In arrivo la ‘tempesta perfetta’: freddo artico, neve e mareggiate sull’Italia

In arrivo la ‘tempesta perfetta’: prima tantissimo vento, poi pioggia, freddo e anche neve in pianura. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma, purtroppo, l’arrivo sull’Italia della ‘tempesta perfetta’, un mix micidiale tra vento, freddo e neve: ovviamente non sarà perfetta in quanto porterà disagi e danni, soprattutto a causa del vento che soffierà violentissimo da ovest, costruendo in mare aperto onde giganti fino a 7 metri sul Mar Ligure.

Nel dettaglio, il mare diventerà ‘agitato’ dal pomeriggio sul settore ligure con onde fino a 4 metri, poi in serata sarà ‘grosso’ (scala Douglas) sulle coste di Liguria di Levante e Toscana con onde di 5-6 metri. Le onde più alte raggiungeranno l’estrema ed eccezionale altezza di 7 metri davanti alla costa toscana del Mar Ligure (tra la Versilia e Livorno). Sarà purtroppo una storica mareggiata di Libeccio con potenziali danni sulle coste esposte.

Nella giornata di mercoledì altre onde fino a 5 metri, con mare molto agitato, colpiranno anche i litorali laziali e il nord della Sardegna (in primis le Bocche di Bonifacio): i venti ruoteranno in giornata da Libeccio (sud-ovest) verso Maestrale (nord-ovest).

Il Maestrale nella notte tra mercoledì e giovedì sarà impetuoso anche su Campania e Calabria tirrenica per poi insistere su gran parte dei bacini meridionali in giornata. Giovedì, contemporaneamente, avremo anche una seconda tempesta di Libeccio con onde fino a 4-5 metri sul Mar Ligure, in discesa serale verso sud. In pratica la ‘tempesta perfetta’ avrà almeno due fasi di vento impetuoso da sud-ovest, ovest, nord-ovest: il vento sarà pericoloso da martedì pomeriggio fino almeno a sabato mattina e i marosi colpiranno ripetutamente le coste.

Dopo il vento arriveranno anche le piogge: in particolare, da mercoledì fino a venerdì pioverà sempre sulle stesse zone, quelle tirreniche dalla Toscana al Lazio, alla Campania e fino alla Calabria. Su queste regioni i cumulati di pioggia potrebbero essere significativi, in 3 giorni ben oltre i 100-150 litri per metro quadrato.

Ma l’altro aspetto più importante della tempesta perfetta sarà la neve: inizialmente cadrà sulle Alpi, anche moderata, oltre i 1000 metri con accumuli più rilevanti in Valle d’Aosta e sui rilievi di confine. Mercoledì avremo un’imbiancata anche sull’Appennino oltre i 1400-1500 metri, ma il giorno da segnare con la ‘matita blu’ sarà giovedì 21 novembre.

Giovedì la neve potrebbe cadere fino in pianura, specie in Piemonte; dalla sera non sono poi escluse fioccate coreografiche anche sul Triveneto, sulle pianure più settentrionali di quest’area. Anche a Milano giovedì ci sarà la caccia al fiocco di neve, guardando controluce il lampione; al momento si prevedono accumuli significativi solo in Piemonte e Valle d’Aosta ma dovremo monitorare bene la situazione anche per tutte le arterie stradali collinari o di alta pianura. Tra l’altro con lo spostamento della massa d’aria artica verso sud-est, avremo locali fenomeni nevosi in pianura venerdì mattina ancora sul Triveneto e soprattutto sull’Appennino centro-settentrionale fino a quote collinari.

Insomma per 3 giorni la tempesta perfetta, o meglio ‘imperfetta’ per i potenziali danni, allerte e disagi, imperverserà sul nostro Paese da Nord a Sud: chiudete i boccaporti e serrate gli ormeggi, si vola e si batte i denti!

