da Bruxelles, che non sono realistiche e che stanno indebolendo quello che di meglio abbiamo, ovvero l’industria automobilistica europea ed italiana. Se cambiano queste regolamentazioni, noi abbiamo di tutto per tornare a quello che eravamo prima: design, innovazione, tecnologia, progettualità”. 

Ma i target previsti nel nostro Paese restano quelli annunciati nei mesi scorsi. L’impegno di Stellantis con l’Italia “non è in discussione”, assicura, perché “è al centro del progetto strategico che abbiamo del nostro futuro. E lo stiamo dimostrando con fatti concreti”. Mercoledì, infatti, sarà lanciata la Jeep Compass a Melfi in Basilicata e fra un mese  la Fiat 500 ibrida a Mirafiori a Torino. Progetti che non prevedono “ridimensionamenti”, anzi:  “il nostro piano – dice Filosa – assegna a ciascuno stabilimento in Italia una chiara missione produttiva, per tutte le fabbriche, senza nessuna esclusione. Noi stiamo investendo 2 miliardi di euro in un anno solo in Italia, stiamo acquistando 6 miliardi di euro in componenti e servizi da fornitori tutti italiani. Stiamo facendo la nostra parte”. 

Certo, a pesare sulla competitività italiana – che comunque “su alcuni fattori è assolutamente imbattibile” –  è anche il costo dell’energia. “Nel 2024 – spiega Filosa – in Spagna 1 MW ci costa dai 70 agli 80 euro. In Italia nello stesso anno la stessa quantità di energia costa più del doppio, 182 euro”. Ecco perché “stiamo parlando col governo italiano, sono ricettivi, stiamo intrattenendo con loro un dialogo costruttivo, speriamo di arrivare a conclusioni favorevoli”.

Stellantis, Filosa incontra i sindacati: “Piano Italia confermato, Paese resta strategico”

“Oggi con voi voglio ribadire con fermezza il nostro impegno nei confronti dell’Italia, un Paese al centro della nostra visione strategica. Il Piano Italia è solido e confermato. Sta rispettando le tempistiche annunciate: lo dimostrano i prossimi lanci della Fiat 500 ibrida, la cui produzione inizierà a novembre a Mirafiori, e della nuova Jeep Compass che inizieremo a produrre nelle prossime settimane a Melfi”. Lo ha detto il ceo di Stellantis, Antonio Filosa, durante l’incontro con i sindacati che si sta svolgendo a Mirafiori. Insieme all’amministratore delegato partecipano, per il gruppo, anche Emanuele Cappellano (Head of Enlarged Europe and European Brands), Xavier Chereau (Human Resources) e Giuseppe Manca (responsabile delle Relazioni istituzionali e delle Risorse umane di Stellantis Italia). Per i sindacati partecipano Ferdinando Uliano e Stefano Boschini della Fim, Michele De Palma e Samuele Lodi della Fiom, Antonio Spera e Circo Marino di Uglm, Roberto Di Maulo e Sara Rinaudo per la Fismic, Rocco Palombella e Gianluca Ficco della Uilm, Giovanni Serra e Fabrizio Amante per Aqcfr.

Nel corso dell’incontro, Filosa, ha chiesto il supporto dei sindacati e di “tutti gli stakeholder” per fare pressione sull’Ue. “Serve rivedere la regolamentazione europea – ha spiegato – che non tiene in debito conto della realtà del mercato e del contesto industriale. Questo obiettivo è collettivo: stiamo lavorando intensamente con l’Acea e direttamente con la Commissione Europea, ma per fare tutto questo abbiamo bisogno del supporto di tutti gli stakeholder, e in particolare delle organizzazioni sindacali di tutte le aree in cui operiamo, a partire da voi qui in Italia dove abbiamo un grande piano che si chiama Piano Italia”.

