L’allarme di Legambiente: “Neve artificiale sul 90% delle piste italiane. E’ insostenibile”

L’Italia è tra i paesi alpini più dipendenti dalla neve artificiale con il 90% di piste innevate artificialmente, seguita da Austria (70%), Svizzera (50%), Francia (39%). E’ quanto emerge dal dossier di Legambiente ‘Nevediversa 2023’, presentato oggi a Torino. La percentuale più bassa è in Germania, con il 25%. Per l’associazione il sistema di innevamento artificiale “non è una pratica sostenibile e di adattamento, dato che comporta consistenti consumi di acqua, energia e suolo in territori di grande pregio”.

I dati che emergono dalle stime sono preoccupanti: considerando che in Italia il 90% delle piste è dotato di impianti di innevamento artificiale il consumo annuo di acqua già ora potrebbe raggiungere 96.840.000 di m³ che corrispondono al consumo idrico annuo di circa una città da un milione di abitanti. “Inoltre – si legge nel rapporto – l’innevamento artificiale richiede sempre maggiori investimenti per nuove tecnologie ed enormi oneri a carico della pubblica amministrazione“. Senza contare che il costo della produzione di neve artificiale sta anche lievitando, passando dai 2 euro circa a metro cubo del 2021-2022, ai 3-7 euro al metro cubo nella stagione 2022-2023. Per questi motivi Legambiente torna a ribadire “l’urgenza di ripensare ad un nuovo modello di turismo invernale montano ecosostenibile, partendo da una diversificazione delle attività. Ce lo impone la crisi climatica che avanza e che sta avendo anche pesanti impatti sull’ambiente montano. Difronte a ciò l’Italia non può più restare miope, ne può pensare di poter inseguire la neve”.

A preoccupare è anche il numero di bacini idrici artificiali presenti in montagna ubicati in prossimità dei comprensori sciistici italiani e utilizzati principalmente per l’innevamento artificiale. Sono 142 quelli mappati nella Penisola per la prima volta da Legambiente attraverso l’utilizzo di immagini satellitari per una superficie totale pari a circa 1.037.377 mq. Il Trentino Alto Adige detiene il primato con 59 invasi, seguito da Lombardia con 17 invasi e dal Piemonte con 16 bacini. Nel Centro Italia, l’Abruzzo è quello che ne conta di più, ben 4.

In parallelo, nel 2023 aumentano sia gli “impianti dismessi” toccando quota 249, sia quelli “temporaneamente chiusi” – sono 138 – sia quelli sottoposti ad “accanimento terapeutico”, ossia quelli che sopravvivono con forti iniezioni di denaro pubblico, e che nel 2023 arrivano a quota 181.Tutti impianti censiti da Legambiente che quest’anno allarga il suo monitoraggio includendo anche altre categorie: quelle degli “impianti un po’ aperti, un po’ chiusi”, ossia quei casi che con le loro aperture “a rubinetto” rendono bene l’idea della situazione di incertezza che vive il settore. In totale sono 84. La categoria degli “edifici fatiscenti”, 78 quelli censiti. Ed infine la categoria “smantellamento e riuso”, 16 i casi censiti.

Alla ministra del Turismo Daniela Santachè, che questo inverno ha avviato un tavolo tecnico per l’emergenza legata alla mancanza di neve in Appennino, “torniamo a ribadire – dice il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani – che avrebbe più senso investire risorse nell’adattamento e non nell’innevamento artificiale. Con un clima sempre più caldo, nei prossimi anni andremo incontro a usi plurimi dell’acqua sempre più problematici e conflittuali. Per questo è fondamentale che nella lotta alla crisi climatica l’Italia cambi rotta mettendo in campo politiche più ambiziose ed efficace, aggiornando e approvando entro la fine di marzo il piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, e rindirizzando meglio i fondi del PNRR”.

