Ue, Tridico (M5S): Crisi industriale sia priorità della nuova legislatura

Oggi c’è “una crisi comune a livello industriale in Europa. In particolare il settore automotive è colpito da una grave crisi e qui, a mio parere, l’Europa deve concentrare i maggiori sforzi, i maggiori investimenti. Vediamo come la trasformazione tecnologica, l’intelligenza artificiale, la digitalizzazione stiano avanzando velocemente”. Lo ha detto Pasquale Tridico, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, a margine dell’evento ‘Il sistema Italia nella nuova legislatura UE’, primo annual meeting di Connact, la piattaforma di eventi che favorisce il confronto tra soggetti privati e istituzioni attraverso momenti di incontro e networking, che si è svolto a Bruxelles.

Di fronte alla transizione ecologica e digitale, ha aggiunto, “gli Stati Uniti, i cinesi – partner e allo stesso tempo anche competitor importanti dell’Europa – le stanno affrontando con ingenti investimenti pubblici, con politiche pubbliche e importanti. Ecco io penso che la competitività europea, che certamente rimane il principale obiettivo per fronteggiare i giganti che sono nostri competitor, si possa e si debba a far crescere attraverso politiche pubbliche a partire da investimenti comuni”.

Durante il Covid, ha detto Tridico, “abbiamo affrontato la crisi in un modo comune, anche con investimenti pubblici e ne siamo usciti meglio. La crisi dell’industria e, in particolare, quella dell’automotive, a mio parere si può superare con un approccio europeo che finalizzi gli investimenti pubblici, anche attraverso gli Eurbond e quindi debito comune. Penso che sia una priorità per questa legislatura dell’Unione Europea”.

Bonaccini (Pd): Ue deve diventare un gigante anche politico

“Sul tema della libertà di informazione, l’Europa deve tutelarsi e garantire che il diritto alla privacy, alla libertà di informare, e soprattutto non essere ostaggio di utilizzo dei nostri dati o di piattaforme per influenzare addirittura le decisioni demografiche è un fatto prioritario”. Lo ha detto Stefano Bonaccini, eurodeputato del Pd (S&D), a margine dell’evento ‘Il sistema Italia nella nuova legislatura UE’, primo annual meeting di Connact, la piattaforma di eventi che favorisce il confronto tra soggetti privati e istituzioni attraverso momenti di incontro e networking, che si è svolto a Bruxelles. “Abbiamo visto cosa è accaduto per la prima volta nella storia dell’Unione Europea in Romania – ha aggiunto – dove la Corte ha dovuto bloccare l’elezione del presidente di quel Paese, in quanto pare accertato che vi siano state influenze attraverso l’utilizzo di piattaforme, in questo caso Tik Tok, e non sono e non devono essere consentiti. Nel momento in cui l’uomo più ricco del mondo consigliere persino del nuovo presidente degli Stati Uniti Trump si permette di dire certe cose di minacciare di farle io credo che una certa inquietudine debba arrivare”.

L’Europa, ha aggiunto Bonaccini, “si è dotata di recente dell’European Freedom Act, che è un fatto molto importante, ma deve pretendere reciprocità nel rapporto con gli altri Paesi per evitare che, appunto, ci sia chi utilizza i nostri dati, intervenga sulla nostra privacy e soprattutto – ed è questo il rischio più grande – condizioni i processi di decisione democratica”.

In merito alle priorità dell’Ue, ha detto Bonaccini, “io penso che l’Europa, che oggi ancora il primo spazio commerciale ed economico del mondo, debba diventare un gigante anche politico. Noi abbiamo bisogno di poter avere finanziamenti che servono per migliorare la qualità della vita e la competitività dei propri territori”, risorse che passano dall’Unione Europea”. E’ necessario, ha concluso Bonaccini, “che si lavori per diventare uniti, non solo dalla moneta, ma anche da politiche fiscali, commerciali, di difesa, ambientali comuni, altrimenti rischiamo, tra vecchie e nuove economie, tra vecchie e nuove potenze di soccombere e nessuno Stato, neanche quelli dove i sovranisti volano, da solo può permettersi di competere a livello globale”.

