Kappa FuturFestival sostenibile: ridotti sprechi ed emissioni

L’undicesima edizione di Kappa FuturFestival, uno dei festival di musica elettronica più grandi al mondo, si prepara ad accogliere decine di migliaia di persone il 5, 6 e 7 luglio 2024 al Parco Dora di Torino. Tre giorni, 5 palchi per quello che si preannuncia essere, ancora una volta, l’evento più internazionale dell’estate italiana, attirando visitatori da oltre 130 Paesi. Oltre all’aspetto musicale e artistico, Kappa FuturFestival pone – come già fatto nelle passate edizioni – massima attenzione alla sostenibilità, impegnandosi a ridurre il suo impatto ambientale e ispirando un cambiamento positivo per il nostro Pianeta, attraverso un approccio multidipliscinare volto ad affrontare molteplici sfide ecologiche, alzando l’asticella rispetto a quanto fatto negli scorsi anni: da percorsi di economia circolare, alla riduzione delle emissioni di gas serra, con programmi educativi e piani di mobilità sostenibile. “La sostenibilità – dice Maurizio VitaleCo-fondatore e Amministratore di Movement Entertainment – è sempre stata un requisito essenziale delle nostre attività e quello ambientale è solo uno degli ambiti di applicazione. Non dobbiamo infatti trascurare la sostenibilità economica e sociale”.

RICICLO DI PLASTICA E ALLUMINIO. Al fine di riciclare la plastica e l’alluminio in maniera più efficace, Kappa FuturFestival ha stretto due importanti collaborazioni con i consorzi Coripet e Cial. Con l’aiuto di Coripet già lo scorso anno è stata realizzata la raccolta differenziata selettiva, separando 240 kg di bottigliette in Pet – pari a circa 12 mila bottiglie – dal resto dei rifiuti in plastica. Queste sono state poi trasformate in rPet in un impianto del territorio. Grazie a Cial, KFF entra a far parte del progetto Every Can Counts, attivo in 19 paesi europei, che ha l’obiettivo di raggiungere il traguardo del 100% di riciclo delle lattine in alluminio per bevande immesse sul mercato. Kappa FuturFestival è anche il primo festival musicale ad adottare la raccolta differenziata dei mozziconi di sigaretta, che verranno trattati e trasformati in nuova materia prima dalla start-up RE-CIG. A queste iniziative si aggiunge la riduzione degli sprechi di tessuto grazie al riutilizzo delle bandiere degli scorsi anni che, unite al neoprene da scarto industriale, sono state trasformate in borse e astucci da Cingomma, laboratorio artigianale di upcycling. In questo modo nel 2023 sono stati recuperati ben 145 mq di tessuto. I vecchi banner in Pvc verranno invece utilizzati per realizzare lanyard per il personale impiegato al Festival.

RIDUZIONE DEL CONSUMO DI CARBURANTE. Kappa FuturFestival utilizza inoltre le più innovative ed efficienti attrezzature per ridurre il consumo di carburante e le emissioni di inquinanti. Tra queste, rientrano generatori di Stage V, torri luminose ibride e contenitori alimentati da pannelli solari. Oltre il 90% degli allestimenti è poi realizzato con arredi riutilizzati e riutilizzabili e quasi tutta la segnaletica è stata sostituita con pannelli a LED. Un contributo significativo è dato dal partner Sebach – fornitore di bagni chimici – che acquista crediti carbonio generati da progetti di riforestazione, per compensare le emissioni di gas serra associate al noleggio delle toilette mobili del festival: nel 2023 ha finanziato progetti capaci di assorbire 2 tonnellate di CO2, mentre nel 2022 pari a 1,5 tonnellate di CO2 e quest’anno punta a raggiungere e a superare gli ottimi risultati passati.

COINVOLGIMENTO DEL PUBBLICO. Per sensibilizzare il pubblico alla sostenibilità ambientale, Kappa FuturFestival propone programmi che hanno lo scopo di educare e sensibilizzare il pubblico, collaborando sin dal 2013 con la fondazione americana Global Inheritance, che progetta attività per il pubblico di grandi eventi. Tra le aree a tema, è presente TRASHed :: Art of Recycling, nella quale artisti di tutte le discipline sono invitati a trasformare i bidoni della raccolta differenziata in opere d’arte. Al TRASHed :: Recycling Store tutti i partecipanti del Festival possono portare bottiglie e bicchieri usati con cui riscattare premi incredibili, tra i quali i biglietti per l’edizione successiva di KFF  (aumentando così la quantità di materiali riciclati), mentre al POSTed Studio, è presente un laboratorio creativo dotato di materiali che i partecipanti possono utilizzare per ideare un poster che abbia come tema le sfide del nostro tempo: le proposte più interessanti sono poi trasformate da illustratori professionisti e rese disponibili per essere immediatamente condivise.

