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Risparmiare energia nei punti vendita: ecco il decalogo delle azioni sostenibili

Per contrastare più efficacemente i rincari delle bollette Confcommercio, Ancd, Coop e FederDistribuzione hanno individuato alcuni principi generali per contenere i consumi e favorire il risparmio energetico dei punti vendita che ciascuna Organizzazione si impegna a promuovere tra i propri associati. Questi principi sono sintetizzati in un decalogo di azioni e comportamenti virtuosi elencati di seguito.

1. Spegnere le insegne luminose e le apparecchiature non necessarie in concomitanza con gli orari di chiusura dell’attività commerciale;

2. Ridurre l’intensità luminosa del punto vendita e spegnere o ridurre in modo significativo l’illuminazione in ambienti poco frequentati;

3. Regolare la temperatura ambientale dell’attività commerciale (riscaldamento/raffrescamento) nell’ottica di contenere i consumi;

4. Interrompere la funzione di riciclo dell’aria nelle ore notturne;

5. Tenere chiuse le porte di ingresso per evitare dispersioni termiche in assenza di lame d’aria;

6. Ridurre la temperatura dell’acqua utilizzata all’interno dei locali;

7. Utilizzare in maniera efficiente l’energia elettrica ed il gas naturale per la cottura dei cibi, monitorando i relativi consumi energetici;

8. Utilizzare in modo efficiente le celle e i banchi frigoriferi, attraverso un corretto caricamento degli stessi, limitando le aperture allo stretto indispensabile e sensibilizzando anche la clientela a tal fine;

9. Utilizzare in modo efficiente gli elettrodomestici in dotazione all’attività commerciale;

10. Razionalizzare l’organizzazione del lavoro al di fuori degli orari di apertura al pubblico (pulizie, caricamento banchi, ecc.) al fine di ridurre i consumi energetici.

(Photo credits: VALENTIN FLAURAUD / AFP)

energia

Luci spente e limite riscaldamento: obiettivo risparmio gas in Ue

Per sopravvivere al prossimo inverno la regola uno è risparmiare energia. Come? Limitando il ricorso all’aria condizionata e ai riscaldamenti, con tetti minimi e massimi al termostato, o ancora spegnendo le luci negli edifici pubblici e addirittura le insegne dei negozi.

Gli Stati dell’Ue stanno lavorando alle misure utili a risparmiare energie, una necessità figlia delle conseguenze della guerra in Ucraina e delle relazioni deteriorate con la Russia, e ma anche frutto degli impegni assunti a livello Ue. Lo scorso 26 luglio al consiglio Energia l’Unione Europea ha concordato di ridurre il consumo di gas del 15 per cento rispetto alla media dei consumi nazionali degli ultimi cinque anni. Il target per il momento resta volontario, ma potrebbe diventare un obiettivo vincolante e obbligatorio in caso di crisi energetica. I governi europei sono alle prese con il tentativo di mettere a punto un piano di risparmio energetico, che sarà assegnato alla Commissione europea entro il 1 ottobre. Intanto, ci si mette al lavoro.

Spagna

La settimana scorsa in Spagna è arrivato il via libera al piano di risparmio energetico adottato all’inizio del mese dal governo di Pedro Sanchez, che prevede di limitare l’aria condizionata a 27 gradi nella maggior parte dei negozi, di cinema e teatri e delle infrastrutture di trasporto. In inverno, in questi luoghi, il riscaldamento dovrà limitarsi a un massimo di 19 gradi. Il piano prevede anche che le vetrine dei negozi e degli edifici pubblici siano spesi dopo le 22.

Germania

La Germania, tra i Ue più dipendenti dal gas russo Paesi, ha varato mercoledì scorso il piano per tagliare la domanda di energia, che secondo le previsioni a un risparmio del 2 per cento per non mettere in difficoltà i consumatori. A partire dal primo settembre, negli edifici pubblici – tranne gli edifici come gli ospedali – il riscaldamento sarà limitato a 19 gradi, mentre edifici e monumenti non saranno più illuminati per scopi non importanti. Il ministro dell’Economia e del clima, Robert Habeck, ha affermato, secondo Reuters, che le misure potrebbero risparmiare alle famiglie private, alle aziende e al settore pubblico circa 10,8 miliardi di euro in totale nei prossimi due anni.

