La prima perturbazione del 2023 ferisce l’anticiclone africano

Dopo uno dei Capodanni più anomali dal punto di vista meteorologico, i primi giorni del 2023 saranno ancora contraddistinti dall’imponente presenza dell’anticiclone africano che, però, verrà temporaneamente ferito dall’arrivo di una debole perturbazione. Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it spiega che “nella prima settimana dell’anno, dopo un lunedì ancora con un’atmosfera stabile su gran parte delle regioni, martedì una coraggiosa, ma piuttosto debole perturbazione atlantica, approfitterà di una breve fase di stanca dell’alta pressione”.

Le conseguenze sono chiare: piogge modeste a carattere sparso interesseranno gran parte del Nordovest, quindi Liguria, Piemonte centro-orientale e tutta la Lombardia; piovaschi, invece, bagneranno la Toscana e la Venezia Giulia. Altrove il tempo continuerà a essere stabile, quindi con sole prevalente al Sud, molte nubi sul resto del Centro e cielo in prevalenza coperto o localmente nebbioso sul resto del Nord. Dopo questa ‘svista’ dell’anticiclone le cose torneranno al trend abituale di questi ultimi 10 giorni, ovvero con la nebbia sulla Pianura Padana, la presenza di molte nuvole in Toscana, Umbria e lungo le coste del Lazio e di un tempo più soleggiato al Sud.
In questo contesto le temperature non subiranno sostanziali variazioni, mantenendosi sopra la media del periodo di circa 5-6 gradi. Questa situazione ci accompagnerà fino all’Epifania e anche sabato 7 gennaio. Le cose potrebbero mutare invece da domenica 8, quando l’anticiclone subirà un nuovo attacco da parte delle impetuose correnti perturbate nord-atlantiche. L’ingresso di venti più freschi dai quadranti settentrionali oltre a favorire una generale diminuzione delle temperature, darà vita a un temporaneo centro depressionario che piloterà una perturbazione atlantica ben più organizzata e intensa rispetto alla precedente.

Nel dettaglio, oggi pioviggine al Nordovest, nebbie altrove. Al centro cielo molto nuvoloso o localmente coperto e nebbioso, al sud poche nubi, ma nebbie in Puglia.
Martedì 3 gennaio piogge modeste al Nordovest, coperto e nebbioso nel resto del nord. Al centro, qualche pioggia in Toscana e al sud cielo poco nuvoloso.

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Capodanno al caldo ma con qualche pioggia: a Milano brindisi con 10° a mezzanotte

Dopo settimane di stabilità assoluta, qualcosa si muove: una perturbazione atlantica sta attraversando l’Europa centro-settentrionale con maltempo su Regno Unito, Francia e con fenomeni intensi anche in Portogallo. L’Italia sarà parzialmente interessata da questa perturbazione: nelle prossime ore, infatti, la coda attraverserà marginalmente il Settentrione e parte delle regioni centrali, in particolare Toscana e Marche. Si tratterà di un peggioramento decisamente modesto ma, dopo settimane di calma piatta, sarà necessario riaprire gli ombrelli in alcune zone del Paese.

Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma la perturbazione ma indica anche che il peggioramento sarà molto rapido e localizzato: nelle prossime ore qualche piovasco interesserà Liguria di Levante, Alta Toscana, Friuli e Valle d’Aosta con quota neve sulle Alpi intorno ai 1.400 metri; nel pomeriggio i fenomeni tenderanno a diventare un po’ più diffusi in Toscana e a espandersi in parte verso Emilia Romagna e Veneto. La penultima giornata del 2022 vedrà lo spostamento della piccola perturbazione verso Est: sono attese ancora piogge sulle stesse zone con un modesto coinvolgimento possibile anche di Umbria, Lazio e Alta Campania.

E a San Silvestro? Il meteo a cavallo del 2022 e del 2023 vedrà prevalenza di tempo stabile e sereno grazie al ritorno dell’Anticiclone africano. Tra il 31 e il primo gennaio, nonostante l’Anticiclone africano prepotente su tutta la penisola, dobbiamo comunque segnalare la possibilità di un brindisi bagnato a Milano con 10°C a mezzanotte e a Genova per quanto riguarda le città principali; avremo anche un brindisi senza freddo in montagna con zero gradi a 2.500-2.700 metri allo scoccare del nuovo anno.
Insomma replicheremo il Capodanno dell’anno scorso con tanto sole e tanto caldo, in particolare in montagna con zero termico che toccherà i 3.300 metri dalle Alpi alla Sicilia. Lo zero termico si troverà dunque a una quota che viene raggiunta normalmente in estate. Un valore incredibile che conferma l’arrivo del secondo Capodanno estivo di seguito.

