Scintille governo-E-R. Musumeci: Come hanno speso mezzo miliardo? Priolo: Ministro specula

La polemica politica s’infila nelle crepe della disperazione e della paura. Si fa spazio, fino a prenderselo tutto, anche quello della cronaca nera. Succede così che con i campi, le case, le aziende dell’Emilia Romagna allagate ancora una volta, anche con due dispersi, aleggia lo spettro della campagna elettorale.

Non mi faccio trascinare dalle polemiche“, chiarisce il ministro della protezione civile, Nello Musumeci. Ma la butta lì: “Qualcuno vorrebbe alimentarle, magari sotto la spinta emotiva delle Regionali“. Organizza a Palazzo Chigi una conferenza stampa con il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Galeazzo Bignami, per assicurare la collaborazione del governo, dirsi pronto a portare in consiglio dei ministri la richiesta di stato d’emergenza (quando e se verrà presentata dalla Regione) e puntualizzare che la prevenzione è di competenza regionale. L’Emilia Romagna, in 10 anni, ha ricevuto dai governi che si sono avvicendati oltre mezzo miliardo di euro: “Quello che accade è frutto di ciò che abbiamo o non abbiamo fatto e se non attrezzi il territorio, poi l’alluvione arriva. Con oltre mezzo miliardo, penso abbiano messo in sicurezza una parte del territorio, ci si dica quale, per poter programmare i nuovi interventi“, aggiunge.

Musumeci ricorda che secondo i dati dell’Ispra l’Emilia Romagna è tra le regioni che maggiormente hanno consumato suolo negli ultimi decenni e che cementificare significa “facilitare l’effetto ruscellamento quando piove abbondantemente, perché l’acqua non viene assorbita“. Il ministro non intende incolpare il commissario Francesco Paolo Figliuolo, che va avanti “con grande senso di responsabilità“. Non tutto il denaro a sua disposizione è stato speso e questo non perché non ci sia stata programmazione, ma perché “dall’altra parte non sono state definite le richieste di chi e come si deve intervenire, i piani speciali li redige il commissario, ma li realizza l’ente Regione“, insiste.

Parole agghiaccianti per la presidente ad interim, Irene Priolo, che chiede a Figliuolo di dissociarsi dalle dichiarazioni di Musumeci. Trova insolito che si faccia una conferenza stampa per evidenziare i problemi di una gestione quando l’emergenza è in corso e per individuare in modo “poco istituzionale” le responsabilità attribuendole a enti locali e Regioni, dimenticandosi che “noi stessi stiamo continuando a gestire cantieri e interventi e che il Governo ha fatto la scelta gestire per il tramite del commissario Figliuolo l’emergenza del 2023″, denuncia. Mentre si tenta di salvare vite umane, quella conferenza stampa “l’ho ritenuta speculazione politica“, tuona, dicendosi “molto stupita“.

Di “sciacallaggio politico” parla la segretaria del Pd Elly Schlein, mentre gli amministratori dell’Emilia-Romagna, sottolinea, “hanno passato la notte a gestire l’emergenza, organizzare soccorsi e sostenere la popolazione“. Ricorda la visita di Giorgia Meloni un anno fa nei territori alluvionati della Romagna come “una inutile passerella, con gli stivali nel fango a promettere 100% di ristori a famiglie e imprese che non sono mai arrivati”. Mancano le risorse, insiste la segretaria, i poteri sono stati concentrati su un commissario che ha la struttura a Roma, e “adesso scaricano responsabilità e problemi sugli amministratori locali. Prima ancora che ridicolo è indecente“, chiosa.

Per il deputato di Avs Angelo Bonelli la conferenza di Musumeci sancisce il fallimento del governo, perché chiarisce che il piano sul dissesto idrogeologico è “fermo da cinque mesi al Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica in attesa di via libera“. Affermazione che se confermata “sarebbe gravissima“: “Il rimpallo di responsabilità con Pichetto Fratin, mentre l’Emilia Romagna è sott’acqua, è inaccettabile e imbarazzante“, scandisce, affermando che oggi Musumeci “si è posto all’opposizione del suo stesso governo“.