Francia

In Francia ancora si partecipa alla presentazione del piano di risparmio. Il portavoce del governo Olivier Véran, ha affermato a luglio che il piano in questione chiederà a tutti i cittadini di impegnarsi per il risparmio energetico, introducendo ad esempio pratiche come lo spegnimento delle luci. Anche in Italia – che da poco ha raggiunto il target dell’80 cento per delle riserve di gas piene – si attende nei prossimi giorni la presentazione del piano di emergenza per il risparmio. A luglio il governo ha presentato una serie di misure per il risparmio, tra cui l’abbassamento delle temperature a 19 gradi nelle abitazioni e negli edifici pubblici, ma il piano sarà aggiornato prima di essere presentato all’Ue.

Finlandia

In Finlandia, per la prima volta dalla crisi petrolifera degli anni Settanta, a ottobre partirà la campagna per il risparmio energetico ‘un grado in meno’ che invita i cittadini a ridurre di un grado la temperatura abituale del riscaldamento il prossimo inverno e a ridurre il tempo trascorso sotto la doccia e nelle amate saune. Il gigante energetico russo Gazprom ha interrotto le forniture di gas a Helsinki a maggio, dopo che il governo finlandese si è rifiutato di pagare in rubli come richiesto dalla Russia. Nel 2021, Gazprom aveva fornito i due terzi del consumo di gas del Paese, ma solo l’8% del consumo totale di energia. Gasum, l’azienda di Stato finlandese, sta ora cercando di diversificare le proprie forniture, anche approvvigionandosi maggiormente dall’Estonia.

(Photo credits: BORIS HORVAT / AFP)

palo luce

La nuova emergenza in Europa è la luce, che fa salire il gas

Timera Energy, uno dei consulenti più ricercati d’Europa, lancia un nuovo allarme. Da settimane i riflettori sono puntati sul prezzo del gas, che sfiora i 300 euro/MWh dopo la decisione di chiudere North Stream per tre giorni causa manutenzione. Ma la fiammata più preoccupante sta interessando l’energia elettrica, arrivata a costare nei principali Paesi europei 600 euro/MWh. A detta degli analisti londinesi di Timera, la luce è diventata la causa dell’impennata dello stesso metano.

La crisi energetica in Europa ha preso piede durante l’estate per vari motivi: problemi di disponibilità nucleare, livelli idroelettrici esauriti e produzione termica in calo (sia a causa di problemi di accesso al carburante che di chiusure di impianti). I prezzi della luce stanno salendo a livelli record, superando ora sostanzialmente l’aumento dei prezzi del gas. Il Vecchio Continente ha bisogno di più produzione per mantenere le luci accese e l’unica opzione rimasta è il metano, sentenzia Timera Energy. Siamo di fronte a “cambiamenti sismici alla base dei costi energetici dell’economia europea, i quali indicano un’imminente distruzione della domanda industriale su larga scala – scrivono gli analisti della City – e un aumento sostanziale della probabilità di razionamento del gas somministrato”.

Come siamo arrivati a questo “black out”?

Il fattore principale che ha guidato l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica in Europa nella prima metà del 2022 è stato, come sapevamo, l’aumento dei prezzi del metano. Le centrali a cicli combinati con turbine a gas dominano la fissazione dei prezzi marginali dell’energia nei mercati energetici del Vecchio Continente. Di conseguenza, gli aumenti dei prezzi del gas hanno determinato l’impennata del gas. In estate però è nata una nuova crisi energetica. Ecco le principali cause, nella sintesi di Timera:

