Il ciclone Thor incombe sull’Italia, temperature in picchiata

L’Europa si appresta a vivere una settimana tipicamente invernale. Aria polare si sta riversando su molti Stati e nel contempo il ciclone Thor dal Mare del Nord sta per fare il suo ingresso in Italia. non La giornata peggiore sarà proprio oggi. “Venti di tempesta da Libeccio – spiega Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it – sferzeranno con violenza le coste tirreniche, liguri e occidentali sarde provocando forti mareggiate e potenziali gravi danni alle strutture balneari”. Ma non sarà solo il vento il problema. Piogge battenti e sotto forma anche di nubifragio o temporale si abbatteranno su Toscana, Lazio, Sardegna e soprattutto sulla Campania. Il rischio idrogeologico sarà molto elevato tant’è che la protezione civile ha già diramato numerose allerte arancioni.

Pioverà diffusamente anche al Nord, specie su Lombardia, Liguria di levante e Nordest. Arriviamo quindi alla neve; nella giornata di martedì sarà diffusa al Nord fino a quote collinari e localmente potrebbe fare la sua comparsa anche in pianura, magari mista a pioggia in Lombardia ed Emilia. Altra neve scenderà sugli Appennini a partire dai 1000 metri di quota. E non è finita qui.
Nei giorni successivi il ciclone invernale Thor si muoverà dal Mar Ligure verso il Centro Italia per poi finire la sua corsa al Sud nel corso del weekend. Questo transito sul Paese farà abbassare sensibilmente le temperature che torneranno, dopo mesi e mesi di anormalità, sotto la media del periodo. Così il maltempo si concentrerà ancora sulle regioni tirreniche (mercoledì) e in Sardegna con altre piogge diffuse e nevicate però a partire dai 700 metri. Giovedì sarà ancora molto instabile con una comparsa nevosa possibile anche sulle pianure di Veneto, Lombardia ed Emilia, fino in collina in Toscana, Sardegna, Umbria.

Infine, da venerdì il ciclone Thor raggiungerà il Sud richiamando così venti gelidi dai quadranti nord-orientali. Se al Nord e sui versanti occidentali la pressione tornerà ad aumentare con il ritorno del sole, ma un clima ancora più freddo, sui settori adriatici centro-meridionali e al Sud il tempo sarà ancora molto instabile con la neve che potrebbe raggiungere addirittura le coste adriatiche.

Dal weekend torna l’inverno: attesa neve sugli Appennini, poi in pianura

Se finora l’inverno italiano è stato anomalo, con temperature quasi primaverili, da domenica torna il freddo. Ci sarà un miglioramento dopo tre giorni caratterizzati da venti di Foehn, Maestrale e mareggiate, ma dal 15 arriva la svolta invernale: aria polare scenderà dal Mare del Nord e inizierà a cambiare le sorti di questa stagione. Potremo assistere ad almeno una settimana di fenomeni meteo importanti: è attesa tanta neve sugli Appennini, piogge abbondanti sul versante tirrenico, venti di nuovo in rinforzo e calo termico diffuso.

Tutto nasce dallo spostamento dell’Anticiclone delle Azzorre verso Ovest e poi verso Nord: il suo baricentro si ritirerà verso il luogo di origine, le Isole Azzorre, e poi, da metà della prossima settimana, verso le Isole Britanniche. Se questo spostamento verso Nord venisse confermato potremo avere le condizioni giuste per l’arrivo di aria artica dalla Siberia nel weekend 21-22 gennaio. Lo spostamento di una bassa pressione verso la Grecia favorirà un miglioramento anche sull’estremo Sud dopo i temporali, le nevicate sull’Appennino e i venti forti di Maestrale. L’arrivo di correnti più umide porterà comunque nella giornata di oggi qualche nuvola sul versante tirrenico e sulla Valle d’Aosta. Domani prevarrà invece il sole nell’attesa di un brusco cambiamento.

