Al via a Roma ‘Green Economy Finance’: premi ai fondi di investimento verdi

Transizione ecologica e obiettivi di contenimento delle emissioni di gas serra al centro di ‘#GEF24 – Green Economy Finance’, l’evento organizzato da Withub, insieme a Eunews, GEA – Green Economy Agency e Fondazione Art.49, per discutere il ruolo di banche e assicurazioni nella transizione verde e le nuove priorità da definire nella nuova legislatura europea. Il convegno, organizzato in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento europeo in Italia e con il patrocinio della Rappresentanza della Commissione Ue in Italia è in programma oggi a Roma, presso Esperienza Europa David Sassoli, Piazza Venezia 6c. Nel corso dell’incontro saranno consegnati i premi Green Finance Award 2024 ai fondi di investimento 100% green che nella classifica realizzata da FIDA si sono rivelati più affidabili e hanno garantito i migliori rendimenti.

Con l’avvio della nuova legislatura Ue nata dal voto espresso dai cittadini alle urne lo scorso 8 e 9 giugno, le transizioni ecologica e digitale continueranno a essere al centro dell’azione degli stati membri. Tuttavia, se le posizioni di questi ultimi sembrano ancora lontane sull’idea di creare debito comune per finanziare la transizione verde, è invece opinione condivisa la necessità di coinvolgere e favorire gli investimenti privati per raggiungere l’obiettivo.

Quali sono le priorità alla luce dei nuovi equilibri emersi dalle urne europee? Qual è il ruolo che banche e assicurazioni possono giocare a sostegno della transizione ecologica? Esponenti delle istituzioni comunitarie e nazionali si confronteranno con esperti, organizzazioni di categoria e operatori del settore finanziario e assicurativo per cercare risposte a questi quesiti. Al convegno interverranno, tra gli altri: Marco Osnato, presidente della Commissione Finanza della Camera, Milena Messori, direttrice dell’ufficio Bei in Italia, Maria Siclari, direttrice generale di ISPRA, Marcel Haag, direttore della Dg Fisma della Commissione Ue, Dario Focarelli, direttore generale di Ania, Riccardo Cesari, componente del Consiglio Ivass.

Il primo panel ‘Capital Market Union e Sustainable Finance Framework: una nuova spinta per finanziare le transizioni ecologica e digitale?’ riguarderà tematiche quali l’Unione dei mercati di capitali come priorità della nuova legislatura Ue e gli investimenti necessari per attuare le transizioni verde e digitale. ‘Fronteggiare i rischi climatici: il ruolo delle assicurazioni‘ è il titolo del secondo panel, incentrato sulla necessità di proteggere l’economia dagli impatti negativi della crisi climatica.

Oggi a Roma gli Stati generali della Space Economy: interviene Urso

Quadro normativo, sicurezza, responsabilità civile, sostenibilità ambientale, risorse e sinergie per lo sviluppo dell’economia dello spazio: questi i temi chiave sul tavolo di #SPACECONOMY24, l’evento organizzato da Withub, insieme a EunewsGEA Agency e Fondazione Art.49, per discutere delle regole della space economy a livello comunitario e nazionale, in programma il 22 maggio a Roma, presso Europa Experience David Sassoli, Piazza Venezia 6c.

Il contesto. In vista delle prossime elezioni che si terranno dal 6 al 9 giugno per la X legislatura Ue, i decisori delle politiche spaziali si riuniranno per fare il punto sulla situazione attuale e sugli scenari futuri. La rapida evoluzione tecnologica e l’attivismo delle imprese sta moltiplicando le opportunità di generare valore attraverso l’economia dello spazio. L’industria italiana ed europea è all’avanguardia nel settore, ma necessita di regole chiare per prosperare e competere a livello globale.

I temi. Rappresentanti di alto livello delle istituzioni italiane ed europee si confronteranno con esperti, esponenti di vertice delle aziende e delle organizzazioni di settore. Al convegno, infatti, interverranno il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il Direttore dell’Ufficio di collegamento del Parlamento Ue in Italia Carlo Corazza e il Direttore della Rappresentanza della Commissione Ue in Italia, Antonio Parenti. Interverranno anche Augusto Cramarossa, Responsabile Area Strategica New Space Economy dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), Giorgio Graditi, Direttore generale di ENEA, Simonetta Cheli, Direttrice di ESA-ESRIN (il Centro europeo per l’osservazione della Terra), Giulio Ranzo, CEO di AVIO, Mauro Facchini, della Direzione generale DEFIS (Defence Industry and Space) della Commissione UE. Ci saranno anche: Luigi Carrino, Presidente del Distretto aerospaziale della Campania, Antonio Colangelo, Presidente del Cluster Lucano dell’Aerospazio e Roya Ayazi, Segretaria generale di Nereus (Network of European Regions Using Space Technologies).

