Stellantis, sede Filosa sarà negli Usa. Nuovo ceo resterà a Detroit, ma “lavorerà in tutto il mondo”

Antonio Filosa, nuovo ceo di Stellantis avrà sede negli Stati Uniti. Lo conferma un portavoce del gruppo. Il 52enne, nominato il 28 maggio alla guida del quarto gruppo automobilistico mondiale, rimarrà con sede a Detroit (Michigan), da dove dirigeva il gruppo per il continente americano, dice Stellantis, confermando un’informazione di Les Echos.

Filosa sarà inoltre retribuito in dollari, con uno stipendio base annuo di 1,8 milioni di dollari (1,6 milioni di euro), oltre a numerosi bonus. Si tratta di un cambiamento altamente simbolico per Stellantis, gruppo nato nel 2021 dalla fusione della francese PSA (Peugeot, Citroën, Opel) e dell’italo-americana Fiat-Chrysler. L’Europa è il mercato più grande del gruppo in termini di volume, ma la maggior parte dei suoi profitti viene realizzata in Nord America, dove le difficoltà del 2024 hanno accelerato l’addio di Carlos Tavares. Antonio Filosa “lavorerà in tutto il mondo”, spiega il portavoce di Stellantis. Il nuovo ceo si insedierà il prossimo 18 luglio durante l’assemblea generale degli azionisti del gruppo. Nel frattempo, il consiglio di amministrazione dovrà conferirgli i poteri di amministratore delegato a partire dal 23 giugno. Il suo stipendio è accompagnato da numerosi bonus legati a diversi obiettivi.

A partire dal 2026, per il suo primo anno completo come direttore generale, Antonio Filosa potrebbe percepire un massimo di 18 milioni di dollari (15,8 milioni di euro). Questo importo massimo è destinato ad aumentare progressivamente fino a raggiungere i 23 milioni di dollari (20,2 milioni di euro) nel 2028, una somma comunque inferiore a quella percepita da Carlos Tavares nel suo ultimo anno alla guida del gruppo (23,1 milioni di euro).

Nato a Napoli, all’interno dell’azienda dal 1999, formatosi a Milano, dove ha ottenuto la laurea in Ingegneria al Politecnico, a lungo in carica in Brasile e poi negli Stati Uniti, Filosa incarna la svolta radicale intrapresa dalla casa automobilistica dopo l’era del francofilo Carlos Tavares, che si era dimesso lo scorso primo dicembre. “Daremo inizio a un nuovo, entusiasmante capitolo nella storia della nostra azienda”, ha assicurato, infatti, il nuovo ceo in una lettera ai dipendenti del gruppo subito dopo la sua nomina. Rafforzare ulteriormente “i legami e la fiducia che abbiamo con i nostri partner – i concessionari, i fornitori, i sindacati e le comunità in cui lavoriamo – è essenziale e sarà un obiettivo su cui mi concentrerò nel mio nuovo ruolo”.

Durante il suo mandato come Chief Operating Officer per il Sud America, Filosa ha portato il marchio Fiat in testa al mercato e ha poi sviluppato i marchi Peugeot, Citroën, Ram e Jeep, rafforzando il ruolo del gruppo nella regione. Il suo lavoro nella creazione dello stabilimento di Pernambuco, uno dei più grandi poli automobilistici del Sud America, ha lanciato Jeep in Brasile, che è rapidamente diventato il principale mercato del brand al di fuori degli Stati Uniti. In qualità di Ceo di Jeep, Filosa ha ampliato la presenza globale del marchio anche in Europa. A dicembre 2024 è stato promosso Chief Operating Officer per le Americhe. Sin dalla sua nomina, ha avviato il rafforzamento delle operazioni negli Stati Uniti, riducendo le scorte dei concessionari, riorganizzando il team dirigenziale, guidando il processo di introduzione di nuovi prodotti e propulsori e intensificando il dialogo con i concessionari, i sindacati e i fornitori.

Che gli Usa siano sempre di più nel cuore del gruppo è cosa nota. Elkann ha più volte incontrato il presidente Trump – era con lui anche nella missione negli Emirati Arabi Uniti di un paio di settimane fa – al quale ha assicurato di voler aumentare gli investimenti in suolo americano. E la nomina di Filosa, profondo conoscitore dell’azienda e degli Usa, e la scelta della sede, potrebbe andare in questa direzione.

La decisione di Filosa di restare a Detroit fa storcere il naso alla Fiom. La scelta, dice Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità “è significativa tra l’altro di quale sia considerato il mercato principale per il gruppo“. Anche perché, dopo le comunicazioni relative a Pratola Serra, Pomigliano D’Arco, Termoli e Melfi, lunedì sono state annunciate 610 uscite incentivate a Mirafiori, e oggi è stata la volta di Cassino, dove sono stati comunicati 265 esuberi, gestiti attraverso la volontarietà.