Domenica 15 gennaio, infatti, sin dal mattino, troveremo delle piogge al Nord-Ovest e tra Toscana e Lazio, poi nella seconda parte della giornata il peggioramento investirà anche il Nord-Est con nevicate oltre i 500 metri sulle Alpi. Sugli Appennini la quota neve sarà ancora medio-alta ma in sensibile calo nella nuova settimana.

Nella nuova settimana da martedì a giovedì il maltempo sarà in ulteriore intensificazione con piogge diffuse su gran parte del Paese e specie verso Lazio, Campania e Calabria.
La quota neve è prevista a livelli collinari, oltre i 500-600 metri potremo trovare fiocchi dalle Alpi fino alla Sicilia; al Nord e in Toscana sfiorerà le pianure e, se poi venisse confermata l’irruzione artica del weekend 21-22, anche le spiagge diventerebbero bianche.

Meteo, ciclone invernale dalla Scozia: in arrivo freddo e neve

Come una doccia scozzese all’improvviso, dal Paese delle cornamuse scenderà aria polare marittima che cambierà le sorti di questo inverno, fin qui decisamente fiacco e molto caldo da Nord a Sud.
Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma che lo spostamento dell’Anticiclone delle Azzorre verso Ovest aprirà la porta alle fredde correnti polari, lungo un corridoio esteso dalla Scozia fino all’Algeria. In pratica, da domenica 15 gennaio inizieranno, gradualmente, a fluire correnti più instabili da Nord-Ovest che favoriranno la formazione di successivi cicloni sul Mediterraneo Centrale. La porta del Rodano vedrà il passaggio di una serie di nuclei instabili con il maltempo più acceso verso l’Italia previsto per domenica 15, martedì 17 e giovedì 19 gennaio. Un triplice attacco che porterà finalmente la neve sugli Appennini favorendo l’apertura della stagione sciistica anche al Centro-Sud; porterà inoltre qualche fiocco a sfiorare la Pianura Padana martedì e provocherà un riallineamento termico con i valori medi del periodo.

In altre parole, arriverà l’inverno, non gelido ma tipico del nostro Paese, con massime in pianura sui 5 gradi al Nord, sui 10°C al Centro e sui 15°C al Sud. Le minime saranno vicine agli zero al Nord, sui 6-7 gradi al Centro e sui 10°C al Sud. Si capisce che non si tratterà di una bordata gelida artica, ma solamente di un rientro nella climatologia del periodo. Per arrivare a questo cambiamento passeremo per altre giornate miti e soleggiate con temperature massime oltre i 20°C sulle Isole Maggiori, come è successo frequentemente nelle ultime settimane.
Nel dettaglio, dopo il passaggio di una veloce perturbazione che porterà ancora vento e qualche nevicata al Sud tornerà il sole già dalle prossime ore, venerdì e sabato saranno due giornate in prevalenza soleggiate mentre, come detto, domenica arriverà il primo di almeno 3 fronti freddi.

Domenica mattina avremo delle piogge diffuse in Liguria e in Alta Toscana con qualche goccia che bagnerà anche il versante tirrenico e il resto del Nord; dal pomeriggio il peggioramento investirà gran parte del Centro-Nord e il Basso Tirreno. Sulle Alpi avremo nevicate copiose oltre i 700 metri, in particolare sul settore centro-orientale, in serata inizierà a nevicare in modo diffuso anche sull’Appennino. Questo sarà l’antipasto di un inverno in ritardo, poi tra martedì e giovedì dovrebbero arrivare fenomeni ancora più intensi ed estesi.

Nel dettaglio, venerdì 13, al Nord cielo coperto con locali nebbie; al Centro cielo molto nuvoloso; al Sud nubi irregolari a tratti compatte in Campania. Sabato, infine, cielo poco nuvoloso con possibile nebbie al Nord; al Centro: bel tempo prevalente, in serata nubi verso la Toscana. Al sud: qualche pioggia in Calabria. In generale, la tendenza è un peggioramento da domenica e nei giorni successivi con l’arrivo del vero inverno italiano.