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Ore di lavoro perse costano all’Italia 4,4 miliardi all’anno: il prezzo nascosto del riscaldamento globale

Non solo ambiente e non solo salute. Il riscaldamento globale ha un prezzo, o meglio, un costo nascosto che danneggia l’economia. Nel 2023 in Italia è stata pari a 4,4 miliardi di dollari la perdita potenziale di reddito dovuta alla riduzione della capacità lavorativa a causa del caldo. Lo rivela il rapporto annuale ‘The Lancet Countdown on Health and Climate Change’, che fa il punto sull’evoluzione dei legami tra salute e cambiamenti climatici attraverso oltre 50 indicatori peer-reviewed. “L’esposizione al calore – si legge nel documento – limita la produttività del lavoro, compromettendo i mezzi di sussistenza e i determinanti sociali della salute”. Inoltre, nel nostro Paese oltre 250 milioni di ore di lavoro potenziali sono state perse a causa dell’esposizione al caldo nel 2023, con un aumento del 90% rispetto alla media annuale del periodo 1990-1999. I lavoratori del settore edile sono stati i più colpiti, con il 38% delle ore potenziali perse e il 36% delle perdite di reddito potenziali nel 2023.  A livello globale, le perdite economiche medie annue dovute a eventi estremi legati al clima sono aumentate del 23% dal 2010-2014 al 2019-2023, raggiungendo i 227 miliardi di dollari.

Nell’analisi globale, il nostro Paese è uno di quelli più a rischio su ogni fronte. Basti pensare che la mortalità prematura dovuta all’inquinamento atmosferico di origine antropica è costata all’Italia 145 miliardi di dollari nel 2021. Mortalità che, in cifre, fa impallidire: tra il 2013 e il 2022 l’aumento medio complessivo dei decessi dovuti al caldo in Italia è stato stimato in 30 per 100.000 abitanti, passando da circa 129 nel 2003-12 a 159 nel 2013-22. Secondo uno studio dell’Istituto di Barcellona per la salute globale (ISGlobal), nel 2022 l‘Italia, tra i Paesi europei, detiene il record di vittime: delle 18.758 causate dal caldo, 13.318, cioè il 71%, sono state dovute al riscaldamento antropico. Nella classifica il nostro paese è seguito da Spagna, Germania, Francia e Grecia.

Nel nostro Paese, si legge nel rapporto di The Lancet, “le tendenze in materia di calore e salute sono particolarmente preoccupanti, con le popolazioni che sperimentano un aumento dell’esposizione alle alte temperature, compromettendo i mezzi di sussistenza e minacciando la salute e il benessere delle persone”. Dal 2014 al 2023, ogni neonato e adulto italiano di età superiore ai 65 anni è stato esposto in media a 18 giorni di ondate di calore all’anno. Solo nel 2023, gli stessi gruppi sono stati esposti a oltre 26 giorni di ondate di calore all’anno.

Maltempo fino al weekend, poi arriva l’Estate di San Martino in anticipo

In arrivo la tanto attesa svolta, da domenica tornerà il bel tempo quasi ovunque. Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma un deciso miglioramento meteo già sabato al Sud e su parte del Centro, poi da domenica su quasi tutta l’Italia. La prossima settimana sarà in prevalenza soleggiata seppur con l’insidia di nubi basse, foschie e locali nebbie in pianura.

Nelle prossime ore, intanto, avremo diffuso maltempo con piogge sparse su tutto il Centro e al Nord-Est prima e al Nord-Ovest poi; attenzione a fenomeni persistenti su Toscana, Umbria e Lazio, ma anche a qualche rovescio intenso verso le regioni adriatiche. In sintesi, un deciso miglioramento interesserà ancora solo il Sud.

Le temperature, a quasi 2 mesi dal Natale, risultano ancora anomale ed elevate per il periodo: ancora notti tropicali con 21°C a Cagliari, Messina, Palermo e Reggio Calabria, 19°C anche al Centro Italia tra Ancona, Rimini ed Ascoli Piceno. Firenze e Roma con 18°C risultano circa 7-8°C oltre la media all’alba, così come molte altre città, non solo del Centro-Sud ma anche del Nord (Genova, Forlì, La Spezia con 18°C). E dopo le ‘notti tropicali’, anche di giorno le massime vanno ‘fuori stagione’: su tutto il Sud sono previsti valori sui 25-26°C, con picchi in Sicilia di 28°C, al 24 di ottobre. A 2 mesi esatti dal Natale, venerdì 25 ottobre, sembrerà di essere ancora in Estate, soprattutto per le temperature minime: a Bolzano sono previsti addirittura 18°C durante la notte.

Oltre al caldo anomalo dobbiamo, però, sottolineare il maltempo che colpirà ancora soprattutto il Nord-Ovest e le regioni centrali tirreniche: venerdì sono attese piogge moderate, non particolarmente abbondanti, ma i terreni sono saturi e i fiumi in piena.

