Maltempo, oggi Cdm: Governo al lavoro su decreto. Ipotesi fino a 100 milioni in aiuti

Arrivano in Consiglio dei ministri le prime misure per affrontare l’emergenza nei territori colpiti dalle alluvioni. Dopo aver toccato con mano, di ritorno in anticipo dal G7 di Hiroshima, la furia delle piogge che si sono abbattute sull’Emilia-Romagna, la premier, Giorgia Meloni, è al lavoro per mettere su carta gli interventi più urgenti per un territorio drammaticamente colpito dal maltempo. Oltre alla sospensione di bollette e termini per tributi e contributi, dovrebbero essere stanziati circa 50 milioni per le spese legate ai soccorsi. Non è escluso, secondo quanto trapela da ambienti parlamentari di maggioranza, che la cifra possa raddoppiare nelle prossime ore, toccando quota 100 milioni. Ovviamente, si tratterebbe di un primissimo stanziamento, cui dovranno seguirne altri, dopo un’attenta valutazione dei danni, anche se per il momento “è ancora abbastanza impossibile fare una stima”, per dirla con le parole del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto.

Al momento, secondo un primo giro di ricognizione delle varie associazioni di categoria, il conto si aggirerebbe sui 5 miliardi di euro. Un colpo durissimo per l’economia del territorio, ma anche dell’intero Paese. Ecco perché si invocherà quasi sicuramente l’aiuto dell’Europa. “Presenteremo un primo pacchetto di sostegno all’interno del decreto emergenza – spiega il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, da Bruxelles – che prevederà, mi auguro, la sospensione dei mutui, la rateizzazione degli oneri fiscali e soprattutto l’attivazione del fondo di garanzia che a nostro avviso deve essere il massimo che ci è consentito dalle norme europee sugli aiuti di Stato“. Anche perché “ci sono i fondi dell’Ue già attivati in altri casi simili ed è giusto che anche in questo caso l’Italia possa accedervi“, visto che si parla di “una delle regioni più produttive del Paese, che deve essere messa in condizioni da subito di riprendere a sostenere produzione e lavoro e quindi anche l’economia nazionale”.

Oggi sarà ancora allerta rossa sul territorio, anche se “di tipo diverso rispetto alla precedente, perché è basato sul fatto che il territorio è abbastanza inondato, di conseguenza c’è la certezza assoluta che la terra non è in grado di assorbire nulla”, spiega Pichetto. Ricordando che a Palazzo Chigi, dopo il Cdm, ci sarà anche una riunione con il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, per fare il punto sugli interventi da mettere in campo. Che dovranno tenere conto anche dell’allarme lanciato da Michele de Pascale, sindaco e presidente sia della Provincia di Ravenna che dell’Upi: “Abbiamo chilometri di strade provinciali distrutte; frane, smottamenti, fiumi di fango, hanno completamente cancellato interi tratti, isolando comunità e territori. Sono danni per oltre 1 miliardo” che andranno contati nella fase di ricostruzione.

Mentre il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, punta i riflettori su un tema collaterale, perché “in queste giornate in cui l’Italia è colpita da una tragedia come quella che coinvolge l’Emilia-Romagna e parzialmente le Marche, dobbiamo ribadire un concetto che forse sta sfuggendo a chi vive di ideologie: allevatori e agricoltori non sono nemici del territorio e dell’ambiente, anzi. Dove manca la manutenzione del territorio di allevatori e agricoltori”. Perché “il dissesto idrogeologico – continua – è più grave e rispetto a eventi come alluvioni, le concause dell’aggravarsi degli effetti sono da ricercare nel loro abbandono di zone che per millenni hanno manutenuto“.

Il governo, assicura il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sta comunque facendo “tutto ciò che è nelle nostre possibilità per aiutare le popolazioni” colpite dalle alluvioni, “compresa la richiesta di ottenere il fondo di solidarietà da parte dell’Unione europea, come accaduto con il terremoto dell’Aquila“. Il vicepremier sottolinea che l’Italia ha ottenuto “anche grande disponibilità da tanti paesi dell’Ue attraverso l’attivazione del meccanismo di protezione civile dell’Ue, ma anche da Paesi, come la Svizzera, che sono fuori dal sistema europeo“. Tajani oggi pomeriggio sarà in missione a Forlì, in agenda c’è una riunione presso il Comitato operativo comunale sulla situazione di emergenza e a seguire l’incontro con il sindaco, Gian Luca Zattini, i rappresentanti del mondo imprenditoriale, associativo e camerale delle province di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna, cui parteciperanno anche i vertici di Ice, Sace, Simest e Cdp. Segnali importanti per un territorio che, mentre spala con i soccorritori per liberare case, strade e capannoni, vuole già iniziare a vedere la luce della ricostruzione in fondo al tunnel del dramma.

