Porchietto (Fi)

Porchietto (Fi): “Gas nell’Alto Adriatico? Ipocrita perdere opportunità, la Croazia estrae”

Mentre l’Italia cerca ogni giorno di ampliare il ventaglio di possibili fornitori di gas per sostituire quello russo, nell’Alto Adriatico giace un tesoro inesplorabile. Non inesplorato, però, visto che la vicina Croazia continua a perforare e spera di estrarre oltre 36 miliardi di metri cubi di gas. L’Italia, invece, non può. Perché nel 2002 ha deciso di vietare ogni attività di ricerca ed estrazione a nord del parallelo della bocca del Po di Goro. Ora, però, con la crisi energetica in atto, da più parti politiche ci si chiede se non sia uno spreco e un’ipocrisia.

Per questo la deputata di Forza Italia Claudia Porchietto ha proposto un emendamento al decreto Energia che consenta di incominciare a riutilizzare quei giacimenti bloccati da troppo tempo. Soprattutto ora che “la nostra dipendenza energetica ha generato delle situazioni insostenibili”, spiega l’onorevole in un colloquio con GEA. In realtà l’idea era nata già dopo il primo decreto Energia dopo l’avvio della guerra in Ucraina, ma in quel caso “abbiamo dovuto ritirare gli emendamenti perché il Governo non ci permetteva di andare oltre. Diciamo che adesso ci riproviamo per vedere se riusciamo a giungere a compimento rispetto a una necessità che abbiamo”.

Porchietto è diretta nello spiegare i motivi dell’emendamento: “Stiamo parlando di giacimenti che sono nella nostra disponibilità e che non stiamo utilizzando, ma lo sta facendo qualcun altro al nostro posto. Ci sembra surreale in un momento in cui il costo di energia e carburanti sta crescendo a dismisura. Noi abbiamo un’opportunità che non stiamo sfruttando. Abbiamo maxi giacimenti nell’Adriatico che vengono utilizzati dalla Croazia e non da noi. Ci sembra surreale”.

L’obiezione maggiore, però, viene dal timore che nel 2002 portò al divieto: la paura che le attività estrattive del metano in mare potessero fare sprofondare Venezia e la sua laguna. “Condividiamo il mantra del dover essere sempre meno impattanti dal punto di vista ambientale – risponde Porchietto –, ma in 20 anni la tecnologia è evoluta. Si possono costruire percorsi che non prospettino ciò che si era paventato nel 2002, e che poi in realtà non è avvenuto. La Croazia ha sfruttato ampiamente l’opportunità. Credo sia ora di cominciare a lavorare anche noi per trovare percorsi alternativi alla ricerca di gas. È assurdo non poter sfruttare questa situazione. Noi ci siamo posti molti problemi, la Croazia no. Ora, forse, due riflessioni le possiamo fare”.

Anche perchè, secondo la deputata di Forza Italia, si potrebbe trattare di una “situazione transitoria, che potrebbe dare un po’ di respiro. Dobbiamo matchare le soluzioni. Quando parliamo della possibilità di sostituire il gas russo con fonti rinnovabili italiane, sono d’accordo. Assolutamente. Ma quando? Non domani mattina. E quindi ci sono una serie di valutazioni che bisogna iniziare a fare, altrimenti diventa molto difficile”.

Per il futuro del suo emendamento, Porchietto è ottimista, visto che al senato il collega del Pd Stefano Collina ne ha presentato uno molto simile: “Non sono l’unica ad aver immaginato di poter promuovere questo percorso. Quello di Collina e il mio sono due emendamenti diversi che vanno nella stessa direzione. Noi segnaleremo domani l’emendamento, io spero che ci sia una convergenza ampia anche perché se no diventa difficile immaginare come il collega Collina possa muoversi se i suoi colleghi alla Camera non fanno altrettanto”.

Dl Energia: dalla lotta alla povertà energetica agli aiuti per le imprese e le famiglie

Dal contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, in seguito alla crisi che sta ricadendo su famiglie e imprese, al taglio oneri di sistema: quali sono le misure previste dal decreto Energia, convertito definitivamente in legge dopo il via libera del Senato.

VIA ONERI DI SISTEMA

Ad Arera è assegnato il compito di provvedere ad annullare, per il secondo trimestre 2022, le aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW, e alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico.