Maltempo, la grande burrasca colpisce il nord: Milano sott’acqua, 66 isolati in Piemonte

La grande burrasca è arrivata e ha colpito tutto il nord Italia, causando frane, allagamenti e lasciando intere frazioni isolate.

PIEMONTE. La situazione più critica si è verificata in Piemonte e, in modo particolare in Valsusa. L’esondazione in più punti del torrente Gerardo ha fatto saltare 2 ponti a Mattie, nel Torinese: uno in corrispondenza della borgata Combe, che è rimasta isolata con 22 persone, l’altro in borgata Giordani. Criticità anche in corrispondenza dell’agriturismo Mulino di Mattie, dove si sono rotti gli argini e l’acqua ha portato via la strada di accesso. Sempre in Valsusa è rimasta isolata la borgata Santa Petronilla di Bussoleno per caduta di materiale sulla strada di accesso. A Bardonecchia è stato evacuato un gruppo di ospiti del rifugio Scarfiotti, rimasto isolato per una frana.
A Perosa Argentina, in Val Chisone, sono esondati rii minori che hanno parzialmente invaso la sp23, chiusa a Pinasca e da Perosa a Fenestrelle. Chiuse anche per piccole esondazioni le sp 261, 207, 255, nonché la ss 26 in Val d’Aosta. Nelle Valli di Lanzo la Stura ha superato a Mezzenile il livello di pericolo idraulico del torrente, a Lanzo e Cantoira superato il livello di guardia. Complessivamente le persone isolate sono 66 di cui 24 a Mattie per la caduta di 2 ponti, 40 a Roure per la chiusura della strada, 2 a Mezzenile. Una persona risulta dispersa in Valle Orco.

LOMBARDIA. Allagamenti e traffico in tilt anche a Milano, dove nel primo pomeriggio è esondato anche il Seveso. La vasca di esondazione ha limitato i danni. A causa del superamento della soglia critica del Lambro, sono state evacuate le comunità Ceas e Exodus. Il fiume ha allagato il quartiere Ponte Lambro e si è riversato nel cortile delle case popolari. Nel capoluogo lombardo è prevista l’allerta arancione fino alle 9 di venerdì mattina. “Le vasche di laminazione e lo scolmatore di Nord/Ovest – ha detto Gianluca Comazzi, assessore al Territorio e Sistemi verdi di Regione Lombardia – hanno ridotto sensibilmente l’impatto di questi fenomeni, evitando il verificarsi di situazioni emergenziali”. Allagata anche la sede di Radio Popolare, che è stata costretta a interrompere le trasmissioni e a ‘trasferirle’ in diretta su Instagram.

A Milano sono stati impiegati 50 vigili del fuoco. Oltre 100 gli interventi portati a termine, la maggior parte dei quali ha riguardato il soccorso ad automobilisti in panne all’interno dei sottopassaggi in via Silla, via Cassala e viale Rubicone, la rimozione di alberi pericolanti e il prosciugamento di aree allegate. A Peschiera Borromeo sono stati soccorsi dai vigili del fuoco un uomo e una donna, entrambi disabili, bloccati dall’acqua che aveva invaso la loro abitazione.

LIGURIA. In Liguria, in particolare a Andora, Albenga, Finale Ligure e Alassio quattro squadre sono intervenute per allagamenti di scantinati, frane e rimozione di alberi pericolanti. In mattinata è stata riaperta l’autostrada A10, con l’istituzione di uno scambio di carreggiata dopo il casello di Imperia Est in direzione Francia. Riattivata anche la linea ferroviaria tra Finale Ligure e Loano. Alle 13 si è chiusa l’allerta arancione sul ponente e sul centro della regione e alle 18 anche quella gialla. Proprio in Liguria, come riferisce Coldiretti, il maltempo ha causato danni per milioni di euro alle coltivazioni.

VALLE D’AOSTA. Il maltempo che ha colpito il nord Italia ha causato danni anche in Valle d’Aosta. Al momento è stato segnalato una caduta massi sulla statale 26 nel comune di Montjovet. Sono state chiuse le strade per Valnontey e Lillaz e la strada regionale per Cogne all’altezza di Lexert. Esondazioni localizzate in zona Cretaz, nel comune di Cogne..