Da domenica tornano freddo e neve in montagna. Temperature in ribasso

Dopo settimane di temperature anomale e sopra la media, torna l’inverno. Da domenica aria più fredda e instabile potrebbe guadagnare terreno verso il Mediterraneo riportando condizioni meteo più tipiche della stagione.
Dopo qualche pioggia, Lorenzo Tedici, meteorologo del Meteo.it, conferma infatti che la rimonta dell’anticiclone avrà vita breve. Da domenica è probabile un cambio di stagione con nevicate non solo sulle Alpi ma anche sugli Appennini: una buona notizia per il comparto turistico sciistico delle regioni centro-meridionali.

La situazione sinottica del weekend vedrà il ritiro dell’Anticiclone delle Azzorre verso il proprio luogo di origine, quindi verso le Isole Azzorre in pieno Atlantico. Non proteggendo più il Mediterraneo, correnti polari marittime dal Mare del Nord potrebbero affondare il colpo verso Sud. Da domenica sono attese precipitazioni, nevose localmente anche a bassa quota a inizio della nuova settimana in Pianura Padana e a quote collinari sulla dorsale appenninica con temperature verso la media del periodo. Le temperature andranno verso la media del periodo, non sarà una bordata gelida artica, ma questo è già una notizia: rientrare nella media di gennaio dopo settimane di caldo anomalo ci ricorda che siamo nel mese più freddo dell’anno, insieme con febbraio.

Nell’attesa del cambio di stagione, ci aspettano ancora giornate con massime oltre i 15°C, che ricorderanno più l’autunno che l’inverno. Data la velocità di questa blanda perturbazione atlantica, il sole tornerà tra venerdì e sabato ma da domenica 15 gennaio potremo assistere a un generale cambiamento: sono attese precipitazioni prima su Liguria e Nord-Est e da lunedì anche lungo il versante tirrenico; da martedì infine il maltempo potrebbe colpire in modo diffuso gran parte dell’Italia con possibile neve a bassa quota in Piemonte.

Dopo la Befana, il ciclone canadese porta neve su Alpi e Appenini

Dopo 20 giorni di calma piatta con l’Anticiclone Africano e con temperature anomale, caldissime per il periodo, qualcosa si sblocca. In queste ore un ciclone colmo di aria fredda si è messo in moto dal Canada verso Est e ha già raggiunto la Groenlandia. Questo vortice raggiungerà l’Italia nel weekend riportando la neve sulle Alpi, anche abbondante. Qualche fiocco finalmente scenderà anche sulla dorsale appenninica. Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, indica nella perturbazione canadese groenlandese la responsabile del peggioramento italiano del prossimo fine settimana. Dopo 4 giorni di lungo ma veloce viaggio, questa perturbazione infatti raggiungerà il settore occidentale italiano tra sabato e domenica, scivolando in seguito anche verso le regioni meridionali. Sono attese piogge diffuse, nevicate oltre i 900 metri sulle Alpi, qualche fiocco a quote medio-alte anche sulla dorsale appenninica ma soprattutto tanto vento che ripulirà l’aria dall’inquinamento opprimente di fine 2022 e inizio 2023.

Nel dettaglio, nelle prossime ore l’Anticiclone Africano porterà ancora condizioni stagnanti, con pochi sussulti meteo: nubi basse e nebbie stazioneranno in Val Padana, cieli grigi si presenteranno anche al Centro e al Sud a tratti, mentre la qualità dell’aria peggiorerà ancora. La giornata festiva dell’Epifania vedrà una situazione simile, con cieli grigi, più probabili in Pianura Padana, tra Toscana, Umbria, Lazio e in Sardegna dove non sono esclusi dei piovaschi. Dal weekend 7-8 gennaio cambierà tutto, il ciclone canadese groenlandese penetrerà nel Mediterraneo causando un drastico crollo della pressione in Italia, dagli attuali 1030 hPa (o millibar che è equivalente) ai previsti 1005 hPa. Questa variazione significativa sarà associata al peggioramento suddetto con piogge diffuse, neve e vento.