Alluvione

Negli ultimi 50 anni 12mila disastri meteo con 2 milioni di vittime

Eventi meteorologici, climatici e idrici estremi hanno causato 11.778 disastri segnalati tra il 1970 e il 2021, con poco più di 2 milioni di morti e 4.300 miliardi di dollari di perdite economiche. E’ quanto afferma l’Organizzazione meteorologica mondiale, che fa parte dell’Onu, precisando che le perdite economiche sono aumentate, ma il miglioramento dei sistemi di allerta precoce e la gestione coordinata delle catastrofi hanno ridotto il numero di vittime umane nell’ultimo mezzo secolo. Oltre il 90% dei decessi segnalati a livello mondiale si è verificato nei Paesi in via di sviluppo. I soli Stati Uniti hanno subito danni per 1.700 miliardi di dollari, pari al 39% delle perdite economiche a livello mondiale nei 51 anni. Ma i Paesi meno sviluppati e i piccoli Stati insulari in via di sviluppo hanno subito un costo sproporzionato rispetto alle dimensioni delle loro economie.

Oltre il 60% delle perdite economiche dovute a disastri legati al tempo, al clima e all’acqua sono state registrate nelle economie sviluppate. Tuttavia, in più di quattro quinti di questi disastri le perdite economiche sono state equivalenti a meno dello 0,1% del prodotto interno lordo (Pil) delle rispettive economie. Non sono stati segnalati disastri con perdite economiche superiori al 3,5% dei rispettivi Pil. Nei Paesi meno sviluppati, il 7% dei disastri per i quali sono state segnalate perdite economiche ha avuto un impatto equivalente a più del 5% dei rispettivi Pil, con diversi disastri che hanno causato perdite economiche fino a quasi il 30%. Nei Piccoli Stati insulari in via di sviluppo, il 20% dei disastri per i quali sono state segnalate perdite economiche ha avuto un impatto equivalente a più del 5% dei rispettivi Pil, con alcuni disastri che hanno causato perdite economiche superiori al 100%.

L’Omm ha pubblicato i nuovi risultati in vista del Congresso meteorologico mondiale quadriennale, che si aprirà il 22 maggio con un dialogo ad alto livello sull’accelerazione e l’intensificazione delle azioni per garantire che i servizi di allerta precoce raggiungano tutti gli abitanti della Terra entro la fine del 2027. L’iniziativa delle Nazioni Unite Early Warnings for All è una delle principali priorità strategiche che saranno approvate dal Congresso meteorologico mondiale, il massimo organo decisionale dell’Omm. La sessione di alto livello sarà aperta dal presidente svizzero Alain Berset e riunirà i massimi rappresentanti delle agenzie delle Nazioni Unite, delle banche di sviluppo, dei governi e dei servizi meteorologici e idrologici nazionali responsabili dell’emissione di allarmi precoci.

Le comunità più vulnerabili purtroppo sopportano il peso dei rischi legati al tempo, al clima e all’acqua“, ha dichiarato il segretario generale dell’Omm, Petteri Taalas. “La gravissima tempesta ciclonica Mocha ne è un esempio. Ha causato devastazioni diffuse in Myanmar e Bangladesh, colpendo i più poveri tra i poveri. In passato, sia il Myanmar che il Bangladesh hanno subito un bilancio di decine e persino centinaia di migliaia di morti. Grazie all’allerta precoce e alla gestione dei disastri, questi tassi di mortalità catastrofici sono ormai fortunatamente storia passata. Gli allarmi precoci salvano le vite”, ha aggiunto.

Meloni al lavoro per il Consiglio dei ministri sul maltempo di domani: “Il Governo c’è, risposte immediate”

Photo credits: Palazzo Chigi

Il Governo c’è”. E’ questo il messaggio che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rientrata dal G7 in Giappone per visitare i luoghi dell’Emilia Romagna dove il maltempo si è abbattuto con tutta la sua forza, ha voluto portare alle popolazioni colpite dall’emergenza. “E’ stata una tragedia – ha sottolineato – ma noi dalle crisi possiamo sempre rinascere forti. Può essere un’occasione per dimostrare quanto l’Italia sappia essere concreta e immediata”. La premier tocca con mano una “situazione molto complessa, con diverse emergenze”, dove “c’è bisogno di molto lavoro”, ma vede anche cittadini “molto orgogliosi che stavano al lavoro e dicevano: ‘Ci rimettiamo in piedi’”.

La priorità, ora, è “garantire risposte immediate”, motivo per cui Meloni ha visitato la zona domenica, in modo da potere già oggi, in vista del Consiglio dei ministri di domani, “ottimizzare i provvedimenti”. Niente passerelle, quindi, perché “non è il momento”.

Difficile, però, ancora, fare una stima dei danni. Sicuramente “sono ingenti, ma finché non siamo sicuri che situazione si fermi è molto difficile. Andranno mobilitate molto risorse, il Governo è al lavoro per capire quali possano essere i fondi dai quali attingere. Stanzieremo altre risorse per l’emergenza, ma il Fondo europeo di solidarietà è uno di quelli che possono essere utilizzati”. Difficile, invece, utilizzare i fondi del Pnrr.