Capodanno caldissimo, ma la Befana porterà fiocchi di neve

Tempi di ritorno lunghissimi per eventi estremi: in altre parole, un altro Capodanno caldissimo ed eccezionale come quello dell’anno scorso sarebbe dovuto ‘tornare’ tra decine di anni. E invece, come l’anno scorso, il Capodanno 2022-2023 sarà caldo, anomalo e con un anticiclone africano mostruoso. Tanto per citare alcuni numeri, sono previste temperature massime di 10°C a Milano come a Cortina d’Ampezzo a 1200 metri di quota, 18 gradi a Roma per un San Silvestro primaverile, 21-23°C ancora in Sicilia e Sardegna. E anche a 2000 metri le temperature faranno fatica a scendere sotto lo zero durante il brindisi di mezzanotte!
Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, spiega infatti che, proprio come un anno fa, l’anticiclone africano sarà molto robusto ed esteso, in modo anomalo, dall’Algeria fino all’Ucraina. Il riscaldamento globale porterà infatti, ancora una volta, valori primaverili per il Capodanno: sembrerà di trascorrerlo agli inizi dell’Impero Romano, giorno di festa che allora cadeva appunto il primo marzo e si festeggiava con temperature miti; per onor di cronaca, il primo marzo quest’anno a Roma c’erano solo 11°C, quindi siamo comunque fuori da ogni confronto.

Per quanto riguarda poi le previsioni nel dettaglio, continua a non esserci solamente il caldo e il sole in Italia: sono due settimane che nubi basse o nebbie attanagliano le pianure e le colline del Centro-Nord. L’anticiclone africano continuerà a schiacciare l’umidità nei bassi strati anche nei prossimi giorni, favorendo purtroppo cieli grigi nei fondivalle; il sole sarà protagonista ancora una volta in montagna, lungo il versante adriatico e al Sud.
Tra il Nord Italia e la Toscana, passerà anche una veloce perturbazione atlantica entro venerdì, con piovaschi e isolate brevi nevicate: la quota neve è prevista intorno ai 1300-1500 metri sulle Alpi, mentre i fiocchi si scioglieranno purtroppo, ancora una volta, sotto le cime più alte dell’Appennino; la dorsale appenninica presenta infatti una situazione decisamente calda per il periodo e la stagione sciistica stenta a decollare.
Ci attende dunque un’altra settimana mite, addirittura molto calda tra il 30 dicembre e il primo giorno del 2023, quando l’anticiclone africano raggiungerà il suo culmine di potenza: con l’inizio del nuovo anno, questa situazione altopressoria dovrebbe crollare a causa di successivi attacchi più freddi da Ovest e da Est.
‘Epifania tutto il caldo lo porta via’? È possibile! Al momento non si escludono addirittura nevicate in Pianura Padana per il 6 gennaio 2023. Una data da segnare, quantomeno per la fine del caldo anomalo e per l’arrivo di un po’ di freddo capace di smuovere l’aria inquinatissima del Nord Italia, pulendola un po’.

Arriva il Capodanno con l’anticiclone africano: picchi di 23° al Sud e sulle isole

La presenza di un grosso anticiclone di matrice sub-tropicale sta diventando anno dopo anno una costante, segno evidente dei cambiamenti climatici in atto. Le vacanze di questo periodo invernale saranno quindi ancora caratterizzate dal caldo anomalo per questa stagione. Per Lorenzo Tedici, meteorologo de ilmeteo.it, questa grossa struttura di alta pressione abbandonerà il Paese con molta fatica e subirà un temporaneo cedimento soltanto tra giovedì e venerdì, dopo di che tornerà più forte che mai.

