Meteo, sciabolate artiche di Attila ancora per altri dieci giorni

L’Anticiclone delle Azzorre è andato in vacanza in Irlanda e, in questo modo, condiziona il tempo italiano: infatti con la posizione anomala, sulle Isole Britanniche, dell’Anticiclone oceanico azzorriano, le correnti continueranno ad affluire da Est Nord-Est verso il nostro Paese per altri 10 giorni. Dalla Porta della Bora, e anche direttamente dai Carpazi, affluirà aria polare-artica verso le regioni adriatiche ed il Sud. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma “una probabile fase sotto media termica almeno fino alla Candelora, il 2 febbraio, in compagnia del Generale Inverno padrone del Mediterraneo Centrale: su questa zona infatti stazionerà una vasta depressione che richiamerà altra aria fredda da giovedì 26 gennaio in poi”.

Intanto, però, nelle prossime ore godremo di un generale miglioramento con il ritorno di momenti soleggiati in particolare al Sud e sul versante tirrenico; si tratterà di un’alternanza di sole e nubi ma con temperature massime oltre i 10 gradi anche in Pianura Padana. Al Sud andremo oltre i 15°C e, comunque, sia oggi sia domani il tempo sarà discreto: da giovedì pomeriggio, gradualmente, entreranno invece correnti di lontana estrazione russa che porteranno di nuovo delle nevicate moderate sull’Appennino dalle Marche fino alla Sicilia, inizialmente a quote di alta collina poi in calo fino ai 200 metri al Centro e fino ai 400-600 metri al Sud. In sintesi, il tempo sta migliorando ma la porta non è chiusa e la finestra è spalancata verso Est e nei prossimi giorni spifferi freddi porteranno un nuovo calo di 5-7 gradi su medio Adriatico e meridione.

Durante le prossime ore avremo dunque le ultime nevicate sul Piemonte occidentale, anche a quote collinari, e altra neve sulle Alpi centro-orientali oltre i 600 metri. Il resto del Nord vivrà un tempo spiccatamente variabile con qualche piovasco alternato a sprazzi di sole, timidi. Al Centro troveremo qualche residua pioggia in Sardegna e sulle Adriatiche in un contesto più mite e soleggiato, mentre al Sud il bel tempo sarà disturbato solo da qualche piovasco serale in Sicilia. Domani il meteo sarà simile, mentre da giovedì, e almeno fino alla fine del mese, il medio Adriatico ed il Sud fronteggeranno altre nevicate e condizioni invernali. Anche i Giorni della Merla sono previsti decisamente freddi per queste zone, mentre al Nord il tempo sarà migliore: come dire, avremo un’Italia ribaltata con l’Inverno che resterà protagonista dalle Marche in giù.

L’Italia nella morsa del maltempo. Scuole chiuse per neve e allerta per la piena di fiumi

L’Italia stretta nella morsa del maltempo almeno fino alla prossima settimana. Neve e vento continuano a imperversare sull’intera penisola, con l’allerta meteo che oggi è arancione su Emilia-Romagna e Marche e gialla su Abruzzo, Molise e su settori di Umbria, Campania e Basilicata. Per domani, l’allerta resta su Marche, Abruzzo e su settori di Emilia-Romagna, Campania e Sicilia.
Scuole chiuse in molti comuni del centro Italia con situazioni di pericolo soprattutto a Senigallia, in provincia di Ancona, dove, a causa della pioggia battente, il livello del fiume Misa è salito in mattinata per poi, fortunatamente, abbassarsi. Scuole chiuse anche all’Aquila a causa della nevicata: come comunicato dal  sindaco Pierluigi Biondi, sono stati attivati 12 mezzi del Comune con l’ausilio di 13 ditte private per ripristinare la viabilità. L’invito dell’amministrazione comunale è a mettersi in macchina solo se strettamente necessario.

In Campania la protezione civile ha prorogato fino alle 9 di domani mattina l’avviso di allerta meteo gialla solo sulle zone 1 e 3 (piana campana, Napoli, isole del Golfo, area vesuviana; penisola sorrentino-amalfitana, monti di Sarno e monti picentini). Permane la criticità idrogeologica, anche in assenza di precipitazioni, sulla fascia costiera centro-settentrionale.

