Difesa, Meloni studia potenzialità di Safe con le partecipate: “Strategia su investimenti”

Dario Borriello Archiviato (per modo di dire) il discorso dei dazi Usa, è tempo di riprendere il filo del piano industriale sulla difesa. I segnali che arrivano dall’Europa non si sono mai veramente interrotti e l’Italia deve prepararsi adeguatamente al nuovo corso continentale. Ragion per cui Giorgia Meloni riunisce a Palazzo Chigi i vertici delle società partecipate che saranno tra i player di questa partita.

L’Italia è tra i Paesi che hanno chiesto a Bruxelles di attivare il Safe, acronimo di Security action for Europe, lo strumento finanziario del piano Rearm/Readiness 2030 Ue, che prevede di raccogliere sui mercati finanziari fino a 150 miliardi di euro da destinare a chi sosterrà investimenti nella difesa, nelle infrastrutture a duplice uso, nelle capacità informatiche e nelle catene di approvvigionamento strategiche. Stando a quanto filtra dal governo, Meloni ha chiesto ai manager di “avviare un confronto nell’ambito delle recenti novità tese a dare priorità alla Sicurezza e alla difesa a livello europeo, al fine di tradurre in termini di occupazione e crescita gli strumenti messi a disposizione dalla Commissione europea, quali Safe ed Escape clause (clausola di fuga), che consente ai governi nazionali di assumere impegni di spesa nel settore senza incidere sul Patto di stabilità e crescita”. Ad ascoltare le richieste della premier, che al suo fianco aveva anche il vicepremier, Antonio Tajani, e i ministri della Difesa, Guido Crosetto, e naturalmente dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, c’erano i ceo delle più importanti aziende su cui lo Stato può contare in questa nuova transizione. Dall’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, all’ad e direttore generale di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, poi i ceo di Cassa depositi e prestiti, Dario Scannapieco, e Invitalia, Bernardo Mattarella, e l’amministratore delegato e direttore generale del Gruppo Fs, Stefano Donnarumma.

Ciò che emerge dalla riunione è la necessità di “delineare una strategia che identifichi i principali punti sui quali investire, attivare più possibile investimenti dual use”, cioè che consentano di avere un ritorno anche sul piano civile, e “definire una compatibilità dei nostri investimenti con quelli attivati dai partner europei”. Il focus deve essere condotto con profondità, ma in tempi non troppo dilatati.

Le iniziative adottate in Europa non dispiacciono a Roma, soprattutto il Safe i cui debiti, soltanto pochi giorni fa, Giorgetti valutava “interessanti, perché sono più convenienti dei Btp, è una fonte di finanziamento alternativa per finanziare delle spese per la spesa di investimento della Difesa che in larga parte sono già previste e che sono già in itinere”. Sullo strumento ci punta molto la Commissione, che prevede di attivare almeno 127 miliardi di euro di potenziali appalti per la difesa. Una cifra invitante, su cui si sono accesi i riflettori dell’Italia che vuole valorizzare l’opportunità del Safe, così come altri 18 Stati membri, ad esclusione della Germania, che al momento non ha presentato manifestazioni di interesse. Non è detto che la situazione non possa cambiare nei prossimi mesi, motivo in più, per il governo, di accelerare e non rischiare di arrivare impreparato al momento clou. Che non dovrebbe essere poi troppo lontano.

Guido Crosetto

Crosetto: “Ci sarà razionamento energia, interventi subito o cataclisma”

Per le lacrime non ci sarà bisogno di aspettare l’autunno, serve un intervento immediato o sarà un cataclisma economico”. Non le manda a dire, Guido Crosetto, fondatore di Fratelli d’Italia, l’uomo politicamente più vicino a Giorgia Meloni. Seduto nella poltrona del suo ufficio allo Aiad, la federazione delle aziende che si occupano di difesa e aerospazio, in pieno centro della Capitale, possiede la libertà di pensiero per dire ciò che gli sembra giusto senza essere legato al perimetro asfissiante della campagna elettorale. “Non mi sono candidato e non farò il ministro”, sottolinea “perché sono fatto così. C’è bisogno di qualcuno che analizzi le cose con distacco senza essere coinvolto”, anche se le vie della politica sono infinite e Meloni non sembra una persona che si arrende facilmente.

