Arriva l’uragano mediterraneo: ‘MediCane’ porta nubrifragi di neve al Sud e sulle isole

Dopo il freddo artico di Nìcola, c’è il rischio che si formi sulle isole maggiori, eccezionalmente e fuori stagione, un ‘Medicane’, un Mediterranean hurricane o uragano mediterraneo. Se questa ipotesi fosse confermata avremmo severo maltempo intorno alla Sicilia con accumuli nevosi eccezionali. Si stima che potrebbero cadere fino a 150 cm di neve fresca sull’Etna e fino a 100 cm su Aspromonte, Peloritani, Nebrodi e localmente fino alle Madonie. Intanto, il nocciolo artico russo continua a raggiungere l’Italia dalla Porta della Bora: le correnti fredde arrivano direttamente dalla pianura del fiume Volga, dove il termometro segna -20°C di notte e -10°C di giorno.

Lorenzo Tedici, meteorologo de ilmeteo.it, indica nelle giornate di giovedì e venerdì il picco del maltempo. In questi ultimi giorni, infatti, l’afflusso di aria artica continentale secca dalla Russia ha fatto scendere le temperature su tutto il Paese, ma le precipitazioni sono state scarse o assenti. Nei prossimi giorni, un ciclone nordafricano potrebbe arrivare carico di aria umida e mite e associato al ciclone, scontrandosi con l’aria artica, causerebbe maltempo estremo su alcune regioni del Sud e del Centro.

Nel dettaglio, tra oggi e domani è prevista la risalita del ciclone dal Sahara verso lo Stretto di Sicilia e il Canale di Sardegna; il vortice potrebbe intensificarsi molto velocemente davanti alla Tunisia ed assumere un ‘cuore caldo’: con questa previsione si svilupperebbe una forte instabilità associata a forti venti.
Si potranno quindi avere dei veri e propri ‘nubifragi di neve’ tra stasera e venerdì all’estremo Sud, ma non è escluso che il ciclone, o ‘Medicane di neve’, possa portare tanta neve anche in Sardegna, specie sul Gennargentu, come già successo negli ultimi giorni.

Prima però nelle prossime ore ci sarà un ulteriore calo delle temperature: il termometro in montagna si porterà fino a 12 gradi sotto le medie climatiche del periodo, mentre in pianura qualche nevicata arriverà a macchia di leopardo dalla Romagna fino alla Puglia. Qualche fiocco svolazzante è previsto anche sulle Alpi occidentali, non sufficiente però a sconfiggere la persistente e pesante siccità che sta ancora interessando in particolare il Piemonte. In sintesi, dopo il freddo russo arriverà un ciclone tunisino con aria calda: il mix sarà esplosivo con fenomeni estremi attesi al Sud e sulle Isole Maggiori. L’arrivo eccezionale del nocciolo artico NìKola era stato previsto da giorni e il Meteo ha confermato un quadro estremo e molto raro con l’attivazione del gelido vento Buran sulle Pianure Sarmatiche.

Meteo, è arrivato NìKola: porterà una settimana di gelido inverno

Ormai ci siamo: è arrivato NìKola, un nocciolo d’aria gelida in discesa dalla Russia, che provocherà verosimilmente effetti pesanti su gran parte delle regioni per tutta la settimana. Il rischio, oltre al gelo, è che si verifichino diffuse precipitazioni, nubifragi, e anche neve a bassa quota. Si apre così una settimana di crudo inverno per il nostro Paese.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, comunica che nella giornata odierna un flusso di correnti d’aria di origine artico-continentale dilagherà sul bacino del Mediterraneo, tuffandosi direttamente dalla Porta del Rodano: una parte dell’intenso flusso in uscita dal Rodano favorirà la formazione di un minimo depressionario (Vortice Ciclonico) proprio tra il mar Ligure e il mar Tirreno. Oggi il maltempo colpirà il nostro Paese a iniziare dal Nord Ovest, con nevicate fino a bassa quota tra basso Piemonte, interno ligure ed Emilia occidentale.