Nel weekend assisteremo a due situazioni meteorologiche importanti e contrapposte: persisterà il rischio alluvioni al Nord-Ovest a causa di un altro carico di pioggia atteso sia sabato sia sabato, anche in Sardegna e localmente sul Triveneto (al Centro-Sud comunque il tempo sarà perlopiù soleggiato).

Aspettiamo dunque domenica 27 ottobre che, con il ritorno all’ora solare, ci regalerà tramonti anticipati di un’ora ma ricchi di raggi solari soltanto al Centro-Sud, pioverà ancora al Nord, specie a ovest. Buone notizie invece per la prossima settimana, giorni di Halloween e Ognissanti compresi; il bel tempo infatti dovrebbe dominare su tutta l’Italia a partire da martedì con la rimonta di un campo di alta pressione. Arriva l’Estate di San Martino in anticipo.

Alta pressione in autunno-inverno significa, però, anche la possibilità di persistenza di nubi basse, foschie e nebbie in pianura e nelle valli: il sole sarà prevalente lungo le coste, in montagna e al Sud, non ci dovremo sorprendere altrove di giornate a tratti grigie e meno calde.

Inizio settimana con l’alta pressione, poi arriva una nuova perturbazione

Avvio di settimana con l’alta pressione, poi però cambia di nuovo tutto a causa dell’arrivo di una perturbazione atlantica che durerà per parecchi giorni, portando nuovamente un carico di maltempo su tante regioni. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, comunica che dalla giornata odierna e fino a martedì 15 ottobre avremo condizioni di tempo stabile e pure piuttosto mite, con valori oltre i 24-25°C specie al Centro Sud e sulle due Isole Maggiori, grazie alla presenza di un campo di alta pressione di origine africana. Da segnalare soltanto un cielo più coperto al Nord tra oggi e domani, anche con possibili piogge modeste soprattutto sulle regioni più occidentali.

La nostra attenzione si sposta poi alla seconda parte della settimana: da mercoledì 16 quando si materializzerà una nuova svolta atmosferica. La causa va ricercata nella pulsazione di una vasta depressione (ciclone) in discesa dal Nord Atlantico, sospinta da correnti d’aria fredde ed instabili di origine polare, in grado di pilotare delle perturbazioni dapprima verso l’Europa occidentale e poi anche verso l’Italia. E’ lecito attendersi una fase decisamente più dinamica con il ritorno delle precipitazioni a partire dalle regioni del Centro-Nord. Vista la configurazione sinottica attesa a scala continentale si formerà un ciclone sui nostri mari: si tratta in sostanza di un’area di bassa pressione in grado di innescare una pericolosa fase di maltempo specie tra le giornate di giovedì e venerdì e probabilmente anche nel weekend, con piogge, temporali e nubifragi che questa volta potrebbero interessare in misura maggiore le aree tirreniche centro-meridionali e la Sicilia.

Va ricordato inoltre che questo periodo dell’anno risulta spesso piuttosto delicato a causa dei forti contrasti che si vengono a creare tra masse d’aria completamente diverse: gli ultimi caldi da una parte e gli affondi freddi in discesa dal Nord Europa dall’altra.

In arrivo lunga Ottobrata con sole e temperature miti su tutta l’Italia

Dopo i primi 10 giorni di ottobre all’insegna del maltempo, è in arrivo tanto sole con una bella Ottobrata su gran parte del Paese. Antonio Sanò, fondatore de iLMeteo.it, conferma la decisa rimonta dell’alta pressione sull’Italia con la cessazione delle forti piogge che hanno colpito soprattutto il Centro-Nord nella prima decade di ottobre. Nelle prossime ore avremo ancora qualche residuo addensamento specie sul Triveneto orientale, in Toscana e sul Basso Tirreno, accompagnato da locali piovaschi; per il resto il tempo sarà in deciso miglioramento ovunque.