  • disponibilità nucleare francese molto bassa (EDF ha recentemente ridotto la sua guida alla produzione per il 2023 a 300-330 TWh e ora sta affrontando problemi di raffreddamento che stanno avendo un impatto su una disponibilità già debole per il 2022);
  • livelli di stoccaggio idroelettrico bassi causa siccità;
  • chiusure di centrali termiche in tutta l’Europa occidentale (attraverso le vecchie centrali a carbone, nucleari e gas);
  • problemi logistici per l’approvvigionamento di carburante per il conflitto russo e per i livelli molto bassi dell’acqua del Reno (ad es. impatto sulla consegna di carbone da chiatta alle centrali elettriche tedesche);
  • periodi di bassa produzione eolica e solare.

La combinazione di questi fattori sta esacerbando la crisi della luce.

Dunque l’Europa non solo sarà a corto di molecole di gas nei prossimi 3 anni, ma senza ridurre i consumi elettrici rischia di essere a corto anche di elettroni, la cui unica fonte – sottolineano gli analisti di Timera – è la combustione di molecole. Bisogna bruciare insomma più gas per lasciare accesa la luce, una consuetudine ben nota in Italia, molto meno in Europa.

Ora – concludono gli specialisti londinesi dell’energia – un’informazione chiave che il mercato sta cercando è capire la struttura dell’intervento politico, ad esempio sotto forma di razionamento o di vendita all’asta dei volumi industriali. Queste informazioni sono un input chiave nel tentativo di quantificare i volumi e i prezzi della distruzione della domanda.

Per questo una parte significativa delle attuali quotazioni spot di energia e gas è determinata dal premio per il rischio che riflette questa incertezza. I mercati sono abituati a valutare elettroni e molecole in base alla flessibilità dal lato dell’offerta, non alla distruzione e all’intervento dal lato della domanda.

Unica certezza: prezzi estremi creano incentivi estremi a ridurre i consumi. Quanto costerà questo lockdown energetico?

(Photo credits: HELMUT FOHRINGER / APA / AFP)

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Risparmiare e aiutare l’ambiente: i 20 consigli di Enea

Contro il caro-bollette e gli sprechi di energia, arriva la guida di ENEA in 20 punti per risparmiare sui consumi e aiutare l’ambiente. La guida contiene suggerimenti su buone pratiche da applicare ed errori da evitare 10 consigli riguardano l’uso efficiente del riscaldamento e altri 10 l’uso ‘intelligente’ dell’energia.

  1. Utilizzare lampadine a risparmio energetico. La tecnologia LED permette un grande risparmio energetico in quanto, a parità di potenza assorbita, produce una luce 5 volte superiore rispetto alle classiche lampadine ad incandescenza e alogene.
  2. Migliorare la coibentazione dell’abitazione. La realizzazione di un isolamento termico a cappotto dell’involucro e in particolare la coibentazione della copertura, riducono le dispersioni tra il 40 e il 50%.
  3. Isolare tetto e soffitto. Un tetto ben isolato fa la differenza sulla bolletta energetica, riuscendo a contenere le dispersioni di calore verso l’alto.
  4. Utilizzare serramenti a doppi vetri. Importante è la sostituzione dei vecchi serramenti, che spesso sono portatori di spifferi e ponti termici.
  5. Ridurre l’utilizzo di acqua calda. Fare il bagno rispetto a fare una doccia implica un consumo di acqua di quattro volte superiore. Infatti il consumo medio di acqua per fare il bagno è di 120 -160 litri, mentre per fare una doccia di 5 minuti è stimato un consumo di 75-90 litri e per una di 3 minuti 35-50 litri.
  6. Preferire apparecchi elettronici di classe energetica superiore. I consumi elettrici delle abitazioni sono riconducibili per il 58% agli elettrodomestici ed è grazie alla sostituzione di questi ultimi che si può ottenere una sensibile riduzione dei consumi energetici.
  7. Utilizzare ciabatte multipresa. Lasciando gli elettrodomestici in stand-by per un anno si accumula un consumo inutile stimato tra gli 8.760 Wh e i 35.040 Wh
  8. Non lasciare la luce accesa inutilmente.
  9. Realizzare impianti di generazione di energia rinnovabile sfruttando fonti come il sole, il vento, l’acqua.
  10. Effettuare la manutenzione degli impianti che consumano ed inquinano meno quando sono regolati correttamente.
  11. Controllare la temperatura degli ambienti. Ogni grado in più comporta consumi di energia significativi, con conseguente aggravio in bolletta.
  12. Fare attenzione alle ore di accensione dei riscaldamenti.
  13. Schermare le finestre durante la notte. Chiudendo persiane e tapparelle o mettendo tende pesanti si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.
  14. Evitare ostacoli davanti e sopra i termosifoni e non lasciare le finestre aperte a lungo.
  15. Fare il check-up dell’immobile, tramite la diagnosi energetica o l’attestato di prestazione energetica (APE), consente di determinare gli interventi più convenienti per contenere consumi e costi.
  16. Dotare il proprio impianto di una centralina di regolazione della temperatura.
  17. Utilizzare valvole termostatiche.
  18. Utilizzare un sistema di contabilizzazione del calore per gestire in autonomia il riscaldamento del proprio appartamento e pagare solo in base al consumo effettivo.
  19. Sostituire la caldaia esistente con una caldaia a condensazione perché raggiungono un’efficienza più alta e garantiscono un risparmio energetico oltre che economico.
  20. Sbrinare regolarmente frigoriferi e congelatori affinché abbiano un’efficienza energetica maggiore.