“Aver imposto obiettivi così stringenti in un così breve lasso di tempo – ha detto Filosa – ha spiazzato sia la domanda che l’offerta. Dobbiamo cambiare le regole per riuscire a offrire ai nostri clienti l’intera gamma di veicoli che desiderano e che possono acquistare: solo così sarà possibile rilanciare la produzione. Per raggiungere questo obiettivo, serve aprire al concetto di neutralità tecnologica, servono misure che incoraggino il rinnovo del parco auto, serve sostenere il segmento delle piccole auto, serve rivedere i target imposti sui veicoli commerciali, che non sono raggiungibili”.

Stellantis, cambi nella leadership: Cappellano capo Europa, Imparato ceo Maserati

A poche settimane dalla presentazione dei conti del terzo trimestre 2025 – prevista il 30 ottobre – Stellantis punta sul rimpasto con un giro di nomine, con l’obiettivo, spiega il ceo Antonio Filosa, di promuovere “talenti eccezionali, sia all’interno che all’esterno, a ruoli di leadership, mentre prepariamo la nostra azienda al successo futuro”. Ma, chiaramente, ciò che serve davvero, è una squadra forte per il futuro piano industriale, che dovrebbe essere presentato all’inizio del prossimo anno.

Tanti i cambiamenti previsti dal gruppo, a cominciare dal ruolo di responsabile Enlarged Europe & European brands, che viene assunto da Emanuele Cappellano, il quale conserva comunque anche l’incarico di responsabile di Stellantis Pro One. “E’ l’uomo giusto” per questo ruolo, fanno sapere dagli ambienti vicini a Stellantis. Jean-Philippe Imparato, finora capo dell’Europa allargata, passa a Maserati, in qualità di ceo, e si focalizzerà anche su Stellantis &You, riportando a Cappellano. Un ruolo “importantissimo” quello a cui si avvicina Imparato. Esclusa la vendita di Maserati, infatti, l’obiettivo è quello di puntare al rilancio, migliorare i conti e la produzione. Il ragionamento che viene fatto negli ambienti vicini a Stellantis è chiaro: serve un intervento molto forte per il Tridente e allora meglio metterci “l’uomo migliore” – cioè lo stesso Imparato – che, insieme a Santo Ficili – si occuperà proprio del piano di ripresa. “Siamo lieti di continuare a beneficiare dell’esperienza di Jean-Philippe nel suo nuovo ruolo”, commenta Filosa.

Nella squadra del gruppo entra anche Francesco Ciancia, proveniente da Mercedes-Benz, che tornerà in Stellantis come Global Head of Manufacturing a partire dal 1° novembre. Da questa data Arnaud Deboeuf lascerà l’azienda per intraprendere altre opportunità. Ciancia, uomo di fiducia di Filosa, condivide con il ceo la ‘gavetta’ all’interno delle aziende del gruppo. Ha maturato più di vent’anni di esperienza di leadership globale nell’ingegneria produttiva, direzione degli stabilimenti e applicazione dei principi di lean manufacturing. Prima di entrare in Mercedes-Benz nel 2022, Ciancia ha lavorato in Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e Stellantis a partire dal 2001, con diverse responsabilità, tra cui quella di direttore dello stabilimento di Kragujevac (Serbia), responsabile della produzione per l’America Latina e responsabile della produzione per Maserati e marchi premium per le regioni Europa, Medio Oriente e Africa. Il suo ruolo, dice il ceo Filosa, “sarà fondamentale per il nostro successo futuro, mentre continuiamo a lavorare senza sosta per migliorare la coerenza, l’efficienza e la competitività dei nostri processi produttivi a livello globale”. “La produzione – commenta Ciancia – è al centro delle attività dell’azienda, e non vedo l’ora di collaborare con i team di tutto il mondo per cogliere le opportunità di miglioramento che ci attendono”.

Nel giro di nomine rientrano anche Herlander Zola, attualmente Head of Commercial Operations Brazil and South America Light Commercial Vehicles, che è nominato Head of South America, succedendo quindi a Cappellano. Samir Cherfan entra a far parte della leadership mantenendo le sue responsabilità come Head of Middle East & Africa and Micromobility. Grégoire Olivier, attualmente Head of China Strategy, è nominato Head of China and Asia-Pacific e Ralph Gilles diventa Global Head of Design. Philippe de Rovira, già responsabile della regione congiunta Asia-Pacific, Middle East & Africa, lascia Stellantis per seguire altre opportunità di carriera, come reso noto a luglio.