MOBILITA’ PIU’ SOSTENIBILE. In materia di mobilità sostenibile, infine, Kappa FuturFestival incentiva l’utilizzo dei mezzi pubblici aumentando le corse e riducendo i tempi di attesa grazie alla stretta collaborazione con il Gruppo Torinese Trasporti e la Città di Torino, e attuando inoltre una campagna di comunicazione per incentivarne l’utilizzo. I dati confermano il successo di questa iniziativa: nel 2023, il 54,8% dei partecipanti ha usato il trasporto pubblico per venire al Festival, il 24,7% si è spostato a piedi e l’8,7% ha utilizzato veicoli di mobilità condivisa. Infine, grazie alla startup torinese Reefilla – che offre soluzioni di mobile charging innovative – per alimentare i veicoli ibridi ed elettrici in dotazione al Festival per artisti e staff, è previsto l’utilizzo di batterie rigenerate e alimentate con energia proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili.

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La ‘musica’ del clima: quartetto d’archi mette in scena i dati ambientali

Uno scienziato geoambientale giapponese ha composto un quartetto d’archi utilizzando dati climatici sonorizzati. La composizione, della durata di 6 minuti e intitolata ‘String Quartet No. 1 Polar Energy Budget’, si basa su oltre 30 anni di dati climatici raccolti dai satelliti nell’Artico e nell’Antartico e mira ad attirare l’attenzione su come il clima sia guidato dall’ingresso e dall’uscita di energia ai poli. La storia di come è stata realizzata la composizione è stata pubblicata sulla rivista iScience come parte della raccolta ‘Exploring the Art-Science Connection’.

 

 

“Spero vivamente che questa composizione segni una svolta significativa, passando da un’epoca in cui solo gli scienziati gestiscono i dati a un momento in cui gli artisti possono sfruttarl liberamente per creare le loro opere”, scrive l’autore Hiroto Nagai, scienziato geoambientale dell’Università di Rissho.

Lo scienziato-compositore sostiene che la musica, al contrario del suono, evoca una risposta emotiva e che la “musificazione” (al contrario della sonificazione) dei dati richiede un intervento da parte del compositore per creare tensione e aggiungere dinamica. Per questo motivo, Nagai ha aggiunto un “tocco umano” rispetto alle precedenti composizioni musicali basate sui dati, con l’obiettivo di fondere la sonificazione con la composizione musicale tradizionale.

Per farlo, ha innanzitutto utilizzato un programma per sonificare i dati ambientali, assegnando i suoni ai diversi valori. I dati disponibili al pubblico sono stati raccolti da quattro località polari tra il 1982 e il 2022: un sito di perforazione del ghiaccio nella calotta glaciale della Groenlandia, una stazione satellitare nell’arcipelago norvegese delle Svalbard e due stazioni di ricerca di proprietà giapponese nell’Antartico (Showa Station e Dome Fuji Station). Per ciascuno dei siti, Nagai ha utilizzato i dati relativi alle misurazioni mensili della radiazione a onde corte e lunghe, delle precipitazioni, della temperatura superficiale e dello spessore delle nuvole.

Nella fase successiva, ha trasformato questa raccolta di suoni in una composizione musicale per due violini, una viola e un violoncello. Nagai è intervenuto anche in modi più artistici, introducendo il ritmo, eliminando deliberatamente alcuni suoni e introducendo nella composizione parti scritte a mano (non derivate dai dati).

Nagai sostiene che, a differenza delle rappresentazioni grafiche dei dati, la musica suscita emozioni prima della curiosità intellettuale e suggerisce che l’uso congiunto di rappresentazioni grafiche e musicali dei dati potrebbe essere ancora più potente. “Cattura con forza l’attenzione del pubblico, mentre le rappresentazioni grafiche richiedono invece un riconoscimento attivo e consapevole”, scrive Nagai. “Questo rivela il potenziale di divulgazione delle scienze della Terra attraverso la musica”.

