In arrivo la ‘tempesta perfetta’: freddo artico, neve e mareggiate sull’Italia

In arrivo la ‘tempesta perfetta’: prima tantissimo vento, poi pioggia, freddo e anche neve in pianura. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma, purtroppo, l’arrivo sull’Italia della ‘tempesta perfetta’, un mix micidiale tra vento, freddo e neve: ovviamente non sarà perfetta in quanto porterà disagi e danni, soprattutto a causa del vento che soffierà violentissimo da ovest, costruendo in mare aperto onde giganti fino a 7 metri sul Mar Ligure.

Nel dettaglio, il mare diventerà ‘agitato’ dal pomeriggio sul settore ligure con onde fino a 4 metri, poi in serata sarà ‘grosso’ (scala Douglas) sulle coste di Liguria di Levante e Toscana con onde di 5-6 metri. Le onde più alte raggiungeranno l’estrema ed eccezionale altezza di 7 metri davanti alla costa toscana del Mar Ligure (tra la Versilia e Livorno). Sarà purtroppo una storica mareggiata di Libeccio con potenziali danni sulle coste esposte.

Nella giornata di mercoledì altre onde fino a 5 metri, con mare molto agitato, colpiranno anche i litorali laziali e il nord della Sardegna (in primis le Bocche di Bonifacio): i venti ruoteranno in giornata da Libeccio (sud-ovest) verso Maestrale (nord-ovest).

Il Maestrale nella notte tra mercoledì e giovedì sarà impetuoso anche su Campania e Calabria tirrenica per poi insistere su gran parte dei bacini meridionali in giornata. Giovedì, contemporaneamente, avremo anche una seconda tempesta di Libeccio con onde fino a 4-5 metri sul Mar Ligure, in discesa serale verso sud. In pratica la ‘tempesta perfetta’ avrà almeno due fasi di vento impetuoso da sud-ovest, ovest, nord-ovest: il vento sarà pericoloso da martedì pomeriggio fino almeno a sabato mattina e i marosi colpiranno ripetutamente le coste.

Dopo il vento arriveranno anche le piogge: in particolare, da mercoledì fino a venerdì pioverà sempre sulle stesse zone, quelle tirreniche dalla Toscana al Lazio, alla Campania e fino alla Calabria. Su queste regioni i cumulati di pioggia potrebbero essere significativi, in 3 giorni ben oltre i 100-150 litri per metro quadrato.

Ma l’altro aspetto più importante della tempesta perfetta sarà la neve: inizialmente cadrà sulle Alpi, anche moderata, oltre i 1000 metri con accumuli più rilevanti in Valle d’Aosta e sui rilievi di confine. Mercoledì avremo un’imbiancata anche sull’Appennino oltre i 1400-1500 metri, ma il giorno da segnare con la ‘matita blu’ sarà giovedì 21 novembre.

Giovedì la neve potrebbe cadere fino in pianura, specie in Piemonte; dalla sera non sono poi escluse fioccate coreografiche anche sul Triveneto, sulle pianure più settentrionali di quest’area. Anche a Milano giovedì ci sarà la caccia al fiocco di neve, guardando controluce il lampione; al momento si prevedono accumuli significativi solo in Piemonte e Valle d’Aosta ma dovremo monitorare bene la situazione anche per tutte le arterie stradali collinari o di alta pianura. Tra l’altro con lo spostamento della massa d’aria artica verso sud-est, avremo locali fenomeni nevosi in pianura venerdì mattina ancora sul Triveneto e soprattutto sull’Appennino centro-settentrionale fino a quote collinari.

Insomma per 3 giorni la tempesta perfetta, o meglio ‘imperfetta’ per i potenziali danni, allerte e disagi, imperverserà sul nostro Paese da Nord a Sud: chiudete i boccaporti e serrate gli ormeggi, si vola e si batte i denti!

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Crollo termico, neve e temporali: alle porte di Milano si sfiorano gli zero gradi

L’Italia rimarrà in balìa di correnti instabili fredde da Nord almeno fino al 25 aprile, se non oltre: sono previsti frequenti temporali, specie al Centro-Sud, neve sulle Alpi e sugli Appennini fino a 1000 metri di quota, venti forti e temperature simil-invernali. Questo per una spinta anomala dell’Anticiclone delle Azzorre verso Nord-Est: nel corso delle prossime ore l’alta pressione si espanderà verso le Isole Britanniche, con il massimo centrato sull’Irlanda per almeno 7-8 giorni.