Il maltempo flagella l’Emilia Romagna. Meloni segue la situazione in vista del Cdm

Photo credits: Dipartimento della Protezione Civile

Il maltempo flagella ancora l’Emilia Romagna, con l’allerta rossa confermata anche per la giornata di sabato e le vittime salite ad almeno 14, con un uomo trovato morto in casa a Faenza. Più di 15.000 persone hanno dovuto lasciare la propria casa a causa dell’alluvione, 8mila di loro hanno già trovato accoglienza in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni: scuole, palazzetti e palestre. Le altre hanno trovato sistemazioni alternative in seconde case o da amici e parenti. Gli allagamenti sono stati 58 in 43 comuni, 23 i fiume e corsi d’acqua esondati, anche in più punti. Le frane sono state 290 sull’intero territorio, di cui 104 solo nel territorio di Forlì-Cesena. Ancora difficile anche la situazione della viabilità, con 544 strade chiuse.

Una situazione incredibile, difficile da immaginare. Tanto che il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, spiega che “non c’è memoria di eventi di questo tipo in passato”. Perché se le prime criticità del 2 maggio erano, in qualche modo, prevedibili, poi “si sono sviluppati con una persistenza che li classifica come eventi rari“. Per questo ci sono ancora innumerevoli criticità. Da quelle di soccorso e di evacuazione preventiva, fino a quelle delle infrastrutture. “C’è una diffusa problematica legata alle infrastrutture viarie che va ad aggravare la capacità di trasferimento persone, ci sono problemi di ripristini elettrici e della parte idrica. Si sta lavorando per recuperare il più rapidamente possibile l’infrastruttura. In alcuni casi con centraline in zone piene d’acqua l’operazione richiederà un po’ di tempo“, spiega Curcio. Intanto proseguono le operazioni di approvvigionamento di cibo soprattutto in montagna, alcune criticità permangono in pianura dove ci sono ancora allagamenti.

Drammatica la situazione dell’agricoltura, con allagamenti, asfissia delle piante che si trovano nei terreni inondati, perdite e danni irreversibili ad allevamenti e strutture da quelle delle imprese alle reti viarie, di scolo e irrigue. Per il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, “l’agroalimentare e l’ortofrutta hanno bisogno di rimborsi al 100%. Abbiamo avuto siccità, gelate, e adesso questa drammatica alluvione. Io credo seva un piano shock per evitare che le azione del settore chiudano”. Sono oltre 5mila secondo la Coldiretti le aziende agricole colpite dal maltempo, con almeno 50mila posti di lavoro a rischio tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione. Danni al momento incalcolabili, in attesa del deflusso delle acque e del fango.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue la situazione a distanza, dal Giappone dove sta partecipando al G7. E sta condividendo la sua apprensione con i colleghi, mostrando loro le immagini della situazione disastrosa in corso nel nostro Paese. Intanto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, nel corso della missione in Slovacchia, contatta telefonicamente l’Assessore allo sviluppo economico della Regione Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, per avere informazioni dirette sull’entità dei danni alle imprese e sulle prime necessità del tessuto produttivo del territorio. Le direzioni del ministero effettuano una prima ricognizione con le organizzazioni di rappresentanza delle aziende della Regione, per avere un quadro complessivo su quali sia l’entità dei danni subiti dal sistema produttivo e sui primi interventi necessari a fronteggiare la crisi in corso. Sabato sul posto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. L’appuntamento sarà poi martedì, con il Consiglio dei ministri che sarà dedicato in larga parte ai primi urgenti provvedimenti relativi all’alluvione. Oltre alla rimodulazione dell’ordinanza di Protezione civile, che aveva già dichiarato nei giorni scorsi lo stato di emergenza, con l’estensione del perimetro della relativa area, all’ordine del giorno ci sarà un decreto-legge con i primi stanziamenti e con la sospensione o proroga dei termini fiscali, contributivi, giudiziari e di altro tipo. Al termine del Cdm Meloni e i ministri competenti per l’emergenza incontreranno Bonaccini.

Salgono a 14 le vittime del maltempo in Emilia Romagna. In 34mila senza elettricità

Photo credit: Dipartimento della Protezione Civile

E’ salito a 14 le vittime il bilancio dell’emergenza maltempo che da giorni sta colpendo l’Emilia Romagna. Alle otto annunciate mercoledì se ne sono aggiunte altre sei, tutte nella provincia di Ravenna: l’ultima questa mattina, un uomo trovato morto in casa a Faenza. Intanto proseguono le operazioni per mettere in sicurezza i cittadini. Dei 10mila sfollati, 3.100 hanno trovato accoglienza presso le sedi allestite dai Comuni. Ma, precisa la vicepresidente della Regione e assessora alla Protezione civile Irene Priolo, si tratta di un’accoglienza “temporanea”, perché dopo i primi momenti “lavoreremo per una diversa sistemazione come la dignità delle persone richiede“. Gli allagamenti registrati sono 50 in tutto in 42 comuni: 15 nel Bolognese, 13 nel Ravennate, 12 nel Forlivese, 2 nel Riminese. Chiuse 250 strade a causa delle frane, che in totale sono state 280 in 58 comuni. Circa 34 mila le utenze al momento disalimentate dalla rete elettrica tra le province di Forlì-Cesena e Ravenna. Difficoltà a Lugo, in provincia di Ravenna, dove diverse zone del centro urbano sono allagate e si sono verificate interruzioni dell’elettricità e dell’acqua.