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Nathalie presenta ‘Freemotion’: album registrato a impatto zero

Dopo tre anni di sessioni di registrazione alimentate a energia solare en plein air, tre anni di ‘viaggio’ in Italia a bordo di un camper a pannelli fotovoltaici e i primi quattro singoli lanciati tra maggio e novembre 2023, il 10 gennaio 2024 esce la versione integrale dell’album ‘Freemotion’ di Nathalie: a distanza di 5 anni dall’uscita di ‘Into The Flow’, un’immersione in un mondo musicale fatto di suoni, parole e colori, ma anche di impegno, gioia, denuncia, sostenibilità e nuove possibilità. Il 2024 si apre quindi con una novità musicale a cavallo fra generi, sensazioni e sentimenti musicali e artistici, in grado di raccontare e proporre attraverso le sette note l’animo eclettico e creativo di un’artista che, da oltre vent’anni sulla scena, si muove con intelligenza, originalità e raffinatezza tra registri e generi diversi, dando vita a un articolato progetto musicale interamente inciso all’aria aperta e a bordo di un camper – trasformato in studio di registrazione ecosostenibile alimentato con il fotovoltaico.

L’album si apre con ‘Arcobaleno’, una canzone di viaggio, scritta appena partita in camper, in fuga dalla città verso la natura e l’aria pura. Con l’arpeggio di guitalele nasce invece ‘Una canzone per noi’, un inno all’umanità, semplice e immediato, in un mondo di suoni acustici e naturali, con un’orchestra di cicale come parte integrante dell’arrangiamento. La natura si fa sentire ed ascoltare anche nel brano successivo: con suoni di cicale e clima torrido si apre ‘Lonely God’, dalle atmosfere western e sound blues rock, una riflessione ironica sull’imperfezione di noi esseri umani, con l’immagine di un paradiso vuoto abitato da un dio solitario che viene sulla Terra cercando compagnia. Il viaggio di ‘Freemotion’ prosegue in maniera inaspettata con ‘Hamsters’, metafora dell’essere umano-ingranaggio in un sistema che lo allontana dalla propria natura più autentica e dalla natura stessa. Una presa di consapevolezza importante, seguita da ‘Limbo’, brano che segna un vero e proprio momento di passaggio nell’album, dal vivere quotidiano meccanico e innaturale alla  presa di coscienza di un cambiamento possibile. Con ‘I just wanna be free’, il desiderio di libertà di trasforma in qualcosa di concreto: un brano cupo e allo stesso tempo liberatorio, in cui la rabbia lucida si trasforma in consapevolezza e rivendicazione della propria libertà di scelta e autodeterminazione. E’ così che arriva la liberazione fisica e interiore di ‘Respirando’, il respiro come atto fondamentale dell’esistenza, mentre con ‘Illusion’ cade l’illusione del superfluo, del fittizio che ci allontana dalla verità. Espressione di questa verità interiore è ‘Il Potere Sentire’, brano evocativo in cui la sensibilità, la delicatezza, l’empatia, il ‘sentire’, diventano finalmente un ‘potere’. Il viaggio di ‘Freemotion’ si conclude con ‘Your dreams of love’, una ninna-nanna intima e interiore, registrata nel bosco, circondata dai suoi suoni e protetta dagli alberi.

Nella sua carriera Nathalie ha calcato palcoscenici di ogni genere, da quello di Sanremo a quello del carcere femminile di Rebibbia, portando sé stessa e la sua voglia inconfondibile di fare musica in piena libertà. Cantautrice esile e appassionata, nella sua musica mescola atmosfere intimistiche e rock. Bilingue dalla nascita e grande viaggiatrice, scrive i testi in italiano, francese, inglese e spagnolo. Raggiunge il grande pubblico nel 2010 vincendo X Factor 4 nella squadra di Elio e portando il suo inedito ‘n punta di piedi’ in finale. Nel 2011 è tra i Big del Festival di Sanremo con la direzione artistica di Gianni Morandi, partecipando con la canzone ‘Vivo sospesa’. Nel 2023 vengono pubblicati primi singoli del nuovo album ‘Freemotion’, nato grazie al crowdfunding e che ha visto partecipare i fan di Nathalie. Nel 2024 esce l’album completo di 10 tracce, di cui 3 in doppia versione in italiano e in inglese.