Disagi in Toscana a causa delle abbondanti e forti nevicate che dalle prime ore dell’alba hanno interessato soprattutto l’entroterra, dove ha nevicato oltre i 300-400 metri di quota, in particolare sulle province di Firenze e Arezzo. Colpite la Val d’Orcia, la Valdichiana e l’Amiata, dove gli operai della provincia con le ditte specializzate sono al lavoro per limitare i disagi sulla viabilità. Inoltre, il sistema di Protezione Civile sta intervenendo a ritmo serrato a Badia Tedalda, in provincia di Arezzo, dove la neve ha raggiunto oltre 1 metro. Alcune frazioni sono isolate e senza luce, Enel sta portando gruppi elettrogeni in supporto. Criticità anche a Chiusi della Verna e Sestino. Sono stati salvati gli escursionisti in difficoltà sul Monte Falco dal Soccorso Alpino e Speleologico Toscano dopo un viaggio nella bufera di neve.  L’allerta meteo per rischio neve è stata prolungata fino alle 17 di oggi, mentre dalla mezzanotte è stata diffusa l’allerta gialla per rischio ghiaccio.

Ed è ancora allerta alta in Emilia Romagna per mareggiate, piene dei fiumi e frane. Interessato, in particolare, tutto il litorale e l’Appennino romagnolo, già colpiti nella notte dal maltempo: a causa di abbondanti piogge e nevicate, sono sorte diverse criticità, in particolare nelle province di Rimini e Forlì-Cesena. Tra i disagi dovuti al maltempo, diversi problemi alla rete elettrica nell’Appennino romagnolo e nel riminese, con oltre 5000 interruzioni in risoluzione. L’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e Protezione civile, in stretto raccordo con Enel e Prefettura sta lavorando per ridurre le criticità. I vigili del fuoco dei comandi di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna stanno operando per numerosi soccorsi legati al maltempo. Sino ad ora, con una situazione ancora in evoluzione, sono oltre 200 gli interventi svolti. Stanotte sono state salvate due persone che erano rimaste bloccate nella propria auto a Coriano (Ravenna) a causa dell’innalzamento delle acque di un torrente. A Bologna è scattato il piano-neve con alcuni spazzaneve attivati sui colli dove le strade ieri sera sono state salate. Anche in città, dall’una fino alle 7, è stata fatta una salatura della viabilità principale e quella manuale dei marciapiedi nelle zone prioritarie previste dal Piano (scuole, fermate del Servizio ferroviario metropolitano, ponti).

Allerta anche in Piemonte, dove la quota delle nevicate sarà prossima al suolo sulle zone di pianura tra Astigiano ed Alessandrino e dove si potranno registrare accumuli fino a 5 centimetri. Sui 300-400 metri verso il cuneese la neve potrà raggiungere gli 8-10 centimetri. Le nevicate interesseranno in modo moderato le zone montane e pedemontane comprese tra Alpi Marittime e Cozie settentrionali e qui sono attesi accumuli fino a 30-40 cm di neve fresca a fine giornata.
A Torino, ieri sera il Comune ha previsto un intervento di insalamento che ha interessato la viabilità dell’alta collina, con 11 mezzi operativi a partire dalle 21. GTT inoltre provvederà all’insalamento delle fermate del trasporto pubblico in collina. In città, sotto i 500 metri, è invece prevista pioggia. L’evolversi della situazione sarà costantemente monitorata dalla Cabina di regia Neve che adotterà gli interventi che potranno rendersi necessari.