Con l’Anticiclone delle Azzorre in Irlanda, conferma Lorenzo Tedici, meteorologo del sito ilmeteo.it, non ci saranno barriere o ostacoli contro la discesa di aria polare dalla Scandinavia verso il Mediterraneo Centrale. Il primo impulso scandinavo attraverserà l’Italia nelle prossime ore dalle Marche verso il Sud, dopo aver colpito il Nord: le temperature crolleranno anche di 12°C sul versante adriatico scendendo sotto la media del periodo. I valori minimi caleranno nelle zone serene durante la notte, mentre le massime continueranno a scendere almeno fino a sabato quasi ovunque. Dal punto di vista delle precipitazioni avremo i fenomeni più intensi nel pomeriggio su Abruzzo, Molise e Sud peninsulare, localmente anche sul Triveneto. Giovedì scenderà la neve sugli Appennini oltre i 1000 metri: i fiocchi sono attesi dalla Toscana al Molise, seppur non particolarmente abbondanti. Neve anche sulle Alpi, con temporali a carattere sparso e calo delle temperature.

Questo primo impulso perturbato e freddo per il periodo lascerà il Paese venerdì 19 aprile in serata, allontanandosi verso la Grecia: saranno ancora protagoniste le piogge al Centro-Sud con fenomeni a tratti diffusi e persistenti. Anche la Sardegna vivrà una fase instabile e solo al Nord si apriranno ampie schiarite in un contesto più frizzante, specie al mattino. Le massime, dopo aver toccato domenica scorsa i 33°C anche al Nord, non supereranno nemmeno al Sud i 19°C. Durante il weekend arriverà un secondo impulso scandinavo: altra aria instabile provocherà temporali specie sulle regioni centro-meridionali; la barriera alpina favorirà qualche schiarita in più in Pianura Padana, associata però ad un maggiore raffreddamento notturno: si temono possibili gelate tardive, dannose per l’agricoltura. Anche alle porte di Milano si potranno sfiorare gli zero gradi.

NEL DETTAGLIO

Mercoledì 17. Al nord: instabilità pomeridiana sul Triveneto. Al centro: temporali e piogge più probabili sui rilievi e zone vicine. Al sud: tempo instabile.

Giovedì 18. Al nord: piovoso su Emilia Romagna, Lombardia e Triveneto. Al centro: molto instabile con rovesci. Al sud: tempo instabile con temporali specie sulle regioni peninsulari.

Venerdì 19. Al nord: soleggiato, nubi in aumento al Nord-Est. Al centro: maltempo fino al mattino poi schiarite. Al sud: tempo instabile con temporali diffusi fino al primo pomeriggio.

Tendenza: secondo impulso scandinavo in arrivo con tempo perturbato e freddo al mattino.

piogge al sud/imago

Arriva il Ciclone della Colomba: piogge, venti forti e anche tanta neve

Mancano poche ore e il Ciclone della Colomba invierà la prima delle due perturbazioni che si susseguiranno sull’Italia almeno fino a mercoledì 27 marzo. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it non ha molti dubbi sull’evoluzione del tempo della settimana che ci porterà alle feste di Pasqua.

Dopo un lunedì in prevalenza soleggiato, piuttosto freddo e con qualche gelata al primo mattino al Nord, ma piacevolmente primaverile di giorno su tutte le regioni, sin dalle prime ore di martedì il tempo sarà compromesso dalle precipitazioni, inizialmente di debole intensità, poi, dal pomeriggio via via più moderate e diffuse, soprattutto al Centro-Nord. Questo primo peggioramento sarà sospinto da venti di Scirocco e alimentato da aria più fredda in quota; quest’ultima farà tornare la neve sulle Alpi mediamente sopra i 900-1100 metri.