Una situazione ancora critica, considerando che anche per domani è prevista allerta rossa. Per questo, annuncia il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin che oggi si è recato presso la sede della protezione civile dell’Emilia Romagna, martedì in Consiglio dei ministri “verrà dichiarato lo stato di calamità e si risponderà ai primi interventi come il blocco dei mutui e delle riscossioni tributarie, tutti interventi che necessitano di un provvedimento per decreto“. E fa sapere che, insieme alla Regione, l’esecutivo valuterà la richiesta per il Fondo di solidarietà europeo. La questione, secondo Pichetto, è “nazionale”, e per questo “ha bisogno di un lavoro di squadra”. Ma, soprattutto, occorre “trovare punti di convivenza tra l’uomo e la natura“.

E se è ancora presto per procedere alla rendicontazione effettiva dei danni, visto che l’evento è ancora in corso, il presidente della Regione Stefano Bonaccini spiega che “avevamo stimato danni per quasi un miliardo due settimane fa, nella prima ondata di Maltempo, figuratevi quanto cresceranno”. Intanto iniziano le donazioni. Prima su tutte, quella di Ferrari che “donerà un milione di euro ma abbiamo contezza di tanta gente comune che sta donando, chiunque doni anche solo un euro è benvenuto. Rendiconteremo fino all’ultimo euro e daremo conto di come verrà speso” . Ma ora la priorità è la messa in sicurezza delle persone, poi “cominceremo ad attivarci per la parte di rendicontazione dei danni pubblici e privati. Siamo molto rapidi – spiega Bonaccini – ma serve tempo, vista la quantità di territorio colpita“.

Dal Giro al tennis: lo sport si ferma per le vittime dell’Emilia Romagna

Photocredits: Afp

 

Un minuto di silenzio al torneo di tennis di Roma, al Giro d’Italia di ciclismo e sui campi di calcio, e una donazione della Ferrari: così lo sport italiano ha reso omaggio alle vittime dell’alluvione in Emilia Romagna.

Nel Giro, un minuto di silenzio è stato osservato dal gruppo prima della partenza della dodicesima tappa a Bra, in Piemonte, dopo l’alluvione che ha ucciso almeno nove persone. Anche a Roma la giornata è iniziata con un momento di raccoglimento agli Open d’Italia di tennis, prima del primo incontro sul campo centrale del Foro Italico, lo stadio della capitale. Un minuto di silenzio sarà osservato anche prima di ogni partita in programma in Serie A e in tutte le serie inferiori: lo ha annunciato la Figc. “In un momento così difficile, il calcio italiano si stringe attorno alle popolazioni colpite e si unisce al dolore delle famiglie che hanno perso una persona cara”, ha sottolineato  in un comunicato. Il Coni ha dichiarato in un comunicato di aver “invitato” tutte le federazioni a fare lo stesso in occasione di “tutti gli eventi sportivi” in programma nel fine settimana.

L’alluvione ha portato alla cancellazione del Gran Premio di Formula Uno dell’Emilia-Romagna previsto per domenica a Imola, a causa di un preoccupante innalzamento del livello di un fiume vicino al paddock. La Ferrari, casa produttrice con sede nella regione, a Maranello, ha annunciato di aver “donato un milione di euro all’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile” nell’ambito di una “raccolta fondi” locale. “I fondi saranno utilizzati, con il coordinamento delle autorità locali, a favore delle popolazioni locali colpite dalle alluvioni dei giorni scorsi, con particolare attenzione ai progetti di ripristino ambientale e alla gestione del dissesto idrogeologico“, ha spiegato Ferrari in un comunicato.

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Alluvione in Emilia-Romagna: almeno 9 morti, migliaia di sfollati. A Ravenna nuova evacuazione

Un “nuovo terremoto”. Uno “degli eventi catastrofici mai registrati” prima. Il maltempo non dà tregua all’Emilia Romagna che in 24 ore raccoglie 300 mm di pioggia (attesi oltre 500 mm a mezzanotte, metà della pioggia che normalmente cade in un anno intero) con almeno 9 vittime accertate e migliaia di sfollati. “Siamo una regione colpita ancora una volta, siamo feriti ma ci rialzeremo”, assicura il governatore Stefano Bonaccini. Le zone più colpite sono Faenza, Forlì e il Ravennate: diecimila gli evacuati, destinati a crescere. In tutto sono 41 i Comuni quasi completamente sott’acqua: 58 coinvolti da frane, 23 i fiumi esondati, oltre ad altri 13 che hanno superato il livello 3 di allarme, l’ennesima notte insonne per Marche ed Emilia Romagna. Oltre 280 le frane di cui 120 particolarmente importanti.