VENETO. Situazione difficile anche in Veneto dove, dalla serata di mercoledì sono più di 100 gli interventi di soccorso portati a termine dai vigili del fuoco, la maggior parte per allagamenti e messa in sicurezza di alberi pericolanti. Criticità segnalate a Rosolina e nel medio Polesine.

La protezione civile ha confermato per venerdì 6 settembre allerta arancione nel nodo idraulico di Milano, nella zona Laghi e Prealpi Varesine, Lario e Prealpi occidentali, Orobie bergamasche. Allerta gialla, invece, nel resto della Lombardia, in Veneto, Campania, Friuli Venezia Giulia, Puglia e Valle d’Aosta.

Giovedì nero di fine estate: fenomeni estremi e crollo termico

Ventiquattro ore di maltempo estremo: oltre 150 litri di pioggia per metro quadrato in poche ore, temporali con raffiche impetuose, alluvioni lampo. Uno scenario da giovedì nero.

Una perturbazione atlantica, entrata dalla Francia, sta portando e porterà fenomeni estremi in giornata, conferma Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito iLMeteo.it .

Nelle prossime ore piogge torrenziali e nubifragi continueranno a colpire il Nord-Ovest ed il versante tirrenico centro-settentrionale con situazioni complesse dal punto di vista idraulico ed idrogeologico.
Dal pomeriggio i fenomeni intensi si estenderanno anche verso il Nord-Est dove risulteranno violenti. Si prevedono accumuli di pioggia superiori ai 150 mm al Nord, non solo a ridosso dei rilievi alpini ma anche in pianura; lungo le coste l’elevata temperatura del mare favorirà la recrudescenza dei fenomeni, pioverà molto forte. Prudenza dunque nelle prossime ore su tutto il Nord, sulle regioni tirreniche del Centro e in Campania: qui si avranno le situazione più forti, in un contesto di instabilità molto accesa.

Sono previsti anche venti di downburst, le raffiche orizzontali associate ai temporali più vivaci: queste raffiche potranno raggiungere i 90-100 km/h. Di conseguenza, le temperature massime caleranno anche di 10°C, con valori che stenteranno a salire oltre i 20°C su alcune zone di pianura del Nord-Ovest.

La causa di questo maltempo estremo è da associare allo scontro di masse d’aria molto diverse, l’aria polare del ciclone atlantico partito dall’Islanda e l’aria subtropicale presente sul nostro Paese dopo settimane di Anticiclone Caronte. L’alta pressione nordafricana Caronte ha fatto accumulare enormi quantità di calore e di umidità, non solo sulla terraferma ma anche all’interno dei mari.

La quantità di calore e di vapore acqueo favorirà ancora nel corso delle prossime ore piogge torrenziali e violente, favorite lungo le coste dalla temperatura del mare italiano che a settembre è, in modo anomalo ed eccezionale, ancora sui 28°C.

La perturbazione sarà veloce: venerdì 6 settembre il ciclone tornerà indietro verso la Spagna. Sabato sarà una giornata di sole quasi ovunque, addirittura con massime di stampo africano al Centro-Sud, poi da domenica pomeriggio il maltempo tornerà. E dalla prossima settimana, dopo la forte burrasca di fine estate, il clima sarà quasi autunnale su gran parte del Paese, soprattutto al Nord, ma localmente anche al Centro-Sud con valori termici sotto la media del periodo.

Nuova ondata di maltempo sull’Italia. Barca a vela affonda in Sicilia, una vittima e 6 dispersi

E’ di un morto, sei dispersi e 15 persone messe in salvo il bilancio di quanto accaduto poco prima delle 5 di questa mattina a largo delle coste di Porticello, nel comune di Bagheria (Palermo) dove una barca a vela battente bandiera britannica è affondata, a causa di una burrasca che si è abbattuta sulla zona. A coordinare le operazioni di soccorso è la guardia costiera. L’imbarcazione si trova a circa 50 metri di profondità e i sommozzatori dei vigili del fuoco stanno perlustrando la zona. In arrivo sul posto da Sassari e Napoli sommozzatori speleo per la ricerca all’interno dell’imbarcazione affondata. Sul posto sommozzatori, motobarca ed elicottero del reparto volo di Catania per la ricerca dei dispersi. Recuperate nelle prime fasi 15 persone finite in acqua. Il primo corpo recuperato all’esterno del relitto è quello di un uomo.