Meteo, ciclone Thor si intensifica: week-end con temporali e vento

Pieno inverno in Italia con il freddo che si sposta anche verso le regioni meridionali: il Ciclone Thor è in piena azione e ci accompagnerà almeno fino alla fine del mese. Tanta la neve caduta in montagna, qualche incertezza in più sulle città di pianura del Nord con fiocchi timidi nascosti tra la pioggia: come mai non nevica più in modo intenso in alcune città del Nord a gennaio? Molti si saranno domandati come mai scendiamo spesso fino a temperature di 2-3°C sopra lo zero, non riusciamo ad arrivare a zero e dal cielo arriva solo una pioggia fredda. La risposta sta nel Global Warming, nel riscaldamento globale: solo negli ultimi 10 anni, in alcune città italiane, la temperatura media è aumentata almeno di 1 grado; se sottraiamo questo grado alle temperature degli ultimi giorni avremmo avuto nevicate abbondanti anche a Milano, Genova e Torino sia martedì che ieri. Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma dunque questa tendenza verso un riscaldamento globale anche se, laddove l’aria fredda più pesante è ristagnata nei bassi strati, le nevicate sono arrivate anche in pianura, come avvenuto ieri al Nord-Est ed in particolare in Emilia. Ne sarebbe caduta di più senza il Global Warming.

Nelle prossime ore altra aria fredda affluirà comunque dall’Atlantico settentrionale, aria polare marittima che farà scendere la neve fino ai 300-400 metri di quota anche al Sud: questa aria fredda, a contatto con il mare ancora caldo (dopo l’estate rovente del 2022 le temperature dell’acqua sono ancora miti), formerà un vortice profondo e pericolosissimo. In serata è prevista una pressione quasi da uragano, 988 hPa, che causerà venti di tempesta sul Basso Tirreno e onde fino a 9 metri verso la Calabria tirrenica. Al momento la previsione indica un fortissimo aumento del moto ondoso in serata soprattutto verso le coste tirreniche delle province di Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia.

Oltre al vento e alle mareggiate sarà un venerdì nero dal punto di vista meteo con forti piogge su Isole Maggiori, Sud peninsulare ed alto versante adriatico: la neve cadrà a quote bassissime tra Romagna e Marche e fino ai 400 metri al meridione. In sintesi, in Calabria potremo avere dei blizzard di neve tipici del Canada, tantissimo vento e abbondanti nevicate. Un giorno polare anche al Sud. Nel weekend poi il vortice tempestoso risalirà verso le regioni adriatiche continuando a portare tanta neve dalle Marche fino al Molise a quote basse fino ai 200 metri, (la neve cadrà anche tra Calabria e Basilicata ma in attenuazione), poi domenica la situazione rimarrà simile con maltempo al meridione e sul settore orientale. Altrove troveremo anche delle schiarite che favoriranno però intense gelate notturne: le minime saranno intorno ai -5°C in Pianura Padana, intorno allo zero al Centro, 3-4 gradi al Sud. In sintesi il Ciclone Thor si intensificherà e ci aspetterà per un appuntamento importante lunedì 23 gennaio: 40-70 centimetri di neve fresca in Abruzzo e Marche oltre i 300 metri; se questo appuntamento venisse confermato prepariamoci ad una Big Snow adriatica, una grande nevicata tipica del mese di gennaio, nonostante il Global Warming.

 

Venerdì 20. Al nord: neve in Emilia Romagna anche in pianura poi migliora, variabile altrove con schiarite ad Ovest. Al centro: maltempo su Sardegna, Lazio ed adriatiche con neve a bassissima quota. Al sud: maltempo con neve a quote collinari, venti in rinforzo fino a tempesta con forti mareggiate entro sera.

Sabato 21. Al nord: asciutto, ma con nuvole sparse e forti gelate notturne. Al centro: maltempo sulle adriatiche con neve a bassa quota. Al sud: maltempo forte e neve in collina.

Domenica 22. Al nord: neve in Emilia, tante nubi altrove. Al centro: neve in collina specie sulle adriatiche. Al sud: instabile con neve in collina.

Lunedì 23 tanta neve sulle Adriatiche con possibile nuovo peggioramento nevoso anche verso il Nord; Ciclone Thor previsto in azione invernale fino alla fine del mese.

Il ciclone Thor incombe sull’Italia, temperature in picchiata

L’Europa si appresta a vivere una settimana tipicamente invernale. Aria polare si sta riversando su molti Stati e nel contempo il ciclone Thor dal Mare del Nord sta per fare il suo ingresso in Italia. non La giornata peggiore sarà proprio oggi. “Venti di tempesta da Libeccio – spiega Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it – sferzeranno con violenza le coste tirreniche, liguri e occidentali sarde provocando forti mareggiate e potenziali gravi danni alle strutture balneari”. Ma non sarà solo il vento il problema. Piogge battenti e sotto forma anche di nubifragio o temporale si abbatteranno su Toscana, Lazio, Sardegna e soprattutto sulla Campania. Il rischio idrogeologico sarà molto elevato tant’è che la protezione civile ha già diramato numerose allerte arancioni.