Ordine di “evacuazione immediata” alla popolazione e alle aziende di Villanova di Ravenna, Filetto e Roncalceci “interessate da possibili fenomeni di allagamento“. Lo ha disposto il Comune di Ravenna per rischio allagamento della rete dei canali consortili, a seguito della frattura del Lamone fra Reda e Fossolo. Già nella notte il Comune aveva invitato i residenti di Villanova di Ravenna “a salire ai piani alti”.

Oggi è attesa una nuova giornata di allerta: rossa su tutta la Romagna, pianura bolognese e modenese, colline montane dell’Emilia centrale e bolognese; arancione su pianura e costa ferrarese. Non sono previste precipitazioni sul territorio regionale ma , come fa sapere la Regione, le piogge elevate di ieri e oggi fanno restare in allarme per i corsi d’acqua del settore centro-orientale, in particolare, sui bacini Romagnoli e affluenti di Reno, interessati da esondazioni e rotte. Scuole chiuse anche giovedì a Bologna e negli altri Comuni colpiti.

Al momento, sono nove le vittime accertate: sette nella provincia di Forlì-Cesena, un uomo del Ravennate, un 40enne nel Bolognese. Nel Cesenate i morti sono un uomo travolto da una frana a Casale di Calisese e una coppia travolta dall’acqua, lei trascinata per 20 chilometri. Gli sfollati fra Ravenna, Bologna e Forlì sono “complessivamente intorno alle 10mila persone”. “Una stima difficilissima, stiamo facendo fatica ad avvicinarci alle case. E’ una stima destinata a crescere e non riusciamo ancora a quantificarla esattamente“, commenta Irene Priolo, vicepresidente della Regione. Nelle ultime 48 ore si sono registrati picchi di 300 millimetri sui bacini del crinale e collina forlivese. Sulla stessa area, sulle colline e montagna ravvenati e sul settore orientale del bolognese sono in media caduti tra i 150 e i 200 millimetri. Sulla pianura cesenate forlivese fino a 150 millimetri.

Nella notte tra martedì e mercoledì ci sono state nuove esondazioni, l’acqua ha invaso strade e case in tantissimi centri: da Cesena a Faenza, da Riccione a Lugo. Le operazioni di soccorso sono difficili, gli abitanti sono invitati a salire ai piani alti delle abitazioni. Altra situazione difficile è a Bologna con tremila sfollati: l’appello del Comune è a non muoversi. Allagata l’A14 nel tratto romagnolo: chiusa al traffico, ha riaperto solo il tratto tra San Lazzaro e la diramazione per Ravenna in direzione Ancona. Treni fermi lungo la linea Adriatica.

Drammatica la situazione a Faenza, nel Ravennate, dove l’acqua è entrata nel centro abitato e molte persone sono state evacuate. Sempre nel Ravennate è esondato il fiume Santerno e ci sono state nuovi evacuati accolti nei centri allestiti. Riccione è praticamente sott’acqua.  “Ringrazio la vicinanza del governo e ho già detto loro che avremo bisogno di tante risorse per ripartire“, ha ammesso Bonaccini che in giornata ha sentito telefonicamente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni.

Anche la sanità regionale sta cercando di tenere botta contro l’ondata di maltempo: una situazione “difficile ma sotto controllo”, assicura la Regione, che oggi ha convocato le direzioni generali di tutte le aziende sanitarie per fare il punto della situazione. Al momento il quadro più critico riguarda l’ospedale di Loiano, sull’Appennino bolognese, che risulta “inaccessibile a causa di frane che hanno momentaneamente interrotto la viabilità”. Sempre in provincia di Bologna, l’ospedale di Budrio ha dovuto sospendere sia le attività specialistiche non urgenti sia quelle chirurgiche. Sul resto del territorio regionale, assicura la Regione, “sono garantite ovunque le urgenze, a partire dagli interventi chirurgici e i trattamenti che non possono essere differiti”.

Migliora la situazione nelle Marche dove dalle 14 di mercoledì è scattata l’allerta arancione nel sud, tra Macerata, Fermo ed Ascoli. “Proseguono gli interventi delle squadre operative della Protezione civile, dei Vigili del fuoco per far fronte ai tanti danni causati dal maltempo soprattutto tra Pesaro e Senigallia – spiega l’assessore alla Protezione Civile Stefano Aguzzi -, manteniamo la massima allerta a sud dove le previsioni annunciano piogge abbondanti nella notte“.

In Toscana, desta preoccupazione la situazione di 47 studenti della scuola media di Campo di Marte che da lunedì si trovano con 4 insegnanti al Green Energy Camp di Palazzuolo sul Senio in località Piedimonte: bloccati dal maltempo trascorreranno la notte nella palestra del Comune. Domani prevista allerta arancione sul Mugello.