Col passare delle ore il vortice ciclonico si sposterà verso Sud-Est: saranno possibili precipitazioni intense su Toscana, Lazio, Campania, Calabria e sulle due Isole Maggiori. Grazie a un cospicuo calo delle temperature, la neve potrà scendere copiosa sull’Appennino con fiocchi che potranno spingersi fin sotto i 100 metri di quota specie sul versante adriatico. Martedì 7 attenzione alla Sicilia: la particolare configurazione attesa potrebbe dar luogo a fenomeni piovosi molto intensi, anche sotto forma di nubifragio sui settori occidentali dell’isola.

Anche per il resto della settimana le condizioni meteo climatiche si manterranno instabili e soprattutto fredde da Nord a Sud, con il rischio di nevicate fino in pianura sul versante adriatico tra Romagna e Marche. Su Sicilia e Sardegna insisteranno ancora per tutta la giornata di Giovedì forti precipitazioni, localmente a carattere di nubifragio, nevose sulla Sardegna a 5-600 metri, a quote superiori sulla Sicilia.

Oltre alle intense precipitazioni, localmente anche nevose, a far notizia saranno le temperature, che si porteranno di circa 7-8°C al di sotto delle medie climatiche di riferimento, in particolare sulle regioni del Centro Sud per tutta la settimana. Attenzione inoltre al freddo notturno che si registrerà soprattutto al Nord dove sono previsti maggiori aree di sereno che favoriranno una maggior dispersione del calore verso la libera atmosfera e un conseguente più rapido ed intenso raffreddamento alle basse quote. Su molte aree della Pianura Padana infatti la colonnina di mercurio potrà scendere di parecchi gradi sotto la soglia del gelo.

Un’altra ondata di caldo anomalo ma dal weekend ritorna il gelo con Nìkola

Febbraio inizia con un’altalena termica: le temperature saliranno repentinamente e in modo anomalo entro il weekend, in particolare nei valori massimi, poi, da lunedì prossimo, tornerà il freddo con il nocciolo gelido russo NìKola. Lorenzo Tedici, meteorologo de ilmeteo.it, conferma un quadro dinamico con la rimonta dell’Anticiclone delle Azzorre nelle prossime ore anche al Sud: “E’ previsto bel tempo quasi ovunque con massime fino a 15 gradi persino in Pianura Padana – spiega -. L’alta pressione ci accompagnerà fino a domenica, con alcuni ‘nei’ da segnalare: le minime al mattino resteranno piuttosto basse con locali gelate al Centro-Nord, alcuni addensamenti per nubi basse non sono esclusi in Pianura Padana e lungo il versante tirrenico“.

La sorpresa potrebbe arrivare la prossima settimana con una configurazione tipica quasi da Buran, vento caratteristico delle steppe della pianura sarmatica: il nocciolo gelido russo NìKola si sta avvicinando all’Italia portando abbondanti nevicate tra Ucraina e Romania, con il gelo che si spinge anche sui vicini Balcani.
Quest’aria fredda, al momento, è prevista dilagare verso l’Italia dalla Porta delle Bora già da domenica sera quando inizialmente qualche fenomeno temporalesco potrebbe insistere sul versante adriatico associato anche a locali grandinate fuori stagione.
In seguito, con l’afflusso diffuso dell’aria gelida, sono previste nevicate fin sulle spiagge adriatiche dal Veneto alla Puglia, fiocchi bianchi su gran parte del Centro-Sud e un crollo delle temperature anche di 10 gradi: l’altalena dunque ci porterà a salire di 5-8 gradi fino a domenica per poi scendere improvvisamente di 10°C con la nuova settimana.

Questo è lo scenario più gelido previsto dai modelli; se la traiettoria di NìKola risulterà più orientale (come a volte accade quando le irruzioni arrivano dalla Russia in un quadro sinottico successivo ad un periodo altopressorio delle Azzorre) allora i fenomeni nevosi saranno più probabili solo dall’Abruzzo in giù.
La minaccia di NìKola però è reale perché c’è già tantissima neve da Bucarest a Sarajevo e il gelo russo in avanzamento verso la Polonia e la Repubblica Ceca.