Fino a mercoledì quindi la situazione atmosferica non subirà cambiamenti. Continuerà il cielo spesso grigio sulla Pianura Padana, con qualche schiarita in più; molte nubi (meno diffuse nel pomeriggio) anche in Toscana, Umbria e lungo le coste del Centro, mentre il sole sarà prevalente al Sud.
Tra giovedì e venerdì invece, il passaggio di una modesta perturbazione atlantica riporterà qualche pioggia dalla Liguria verso bassa Lombardia, Emilia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Il tempo peggiorerà anche in Toscana e Umbria, ma solamente venerdì. Sempre soleggiato al Sud. Successivamente, l’anticiclone africano acquisterà sempre più forza facendoci vivere la notte di San Silvestro e il giorno di Capodanno con un tempo stabile. Il cielo sarà sereno o poco nuvoloso al Centro-Sud e con le solite nubi basse sulla Pianura Padana.
In questo contesto, le temperature tenderanno prima a rimanere stazionarie, poi nuovamente ad aumentare proprio nei giorni di passaggio al nuovo anno. Se al Nord i valori massimi toccheranno punte di 12-13°C, soprattutto a est e in Liguria, al Centro-Sud si raggiungeranno picchi di 18°C al Centro e 22-23°C al Sud e sulle Isole Maggiori.

Per concludere, l’anticiclone africano non avrà alcuna voglia di abbandonare il Paese, per cui dovremo fare i conti con la sua ingombrante presenza anche nei primi giorni del 2023. Soltanto verso l’Epifania sembrerebbe che masse di aria fredda dalla Russia possano raggiungere l’Italia entrando sia dalla porta della Bora (Alpi Giulie) sia dalla valle del Rodano (Francia sudorientale). Se questa previsione dovesse essere confermata, ci attenderebbe un periodo decisamente più freddo e dinamico.

Natale subtropicale in Italia: temperature al di sopra della media stagionale di 10°

Il 21 dicembre è il Solstizio d’Inverno, cioè il momento in cui il Sole si ferma nel punto di declinazione minima. In altre parole, il sole si trova sul punto più basso dell’orizzonte e poi, già da domani, tornerà a salire facendo ‘allungare’ le giornate. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma che, con l’allungamento graduale delle giornate, avremo anche l’estensione dell’Anticiclone di Natale su tutto il continente: in pratica nei prossimi giorni le temperature saliranno sopra la media su tutta l’Europa, ad eccezione di Scozia e Norvegia dove il Ciclone d’Islanda invierà anche piogge e vento.

Nel dettaglio, nelle prossime ore arriveranno al Nord anche delle piogge, in particolare in Liguria, Basso Piemonte e Bassa Lombardia, ma qualche acquazzone non è escluso anche su Alta Toscana ed Emilia. Transiterà infatti una veloce perturbazione che potrebbe causare anche qualche temporale fuori stagione.

Per domani, giovedì, al Nord sono previsti nebbia e cielo coperto in pianura, sole sui monti; al Centro, cielo spesso coperto o molto nuvoloso, non in Sardegna; al Sud, sole e caldo per il periodo, qualche addensamento per nubi marittime sul fianco tirrenico. Per venerdì è previsto al Nord cielo coperto in pianura, pioviggine in Liguria e sole in montagna; clima mite, nuvoloso e pioviggine su Alta Toscana per quanto riguarda il Centro, mentre il Sud sarà soleggiato con temperature calde per il periodo.
Fino almeno a mercoledì della prossima settimana avremo l’Anticiclone di Natale con tempo in miglioramento e caldo in aumento, con temperature di 7-8°C oltre la media del periodo con picchi di +10°C, specie in montagna.

In Italia vivremo un Natale subtropicale con la presenza dell’Anticiclone africano che garantirà valori termici quasi primaverili: lo zero termico si porterà ancora una volta su valori eccezionali, fino a 3500 metri, mentre le massime potranno toccare i 25°C in Sicilia, dove i più temerari potranno fare il bagno in costume: l’aria a 25°C e la temperatura del mare a 19°C simuleranno una perfetta giornata di fine maggio.

In sintesi, ci aspetta un periodo natalizio all’insegna del sole e di temperature calde per la media stagionale al Sud, in Sardegna, sul versante adriatico centrale e in montagna; altrove, l’alta pressione schiaccerà l’umidità nei bassi strati causando nubi basse o nebbie, con la situazione più grigia prevista in Pianura Padana, dove sarà quasi impossibile vedere il sole.
L’anno 2022, come ormai sembrava certo da qualche settimana, chiuderà dunque con lo scettro di anno più caldo della storia per l’Italia: lo farà sul trono natalizio con uno dei 25 dicembre più caldi degli ultimi decenni, almeno nelle zone dove il sole sarà dominante.