Maltempo, Consiglio dei ministri il 23/5. Meloni: “Il governo c’è”

L’Emilia Romagna annega, flagellata dal maltempo, e le istituzioni si attivano a tutti i livelli. Martedì 23, alle 11, si terrà il Consiglio dei ministri per i provvedimenti più urgenti. Il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, porterà sul tavolo la proposta di ulteriori 20 milioni di euro, in aggiunta ai 10 già deliberati il 4 maggio, per gli interventi più urgenti e chiederà l’estensione dello stato di emergenza anche alla provincia di Rimini, che andrà ad aggiungersi a quelle di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio proporrà invece il rinvio delle udienze civili e penali e la sospensione dei termini per gli adempimenti contrattuali e di tutti gli atti aventi forza esecutiva.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è tra i primi a sentire il governatore Stefano Bonaccini per esprimere il cordoglio per le vittime e la vicinanza e solidarietà alle comunità colpite dalla drammatica emergenza maltempo. Diretta a Hiroshima per il G7, Giorgia Meloni segue costantemente l’evoluzione dell’emergenza e, durante uno scalo tecnico ad Anchorage, in Alaska, fa il punto in videoconferenza con il Comitato operativo della Protezione Civile, il ministro Nello Musumeci, Bonaccini e il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. E’ nel corso del collegamento che la premier dà la disponibilità immediata a convocare un Cdm per approvare ulteriori misure emergenziali. “Sulle risorse faremo tutto quello che c’è da fare per aiutare la popolazione“, assicura. Poi, ammette, c’è “il tema di messa in sicurezza del territorio“, che dovrà essere affrontato. Ad ogni modo, scandisce, “il governo c’è, è una di quelle situazioni nelle quali tutti i livelli istituzionali bisogna che lavorino al massimo delle loro possibilità“.

Gaffe per il vicepremier Matteo Salvini, che nella serata di martedì ha twittato un pensiero “per i cittadini che lottano con acqua e fango” collegandolo con i risultati deludenti del suo Milan nell’euroderby. Uno scivolone al quale rimedia cancellando il post. Sente poi Bonaccini, con il viceministro Galeazzo Bignami, per il dossier infrastrutture.

I danni sono “enormi“, conferma il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, che garantisce uno “strettissimo raccordo” dell’esecutivo con la Regione e le realtà colpite.

Sul posto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che sorvola, con i vertici dei vigili del fuoco, i centri e le campagne allagati. “La situazione – ribadisce – è di una certa gravità“. La sua visita è un “segno tangibile della doverosa presenza del governo“. La priorità è salvare le vite dei dispersi, afferma: “Abbiamo ragionato su come mantenere vivo il raccordo tra tutte le componenti della protezione civile, la prefettura, la regione, le province e i comuni. È difficile, abbiamo ragionato di come essere all’altezza della situazione. Molte zone sono ancora sotto l’acqua. Abbiamo pregato prefetti e sindaci di sollecitare le chiamate di soccorso“.

Vicinanza e solidarietà arrivano da tutto l’esecutivo. “Fin dal primo momento – rivendica il ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoliil governo si è attivato con tutti i ministri coinvolti già impegnati per coordinare ogni tipo di aiuto necessario“. L’esecutivo è “pronto a intervenire con ogni azione necessaria e assicurerà l’indispensabile supporto“, gli fa eco il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che tra i primi visitò le aziende agricole distrutte dall’ondata di maltempo di inizio mese. Il Masaf è al lavoro, fa sapere, per sostenere il mondo dell’agricoltura, “asset primario della nostra Nazione“. Ma, al momento, i danni non sono ancora quantificabili: “Abbiamo immaginato insieme alle organizzazioni di fare tutte le verifiche che le normative prevedono per quantificare gli interventi di natura finanziaria a evento concluso”.

Maltempo, ricercatrice Cnr-Irpi: Prevenzione, studio e invasi per gestione integrata

Photo credit: profilo Facebook Massimo Olivetti Sindaco di Senigallia

Se c’è una cosa che il cambiamento climatico ci ha insegnato è che non si può tornare indietro, almeno non nel breve periodo. Per questo serve una gestione integrata per affrontare il tema dell’acqua”. Paola Salvati è ricercatrice del Cnr-Irpi (Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Consiglio nazionale delle ricerche di Perugia) e di fronte agli eventi drammatici causati dal maltempo in Emilia Romagna e Marche parla della necessità di “una strategia”, capace di mettere in campo azioni diverse per mitigare e prevenire gli effetti di “eventi estremi con cui dobbiamo imparare a convivere”. “In futuro – dice a GEAperiodi di siccità possono alternarsi in modo repentino a eventi intensi di pioggia in rapida successione. Non c’è più un passaggio graduale”. Quanto sta accadendo nelle zone colpite dal maltempo, è il frutto, dice Salvati, di “una combinazione di eventi sfavorevoli”, che sono l’intensità (con picchi di pioggia fino a 200 mm nelle ultime 24 ore), la persistenza e l’estensione geografica. Ecco allora le drammatiche conseguenze al suolo: “Allagamenti, esondazione dei fiumi, numerose frane” che, a loro volta portano a “gravi danni, come l’isolamento dei paesi, la chiusura delle strade e ingenti costi economici per il ripristino” delle infrastrutture danneggiare, ma anche per intervenire nelle aree agricole.