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Torna l’anticiclone delle Azzorre: sole, vento e temperature miti

L’ondata di aria artica che in questi giorni sta interessando il nostro Paese si sta per smorzare. Dall’oceano Atlantico, dopo aver sostato nei pressi del Regno Unito per parecchi giorni, l’anticiclone delle Azzorre ha deciso di avanzare verso il continente.

Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it spiega che con l’aumento della pressione dovuto all’arrivo dell’anticiclone l’atmosfera tornerà stabile su gran parte delle regioni, il sole tornerà a splendere quasi indisturbato su gran parte delle regioni, ma ci saranno anche altri ingredienti di questo nuovo cambiamento del tempo. Uno di questi sarà il vento che continuerà a soffiare da moderato a forte sui settori centro-meridionali, ma anziché da Grecale come ha fatto in questi giorni, stavolta sarà da Maestrale. Al Sud le raffiche potrebbero superare anche i 60 km/h, soprattutto sulle coste tirreniche di Sicilia e Calabria, nonché su quelle occidentali della Sardegna.

Un altro fattore da tener presente saranno le temperature; infatti, se di notte e al primo mattino continuerà a fare un bel freddo con valori spesso sottozero al Centro-Nord, di giorno, grazie al maggior soleggiamento e partire da metà settimana, il clima si addolcirà tant’è che si torneranno a superare i 10-12°C su molte città, anche del Nord, come ad esempio Milano,Torino e Bologna.

Inizierà così una fase piuttosto asciutta, a parte qualche rovescio atteso tra lunedì e martedì in provincia di Messina e Reggio Calabria. Questa situazione dovrebbe durare per tutta la settimana e forse anche oltre. C’è da dire, però, che questa tendenza volta al dominio dell’alta pressione, non trova ancora piena concordanza tra i centri di calcolo internazionali, soprattutto dopo il 3-4 febbraio quando l’Italia potrebbe ritrovarsi a vivere una nuova ondata di gelo, questa volta in arrivo dalla Russia. Per ora godiamo i prossimi giorni di sole.

Meteo, ancora gelo: weekend con venti freddi e neve a bassa quota

Tutto confermato: il freddo in ingresso dai Balcani sta provocando ancora maltempo al Centro-Sud con tanta neve sugli Appennini, altri 30-40 cm di neve fresca dopo le bufere degli ultimi 10 giorni. Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma che fino alla fine di gennaio il tempo resterà invernale con successivi impulsi freddi dai quadranti settentrionali. In particolare, masse d’aria di origine polare russa si infileranno nelle valli delle Alpi Dinariche scivolando da Nord-Est verso Basse Marche, Abruzzo, Molise e Puglia con nevicate fino a quote di bassa collina; l’aria fredda risulterà poi instabile a contatto con le masse d’aria ancora tiepide che stazionano sull’estremo Sud generando altri temporali e locali nevicate a quote di bassa montagna.

In sintesi, avremo ancora maltempo al Sud e sul versante adriatico mentre al Nord ed in Toscana il sole tornerà a splendere seppur con condizioni gelide al mattino e fredde di giorno. Nelle prossime ore i fenomeni più intensi sono attesi tra Molise e Puglia, ma anche intorno al Basso Tirreno, con un minimo di bassa pressione che si sposterà lentamente verso le isole ioniche greche. La neve cadrà tra Basse Marche, Abruzzo e Molise oltre i 300 metri, a quote collinari anche tra Puglia e Basilicata, mentre tra Calabria e Sicilia la quota neve si attesterà intorno ai 700-900 metri. Correnti orientali, a tratti più umide, potranno dar luogo ad addensamenti tra Piemonte e Lombardia ma senza fenomeni, con velature in transito anche sul Triveneto. Nel weekend, con l’allontanamento del ciclone verso la Grecia, il tempo diventerà meno instabile ma ancora freddo: sono attese delle nevicate residue, nella giornata di sabato, dalle Marche fino al Sud e localmente in Sardegna, la quota neve sarà in calo fino ai 200 metri sul versante adriatico, sempre intorno ai 600-900 metri al Sud e sulle Isole Maggiori.