Per sabato le piogge si concentreranno tra Toscana, Liguria e Lombardia come successo negli ultimi giorni; domenica 8 gennaio il maltempo raggiungerà tutto il Nord, il settore tirrenico dalla Toscana alla Campania e la Sardegna. Il resto della Penisola vedrà arrivare la pioggia nella giornata di lunedì: entro la prossima settimana le temperature torneranno intorno ai valori medi del periodo con la neve che farà la sua comparsa anche sugli Appennini.
Nel dettaglio, venerdì 6, nebbia o nubi basse in pianura, soleggiato in montagna per quanto riguarda il Nord; al centro cielo molto nuvoloso, a tratti coperto, mentre al Sud il cielo sarà a tratti nuvoloso. Sabato 7, prime piogge al Nord-Ovest; al Centro, cielo a tratti nuvoloso, specie sulle tirreniche con piogge in arrivo e soleggiato al Sud.
Tendenza. Prima perturbazione atlantica da domenica con piogge diffuse, neve sulle Alpi.

Meteo, dopo la fiammata di dicembre il freddo torna alla base: resiste l’inverno mite

Dopo una fugace gelida apparizione, l’inverno è scomparso: dal 18 dicembre l’Anticiclone Africano ha dominato la scena italiana portando temperature di 10-12 gradi oltre la media, sciogliendo la poca neve sugli Appennini e causando nebbie fitte e smog in Pianura Padana. Ma dov’è finito il freddo? Tornerà? Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, risponde a questa domanda lasciando poche illusioni per gli amanti del freddo, almeno per i prossimi 10-15 giorni. Nella prima metà di dicembre una lingua gelida dalla Russia si era impadronita dell’Europa centro settentrionale e in parte anche del nord Italia: ricordiamo addirittura il mare ghiacciato lungo le coste inglesi, la tanta neve sulle Alpi e i fiocchi bianchi di Torino. In seguito il freddo si è ritirato verso il Circolo Polare Artico portando nevicate in Lapponia, fiocchi tra Islanda e Scozia e temperature di -25°C tra Svezia e Finlandia.

Il freddo quindi è rientrato alla base: sceso dalle terre artiche russe, dopo aver attraversato da Est a Ovest l’Europa centro settentrionale, è confluito nuovamente nel Vortice Polare, l’area di bassa pressione colma di aria gelida che si trova normalmente oltre il Circolo cioè oltre i 70° di latitudine: immaginiamo questo Vortice Polare gelido come una ‘giostra’ che gira più o meno velocemente insieme alla rotazione terrestre. Chi ricorda quando si scende da una giostra che gira, saprà che è molto più facile scendere quando la giostra rallenta di velocità: il Vortice Polare agisce nello stesso modo. Quando rallenta l’aria gelida riesce a scendere verso latitudini più basse, verso gli Usa, verso l’Europa centro meridionale o verso la Siberia meridionale e la Cina, tanto per fare esempi. Da un paio di settimane il Vortice Polare è forte, robusto e ‘gira veloce’: difficile che aria fredda possa scendere verso le nostre latitudini per almeno 10-15 giorni.

L’inverno senza inverno allora? Non è detto. Come è successo improvvisamente negli Usa e nel Canada durante le feste natalizie, un lobo del Vortice Polare potrebbe staccarsi e scendere verso Sud. Questa possibilità al momento non è esclusa per febbraio e marzo, mentre gennaio potrebbe trascinarsi pigro e caldo per settimane: se l’inverno arrivasse a febbraio e/o a marzo ripercorrerebbe le orme del gelido 2012, secco e mite fino a gennaio ma capace di scaricare metri di neve negli ultimi mesi della stagione.