Mercoledì arriverà il secondo impulso perturbato, più potente del primo tant’è che al mattino gran parte delle regioni settentrionali e centrali si troveranno sotto piogge, temporali con locali grandinate e ancora neve sulle Alpi a circa 1200 metri. Il Sud rimarrà in attesa, infatti qui il tempo peggiorerà fortemente nel pomeriggio, specie su Campania, Basilicata e Puglia. Questa perturbazione sarà sospinta da venti forti di Scirocco e poi Libeccio che provocheranno alcune mareggiate sulle coste esposte.

Entro sera il fronte perturbato abbandonerà l’Italia riportando una quiete atmosferica. Da giovedì e almeno fino a sabato santo la pressione tornerà ad aumentare e sarà nuovamente l’anticiclone africano a riportare il sole e un clima piuttosto mite su gran parte delle regioni. Soltanto al Nordovest il tempo potrà risultare più instabile per l’avvicinarsi di un nuovo sistema depressionario.
Quest’ultimo contesto perturbato potrebbe influenzare le feste di Pasqua, dapprima al Nord (domenica 31, giorno di Pasqua) e poi su molte regioni per il giorno di Pasquetta. Ma la distanza temporale è ancora tanta e questa tendenza dovrà essere necessariamente confermata nei prossimi giorni.

Tre perturbazioni sull’Italia in settimana: ancora tanta pioggia e neve

L’avvio di marzo si sta rivelando fin qui ricco di sorprese: la settimana appena iniziata vedrà ancora condizioni di tempo spiccatamente instabile su tante regioni, con frequenti occasioni per piogge anche abbondanti e temporali: tre intense perturbazioni sono pronte a minacciare il nostro Paese.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, comunica che il primo ed insidioso ciclone condizionerà il tempo anche nel corso della giornata odierna, quando è attesa tanta pioggia, con il coinvolgimento di quasi tutte le nostre regioni, con la neve che tornerà a scendere sugli Appennini oltre i 1200/1400 metri di quota. Visti i contrasti tra masse d’aria completamente diverse andrà prestata la massima attenzione in particolare al Centro Sud e sulla Sardegna dove non escludiamo il rischio di veri e propri nubifragi.

Tra il pomeriggio di martedì 5 e mercoledì 6 il secondo impulso instabile riporterà la neve sulle Alpi, con fiocchi fin verso gli 800 metri di quota su Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia; ancora piogge, invece, sulla Valle Padana. Successivamente il maltempo si estenderà rapidamente al Centro, dove ci sarà occasione per ulteriori rovesci, anche a carattere temporalesco; nuove nevicate in Appennino fin verso i 1000 metri di quota. Dopo una timida rimonta dell’alta pressione che garantirà una maggior stabilità atmosferica con più spazi soleggiati giovedì 7, già nel corso di venerdì 8 marzo le condizioni meteo potrebbero nuovamente peggiorare per l’arrivo della terza perturbazione carica di piogge e temporali che potrebbe compromettere anche il secondo weekend di marzo.

La causa di questo infinito maltempo va ricercata nel particolare assetto sinottico che sta contraddistinguendo lo scacchiere europeo e che si protrarrà per tutta la prima parte di marzo: abbiamo infatti un flusso di correnti atlantiche piuttosto vivace, in grado di innescare fasi meteo decisamente piovose per molte regioni italiane, con un surplus di precipitazioni come non accadeva da diversi mesi.

Primo weekend di marzo con maltempo e tanta neve sulle Alpi

Finisce l’inverno meteorologico e arrivano nevicate straordinarie. Meteorologi e climatologi, per ragioni di semplicità nei calcoli statistici, differenziano le stagioni da quelle astronomiche facendole iniziare sempre il primo del mese: siamo già in primavera e l’inverno meteorologico ci ha regalato il meglio di sé alla fine. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma infatti le abbondanti nevicate degli ultimi giorni che hanno ammantato tutto l’arco alpino facendo salire il pericolo valanghe fino al grado 4 su una scala che va da un minimo di 1 ad un massimo di 5: ‘pericolo forte’ per tantissima neve caduta e non assestata a dovere. Ed un altro carico eccezionale di neve arriverà domenica 3 marzo, con accumuli oltre i 150 cm sulle Alpi occidentali; se la previsione verrà confermata in pieno, registreremo in alcune zone l’evento più forte degli ultimi 5-10 anni.

