G7, Meloni in Usa e Canada: Piano Mattei e Ia sul tavolo

Ucraina, Medio Oriente e Indo-Pacifico. Ma anche attenzione all’Africa, per costruire un “partenariato vantaggioso per tutti“, secondo il modello del Piano Mattei, e alle sfide che l‘intelligenza artificiale impone. Sono le priorità della presidenza italiana del G7, che Giorgia Meloni si prepara a presentare a Joe Biden, domani a Washington, e a Justin Trudeau sabato a Toronto.

La visita segue la missione in Giappone di inizio febbraio, in cui la premier italiana ha raccolto il testimone della presidenza del G7 da Fumio Kishida, e la prima riunione dei leader sotto la presidenza italiana che si è svolta in videoconferenza da Kiev il 24 febbraio. Sarà proprio il Canada, nel 2025, a prendere la presidenza del G7 dall’Italia.

In entrambi gli incontri, assicurano fonti italiane, si parlerà anche delle “relazioni bilaterali di eccellenza, in tutti i settori“, tra l’Italia e gli Stati Uniti e tra l’Italia e il Canada, oltre che delle prospettive di un loro “ulteriore rafforzamento“.

Con Biden, nel dettaglio, le relazioni bilaterali hanno come base la dichiarazione congiunta adottata durante la prima visita di Meloni a Washington, il 27 luglio scorso. Negli Stati Uniti c’è una presenza di una comunità italo-americana numerosa e bene integrata: si parla di oltre 20 milioni di persone, alle quali si aggiungono più di 325mila italiani residenti negli Stati Uniti. Nel 2023 Washington è stato il terzo mercato di destinazione dell’export italiano, con un interscambio di circa 102 miliardi di dollari (con surplus di 44 a favore dell’Italia), e presenze di imprese italiane in ogni settore economico-industriale, inclusi quello della difesa e quello aerospaziale.

Con il Canada, Roma ha già relazioni commerciali e di investimento forti, con economie complementari, che fanno leva sulle piccole e medie imprese. Il Paese è un partner importante per l’Italia, con un interscambio di circa 12 miliardi di euro fra gennaio e novembre 2023 (+1,1% sull’anno precedente). La bilancia commerciale è favorevole all’Italia (+4,2 miliardi nei primi 11 mesi del 2023) e c’è un elevato livello di complementarietà, con la specializzazione manifatturiera e di innovazione in Italia da un lato l’abbondanza di materie prime in Canada dall’altro. Importante anche qui è il ruolo della comunità di origine italiana: 1,6 milioni di persone circa, per metà residenti nell’Ontario.

Entrambi i colloqui saranno insomma occasione di confronto sulle principali questioni internazionali: in primo luogo l’aggressione russa all’Ucraina e il “continuo sostegno a Kiev” che l’Italia intende ribadire. Poi, la situazione in Medio Oriente e la prevenzione di una escalation regionale con il “sostegno umanitario a Gaza“, spiegano le fonti, e la sicurezza e la stabilità nel Mar Rosso. Sulla cooperazione con il Continente africano si parlerà di Piano Mattei, nella prospettiva, trapela, di “verificare opportunità di collaborazione in aree di comune interesse“. Al centro pure la sicurezza delle catene di approvvigionamento e il coordinamento transatlantico rispetto alle sfide e alle opportunità poste dalla Cina. Leader al lavoro anche per preparare il prossimo vertice Nato, che si terrà proprio a Washington dal 9 all’11 luglio, in occasione del 75esimo anniversario dell’Alleanza atlantica.

A Bali vertice G7-Nato. Poi leader in visita a foresta mangrovie

La guerra entra nei confini dell’Unione europea e salta la giornata dei leader al secondo giorno di lavori del G20 a Bali, in Indonesia. Nel diluvio di missili russi sui cieli ucraini, nel villaggio polacco di Przewodov, al confine, un’esplosione fa due morti e la Polonia allerta l’esercito.

Gli appuntamenti slittano, mentre tra Kiev e Mosca le accuse rimbalzano. Con i leader del mondo riuniti a Bali, gli Stati Unici convocano una riunione urgente del G7 con la Nato. Al tavolo il presidente Joe Biden, il premier spagnolo Pedro Sanchez, la premier Giorgia Meloni, il presidente francese Emmanuel Macron, la premier il canadese Justin Trudeau, il premier giapponese Fumio Kishida, il primo ministro dei Paesi Bassi, Mark Rutte, il premier inglese Rishi Sunak. Presenti anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

Meloni scende nella hall dell’albergo e procede spedita verso la riunione dei leader, senza rilasciare dichiarazioni. Palazzo Chigi fa sapere poi di una telefonata con il premier polacco Mateusz Morawiecki per esprimergli la sua solidarietà e parla di “fortissima apprensione e preoccupazione” per quanto accaduto in Polonia. “E’ conferma della gravità e delle conseguenze della ingiustificata aggressione russa nei confronti dell‘Ucraina“, spiega lei su Twitter.

Il mondo al G20 chiede una de-escalation, mentre la Russia continua a bombardare: “E’ totalmente inconcepibile“, tuona Biden al termine della riunione. A ogni modo, “è improbabile che il missile che ha fatto due vittime in Polonia sia stato sparato dalla Russia“, lasciando intendere che è stato abbattuto nei cieli ucraini. A far luce sulla vicenda sarà un’indagine polacca, alla quale G7 e Nato offrono supporto, ritenendo la Russia “responsabile dei suoi sfacciati attacchi alla comunità ucraina“. I Paesi resteranno in stretto contatto per, spiegano in una nota congiunta, “determinare i passi successivi appropriati man mano che le indagini procedono“.

A riunione finita, i leader raggiungono la foresta delle mangrovie di Hutan, coinvolta nel programma di ripristino degli esemplari su un’area di 600mila ettari. Giorgia Meloni è l’ultima ad arrivare, dopo un bilaterale con il canadese Trudeau, in cui sul tavolo c’è l’impegno reciproco sulla transizione climatica. Nella foresta, i leader in polo e camicie bianche piantano simbolicamente un albero.