Pioverà diffusamente anche al Nord, specie su Lombardia, Liguria di levante e Nordest. Arriviamo quindi alla neve; nella giornata di martedì sarà diffusa al Nord fino a quote collinari e localmente potrebbe fare la sua comparsa anche in pianura, magari mista a pioggia in Lombardia ed Emilia. Altra neve scenderà sugli Appennini a partire dai 1000 metri di quota. E non è finita qui.
Nei giorni successivi il ciclone invernale Thor si muoverà dal Mar Ligure verso il Centro Italia per poi finire la sua corsa al Sud nel corso del weekend. Questo transito sul Paese farà abbassare sensibilmente le temperature che torneranno, dopo mesi e mesi di anormalità, sotto la media del periodo. Così il maltempo si concentrerà ancora sulle regioni tirreniche (mercoledì) e in Sardegna con altre piogge diffuse e nevicate però a partire dai 700 metri. Giovedì sarà ancora molto instabile con una comparsa nevosa possibile anche sulle pianure di Veneto, Lombardia ed Emilia, fino in collina in Toscana, Sardegna, Umbria.

Infine, da venerdì il ciclone Thor raggiungerà il Sud richiamando così venti gelidi dai quadranti nord-orientali. Se al Nord e sui versanti occidentali la pressione tornerà ad aumentare con il ritorno del sole, ma un clima ancora più freddo, sui settori adriatici centro-meridionali e al Sud il tempo sarà ancora molto instabile con la neve che potrebbe raggiungere addirittura le coste adriatiche.

Dal weekend torna l’inverno: attesa neve sugli Appennini, poi in pianura

Se finora l’inverno italiano è stato anomalo, con temperature quasi primaverili, da domenica torna il freddo. Ci sarà un miglioramento dopo tre giorni caratterizzati da venti di Foehn, Maestrale e mareggiate, ma dal 15 arriva la svolta invernale: aria polare scenderà dal Mare del Nord e inizierà a cambiare le sorti di questa stagione. Potremo assistere ad almeno una settimana di fenomeni meteo importanti: è attesa tanta neve sugli Appennini, piogge abbondanti sul versante tirrenico, venti di nuovo in rinforzo e calo termico diffuso.

Tutto nasce dallo spostamento dell’Anticiclone delle Azzorre verso Ovest e poi verso Nord: il suo baricentro si ritirerà verso il luogo di origine, le Isole Azzorre, e poi, da metà della prossima settimana, verso le Isole Britanniche. Se questo spostamento verso Nord venisse confermato potremo avere le condizioni giuste per l’arrivo di aria artica dalla Siberia nel weekend 21-22 gennaio. Lo spostamento di una bassa pressione verso la Grecia favorirà un miglioramento anche sull’estremo Sud dopo i temporali, le nevicate sull’Appennino e i venti forti di Maestrale. L’arrivo di correnti più umide porterà comunque nella giornata di oggi qualche nuvola sul versante tirrenico e sulla Valle d’Aosta. Domani prevarrà invece il sole nell’attesa di un brusco cambiamento.

Domenica 15 gennaio, infatti, sin dal mattino, troveremo delle piogge al Nord-Ovest e tra Toscana e Lazio, poi nella seconda parte della giornata il peggioramento investirà anche il Nord-Est con nevicate oltre i 500 metri sulle Alpi. Sugli Appennini la quota neve sarà ancora medio-alta ma in sensibile calo nella nuova settimana.

Nella nuova settimana da martedì a giovedì il maltempo sarà in ulteriore intensificazione con piogge diffuse su gran parte del Paese e specie verso Lazio, Campania e Calabria.
La quota neve è prevista a livelli collinari, oltre i 500-600 metri potremo trovare fiocchi dalle Alpi fino alla Sicilia; al Nord e in Toscana sfiorerà le pianure e, se poi venisse confermata l’irruzione artica del weekend 21-22, anche le spiagge diventerebbero bianche.