Björk sempre più attenta al clima: cancella tre date del tour per limitare impatto

Photo credit: AFP

Impegnata nella musica ma anche sulle tematiche ambientali. L’artista islandese Björk spera “che Elon Musk e i suoi amici tecnologici facciamo autobus turistici elettrici. Potreste passargli il messaggio?”, dice in un’intervista a AFP. Da tempo la musicista ha intensificato gli sforzi per limitare l’impatto dei suoi tour. Infatti ha cancellato tre date di ‘Cornucopia’, previste per l’inizio di giugno in Islanda, poiché il suo ambizioso allestimento scenico avrebbe richiesto ulteriori strutture nella piccola isola natale. “È la prima volta che non riesco a portare uno dei miei spettacoli in Islanda e la cosa mi rattrista molto, ma ho fatto di tutto“, ha dichiarato l’artista all’AFP.

Per questo sostiene che “sarebbe meglio avere più opzioni ‘verdi’. Speravo che Elon Musk e i suoi amici tecnologici realizzassero autobus turistici elettrici o barche con motori alimentati dal vento e dal sole per i musicisti in tournée“. E immagina “una specie di Coachella (festival che si tiene tradizionalmente in California, ndr) con una barca da festival che attraversa gli oceani senza aerei“.

Alla domanda su questo mondo post-crisi sanitaria che avrebbe dovuto essere più attento all’ambiente, Björk risponde: “Penso che il cambiamento stia avvenendo molto lentamente, sarebbe meglio se avvenisse più velocemente, ma sono ancora fiduciosa, mi dico che è una cosa generazionale“. “Almeno durante Covid abbiamo avuto uccelli che cantavano più forte, aria più pulita, meno aerei. Sappiamo che è possibile, che se vogliamo possiamo farlo“.

Nel frattempo, l’attenzione attuale è rivolta alla preparazione della ripresa del tour europeo di ‘Cornucopia’ (dal 1° settembre in Portogallo, l’8 settembre a Parigi, alla Bercy/Accor Arena, con una data finale a Floirac, vicino a Bordeaux, il 5 dicembre). Lo spettacolo si conclude proprio con un video messaggio dell’attivista per il clima Greta Thunberg.

Inizia la stagione dei Festival musicali: si punta sulla sostenibilità

Arriva l’estate e con lei il festival musicali. Artisti nazionali e internazionali gireranno l’Italia e l’Europa riunendo fan da tutto il mondo. Ma questo genere di divertimento è sostenibile? Plenitude, società Benefit di Eni, si è posta l’obiettivo di accompagnare musica e divertimento con soluzioni per rendere queste esperienze più sostenibili e con un minor impatto sull’ambiente. Il programma degli eventi sostenuti da Plenitude si aprirà in Spagna con uno dei festival musicali più importanti al mondo: il Primavera Sound 2023 – che farà tappa a Barcellona (1 – 4 giugno), Madrid (5 – 11 giugno) e a Porto (7 – 10 giugno) – e vedrà nella line up la partecipazione di numerosi artisti internazionali, tra cui I Blur, Halsey, Loyle Carner, Depeche Mode, Kendrick Lamar, Skrillex, Rosalía, Måneskin, Calvin Harris, Diplo e molti altri. Se già per la scorsa edizione Plenitude ha contribuito a realizzare, nel capoluogo catalano, il primo palco totalmente alimentato da batterie caricate con energia prodotta da pannelli fotovoltaici installati presso la struttura, quest’anno la società ha esteso il suo impegno a tutti i palchi di Barcellona e Madrid e a un palco di Porto, che saranno alimentati con energia elettrica certificata da garanzie di origine come prodotta da impianti alimentati al 100% da fonti rinnovabili. Inoltre, in tutte e tre le città Plenitude realizzerà una suggestiva installazione che, grazie ad alcuni pannelli fotovoltaici disposti sulla sua superficie, permetterà ai partecipanti di ricaricare smartphone e dispositivi elettronici con energia solare, e che racconterà il percorso di decarbonizzazione intrapreso dalla società e dal festival.