 

piogge al sud/imago

Meteo, Italia divisa in due: pioggia e neve al Centro-Nord, previsti 26 gradi in Sicilia

Un treno di perturbazioni verso l’Italia. Dopo il passaggio di un fronte di maltempo responsabile anche di timide nevicate in Pianura Padana, ecco che una nuova depressione è in agguato verso il nostro Paese, seguita poi da un’altra perturbazione tra giovedì pomeriggio e sabato. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, sintetizza questi passaggi con poche parole: “Rischio allagamenti per il versante tirrenico”. Nelle prossime quattro giornate sono attese infatti piogge persistenti soprattutto dalla Toscana alla Campania, con accumuli che localmente potrebbero superare i 100 mm, in altre parole 100 litri per metro quadrato. Dato che queste precipitazioni impatteranno su zone già colpite dal maltempo da più di un mese, ecco che torna a salire il rischio idrogeologico e idraulico per alcuni bacini.

“Nel dettaglio, per le prossime ore – afferma il meteorologo – sono attese piogge a tratti anche intense tra Campania, Basilicata e Calabria ma non escludiamo fenomeni significativi anche tra Lazio e Toscana; dopo una breve tregua attesa nella notte, domani arriveranno altre precipitazioni, specie dal pomeriggio, a iniziare dalla Sardegna verso le aree prospicienti il Mar Ligure e il Tirreno centro settentrionale. Avremo quindi una seconda parte del giovedì molto instabile dalle Alpi fino al Lazio: in pratica il maltempo colpirà il centro-nord con nevicate oltre i 500-700 metri sulla catena alpina ma con qualche fiocco che potrebbe scendere tranquillo fino in pianura sul Basso Piemonte. Sugli Appennini invece è purtroppo previsto un sensibile aumento delle temperature con lo zero termico che salirà in modo sorprendente oltre i 2500 metri! Da segnalare infatti il repentino e sensibile aumento delle temperature atteso da domani con un clima quasi estivo al Sud, dove sono previsti ben 26°C in Sicilia; anche al Nord il gelo gradualmente lascerà spazio a condizioni più miti”.

Il treno delle perturbazioni continuerà però la sua lunga marcia anche venerdì, quando le piogge cadranno ancora sul Nord-Est e sulla fascia tirrenica, fino a lambire la Campania. “Avremo gli ombrelli aperti su gran parte dell’Italia – conclude Lorenzo Tedici – pronti però a chiuderli da sabato pomeriggio, quando gradualmente i nuvoloni grigi e l’instabilità verranno allontanati dall’arrivo di un possente anticiclone. Da domenica 18 dicembre, con una settimana di anticipo, potremo scartare un grande e bellissimo dono natalizio da parte del Meteo: il ritorno del sole e di condizioni più miti dopo un lungo periodo perturbato, grigio, noioso e su alcune zone italiane anche particolarmente gelido”.
Nel dettaglio oggi tante nubi ma asciutto al Nord, piogge diffuse al Centro, specie sul versante tirrenico, mentre al Sud ci saranno piogge forti specie in Campania, Calabria e Basilicata.

Per domani, giovedì 15, sono previste piogge diffuse al Nord e neve in pianura sul Piemonte dal pomeriggio; pioggia in arrivo al Centro e, al Sud, schiarite con temperature miti, qualche pioggia in Campania. Per venerdì 16, invece, maltempo specie al Nord-Est con neve sulle Alpi e piogge diffuse al Centro; al Sud ci sarà un parziale peggioramento con locali piogge in Campania, sole altrove.
Tendenza per questi giorni è di perturbazione fino a sabato, poi tornerà gradualmente l’alta pressione per più giorni.