Meteo, ciclone invernale dalla Scozia: in arrivo freddo e neve

Come una doccia scozzese all’improvviso, dal Paese delle cornamuse scenderà aria polare marittima che cambierà le sorti di questo inverno, fin qui decisamente fiacco e molto caldo da Nord a Sud.
Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma che lo spostamento dell’Anticiclone delle Azzorre verso Ovest aprirà la porta alle fredde correnti polari, lungo un corridoio esteso dalla Scozia fino all’Algeria. In pratica, da domenica 15 gennaio inizieranno, gradualmente, a fluire correnti più instabili da Nord-Ovest che favoriranno la formazione di successivi cicloni sul Mediterraneo Centrale. La porta del Rodano vedrà il passaggio di una serie di nuclei instabili con il maltempo più acceso verso l’Italia previsto per domenica 15, martedì 17 e giovedì 19 gennaio. Un triplice attacco che porterà finalmente la neve sugli Appennini favorendo l’apertura della stagione sciistica anche al Centro-Sud; porterà inoltre qualche fiocco a sfiorare la Pianura Padana martedì e provocherà un riallineamento termico con i valori medi del periodo.

In altre parole, arriverà l’inverno, non gelido ma tipico del nostro Paese, con massime in pianura sui 5 gradi al Nord, sui 10°C al Centro e sui 15°C al Sud. Le minime saranno vicine agli zero al Nord, sui 6-7 gradi al Centro e sui 10°C al Sud. Si capisce che non si tratterà di una bordata gelida artica, ma solamente di un rientro nella climatologia del periodo. Per arrivare a questo cambiamento passeremo per altre giornate miti e soleggiate con temperature massime oltre i 20°C sulle Isole Maggiori, come è successo frequentemente nelle ultime settimane.
Nel dettaglio, dopo il passaggio di una veloce perturbazione che porterà ancora vento e qualche nevicata al Sud tornerà il sole già dalle prossime ore, venerdì e sabato saranno due giornate in prevalenza soleggiate mentre, come detto, domenica arriverà il primo di almeno 3 fronti freddi.

Domenica mattina avremo delle piogge diffuse in Liguria e in Alta Toscana con qualche goccia che bagnerà anche il versante tirrenico e il resto del Nord; dal pomeriggio il peggioramento investirà gran parte del Centro-Nord e il Basso Tirreno. Sulle Alpi avremo nevicate copiose oltre i 700 metri, in particolare sul settore centro-orientale, in serata inizierà a nevicare in modo diffuso anche sull’Appennino. Questo sarà l’antipasto di un inverno in ritardo, poi tra martedì e giovedì dovrebbero arrivare fenomeni ancora più intensi ed estesi.

Nel dettaglio, venerdì 13, al Nord cielo coperto con locali nebbie; al Centro cielo molto nuvoloso; al Sud nubi irregolari a tratti compatte in Campania. Sabato, infine, cielo poco nuvoloso con possibile nebbie al Nord; al Centro: bel tempo prevalente, in serata nubi verso la Toscana. Al sud: qualche pioggia in Calabria. In generale, la tendenza è un peggioramento da domenica e nei giorni successivi con l’arrivo del vero inverno italiano.

Da domenica tornano freddo e neve in montagna. Temperature in ribasso

Dopo settimane di temperature anomale e sopra la media, torna l’inverno. Da domenica aria più fredda e instabile potrebbe guadagnare terreno verso il Mediterraneo riportando condizioni meteo più tipiche della stagione.
Dopo qualche pioggia, Lorenzo Tedici, meteorologo del Meteo.it, conferma infatti che la rimonta dell’anticiclone avrà vita breve. Da domenica è probabile un cambio di stagione con nevicate non solo sulle Alpi ma anche sugli Appennini: una buona notizia per il comparto turistico sciistico delle regioni centro-meridionali.