Stellantis, Doug Ostermann lascia incarico: Joao Laranjo nuovo Cfo

Il brasiliano Joao Laranjo è il nuovo Chief Financial Officer e membro del Leadership Team di Stellantis, con effetto immediato. Doug Ostermann, infatti, fa sapere il gruppo, ha deciso di lasciare l’azienda per motivi personali. Laranjo assumerà, quindi, tutte le responsabilità precedentemente ricoperte da Ostermann.

Con oltre vent’anni di esperienza in finanza e revisione contabile in diversi mercati e una profonda conoscenza del settore automobilistico, Laranjo, fa sapere Stellantis, porta con sé una forte esperienza e leadership nella strategia finanziaria, nella pianificazione e nell’eccellenza operativa in un ambiente multiculturale. È entrato in Fiat Chrysler Automobiles (Fca) nel 2009, ricoprendo nel corso degli anni ruoli di crescente responsabilità in ambito di controllo finanziario e reporting, gestione del conto economico, tesoreria, pianificazione e analisi finanziaria, compliance e contabilità.

Laranjo ha iniziato la sua carriera in General Electric nel 2001, ricoprendo il ruolo di Associate Auditor e successivamente di Controller per GE Healthcare in Sud America. Nel 2009, è entrato in Fca come Chief Accounting Officer per l’America Latina, per poi diventare Chief Financial Officer della regione, dove ha svolto un ruolo importante nella trasformazione finanziaria e nella crescita regionale. Nel 2017, è stato nominato Chief Financial Officer di Stellantis North America. Nel 2024, è entrato in Goodyear come Vice President of Finance, guidando l’organizzazione Finance per le Americhe. È rientrato in Stellantis all’inizio di quest’anno come Chief Financial Officer di Stellantis North America, sotto la nuova gestione dell’Azienda. Laranjo ha conseguito un Mba presso Ibmec in Brasile e l’Advanced Finance Program presso la Wharton School.

“Avendo lavorato a stretto contatto con Joao per 15 anni e avendo assistito alla sua crescita – dice il ceo di Stellantis, Antonio Filosa –  sono rimasto costantemente colpito dalla sua ottima competenza finanziaria, dalla sua mentalità orientata ai risultati e dalla sua profonda comprensione delle complessità del nostro settore. Sono lieto di dargli il benvenuto nel Leadership Team di Stellantis, mentre continuiamo a posizionare la nostra Azienda per la crescita e il successo a lungo termine”. “Vorrei anche ringraziare Doug Ostermann per i suoi molti anni di dedizione al servizio di Fca e Stellantis”, aggiunge.

Stellantis conferma che la sua guidance finanziaria per il 2025, comunicata durante la conference call sui risultati del primo semestre del 29 luglio 2025, rimane invariata sotto tutti gli aspetti. La società conferma inoltre che annuncerà le consegne e i ricavi del terzo trimestre 2025 il 30 ottobre 2025, come previsto.

Stellantis, dazi pesano per 1,5 miliardi. Filosa: “A inizio 2026 nuovo piano strategico”

Ricavi netti a 74,3 miliardi di euro, in calo del 13% rispetto ai primi sei mesi dell’anno e perdite nette a 2,3 miliardi di euro. I conti del primo semestre 2025 di Stellantis non sono una sorpresa e confermano quanto già annunciato dal gruppo lo scorso 21 luglio, in occasione della diffusione delle stime preliminari. ‘Colpa’ della flessione su base annua in Nord America e nell’area Europa allargata, parzialmente compensata dalla crescita in Sud America, ma anche dell’impatto dei cambi sfavorevoli, del calo dei volumi del settore dei veicoli commerciali leggeri in Europa e, naturalmente, dei dazi che nel 2025 impatteranno sul gruppo per circa 1,5 miliardi di euro, di cui 300 milioni sostenuti nel primo semestre.