Oggi è una giornata critica in molte zone del paese. E’ scattata, infatti, l’allerta arancione in Emilia Romagna, in particolare lungo la costa ferrarese e quella romagnola, nella collina emiliana centrale, nella pianura bolognese, nella collina bolognese e nella pianura ferrarese. Allerta gialla, invece, su buona parte del resto della penisola.

Un vortice carico di maltempo, infatti, sta causando tanti temporali – con rischio nubifragi e grandinate – su molte delle nostre regioni; poi tornerà un redivivo anticiclone africano. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma che tra oggi e martedì 20 agosto il passaggio di un ciclone alimentato da correnti instabili in discesa dal Nord Europa provocherà non poche precipitazioni su molte regioni dell’Italia.

Come capita spesso con questo genere di configurazione, l’ingresso delle correnti fresche in quota destabilizzerà l’atmosfera favorendo la formazione di piogge e temporali dapprima al Nord Est, in estensione poi martedì anche alle regioni del Sud.
Visti i forti contrasti tra masse d’aria diverse non si possono escludere fenomeni estremi a livello locale, come nubifragi e grandinate in particolare sulla Romagna e sulle Marche.

Da mercoledì 21, dopo il passaggio del ciclone, una vasta area di alta pressione di origine subtropicale guadagnerà nuovamente lo spazio perduto. Insomma, torna il famigerato anticiclone africano, direttamente dal deserto del Sahara, che si espanderà su buona parte del bacino del Mediterraneo. Oltre ad una maggior stabilità atmosferica con tanto sole, si attende anche un deciso aumento delle temperature con punte massime fin verso i 30/35°C su Sicilia, Calabria e Puglia.

 

Caldo con le ore contate: dal weekend piogge e crollo termico anche di 10 gradi

Tra domani, sabato 17, e domenica, 18 agosto, il caldo anticiclone subirà un primo, pesante, attacco temporalesco. Il caldo rovente, fuori norma e prolungato che sta attanagliando l’Italia ormai da diverse settimane ha i giorni contati e, come già accaduto in passato, il rischio ora è quello degli eventi meteo estremi a causa dello “scontro” tra masse d’aria completamente diverse che proprio sul nostro Paese troveranno il loro campo di battaglia. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, comunica che almeno fino alla giornata di sabato 17 agosto avremo ancora tanto sole e caldo con le temperature che saliranno ben oltre le medie storiche con punte fin verso i 38-40 gradi specie al Centro Sud e sulle due Isole Maggiori. Tuttavia col passare delle ore aumenterà l’instabilità a partire dai settori alpini con i primi temporali in estensione poi alle vicine pianure di Piemonte e Lombardia.

Con il caldo aumenta l’energia potenziale in gioco a causa di una maggiore evaporazione dai mari e soprattutto i contrasti termici vengono particolarmente esaltati creando un mix micidiale per lo sviluppo di imponenti celle temporalesche, alte anche fino a 10/15 km. E’ proprio ciò che accadrà nel corso di domenica 18, quando una pericolosa perturbazione in discesa dal Nord Europa si allungherà verso l’Italia, richiamando aria fresca e instabile in quota, la quale riuscirà a scalfire la cupola anticiclonica.

Il maltempo si farà sentire inizialmente sulle regioni del Nord e poi anche su buona parte del Centro (specie settori tirrenici) fino alla Campania; vista la tanta energia in gioco e l’irruenza la perturbazione irromperà sull’Italia non escludiamo la genesi di temporali particolarmente violenti, con elevato rischio di grandinate e in alcuni casi, più rari, anche di tornado. Nel contempo, le temperature potranno calare fino a 10°C rispetto ai giorni scorsi, soprattutto al Nord e sulle regioni centrali.