La nota più importante, dopo quella sulle abbondanti nevicate in Appennino, riguarda le temperature previste: -2°C/+5°C al Nord, -1°C/+7°C al Centro, +3°C/+9°C al Sud. Sono temperature inferiori alla media del periodo di circa 5°C e causano un’intensa sensazione di freddo dove accompagnate da forti venti; ma in particolare sembra che faccia molto freddo perché con il Riscaldamento Globale non siamo più abituati alle normali temperature invernali di gennaio. D’altronde siamo vicini ai Giorni della Merla, quelli che per tradizione sono i più freddi dell’anno, dunque non dovremmo meravigliarci di questi valori previsti al termometro: la tantissima neve caduta in Appennino invece, oltre che farci gioire come bambini, è una piacevole anomalia, simbolo di un inverno italiano che ancora esiste e resiste.

Meteo, sciabolate artiche di Attila ancora per altri dieci giorni

L’Anticiclone delle Azzorre è andato in vacanza in Irlanda e, in questo modo, condiziona il tempo italiano: infatti con la posizione anomala, sulle Isole Britanniche, dell’Anticiclone oceanico azzorriano, le correnti continueranno ad affluire da Est Nord-Est verso il nostro Paese per altri 10 giorni. Dalla Porta della Bora, e anche direttamente dai Carpazi, affluirà aria polare-artica verso le regioni adriatiche ed il Sud. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma “una probabile fase sotto media termica almeno fino alla Candelora, il 2 febbraio, in compagnia del Generale Inverno padrone del Mediterraneo Centrale: su questa zona infatti stazionerà una vasta depressione che richiamerà altra aria fredda da giovedì 26 gennaio in poi”.

Intanto, però, nelle prossime ore godremo di un generale miglioramento con il ritorno di momenti soleggiati in particolare al Sud e sul versante tirrenico; si tratterà di un’alternanza di sole e nubi ma con temperature massime oltre i 10 gradi anche in Pianura Padana. Al Sud andremo oltre i 15°C e, comunque, sia oggi sia domani il tempo sarà discreto: da giovedì pomeriggio, gradualmente, entreranno invece correnti di lontana estrazione russa che porteranno di nuovo delle nevicate moderate sull’Appennino dalle Marche fino alla Sicilia, inizialmente a quote di alta collina poi in calo fino ai 200 metri al Centro e fino ai 400-600 metri al Sud. In sintesi, il tempo sta migliorando ma la porta non è chiusa e la finestra è spalancata verso Est e nei prossimi giorni spifferi freddi porteranno un nuovo calo di 5-7 gradi su medio Adriatico e meridione.

Durante le prossime ore avremo dunque le ultime nevicate sul Piemonte occidentale, anche a quote collinari, e altra neve sulle Alpi centro-orientali oltre i 600 metri. Il resto del Nord vivrà un tempo spiccatamente variabile con qualche piovasco alternato a sprazzi di sole, timidi. Al Centro troveremo qualche residua pioggia in Sardegna e sulle Adriatiche in un contesto più mite e soleggiato, mentre al Sud il bel tempo sarà disturbato solo da qualche piovasco serale in Sicilia. Domani il meteo sarà simile, mentre da giovedì, e almeno fino alla fine del mese, il medio Adriatico ed il Sud fronteggeranno altre nevicate e condizioni invernali. Anche i Giorni della Merla sono previsti decisamente freddi per queste zone, mentre al Nord il tempo sarà migliore: come dire, avremo un’Italia ribaltata con l’Inverno che resterà protagonista dalle Marche in giù.