Le temperature scenderanno leggermente a causa di venti più freschi dai quadranti settentrionali, specie al meridione ed in Sardegna, ma torneremo a percepire il calore del sole da Nord a Sud; gli ultimi 10 giorni perturbati hanno offuscato la memoria delle belle e serene giornate autunnali di una volta a molti abitanti del Centro-Nord. Nel weekend rivivremo queste belle giornate con il sole che tornerà ad illuminare il foliage dei boschi; a tratti, il sole sarà disturbato da correnti più umide solo al Nord-Ovest e in montagna con addensamenti comunque non forieri di precipitazioni. Lungo le coste il sole scalderà quasi ovunque fino a valori gradevoli: sono previste massime di 28°C in Sardegna e Sicilia, fino a 27°C in Puglia e Calabria, 25-26°C in Basilicata con Napoli e Roma a 24°C, Firenze a 22°C e Milano sui 20. La media delle massime di ottobre a Milano è 18°C, sulla Capitale 22°C; entro il weekend, dunque, saliremo nelle due principali città italiane di 2 gradi oltre i valori climatologici: niente di eccezionale, ma l’umore ringrazierà, dopo tante giornate grigie.

Addirittura, le ultime emissioni dei modelli indicano la possibilità della persistenza del bel tempo quasi fino alla fine del mese, con una lunga e mite Ottobrata su buona parte del Paese. In questa proiezione meteo ottimistica non sono esclusi due veloci passaggi un po’ perturbati sia venerdì 18 sia venerdì 25 ottobre; per il resto l’anticiclone dovrebbe dominare e fermarsi a lungo sul nostro Paese.

maltempo

Allerta meteo: oltre 200 litri di pioggia per metro quadrato al Centro-Nord

Italia bersagliata da piogge torrenziali fino a giovedì, prima un ciclone extratropicale poi le spire dell’Uragano Kirk. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma l’estremo maltempo atteso fino a giovedì al Centro-Nord, poi ci sarà una decisa rimonta dell’alta pressione. Massima allerta, dunque, per due violente perturbazioni: la prima, già sull’Italia, risulta collegata ad un profondo ciclone nordatlantico centrato sul Galles, la seconda sarà invece associata all’Uragano Kirk, in transito nella giornata di giovedì tra Francia e Germania.

Il primo peggioramento, sceso nella notte sul nostro Paese, porterà ancora nubifragi specie su Liguria, Alta Toscana, Alpi e Prealpi con coinvolgimento più irregolare anche di Pianura Padana, Umbria e Lazio dove non si escludono fenomeni intensi, anche a carattere di rovescio. In giornata le piogge, a tratti forti, interesseranno anche Sardegna e Campania, mentre all’estremo Sud farà caldo con una bella sciroccata, 29°C a Bari e 28°C in Sicilia. Gli accumuli maggiori si temono sulla Liguria, su nord Piemonte e nord Lombardia, localmente superiori ai 200 litri (il contenuto di una vasca da bagno) su ogni metro quadrato.

Mercoledì 9 ottobre vivremo la classica ‘tregua interciclonica’, cioè tra due cicloni: il tempo sarà nuvoloso con schiarite, avremo ancora qualche debole pioggia su Liguria di Levante, Alta Toscana e Triveneto, ma tutto sommato la giornata sarà soleggiata e di attesa.

L’attesa durerà poco in quanto già giovedì 10 ottobre è previsto ‘l’incubo Kirk’: l’uragano Kirk raggiungerà l’Europa, già mercoledì la Penisola Iberica, poi giovedì Francia e Germania. Ovviamente, abbandonando le calde acque tropicali a 27°C, spingendosi a nord delle Azzorre ed incontrando le correnti subpolari, Kirk si trasformerà da Uragano tropicale a ciclone extratropicale, ma sarà estremamente intenso ed anomalo. La prima anomalia di Kirk è individuabile nella rarità dell’arrivo degli uragani in Europa, la seconda anomalia ricade nella traiettoria prevista nel cuore del Continente: si ricordano infatti solo due uragani capaci di raggiungere l’Europa negli ultimi anni, Ophelia e Lorenzo, in grado di attraversare l’Atlantico da ovest verso est; questi due uragani si fermarono però tra Irlanda ed Inghilterra. Kirk invece raggiungerà il cuore del nostro Continente.

Giovedì pioverà, dunque, anche in Italia: dopo la perturbazione violenta delle prossime ore, Kirk porterà altre piogge su Liguria, Alpi e Prealpi. Le precipitazioni saranno intense, meno violente di quelle odierne, ma accompagnate da burrasche di vento al Centro-Nord. Vivremo una situazione ancora di forte maltempo con mareggiate, rischio alluvioni ed un’Italia divisa a metà: laddove non arriverà il maltempo, da Roma in giù, farà addirittura caldo con 35°C attesi in Sicilia e 26°C sulla Capitale.