Paola Salvati

Paola Salvati, ricercatrice Cnr-Irpi

Il suolo – spiega la ricercatrice – era già saturo a causa delle persistenti piogge estremi dell’inizio di maggio. Non essendo più in grado di assorbire l’acqua, questa resta in superficie e scorre”. E, a differenza delle zone interne dell’Appennino, a valle “il territorio è fortemente antropizzato e quindi il suolo impermeabilizzato. Perciò le ripercussioni nelle aree urbane sono molto gravi”. E se in altre occasioni “le piogge intense si sono manifestate con carattere molto localizzato”, dice Salvati, ora “stiamo vivendo una perturbazione molto estesa territorialmente. L’aumento delle portate dei fiumi avviene contemporaneamente su più bacini, aumentando quindi il rischio di esondazioni e frane”.

E allora cosa fare? “Agire su più fronti”, spiega la ricercatrice del Cnr-Irpi, cominciando dal “potenziare il sistema di previsione e allerta. Questa volta ha funzionato molto bene, anche se ci sono state delle vittime. Ma se un evento del genere fosse avvenuto senza un sistema preventivo di allerta sarebbe andata molto peggio”. Una gestione, dice “che ha funzionato bene. Certo, tutto è migliorabile, ma quando il sistema funziona anche il ripristino delle condizioni di normalità è più semplice”. E, ancora, è fondamentale “potenziare lo studio degli eventi. Cambiando la frequenza e l’intensità delle piogge è necessario conoscere quali sono i valori estremi che causano le frane e portano i fiumi a essere colmi”.

Da ricercatrice e cittadina dico che bisogna puntare a una gestione davvero integrata”, spiega l’esperta. “Non si può pensare di risolvere il problema della siccità e delle piene delle aste fluviale solo con la costruzione di bacini di accumulo o di altre opere di ingegneria idraulica”. Questo aspetto è, però, necessario “per mitigare le conseguenze dei fenomeni estremi. Raccogliere acqua e laminare le onde di piena vicino ai centri abitati è solo una delle tante cose che si devono fare”.

Quindi, conclude Paola Salvati, “bene le misure strutturali, ma puntiamo anche sulla conoscenza di ciò che sta accadendo ai processi fisici con il cambiamento climatico e le ripercussioni delle stesse sui cittadini nella loro vita quotidiana”.

Il maltempo uccide ancora. Almeno 8 morti, dispersi e oltre 10mila sfollati. Meloni: “Pronti a Cdm immediato”

Otto morti, almeno, dispersi su cui la protezione civile non avanza ancora ipotesi e migliaia di sfollati, oltre 10mila, ma il dato è in evoluzione. La violenta ondata di maltempo che si è abbattuta sul centro Italia ancora una volta non ha lasciato scampo. La media di acqua caduta in 36 ore è di 200 millimetri, ma in alcune zone ha raggiunto 500 millimetri, metà della pioggia che normalmente cade in un anno intero. Trentasei Comuni allagati, 48 coinvolti da frane, fiumi esondati e l’ennesima notte insonne per Marche ed Emilia Romagna.

Giorgia Meloni, diretta a Hiroshima per il G7, segue costantemente l’evoluzione dell’emergenza e in scalo ad Anchorage, in Alaska, partecipa in videoconferenza a un punto del Comitato operativo della Protezione Civile, con il ministro Nello Musumeci, il Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. Nel corso del collegamento, la premier dà la disponibilità immediata a convocare un Consiglio dei ministri per approvare, se fosse necessario, ulteriori misure d’emergenza.  “Sulle risorse faremo tutto quello che c’è da fare per aiutare la popolazione. Poi c’è un tema di messa in sicurezza del territorio. Il governo c’è. E’ una di quelle situazioni nelle quali tutti i livelli istituzionali bisogna che lavorino al massimo delle loro possibilità“, afferma.

Da ieri sera l’unità di crisi della protezione civile nazionale è riunita nella sede del dipartimento per coordinare tutti gli interventi di soccorso e assistenza alla popolazione. “La notte è stata peggiore della precedente”, dice Titti Postiglione, vice capa della Protezione civile. Il ministro competente, Nello Musumeci, in serata aveva sollecitato, come “prima cosa da fare”, “l’immediata evacuazione di tutti coloro che abitano ai piani terra”, assicurando anche la pronta entrata in azione da Bologna di due plotoni dell’esercito.

Nelle prime ore di ieri mattina la situazione sembrava sotto controllo, ma complice la pioggia caduta senza sosta, nel corso della giornata è stato chiaro che l’allerta aveva ormai sfondato la porta del livello rosso, soprattutto in Emilia Romagna.

