Auto, i rincari delle assicurazioni negli ultimi anni

Secondo l’Ivass, a giugno 2024 il prezzo medio della Rc auto è di 403 euro, in aumento su base annua del 6,2% in termini nominali e del 5,4% in termini reali. Un record che non si aveva dal giugno del 2019 quando era pari a 406 euro. Nell’infografica INTERATTIVA di GEA sono riportati gli ultimi rincari delle assicurazioni auto a giugno 2019, gennaio 2022 e giugno 2024.

Negli Usa aumentano costi assicurazioni sulla casa: colpa del riscaldamento globale

Tornare a vivere a Pensacola ha rappresentato per Jack Hierholzer un ritorno alle origini, ma a meno di tre anni di distanza sta pensando di lasciare questa città della Florida settentrionale, spinto dall’assicurazione sulla casa, diventata proibitiva. Da quando si è trasferito qui, il suo premio di rischio è triplicato a 6.500 dollari, in parte a causa dell’aumento dei costi degli assicuratori legati ai rischi climatici dovuti al riscaldamento globale. La sua è solo una delle tante storie di questo genere. “I miei figli sono nati a Pensacola e abbiamo molti amici e persino la famiglia lì“, spiega, ma “io lavoro totalmente da remoto, quindi posso vivere ovunque purché abbia una connessione internet a banda larga. Se la situazione diventa difficile, possiamo trasferirci. E lo faremo“.

I beni distrutti da fenomeni naturali hanno superato i 140 miliardi di dollari di valore negli Stati Uniti nel 2022, di cui 90 miliardi assicurati, secondo i dati del riassicuratore Munich Re. Secondo la compagnia, che assicura gli assicuratori, il 70% del totale è legato ai danni causati dall’uragano Ian, che ha attraversato la Florida lo scorso settembre. L’ultimo rapporto del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) ha sottolineato che il riscaldamento globale sta “già avendo un impatto sui fenomeni naturali in tutte le regioni del mondo“. Man mano che questi fenomeni diventano più estremi e più regolari, i costi per gli assicurati aumentano progressivamente.

Negli Stati Uniti, i premi per il rischio casa sono aumentati del 9% nell’ultimo anno, e in alcuni Stati anche di più, secondo l’Insurance Information Institute (III), che rappresenta i professionisti del settore. La causa principale è l’aumento dei costi di riassicurazione e dei materiali di ricostruzione. Per quanto riguarda la riassicurazione, l’aumento è del 30-40% in un anno, secondo il direttore delle comunicazioni dell’III, Mark Friedlander. “Vediamo che i costi di riassicurazione aumentano di anno in anno, e chiaramente il rischio climatico è la causa principale“, dice. I costi di ricostruzione, invece, sono aumentati del 30% negli ultimi cinque anni, soprattutto a causa delle interruzioni delle forniture causate dalla pandemia.

A livello statale, una serie di fattori locali si sono aggiunti alle sfide create dal riscaldamento globale. In California, ad esempio, i premi di rischio sono più bassi della media nazionale, secondo il III, soprattutto grazie a leggi che consentono ai governi locali di avere voce in capitolo sugli aumenti. Se da un lato questa può essere una buona notizia per i proprietari di case, dall’altro ha reso la vita difficile agli assicuratori, che si sono trovati nell’impossibilità di trasferire i costi associati agli incendi boschivi, una calamità naturale sempre più frequente. Questo ha spinto State Farm, uno dei principali assicuratori, ad annunciare che d’ora in poi rifiuterà qualsiasi nuovo cliente in California, “a causa del rapido aumento dell’esposizione ai disastri naturali“.

In Florida, i premi sono aumentati a causa di diversi fattori, secondo il III, tra cui la legge locale particolarmente protettiva che consente ai consumatori di fare causa al proprio assicuratore. L’aumento dei costi legati agli uragani è un’altra ragione. “I fattori umani si sommano ai rischi climatici, ed è la combinazione perfetta per un forte aumento dei premi assicurativi“, ammette Friedlander.

Mentre i proprietari di case hanno visto aumentare la loro assicurazione, il numero di persone senza assicurazione è rimasto stabile a circa il 7%, sottolinea l’Istituto, soprattutto a causa dell’obbligo di sottoscrivere un’assicurazione come parte del mutuo per la casa. Per Jack Hierholzer, però, l’assicurazione sulla casa gli costa ogni mese più delle rate del mutuo, il che lo spinge a riflettere su cosa fare. “Se il costo dell’assicurazione è pari all’acquisto di una nuova casa ogni 12 anni, per me è più sensato fare a meno dell’assicurazione, pagare il mutuo e incrociare le dita“.

Il monopattino elettrico alla conquista dell’Italia: ora si attendono le regole

L’Italia è stata travolta dalla ‘monopattino-mania’ subito dopo la fase più difficile della pandemia, potendo sfruttare la spinta generata dagli incentivi varati dall’esecutivo. Al boom del 2020 è seguito anche quello del 2021 in termini di vendita, mentre nelle grandi città hanno trovato sempre più spazio i monopattini elettrici utilizzati come mezzo per la sharing mobility. Una rivoluzione che in Europa si era fatta strada con qualche anno di anticipo rispetto al nostro Paese, rendendo il monopattino un mezzo non solo molto usato, ma anche molto discusso.

Nel 2021 – ultimo dato completo disponibile – il noleggio medio dei monopattini elettrici è stato di quasi 12 minuti, per una percorrenza media di 2,3 chilometri. Un dato emerso dall’osservatorio ‘Energy & Strategy’ della School of Management del Politecnico di Milano, che ha evidenziato anche come i noleggi complessivi siano stati quasi 18 milioni, con più di 41 milioni di chilometri percorsi, in crescita rispettivamente del 138% e del 186% sui numeri del 2020. Secondo l’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility, nel 2021 un veicolo condiviso su tre, in Italia, è stato un monopattino elettrico, e se si escludono le automobili, la percentuale di noleggi di monopattini elettrici è totalizzante sul fronte delle alimentazioni green (nove noleggi su dieci).

La statistica è legata anche alla graduale riduzione delle modalità di lavoro agile, che ha riportato molti italiani nelle sedi aziendali: per chi deve coprire un percorso relativamente breve, inferiore ai 4 chilometri, il monopattino elettrico è diventato la soluzione più gettonata per aggirare il traffico e ridurre le emissioni. Il fatto che questo mezzo di trasporto sia diventato un compagno di viaggio inseparabile per molti italiani è testimoniato da altri due fattori: l’intervento della politica – che già nel novembre del 2021 ha varato alcuni correttivi come la riduzione dei limiti di velocità, l’obbligo di dotazione degli indicatori luminosi di svolta e di freno su entrambe le ruote (dal luglio del 2022 per i nuovi modelli, entro il primo gennaio del 2024 per i mezzi già circolanti) e il divieto di sosta sui marciapiedi – e il triste dato relativo agli incidenti stradali.

Anche per questa ragione, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, alla fine del 2022 ha annunciato la possibilità di modificare il Codice della strada: “Casco obbligatorio e targa su ogni monopattino è qualcosa che voglio inserire, per tutelare la sicurezza di chi va sul monopattino ma anche quella dei passanti, visto che spesso sfrecciano ad alta velocità non solo sulle strade ma anche sulle piste ciclabili”. Attualmente nessun Paese europeo ha imposto il casco obbligatorio, mentre in Germania sono obbligatorie sia l’assicurazione sul mezzo, sia la targa, e in Francia è stata richiesta l’introduzione dell’assicurazione come vincolo.