piogge al sud/imago

Meteo, arrivano piogge e neve sul Ponte dell’Immacolata

Inverno pieno con gelo oltralpe, clima mite ed oltre la media termica del periodo in Italia. Continua in questi giorni una situazione abbastanza estrema, con il freddo gelido confinato subito oltralpe, dalla Svizzera all’Austria, fino ovviamente alla Scandinavia passando per Germania, Francia ed Isole Britanniche; di contro si registrano massime di 19-22°C sull’Italia centro meridionale. In altre parole si ha una netta linea di confine tra l’Europa che gela e il nostro paese che vive una fase quasi primaverile. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma infatti che in Italia le temperature sono oltre la media del periodo, ad esclusione della fredda Pianura Padana, interessata da nebbie ed inversione termica. Ma in Europa è tutto il contrario: le temperature massime di Parigi e Londra, anche nei prossimi giorni, stenteranno a superare i 2-3°C in pieno giorno, così come Berlino con qualche fiocco bianco e termometro fisso sugli zero. Oslo e Stoccolma toccheranno ancora i -6/-8°C a pranzo, così come la capitale svizzera che faticherà a diventare ‘positiva’ e continuerà a registrare valori negativi, cioè sottozero.

In Italia si sta vivendo una fase relativamente mite, ma siamo appesi ad un filo: siamo al limite tra il gelo e il caldo anomalo; una normale e blanda perturbazione potrebbe far scendere le masse d’aria gelida, presenti oltralpe, verso il nostro Paese, causando le prime vere nevicate in Pianura Padana.
E’ quello che potrebbe accadere già giovedì 8 dicembre in serata, quando un ciclone sul Mar Ligure potrebbe causare nevicate ‘da rovesciamento’ sul Basso Piemonte: in altre parole l’aria fredda in quota si rovescerebbe nei bassi strati, a causa dell’intensità delle precipitazioni, favorendo nevicate localmente anche in pianura o a quote di bassa collina.

Nel dettaglio, per quanto riguarda le previsioni, sono previste ancora delle piogge al Centro, poi da domani anche il Nord-Ovest vivrà un graduale peggioramento delle condizioni meteo dal pomeriggio. Il Ponte dell’Immacolata potrebbe iniziare benino e finire benino, il problema è che sia venerdì sia sabato saranno due giornate perturbate con piogge diffuse, più intense in Liguria, Toscana e Triveneto; e al di là di qualche fiocco in Pianura Padana, la neve tornerà abbondante soprattutto sulle Alpi. Infine, attenzione anche al vento che nel weekend soffierà teso o forte in particolare al Centro-Sud. Insomma un Ponte dell’Immacolata compromesso ma in grado di regalare anche momenti asciutti e a tratti soleggiati specie al Sud ed al Nord-Ovest.

NEL DETTAGLIO
Mercoledì 7. Al nord: nebbie in pianura con clima freddo, sole sui monti. Al centro: qualche pioggia in Toscana ed Umbria. Al sud: tempo stabile e caldo per il periodo.
Giovedì 8. Al nord: piogge sparse dalla sera, neve localmente in pianura sul Basso Piemonte. Al centro: piogge verso le regioni tirreniche. Al sud: bel tempo e clima caldo per il periodo.
Venerdì 9. Al nord: maltempo con neve fino ai 400 metri sulle Alpi. Al centro: piogge diffuse. Al sud: piogge in arrivo in Campania, soleggiato altrove.
Tendenza. Ciclone nel weekend con crollo termico, piogge e venti tesi; migliora domenica, specie al Nord-Ovest.

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In arrivo il ciclone Poppea: nubifragi, neve e venti di burrasca

Mancano poche ore e l’ennesimo ciclone di questi giorni (se ne sono contati già 2) impatterà ancora una volta sull’Italia, ma questa volta con estrema violenza. Il quadro meteorologico tenderà a peggiorare dal pomeriggio di lunedì per l’arrivo del ciclone Poppea che nella giornata di martedì investirà tutte le regioni.

Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it invita alla prudenza in quanto l’impatto di Poppea sarà per tante regioni molto pericoloso. Dalla sera di lunedì il vortice, proveniente dalla Francia, si tufferà sul Mediterraneo raggiungendo il Mar Ligure. In questo periodo di tempo piogge torrenziali si abbatteranno sulla Sardegna, sulla Liguria di levante e su Toscana, Lazio e Campania. Dalle prime ore di martedì il ciclone si muoverà rapidamente verso l’alto adriatico, trasformandosi in una ‘Venezia low’, ovvero un vortice innanzi alla laguna di Venezia capace di innescare, oltre alle forti piogge, anche violente raffiche di vento. Soltanto in serata Poppea abbandonerà l’Italia spostandosi sui Balcani.