Il primo panel “Il quadro normativo per la space economy: come coltivare le eccellenze nazionali e favorire la cooperazione UE?” riguarderà le tematiche relative alle regole di accesso e autorizzazione alle attività spaziali; la sicurezza e la protezione delle infrastrutture; la gestione dei dati e la tutela ambientale dello spazio per rispondere a domande quali: Come creare ulteriore ricchezza dalle infrastrutture già esistenti e liberare nuove risorse per lo sviluppo della space economy? Quali opportunità per il settore commerciale e per quello della difesa e sicurezza?

“Dai territori alle stelle: il ruolo dei cluster regionali della space economy sarà, invece, il secondo panel incentrato sul rapporto tra le strategie locali e il coordinamento sul piano europeo. Come coordinare gli sforzi per massimizzare i benefici della space economy a livello nazionale ed europeo? Come favorire l’ulteriore sviluppo di sinergie e opportunità di collaborazione?

Durante il convegno, inoltre, Fondazione Art.49 e Gea – Green Economy Agency premieranno le classi vincitrici del concorso legato al progetto educativo Gea Edu – Idee per il futuro, rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado per promuovere la cultura della sostenibilità.

 

#Salute24, Toti: “Autonomia darà la scossa”. Ma Lorenzin: “Legge inutile e dannosa”

L’autonomia differenziata, croce o delizia per il welfare italiano? Il tema resta ‘incandescente‘ e da mesi divide il dibattito politico. Scenario che si è ripetuto anche al convegno ‘#SALUTE24-Sanità pubblica: l’autonomia differenziata delle Regioni nell’Unione della salute’, organizzato da Withub insieme a Eunews, GEA, Fondazione art.49, in collaborazione con il Parlamento europeo, con il patrocinio della Commissione europea e della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e con il supporto di Incyte.

Nel panel dedicato ai ‘Percorsi differenti per livelli di prestazioni omogenei: la missione (impossibile?) dell’autonomia differenziata‘, si sono confrontati governatori, assessori regionali e parlamentari sulla norma in discussione alla Camera, per avere una visione più completa possibile dell’argomento. Dal punto di vista degli enti locali è il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, a dare come si suol il dire ‘il titolo‘ alla discussione. “La scossa dell’autonomia penso non possa che fare bene all’Italia”, dice il governatore. Mettendo in cima ai possibili benefici che la riforma potrà portare, quello della “assunzione di responsabilità di una parte della classe dirigente del Paese che, come la notte hegeliana, troppo spesso tende a distribuire le cose che non vanno su vari strati di governo, non consentendo al cittadino di comprendere dove il meccanismo si inceppa”.

Non la pensa allo stesso modo la senatrice del Pd, Beatrice Lorenzin, che non usa giri di parole: “È una legge dannosa e inutile”. L’ex ministra della Salute, però, motiva dettagliatamente le sue opinioni: “Dannosa perché non risolve nessuna delle questioni aperte: diseguaglianze, sotto-finanziamento, personale, competitività e competenze, investimenti in ricerca, dati sanitari, che è un tema anche europeo”. Mentre è “inutile, perché non affronta le grandi questioni emerse con il Covid, come costruire reti della prevenzione con input veloci tra Stato e Regioni”. In sostanza, sintetizza Lorenzin, “invece di colmare i problemi, li accentua. Risponde a uno schema politico vecchio, giurassico e non ai reali bisogni dei cittadini, del sistema sanitario e delle stesse Regioni. Anzi, acuirà le fratture tra Nord e Sud e ne creerà di nuove anche all’interno dello stesso Nord”.

Indirettamente, nel videomessaggio inviato agli organizzatori, risponde il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, che si definisce “uno tra i maggiori sostenitori dell’autonomia differenziata, specie in un ambito come quello della salute, di così grande impatto sulla vita delle persone”. Secondo il governatore “troppo spesso la questione si pone in termini antitetici, come se l’acquisizione di maggiore responsabilità e autonomia di gestione fossero in alternativa all’omogeneità delle prestazioni. Al contrario – continua -, credo che il livello di risposta ai bisogni più vicini ai cittadini e territori consenta di scegliere la strada più idonea, veloce ed efficace. Una programmazione della sanità che superi la logica dei tetti di spesa, delle contribuzioni a silos non può che aiutare l’equilibrio economico e finanziario degli stessi sistemi”.