Entrando nel dettaglio, oggi, 16 agosto, al Nord temporali su Alpi e Prealpi, in estensione verso le pianure. Al Centro piogge e temporali sulle Marche e al Sud soleggiato e caldo. Domani, 17 agosto, al Nord: dal sole ai temporali; al Centro temporali sparsi e al Sud: instabile sui settori montuosi peninsulari. Domenica 18 al Nord temporali e piogge anche intensi; al Centro diffusamente instabile e al Sud: peggiora dal pomeriggio sulla Campania. La tendenza registrata è di perturbazione verso il Centro-Sud, mentre al Nord tornano condizioni di tempo più stabile e soleggiato.

Da Heineken a Campari: il maltempo primaverile ha frenato brindisi e utili

“Ci aspettiamo che su base annuale la nostra capacità di espandere il margine lordo sia influenzata da alcune condizioni temporaneamente sfavorevoli (come il meteo avverso che impatta gli aperitivi con elevata marginalità e l’effetto del rinnovo dei contratti dell’agave) generando da un lato un mix delle vendite svantaggioso dall’altro uno spostamento dei benefici attesi relativi ai costi di produzione nel prossimo anno. Per il medio termine, rimaniamo fiduciosi sulla nostra capacità di mantenere uno slancio positivo dei brand e una crescita profittevole con costante espansione del margine operativo”. Matteo Fantacchiotti, da poco Chief Executive Officer del gruppo Campari, non si nasconde presentando i conti del primo semestre. Il maltempo influisce sui drink e quindi anche sui bilanci. “Di solito i grandi eventi sportivi come l’europeo di calcio hanno un impatto positivo, ma il clima è stato significativamente al di sotto delle medie di lungo periodo e dell’anno scorso, con un impatto sulla nostra attività”, ha dichiarato anche l’amministratore delegato di Heineken, Dolf van den Brink.

Ora si parla di siccità e di ondate di calore ma in Europa almeno, fino a all’inizio dell’estate sembrava di stare quasi in autunno.
I volumi di vendita della birra in Europa, per quanto riguarda il colosso olandese, sono aumentati dello 0,6% nel primo semestre, a fronte però di un aumento previsto del 2%, con l’Europa settentrionale e occidentale più colpita. Nelle Americhe, le vendite sono salite dell’1,1% rispetto a un +3,1% previsto dagli analisti, grazie alla crescita in Brasile e in Messico ma appesantite dal calo delle spedizioni ai grossisti negli Stati Uniti.

Campari ha comunque registrato nei primi sei mesi del 2024 una crescita organica del +3,8% nelle vendite nette, in accelerazione soprattutto nel secondo trimestre (+6,9%). Una crescita guidata da una continua forza degli aperitivi grazie a Campari e Aperol, soprattutto nelle Americhe e in Germania, mentre il resto dell’area Emea – Europa, Medio Oriente e Africa – è stata appunto penalizzata dal meteo particolarmente avverso sugli aperitivi ad alta marginalità.

Il titolo Heineken ha perso il 10% questa settimana alla Borsa di Amsterdam, mentre le azioni Campari dopo una sbandata a oltre -7% hanno terminato la seduta odierna a -2,8% dopo aver comunque lasciato sul terreno il 33% nell’ultimo anno. Non solo il clima però sta impattando sui bilanci dei grandi gruppi di drinks, spirits e liquori. Le aziende fanno i conti con i super rincari di materie prime alimentari, con un’inflazione rallentata ma sempre presente e con un calo degli alcolici mondiali, figlia di una campagna mediatica avversa e della ricerca di una dieta diversa. Infatti anche Diageo, proprietaria della Guinness, ha registrato un calo del 4,8% nei profitti annuali e oggi perde il 5% in Borsa. Il principale produttore di alcolici al mondo, reduce da numerosi ritocchi ai prezzi di vendita, aveva poco tempo fa annunciato pure una perdita di quote di mercato nel suo bacino commerciale più grande, gli Stati Uniti. L’azienda che produce anche il whisky Johnnie Walker e il gin Tanqueray ha affermato che il calo del suo utile operativo organico annuale è dovuto in gran parte a un calo del 21,1% delle vendite in America Latina e nei Caraibi, una regione redditizia per l’azienda. Ma nel complesso anche i ricavi netti del gruppo sono stati leggermente peggiori del previsto, con un calo organico dello 0,6%.