In conclusione, prestiamo la massima attenzione, specie sulle regioni centro settentrionali, agli avvisi della Protezione Civile: in arrivo nubifragi, allagamenti, burrasche di vento, mareggiate; mancherà solo il rischio neve in quanto lo zero termico si attesterà su valori molto elevati per il periodo, fino a 3000-4000 metri anche al Nord.

Scoperta la relazione tra eventi meteo estremi e la violenza contro le donne

I cambiamenti climatici potrebbero aumentare la violenza contro le donne. A individuare la possibile correlazione sono stati i ricercatori dell’University College di Londra. La studio, pubblicato su PLOS Climate, ha esaminato il modo in cui gli shock climatici, come tempeste, frane e inondazioni, possono essere collegati a tassi più elevati di violenza nelle relazioni di coppia nei due anni successivi all’evento.

I dati sono stati raccolti sulla base di 363 indagini condotte in 156 Paesi tra il 1993 e il 2019 e hanno preso in considerazione gli episodi di violenza da parte del partner, sia fisici sia sessuali, subiti dalle donne nel corso dell’anno precedente. Queste informazioni sono state successivamente confrontate con quelle relative agli shock climatici avvenuti tra il 1920 e il 2022 in 190 Paesi, tenendo conto anche dello stato economico di questi ultimi.

Gli scienziati hanno riscontrato un legame significativo tra la violenza contro le donne e alcuni fenomeni climatici, tra cui tempeste, frane e inondazioni. Altri tipi di eventi estremi, come terremoti e incendi, non hanno invece mostrato una chiara relazione con la violenza nelle relazioni di coppia. I Paesi con un Pil più elevato sembrano, inoltre, essere meno interessati dal fenomeno rispetto a quelli a basso reddito, avendo registrato tassi di violenza minori.

“Le prove esistenti hanno rilevato che quando una donna subisce un evento legato al clima, ha maggiori probabilità di subire violenza in alcuni Paesi e per alcuni tipi di violenza, ma non in altri”, spiega Jenevieve Mannell, professoressa dell’University College di Londra. “Ci siamo proposti di esplorare ciò che stava accadendo a livello nazionale per contribuire a informare la politica internazionale sui cambiamenti climatici”, aggiunge.

I ricercatori non sono stati in grado di valutare perché alcuni fenomeni estremi abbiano un impatto maggiore sulla violenza da parte del partner. Tuttavia, ritengono che i diversi shock climatici possano richiedere tempi diversi per avere un effetto sulla violenza e questo potrebbe non essere stato colto nella finestra di due anni studiata. Di conseguenza, chiedono che i Paesi raccolgano più regolarmente dati sulla violenza contro le donne.

“Un piccolo numero di prove dimostra che il caldo e l’umidità aumentano i comportamenti aggressivi, compresa la violenza. I disastri legati al clima aumentano lo stress e l’insicurezza alimentare nelle famiglie in modi che possono portare a un aumento della violenza. Inoltre, riducono i servizi sociali spesso disponibili per affrontare la violenza dei partner, come la polizia e la società civile, che si concentrano maggiormente sul disastro” dice Mannell. “Allo stesso tempo, i governi possono creare rifugi per i soccorsi in caso di calamità, spesso sovraffollati e poco sicuri, senza pensare ai rischi di violenza sessuale”. Secondo l’esperta, “tutto questo accade più spesso e con maggiore gravità nei Paesi in cui vigono norme di genere patriarcali e in cui l’uso della violenza contro le donne è ampiamente accettato come comportamento normale”.

I ricercatori ritengono che gli sforzi di mitigazione e adattamento al clima possano e debbano svolgere un ruolo importante nella riduzione della violenza contro le donne. A tal fine si potrebbe, ad esempio, includere il tema negli impegni assunti dai Paesi in materia di cambiamento climatico e stanziare fondi per affrontarlo, oppure sviluppare Piani d’Azione per il Cambiamento Climatico di Genere, come già hanno fatto, tra gli altri, Samoa e Fiji. I ricercatori consigliano, infine, di tenere conto della violenza contro le donne nei processi di pianificazione delle catastrofi nei Paesi.