Tornando ai giorni nostri, si parla di tutt’altro: caldo anomalo fino a sabato, nebbie e smog in Pianura Padana, sole in montagna. Da domenica 8 gennaio un ribaltone meteo ci potrebbe, però, portare verso l’autunno dopo aver assaporato un anticipo di primavera al centro Nord ed una quasi estate al Sud. Sono infatti previste piogge diffuse per almeno due tre giorni, con neve sulle Alpi oltre i 900 metri e un rinforzo dei venti. Speriamo, dunque, che con il vento l’Epifania tutto lo smog lo porti via; in questo momento l’inquinamento è molto elevato in Pianura Padana ma anche nelle principali città del Centro e del Sud.

Andando nel dettaglio, il 5 gennaio, al Nord ci saranno nebbia o nubi basse in pianura, soleggiato in montagna. Al Centro: cielo più coperto su Toscana, Umbria e lungo le coste peninsulari. Al Sud: bel tempo prevalente.
Venerdì 6 gennaio al Nord nebbia o nubi basse in pianura, soleggiato in montagna. Al Centro: cielo molto nuvoloso o a tratti coperto. Al Sud: cielo a tratti molto nuvoloso.
Per quanto riguarda la tendenza, è previsto un cedimento dell’Anticiclone, dunque, prima seria perturbazione atlantica da domenica con piogge e neve sulle Alpi.

 

Confermato il Capodanno estivo: zero termico oltre i tremila metri

Durante il periodo natalizio tra Canada e Stati Uniti d’America si sono abbattute tempeste di gelo e neve da record: una massa di aria artica, in discesa dal Polo Nord, ha causato un tracollo termico eccezionale dal Montana al Texas; in alcuni stati al confine con il Canada siamo passati, in poche ore, da valori positivi a punte di -25/-30°C con bufere di vento e neve. Responsabile di questo evento estremo anche un ciclone Bomba, un vortice che ha visto scendere la pressione di circa 25 millibar (o ettopascal, che è equivalente) in meno di 24 ore: il ciclone ha causato blizzard estesi ed estremi, cioè raffiche di vento da uragano insieme a neve abbondante. Negli ultimi giorni è sorta una domanda legittima: questo freddo artico e il ciclone Bomba arriveranno anche in Europa e in Italia?
Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it, risponde a questa domanda analizzando la situazione a livello globale. “Il pericolo, con la paura di vivere in Europa una situazione simile a quella natalizia degli USA, nasce dalla conoscenza ormai diffusa delle principali nozioni meteorologiche: le perturbazioni si spostano nel 90% dei casi da Ovest verso Est, sappiamo bene che anche gli uragani a volte arrivano dalle coste statunitensi a lambire il Regno Unito o la Penisola Iberica e frequentemente vediamo fronti perturbati attraversare l’Oceano Atlantico portando piogge diffuse verso l’Europa e l’Italia. È dunque possibile che arrivi il ciclone Bomba in Italia? Il tempo necessario per attraversare l’Oceano Atlantico è mediamente 5-6 giorni, quindi rischieremmo proprio in queste ore di essere colpiti dal ciclone Bomba statunitense”.

Cerchiamo dunque di capire dove si è diretto questo ciclone e quale sarà il meteo dei prossimi giorni in Italia. Il ciclone Bomba degli USA, nei giorni successivi al Natale, invece di muoversi verso Est e verso l’Atlantico, è rimasto stazionario tra il Canada e il Passaggio a Nord Ovest, in pratica tra la Baia di Hudson e il Mare del Labrador a Sud della Groenlandia: seppur in lento indebolimento, il ciclone ha comunque inviato un’intensa perturbazione verso l’Europa. Negli ultimi giorni, semplificando molto la configurazione meteorologica, l’Anticiclone delle Azzorre ha però fatto da barriera a questa perturbazione deviando il flusso instabile e freddo verso Islanda e Regno Unito: si sono avute nevicate abbondanti in Islanda e addirittura temporali sull’Irlanda e la Scozia.