Meteo, ciclone Thor si intensifica: week-end con temporali e vento

Pieno inverno in Italia con il freddo che si sposta anche verso le regioni meridionali: il Ciclone Thor è in piena azione e ci accompagnerà almeno fino alla fine del mese. Tanta la neve caduta in montagna, qualche incertezza in più sulle città di pianura del Nord con fiocchi timidi nascosti tra la pioggia: come mai non nevica più in modo intenso in alcune città del Nord a gennaio? Molti si saranno domandati come mai scendiamo spesso fino a temperature di 2-3°C sopra lo zero, non riusciamo ad arrivare a zero e dal cielo arriva solo una pioggia fredda. La risposta sta nel Global Warming, nel riscaldamento globale: solo negli ultimi 10 anni, in alcune città italiane, la temperatura media è aumentata almeno di 1 grado; se sottraiamo questo grado alle temperature degli ultimi giorni avremmo avuto nevicate abbondanti anche a Milano, Genova e Torino sia martedì che ieri. Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma dunque questa tendenza verso un riscaldamento globale anche se, laddove l’aria fredda più pesante è ristagnata nei bassi strati, le nevicate sono arrivate anche in pianura, come avvenuto ieri al Nord-Est ed in particolare in Emilia. Ne sarebbe caduta di più senza il Global Warming.

Nelle prossime ore altra aria fredda affluirà comunque dall’Atlantico settentrionale, aria polare marittima che farà scendere la neve fino ai 300-400 metri di quota anche al Sud: questa aria fredda, a contatto con il mare ancora caldo (dopo l’estate rovente del 2022 le temperature dell’acqua sono ancora miti), formerà un vortice profondo e pericolosissimo. In serata è prevista una pressione quasi da uragano, 988 hPa, che causerà venti di tempesta sul Basso Tirreno e onde fino a 9 metri verso la Calabria tirrenica. Al momento la previsione indica un fortissimo aumento del moto ondoso in serata soprattutto verso le coste tirreniche delle province di Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia.

Oltre al vento e alle mareggiate sarà un venerdì nero dal punto di vista meteo con forti piogge su Isole Maggiori, Sud peninsulare ed alto versante adriatico: la neve cadrà a quote bassissime tra Romagna e Marche e fino ai 400 metri al meridione. In sintesi, in Calabria potremo avere dei blizzard di neve tipici del Canada, tantissimo vento e abbondanti nevicate. Un giorno polare anche al Sud. Nel weekend poi il vortice tempestoso risalirà verso le regioni adriatiche continuando a portare tanta neve dalle Marche fino al Molise a quote basse fino ai 200 metri, (la neve cadrà anche tra Calabria e Basilicata ma in attenuazione), poi domenica la situazione rimarrà simile con maltempo al meridione e sul settore orientale. Altrove troveremo anche delle schiarite che favoriranno però intense gelate notturne: le minime saranno intorno ai -5°C in Pianura Padana, intorno allo zero al Centro, 3-4 gradi al Sud. In sintesi il Ciclone Thor si intensificherà e ci aspetterà per un appuntamento importante lunedì 23 gennaio: 40-70 centimetri di neve fresca in Abruzzo e Marche oltre i 300 metri; se questo appuntamento venisse confermato prepariamoci ad una Big Snow adriatica, una grande nevicata tipica del mese di gennaio, nonostante il Global Warming.

 

Venerdì 20. Al nord: neve in Emilia Romagna anche in pianura poi migliora, variabile altrove con schiarite ad Ovest. Al centro: maltempo su Sardegna, Lazio ed adriatiche con neve a bassissima quota. Al sud: maltempo con neve a quote collinari, venti in rinforzo fino a tempesta con forti mareggiate entro sera.

Sabato 21. Al nord: asciutto, ma con nuvole sparse e forti gelate notturne. Al centro: maltempo sulle adriatiche con neve a bassa quota. Al sud: maltempo forte e neve in collina.

Domenica 22. Al nord: neve in Emilia, tante nubi altrove. Al centro: neve in collina specie sulle adriatiche. Al sud: instabile con neve in collina.

Lunedì 23 tanta neve sulle Adriatiche con possibile nuovo peggioramento nevoso anche verso il Nord; Ciclone Thor previsto in azione invernale fino alla fine del mese.

Il ciclone Thor incombe sull’Italia, temperature in picchiata

L’Europa si appresta a vivere una settimana tipicamente invernale. Aria polare si sta riversando su molti Stati e nel contempo il ciclone Thor dal Mare del Nord sta per fare il suo ingresso in Italia. non La giornata peggiore sarà proprio oggi. “Venti di tempesta da Libeccio – spiega Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it – sferzeranno con violenza le coste tirreniche, liguri e occidentali sarde provocando forti mareggiate e potenziali gravi danni alle strutture balneari”. Ma non sarà solo il vento il problema. Piogge battenti e sotto forma anche di nubifragio o temporale si abbatteranno su Toscana, Lazio, Sardegna e soprattutto sulla Campania. Il rischio idrogeologico sarà molto elevato tant’è che la protezione civile ha già diramato numerose allerte arancioni.