POVERTÀ ENERGETICA

Con decreto del ministro della Transizione ecologica, sulla base dei dati forniti dall’Osservatorio nazionale della povertà energetica, viene adottata la Strategia nazionale contro la povertà energetica. Fissando gli obiettivi indicativi periodici per elaborare, a livello nazionale, misure strutturali e di lungo periodo e integrare tutte le azioni in corso e quelle programmate nelle diverse politiche pubbliche per contrastare in modo omogeneo ed efficace il fenomeno. Lo schema di strategia sarà sottoposto a consultazione pubblica.

CREDITO DI IMPOSTA

Contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti dalle imprese a forte consumo di energia elettrica, per i costi subiti per kilowatt-ora della componente energia elettrica. La misura, sotto forma di credito di imposta, è riconosciuta qualora questi costi, calcolati sulla base della media del primo trimestre 2022, abbiano subito un incremento superiore al 30% rispetto allo stesso periodo del 2019. Il beneficio è pari al 20% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel secondo trimestre 2022.

IMPRESE

Anche alle imprese a forte consumo di gas naturale viene riconosciuto un contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, pari al 15% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas stesso – consumato nel secondo trimestre solare dell’anno 2022 e per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici – qualora il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media riferita al primo trimestre 2022 dei prezzi di riferimento del Mercato infra giornaliero (Mi-Gas) pubblicati dal Gestore dei mercati energetici (Gme), abbia subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito allo stesso trimestre del 2019.

AUTOTRASPORTO

Viene incrementata di 20 milioni di euro per il 2022, l’autorizzazione di spesa per il Comitato centrale per l’Albo degli autotrasportatori. Inoltre, aumenta di 5 milioni (sempre per il 2022) la spesa per la deduzione forfetaria di spese non documentate per il settore. Per promuovere la sostenibilità d’esercizio del settore del trasporto di merci su strada, viene riconosciuto alle aziende con sede legale o stabile organizzazione in Italia, che operano nella logistica e trasporto delle merci in conto terzi (per l’anno 2022), nel limite massimo di spesa di 29,6 milioni di euro, un contributo sotto forma di credito d’imposta nella misura del 15% del costo di acquisto al netto dell’Iva del componente AdBlue necessario per la trazione di mezzi di trasporto di ultima generazione. Per le imprese che operano con mezzi di trasporto ad elevata sostenibilità ed alimentazione alternativa a metano liquefatto, è previsto un credito di imposta pari al 20% delle spese sostenute, al netto dell’Iva, per l’acquisto di gas naturale liquefatto.

RINNOVABILI

Il decreto, con le modifiche introdotte nell’iter parlamentare, prevede che, nel caso in cui la modifica non sostanziale degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati a fonti rinnovabili comporti un incremento della potenza installata e la necessità di realizzazione di ulteriori opere connesse senza incremento dell’area occupata, le opere connesse sono autorizzate mediante la stessa procedura semplificata applicabile all’intervento non sostanziale. Inoltre, vengono modificati alcuni parametri inerenti i siti degli impianti eolici relativamente agli impianti su una unica direttrice o dislocati su più direttrici e si introduce una nuova misura dell’altezza massima dei nuovi aerogeneratori h2 raggiungibile dall’estremità delle pale. La norma modifica l’articolo sulle procedure di comunicazione, verifica e autorizzazione connesse all’esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

ISOLE VERDI

Consente la rapida realizzazione della linea di investimento 3.1 (Isole Verdi) della missione 2 del Pnrr e di raggiungere entro il 31 dicembre 2026 la copertura totale del fabbisogno delle isole minori non interconnesse attraverso energia da fonti rinnovabili.

FOTOVOLTAICO IN AREE AGRICOLE

La norma introduce deroghe al divieto agli impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole di accedere agli incentivi statali per le fonti energetiche rinnovabili (Fer). Inoltre, sono ammessi negli impianti di produzione di biogas e di biometano i sottoprodotti provenienti da attività agricola, da allevamento, dalla gestione del verde e da attività forestale e i sottoprodotti provenienti da attività alimentari ed agroindustriali.

