INFOGRAFICA INTERATTIVA Alimentare, nel 2022 prodotti in Ue 160 mln tonnellate di latte

Nell’infografica INTERATTIVA di GEA, l’andamento della produzione di latte negli anni e i dati per singolo Paese Ue. Oggi, in risposta ai dazi compensativi imposti dall’Ue alle importazioni di auto elettriche cinesi, il governo di Pechino ha annunciato l’avvio di un’indagine su presunti sussidi concessi dall’Unione Europea ad alcuni prodotti lattiero-caseari. “Il Ministero del Commercio ha deciso di aprire un’indagine antidumping su alcuni prodotti lattiero-caseari importati dall’Unione Europea con effetto dal 21 agosto 2024”, ha dichiarato in una nota. L’indagine riguarda prodotti come il formaggio fresco, il latte cagliato e alcuni tipi di creme. La procedura riguarda una serie di sussidi concessi nell’ambito della Politica Agricola Comune (PAC) dell’Ue. Secondo Eurostat, le aziende agricole dell’Ue nel 2022 hanno prodotto circa 160,0 milioni di tonnellate di latte. Lo riferisce uno studio diffuso oggi da Eurostat. Dei 149,9 milioni di tonnellate di latte consegnate ai caseifici, 145,6 milioni erano latte vaccino, il resto era latte di altri animali: pecore, capre e bufale.

Cina avvia indagine antisussidi su latte e formaggi provenienti dall’Ue

La Cina ha annunciato l’avvio di un’indagine su presunti sussidi concessi dall’Unione Europea ad alcuni prodotti lattiero-caseari, in mezzo alle tensioni con Bruxelles per le sovrattasse sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina. “Il Ministero del Commercio ha deciso di aprire un’indagine antidumping su alcuni prodotti lattiero-caseari importati dall’Unione Europea con effetto dal 21 agosto 2024”, ha dichiarato in una nota. L’indagine riguarda prodotti come il formaggio fresco, il latte cagliato e alcuni tipi di creme. La procedura riguarda una serie di sussidi concessi nell’ambito della Politica Agricola Comune (PAC) dell’Ue.

Martedì l’Unione Europea ha confermato l’intenzione di imporre una sovrattassa di cinque anni sulle auto elettriche provenienti dalla Cina, comprese quelle prodotte da Tesla, che ha una fabbrica a Shanghai. Bruxelles ritiene che i prezzi dei veicoli cinesi siano artificialmente bassi a causa di sussidi statali che distorcono il mercato e danneggiano la competitività dei produttori europei.
Queste sovrattasse, che possono raggiungere il 36%, sostituiranno le tasse provvisorie imposte all’inizio di luglio sui veicoli elettrici importati dalla Cina. Pechino critica questa decisione e negli ultimi mesi ha minacciato più volte ritorsioni.

L’indagine sui prodotti lattiero-caseari deve concludersi entro un anno, ma può essere prorogata di sei mesi, secondo il comunicato stampa del ministero. A gennaio Pechino aveva già annunciato che stava indagando su una presunta violazione della concorrenza riguardante gli alcolici, come il cognac, importati dall’Ue e in particolare dalla Francia, che aveva dato origine all’indagine di Bruxelles.
A giugno, inoltre, ha avviato un’indagine antidumping sulle importazioni di carne di maiale e prodotti a base di carne di maiale dall’Unione Europea, principalmente prodotti in Spagna, Francia, Paesi Bassi e Danimarca.

INFOGRAFICA INTERATTIVA Alimentare, nel 2022 prodotti in Ue 160 milioni di tonnellate di latte

Le aziende agricole dell’UE nel 2022 hanno prodotto circa 160,0 milioni di tonnellate di latte. Lo riferisce uno studio diffuso oggi da Eurostat. Dei 149,9 milioni di tonnellate di latte consegnate ai caseifici, 145,6 milioni erano latte vaccino, il resto era latte di altri animali: pecore, capre e bufale. Nell’infografica INTERATTIVA di GEA è indicato l’andamento della produzione di latte negli anni e i dati per singolo Paese Ue.
allevamento

Allevamenti ad alte emissioni. Quanto inquina la produzione di carne e latte?

Nella strategia Farm to fork, incentrata sull’intera filiera alimentare che va dal campo al piatto dei consumatori, l’Unione europea affronta il problema di come rendere più sostenibili le attività agricole, che in Europa sono la terza fonte di emissione di Gas a effetto serra (Ghg). Tra queste, l’allevamento è quella più impattante, responsabile dei quattro quinti delle emissioni agricole. La situazione non è però omogenea a livello mondiale. Vale quindi la pena di approfondire il tema per capire quanto in effetti inquini la produzione di carne, latte e altri alimenti di origine animale. Partiamo dal contesto globale, confrontando alcuni studi sull’impatto dell’attività zootecnica per comprendere l’entità delle emissioni climalteranti prodotte da questo comparto e valutarne il peso effettivo rispetto ad altre attività antropiche.

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Al livello globale, secondo la Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), tra il metano sprigionato dalla fermentazione enterica dei ruminanti e dalla gestione delle deiezioni animali che produce anche ossido di azoto, nel 2019 l’impatto degli allevamenti è stato di 3,7 Gigaton (Gt) di Co2 equivalente, unità di misura che prende in considerazione gli effetti delle diverse sostanze climalteranti rapportandoli a quelli dell’anidride carbonica, standardizzandone così la misurazione. Si tratta dei dati più recenti disponibili, pubblicati nel rapporto ‘FaoStat Analytical Brief 2021’ e riferiti al 2019, dai quali emerge che la zootecnia è responsabile del 51,4% delle emissioni derivanti dall’attività agricola, al netto di quelle prodotte dal cambio di destinazione d’uso del suolo. Rispetto al totale delle emissioni antropiche a livello globale, indicate nello studio ‘Emission gap report 2020’ dell’Unep (Programma delle Nazioni unite per l’ambiente) in 59,1 Gt di Co2 equivalente nel 2019, l’agricoltura nel complesso risulta responsabile del 12,2 per cento delle emissioni, mentre agli allevamenti in particolare è imputabile il 6,3 per cento del totale dei gas serra prodotti dall’uomo.

Per avere un’idea più chiara del peso della produzione di cibo sul riscaldamento globale, può essere utile un confronto con le altre attività produttive. Il riferimento è sempre il rapporto Unep 2020, che attribuisce il 24% delle emissioni totali prodotte nel 2019 alla sola produzione di elettricità e riscaldamento. Il settore dei trasporti, altro comparto critico per l’aumento delle temperature globali, è invece responsabile del 14% delle emissioni totali, prodotte principalmente dal trasporto su gomma. Nel settore dell’industria, il solo utilizzo di energia produce l’11 per cento dei Ghg globali, e un ulteriore 9 per cento è prodotto dai processi industriali.