LE VITTIME. “Sono cinque le vittime accertate, forse una sesta in provincia di Ravenna ma non c’è ufficialità”. L’annuncio del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci in un punto stampa sul maltempo in Emilia-romagna. “Sui dispersi non avanziamo numeri”, precisa. Al momento si sa che a perdere la vita è stato un uomo a Ronta di Cesena, in via Masiera Seconda. A recuperare il suo corpo sono stati i vigili del fuoco. Sua moglie è ancora dispersa. La seconda vittima è stata accertata a Forlì. Un uomo è morto annegato all’interno della propria casa, un terzo corpo è stato ritrovato sulla spiaggia di Cesenatico. I dispersi al momento sarebbero 4, tutti proprio nella zona di Forlì.

UOMIMI E MEZZI IN CAMPO. In campo 700 unità dei vigili del fuoco, alle quali si potranno aggiungere 100 altre unità. Si interviene con 150 mezzi attrezzati con il rischio acquatico. C’è un concorso interforze con la flotta aerea, gli elicotteri. Operano i palombari, 300 unità della polizia di Stato con l’ausilio di sommozzatori, 800 carabinieri su 6 province, altri 115 carabinieri svolgono una funzione di vigilanza, di prevenzione anti-saciacallaggio. 220 sono le unità della croce rossa italiana che operano con 76 mezzi, un centinaio le unità del soccorso alpino. A Cesena per l’esondazione del fiume Savio, all’altezza di via Roversano e di via dei Mulini, squadre fluviali e l’equipaggio dell’elicottero del reparto volo di Bologna hanno messo in salvo decine di persone rimaste bloccate sui tetti delle abitazioni. Molti interventi anche a Castrocaro Terme (FC) per allagamenti diffusi: l’equipaggio dell’elicottero Drago VF150 del reparto volo di Bologna ha recuperato una famiglia, con due bambine piccole, che era rimasta bloccata in casa, ormai sommersa dall’acqua. A Colombarone, nel pesarese, i soccorritori fluviali hanno evacuato una famiglia con una neonata di 4 mesi, bloccata dall’acqua nella propria abitazione, mentre a Granarola di Gradara (PU) sono stati soccorsi un uomo disabile e una donna bloccati in casa dall’acqua.

I DISAGI Il ministro Musumeci ha definito i contorni drammatici di questa alluvione. Tutti i fiumi “hanno registrato la tracimazione e sfiancato l’arginatura determinando l’esondazione“, fa sapere Musumeci. . “Per quanto riguarda la telefonia sono 100mila gli utenti mobili privi di servizio e 10mila utenti fissi“, mentre “Sono 50mila gli utenti senza energia elettrica“. Ci sono 270 unità di Enel al lavoro per ripristinare il servizio che, spiega Musumeci, “comunque resta legato alle condizioni atmosferiche, visto che nelle cabine non si interviene se c’è acqua“.

PAURA A BOLOGNA. Per tutta la notte il Comune di Bologna ha lanciato allerte alla popolazione, invitando i residenti a salire ai piani alti e a non recarsi nelle cantine e nei seminterrati. Il torrente Ravone, infatti, è esondato in via Saffi. Smottamenti nella zona collinare della città.

CESENA SOMMERSA DALL’ACQUA. Situazione difficile anche a Cesena. Il sindaco Enzo Lattuca, alle 7.30 di questa mattina, ha annunciato che “sta tornando in piena il Savio. Stiamo chiudendo il ponte Nuovo, speriamo che la piena non sia come quella di ieri, ma che si fermi prima. Non possiamo, però, escluderlo, perché nell’alta valle a Bagno di Romagna sta piovendo in maniera piovosa da alcune ore”. Il Savio, ha detto il primo cittadino, “non è l’unico osservato speciale” e nella notte sono state evacuate tutte le case di via Misano e via Riccione che erano state allagate fino al primo piano. La situazione, ha detto Lattuca “è davvero critica. Sono esondati i fiumi secondari, come il Pisciatello, il Rio Marano, il Dismano”. Problemi anche con i fossi e i canali di bonifica.

A RAVENNA. A Ravenna nella notte sono stati evacuati moltissimi cittadini e portati negli hub allestiti dalla protezione civile alla palestra dell’Itis Baldini, alla scuola di San Pietro in Campiano e a Classe al museo Classis. La criticità è permanente anche per questa mattina su tutti i fiumi della zona, esondati in corrispondenza del territorio comunale. Alcune frazioni sono allagate. “In questo momento – spiega il Comune – oltre alle allerte molto pesanti già date e le evacuazioni massicce fatte sul Savio, Montone e Ronco, abbiamo ancora un elemento di criticità sul fiume Lamone e soprattutto una grande preoccupazione che riguarda i Fiumi Uniti”. I livelli del Montone e del Ronco sono altissimi, in corrispondenza delle due chiuse il livello del fiume è rosso.

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