Positivo anche il giudizio del governatore veneto, Luca Zaia: “L’Autonomia consentirà di essere più competitivi ed efficienti, più vicini alla gente, meno sprechi, la possibilità di gestire le risorse, anche quelle sanitarie, che ci vengono affidate, nel miglior modo possibile”. Per questo la sua Regione “è pronta per la scrittura dell’intesa, in cui si potrà dare una veste alla nostra idea di autonomia. L’Autonomia è un processo di modernità, valorizzazione delle competenze e piena assunzione di responsabilità, che non mancherà di solidarietà e sussidiarietà”.

Sulla stessa lunghezza d’onda si sintonizza anche il vice presidente e assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini: “La differenziazione dei poteri regionali è questione antica ma è prevista da una riforma costituzionale voluta nel 2001 dalla sinistra”. Portando l’esempio dell’istituzione che rappresenta, spiega: “Se il Fondo nazionale sanitario viene redistribuito sul principio pro capite, e la mia Regione ha il bilancio in pareggio, potrò essere esonerato dal tetto di spesa, che è nazionale, e assumere medici e personale”. Altrimenti, conclude, “si blocca tutto il sistema sanitario sulla base della performance più bassa”.

L’educazione civica nelle scuole: presentato alla Camera il progetto di Fondazione Articolo 49

Costituzione, sviluppo sostenibile e cittadinanza digitale. Sono questi i temi al centro dell’evento che si è tenuto alla Camera per raccontare i risultati dei progetti sull‘educazione civica nelle scuole, che hanno visto coinvolti oltre 10mila ragazzi e ragazze in tutto il territorio nazionale. 

L’EVENTO. All’evento, organizzato da Fondazione Articolo 49, la fondazione che ha l’obiettivo di diffondere la cultura della partecipazione in ogni ambito, sono intervenuti tra gli altri il Sottosegretario di Stato all’Editoria Alberto Barachini, il Commissario AGCOM Massimiliano Capitanio, il Direttore scientifico di ASviS Enrico Giovannini e il Presidente della Fondazione Symbola Ermete Realacci

I BENEFICI DELL’EDUCAZIONE CIVICA. Al centro, l’educazione civica nella formazione dei ragazzi e delle ragazze. Dall’anno scolastico 2020/21, con la legge 92 del 20 agosto 2019, questa materia è diventata trasversale nel primo e secondo ciclo d’istruzione, con iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile, per non meno di 33 ore annuali. Secondo il Report ICCS 2024, gli studenti che la studiano sono più favorevoli alla parità di genere e di diritti per gli immigrati, ma anche più aperti alla diversità, più predisposti verso la protezione dell’ambiente e più propensi a votare alle elezioni. 

I PROGETTI. Tre i progetti presentati da Fondazione Articolo 49 oggi: ‘Viva la Costituzione, la Costituzione è viva’, con la premiazione delle scuole vincitrici del concorso legato alla prima annualità ‘Evviva la Costituzione!’; il progetto educativo Quotidianamente, dedicato alla lettura dei giornali e al contrasto della disinformazione e fake news, realizzato con il coinvolgimento dei principali gruppi editoriali nazionali e locali; la seconda annualità del progetto GEA EDU – Idee per il futuro, focalizzato sui temi dell’economia circolare e della gestione del ciclo dei rifiuti.

LA COSTITUZIONE NELLE SCUOLE. ‘Viva la Costituzione, la Costituzione è viva’ è un progetto triennale rivolto alle scuole primarie iniziato nell’anno scolastico 2023-24. In occasione dei 75 anni della Costituzione, il contest ‘Evviva la Costituzione!’ ha visto oltre 3mila alunni di 123 classi, appartenenti a 82 scuole primarie, al lavoro per raccontare la propria idea di Costituzione attraverso disegni, racconti, album fotografici e video. Sono stati 111 i progetti presentati e le tre classi 3 vincitrici sono state premiate oggi alla Camera, alla presenza anche di una delegazione di docenti e studenti. A vincere il concorso sono state la Classe 4° A della Scuola Primaria di San Gaetano di Roma con ‘Buon compleanno Costituzione!’; la Classe 5° B della Scuola Primaria Ordona Sud a Foggia con ‘La Costituzione passa di qui’ e la classe 3° A della Scuola Primaria Leoncini a Campo Ligure (Genova) con il progetto ‘Gli articoli della Costituzione’. Per loro, 25 computer per l’allestimento di un’aula informatica in ognuna delle tre scuole. Presentati oggi anche le altre due annualità di questo progetto che avrà un focus sul funzionamento delle istituzioni europee e sui diritti di cittadinanza comunitaria, in occasione delle prossime elezioni europee, per il 2024-2025; mentre si concentrerà sugli 80 anni della Festa della Liberazione e sui 55 anni del decentramento amministrativo per l’anno 2025-26. 