Intanto l’Italia è ancora in balìa di un ciclone che rimbalza da Nord a Sud in modo preoccupante: fino a martedì questo ciclone ha distribuito nubifragi al Nord, da mercoledì temporali e piogge torrenziali al Centro-Sud; nelle ultime ore il vortice sta rimbalzando verso la Pianura Padana con piogge su regioni già colpite dai recenti allagamenti. Una situazione estrema che accompagnerà il nostro Paese ad oltranza; infatti, dopo le piogge potrebbe arrivare il freddo fuori stagione con nevicate a bassa quota verso le regioni centrali.

Il tempo sarà condizionato dalla risalita verso nord del ciclone che si era spinto fin verso la Tunisia: sono attese nelle prossime ore piogge diffuse al Centro-Nord, in seguito anche su Campania e Sicilia. Le temperature resteranno ancora leggermente superiori alle medie del periodo e la neve cadrà solo sulle Alpi oltre i 1300-1400 metri. L’Appennino vedrà qualche fiocco solo sulle cime più alte, ricordando un inverno che ha davvero dato poche soddisfazioni dal punto di vista della neve.

Sabato ci sarà una pausa: vivremo una giornata di transizione con isolati piovaschi al Nord e nevicate solo sulle Alpi oltre i 1000 metri; al Centro-Sud invece arriverà una giornata primaverile con alternanza di sole e nuvole.

Infine, attenzione alla prima domenica di marzo, il giorno 3 segnerà il ritorno al passato: un nuovo ciclone scenderà dal Nord Atlantico e si fionderà sul nostro Paese passando dalla Porta del Rodano (Francia); sono previste nevicate storiche in Valle d’Aosta e sul Piemonte con oltre 150 cm di neve fresca (nord della regione). Questo ciclone attiverà anche una forte e mite ventilazione di Scirocco che ci farà sentire di nuovo in autunno, con tanta pioggia al Nord e lungo il versante tirrenico.

In arrivo nuovo ciclone sull’Italia. Attesi 2 metri di neve sulle Alpi piemontesi

Continua l’ondata di maltempo sull’Italia, dopo l’alluvione che ha colpito, in particolare, Vicenza e la provincia. Come conferma Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, un ciclone rimbalzerà nel cuore del Mediterraneo Centrale e non riuscirà ad allontanarsi dall’Italia: il vortice risulterà bloccato ad est dall’Anticiclone Russo, in espansione verso i Balcani, e ad ovest dall’Anticiclone delle Azzorre esteso fino al Portogallo.

Una situazione di blocco che causerà l’approfondimento di un ciclone verso la Tunisia: nelle prossime ore è previsto maltempo su gran parte del Centro-Sud e marginalmente in Emilia Romagna. A nord del fiume Po ci sarà, invece, una tregua più asciutta, con le precipitazioni più intense attese dalle Marche fino alla Calabria, specialmente sul versante orientale della nazione.

E da domani arriverà una nuova e pesante fase perturbata, prima sulle regioni settentrionali, poi ovunque. Insomma, una vivace area ciclonica dominerà l’Italia portando di nuovo piogge e abbondanti nevicate su tutto il Centro-Nord: solo al Sud si apriranno timide schiarite.

Il weekend sarà movimentato dal punto di vista meteo: la giornata del sabato riserverà qualche momento asciutto in più, mentre domenica 3 marzo ci sarà un peggioramento. Saranno, infatti, possibili fino a 2 metri di neve fresca sulle Alpi piemontesi con un impetuoso vento di Scirocco capace di portare anche un altro carico di sabbia dal deserto: potremo avere dunque la neve rosa sulle Alpi a causa del limo in arrivo dal Nordafrica.

Si tratta di una tendenza da confermare. La giornata di domenica sarà pericolosa anche per la Sardegna e per il versante tirrenico.