Su questo punto il ceo Antonio Filosa assicura che “stiamo conducendo un dialogo molto serrato con le istituzioni e i responsabili politici americani nonché con le istituzioni e i responsabili politici messicani e canadesi” pur “continuando a pianificare scenari a lungo termine”. Allo stesso tempo, però, l’amministratore delegato ricorda che “sin dal primo giorno comprendiamo e sosteniamo la strategia generale dell’amministrazione del presidente Trump volta a promuovere la creazione di posti di lavoro e la produzione statunitense sia nel settore automobilistico sia in quello dei fornitori, utilizzando anche i dazi come strumento, e desideriamo sostenere questa strategia”.

La semestrale è la prima di Filosa, entrato in carica a giugno e chiamato a sostituire Carlos Tavares. A lui spetterà il compito di risollevare le sorti del gruppo in un momento complesso per tutto l’automotive europeo. “Il nostro nuovo team dirigenziale – assicura – pur essendo realistico riguardo alle sfide da affrontare, continuerà a prendere le decisioni difficili necessarie per ristabilire una crescita redditizia e migliorare significativamente i risultati”. Ed è lui ad annunciare, durante la call con gli investitori, che “stiamo aggiornando il nostro piano strategico a lungo termine, che avremo il piacere di presentarvi in occasione del Capital Markets Day all’inizio del 2026”.

Intanto il gruppo guarda alla seconda parte dell’anno, con un obiettivo chiaro, cioè posizionarsi “attivamente per un futuro più solido”. Il ripristino della guidance – sospesa il 30 aprile scorso a causa, tra le altre cose, dell’incertezza creata dall’imposizione dei dazi doganali statunitensi – lascia ben sperare. Il ceo e il cfo, Doug Ostermann, puntano a “un miglioramento sequenziale”, con un aumento dei ricavi netti, una redditività AOI a una cifra sola e un miglioramento dei risultati FCF industriali nel secondo semestre dell’anno.

Filosa si mostra ottimista e, pur riconoscendo che il 2025 “è stato e sarà un anno difficile”, conferma che “stiamo facendo progressi con la nostra gamma di prodotti e cominciamo a vedere i primi segni di un miglioramento incoraggiante”. I Kpi commerciali, dice il ceo “sono molto più solidi rispetto a sei o dodici mesi fa”.

Il secondo semestre vedrà il lancio di nuovi prodotti “che catalizzeranno la crescita”, assicura Filosa. Complessivamente sono 10 quelli del 2025, di cui tre su piattaforma Stla Medium negli ultimi sei mesi dell’anno: Jeep Compass, Citroën C5 Aircross e DS N°8, che si aggiungono ai recenti lanci dei modelli Peugeot 3008, 5008 e Opel/Vauxhall Grandland basati su Stla Medium. In risposta al feedback dei clienti, Ram ha annunciato il ritorno del motore Hemi V-8 da 5,7 litri nel Ram 1500 del 2026. I primi pickup arriveranno nei concessionari nella seconda parte del 2025, quando torneranno in produzione molti altri prodotti iconici: la Jeep Cherokee ibrida e la Dodge Charger Sixpack con motore a combustione interna, entrambe in pausa produttiva dal 2023. Si unisce alla famiglia anche la Charger Daytona a quattro porte. Peugeot ha annunciato il ritorno della sua gamma GTi con la nuova 208 GTi, presentata alla 24 Ore di Le Mans lo scorso giugno 2025. Inoltre, il pick-up Fiat Titano è stato lanciato nel mercato argentino, con un nuovo motore e una nuova trasmissione, ed è adesso prodotto nel nostro stabilimento di Córdoba, in Argentina.

La posta in gioco è alta e Filosa lo sa. “Non mi piacciono le colpe. Mi piacciono la responsabilità e la trasparenza”, dice il ceo, assicurando che “siamo qui per rimediare. Rimbocchiamoci le maniche. Affrontiamo le decisioni difficili e puntiamo più in alto”.