Pioverà diffusamente anche al Nord, specie su Lombardia, Liguria di levante e Nordest. Arriviamo quindi alla neve; nella giornata di martedì sarà diffusa al Nord fino a quote collinari e localmente potrebbe fare la sua comparsa anche in pianura, magari mista a pioggia in Lombardia ed Emilia. Altra neve scenderà sugli Appennini a partire dai 1000 metri di quota. E non è finita qui.
Nei giorni successivi il ciclone invernale Thor si muoverà dal Mar Ligure verso il Centro Italia per poi finire la sua corsa al Sud nel corso del weekend. Questo transito sul Paese farà abbassare sensibilmente le temperature che torneranno, dopo mesi e mesi di anormalità, sotto la media del periodo. Così il maltempo si concentrerà ancora sulle regioni tirreniche (mercoledì) e in Sardegna con altre piogge diffuse e nevicate però a partire dai 700 metri. Giovedì sarà ancora molto instabile con una comparsa nevosa possibile anche sulle pianure di Veneto, Lombardia ed Emilia, fino in collina in Toscana, Sardegna, Umbria.

Infine, da venerdì il ciclone Thor raggiungerà il Sud richiamando così venti gelidi dai quadranti nord-orientali. Se al Nord e sui versanti occidentali la pressione tornerà ad aumentare con il ritorno del sole, ma un clima ancora più freddo, sui settori adriatici centro-meridionali e al Sud il tempo sarà ancora molto instabile con la neve che potrebbe raggiungere addirittura le coste adriatiche.

Dal weekend torna l’inverno: attesa neve sugli Appennini, poi in pianura

Se finora l’inverno italiano è stato anomalo, con temperature quasi primaverili, da domenica torna il freddo. Ci sarà un miglioramento dopo tre giorni caratterizzati da venti di Foehn, Maestrale e mareggiate, ma dal 15 arriva la svolta invernale: aria polare scenderà dal Mare del Nord e inizierà a cambiare le sorti di questa stagione. Potremo assistere ad almeno una settimana di fenomeni meteo importanti: è attesa tanta neve sugli Appennini, piogge abbondanti sul versante tirrenico, venti di nuovo in rinforzo e calo termico diffuso.

Tutto nasce dallo spostamento dell’Anticiclone delle Azzorre verso Ovest e poi verso Nord: il suo baricentro si ritirerà verso il luogo di origine, le Isole Azzorre, e poi, da metà della prossima settimana, verso le Isole Britanniche. Se questo spostamento verso Nord venisse confermato potremo avere le condizioni giuste per l’arrivo di aria artica dalla Siberia nel weekend 21-22 gennaio. Lo spostamento di una bassa pressione verso la Grecia favorirà un miglioramento anche sull’estremo Sud dopo i temporali, le nevicate sull’Appennino e i venti forti di Maestrale. L’arrivo di correnti più umide porterà comunque nella giornata di oggi qualche nuvola sul versante tirrenico e sulla Valle d’Aosta. Domani prevarrà invece il sole nell’attesa di un brusco cambiamento.

Domenica 15 gennaio, infatti, sin dal mattino, troveremo delle piogge al Nord-Ovest e tra Toscana e Lazio, poi nella seconda parte della giornata il peggioramento investirà anche il Nord-Est con nevicate oltre i 500 metri sulle Alpi. Sugli Appennini la quota neve sarà ancora medio-alta ma in sensibile calo nella nuova settimana.

Nella nuova settimana da martedì a giovedì il maltempo sarà in ulteriore intensificazione con piogge diffuse su gran parte del Paese e specie verso Lazio, Campania e Calabria.
La quota neve è prevista a livelli collinari, oltre i 500-600 metri potremo trovare fiocchi dalle Alpi fino alla Sicilia; al Nord e in Toscana sfiorerà le pianure e, se poi venisse confermata l’irruzione artica del weekend 21-22, anche le spiagge diventerebbero bianche.