Ribaltone meteo: dalla primavera alla neve in 24 ore

E’ in arrivo un ribaltone sul fronte del meteo: sabato 25 febbraio sembrerà di essere ad aprile-maggio, ma domenica ricorderà il tempo di Natale, con neve al Nord fino a quote basse. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, spiega dunque che “in 24 ore passeremo da condizioni tipiche di fine aprile a condizioni natalizie: un ritorno al passato, quindi, dopo aver assaporato un anticipo di piena primavera“. Passeremo dal caldo al freddo, dalla bonaccia alla tempesta, dal sole alla neve.

Non ricordavamo, da tempo, un drastico cambiamento simile: in pratica fino a sabato le temperature oscilleranno sui 17-18°C al Centro-Nord con punte di 20°C, mentre sulle Isole Maggiori, complice lo Scirocco, potremo raggiungere anche i 24-25°C come a fine aprile. Dalla tarda serata del sabato arriverà però lui, il gelo russo. Direttamente dalla zona di Mosca e San Pietroburgo, dove in queste ore si registrano massime di -10/-12°C, ecco che lo spiffero artico invaderà l’Italia ad iniziare dalla Porta della Bora.

Da sabato sera il freddo inizierà a penetrare nella Pianura Padana, al Nord, dove si attende un crollo delle temperature anche di 10 gradi in pianura e di 15-17°C in montagna durante la domenica: nella notte successiva, tra domenica e lunedì, non sono escluse le prime nevicate in pianura tra Emilia e Basso Piemonte, ma il Ciclone di Neve è pronto a colpire soprattutto negli ultimi 2 giorni di febbraio.

La traiettoria del ciclone non è ancora confermata in pieno, ma, al momento, il minimo di bassa pressione dovrebbe fermarsi sul Mar Ligure, spingendo il carico di precipitazioni verso Nord-Ovest ed Appennino settentrionale. E sarebbe un’ottima notizia contro la siccità imperante di queste zone. In pratica, tra lunedì e martedì alcune elaborazioni modellistiche indicano diversi centimetri di neve anche a Torino. Sopra i 500-600 metri è prevista neve abbondante su Emilia, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta. Il tutto condito da venti di burrasca che potrebbero quindi favorire veri e propri blizzard, da domenica sera fino a martedì pomeriggio.

Meteo, da domenica previsto gelo russo: temperature in picchiata di 15°, neve in pianura

L’aria calda proveniente dalla Tunisia si scontrerà con il gelo russo formando la tempesta perfetta e un mix esplosivo. Al momento le mappe meteorologiche indicano uno scontro molto violento, previsto per domenica 26 febbraio quando l’Illusione di Primavera del sabato lascerà il posto al freddo pungente russo su gran parte dell’Italia, specie al Centro-Nord. Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma infatti il ribaltone da questa domenica, con l’arrivo di un vero e proprio colpo di coda dell’inverno. Sono attesi venti di burrasca di Bora e Tramontana, in attivazione già da sabato sera sull’Alto Adriatico: domenica insieme al vento gelido, di lontana estrazione russa, avremo nevicate a bassa quota tra Marche ed Emilia Romagna, localmente non sono esclusi fenomeni parossistici quali temporali di neve, graupel o neve tonda e, nella notte tra domenica e lunedì, nevicate deboli fin sulle coste e in pianura al Nord.

Lunedì 27 febbraio potrebbe essere poi la giornata del Ciclone di Neve al Centro-Nord con fenomeni fino in pianura non esclusi su Piemonte, Emilia Romagna, Marche, Umbria e Toscana. Ma come sempre, per avere una previsione attendibile a 4-5 giorni dobbiamo aspettare le conferme successive delle elaborazioni modellistiche. Al momento è una tendenza, quel che è certo è il crollo delle temperature di domenica 26 febbraio, con un calo fino a 15-17°C in montagna (!) e fino a 10 gradi in meno anche in pianura: da una primavera quasi estiva a un inverno italiano tipico di 30 anni fa, prima dell’acuirsi del riscaldamento globale.