Per la Fiom non solo è, quindi, necessario un incontro al più presto con l’ad, che dovrà dare garanzie e prospettive agli stabilimenti italiani, ma serve anche che “la Presidenza del Consiglio si assuma la responsabilità di convocare le parti a Palazzo Chigi, in modo da affrontare finalmente il problema dell’automotive come non ha fatto fino ad ora”.

Stellantis, visita a sorpresa di Filosa a Mirafiori. Sindacati: “E’ un bel segnale”

All’indomani dalla sua investitura, Antonio Filosa, neo amministratore delegato di Stellantis, ha scelto lo stabilimento di Torino Mirafiori per cominciare il ‘viaggio’ nelle sedi italiane del gruppo. Durante la visita, è stato accompagnato da Jean-Philippe Imparato, Chief Operating Officer, Enlarged Europe, da Arnaud Debouef, Chief Manufacturing & Supply Chain Officer e da Xavier Chereau, Chief Human Resources, ESG, ICT & Heritage Office. Una visita, spiegano i sindacati, “imprevista”, ma che va letta come “un bel segnale”. “Se il buongiorno si vede dal mattino – dice Gianni Mannori della Fiom a GEAallora il segnale è positivo”. L’iniziativa, commenta la presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, “è un gesto che parla il linguaggio della concretezza e dell’ascolto, un messaggio chiaro di attenzione verso la produzione, i lavoratori e il radicamento manifatturiero sul territorio”.

Già mercoledì, poco dopo l’annuncio ufficiale della sua nomina, Filosa aveva visitato il sito di ricerca e sviluppo di Carrières-sous-Poissy e nel pomeriggio quello di Sochaux (Doubs), entrambi in Francia, culla storica della Peugeot, dove il gruppo produce i Suv 3008 e 5008.

La visita di questa mattina a Torino, spiega l’azienda, ha evidenziato “il valore strategico di Mirafiori per il presente e il futuro di Stellantis”. E il ministro delle Imprese del Made in Italy, Adolfo Urso, dal palco di Napoli per il XXI Congresso Fim-Cisl nazionale, sottolinea che la nomina di Filosa “conferma che abbiamo rimesso l’auto italiana sulla strada giusta ed era una scommessa che molti ritenevano impossibile”.

Nel corso della giornata, il nuovo ceo ha incontrato anche il presidente John Elkann, presso il Centro Stile. In mattinata si è recato presso la Carrozzeria di Mirafiori, oggi fulcro della transizione verso la mobilità sostenibile. Qui, infatti, è stata recentemente avviata la produzione della nuova Fiat 500 ibrida, il cui lancio è previsto per novembre sotto la guida di Oscar Puente, Head of Low & Mid Segment Cluster.

Poi tappa nell’impianto di produzione dell’eDCT (electrified Dual Clutch Transmission), una tecnologia ibrida avanzata che rappresenta un pilastro fondamentale nella strategia di elettrificazione del gruppo. Ad attenderlo c’era il direttore del Plant, Domenico Coniglio. Il tour è poi proseguito al Centro Tecnologico Batterie – il più grande in Italia e tra i più avanzati in Europa – dove vengono sviluppati e testati i pacchi batterie per i veicoli elettrici di prossima generazione. Qui Filosa ha incontrato Daniele Esposito, Head of Technical Center South Europe, e Maria Grazia Lisbona, South Europe Propulsion Tech Center Lead. La giornata si è conclusa con una visita all’EDM Lab (Electric Drive Module), un centro di eccellenza per lo sviluppo e il collaudo di moduli di propulsione elettrica.

“Da questa mia visita al complesso di Mirafiori – commenta Filosa, che entrerà ufficialmente in carica il prossimo 23 giugno – sono rimasto colpito, ma non sorpreso, dal livello di totale integrazione e collaborazione che esiste tra i team. Non ho dubbi che, a partire dall’entusiasmo e dalla professionalità che ho percepito incontrando i colleghi oggi nelle varie realtà produttive a Mirafiori, così come ieri in Francia, abbiamo tutte le possibilità di aprire un nuovo capitolo nella storia della nostra azienda”.