La situazione sinottica del weekend vedrà il ritiro dell’Anticiclone delle Azzorre verso il proprio luogo di origine, quindi verso le Isole Azzorre in pieno Atlantico. Non proteggendo più il Mediterraneo, correnti polari marittime dal Mare del Nord potrebbero affondare il colpo verso Sud. Da domenica sono attese precipitazioni, nevose localmente anche a bassa quota a inizio della nuova settimana in Pianura Padana e a quote collinari sulla dorsale appenninica con temperature verso la media del periodo. Le temperature andranno verso la media del periodo, non sarà una bordata gelida artica, ma questo è già una notizia: rientrare nella media di gennaio dopo settimane di caldo anomalo ci ricorda che siamo nel mese più freddo dell’anno, insieme con febbraio.

Nell’attesa del cambio di stagione, ci aspettano ancora giornate con massime oltre i 15°C, che ricorderanno più l’autunno che l’inverno. Data la velocità di questa blanda perturbazione atlantica, il sole tornerà tra venerdì e sabato ma da domenica 15 gennaio potremo assistere a un generale cambiamento: sono attese precipitazioni prima su Liguria e Nord-Est e da lunedì anche lungo il versante tirrenico; da martedì infine il maltempo potrebbe colpire in modo diffuso gran parte dell’Italia con possibile neve a bassa quota in Piemonte.

Dopo la Befana, il ciclone canadese porta neve su Alpi e Appenini

Dopo 20 giorni di calma piatta con l’Anticiclone Africano e con temperature anomale, caldissime per il periodo, qualcosa si sblocca. In queste ore un ciclone colmo di aria fredda si è messo in moto dal Canada verso Est e ha già raggiunto la Groenlandia. Questo vortice raggiungerà l’Italia nel weekend riportando la neve sulle Alpi, anche abbondante. Qualche fiocco finalmente scenderà anche sulla dorsale appenninica. Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, indica nella perturbazione canadese groenlandese la responsabile del peggioramento italiano del prossimo fine settimana. Dopo 4 giorni di lungo ma veloce viaggio, questa perturbazione infatti raggiungerà il settore occidentale italiano tra sabato e domenica, scivolando in seguito anche verso le regioni meridionali. Sono attese piogge diffuse, nevicate oltre i 900 metri sulle Alpi, qualche fiocco a quote medio-alte anche sulla dorsale appenninica ma soprattutto tanto vento che ripulirà l’aria dall’inquinamento opprimente di fine 2022 e inizio 2023.

Nel dettaglio, nelle prossime ore l’Anticiclone Africano porterà ancora condizioni stagnanti, con pochi sussulti meteo: nubi basse e nebbie stazioneranno in Val Padana, cieli grigi si presenteranno anche al Centro e al Sud a tratti, mentre la qualità dell’aria peggiorerà ancora. La giornata festiva dell’Epifania vedrà una situazione simile, con cieli grigi, più probabili in Pianura Padana, tra Toscana, Umbria, Lazio e in Sardegna dove non sono esclusi dei piovaschi. Dal weekend 7-8 gennaio cambierà tutto, il ciclone canadese groenlandese penetrerà nel Mediterraneo causando un drastico crollo della pressione in Italia, dagli attuali 1030 hPa (o millibar che è equivalente) ai previsti 1005 hPa. Questa variazione significativa sarà associata al peggioramento suddetto con piogge diffuse, neve e vento.

Per sabato le piogge si concentreranno tra Toscana, Liguria e Lombardia come successo negli ultimi giorni; domenica 8 gennaio il maltempo raggiungerà tutto il Nord, il settore tirrenico dalla Toscana alla Campania e la Sardegna. Il resto della Penisola vedrà arrivare la pioggia nella giornata di lunedì: entro la prossima settimana le temperature torneranno intorno ai valori medi del periodo con la neve che farà la sua comparsa anche sugli Appennini.
Nel dettaglio, venerdì 6, nebbia o nubi basse in pianura, soleggiato in montagna per quanto riguarda il Nord; al centro cielo molto nuvoloso, a tratti coperto, mentre al Sud il cielo sarà a tratti nuvoloso. Sabato 7, prime piogge al Nord-Ovest; al Centro, cielo a tratti nuvoloso, specie sulle tirreniche con piogge in arrivo e soleggiato al Sud.
Tendenza. Prima perturbazione atlantica da domenica con piogge diffuse, neve sulle Alpi.