Possiamo dunque dormire sonni tranquilli in Italia, l’Anticiclone delle Azzorre ci ha protetti deviando il flusso perturbato verso Nord e attenuando in modo sensibile la perturbazione, in origine artica, che aveva colpito Canada e Stati Uniti. Il tempo per il Capodanno sarà dunque stabile e mite, come previsto da giorni; ci sarà solo un sensibile ulteriore peggioramento sull’Europa settentrionale e occidentale come ricordo del ciclone Bomba che insieme ad altri fattori meteorologici sta ancora condizionando il tempo delle zone atlantiche.
In Italia dopo qualche pioggia, residua nel corso delle prossime ore al Centro-Nord, avremo una nuova rimonta dell’Anticiclone Africano, il cugino dell’Anticiclone delle Azzorre che ci ha protetto dal maltempo statunitense: insieme, i due anticicloni ci regaleranno dunque tempo stabile e soleggiato per il 31 dicembre e il primo gennaio, salvo nubi più compatte in Pianura Padana e tra Liguria e Toscana dove non sarà esclusa la pioviggine anche all’ora del brindisi. Brindisi che tra l’altro sarà tiepido ovunque: pensate anche in montagna lo zero termico salirà fino a 3300 metri come in estate, a mezzanotte avremo 5°C a Cortina d’Ampezzo, 10°C a Courmayeur!
Scendendo dalla montagna prevediamo alla mezzanotte di San Silvestro 10°C a Milano con locale pioviggine, 14°C a Genova con qualche piovasco, poi tempo asciutto quasi ovunque con 15°C a mezzanotte a Firenze (!), 10°C a Bologna, Roma e Bari, 12°C ad Ancona e Napoli, 14°C a Palermo e Cagliari. Insomma per il secondo Capodanno ‘Estivo’ di fila (anche il 2021/22 fu caldissimo per il periodo) brinderemo con delle bollicine ‘tiepide’!

Capodanno caldissimo, ma la Befana porterà fiocchi di neve

Tempi di ritorno lunghissimi per eventi estremi: in altre parole, un altro Capodanno caldissimo ed eccezionale come quello dell’anno scorso sarebbe dovuto ‘tornare’ tra decine di anni. E invece, come l’anno scorso, il Capodanno 2022-2023 sarà caldo, anomalo e con un anticiclone africano mostruoso. Tanto per citare alcuni numeri, sono previste temperature massime di 10°C a Milano come a Cortina d’Ampezzo a 1200 metri di quota, 18 gradi a Roma per un San Silvestro primaverile, 21-23°C ancora in Sicilia e Sardegna. E anche a 2000 metri le temperature faranno fatica a scendere sotto lo zero durante il brindisi di mezzanotte!
Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, spiega infatti che, proprio come un anno fa, l’anticiclone africano sarà molto robusto ed esteso, in modo anomalo, dall’Algeria fino all’Ucraina. Il riscaldamento globale porterà infatti, ancora una volta, valori primaverili per il Capodanno: sembrerà di trascorrerlo agli inizi dell’Impero Romano, giorno di festa che allora cadeva appunto il primo marzo e si festeggiava con temperature miti; per onor di cronaca, il primo marzo quest’anno a Roma c’erano solo 11°C, quindi siamo comunque fuori da ogni confronto.