Intanto, fino a sabato compreso, vivremo l’Illusione di Primavera con temperature ovunque sopra la media: il piacere più intenso di vivere giornate soleggiate e miti sarà relegato al Sud; al Centro-Nord, infatti, saranno frequenti le nubi e anche qualche piovasco specie tra Lombardia, Veneto ed Emilia.
In sintesi, quando ormai tutti eravamo pronti a fare il cambio di stagione, ecco che arriva un nuovo nocciolo gelido russo con un periodo freddo atteso anche per buona parte della prossima settimana.

Nel dettaglio, per la giornata di venerdì 24: al nord è prevista pioviggine con nubi basse (specie al Nord Ovest); nubi sparse, specie sulle tirreniche, al Centro mentre permane il bel tempo al Sud. Infine, per sabato 25 al Nord sono previste nubi e qualche pioggia a Sud del fiume Po, al Centro si prevede un clima caldo con peggioramenti e temporali su Toscana e Sardegna, mentre il Sud sarà soleggiato con un caldo anomalo, tipico di fine aprile. La tendenza: domenica irruzione artica con neve a bassa quota sulle adriatiche e poi verso Pianura Padana, Toscana ed Umbria. Venti di burrasca.

Arriva l’uragano mediterraneo: ‘MediCane’ porta nubrifragi di neve al Sud e sulle isole

Dopo il freddo artico di Nìcola, c’è il rischio che si formi sulle isole maggiori, eccezionalmente e fuori stagione, un ‘Medicane’, un Mediterranean hurricane o uragano mediterraneo. Se questa ipotesi fosse confermata avremmo severo maltempo intorno alla Sicilia con accumuli nevosi eccezionali. Si stima che potrebbero cadere fino a 150 cm di neve fresca sull’Etna e fino a 100 cm su Aspromonte, Peloritani, Nebrodi e localmente fino alle Madonie. Intanto, il nocciolo artico russo continua a raggiungere l’Italia dalla Porta della Bora: le correnti fredde arrivano direttamente dalla pianura del fiume Volga, dove il termometro segna -20°C di notte e -10°C di giorno.

Lorenzo Tedici, meteorologo de ilmeteo.it, indica nelle giornate di giovedì e venerdì il picco del maltempo. In questi ultimi giorni, infatti, l’afflusso di aria artica continentale secca dalla Russia ha fatto scendere le temperature su tutto il Paese, ma le precipitazioni sono state scarse o assenti. Nei prossimi giorni, un ciclone nordafricano potrebbe arrivare carico di aria umida e mite e associato al ciclone, scontrandosi con l’aria artica, causerebbe maltempo estremo su alcune regioni del Sud e del Centro.

Nel dettaglio, tra oggi e domani è prevista la risalita del ciclone dal Sahara verso lo Stretto di Sicilia e il Canale di Sardegna; il vortice potrebbe intensificarsi molto velocemente davanti alla Tunisia ed assumere un ‘cuore caldo’: con questa previsione si svilupperebbe una forte instabilità associata a forti venti.
Si potranno quindi avere dei veri e propri ‘nubifragi di neve’ tra stasera e venerdì all’estremo Sud, ma non è escluso che il ciclone, o ‘Medicane di neve’, possa portare tanta neve anche in Sardegna, specie sul Gennargentu, come già successo negli ultimi giorni.

Prima però nelle prossime ore ci sarà un ulteriore calo delle temperature: il termometro in montagna si porterà fino a 12 gradi sotto le medie climatiche del periodo, mentre in pianura qualche nevicata arriverà a macchia di leopardo dalla Romagna fino alla Puglia. Qualche fiocco svolazzante è previsto anche sulle Alpi occidentali, non sufficiente però a sconfiggere la persistente e pesante siccità che sta ancora interessando in particolare il Piemonte. In sintesi, dopo il freddo russo arriverà un ciclone tunisino con aria calda: il mix sarà esplosivo con fenomeni estremi attesi al Sud e sulle Isole Maggiori. L’arrivo eccezionale del nocciolo artico NìKola era stato previsto da giorni e il Meteo ha confermato un quadro estremo e molto raro con l’attivazione del gelido vento Buran sulle Pianure Sarmatiche.

