Il lato oscuro del Black Friday: boom di acquisti ma schizzano le emissioni di CO2

E’ arrivato il tanto atteso Black Friday, che per un giorno – ma a dire il vero anche per una settimana – spinge sugli acquisti, complici grandi sconti e offerte speciali. Prezzi ribassati che, se da un lato fanno bene al portafoglio, dall’altro rischiano di far diventare questo venerdì ancora più nero per l’ambiente. E le ragioni sono tante, a cominciare dalla questione trasporti, soprattutto a causa degli acquisti online. Un prodotto comprato sul web, infatti, deve essere imballato, spedito e consegnato al domicilio del cliente, passando da hub e magazzini vari, spesso percorrendo migliaia di chilometri a bordo di aerei e camion prima di arrivare a casa dell’acquirente.

“Quando sono milioni i consumatori che fanno acquisti contemporanei in un arco di tempo ristretto – spiega Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima)i costi ambientali si impennano raggiungendo livelli altissimi”. In base alle stime di Sima, gli italiani che acquisteranno online e nei negozi fisici durante l’intera settimana del Black Friday, contribuiranno all’immissione in atmosfera di circa 500mila di tonnellate di CO2 a livello globale.

Non solo. Secondo un white paper di Up2You Insight dedicato alle emissioni nel settore retail, in Europa, durante il Black Friday dello scorso anno i camion impiegati per trasportare i pacchi nei magazzini e nei negozi hanno rilasciato nell’aria 1,2 milioni di tonnellate di CO2. Questo dato rappresenta un aumento del 94% rispetto a una settimana media, equivalente alle emissioni di circa 7.000 voli da Parigi a New York. Complessivamente, il 25% delle emissioni globali è attribuibile alle attività commerciali e se si pensa che il giro d’affari in Italia sfonderà la soglia dei 4 miliardi di euro (dati Codacons), in aumento del 15% rispetto al 2022, è evidente che la questione ambientale esiste.

Eppure, secondo la recente ricerca Unguess-Scalapay, un consumatore su due considera decisivo nel comportamento d’acquisto l’impatto ambientale nella scelta di cosa e dove comprare durante questo Black Friday. Ogni italiano spenderà quest’anno tra i 216 e i 238 euro, ma la Gen Z (cioè i giovani fino a 26 anni) sarà quella più propensa agli acquisti green. E in questa direzione spinge anche il Wwf. “Il Pianeta non fa sconti”, dice l’organizzazione ambientalista, che punta il dito contro “il sovra consumo camuffato da affare” che raggiunge l’apice in questo periodo, soprattutto nel settore della moda. “Ci contendiamo vestiti e prodotti di moda, che acquistiamo magari a un prezzo basso – spiega il Wwf – per poi indossarli pochissime volte e buttarli velocemente”.

Dietro il costo molto basso che paghiamo per portare a casa quel capo si nascondono infatti “l’utilizzo di materie prime di bassa qualità e additivi chimici – ricorda l’associazione – elevate emissioni di gas serra, l’utilizzo e lo spreco di risorse come suolo e acqua e l’inquinamento delle falde acquifere e degli ecosistemi acquatici, ma anche lo sfruttamento di lavoratori che spesso vivono dall‘altro capo del mondo”.

merce contraffatta - pericolo per ambiente

Arriva il Black Friday, pericolo per ambiente su merce contraffatta

Le merci contraffatte fioriscono sul web durante il Black Friday, che è già iniziato in alcuni negozi, e questo rappresenta un problema non solo per i consumatori, ma anche per l’ambiente. E’ l’avvertimento lanciato dall’Unione dei Produttori (Unifab), un’associazione impegnata nella lotta contro il commercio di questi prodotti. In un comunicato, Unifab, che rappresenta più di 200 aziende in Francia, avverte che “offerte allettanti e promozioni insolite sono una manna dal cielo per venditori senza scrupoli che non esitano ad abusare dei consumatori vendendo loro prodotti contraffatti“. Questi articoli contraffatti sono “sinonimo di pericoli per la salute e la sicurezza, l’ambiente e l’economia“, prosegue la dichiarazione.
Le merci contraffatte non sono generalmente riciclabili e hanno un’impronta di carbonio “disastrosa” dovuta al fatto che vengono trasportate dai Paesi in cui sono prodotte – in particolare dalla Cina – e alla “moltiplicazione dei viaggi per coprire le tracce”. “La loro produzione è all’origine di massicci scarichi di prodotti tossici nell’ambiente“, aggiunge l’associazione.

Il commercio della contraffazione va a beneficio della “criminalità organizzata e delle reti mafiose” e, secondo Unifab, comporta la perdita di 6,7 miliardi di euro all’anno in vendite dirette in Francia. Questo rappresenta “1,34 miliardi di euro di tasse perse e 38.000 posti di lavoro persi ogni anno”. “In un momento in cui l’80% dei giovani europei si preoccupa di preservare il pianeta (secondo uno studio condotto dall’istituto ObSoCo per Greenpeace France nel febbraio 2022, ndr), acquistare prodotti contraffatti equivale ad avallare ciò che condanniamo e mette a repentaglio gli sforzi comuni che dobbiamo compiere per proteggere l’ambiente“, ha dichiarato Christian Peugeot, presidente di Unifab.

In Francia, nel 2020, il 37% dei consumatori ha acquistato prodotti contraffatti pensando di acquistare prodotti autentici, secondo Unifab. Questa percentuale raggiunge il 43% tra i giovani di 15-24 anni. Tradizione americana che si sta radicando in tutta Europa, il Black Friday porta ogni anno a un picco di consumi durante l’ultimo fine settimana di novembre, con promozioni che si protraggono almeno fino al lunedì successivo, noto come ‘Cyber Monday’.

 

 

Photo credit: Afp