QUOTIDIANAMENTE. Ha coinvolto invece le scuole secondarie di primo grado il progetto ‘Quotidianamente! L’informazione inizia a scuola’, con cui la Fondazione Art.49 ha voluto concentrarsi sull’importanza di insegnare ai ragazzi a informarsi correttamente, combattendo disinformazione e fake news. L’obiettivo è stato quello di portare gratuitamente nelle scuole l’abbonamento a Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, Gazzetta dello Sport e oltre 10 quotidiani regionali, insieme a un kit di educazione alla lettura critica dei giornali. Il supporto dei media è un pilastro fondamentale per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e per avvicinare le giovani generazioni alla lettura delle notizie, all’approfondimento, all’informazione di qualità.

GEA EDU – IDEE PER IL FUTURO. Infine, è stata presentata la seconda annualità di GEA EDU – Idee per il futuro, il progetto dedicato alla diffusione della cultura della sostenibilità per le  scuole secondarie di secondo grado. Dopo aver affrontato nel primo anno scolastico 22-23 la produzione e il consumo sostenibile, al centro di questa seconda annualità ci sono l’economia circolare, il riuso, il riciclo e la gestione dei rifiuti. 

La Fondazione Articolo 49 è nata per rendere effettivo il diritto di ogni cittadino a concorrere nel determinare la politica nazionale e comunitaria  – ha detto Andrea Poli, presidente di Fondazione Articolo 49 – il nostro scopo è quello di sensibilizzare e coinvolgere i giovani e i giovanissimi con progetti educativi adottati gratuitamente ogni anno da centinaia di scuole italiane”. E ha proseguito: “Rendere gli studenti protagonisti della transizione ecologica, trasmettere competenze per l’adozione di buone pratiche nella vita quotidiana e stimolare il confronto, questi sono i nostri obiettivi che perseguiamo lavorando con i migliori esperti di didattica, progettando materiali formativi multimediali e attivando il dialogo con gli insegnanti per rendere sempre più efficaci le ore di formazione e i laboratori. Senza dimenticare il coinvolgimento delle istituzioni e di molte aziende che ci permette uno scambio di contenuti e stimoli perfetti per consentire ai ragazzi di passare dalla teoria appresa nelle ore di educazione civica alla pratica quotidiana, influenzando positivamente anche il contesto famigliare e comunitario”. 

Editoria, nasce Elegis: aggregatore multilingue sull’Europa per decisori pubblici e privati

E’ stata presentata a Bruxelles, nell’ambito del convegno ‘How we can governe Europe?’ che si è tenuto nella residenza dell’ambasciatore d’Italia, l’ultima iniziativa editoriale di Withub. Si tratta dell’aggregatore multilingue Elegis che sarà fruibile dall’8 gennaio 2024. Da oggi, invece, il giornale online Eunews pubblica anche in lingua inglese. Elegis è un network di agenzie europee che dà vita a un concentratore di notizie destinato ai decisori pubblici e privati per informare sull’attività delle istituzioni europee. Partecipano a questo progetto Afp (Agence France Presse), Agence Europe, Public Policy, Eunews, GEA, Green Economy Agency, L’Infografica. Lato video, sarà Total Eu a garantire il flusso delle notizie. Al battesimo di Elegis erano presenti Andrea Poli, ceo di Withub, Lorenzo Riccardi, direttore generale di Agence Europe, Leopoldo Papi, ceo e founder dell’agenzia di stampa Public Policy e Public Policy eu, Alessio Pisanò, ceo e founder di Total eu. Collegata da remoto, Sabrina Rossi, director of business development Italy di Afp.

Guarda la videointervista a Lorenzo Robustelli, direttore di Eunews.