Meteo, è arrivato NìKola: porterà una settimana di gelido inverno

Ormai ci siamo: è arrivato NìKola, un nocciolo d’aria gelida in discesa dalla Russia, che provocherà verosimilmente effetti pesanti su gran parte delle regioni per tutta la settimana. Il rischio, oltre al gelo, è che si verifichino diffuse precipitazioni, nubifragi, e anche neve a bassa quota. Si apre così una settimana di crudo inverno per il nostro Paese.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, comunica che nella giornata odierna un flusso di correnti d’aria di origine artico-continentale dilagherà sul bacino del Mediterraneo, tuffandosi direttamente dalla Porta del Rodano: una parte dell’intenso flusso in uscita dal Rodano favorirà la formazione di un minimo depressionario (Vortice Ciclonico) proprio tra il mar Ligure e il mar Tirreno. Oggi il maltempo colpirà il nostro Paese a iniziare dal Nord Ovest, con nevicate fino a bassa quota tra basso Piemonte, interno ligure ed Emilia occidentale.

Col passare delle ore il vortice ciclonico si sposterà verso Sud-Est: saranno possibili precipitazioni intense su Toscana, Lazio, Campania, Calabria e sulle due Isole Maggiori. Grazie a un cospicuo calo delle temperature, la neve potrà scendere copiosa sull’Appennino con fiocchi che potranno spingersi fin sotto i 100 metri di quota specie sul versante adriatico. Martedì 7 attenzione alla Sicilia: la particolare configurazione attesa potrebbe dar luogo a fenomeni piovosi molto intensi, anche sotto forma di nubifragio sui settori occidentali dell’isola.

Anche per il resto della settimana le condizioni meteo climatiche si manterranno instabili e soprattutto fredde da Nord a Sud, con il rischio di nevicate fino in pianura sul versante adriatico tra Romagna e Marche. Su Sicilia e Sardegna insisteranno ancora per tutta la giornata di Giovedì forti precipitazioni, localmente a carattere di nubifragio, nevose sulla Sardegna a 5-600 metri, a quote superiori sulla Sicilia.

Oltre alle intense precipitazioni, localmente anche nevose, a far notizia saranno le temperature, che si porteranno di circa 7-8°C al di sotto delle medie climatiche di riferimento, in particolare sulle regioni del Centro Sud per tutta la settimana. Attenzione inoltre al freddo notturno che si registrerà soprattutto al Nord dove sono previsti maggiori aree di sereno che favoriranno una maggior dispersione del calore verso la libera atmosfera e un conseguente più rapido ed intenso raffreddamento alle basse quote. Su molte aree della Pianura Padana infatti la colonnina di mercurio potrà scendere di parecchi gradi sotto la soglia del gelo.

Un’altra ondata di caldo anomalo ma dal weekend ritorna il gelo con Nìkola

Febbraio inizia con un’altalena termica: le temperature saliranno repentinamente e in modo anomalo entro il weekend, in particolare nei valori massimi, poi, da lunedì prossimo, tornerà il freddo con il nocciolo gelido russo NìKola. Lorenzo Tedici, meteorologo de ilmeteo.it, conferma un quadro dinamico con la rimonta dell’Anticiclone delle Azzorre nelle prossime ore anche al Sud: “E’ previsto bel tempo quasi ovunque con massime fino a 15 gradi persino in Pianura Padana – spiega -. L’alta pressione ci accompagnerà fino a domenica, con alcuni ‘nei’ da segnalare: le minime al mattino resteranno piuttosto basse con locali gelate al Centro-Nord, alcuni addensamenti per nubi basse non sono esclusi in Pianura Padana e lungo il versante tirrenico“.