In Italia, Plenitude sarà sustainability partner, così come l’anno scorso, di The Island, che torna con la sua seconda edizione a Pantelleria dal 1° al 4 giugno per far vivere ai suoi ospiti nuove esperienze diurne immerse nella natura all’insegna del benessere, che culmineranno in speciali live notturni in un universo fatto di musica di ricerca. Mentre sul palco si alterneranno dj internazionali tra cui Palms Trax, Dj Tennis, Danilo Plessow (MCDE), Young Marco e Saoirse, Plenitude organizzerà nel mare turchese, tutti i giorni, un boat party su catamarano a vela con dj set, per vivere la musica e l’atmosfera dell’isola, e per celebrare l’energia e il potere del vento. Musica e divertimento cui la società, già dall’anno scorso, ha accompagnato un impegno concreto, donando a Pantelleria un impianto fotovoltaico che contribuisce a fornire all’isola energia rinnovabile.

Nell’isola più grande del Mediterraneo, a Milo (Catania), luogo magico cui hanno legato le proprie vite due cantautori come Lucio Dalla e Franco Battiato, dal 23 al 27 agosto tornerà anche Opera Festival, spettacolare manifestazione musicale in cui si esibiranno una schiera di artisti contemporanei – tra cui DMX Crew Live, Erika de Casier, Evanora Unlimited, Tullio De Piscopo, James Holden, Guy Contact e Jane Fitz –  pronti a spaziare le sonorità elettroniche e non solo della musica underground. Un importante evento per la comunità cittadina, che Plenitude ha scelto di supportare con una serie di iniziative dirette alla rigenerazione urbana e alla valorizzazione delle risorse locali. A cominciare dall’impianto fotovoltaico installato sulla struttura della biblioteca comunale, che contribuirà ad alimentare l’edificio con energia rinnovabile. L’intervento di Plenitude si inserisce all’interno di un più ampio progetto di riqualificazione della struttura, che diventerà un vero e proprio Hub Creativo, e i cui spazi verranno destinati ad aree di co-working e progettazione per la comunità di Milo, stimolando l’imprenditorialità locale al fine di generare nuovi posti di lavoro e benefici diffusi. Un’opera di riqualificazione, energetica e del territorio, che Plenitude supporterà anche grazie all’installazione diffusa, nell’area cittadina, di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, e fornendo generatori solari per alimentare alcuni eventi specifici all’interno dell’Opera Festival, come il concerto di Ilice di Carinnu, che si tiene ai piedi dell’albero più antico alle pendici dell’Etna, o l’Etna Morning, suggestivo spettacolo che si svolge all’alba presso i vigneti di Milo. Gli stessi materiali scenici e di allestimento dell’Opera Festival, prodotti in legno di castagno, saranno forniti da Plenitude, che li acquisterà dagli artigiani locali di Milo, offrendo così un sostegno concreto alla manodopera locale.

‘Power our Planet’ a Parigi: maxi concerto per il clima con Billie Eilish e Lenny Kravitz

Lenny Kravitz, Billie Eilish e Ben Harper si esibiranno il 22 giugno a Parigi in un concerto di beneficenza per il clima e contro la povertà, a margine di un vertice internazionale organizzato su iniziativa dell’Eliseo. Lo ha annunciato l’Ong Global Citizen. Anche gli artisti H.E.R., Jon Batiste, Finneas e Mosimann prenderanno parte ai festeggiamenti gratuiti previsti al Campo di Marte, che ha già ospitato una serie di star nel 2021 sotto l’egida dell’organizzazione filantropica, tra cui Elton John.

Intitolato ‘Power our planet: live in Paris’, l’evento metterà in evidenza il vertice per un “nuovo patto finanziario globale“, organizzato il 21 e 22 giugno nella capitale su iniziativa del presidente Macron, con l’obiettivo di riformare il sistema finanziario internazionale per affrontare la sfida del clima. Parigi ha lanciato l’idea di questo vertice in autunno, durante la COP27 in Egitto, con il primo ministro delle Barbados Mia Mottley – la cui isola è in prima linea nella minaccia del cambiamento climatico – che co-presiede la campagna ‘Power our planet’ di Global Citizen. Attraverso questa campagna, l’Ong spera in una “forte presenza e impegno” a Parigi da parte del nuovo presidente della Banca Mondiale Ajay Banga, del Segretario al Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen e delle nazioni del G20. L’Ong ha chiesto un “cambio di passo” per consentire ai Paesi poveri e in via di sviluppo di accedere ai “finanziamenti urgentemente necessari per accelerare la transizione verso l’energia pulita, costruire la resilienza ai disastri naturali e soddisfare i loro bisogni più urgenti“.