Avvio di settimana con temporali e grandine, poi torna anticiclone Azzorre

La settimana appena iniziata aprirà subito all’insegna di un tempo fortemente instabile a causa di un’insidiosa perturbazione temporalesca in grado di innescare anche delle grandinate su alcune delle nostre regioni. Col passare dei giorni, tuttavia, è attesa una svolta che ci accompagnerà poi per tutta la prima parte di luglio: l’anticiclone delle Azzorre tornerà ad espandersi su gran parte del nostro Paese.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, comunica che tra oggi e domani dovremo ancora fare i conti con una marcata instabilità atmosferica: la causa è da ricercarsi nella particolare configurazione sinottica in atto a livello europeo che vede ancora una vastissima area di bassa pressione centrata tra Isole Britanniche e Scandinavia che continua ad inviare impulsi instabili verso il bacino del Mediterraneo. A causa della tanta energia in gioco (umidità e calore nei bassi strati dell’atmosfera) e dei forti contrasti tra masse d’aria completamente diverse, si verranno a creare le condizioni ideali per lo sviluppo di imponenti celle temporalesche in grado di scatenare, localmente, forti colpi di vento e grandinate. Eventi sempre più frequenti anche nel nostro Paese, come testimoniano gli eventi del 29 e 30 giugno in Piemonte e Valle d’Aosta.

Stando agli ultimi dati a nostra disposizione le regioni più a rischio saranno ancora una volta quelle settentrionali: attenzione, in particolare, a Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Successivamente un secondo impulso instabile è previsto tra la notte di martedì 2 e la giornata di mercoledì 3 luglio con il rischio di forti rovesci temporaleschi questa su buona parte del Centro Nord, Puglia e Campania. Questo fronte temporalesco sarà accompagnato da aria più fresca in discesa dall’Europa settentrionale, ragion per cui ci aspettiamo un calo dei valori termici che si porteranno fin sotto le medie attese in questo periodo.

Come annunciato però ecco la svolta prevista da giovedì 4 luglio in avanti: a livello europeo tornerà in auge l’anticiclone delle Azzorre che, di fatto, si sostituirà, almeno temporaneamente, al suo ben più opprimente “parente” africano. Dopo tanto tempo tornerà ad apparire l’alta pressione protagonista delle estati italiane di una volta che dall’oceano Atlantico, con il suo massimo di pressione mediamente in prossimità delle Isole Azzorre (da qui il nome), si allungava tipicamente fino ad abbracciare l’Europa centro-occidentale.

In Piemonte stato di emergenza per maltempo: danni per 25 milioni. Domani allerta in 9 regioni

Italia nella morsa del maltempo. Se infatti nel week end a essere piegate da piogge e frane sono state Piemonte e Valle d’Aosta, per la giornata di domani il dipartimento di protezione civile ha diramato l’allerta gialla in 9 regioni,  con precipitazioni, in prevalenza temporalesche, in particolare sulle aree interne ed adriatiche del centro-sud. Attenzione dunque su  Veneto,parte di Toscana e Umbria, sull’intero territorio di Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basificata e su parte della Calabria. Previsto, inoltre, un rinforzo dei venti da nord-ovest, con effetti maggiori su Sardegna, Sicilia ed estreme regioni meridionali, associata a un generale calo delle temperature.