Le conseguenze del passaggio ciclonico saranno potenzialmente pericolose, infatti le piogge torrenziali previste potrebbero trasformarsi in alluvioni lampo sulla Sardegna, sul Lazio, sulla Campania, su Veneto, Friuli Venezia Giulia e infine Calabria tirrenica. Su queste regioni potrebbero cadere, localmente, anche più di 100mm di acqua in poche ore (100 litri per metro quadro). Oltre alle precipitazioni si dovrà tenere conto del vento che soffierà furioso dapprima di Libeccio e Scirocco con raffiche anche oltre i 100 km/h, poi di Ponente e Maestrale con altrettanta intensità. Al Nordest invece soffierà violenta la Bora. A Venezia sarà possibile anche l’acqua alta, così come a Chioggia. I venti di burrasca provocheranno inoltre forti mareggiate sulle coste esposte con onde che potrebbero raggiungere anche i 7-8 metri di altezza.

Non è finita qui. Il ciclone sarà alimentato da aria molto fredda che provocherà un tracollo della quota della neve. Sarà così che le Alpi centro-orientali riceveranno un carico abbondante con circa 30-40 cm a oltre i 1300m, fino a 100cm a oltre i 1800m, ma i fiocchi potrebbero raggiungere quote inferiori e fino a 900-1000m. Neve attesa anche sugli Appennini, qui la quota si attesterà attorno ai 1300-1500 metri.

In questa fase di forte maltempo gran parte del Nordovest verrà saltato dalle forti piogge, qualcuna interesserà soltanto la Lombardia centro-orientale. Infine, nel corso della sera le precipitazioni abbandoneranno gran parte del Paese rimanendo attive soltanto sul basso Tirreno (Calabria).

Dopo il passaggio di Poppea la pressione tornerà ad aumentare riportando il sole su quasi tutte le regioni, ma si avrà un generale raffreddamento del clima, sia di giorno che di notte. Ma non ci sarà da illudersi, da venerdì 25 infatti un altro ciclone è pronto a impattare sull’Italia minacciando con il maltempo l’ultimo weekend di novembre.

Maltempo

Clima, 2022 da record in Italia per fenomeni estremi: +27%

La crisi climatica accelera la sua corsa insieme agli eventi estremi, che stanno avendo impatti sempre maggiori sui Paesi di tutto il mondo, a partire dall’Italia. Nei primi dieci mesi del 2022, seppur con dati parziali, sono stati registrati nella Penisola 254 fenomeni meteorologici estremi, +27% di quelli dello scorso anno. Preoccupa anche il bilancio degli ultimi 13 anni: dal 2010 al 31 ottobre 2022 si sono verificati in Italia 1.503 eventi estremi con 780 comuni colpiti e 279 vittime. Tra le regioni più colpite: Sicilia (175 eventi estremi), Lombardia (166), Lazio (136), Puglia (112), Emilia-Romagna (111), Toscana (107) e Veneto (101). È quanto emerge in sintesi dalla fotografia scattata dal nuovo report ‘Il clima è già cambiato’ dell’Osservatorio CittàClima 2022 realizzato da Legambiente, con il contributo del Gruppo Unipol.

Entrando nello specifico, su 1.503 fenomeni estremi ben 529 sono stati casi di allagamenti da piogge intense come evento principale, e che diventano 768 se si considerano gli effetti collaterali di altri eventi estremi, quali grandinate ed esondazioni; 531 i casi di stop alle infrastrutture con 89 giorni di blocco di metropolitane e treni urbani, 387 eventi con danni causati da trombe d’aria. Ad andare in sofferenza sono soprattutto le grandi città con diverse conferme tra quelle che sono le aree urbane del Paese più colpite in questi 13 anni: da Roma – dove si sono verificati 66 eventi, 6 solo nell’ultimo anno, di cui ben oltre la metà, 39, hanno riguardato allagamenti a seguito di piogge intense; passando per Bari con 42 eventi, principalmente allagamenti da piogge intense (20) e danni da trombe d’aria (17). Agrigento, con 32 casi di cui 15 allagamenti e poi Milano, con 30 eventi totali, dove sono state almeno 20 le esondazioni dei fiumi Seveso e Lambro in questi anni.