L’assemblea degli azionisti ratifica la nomina di Filosa a nuovo ceo di Stellantis

L’assemblea degli azionisti di Stellantis ha ratificato la nomina di Antonio Filosa a ceo del gruppo, con il 99,20% dei voti a favore. Entrato ufficialmente in carica lo scorso 23 giugno, dopo mesi di colloqui interni ed esterni, il 28 maggio l’azienda lo aveva annunciato come nuovo amministratore delegato, nel pieno di un momento definito “difficile” dallo stesso presidente del gruppo, John Elkann. I dati di vendita non certo eccezionali, l’addio dell’ex ceo, Carlos Tavares, questioni dirimenti come dazi Usa e normative Ue hanno complicato un quadro già complesso, tanto da spingere Stellantis a sospendere la guidance per il 2025. Ma oggi, ha ribadito Elkann aprendo l’assemblea “un nuovo percorso con rinnovato spirito imprenditoriale e orgoglio per ciò che possiamo e riusciremo a realizzare insieme”. Il 29 luglio sono attesi i dati semestrali.

Il 52enne resterà a Detroit, in Michigan, da dove dirigeva il gruppo per il continente americano. Proprio qui, ha ricordato Elkann durante l’assemblea, “è stato profondamente coinvolto nell’identificazione di modalità dinamiche e costruttive per affrontare con la nuova amministrazione statunitense i modi in cui possiamo collaborare in modo più efficace in materia di normative e politiche tariffarie”.

Lo stipendio di Filosa è accompagnato da numerosi bonus legati a diversi obiettivi. A partire dal 2026, per il suo primo anno completo come amministratore delegato, potrebbe percepire un massimo di 18 milioni di dollari (15,8 milioni di euro). Importo destinato ad aumentare progressivamente fino a raggiungere i 23 milioni di dollari (20,2 milioni di euro) nel 2028, una somma comunque inferiore a quella percepita da Carlos Tavares nel suo ultimo anno alla guida del gruppo (23,1 milioni di euro).

Nato a Napoli, all’interno dell’azienda dal 1999, formatosi a Milano, dove ha ottenuto la laurea in Ingegneria al Politecnico, a lungo in carica in Brasile e poi negli Stati Uniti, Filosa incarna la svolta radicale intrapresa dalla casa automobilistica dopo l’era del francofilo Carlos Tavares, che si era dimesso lo scorso primo dicembre. “Antonio – ha detto ancora Elkann – ha dimostrato una passione unica per la nostra azienda e un sincero apprezzamento per i nostri dipendenti, che considera giustamente la nostra più grande forza. Nel suo recente discorso alla town hall globale, ha dichiarato: ‘Stellantis è nel mio sangue’. E ha sempre agito di conseguenza”.

Il gruppo intanto ha annunciato nuovi investimenti in Marocco, dove porterà la sua capacità produttiva da 200mila a oltre 530.000 veicoli all’anno, compresi quelli elettrici, a seguito dell’ampliamento dello stabilimento di Kenitra, nel Marocco occidentale, secondo quanto comunicato giovedì dal gruppo. Qui saranno inoltre prodotti 350.000 motori all’anno e si avvierà a produzione di colonnine di ricarica elettriche con una capacità produttiva di 204.000 unità. Gli ampliamenti consentiranno di creare oltre 3mila nuovi posti di lavoro, oltre ai 3500 già esistenti.

Stellantis, Filosa annuncia la squadra: tre nuovi italiani nel team

Una squadra tutta interna, con tre nuovi italiani nel team operativo. Antonio Filosa assume oggi ufficialmente il ruolo di Chief Executive Officer di Stellantis e annuncia, con effetto immediato, il suo nuovo Leadership Team (SLT) formato da figure che “incarnano la profonda competenza nel settore presente all’interno dei team Stellantis a livello globale”. Un team sulla scia di Sergio Marchionne, che nominò proprio Filosa come ultimo executive.