Non ci sarà alcuna transizione climatica globale se non lotteremo per una maggiore giustizia ed equità“, ha ammonito Emmanuel Macron, citato nella dichiarazione. “Le prossime generazioni erediteranno un pianeta devastato dai cambiamenti climatici“, ha lamentato Lenny Kravitz, chiedendo un “cambiamento“. Creato nel 2008 dall’australiano Hugh Evans, il Global Citizen, con sede a New York, organizza dal 2012 l’annuale Global Citizen Festival a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, distribuendo biglietti gratuiti alle persone che si impegnano ad agire contro la povertà. Prodotto da Live Nation, il concerto di Parigi di giugno sarà trasmesso online.

La sfida dei Festival musicali: possono diventare green?

Possono i grandi festival musicali essere green? Eventi che attirano migliaia di persone, con il loro ‘bagaglio’ di rifiuti e di mezzi di trasporto inquinanti, riusciranno mai a diventare a impatto zero? La domanda è lecita, ma anche di difficile risposta. Sempre più gli organizzatori provano a risolvere, almeno in parte, il problema, ma l’impatto negativo dei festival al momento è ancora lontano dal trovare una soluzione.

A aprile, come ogni anno, si tiene il Coachella, che riunisce centinaia di migliaia di spettatori ai piedi di palchi musicali all’avanguardia nel mezzo del deserto della California. E un evento di queste dimensioni rende bene l’idea di quanto accade: oltre ai bicchieri di plastica che disseminano l’area e alle montagne di bottiglie d’acqua scartate alla fine di ogni giornata, gli impianti di illuminazione e audio consumano molta energia. Secondo uno studio della città di Indio, dove si svolge il festival, solo il 20% dei rifiuti viene riciclato al Coachella, come in molti altri festival.

Ma questa non è la cosa peggiore: in termini di impronta di carbonio, il peggio è dovuto agli spostamenti del pubblico, degli artisti e degli addetti ai lavori, ha spiegato a AFP Kim Nicholas, professoressa di clima presso l’Università svedese di Lund. “Credo che il primo passo per rendere i festival davvero più sostenibili e a basse emissioni di carbonio sia quello di ridurre la distanza e l’intensità di carbonio degli spostamenti“. E da questo punto di vista, il Coachella è un cattivo esempio: il festival si tiene in una località remota, a tre ore di macchina da Los Angeles.

Ma anche altrove, negli Stati Uniti e nel mondo, in molti altri festival popolari tra il pubblico l’ecologia non sembra essere una priorità. Certo, si stanno facendo degli sforzi: il Coachella ha lanciato un’iniziativa che incoraggia il car pooling e premia i partecipanti che arrivano in gruppo, oltre a decidere di vendere bevande in lattine di alluminio invece che in imballaggi di plastica e di installare fontane d’acqua in tutto il sito. Nonostante questo, però, i campi circostanti si trasformano in parcheggi, con conseguenti scene dantesche e ingorghi inestricabili. E le poche cime innevate delle vicine San Jacinto Mountains sono un minaccioso promemoria dell’inverno difficile per il clima della California, che negli ultimi mesi ha visto un susseguirsi di fenomeni atmosferici insoliti, dalla siccità a nevicate quasi record, inondazioni e molte altre catastrofi.

Per Kim Nicholas, spetta anche agli artisti prendere iniziative per “promuovere il turismo locale e rendere i viaggi a basse emissioni di carbonio desiderabili, sexy e cool“. “È un po’ l’opposto dei jet privati come obiettivo sociale o aspirazione del passato”, spiega. Alcuni gruppi musicali internazionali hanno già adottato misure concrete. I Coldplay, per esempio, hanno interrotto per un certo periodo il loro tour mondiale per motivi ambientali. Il trio britannico Massive Attack ha chiesto una “riorganizzazione urgente e conseguente” dell’industria musicale dopo aver commissionato uno studio sull’impatto del settore sul clima. Ma la rivoluzione green deve essere globale.