Irruzione di aria gelida dalla Russia: weekend con freddo e pioggia

Il tempo sta per subire un drastico cambiamento. L’aria artica che sta attualmente affluendo su gran parte dell’Europa riuscirà a raggiungere anche l’Italia, provocando un rapido peggioramento del tempo.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it non ha dubbi su ciò che accadrà tra poche ore. L’aria gelida in arrivo, addossandosi alle Alpi, riuscirà a sfondare in Italia entrando sia dalla Porta della Bora (Alpi Giulie), sia da quella del Rodano (Francia sudorientale). Le conseguenze di questo veemente ingresso saranno due: l’arrivo della Bora farà peggiorare il tempo dal Nordest verso Lombardia, Marche, Umbria e Toscana, mentre l’aria fredda in arrivo da ovest aggancerà un ciclone sulle Baleari il quale si dirigerà verso l’Italia centro-meridionale. Gli effetti saranno importanti.

Nella giornata di venerdì rovesci di pioggia interesseranno il Nordest e la Lombardia, per poi raggiungere Marche, Umbria e Toscana. A causa dell’abbassamento repentino delle temperature la neve potrà raggiungere quote collinari o addirittura rasentare la pianura lombarda entro sera (possibili fiocchi fino a Milano, magari misti a pioggia). Nel contempo, il ciclone sulle Isole Baleari piloterà una perturbazione che impatterà in serata sulla Sardegna, per poi puntare dritto alle regioni centrali e a quelle meridionali, provocando precipitazioni anche abbondanti e, in serata/nottata, nevose fino in collina, specie su Puglia, Molise, Campania e poi Calabria. Sabato, mentre al Nord rimonterà l’alta pressione, ma con venti gelidi, il maltempo dalle regioni adriatiche si sposterà al Sud peninsulare dove insisterà con rovesci di neve in collina, anche sotto forma di bufera, dapprima su Marche e Molise, poi anche su Puglia, Basilicata, Campania e Calabria.

Domenica, un ulteriore aumento della pressione porterà il bel tempo ovunque, ma continueranno a soffiare venti freddi, anche forti al Sud. In questo contesto le temperature subiranno un forte abbassamento con uno scarto anche di 15°C sulle regioni meridionali rispetto agli ultimi giorni. Di notte torneranno le gelate, anche intense sulla Pianura Padana, mentre sulle Alpi si potranno toccare addirittura i -25°C.

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Irruzione artica sull’Italia: torna la neve anche a bassa quota

La settimana appena iniziata vedrà l’Italia piombare nuovamente in inverno, dopo un lungo periodo caratterizzato da temperature ben al di sopra delle medie stagionali e con scarse precipitazioni. Un’irruzione di aria artica è destinata a provocare ulteriori precipitazioni su tutta l’Italia, già dalla giornata odierna, con la neve che questa volta potrà arrivare davvero fin sulle pianure.

Antonio Sanò, fondatore del sito wwww.iLMeteo.it, comunica che oggi le ultime piogge e rovesci temporaleschi insisteranno al Centro-Sud e sulla Sicilia: questi fenomeni perturbati sono eredità del vortice ciclonico della Befana, in progressivo allontanamento verso Sud Est. Nel suo movimento questo ciclone richiamerà a sé aria gelida in discesa dal Nord Europa di origine Artica che riuscirà a sfondare sul bacino del Mediterraneo.

Le temperature subiranno di conseguenza un crollo verticale portandosi fin sotto le medie climatiche di riferimento dopo tanto tempo. Come capita spesso in queste situazione l’atmosfera si manterrà piuttosto instabile con il rischio a più riprese di precipitazioni.

Proprio a causa del calo delle temperature non si esclude la possibilità di nevicate fino in pianura tra martedì 9 e mercoledì 10, specie su Piemonte, Lombardia occidentale ed interno ligure.
Sulle regioni centro-meridionali avremo ancora il rischio più che concreto di temporali e forti venti lungo le coste più esposte a causa del persistere della vasta area ciclonica che rimarrà bloccata sul bacino del Mediterraneo almeno fino a Giovedì 11 Gennaio. Possibili nevicate sugli Appennini oltre i 1300/1400 metri di quota con vere e proprie bufere a causa delle ventilazione piuttosto vivace.