In Piemonte intanto è il giorno della conta dei danni. Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha firmato la richiesta dello stato di emergenza destinato alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministro della Protezione civile Nello Musumeci e capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, a causa delle violente precipitazioni che hanno colpito soprattutto le province del Verbano Cusio Ossola, Torino e Vercelli. In particolare è stato coinvolto il territorio della Valle Anzasca e Valle Divedro della provincia del Verbano-Cusio-Ossola, dell’Alta Val Sesia in provincia di Vercelli e dell’Alta Val Susa, Valli di Lanzo, Valli Orco e Soana e Canavese della Città Metropolitana di Torino. È stata anche completata una prima stima degli interventi necessari per le somme urgenze e per il ripristino immediato dei danni provocati dalla perturbazione che ammontano a circa 25 milioni di euro, sulla base dei sopralluoghi operati in queste ore dai tecnici della direzione opere pubbliche della Regione e dalle squadre della Protezione civile. “Voglio ringraziare quanti da giorni con il loro lavoro sono in campo a supporto delle località colpite dalle piogge e per consentire il ripristino della sicurezza di strade e fiumi. In tempi molto rapidi abbiamo inviato al governo la richiesta dello stato di emergenza per poter avere da subito risorse per le opere di somma urgenza da mettere a disposizione e dei Comuni. Siamo stati colpiti da un fenomeno violentissimo, che per fortuna non ha provocato vittime e che siamo riusciti a contenere grazie alla professionalità delle nostre squadre e anche grazie alle opere di messa in sicurezza del territorio realizzate in questi anni” dichiara Cirio.

In Valle d’Aosta le criticità persistono soprattutto nella valle di Cogne dove 250 persone risultano ancora isolate a causa dell’interruzione della strada, sul cui ripristino non è al momento possibile fare delle previsioni di breve periodo. Colpito anche l’abitato di Breuil-Cervinia, fortemente danneggiato. “È una situazione difficile, ma gestita con unità”, ha spiegato Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale. “Il monitoraggio e la chiusura della strada che collega Aosta a Cogne ha permesso di evitare situazioni peggiori”, ha detto Curcio. Sulle tempistiche di ripristino del collegamento stradale tra Cogne e il fondo valle ha detto: “I tecnici oggi verificheranno i danni, finora il livello del torrente era molto alto. La strada è parecchio compromessa. Ci vorrà tempo, per il ripristino della viabilità ci potrebbero volere settimane”. Si ipotizza circa un mese. La Giunta regionale, che ha espresso vicinanza ai cittadini coinvolti, ha voluto rassicurare i turisti intenzionati a venire in Valle d’Aosta sull’agibilità delle località turistiche e sullo sforzo che sarà intrapreso per rendere accessibile la Valle di Cogne nel minor tempo possibile.

Nella giornata di domenica, per le abbondanti piogge che hanno colpito l’area settentrionale del Piemonte, squadre dei vigili del fuoco hanno operato nelle province del Verbano e di Torino per frane, smottamenti e soccorsi a persone in difficoltà. A Locana (TO) sono state trasferite ieri in una zona sicura 37 persone che erano rimaste bloccate in un ristorante a causa di una frana. A Mathi, sempre provincia di Torino, sono state evacuate precauzionalmente due famiglie residenti in abitazioni minacciate dall’esondazione del fiume Stura di Lanzo. Nella notte fra sabato e domenica i vigili del fuoco sono intervenuti tra Montanaro e San Benigno Canavese per il salvataggio di due adulti e di una neonata di 3 mesi bloccati in auto per l’innalzamento dell’acqua del torrente Orco. A Noasca (TO) esperti nella conduzione di mezzi per il movimento terra sono stati al lavoro per tutta la domenica per liberare da frane la strada che porta a Ceresole Reale. Nell’alto Verbano a Macugnaga per l’esondazione in più punti del torrente Anza squadre hanno operato per evacuare e portare in zona sicura di diverse persone. Dalle ore 5.30 di domenica l’elicottero Drago del reparto volo Piemonte ha effettuato ricognizioni aeree sulle aree interessate dal maltempo.

Indonesia, si usa la semina delle nuvole per accelerare la costruzione della futura capitale

L’Indonesia sta utilizzando la semina delle nuvole intorno al sito della sua futura capitale per ridurre le forti piogge che ne hanno ostacolato la costruzione. Nusantara, sorta nel bel mezzo della foresta pluviale, dovrebbe succedere ufficialmente a Giacarta, l’attuale capitale congestionata che sta sprofondando inesorabilmente sotto il livello del mare, dopo l’inaugurazione da parte del presidente Joko Widodo il 17 agosto, anniversario dell’indipendenza dell’arcipelago.