20 consigli ENEA

bollette

Energia, Arera: In un anno +91% prezzo elettricità e +70,7% gas

La spesa per la bolletta dell’elettricità per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (cioè quello compreso tra il 1° ottobre 2021 e il 30 settembre 2022) sarà di circa 1071 euro, +91% rispetto ai 12 mesi precedenti. Nello stesso periodo, la spesa della famiglia tipo per la bolletta gas sarà di circa 1.696 euro, con una variazione del +70,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente. Lo annuncia l’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, che dopo il via libera al decreto varato dal Governo per contenere i costi di luce e gas, ha diffuso una nota nella quale analizza non solo gli effetti in bolletta dell’attuale crisi, ma anche l’andamento dei mercati, soprattutto nel quadro di generale incertezza causato dalla guerra in Ucraina.

E se da un lato l’Arera approva i provvedimenti adottati dal Governo (che ha “sterilizzato gli aumenti per l’energia elettrica e il gas naturale, per il mercato tutelato e in parte anche per il mercato libero“), allo stesso tempo sottolinea come sia ancora “molto evidente” la differenza di spesa rispetto allo scorso anno. Il terzo trimestre 2022 per la famiglia tipo in tutela, “vedrà un lieve incremento per la bolletta dell’elettricità, +0,4%, mentre rimarrà stabile la bolletta gas, senza alcuna variazione“. Segno, ricorda l’Autorità, che “è stato mitigato l’impatto degli aumenti per utenti domestici e per le imprese“. Anche perché, “il quadro generale avrebbe determinato, in assenza di interventi, una variazione intorno al 45% della bolletta gas e al 15% di quella elettrica“.

Le disposizioni contenute nel decreto del Governo, assieme alla conferma della riduzione Iva sul gas al 5%, avranno un impatto positivo su 30 milioni di utenze domestiche e oltre 6 milioni di piccole imprese, artigiani e commercianti. L’Arera conferma anche il potenziamento dei bonus sociali elettricità e gas, “che anche per il terzo trimestre dell’anno consentiranno alle famiglie in condizioni di difficoltà economiche di pagare mediamente bollette non superiori a quelle precedenti l’ondata di aumenti“. Come previsto, e attraverso il finanziamento del Governo, sono confermate beneficiare dei bonus sociali le famiglie con un livello di Isee fino a 12mila euro. I bonus sono erogati direttamente in bolletta a tutte le famiglie aventi diritto, a condizione che abbiano un Isee valido ed entro la soglia indicata nell’anno 2022.