Mentre il ceo Filosa mantiene il suo ruolo di responsabile per il Nord America e American Brands, alla squadra si aggiungono gli italiani Emanuele Cappellano nel suo ruolo di responsabile per il Sud America e assume la responsabilità di Stellantis Pro One, la business unit dei veicoli commerciali, Monica Genovese è stata nominata responsabile dell’area Purchasing e Davide Mele, che entra a far parte della squadra per dirigere l’area Product Planning.  Della squadra fanno parte anche Doug Ostermann, CFO, assume la responsabilità delle fusioni, delle acquisizioni e delle joint venture, Jean-Philippe Imparato continua a ricoprire il ruolo di Responsabile per l’Europa allargata e European Brands, di cui ora farà parte anche Maserati. Philippe de Rovira è stato incaricato di guidare il Resto del Mondo e mantiene la responsabilità per Stellantis Financial Services. Ned Curic continua alla guida dell’area Product Development & Technology. E, ancora, Sébastien Jacquet, nominato all’inizio del mese Responsabile dell’area Quality, si unisce allo SLT, mentre Scott Thiele assume la guida del nuovo ruolo Responsabile dell’area Supply Chain e si unisce allo SLT, riunendo le attività precedentemente svolte nelle aree Planning e Manufacturing, e Arnaud Deboeuf continua alla guida dell’area Manufacturing. Xavier Chéreau continua a dirigere l’area Human Resources e Sustainability e Clara Ingen-Housz entra a far parte dello SLT in qualità di Responsabile dell’area Corporate Affairs & Communications. Oltre al Leadership Team di Stellantis (SLT), i seguenti quattro dirigenti riporteranno direttamente al Ceo: Ralph Gilles come Responsabile dell’area Design, Olivier Francois come Responsabile dell’area Marketing, Alison Jones che sarà ora Responsabile dell’area Parts & Services e della Circular Economy, Giorgio Fossati come General Counsel. Richard Palmer continuerà come consulente strategico della Società.

“Il team che annuncio oggi – dice Filosa – attinge a tutto ciò che di meglio c’è in Stellantis, leader interni che hanno una profonda conoscenza delle nostre persone, dei nostri marchi, dei nostri prodotti e dei nostri clienti, competenza ai massimi livelli e uno spirito imprenditoriale che sarà fondamentale per il nostro successo futuro”. L’ obiettivo, ricorda il ceo, è fare di Stellantis, “uno dei protagonisti vincenti nella nuova era, sia per la nostra azienda che per il nostro settore”.

“Mentre ci avviamo verso questo nuovo capitolo della storia di Stellantis – prosegue il ceo di Stellantis – vorrei cogliere l’occasione per esprimere i miei più sinceri ringraziamenti a Maxime Picat e a Beatrice Foucher per il loro prezioso contributo in Stellantis e per i molti anni di servizio. A nome di tutti, auguro loro il meglio per il futuro e per le nuove sfide che li attendono”.

 

Stellantis, sede Filosa sarà negli Usa. Nuovo ceo resterà a Detroit, ma “lavorerà in tutto il mondo”

Antonio Filosa, nuovo ceo di Stellantis avrà sede negli Stati Uniti. Lo conferma un portavoce del gruppo. Il 52enne, nominato il 28 maggio alla guida del quarto gruppo automobilistico mondiale, rimarrà con sede a Detroit (Michigan), da dove dirigeva il gruppo per il continente americano, dice Stellantis, confermando un’informazione di Les Echos.