La sorpresa potrebbe arrivare la prossima settimana con una configurazione tipica quasi da Buran, vento caratteristico delle steppe della pianura sarmatica: il nocciolo gelido russo NìKola si sta avvicinando all’Italia portando abbondanti nevicate tra Ucraina e Romania, con il gelo che si spinge anche sui vicini Balcani.
Quest’aria fredda, al momento, è prevista dilagare verso l’Italia dalla Porta delle Bora già da domenica sera quando inizialmente qualche fenomeno temporalesco potrebbe insistere sul versante adriatico associato anche a locali grandinate fuori stagione.
In seguito, con l’afflusso diffuso dell’aria gelida, sono previste nevicate fin sulle spiagge adriatiche dal Veneto alla Puglia, fiocchi bianchi su gran parte del Centro-Sud e un crollo delle temperature anche di 10 gradi: l’altalena dunque ci porterà a salire di 5-8 gradi fino a domenica per poi scendere improvvisamente di 10°C con la nuova settimana.

Questo è lo scenario più gelido previsto dai modelli; se la traiettoria di NìKola risulterà più orientale (come a volte accade quando le irruzioni arrivano dalla Russia in un quadro sinottico successivo ad un periodo altopressorio delle Azzorre) allora i fenomeni nevosi saranno più probabili solo dall’Abruzzo in giù.
La minaccia di NìKola però è reale perché c’è già tantissima neve da Bucarest a Sarajevo e il gelo russo in avanzamento verso la Polonia e la Repubblica Ceca.

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In arrivo una nuova ondata di gelo, attese bufere di neve

Freddo in arrivo dalla zona del Volga. Dalla Russia meridionale correnti artiche scenderanno verso la Romania ed i Balcani poi gradualmente entreranno in Italia causando un calo delle temperature di almeno 5-6 gradi rispetto agli ultimi giorni. Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma che il ‘colpevole’ di questa irruzione polare è ancora l’Anticiclone delle Azzorre che, pigramente, staziona sulle Isole Britanniche e favorisce l’affondo di un’altra bordata gelida di Attila. In sintesi, con lo spostamento meridiano dell’Anticiclone delle Azzorre verso Inghilterra e Danimarca, la porta orientale verso la Russia rimarrà spalancata e permetterà l’ingresso alle correnti gelide della steppa.
Nelle prossime ore inizierà ad affluire questa massa d’aria fredda e secca da Nord-Est interessando in particolare il versante adriatico dove potrebbe attivare anche il famoso effetto ASE (Adriatic Snow Effect): questa configurazione meteorologica, in italiano ‘Effetto Nevoso causato dal mare Adriatico’ vede una massa d’aria fredda e secca in discesa dalle vallate delle Alpi Dinariche acquisire calore ed umidità durante l’attraversamento del Mare Adriatico. La massa d’aria in questo modo si trasforma da ‘molto fredda e secca’ a ‘fredda ma anche umida’, capace di scaricare nevicate intense sui contrafforti appenninici e spesso anche fin sulle spiagge adriatiche.
Da questa sera con l’Ase potremo quindi incontrare nevicate fino a quote collinari in Abruzzo e Molise, poi gradualmente durante il weekend non sono escluse spruzzate di neve fin sulle spiagge. Insomma l’ennesima bordata gelida di Attila, questa volta dalla regione del Volga, causerà un ulteriore peggioramento dalle Basse Marche fino al Sud. Anche sul Nord Italia e sul medio Tirreno ritroveremo un calo significativo delle temperature ma in genere il tempo resterà asciutto ed in prevalenza soleggiato.
In sintesi, nelle prossime ore, sono attese precipitazioni su Basse Marche, Abruzzo, Molise e al Sud; la quota neve al Centro sarà intorno ai 300-400 metri mentre al Sud i fiocchi scenderanno fino ai 700 metri della Campania e i 900 metri di Calabria e Sicilia.
Venerdì la situazione sarà simile ma più fredda ed instabile con la neve che potrebbe scendere fino a bassa quota sul versante adriatico del Centro e fino a circa 600 metri al Sud.
Nel weekend avremo due giornate simili ma un po’ diverse: sabato sono previste temperature decisamente basse su tutto lo Stivale con valori circa 6-8°C inferiori alle medie del periodo, mentre da domenica è attesa una temporanea spinta da parte dell’Anticiclone con qualche schiarita e temperature massime in leggero aumento.
La tendenza però vede un’altra discesa polare da Nord per i Giorni della Merla prima di un inizio di febbraio decisamente più mite e soleggiato: ma è solo una tendenza, vedremo cosa ci dirà la ‘Merla’ dal suo camino, durante i giorni che secondo la tradizione sono i più freddi dell’anno.