Una fotografia nel complesso preoccupante quella scattata da Legambiente, in quello che avrebbe dovuto essere l’ultimo giorno della Cop27, per lanciare un doppio appello: se da una parte al livello internazionale è fondamentale che si arrivi ad un accordo ambizioso e giusto in grado di mantenere vivo l’obiettivo di 1.5°C ed aiutare i Paesi più poveri e vulnerabili a fronteggiare l’emergenza climatica, dall’altra parte è altrettanto imprescindibile che l’Italia faccia la sua parte. Al Governo Meloni e al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin l’associazione chiede, in primis, che “venga aggiornato e approvato entro la fine dell’anno il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc), rimasto in bozza dal 2018, quando erano presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e ministro Gian Luca Galletti”.  Ad oggi sono saliti a 24 i Paesi europei che hanno adottato un piano nazionale o settoriale di adattamento al clima. Grande assente l’Italia che per altro in questi ultimi 9 anni – stando ai dati disponibili da maggio 2013 a maggio 2022 e rielaborati da Legambiente – ha speso 13,3 miliardi di euro in fondi assegnati per le emergenze meteoclimatiche (tra gli importi segnalati dalle regioni per lo stato di emergenza e la ricognizione dei fabbisogni determinata dal commissario delegato). “Si tratta di una media – sottolinea l’associazione – di 1,48 miliardi/anno per la gestione delle emergenze, in un rapporto di quasi 1 a 4 tra spese per la prevenzione e quelle per riparare i danni”.

Nella lotta alla crisi climatica – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – da troppi anni l’Italia sta dimostrando di essere in ritardo. Continua a rincorrere le emergenze senza una strategia chiara di prevenzione, che permetterebbe di risparmiare il 75% delle risorse economiche spese per i danni provocati da eventi estremi, alluvioni, piogge e frane, e non approva il Piano nazionale di adattamento al clima, dal 2018 fermo in un cassetto del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica. È fondamentale approvare entro fine anno il Piano, ma anche definire un programma strutturale di finanziamento per le aree urbane più a rischio, rafforzare il ruolo delle autorità di distretto e dei comuni contro il rischio idrogeologico e la siccità, approvare la legge sul consumo di suolo, e cambiare le regole edilizie per salvare le persone dagli impatti climatici e promuovere campagne di informazione di convivenza con il rischio per evitare comportamenti che mettono a repentaglio la vita delle persone”.

caldo

Arriva l’estate dell’anticiclone Bacco: ma da venerdì si entra nell’autunno

Nei prossimi giorni l’anticiclone africano e quello delle Azzorre saranno i responsabili di due importanti cambiamenti del tempo sull’Italia. Dopo la fase spiccatamente instabile che fino a domenica è stata caratterizzata da improvvisi e talvolta non previsti temporali anche molto forti al Centro-Nord, ora la scena meteorologica italiana sarà di nuovo comandata dall’anticiclone africano che è chiamato Bacco.

Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it comunica che almeno fino a mercoledì 14 l’anticiclone Bacco proteggerà gran parte delle regioni, garantendo giornate ampiamente soleggiate e temperature in graduale aumento. I valori massimi torneranno a toccare punte superiori ai 30°C al Centro-Nord e nuovamente fino a 37-38°C al Sud (a partire da martedì) dapprima in Sardegna, poi su Sicilia, Calabria e Puglia.

Giovedì 15, mentre una perturbazione sospinta da venti meridionali colpirà Alpi, Prealpi e soprattutto Toscana e Umbria, l’alta pressione delle Azzorre dall’oceano Atlantico inizierà a innalzarsi verso il Polo Nord. Questo suo movimento richiamerà aria fredda che velocemente dalla Scandinavia raggiungerà l’Italia.

Da venerdì e nel weekend 17-18 settembre l’aria artica farà il suo ingresso dalla Porta della Bora (Alpi Giulie) provocando non solo un intenso peggioramento del tempo dal Nordest verso le regioni adriatiche centrali, ma anche un drastico calo delle temperature, dapprima al Settentrione poi anche sul resto d’Italia. Si passerà così dall’estate all’autunno in poco tempo.