Ultimo giorno per la Cop27, ma manca ancora il ‘Loss and damage’

La Cop27 si avvia verso la sua conclusione, ma nell’ultima bozza del documento finale diffusa nella notte manca ancora il punto che, in avvio del vertice, era considerato fra i più importanti in agenda. O meglio, rispetto a giovedì qualcosa si è mosso, ma pare ancora insufficiente. Nel documento è stato inserito un paragrafo aggiuntivo che riguarda i cosiddetti ‘Loss and damage’, cioè ‘Perdite e danni’ causati dal cambiamento climatico nei Paesi più vulnerabili. Nella bozza si “esprime profonda preoccupazione per i notevoli costi finanziari associati a perdite e danni per i Paesi in via di sviluppo, che comportano un aumento dell’onere del debito e pregiudicano la realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile del 2030“. Il testo, però, lascia in bianco il punto relativo alla creazione di un di un fondo ‘loss and damage’ per sostenere i Paesi più fragili. Rientrano, invece, nel documento, la necessità di esercitare tutti gli sforzi per raggiungere l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di mantenere l’aumento della temperatura media globale ben sotto i 2°C, investire in rinnovabili, velocizzare gli impegni di decarbonizzazione. Ma soprattutto c’è “l’urgenza di affrontare le perdite e di danni del riscaldamento globale“.

A sostenere la creazione del fondo ‘loss and damage’, a poche ore dalla fine del vertice Onu sul clima a Sharm el-Sheikh, è in prima linea l’Unione europea, che ha presentato una proposta per istituirlo. Il fondo dovrebbe essere rivolto ai Paesi più vulnerabili e dovrebbe riflettere le realtà finanziarie del 2022. Ad annunciarlo il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans parlando con la stampa. Il fondo, secondo Timmermans, dovrebbe essere finanziato da “un’ampia base di donatori” e dovrebbe “andare di pari passo con una più alta ambizione sulla riduzione delle emissioni“.