A Pantelleria torna il festival The Island

Ambiente e musica a braccetto nello stesso luogo: un’isola che è anche un paradiso terrestre. E’ possibile? A scommetterci per il secondo anno consecutivo è ‘The Island’: il festival torna infatti a Pantelleria da giovedì 1 a domenica 3 giugno per far vivere ai suoi ospiti delle nuove esperienze diurne immerse nella natura all’insegna del benessere, che culmineranno in speciali live notturni in un universo fatto di musica di ricerca presso il resort Zubebi, headquarter del festival.

Anche a livello energetico il festival sarà sostenibile: verrà infatti alimentato da energia proveniente anche da fonti rinnovabili, al fine di ridurre l’impatto sull’ambiente delle attività collegate al festival stesso. Durante la prima edizione, il sustainability partner Plenitude (Eni) ha installato a Pantelleria un impianto di pannelli fotovoltaici che sarà utilizzato per contribuire ad alimentare anche l’edizione 2023 del festival, insieme a una turbina eolica residenziale installata proprio quest’anno, che andrà ad amplificare la produzione di energia rinnovabile.

Le giornate si concluderanno con i live e i DJ set di grandi artisti internazionali. Fra quelli già annunciati ci sono Palm Trax, Dj Tennis, Danilo Plessow, Young Marco e Saoirse.

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Gio Evan, cantautore green: “Condizioniamo il sistema”

Chi si immagina la vita dell’artista come un continuo ballo in maschera forse non ha mai conosciuto Gio Evan. Scrittore, poeta, cantautore, all’attivo persino una partecipazione al Festival di Sanremo. Ma la sua quotidianità è ben lontana dal glitterato mondo dello spettacolo. È fatto di spiritualità e, soprattutto, è molto ‘green’. Tanto che il cantautore vive in montagna e lì, racconta a GEA, “si pratica la tranquillità, è una terra contadina, si segue il calendario dell’agricoltura. Non ci interessa il giorno della settimana ma se piove, così non dobbiamo annaffiare, o se c’è il sole così possiamo arare. Noi pratichiamo la lentezza da ben prima che ci fosse la pandemia. E siamo contenti di continuare a esercitarla”.

Evan, però, non ha problemi a conciliare i due stili di vita. Anzi. “Quel che faccio al di fuori del mondo agricolo è che pratico arte e l’arte si sposa bene con tutto, è come un abito nero. Sono molto contento di essere un personaggio pubblico, vuol dire che c’è un interesse per persone come me che non c’entrano niente con questo ambiente. Dovrebbe essere così per tutti, più naturale”. L’indicazione del cantautore è chiara: “Bisognerebbe riavvicinarsi a una vita green, più ecosostenibile e più bella. Spesso quando vado in città vedo una marea di tristezza e penso: ‘Da quanto non vedete un bosco? Ma cavolo, vacci’. Siamo tristi perché non possiamo esercitare la natura che è fondamentale. Prendersi tempo per andare al fiume, in montagna, al mare: quello è riallacciarsi alla vita”.

E, forse anche per questo, Gio Evan non è contrario alla ‘moda’ della sostenibilità. “Certo – riflette -, c’è una strumentalizzazione. Ma la moda non è sempre un male. Anzi, a volte lascia un’impronta forte. Il sistema deve per forza seguire dove va il cliente e se tutti ci spostiamo possiamo dirigerlo. È un potere che dovremmo sfruttare di più, il sistema ci ascolterebbe”.

Il suo stile di vita, il cantautore lo porta anche nella musica. Come nel suo nuovo singolo, ‘Hopper‘, ispirato dal pittore che definisce “un perfezionista della solitudine”. Proprio come lui, che ama stare da solo in mezzo alla natura e praticare la lentezza. Ma che poi è anche bravissimo a radunare le persone che hanno la sua stessa visione. Come succederà con ‘Evanland’, il Festival Internazionale che si svolgerà al Carroponte il 1 luglio. Una giornata di workshop, incontri, laboratori, spettacoli, concerti e letture che spazieranno fra il gioco, la spiritualità, la sostenibilità e l’arte. “Perché – sintetizza Gio Evan – in un mondo dove i malvagi sono ben organizzati tra loro, occorre che i buoni si riuniscano e scendano dalle loro montagne per darsi appuntamento”.

(Photo credits: Valentina Ceccatelli)