Filosa sarà inoltre retribuito in dollari, con uno stipendio base annuo di 1,8 milioni di dollari (1,6 milioni di euro), oltre a numerosi bonus. Si tratta di un cambiamento altamente simbolico per Stellantis, gruppo nato nel 2021 dalla fusione della francese PSA (Peugeot, Citroën, Opel) e dell’italo-americana Fiat-Chrysler. L’Europa è il mercato più grande del gruppo in termini di volume, ma la maggior parte dei suoi profitti viene realizzata in Nord America, dove le difficoltà del 2024 hanno accelerato l’addio di Carlos Tavares. Antonio Filosa “lavorerà in tutto il mondo”, spiega il portavoce di Stellantis. Il nuovo ceo si insedierà il prossimo 18 luglio durante l’assemblea generale degli azionisti del gruppo. Nel frattempo, il consiglio di amministrazione dovrà conferirgli i poteri di amministratore delegato a partire dal 23 giugno. Il suo stipendio è accompagnato da numerosi bonus legati a diversi obiettivi.

A partire dal 2026, per il suo primo anno completo come direttore generale, Antonio Filosa potrebbe percepire un massimo di 18 milioni di dollari (15,8 milioni di euro). Questo importo massimo è destinato ad aumentare progressivamente fino a raggiungere i 23 milioni di dollari (20,2 milioni di euro) nel 2028, una somma comunque inferiore a quella percepita da Carlos Tavares nel suo ultimo anno alla guida del gruppo (23,1 milioni di euro).

Nato a Napoli, all’interno dell’azienda dal 1999, formatosi a Milano, dove ha ottenuto la laurea in Ingegneria al Politecnico, a lungo in carica in Brasile e poi negli Stati Uniti, Filosa incarna la svolta radicale intrapresa dalla casa automobilistica dopo l’era del francofilo Carlos Tavares, che si era dimesso lo scorso primo dicembre. “Daremo inizio a un nuovo, entusiasmante capitolo nella storia della nostra azienda”, ha assicurato, infatti, il nuovo ceo in una lettera ai dipendenti del gruppo subito dopo la sua nomina. Rafforzare ulteriormente “i legami e la fiducia che abbiamo con i nostri partner – i concessionari, i fornitori, i sindacati e le comunità in cui lavoriamo – è essenziale e sarà un obiettivo su cui mi concentrerò nel mio nuovo ruolo”.

Durante il suo mandato come Chief Operating Officer per il Sud America, Filosa ha portato il marchio Fiat in testa al mercato e ha poi sviluppato i marchi Peugeot, Citroën, Ram e Jeep, rafforzando il ruolo del gruppo nella regione. Il suo lavoro nella creazione dello stabilimento di Pernambuco, uno dei più grandi poli automobilistici del Sud America, ha lanciato Jeep in Brasile, che è rapidamente diventato il principale mercato del brand al di fuori degli Stati Uniti. In qualità di Ceo di Jeep, Filosa ha ampliato la presenza globale del marchio anche in Europa. A dicembre 2024 è stato promosso Chief Operating Officer per le Americhe. Sin dalla sua nomina, ha avviato il rafforzamento delle operazioni negli Stati Uniti, riducendo le scorte dei concessionari, riorganizzando il team dirigenziale, guidando il processo di introduzione di nuovi prodotti e propulsori e intensificando il dialogo con i concessionari, i sindacati e i fornitori.

Che gli Usa siano sempre di più nel cuore del gruppo è cosa nota. Elkann ha più volte incontrato il presidente Trump – era con lui anche nella missione negli Emirati Arabi Uniti di un paio di settimane fa – al quale ha assicurato di voler aumentare gli investimenti in suolo americano. E la nomina di Filosa, profondo conoscitore dell’azienda e degli Usa, e la scelta della sede, potrebbe andare in questa direzione.

La decisione di Filosa di restare a Detroit fa storcere il naso alla Fiom. La scelta, dice Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità “è significativa tra l’altro di quale sia considerato il mercato principale per il gruppo“. Anche perché, dopo le comunicazioni relative a Pratola Serra, Pomigliano D’Arco, Termoli e Melfi, lunedì sono state annunciate 610 uscite incentivate a Mirafiori, e oggi è stata la volta di Cassino, dove sono stati comunicati 265 esuberi, gestiti attraverso la volontarietà.