Ma gli appaltatori, i cui lavori di costruzione della città sono stati ostacolati dalle piogge quotidiane, hanno chiesto alle autorità di effettuare una “operazione di modifica del tempo”, ha dichiarato Tri Handoko Seto, un alto funzionario dell’agenzia indonesiana di meteorologia, climatologia e geofisica (BMKG). “Hanno presentato una richiesta per effettuare un’operazione di modifica del tempo in modo che la pioggia che cade ogni giorno possa essere deviata in un altro luogo, eliminata in una certa area o almeno ridotta”, ha detto Seto all’AFP.

Questa tecnica, nota come cloud seeding, che prevede l’introduzione di minuscole particelle nelle nuvole per indurre precipitazioni in piccole aree geografiche, ha guadagnato popolarità in tutto il mondo come metodo per combattere la siccità o aumentare le riserve idriche locali. Tuttavia, gli scienziati affermano che non è in grado di creare il clima, né di scatenare piogge della portata di quelle osservate in Paesi come la Germania e gli Stati Uniti.

L’operazione di cloud seeding intorno a Nusantara è iniziata la scorsa settimana e dovrebbe terminare domenica, seguita da una valutazione per stabilire se continuare, ha detto Seto. È la prima volta che le autorità utilizzano questa tecnica intorno al sito per ridurre le precipitazioni.

Inondazioni e frane sono comuni durante i sei mesi di stagione delle piogge nel vasto arcipelago e il BMKG prevede che le piogge torrenziali intorno a Nusantara dureranno fino ad agosto. L’obiettivo del governo indonesiano è quello di insediare una popolazione di 1,9 milioni di persone entro il 2045 e di concentrare le attività umane e industriali proprio nel cuore del Borneo. L’insediamento della nuova capitale è fortemente criticato dagli ambientalisti, che denunciano la deforestazione di una delle più grandi distese di foresta pluviale tropicale del mondo.

maltempo

Breve tregua dal maltempo: in arrivo forte perturbazione con nubifragi

Questa fase di maltempo non vuole finire, anche nei prossimi giorni e addirittura fino a fine mese, l’Italia dovrà fare i conti con una serie di impulsi perturbati forieri di precipitazioni a tratti molto forti.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it pone l’attenzione alla fase di intenso maltempo in arrivo nelle prossime ore e che colpirà il Centro-Nord fino a martedì 21 maggio. La perturbazione atlantica, collegata a un semi stazionario ciclone attivo tra le Isole Britanniche e la Francia, sarà sospinta da intensi venti di Libeccio e Scirocco. Da lunedì il tempo peggiorerà via via più diffusamente e intensamente dalla Sardegna verso Toscana, Umbria, Lazio, quindi Nordovest e infine Nordest. Ma sarà martedì 21 la giornata clou del maltempo. Sin dalle prime del giorno piogge abbondanti o abbondantissime e locali temporali con grandine, si abbatteranno su Liguria, alta Toscana, Lombardia, Veneto e infine Friuli Venezia Giulia. Le precipitazioni intense potrebbero causare allagamenti improvvisi e dato che il livello dei fiumi in Lombardia e Veneto è ancora piuttosto alto, non sono da escludersi nuove esondazioni.

Da mercoledì 22 l’alta pressione tornerà ad avanzare verso il Centro-Sud dove il tempo tornerà a essere soleggiato. Non sarà così al Nord. Sulle regioni settentrionali continuerà a imperversare il flusso instabile proveniente dall’oceano Atlantico e così dopo mattinate relativamente tranquille e soleggiate, nel pomeriggio scoppieranno numerosi temporali con grandine.

Sotto il profilo termico invece è da segnalare il temporaneo aumento dei valori sia massimi sia minimi a causa dei venti meridionali, successivamente (da mercoledì) il clima sarà mite su gran parte delle regioni.