PNRR PER CRISI ENERGETICA

Il tema della crisi energetica animerà le prossime settimane fino al voto del 25 settembre: la situazione è critica. “Molte aziende hanno già cominciato a settembre con la cassa integrazione agli operai. E non sono quelle energivore, che producono vetro, piastrelle o acciaio, ma anche quelle che fanno il Grana Padano… Tutte le aziende piccole e medie che si sono trovate con bollette incompatibili con i loro conti economici”, sottolinea Crosetto. E la via d’uscita quale può essere? Un extra debito? Palazzo Chigi nicchia di fronte a questa eventualità ma ci vogliono 60 miliardi subito per salvare la baracca: “Capisco che il governo non possa parlare di extra debiti senza un accordo su base europea perché sono cambiate le regole della Bce – dice il cofondatore di FdI – Innescheremmo una crisi ancora più grande perché influiremmo sul debito pubblico. Servirebbe una scelta di Pnrr europea. L’Europa stessa fornirebbe supporto con la Bce attraverso una spesa momentanea ulteriore. La soluzione va trovata immediatamente, ieri. Io sono mesi che lo dico”.

RAZIONAMENTO

Si profilano settimane paradossalmente ‘calde’ anche se andremo incontro al freddo. La situazione, tra le strette dei russi sui rifornimenti di gas e gli stoccaggi, non è ideale. “Penso che arriveremo al razionamento di energia”, la previsione di Crosetto, e “dobbiamo parlare chiaramente alle famiglie italiane perché inizino a capire qual è il dramma del momento”. Crudissimo, il cofondatore di Fratelli d’Italia, “come anni fa quando c’era l’austerity e le macchine non circolavano più”. Qualcosa va fatto, “dobbiamo svincolare il prezzo dell’energia generata da rinnovabili da quella prodotta dal gas, dobbiamo puntare su eolico e fotovoltaico. Sono scelte… ma ce n’è una prioritaria: che non fallisca il sistema economico. Bisogna fare in modo che le aziende sopravvivano, se no ci sarà la cassa integrazione che paga lo Stato, quindi noi cittadini. Quei soldi comunque dobbiamo spenderli. Meglio prima, però”.

ADELANTE CON JUICIO

La Germania si è buttata sul carbone per far fronte alla carenza di gas, in Italia non ci sono tante centrali anche perché manca la materia prima. In assoluto, il rischio è che, ripuntando sul fossile, vengano a saltare i parametri europei per la decarbonizzazione: “L’agenda del green deal europeo è stata fatta con altre condizioni economiche. La guerra in Ucraina ha avuto e avrà delle conseguenze. Se rimandiamo di uno o due anni il problema della CO2 non salta il green deal, non si può fare finta che non sia cambiato nulla. Penso che valga sempre la frase del Manzoni nei Promessi Sposi: Adelante, con juicio, si puedes”, la citazione di Crosetto.

RIGASSIFICATORE STRATEGICO

L’ex sottosegretario alla Difesa ai tempi del governo Berlusconi è contro l’ambientalismo che “diventa ideologia” e non si capacita per cosa sta accadendo nell’Adriatico: “Quando parliamo del gas in quell’area del paese, pensare che possiamo avere problemi da un impianto a 50 km e che dobbiamo tollerarne uno messo a 52 da un altro Paese è una follia”. Favorevole al nucleare di quarta generazione (“che è pulito ma ha tempi di realizzazione di sette, otto anni”), è convinto che la grana del rigassificatore di Piombino verrà risolta “appena ci sarà un nuovo governo e un nuovo commissario, che sarà il sindaco. Sindaco che, eletto nelle liste di Fratelli d’Italia, si è trovato spiazzato di fronte al riposizionamento di Giorgia Meloni: “Quando la scelta è strategica per il Paese si porta avanti e basta”, la premessa. Con una spiegazione: “Il sindaco Ferrari non è un Ufo… Piombino ha aree inquinate per cui da decenni si chiedono interventi. Non lo hanno mai considerato e gli hanno messo come commissario il presidente della Regione… Ma con il nuovo governo tutto tornerà a posto“, conclude Crosetto.