Meteo, sciabolate artiche di Attila ancora per altri dieci giorni

L’Anticiclone delle Azzorre è andato in vacanza in Irlanda e, in questo modo, condiziona il tempo italiano: infatti con la posizione anomala, sulle Isole Britanniche, dell’Anticiclone oceanico azzorriano, le correnti continueranno ad affluire da Est Nord-Est verso il nostro Paese per altri 10 giorni. Dalla Porta della Bora, e anche direttamente dai Carpazi, affluirà aria polare-artica verso le regioni adriatiche ed il Sud. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma “una probabile fase sotto media termica almeno fino alla Candelora, il 2 febbraio, in compagnia del Generale Inverno padrone del Mediterraneo Centrale: su questa zona infatti stazionerà una vasta depressione che richiamerà altra aria fredda da giovedì 26 gennaio in poi”.

Intanto, però, nelle prossime ore godremo di un generale miglioramento con il ritorno di momenti soleggiati in particolare al Sud e sul versante tirrenico; si tratterà di un’alternanza di sole e nubi ma con temperature massime oltre i 10 gradi anche in Pianura Padana. Al Sud andremo oltre i 15°C e, comunque, sia oggi sia domani il tempo sarà discreto: da giovedì pomeriggio, gradualmente, entreranno invece correnti di lontana estrazione russa che porteranno di nuovo delle nevicate moderate sull’Appennino dalle Marche fino alla Sicilia, inizialmente a quote di alta collina poi in calo fino ai 200 metri al Centro e fino ai 400-600 metri al Sud. In sintesi, il tempo sta migliorando ma la porta non è chiusa e la finestra è spalancata verso Est e nei prossimi giorni spifferi freddi porteranno un nuovo calo di 5-7 gradi su medio Adriatico e meridione.

Durante le prossime ore avremo dunque le ultime nevicate sul Piemonte occidentale, anche a quote collinari, e altra neve sulle Alpi centro-orientali oltre i 600 metri. Il resto del Nord vivrà un tempo spiccatamente variabile con qualche piovasco alternato a sprazzi di sole, timidi. Al Centro troveremo qualche residua pioggia in Sardegna e sulle Adriatiche in un contesto più mite e soleggiato, mentre al Sud il bel tempo sarà disturbato solo da qualche piovasco serale in Sicilia. Domani il meteo sarà simile, mentre da giovedì, e almeno fino alla fine del mese, il medio Adriatico ed il Sud fronteggeranno altre nevicate e condizioni invernali. Anche i Giorni della Merla sono previsti decisamente freddi per queste zone, mentre al Nord il tempo sarà migliore: come dire, avremo un’Italia ribaltata con l’Inverno che resterà protagonista dalle Marche in giù.

L’Italia nella morsa del maltempo. Scuole chiuse per neve e allerta per la piena di fiumi

L’Italia stretta nella morsa del maltempo almeno fino alla prossima settimana. Neve e vento continuano a imperversare sull’intera penisola, con l’allerta meteo che oggi è arancione su Emilia-Romagna e Marche e gialla su Abruzzo, Molise e su settori di Umbria, Campania e Basilicata. Per domani, l’allerta resta su Marche, Abruzzo e su settori di Emilia-Romagna, Campania e Sicilia.
Scuole chiuse in molti comuni del centro Italia con situazioni di pericolo soprattutto a Senigallia, in provincia di Ancona, dove, a causa della pioggia battente, il livello del fiume Misa è salito in mattinata per poi, fortunatamente, abbassarsi. Scuole chiuse anche all’Aquila a causa della nevicata: come comunicato dal  sindaco Pierluigi Biondi, sono stati attivati 12 mezzi del Comune con l’ausilio di 13 ditte private per ripristinare la viabilità. L’invito dell’amministrazione comunale è a mettersi in macchina solo se strettamente necessario.