SUD

Viene riconosciuto un contributo, sotto forma di credito di imposta, in favore delle imprese che effettuano investimenti volti ad ottenere una migliore efficienza energetica ed a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili anche tramite la realizzazione di sistemi di accumulo abbinati agli impianti fotovoltaici, nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il contributo è attributo fino al 30 novembre 2023 nel limite di 145 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023.

GAS NATURALE A PREZZI EQUI

È previsto l’avvio da parte del Gse, assieme alle società controllate del gruppo, su direttiva del ministro della Transizione ecologica, di procedure per l’approvvigionamento di lungo termine di gas naturale di produzione nazionale dai titolari di concessioni di coltivazione di gas.

AUTOMOTIVE

Per favorire la transizione verde, la ricerca, gli investimenti nella filiera del settore automotive finalizzati all’insediamento, alla riconversione e alla riqualificazione verso forme produttive innovative e sostenibili, in linea con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni nocive per l’ambiente e di sviluppo digitale, nonché per la concessione di incentivi all’acquisto di veicoli non inquinanti e per favorire il recupero e il riciclaggio dei materiali, istituisce un fondo nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico con una dotazione di 700 milioni di euro per l’anno 2022 e 1 miliardo di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2030.

dl energia

Decreto Energia: sconti su gas, luce e carburanti

Un decreto che vale 8 miliardi di euro, 5,5 dei quali dedicati a calmierare i prezzi dei carburanti all’aumento della platea del bonus sociale e intervenire sugli oneri di sistema e sull’Iva delle bollette. Il resto a favore delle imprese energivore con un tetto ai prezzi dell’elettricità di produzione nazionale di gas e contratti più favorevoli a costi fissi da fonti rinnovabili. A Montecitorio, con la conversione del ‘Decreto energia’, dopo gli ultimi interventi portati ieri in commissione e concordati tra le forze di maggioranza, il governo Draghi taglia oggi il non lusinghiero traguardo della questione di fiducia numero 43, con 422 sì, 54 no e 1 astensione.

A saldi invariati le modifiche più significative riguardano l’aumento dei finanziamenti per i biocarburanti fino a 205 milioni e l’assenso per la quarta cessione del credito sul super bonus ma con alcune prescrizioni. Quest’ultimo intervento è stato sostenuto da tutti i gruppi di maggioranza insieme al pressing sulla proroga oltre il mese giugno per le villette, convertito però in un ordine del giorno.

E mentre il Senato sta esaminando altri interventi in materia di energia nel ‘Decreto Ucraina bis’, il governo ha in preparazione un altro pacchetto di misure che potrebbe arrivare oggi in Consiglio dei ministri. I dettagli sono ancora in via di definizione ma il nuovo provvedimento dovrebbe intervenire su un ulteriore semplificazione delle autorizzazioni degli impianti eolici, fotovoltaici e una dotazione finanziaria per sostenere gli extra costi dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Nella ricerca di risorse aggiuntive stamani il leader di Azione, Carlo Calenda ha presentato la proposta di aumentare fino al 50 per cento la tassazione degli extra profitti, una dote di circa 16 miliardi di euro in più di quanto già previsto per estendere e rafforzare fino a settembre le misure sul credito d’imposta per le aziende. Un argomento che ha trovato sensibilità anche in Liberi e Uguali che con la blindatura del testo da parte del governo ha inserito il tema in un ordine del giorno. Le critiche più aspre al governo arrivano da Fratelli d’Italia, “un decreto surreale”, denuncia Fabio Rampelli che “non cambia le condizioni della nostra dipendenza energetica”, e non sfrutta sufficientemente le risorse “tutte italiane” come le fonti idroelettriche e limita le attività di esplorazione da idrocarburi. No alla fiducia anche da Europa Verde e Alternativa c’è. Giudizio positivo invece dalle altre forze di maggioranza, “un buon compromesso” per Erica Mazzetti di Forza Italia, “con numerosi interventi migliorativi” ha sottolineato Gianluca Benamati del Pd. “Non ancora abbastanza ma un aiuto concreto” ha detto Tullio Patassini della Lega che rivendica i sostegni all’automotive nella fase di transizione ecologica. Una fiducia che non è a occhi chiusi rivendica Patrizia Terzoni del Movimento 5 Stelle, “la lotta al caro bollette non è finita”.