 

La nascita di Elegis ha avuto la ‘benedizione’ del sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini che ha detto: “A fronte di un voto al quale ci avviciniamo mentre drammatici conflitti e eventi sono ancora in corso nel mondo, la nostra sete di informazione è alta più che mai. Per questo auguro buon lavoro ad Elegis, la neonata aggregazione guidata dal gruppo editoriale Withub, che ha unito il flusso informativo dell’agenzia di stampa GEA, quello di L’Infografica, di Afp, la produzione in italiano e inglese di Eunews, la produzione di Public Policy e Policy Europe, il flusso di TotalEu, il flusso in italiano di Agence Europe riattivato da un accordo appena concluso. Withub ha scelto, dal mio punto di vista, il momento più adatto per far nascere questo nuovo aggregatore che va nella direzione di estendere il raggio dell’informazione primaria come da me più volte auspicato, portando all’attenzione dei cittadini italiani ed europei un informazione transnazionale ed internazionale, tanto più cruciale in questa fase che ci porterà alle prossime elezioni di giugno. Buon lavoro”.

Poli ha spiegato così il progetto di Elegis: “L’Europa è sempre più presente nella quotidianità dei cittadini e delle imprese, dettando spesso la direzione al legislatore nazionale e regionale. Essere informati in tempo reale sulle attività di Parlamento, Commissione e Consiglio è dunque necessario per i decisori pubblici e privati. L’alleanza tra grandi testate giornalistiche di editori indipendenti nasce dalla volontà di costruire un sistema quantitativamente e qualitativamente rilevante: nasce a pochi mesi dalle elezioni europee una piattaforma in grado di fornire un’informazione oggettiva, tempestiva ed esaustiva a servizio del sistema paese. Si tratta di una piattaforma multilingue, in grado non solo di informare chi delle decisioni europee deve tener conto ma anche il legislatore comunitario stesso sulle dinamiche e le istanze di uno dei Paesi fondatori e cardine dell’Unione europea”.

Guarda la videointervista a Andrea Poli, ceo di Withub.

 

A Bruxelles l’evento ‘HGE’: al centro sicurezza alimentare e transizione energetica

‘Nuove e vecchie sfide per l’Ue che si rinnova. Quali prospettive dopo il voto del 6-9 giugno?’: è il tema al centro dell’evento ‘How can we govern Europe?’, organizzato da Withub con la direzione editoriale di Eunews, GEA e Fondazione art. 49, che si terrà oggi pomeriggio a Bruxelles, presso la residenza dell’ambasciatore d’Italia in Belgio. Protagonisti di primo piano della scena europea e nazionale si confronteranno sulle prove che la legislatura europea sarà chiamata ad affrontare dal 2024, dopo le elezioni del 6-9 giugno per il Parlamento e l’entrata in carica della nuova Commissione. Il dibattito si concentrerà sul nuovo Patto di Stabilità e di Crescita e sui temi della sicurezza alimentare ed energetica, nel quadro degli obiettivi della transizione ecologica, interrogandosi su come realizzarli sfruttandone tutte le potenzialità e limitandone le ricadute negative.

Tre i panel dell’evento che si aprirà alle 14.00 con un intervento del ministro degli Esteri Antonio Tajani. Il primo, alle 15, si occuperà delle priorità economiche, politiche e del ruolo internazionale dell’Unione nella nuova legislatura alle porte. Tra i relatori gli eurodeputati Brando Benifei, Laura Ferrara, Massimiliano Salini e Raffaele Stancanelli. Presenti anche il rappresentante permanente dell’Italia presso l’Ue, Vincenzo Celeste, il presidente emerito del Cese Luca Jahier, il direttore Affari europei di Confindustria Matteo Borsani e la direttrice di ricerca Ceps Cinzia Alcidi. Segue, alle 16.30, la tavola rotonda dal titolo ‘Sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale: il nuovo quadro normativo Ue per garantire cibo di qualità nel rispetto della natura’. Intervengono gli eurodeputati Camilla Laureti e Herbert Dorfmann, il direttore generale DG Agri Mihail Dumitru, il policy coordinator Copa Cogeca Patrick Pagani e l’ad di Filiera Italia Luigi Scordamaglia. Il terzo panel sarà dedicato a ‘Sicurezza energetica: ridotta la dipendenza dalla Russia, l’Ue è in grado di puntare all’autonomia con fonti rinnovabili?’. Gli invitati sono le eurodeputate Patrizia Toia e Tiziana Beghin, il rappresentante permanente aggiunto dell’Italia presso l’Ue Stefano Verracchia, il direttore generale aggiunto DG Ener Matthew Baldwin, il presidente del Gruppo Iniziativa Italiana Alberto Mazzola e l’head of European Government Affairs Eni Luca Giansanti. Le conclusioni saranno affidate al direttore scientifico Asvis Enrico Giovannini.