Meteo, dopo la fiammata di dicembre il freddo torna alla base: resiste l’inverno mite

Dopo una fugace gelida apparizione, l’inverno è scomparso: dal 18 dicembre l’Anticiclone Africano ha dominato la scena italiana portando temperature di 10-12 gradi oltre la media, sciogliendo la poca neve sugli Appennini e causando nebbie fitte e smog in Pianura Padana. Ma dov’è finito il freddo? Tornerà? Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, risponde a questa domanda lasciando poche illusioni per gli amanti del freddo, almeno per i prossimi 10-15 giorni. Nella prima metà di dicembre una lingua gelida dalla Russia si era impadronita dell’Europa centro settentrionale e in parte anche del nord Italia: ricordiamo addirittura il mare ghiacciato lungo le coste inglesi, la tanta neve sulle Alpi e i fiocchi bianchi di Torino. In seguito il freddo si è ritirato verso il Circolo Polare Artico portando nevicate in Lapponia, fiocchi tra Islanda e Scozia e temperature di -25°C tra Svezia e Finlandia.

Il freddo quindi è rientrato alla base: sceso dalle terre artiche russe, dopo aver attraversato da Est a Ovest l’Europa centro settentrionale, è confluito nuovamente nel Vortice Polare, l’area di bassa pressione colma di aria gelida che si trova normalmente oltre il Circolo cioè oltre i 70° di latitudine: immaginiamo questo Vortice Polare gelido come una ‘giostra’ che gira più o meno velocemente insieme alla rotazione terrestre. Chi ricorda quando si scende da una giostra che gira, saprà che è molto più facile scendere quando la giostra rallenta di velocità: il Vortice Polare agisce nello stesso modo. Quando rallenta l’aria gelida riesce a scendere verso latitudini più basse, verso gli Usa, verso l’Europa centro meridionale o verso la Siberia meridionale e la Cina, tanto per fare esempi. Da un paio di settimane il Vortice Polare è forte, robusto e ‘gira veloce’: difficile che aria fredda possa scendere verso le nostre latitudini per almeno 10-15 giorni.

L’inverno senza inverno allora? Non è detto. Come è successo improvvisamente negli Usa e nel Canada durante le feste natalizie, un lobo del Vortice Polare potrebbe staccarsi e scendere verso Sud. Questa possibilità al momento non è esclusa per febbraio e marzo, mentre gennaio potrebbe trascinarsi pigro e caldo per settimane: se l’inverno arrivasse a febbraio e/o a marzo ripercorrerebbe le orme del gelido 2012, secco e mite fino a gennaio ma capace di scaricare metri di neve negli ultimi mesi della stagione.

Tornando ai giorni nostri, si parla di tutt’altro: caldo anomalo fino a sabato, nebbie e smog in Pianura Padana, sole in montagna. Da domenica 8 gennaio un ribaltone meteo ci potrebbe, però, portare verso l’autunno dopo aver assaporato un anticipo di primavera al centro Nord ed una quasi estate al Sud. Sono infatti previste piogge diffuse per almeno due tre giorni, con neve sulle Alpi oltre i 900 metri e un rinforzo dei venti. Speriamo, dunque, che con il vento l’Epifania tutto lo smog lo porti via; in questo momento l’inquinamento è molto elevato in Pianura Padana ma anche nelle principali città del Centro e del Sud.

Andando nel dettaglio, il 5 gennaio, al Nord ci saranno nebbia o nubi basse in pianura, soleggiato in montagna. Al Centro: cielo più coperto su Toscana, Umbria e lungo le coste peninsulari. Al Sud: bel tempo prevalente.
Venerdì 6 gennaio al Nord nebbia o nubi basse in pianura, soleggiato in montagna. Al Centro: cielo molto nuvoloso o a tratti coperto. Al Sud: cielo a tratti molto nuvoloso.
Per quanto riguarda la tendenza, è previsto un cedimento dell’Anticiclone, dunque, prima seria perturbazione atlantica da domenica con piogge e neve sulle Alpi.