Meteo, dopo la fiammata di dicembre il freddo torna alla base: resiste l’inverno mite

Dopo una fugace gelida apparizione, l’inverno è scomparso: dal 18 dicembre l’Anticiclone Africano ha dominato la scena italiana portando temperature di 10-12 gradi oltre la media, sciogliendo la poca neve sugli Appennini e causando nebbie fitte e smog in Pianura Padana. Ma dov’è finito il freddo? Tornerà? Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, risponde a questa domanda lasciando poche illusioni per gli amanti del freddo, almeno per i prossimi 10-15 giorni. Nella prima metà di dicembre una lingua gelida dalla Russia si era impadronita dell’Europa centro settentrionale e in parte anche del nord Italia: ricordiamo addirittura il mare ghiacciato lungo le coste inglesi, la tanta neve sulle Alpi e i fiocchi bianchi di Torino. In seguito il freddo si è ritirato verso il Circolo Polare Artico portando nevicate in Lapponia, fiocchi tra Islanda e Scozia e temperature di -25°C tra Svezia e Finlandia.

Il freddo quindi è rientrato alla base: sceso dalle terre artiche russe, dopo aver attraversato da Est a Ovest l’Europa centro settentrionale, è confluito nuovamente nel Vortice Polare, l’area di bassa pressione colma di aria gelida che si trova normalmente oltre il Circolo cioè oltre i 70° di latitudine: immaginiamo questo Vortice Polare gelido come una ‘giostra’ che gira più o meno velocemente insieme alla rotazione terrestre. Chi ricorda quando si scende da una giostra che gira, saprà che è molto più facile scendere quando la giostra rallenta di velocità: il Vortice Polare agisce nello stesso modo. Quando rallenta l’aria gelida riesce a scendere verso latitudini più basse, verso gli Usa, verso l’Europa centro meridionale o verso la Siberia meridionale e la Cina, tanto per fare esempi. Da un paio di settimane il Vortice Polare è forte, robusto e ‘gira veloce’: difficile che aria fredda possa scendere verso le nostre latitudini per almeno 10-15 giorni.

L’inverno senza inverno allora? Non è detto. Come è successo improvvisamente negli Usa e nel Canada durante le feste natalizie, un lobo del Vortice Polare potrebbe staccarsi e scendere verso Sud. Questa possibilità al momento non è esclusa per febbraio e marzo, mentre gennaio potrebbe trascinarsi pigro e caldo per settimane: se l’inverno arrivasse a febbraio e/o a marzo ripercorrerebbe le orme del gelido 2012, secco e mite fino a gennaio ma capace di scaricare metri di neve negli ultimi mesi della stagione.

Tornando ai giorni nostri, si parla di tutt’altro: caldo anomalo fino a sabato, nebbie e smog in Pianura Padana, sole in montagna. Da domenica 8 gennaio un ribaltone meteo ci potrebbe, però, portare verso l’autunno dopo aver assaporato un anticipo di primavera al centro Nord ed una quasi estate al Sud. Sono infatti previste piogge diffuse per almeno due tre giorni, con neve sulle Alpi oltre i 900 metri e un rinforzo dei venti. Speriamo, dunque, che con il vento l’Epifania tutto lo smog lo porti via; in questo momento l’inquinamento è molto elevato in Pianura Padana ma anche nelle principali città del Centro e del Sud.

Andando nel dettaglio, il 5 gennaio, al Nord ci saranno nebbia o nubi basse in pianura, soleggiato in montagna. Al Centro: cielo più coperto su Toscana, Umbria e lungo le coste peninsulari. Al Sud: bel tempo prevalente.
Venerdì 6 gennaio al Nord nebbia o nubi basse in pianura, soleggiato in montagna. Al Centro: cielo molto nuvoloso o a tratti coperto. Al Sud: cielo a tratti molto nuvoloso.
Per quanto riguarda la tendenza, è previsto un cedimento dell’Anticiclone, dunque, prima seria perturbazione atlantica da domenica con piogge e neve sulle Alpi.