Per quanto riguarda poi le previsioni nel dettaglio, continua a non esserci solamente il caldo e il sole in Italia: sono due settimane che nubi basse o nebbie attanagliano le pianure e le colline del Centro-Nord. L’anticiclone africano continuerà a schiacciare l’umidità nei bassi strati anche nei prossimi giorni, favorendo purtroppo cieli grigi nei fondivalle; il sole sarà protagonista ancora una volta in montagna, lungo il versante adriatico e al Sud.
Tra il Nord Italia e la Toscana, passerà anche una veloce perturbazione atlantica entro venerdì, con piovaschi e isolate brevi nevicate: la quota neve è prevista intorno ai 1300-1500 metri sulle Alpi, mentre i fiocchi si scioglieranno purtroppo, ancora una volta, sotto le cime più alte dell’Appennino; la dorsale appenninica presenta infatti una situazione decisamente calda per il periodo e la stagione sciistica stenta a decollare.
Ci attende dunque un’altra settimana mite, addirittura molto calda tra il 30 dicembre e il primo giorno del 2023, quando l’anticiclone africano raggiungerà il suo culmine di potenza: con l’inizio del nuovo anno, questa situazione altopressoria dovrebbe crollare a causa di successivi attacchi più freddi da Ovest e da Est.
‘Epifania tutto il caldo lo porta via’? È possibile! Al momento non si escludono addirittura nevicate in Pianura Padana per il 6 gennaio 2023. Una data da segnare, quantomeno per la fine del caldo anomalo e per l’arrivo di un po’ di freddo capace di smuovere l’aria inquinatissima del Nord Italia, pulendola un po’.

La “bufera del secolo” negli Usa fa almeno 50 vittime, ma il freddo inizia a attenuarsi

Il freddo estremo che sta colpendo gli Stati Uniti da diversi giorni dovrebbe iniziare a diminuire nell’est e nel centro-ovest del Paese, dopo quella che è stata descritta come la “bufera del secolo” che ha ucciso almeno 50 persone, 28 delle quali solo nella contea di Erie, che comprende la città di Buffalo, New York, e ha causato il caos nei trasporti. “È troppo presto per dire che è finita“, ha avvertito la governatrice di New York Kathy Hochul, secondo cui si prevede che cadrà ancora un metro di neve. “Questa è chiaramente la bufera del secolo“, ha aggiunto in una conferenza stampa che ha tenuto nella sua città natale, Buffalo. Anche se l’intensità della tempesta non è così forte come nei giorni scorsi, è “ancora pericoloso stare all’aperto“, ha avvertito. “Le temperature dovrebbero aumentare nel Midwest e nell’Est nei prossimi giorni“, ha confermato il servizio meteorologico statunitense (NWS) nel suo bollettino di martedì, avvertendo tuttavia di “condizioni di traffico localmente pericolose“.

Da mercoledì sera gli Stati Uniti sono stati colpiti da una tempesta invernale di rara intensità, i cui venti gelidi hanno provocato notevoli nevicate, soprattutto nella regione dei Grandi Laghi. Decine di milioni di americani hanno visto il loro fine settimana natalizio costellato da massicce interruzioni di corrente, strade impraticabili e migliaia di voli cancellati, causando il caos negli aeroporti. In totale, secondo il sito di monitoraggio Flightaware.com, è stato necessario cancellare più di 15.000 voli, di cui quasi 4.000 lunedì.

La parte occidentale di New York, abituata al freddo e alle tempeste, è stata sepolta da metri di neve e ha sofferto temperature polari nell’ultima settimana. Nella contea di Erie, che comprende Buffalo, il bilancio delle vittime è salito a 28 martedì, secondo il funzionario della contea Mark Poloncarz. Alcune persone sono state trovate morte nelle loro auto o all’aperto, mentre altre sono decedute per arresto cardiaco mentre cercavano di spalare la neve a temperature ancora rigide. Ci si aspetta di trovare ancora altre vittime. Il bilancio confermato dalle autorità in nove stati americani è di almeno 49 morti. In Ohio, gli incidenti stradali legati al maltempo hanno causato nove vittime, come ha confermato all’Afpla Ohio State Highway Patrol. “Il mio cuore va a coloro che hanno perso i loro cari“, ha twittato lunedì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, affermando di aver parlato telefonicamente con il governatore di New York e promettendo di fornire le risorse federali necessarie a fronteggiare l’emergenza. Secondo un comunicato della Casa Bianca, il presidente e la First Lady Jill Biden hanno pregato per coloro che hanno perso i loro cari nella tempesta e Joe Biden ha appoggiato la dichiarazione dello stato di emergenza nello Stato di New York.