pioggia

Nell’ultimo weekend di settembre veloci temporali e aria fredda

Quello che è appena cominciato è un inizio d’autunno diverso dal solito: negli ultimi anni, alla fine di settembre, splendeva il sole ovunque e le temperature erano pienamente estive da Nord a Sud. Quest’anno qualcosa è cambiato.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma che, dopo due anni di incontrastato dominio anche nel mese di settembre, l’Anticiclone Africano è un po’ più timido. E’ vero, l’alta pressione ed i venti meridionali stanno portando temperature oltre i 32-33°C al Sud (oggi previsti 35°C in Sicilia), ma al Centro-Nord sono state osservate frequenti perturbazioni atlantiche dal 12 settembre in poi. Tanta pioggia e numerose giornate con massime sui 20°C in Pianura Padana.

Questa anomalia fresca e piovosa al Centro-Nord Italia è comunque l’eccezione che conferma la regola: il riscaldamento globale non accenna a rallentare, anzi, nell’ultima settimana abbiamo avuto, a livello del Pianeta, un’anomalia termica di + 0.7°C rispetto a una climatologia molto recente (1991-2020), + 1,1°C rispetto al clima 1979-2000. “Un grado in più è tantissimo – dice l’esperto – un grado in più significa lunghi periodi di siccità, ondate di calore senza fine e soprattutto temporali sempre più intensi”.

In Italia ci sono, quindi, tante situazioni diverse tutte insieme: la siccità insiste ancora da mesi sulla Sicilia (nonostante qualche pioggia anche mercoledì), il caldo africano colpisce il Sud con massime fino a 35°C alla fine di settembre, i temporali violenti interessano il Centro-Nord a più riprese. E nelle prossime ore il maltempo sarà ancora protagonista su Lombardia orientale, Liguria di Levante e Triveneto; alcuni fenomeni raggiungeranno anche la Toscana. Le massime saranno sotto i 25°C al Nord, fino a 35°C in Sicilia.

Il weekend vedrà un nuovo cambiamento: nella giornata di sabato dei temporali si sposteranno dal Nord-Est (purtroppo anche sulla Romagna, colpita dalla recente alluvione), verso Toscana (purtroppo anche sulla Val di Cecina, colpita da un’altra alluvione lampo), Lazio e medio Adriatico; qualche piovasco è atteso sabato anche sul Basso Tirreno, con temperature ancora elevatissime all’estremo Sud. Tra Sicilia e Puglia toccheremo i 33-35°C.

Domenica invece il meteo cambierà, avremo la rotazione dei venti da nord e farà più freddo, o meglio, meno caldo: le temperature massime scenderanno anche al Sud sotto i 30°C mentre al Centro-Nord sarà pieno autunno, accompagnato però da tanto sole, salvo sulle regioni del Medio Adriatico che saranno grigie ed instabili con rovesci.

In sintesi, una fine di settembre originale, diversa dagli ultimi anni quando anche a Milano si registravano lunghi periodi con 28°C, a Firenze con 32°C e a Roma con 31°C.

Weekend da pieno autunno: minime fino a 4-5°C in pianura

E’ arrivato venerdì 13 e con lui il clima autunnale con forte maltempo. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma che questo cambiamento così repentino potrà spaventare, considerando i nubifragi, il vento e il calo termico atteso. Sicuramente non rimpiangeremo il caldo africano dei 37-39°C, i rovesci in arrivo saranno inoltre un toccasana contro la siccità imperante della Sardegna e del meridione (Sicilia in primis). Infine, temperature massime gradevoli, intorno ai 20-23°C, ci restituiranno un po’ di quella spigliatezza umorale che il caldo afoso e opprimente aveva spento. Certo è che questo tracollo irruento delle temperature, le piogge intense, le nevicate a settembre sulle Alpi sono il segno di un passaggio stagionale in meno di 24 ore: dal caldo africano ad un autunno quasi invernale.

Un passaggio che non sarà indolore: sono previsti temporali forti sul versante adriatico, dalla Romagna al Gargano e sul Basso Tirreno specie in Calabria. Su gran parte del Centro-Sud si apriranno gli ombrelli, mentre al Nord si apriranno ampie schiarite. Le temperature massime saranno basse, solo al Sud oscilleremo ancora tra i 26 e i 29°C. Milano e Torino avranno una massima sui 20°C, addirittura Firenze 18°C e Bologna 17°, Roma si fermerà a 22-23°C. Sarà pieno autunno al Centro-Nord.