In Campania la protezione civile ha prorogato fino alle 9 di domani mattina l’avviso di allerta meteo gialla solo sulle zone 1 e 3 (piana campana, Napoli, isole del Golfo, area vesuviana; penisola sorrentino-amalfitana, monti di Sarno e monti picentini). Permane la criticità idrogeologica, anche in assenza di precipitazioni, sulla fascia costiera centro-settentrionale.

Disagi in Toscana a causa delle abbondanti e forti nevicate che dalle prime ore dell’alba hanno interessato soprattutto l’entroterra, dove ha nevicato oltre i 300-400 metri di quota, in particolare sulle province di Firenze e Arezzo. Colpite la Val d’Orcia, la Valdichiana e l’Amiata, dove gli operai della provincia con le ditte specializzate sono al lavoro per limitare i disagi sulla viabilità. Inoltre, il sistema di Protezione Civile sta intervenendo a ritmo serrato a Badia Tedalda, in provincia di Arezzo, dove la neve ha raggiunto oltre 1 metro. Alcune frazioni sono isolate e senza luce, Enel sta portando gruppi elettrogeni in supporto. Criticità anche a Chiusi della Verna e Sestino. Sono stati salvati gli escursionisti in difficoltà sul Monte Falco dal Soccorso Alpino e Speleologico Toscano dopo un viaggio nella bufera di neve.  L’allerta meteo per rischio neve è stata prolungata fino alle 17 di oggi, mentre dalla mezzanotte è stata diffusa l’allerta gialla per rischio ghiaccio.

Ed è ancora allerta alta in Emilia Romagna per mareggiate, piene dei fiumi e frane. Interessato, in particolare, tutto il litorale e l’Appennino romagnolo, già colpiti nella notte dal maltempo: a causa di abbondanti piogge e nevicate, sono sorte diverse criticità, in particolare nelle province di Rimini e Forlì-Cesena. Tra i disagi dovuti al maltempo, diversi problemi alla rete elettrica nell’Appennino romagnolo e nel riminese, con oltre 5000 interruzioni in risoluzione. L’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e Protezione civile, in stretto raccordo con Enel e Prefettura sta lavorando per ridurre le criticità. I vigili del fuoco dei comandi di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna stanno operando per numerosi soccorsi legati al maltempo. Sino ad ora, con una situazione ancora in evoluzione, sono oltre 200 gli interventi svolti. Stanotte sono state salvate due persone che erano rimaste bloccate nella propria auto a Coriano (Ravenna) a causa dell’innalzamento delle acque di un torrente. A Bologna è scattato il piano-neve con alcuni spazzaneve attivati sui colli dove le strade ieri sera sono state salate. Anche in città, dall’una fino alle 7, è stata fatta una salatura della viabilità principale e quella manuale dei marciapiedi nelle zone prioritarie previste dal Piano (scuole, fermate del Servizio ferroviario metropolitano, ponti).

Allerta anche in Piemonte, dove la quota delle nevicate sarà prossima al suolo sulle zone di pianura tra Astigiano ed Alessandrino e dove si potranno registrare accumuli fino a 5 centimetri. Sui 300-400 metri verso il cuneese la neve potrà raggiungere gli 8-10 centimetri. Le nevicate interesseranno in modo moderato le zone montane e pedemontane comprese tra Alpi Marittime e Cozie settentrionali e qui sono attesi accumuli fino a 30-40 cm di neve fresca a fine giornata.
A Torino, ieri sera il Comune ha previsto un intervento di insalamento che ha interessato la viabilità dell’alta collina, con 11 mezzi operativi a partire dalle 21. GTT inoltre provvederà all’insalamento delle fermate del trasporto pubblico in collina. In città, sotto i 500 metri, è invece prevista pioggia. L’evolversi della situazione sarà costantemente monitorata dalla Cabina di regia Neve che adotterà gli interventi che potranno rendersi necessari.