 

Confermato il Capodanno estivo: zero termico oltre i tremila metri

Durante il periodo natalizio tra Canada e Stati Uniti d’America si sono abbattute tempeste di gelo e neve da record: una massa di aria artica, in discesa dal Polo Nord, ha causato un tracollo termico eccezionale dal Montana al Texas; in alcuni stati al confine con il Canada siamo passati, in poche ore, da valori positivi a punte di -25/-30°C con bufere di vento e neve. Responsabile di questo evento estremo anche un ciclone Bomba, un vortice che ha visto scendere la pressione di circa 25 millibar (o ettopascal, che è equivalente) in meno di 24 ore: il ciclone ha causato blizzard estesi ed estremi, cioè raffiche di vento da uragano insieme a neve abbondante. Negli ultimi giorni è sorta una domanda legittima: questo freddo artico e il ciclone Bomba arriveranno anche in Europa e in Italia?
Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it, risponde a questa domanda analizzando la situazione a livello globale. “Il pericolo, con la paura di vivere in Europa una situazione simile a quella natalizia degli USA, nasce dalla conoscenza ormai diffusa delle principali nozioni meteorologiche: le perturbazioni si spostano nel 90% dei casi da Ovest verso Est, sappiamo bene che anche gli uragani a volte arrivano dalle coste statunitensi a lambire il Regno Unito o la Penisola Iberica e frequentemente vediamo fronti perturbati attraversare l’Oceano Atlantico portando piogge diffuse verso l’Europa e l’Italia. È dunque possibile che arrivi il ciclone Bomba in Italia? Il tempo necessario per attraversare l’Oceano Atlantico è mediamente 5-6 giorni, quindi rischieremmo proprio in queste ore di essere colpiti dal ciclone Bomba statunitense”.

Cerchiamo dunque di capire dove si è diretto questo ciclone e quale sarà il meteo dei prossimi giorni in Italia. Il ciclone Bomba degli USA, nei giorni successivi al Natale, invece di muoversi verso Est e verso l’Atlantico, è rimasto stazionario tra il Canada e il Passaggio a Nord Ovest, in pratica tra la Baia di Hudson e il Mare del Labrador a Sud della Groenlandia: seppur in lento indebolimento, il ciclone ha comunque inviato un’intensa perturbazione verso l’Europa. Negli ultimi giorni, semplificando molto la configurazione meteorologica, l’Anticiclone delle Azzorre ha però fatto da barriera a questa perturbazione deviando il flusso instabile e freddo verso Islanda e Regno Unito: si sono avute nevicate abbondanti in Islanda e addirittura temporali sull’Irlanda e la Scozia.

Possiamo dunque dormire sonni tranquilli in Italia, l’Anticiclone delle Azzorre ci ha protetti deviando il flusso perturbato verso Nord e attenuando in modo sensibile la perturbazione, in origine artica, che aveva colpito Canada e Stati Uniti. Il tempo per il Capodanno sarà dunque stabile e mite, come previsto da giorni; ci sarà solo un sensibile ulteriore peggioramento sull’Europa settentrionale e occidentale come ricordo del ciclone Bomba che insieme ad altri fattori meteorologici sta ancora condizionando il tempo delle zone atlantiche.
In Italia dopo qualche pioggia, residua nel corso delle prossime ore al Centro-Nord, avremo una nuova rimonta dell’Anticiclone Africano, il cugino dell’Anticiclone delle Azzorre che ci ha protetto dal maltempo statunitense: insieme, i due anticicloni ci regaleranno dunque tempo stabile e soleggiato per il 31 dicembre e il primo gennaio, salvo nubi più compatte in Pianura Padana e tra Liguria e Toscana dove non sarà esclusa la pioviggine anche all’ora del brindisi. Brindisi che tra l’altro sarà tiepido ovunque: pensate anche in montagna lo zero termico salirà fino a 3300 metri come in estate, a mezzanotte avremo 5°C a Cortina d’Ampezzo, 10°C a Courmayeur!
Scendendo dalla montagna prevediamo alla mezzanotte di San Silvestro 10°C a Milano con locale pioviggine, 14°C a Genova con qualche piovasco, poi tempo asciutto quasi ovunque con 15°C a mezzanotte a Firenze (!), 10°C a Bologna, Roma e Bari, 12°C ad Ancona e Napoli, 14°C a Palermo e Cagliari. Insomma per il secondo Capodanno ‘Estivo’ di fila (anche il 2021/22 fu caldissimo per il periodo) brinderemo con delle bollicine ‘tiepide’!