Le squadre di soccorso hanno evacuato centinaia di persone dalle auto innevate e dalle case senza corrente, ma altre potrebbero essere ancora bloccate dalla neve, hanno detto le autorità. “Per favore, a meno che non facciate parte dei servizi di soccorso, non guidate“, ha esortato Poloncarz. “Le condizioni sono pessime“. “Quello che stiamo facendo oggi è portare le persone da medici, infermieri e negli ospedali“, ha spiegato lunedì alla Cnn lo sceriffo della contea John Garcia. “Le strade cominciano finalmente a essere percorribili perché i venti si sono attenuati“. Durante l’ondata di maltempo, i soccorritori non sono riusciti a raggiungere le persone in difficoltà, come quelle bloccate nelle loro auto o nelle case senza corrente. “È straziante ricevere chiamate da famiglie con bambini che dicono di essere congelati“, ha aggiunto Garcia. Nonostante le condizioni pericolose, la polizia di Buffalo ha salvato “centinaia” di persone, ha detto il sindaco della città, Byron Brown.

Natale storico: l’anticiclone africano ‘riscalda’ fino alla Danimarca

Un Natale storico con un anticiclone africano mostruoso e temperature calde fino in Danimarca. L’Italia vedrà salire il termometro fino a 23-25°C in Sicilia e Sardegna, ma sarà altrettanto straordinaria l’anomalia termica, cioè lo scarto rispetto alla media, prevista in Austria e Baviera: +12°C rispetto al clima tra Natale e Santo Stefano.
Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma dunque l’Anticiclone di Natale, non solo in Italia ma su gran parte dell’Europa: per trovare temperature tipiche del 25 dicembre dovremo salire fino in Lapponia, dove gli Elfi prepareranno i regali con minime di -10°C e massime di -5°C: appare dunque confermato, come previsto da più giorni, un Natale 2022 quasi primaverile e con sole prevalente in Italia.

Le previsioni per le prossime ore confermano un quadro caldo eccezionale anche al Nord Italia dove, sopra la stagnante e inquinata coltre di nebbia e nubi basse della Pianura Padana, le Alpi registrano un elevato zero termico a 3000 metri: in altre parole fa caldo anche in montagna e oggi si attendono altre piogge (e non neve) sotto i 2000 metri di quota in Valle d’Aosta. Questa perturbazione comunque sarà veloce e durante il weekend natalizio il tempo tornerà ovunque soleggiato sulle Alpi.

Oltre alle piogge in Valle d’Aosta, è prevista pioviggine sul fianco tirrenico, in Toscana, Campania e Calabria: le gocce su queste zone saranno comunque decisamente piccole e poche. La giornata di sabato vedrà poi un ulteriore miglioramento con l’espansione dell’Anticiclone Africano su tutta l’Italia: a eccezione di locali addensamenti sulle stesse zone, cioè dalla Liguria fino alla Calabria, sulle regioni adriatiche, sulle Alpi e sul resto del Sud il tempo sarà soleggiato e mite; per il Santo Natale il record di 22°C del 2009 a Catania potrebbe essere superato, così come altre temperature storiche del Centro-Sud.

Dopo Natale, l’anticiclone africano continuerà a stazionare sull’Italia, almeno fino al 29 dicembre: per San Silvestro emerge invece uno scenario alquanto bizzarro. I modelli meteorologici indicano la possibilità di un ciclone di San Silvestro sull’Italia con forte maltempo da Nord a Sud. Rovinerebbe i piani per il Cenone e per il brindisi del 2023. Al momento è solo una proiezione che potrebbe essere smentita dai prossimi aggiornamenti.