Meteo, ciclone Thor si intensifica: week-end con temporali e vento

Pieno inverno in Italia con il freddo che si sposta anche verso le regioni meridionali: il Ciclone Thor è in piena azione e ci accompagnerà almeno fino alla fine del mese. Tanta la neve caduta in montagna, qualche incertezza in più sulle città di pianura del Nord con fiocchi timidi nascosti tra la pioggia: come mai non nevica più in modo intenso in alcune città del Nord a gennaio? Molti si saranno domandati come mai scendiamo spesso fino a temperature di 2-3°C sopra lo zero, non riusciamo ad arrivare a zero e dal cielo arriva solo una pioggia fredda. La risposta sta nel Global Warming, nel riscaldamento globale: solo negli ultimi 10 anni, in alcune città italiane, la temperatura media è aumentata almeno di 1 grado; se sottraiamo questo grado alle temperature degli ultimi giorni avremmo avuto nevicate abbondanti anche a Milano, Genova e Torino sia martedì che ieri. Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma dunque questa tendenza verso un riscaldamento globale anche se, laddove l’aria fredda più pesante è ristagnata nei bassi strati, le nevicate sono arrivate anche in pianura, come avvenuto ieri al Nord-Est ed in particolare in Emilia. Ne sarebbe caduta di più senza il Global Warming.

Nelle prossime ore altra aria fredda affluirà comunque dall’Atlantico settentrionale, aria polare marittima che farà scendere la neve fino ai 300-400 metri di quota anche al Sud: questa aria fredda, a contatto con il mare ancora caldo (dopo l’estate rovente del 2022 le temperature dell’acqua sono ancora miti), formerà un vortice profondo e pericolosissimo. In serata è prevista una pressione quasi da uragano, 988 hPa, che causerà venti di tempesta sul Basso Tirreno e onde fino a 9 metri verso la Calabria tirrenica. Al momento la previsione indica un fortissimo aumento del moto ondoso in serata soprattutto verso le coste tirreniche delle province di Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia.

Oltre al vento e alle mareggiate sarà un venerdì nero dal punto di vista meteo con forti piogge su Isole Maggiori, Sud peninsulare ed alto versante adriatico: la neve cadrà a quote bassissime tra Romagna e Marche e fino ai 400 metri al meridione. In sintesi, in Calabria potremo avere dei blizzard di neve tipici del Canada, tantissimo vento e abbondanti nevicate. Un giorno polare anche al Sud. Nel weekend poi il vortice tempestoso risalirà verso le regioni adriatiche continuando a portare tanta neve dalle Marche fino al Molise a quote basse fino ai 200 metri, (la neve cadrà anche tra Calabria e Basilicata ma in attenuazione), poi domenica la situazione rimarrà simile con maltempo al meridione e sul settore orientale. Altrove troveremo anche delle schiarite che favoriranno però intense gelate notturne: le minime saranno intorno ai -5°C in Pianura Padana, intorno allo zero al Centro, 3-4 gradi al Sud. In sintesi il Ciclone Thor si intensificherà e ci aspetterà per un appuntamento importante lunedì 23 gennaio: 40-70 centimetri di neve fresca in Abruzzo e Marche oltre i 300 metri; se questo appuntamento venisse confermato prepariamoci ad una Big Snow adriatica, una grande nevicata tipica del mese di gennaio, nonostante il Global Warming.

 

Venerdì 20. Al nord: neve in Emilia Romagna anche in pianura poi migliora, variabile altrove con schiarite ad Ovest. Al centro: maltempo su Sardegna, Lazio ed adriatiche con neve a bassissima quota. Al sud: maltempo con neve a quote collinari, venti in rinforzo fino a tempesta con forti mareggiate entro sera.

Sabato 21. Al nord: asciutto, ma con nuvole sparse e forti gelate notturne. Al centro: maltempo sulle adriatiche con neve a bassa quota. Al sud: maltempo forte e neve in collina.

Domenica 22. Al nord: neve in Emilia, tante nubi altrove. Al centro: neve in collina specie sulle adriatiche. Al sud: instabile con neve in collina.

Lunedì 23 tanta neve sulle Adriatiche con possibile nuovo peggioramento nevoso anche verso il Nord; Ciclone Thor previsto in azione invernale fino alla fine del mese.