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In settimana duplice sfuriata invernale contro l’Italia: neve anche a bassa quota

Nel corso della settimana appena iniziata arriva l’inverno, con un carico di freddo e pure neve, che potrebbe scendere fino a quote basse per il periodo. Ci attendono due distinte fasi perturbate, che ci traghetteranno verso il mese di dicembre.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, comunica che già nella giornata odierna le correnti fredde in ingresso dalla Porta del Rodano (Francia sudorientale) favoriranno la formazione di un ciclone sui nostri mari in grado di scatenare precipitazioni intense, anche sotto forma di nubifragio e violente raffiche di vento. Questa prima perturbazione colpirà l’Italia entro le prime ore di martedì 28: a causa dei notevoli contrasti tra masse d’aria differenti, non si esclude la possibilità di intense piogge anche sotto forma di nubifragi, che potrebbero causare locali allagamenti in particolare su Lazio, Campania e Calabria.  Visti i forti contrasti tra masse d’aria diverse (mari ancora fin troppo caldi) non sono da escludere dei veri e propri nubifragi con il rischio anche di locali allagamenti (saranno possibili addirittura fino a 150 litri di pioggia in 24 ore) specie su Lazio, Campania e Calabria. Sull’arco alpino si prevedono nevicate fino a quote molto basse, intorno ai 500 metri, soprattutto sulle Dolomiti.

Nel contempo, le temperature sono previste letteralmente in crollo con valori ben sotto le medie climatiche su tutta l’Italia: al Centro Nord sono previste estese gelate fin sulle pianure durante la notte e al primo mattino.

Tra giovedì 30 novembre e venerdì 1 dicembre una seconda perturbazione potrebbe raggiungere l’Italia, innescando nuove ed intense precipitazioni: la fase fredda e movimentata continuerà anche fino alle porte del primo weekend del nuovo mese, con il rischio di sorprese nevose fino a bassa quota. Le aree maggiormente favorevoli alla neve fino a quote via via più basse saranno quelle della Valpadana centro-occidentale, ma non possono attualmente essere esclusi anche alcuni settori dell’Emilia Romagna.

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Meteo, ciclone esplosivo sull’Italia: forte maltempo per giorni

La settimana appena iniziata sarà instabile e perturbata a più riprese, da Nord a Sud; insomma, la primavera sta mostrando tutto il suo lato più eclettico, e all’orizzonte non si vedono figure anticicloniche tali da dispensare un lungo periodo di stabilità atmosferica. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, comunica che questa fase di acuto maltempo prende origine da una vasta area di bassa pressione presente sull’Europa, che per tutta la settimana continuerà a pilotare masse d’aria di origine polare verso il bacino del Mediterraneo. Le correnti fredde in ingresso andranno ad alimentare una ciclogenesi esplosiva sul mar Tirreno. Non è un termine inventato, bensì una precisa definizione meteorologica: un ciclone bomba (o, appunto, ciclogenesi esplosiva) avviene quando un’area di bassa pressione posta alle medie latitudini vede la pressione atmosferica scendere nel suo minimo barico ad una velocità di almeno un millibar (hPa) all’ora per almeno 24 ore. Nella pratica questo si traduce in precipitazioni abbondanti, anche sotto forma di nubifragio e violente raffiche di vento.

Il rischio collegato a queste configurazioni è che si verifichino eventi meteo estremi come nubifragi e, nei casi più eccezionali, le cosiddette ‘alluvioni lampo’ che solitamente interessano fasce ristrette di territorio, scaricando al suolo ingenti quantità d’acqua.

Secondo gli ultimi aggiornamenti saranno maggiormente a rischio le regioni del Nord Est e quelle tirreniche del Centro Sud dove localmente potrebbe cadere fino ad oltre 200/300 l/mq di pioggia in pochissimo tempo, l’equivalente cioè delle precipitazioni attese in oltre 2 mesi. Andrà prestata particolare attenzione anche ai burrascosi venti che soffieranno lungo le coste tirreniche con punte ad oltre 120 km/h (raffiche quindi da Uragano, secondo la scala Beaufort) e il rischio più che concreto di mareggiate specie lungo i litorali di Lazio, Campania e Calabria.

In ultimo, tornerà anche a cadere la neve sulle nostre montagne: complice le temperature tutt’altro che calde: i fiocchi bianchi potrebbero scendere fin verso i 1400/1500 metri di quota sulle Alpi centro orientali. Un evento di tutto rispetto per essere ormai a metà maggio e che non capita da alcuni anni.