Decaro (Commissione Envi): Ue sostenga aziende per transizione green giusta

“Occasioni come queste servono a tenere insieme un dibattito tra i rappresentanti aziende e chi deve prendere decisioni all’interno del Parlamento europeo. I temi sono quelli legati al Green Deal e alla sicurezza alimentare: sono arrivate tante sollecitazioni da parte delle associazioni di categoria e delle singole aziende in merito alla necessità di tenere insieme la tutela dell’ambiente e la tutela della salute dei consumatori e dei cittadini europei con le esigenze delle aziende, che hanno bisogno anche di un fondo per la competitività”. Lo ha detto Antonio Decaro, presidente Commissione Envi del Parlamento Ue a margine dell’evento ‘Il sistema Italia nella nuova legislatura UE’, primo annual meeting di Connact, la piattaforma di eventi che favorisce il confronto tra soggetti privati e istituzioni attraverso momenti di incontro e networking, che si è svolto a Bruxelles.

“Credo che questa – ha aggiunto Decaro- sarà una legislatura in cui bisognerà dare attuazione alla transizione ecologica e digitale, e sarà una legislatura che dovrà però sostenerle per poter arrivare a una transizione giusta”.

Scordamaglia (Filiera Italia): Ue centrale per sfida sicurezza alimentare

“Oggi abbiamo una sfida globale che è la sicurezza alimentare rispetto alla quale l’Europa ha un ruolo assolutamente centrale a livello internazionale”. Così Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia, a margine dell’annual meeting di Connact, la piattaforma di eventi che favorisce il confronto tra soggetti privati e istituzioni, che si è svolto a Bruxelles. “Non si può quindi non aumentare i fondi della Pac – ha aggiunto – erosi già in buonissima parte dall’inflazione durante l’ultima tornata per oltre 85 miliardi di euro, quindi una Pac che vada solo a chi produce effettivamente e lo fa in maniera sostenibile come abbiamo sempre fatto”. In merito agli accordi bilaterali internazionali, ha detto Scordamaglia, “siamo sempre stati a favore, ma devono essere l’opposto di quelli del Mercosur: non si possono firmare di notte da carbonari, come ha fatto la presidente von der Leyen, bisogna firmarli in maniera unitaria e consapevoli mettendo alla base la reciprocità delle regole nell’interesse di produttori e consumatori. Da ultimo, un impegno per migliorare la dieta alimentare dei nostri cittadini, evitare la diseguaglianza alimentare che è in crescita contrastando sempre i cibi artificiali sintetici a base chimica e dando invece un’educazione alimentare sugli ingredienti dei cibi naturali legati indissolubilmente alla nostra agricoltura”.

“Gli ultimi dati che sono emersi – ha detto Scordamaglia – hanno dimostrato come sia proprio la filiera agroalimentare a trainare il nostro Paese. La produzione alimentare del 2024 è stata +1,7% contro un manufatturiero crollato del 3,3% e previsioni analoghe si possono fare anche per il 2025. Tra l’altro il manifatturiero è trainato a sua volta dall’agrobusiness. Quindi” è necessario “mettere al centro la nostra filiera agroalimentare, sostenerne la competitività a livello internazionale, aumentando il sostegno all’export in contrasto all’italian sounding e formando i nostri cittadini, aumentando il loro potere di acquisto” perché “oggi nel nostro Paese abbiamo un problema di diseguaglianza crescente che se si trasforma in disuguaglianza alimentare con oltre 6 milioni di poveri alimentari è veramente un problema. Quindi più soldi nelle tasche delle famiglie meno abbienti per rilanciare i consumi interni e sostegno all’export che invece è già trainante”.