Italiano con il cuore in Usa, Filosa nuovo ceo Stellantis. Sindacati: “Ora cambio di passo”

I tempi sono stati rispettati (“Entro la prima metà dell’anno” aveva ripetuto più volte il presidente John Elkann nei mesi scorsi) e la scelta non è stata proprio una sorpresa, visto che il suo nome circolava da tempo. Antonio Filosa, 52 anni, è il nuovo amministratore delegato di Stellantis, nominato all’unanimità dal Consiglio di amministrazione. Entrerà ufficialmente in carica il 23 giugno. Nato a Napoli, all’interno dell’azienda dal 1999 (“Ce l’ho nel sangue”, dice), formatosi a Milano, dove ha ottenuto la laurea in Ingegneria al Politecnico, e a lungo in carica in Brasile e poi negli Stati Uniti, Filosa incarna la svolta radicale intrapresa dalla casa automobilistica dopo l’era del francofilo Carlos Tavares, che si era dimesso lo scorso primo dicembre. “Daremo inizio a un nuovo, entusiasmante capitolo nella storia della nostra azienda”, assicura, infatti, il nuovo ceo in una lettera ai dipendenti del gruppo. Rafforzare ulteriormente “i legami e la fiducia che abbiamo con i nostri partner – i concessionari, i fornitori, i sindacati e le comunità in cui lavoriamo – è essenziale e sarà un obiettivo su cui mi concentrerò nel mio nuovo ruolo”, annuncia Filosa.

Sono stati necessari sei mesi – durante i quali Elkann ha tenuto le redini operative ad interim – per arrivare a un nome capace di conciliare tutte le necessità del gruppo in un momento che lo stesso presidente ha più volte definito “difficile”. “In questo periodo ci siamo concentrati sulla risoluzione dei problemi anziché sull’attribuzione delle colpe”, ha scritto il presidente di Stellantis in una lettera rivolta a tutti i dipendenti del gruppo e ora “portiamo la nostra Azienda su una traiettoria completamente diversa, ascendente, rimuovendo gli ostacoli tra problemi e soluzioni”. Problemi che riguardano, in primo luogo, la difficoltà di mercato anche se “abbiamo lanciato molti prodotti, ci siamo assicurati la leadership nel settore dei veicoli ibridi in Europa e abbiamo riavviato la nostra crescita negli Stati Uniti”. Risultati che “costituiscono la base” da cui Filosa dovrà partire. C’è poi il tema dei dazi imposti dal presidente Usa, Donald Trump, per le auto prodotte fuori dagli Stati Uniti, “tariffe e normative in costante evoluzione”, oltre alla “concorrenza sempre più agguerrita”, proveniente dalla Cina.

Impossibile ignorare il ruolo di Filosa proprio al di là dell’Atlantico dove ha mostrato una “leadership” fuori dal comune. Durante il suo mandato come Chief Operating Officer per il Sud America, ha portato il marchio Fiat alla leadership di mercato e ha poi sviluppato i marchi Peugeot, Citroën, Ram e Jeep, rafforzando la leadership di Stellantis nella regione. Il suo lavoro nella creazione dello stabilimento di Pernambuco, uno dei più grandi poli automobilistici del Sud America, ha lanciato Jeep in Brasile, che è rapidamente diventato il principale mercato del brand al di fuori degli Stati Uniti. In qualità di Ceo di Jeep, Filosa ha ampliato la presenza globale del brand anche in Europa. A dicembre 2024 è stato promosso Chief Operating Officer per le Americhe. Sin dalla sua nomina, ha avviato il rafforzamento delle operazioni negli Stati Uniti, riducendo le scorte dei concessionari, riorganizzando il team dirigenziale, guidando il processo di introduzione di nuovi prodotti e propulsori e intensificando il dialogo con i concessionari, i sindacati e i fornitori.

Che gli Usa siano sempre di più nel cuore del gruppo è cosa nota. Elkann ha più volte incontrato il presidente Trump – era con lui anche nella missione negli Emirati Arabi di un paio di settimane fa – al quale ha assicurato di voler aumentare gli investimenti in suolo americano. E la nomina di Filosa, profondo conoscitore dell’azienda e degli Usa, potrebbe andare in questa direzione.

Ma è comunque un italiano: un dettaglio non da poco che piace – e molto – ai sindacati e alla politica. Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, infatti, sottolinea che “tocca a un italiano risollevare le sorti di Stellantis” e chiede di dare “un segnale positivo” ai lavoratori favorendo il rinnovo “della parte economica del Ccsl, arrivato alla stretta finale”. Anche per la segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, “l’auspicio è che la nomina di un manager italiano di grande esperienza rappresenti la volontà del gruppo di rilanciare la produzione nel Paese”. Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità chiede di “aumentare i salari e di confrontarsi sul futuro occupazionale per favorire la rigenerazione”.

I natali italiani di Filosa sono “una buona notizia” anche per il governatore piemontese, Alberto Cirio, che chiede ora “un cambio di passo” all’azienda, affinché vengano rispettati “gli impegni assunti negli ultimi mesi”. Torino, dice il sindaco del capoluogo, Stefano Lo Russo, “è pronta a fare la sua parte: chiediamo che venga riconosciuta come protagonista nelle scelte strategiche del gruppo”.