Per la Fiom non solo è, quindi, necessario un incontro al più presto con l’ad, che dovrà dare garanzie e prospettive agli stabilimenti italiani, ma serve anche che “la Presidenza del Consiglio si assuma la responsabilità di convocare le parti a Palazzo Chigi, in modo da affrontare finalmente il problema dell’automotive come non ha fatto fino ad ora”.

Stellantis, visita a sorpresa di Filosa a Mirafiori. Sindacati: “E’ un bel segnale”

All’indomani dalla sua investitura, Antonio Filosa, neo amministratore delegato di Stellantis, ha scelto lo stabilimento di Torino Mirafiori per cominciare il ‘viaggio’ nelle sedi italiane del gruppo. Durante la visita, è stato accompagnato da Jean-Philippe Imparato, Chief Operating Officer, Enlarged Europe, da Arnaud Debouef, Chief Manufacturing & Supply Chain Officer e da Xavier Chereau, Chief Human Resources, ESG, ICT & Heritage Office. Una visita, spiegano i sindacati, “imprevista”, ma che va letta come “un bel segnale”. “Se il buongiorno si vede dal mattino – dice Gianni Mannori della Fiom a GEAallora il segnale è positivo”. L’iniziativa, commenta la presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, “è un gesto che parla il linguaggio della concretezza e dell’ascolto, un messaggio chiaro di attenzione verso la produzione, i lavoratori e il radicamento manifatturiero sul territorio”.

Già mercoledì, poco dopo l’annuncio ufficiale della sua nomina, Filosa aveva visitato il sito di ricerca e sviluppo di Carrières-sous-Poissy e nel pomeriggio quello di Sochaux (Doubs), entrambi in Francia, culla storica della Peugeot, dove il gruppo produce i Suv 3008 e 5008.

La visita di questa mattina a Torino, spiega l’azienda, ha evidenziato “il valore strategico di Mirafiori per il presente e il futuro di Stellantis”. E il ministro delle Imprese del Made in Italy, Adolfo Urso, dal palco di Napoli per il XXI Congresso Fim-Cisl nazionale, sottolinea che la nomina di Filosa “conferma che abbiamo rimesso l’auto italiana sulla strada giusta ed era una scommessa che molti ritenevano impossibile”.

Nel corso della giornata, il nuovo ceo ha incontrato anche il presidente John Elkann, presso il Centro Stile. In mattinata si è recato presso la Carrozzeria di Mirafiori, oggi fulcro della transizione verso la mobilità sostenibile. Qui, infatti, è stata recentemente avviata la produzione della nuova Fiat 500 ibrida, il cui lancio è previsto per novembre sotto la guida di Oscar Puente, Head of Low & Mid Segment Cluster.

Poi tappa nell’impianto di produzione dell’eDCT (electrified Dual Clutch Transmission), una tecnologia ibrida avanzata che rappresenta un pilastro fondamentale nella strategia di elettrificazione del gruppo. Ad attenderlo c’era il direttore del Plant, Domenico Coniglio. Il tour è poi proseguito al Centro Tecnologico Batterie – il più grande in Italia e tra i più avanzati in Europa – dove vengono sviluppati e testati i pacchi batterie per i veicoli elettrici di prossima generazione. Qui Filosa ha incontrato Daniele Esposito, Head of Technical Center South Europe, e Maria Grazia Lisbona, South Europe Propulsion Tech Center Lead. La giornata si è conclusa con una visita all’EDM Lab (Electric Drive Module), un centro di eccellenza per lo sviluppo e il collaudo di moduli di propulsione elettrica.

“Da questa mia visita al complesso di Mirafiori – commenta Filosa, che entrerà ufficialmente in carica il prossimo 23 giugno – sono rimasto colpito, ma non sorpreso, dal livello di totale integrazione e collaborazione che esiste tra i team. Non ho dubbi che, a partire dall’entusiasmo e dalla professionalità che ho percepito incontrando i colleghi oggi nelle varie realtà produttive a Mirafiori, così come ieri in Francia, abbiamo tutte le possibilità di aprire un nuovo capitolo nella storia della nostra azienda”.