IL PNRR

La tentazione di cambiare il Pnrr è forte, quasi una necessità come argomenta Crosetto. Non un vezzo e nemmeno un vizio: “Nessuno vuole rivedere le linee del Pnrr, ma l’Europa stessa si rende conto. Nel Pnrr sono previste opere pubbliche, dall’epoca di previsione a oggi il costo delle opere è aumentato del 20%. Non c’è una speculazione dietro, ma è cambiato il mondo”, quindi alcuni riferimenti vanno rivisitati. “Parliamo di soldi per la maggioranza messi da noi. C’è una fetta a fondo perduto ma maggior parte è sulle spalle degli italiani e italiani futuri”.

Pnrr, Crosetto: Oggi costo opere aumentato del 20%, va rivisto

“Nessuno vuole rivedere le linee del Pnrr ma dall’epoca di previsione a oggi il costo delle opere è aumentato del 20%”. Lo ha detto Guido Crosetto, co-fondatore di Fdi, in un’intervista a GEA.

Gas, Crosetto: Piombino è scelta strategica ma serve sindaco commissario

“Quando la scelta è strategica per il Paese si porta avanti e basta. Piombino ha aree inquinate per cui da decenni si chiedono interventi. Penso che il problema sia risolvibile molto facilmente da un nuovo governo che nominerà chi si merita di fare il commissario”. Lo ha detto Guido Crosetto, co-fondatore di Fdi, in un’intervista a GEA.

Gas, Crosetto: Follia non sfruttare Adriatico

“Quando parliamo del gas dell’Adriatico pensare che possiamo avere problemi da un impianto a 50 km e che dobbiamo tollerarne uno messo a 52 da un altro Paese è una follia”. Lo ha detto Guido Crosetto, co-fondatore di Fdi, in un’intervista a GEA.

Energia, Crosetto: Problema ambientalismo è se diventa ideologia

“Il problema di un certo ambientalismo è quando si stacca dalla realtà e diventa ideologia. E’ stato un grande errore interrompere la produzione di energia in Italia, a Roma ci sono i professionisti dei comitati…”. Lo ha detto Guido Crosetto, co-fondatore di Fdi, in un’intervista a GEA.

Green deal, Crosetto: Non si può far finta che guerra Ucraina non sia esistita

“L’agenda del green deal europeo è stata fatta con altre condizioni economiche e sociali. La guerra in Ucraina ha avuto e avrà delle conseguenze. Se rimandiamo di uno o due anni il problema della CO2 non salta il green deal, non si può fare finta che non sia cambiato nulla. Penso che valga la frase del Manzoni nei Promessi Spis: ‘Adelante, con juicio si puedes’”. Lo ha detto Guido Crosetto, co-fondatore di Fdi, in un’intervista a GEA.

Energia, Crosetto: Priorità è far sì che non fallisca sistema economico

“C’è una priorità: far si che non fallisca il sistema economico, se no le aziende mettono le persone in cassa integrazione. E la cassa integrazione la paga lo Stato. I soldi li spenderemo comunque”. Lo ha detto Guido Crosetto, co-fondatore di Fdi, in un’intervista a GEA.

Energia, Crosetto: Arriveremo al razionamento, parlare chiaro a famiglie

“Penso che arriveremo al razionamento dell’energia, dobbiamo parlare chiaramente alle famiglie perché inizino a capire il dramma del momento”. Lo ha detto Guido Crosetto, co-fondatore di Fdi, in un’intervista a GEA.

Energia, Crosetto: Senza accordo europeo non si può parlare di extra deficit

“Capisco che il Governo non possa senza un accordo europeo parlare di extra deficit. Innescheremmo una crisi ancora più grande. Servirebbe una scelta tipo Pnrr europea, che va trovata immediatamente… ieri”. Lo ha detto Guido Crosetto, co-fondatore di Fdi, in un’intervista a GEA.