Nel weekend, poi, tornerà un po’ più di sole, specie al Nord, ma il cielo sereno favorirà minime quasi invernali al mattino: si prevedono fino a 4-5°C in Pianura Padana, a Milano e Torino 8°C, a Venezia circa 10°C a settembre, un valore molto basso per il periodo per una città sul mare. Il sole del weekend sarà però disturbato ancora, in modo consistente, da piogge anche intense sul Medio Adriatico e sul Basso Tirreno, fenomeni accompagnati anche da una sostenuta ventilazione. Il vento sarà, infatti, un protagonista delle prossime ore e almeno fino a sabato su gran parte del Paese.

In sintesi, rovesci, crollo delle temperature, neve sulle Alpi, vento e mareggiate: è arrivato l’autunno in anticipo.

Quest’anno l’Equinozio d’autunno cadrà domenica 22 settembre alle ore 14.44: molto probabilmente fino a quella data sarà pieno autunno su buona parte del Paese con i fenomeni più frequenti previsti per la prossima settimana al Sud e su parte del Centro.

Da giovedì ciclone autunnale: temperature giù di 15°C in tutta Italia

Temporanea fase ‘interciclonica’, poi fase autunnale con maltempo e forte calo termico. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma una fase ‘interciclonica’ (un breve periodo di tempo tra 2 cicloni) che riporterà sole e caldo per almeno 24-36 ore: si tratterà di un’effimera tregua dal maltempo. Un primo ciclone si trova, al momento, sui Balcani e ha lasciato quasi completamente l’Italia dopo i violenti temporali di domenica e lunedì; un secondo ciclone è invece pronto a fiondarsi verso il Mediterraneo dalla lontana terra delle cornamuse e del kilt: dalla Scozia un severo maltempo di stampo autunnale invaderà l’Italia, ad iniziare da mercoledì sera. Godiamoci dunque questa fase interciclonica di bel tempo con temperature, specie di giorno, dal sapore pienamente estivo: il cielo sereno favorirà picchi di 31°C a Roma, 30°C a Latina e Napoli con punte di 33°C all’estremo Sud. Anche in Pianura Padana si raggiungeranno nuovamente i 28-29°C dopo la fresca, violenta, sferzata di domenica.

Dopo questa fase interciclonica però, avremo il secondo ciclone in arrivo: questa bassa pressione nordatlantica, colma di aria fredda, scenderà dalla Scozia portando un veloce ma diffuso peggioramento mercoledì sera su Alpi e Prealpi, specie centro-orientali, e poi nella notte su tutto il settentrione. Giovedì entreremo in un nuovo clima, l’autunno sarà protagonista per qualche giorno, in anticipo, su tutto il Centro-Nord Italia con un calo sensibile delle temperature massime: Milano 23°, Torino 22°, Venezia 21° e Roma sotto i 25°. Attenzione poi alle piogge intense, attese su gran parte del Centro-Nord e dalla sera anche su Campania e Basilicata.

Ma, se giovedì le temperature scenderanno in modo sensibile, venerdì sia le minime sia le massime crolleranno in modo drammatico: avremo 19°C a Roma, Milano e Torino e addirittura 14°C a Venezia e 13°C a Bologna. Lo scorso Natale 2023 a Bologna ci furono 16°C, venerdì 13 settembre 2024 arriveremo malapena a 13°C nelle ore più calde. Venerdì 13 sarà dunque la data da ‘cerchietto blu’ come il freddo che arriverà sulle Alpi con la neve fino a 1500-1800 metri, blu come il fresco autunnale che si impadronirà di quasi tutta l’Italia, blu come la frizzantezza delle minime localmente sotto i 10°C in pianura.

Insomma, in altre parole, questo 2024 ci sorprenderà con un’estate assurda: giugno con il caldo in ritardo, luglio ed agosto bollenti come non mai, settembre subito autunnale; un’estate compatta concentrata in 2 mesi roventi, con un inizio ed una fine fuori dal comune. A meno che, verso la fine di settembre, l’anticiclone africano non voglia risvegliarsi e riportare giornate di caldo intenso, in continuità con le sempre più frequenti lunghe ‘ottobrate italiane’. Per ora, prepariamoci alla sfuriata scozzese che, da giovedì, ci farà cercare felpe e pantaloni più pesanti.