Durante l’evento verrà inoltre presentata una nuova iniziativa editoriale europea. All’evento parteciperanno il sottosegretario con delega all’Editoria Alberto Barachini, il ceo di Withub Andrea Poli, il direttore di Public Policy Leopoldo Papi, il direttore di Agence Europe Lorenzo Riccardi, la direttrice Business development Italy di Afp Sabrina Rossi Montegrandi e il direttore di Total Eu Alessio Pisanò.

La sostenibilità dei trasporti marittimi: il 12 ottobre l’evento a Roma

‘Sostenibilità dei trasporti marittimi: il futuro dei porti e delle flotte navali’. E’ uno dei temi che verranno affrontati in uno dei panel dell’evento ‘I trasporti italiani ed europei e la sfida del 2035’, organizzato da Withub con la direzione editoriale di GEA, Eunews e Fondazione Art. 49, che si terrà all’Esperienza Europa David Sassoli di Roma il prossimo 12 ottobre.

Il trasporto marittimo sarà, appunto uno dei focus, come uno dei veicoli per la sostenibilità del settore. Il sistema portuale è il fulcro delle attività legate all’economia del mare del nostro Paese, uno degli snodi fondamentali dei commerci nazionali e internazionali, delle merci e della circolazione delle persone. Il trasporto marittimo rappresenta però anche una quota importante e crescente delle emissioni di gas a effetto serra prodotte nel nostro Paese e i porti, spesso inseriti in contesti densamente abitati, devono fronteggiare delle criticità in termini di accettazione da parte della cittadinanza che vive nelle aree su cui essi insistono. In particolare, i temi di maggiore conflitto riguardano l’inquinamento prodotto dalle navi ferme in banchina, il rumore, l’inquinamento e le vibrazioni prodotti dalle attività nell’area portuale e dalla movimentazione delle merci.

Secondo il rapporto ‘Porti verdi: la rotta per uno sviluppo sostenibile’, realizzato da Legambiente e Enel X, il trasporto marittimo rappresenta una quota importante e crescente di emissioni di gas a effetto serra. Le emissioni associate a questo settore sono stimate in 940 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, pari a circa il 2,5% delle emissioni globali di gas serra. Tali emissioni rischiano di aumentare in modo significativo se non saranno messe in atto rapidamente delle misure di mitigazione. Infatti, secondo uno studio dell’IMO, mantenendo invariata la situazione attuale, le emissioni del trasporto marittimo potrebbero aumentare tra il 50% e il 250% entro il 2050 e compromettere gli obiettivi dell’accordo di Parigi. Inoltre, secondo i dati pubblicati dall’Agenzia Europea per l’Ambiente nel 2019, se si considerano le emissioni provenienti dall’intero settore dei trasporti, l’industria del trasporto marittimo è quella che ha le emissioni più elevate di particolato e ossidi di zolfo, oltre che una delle principali fonti di ossidi di azoto in Europa.

Secondo Legambiente e Enel X, per innescare un processo virtuoso, ci sono una serie di azioni a breve e medio termine da intraprendere. Fra gli interventi di breve termine c’è la finalizzazione del processo di definizione di una tariffa elettrica dedicata al cold ironing (l’insieme delle tecnologie per mezzo delle quali è possibile fornire energia alle imbarcazioni durante la sosta in porto, tramite una connessione elettrica con la terraferma, consentendo l’azzeramento di inquinamento e emissioni da parte delle imbarcazioni in porto); l’introduzione di schemi di finanziamento o cofinanziamento pubblico per accelerare la transizione del sistema portuale italiano verso la sostenibilità; l’identificazione di interventi prioritari sul sistema portuale per avviare il processo di elettrificazione. A medio termine, invece, è necessario promuovere la progressiva elettrificazione dei consumi portuali con fonti rinnovabili, sviluppare una roadmap nazionale che preveda l’elettrificazione per l’intero sistema portuale e sviluppare le infrastrutture ferroviarie nei porti e le interconnessioni con la rete al fine di favorire il trasporto elettrico e su ferro per lunghe e medie distanze.

Al ‘Green Economy Finance’ imprese e industria del credito: “Regole chiare per investimenti”

Raggiungere gli obiettivi Net Zero nel 2050 richiederà 100 trilioni di euro. Ad oggi i fondi pubblici stanziati da Europa, Stati Uniti e mondo orientale ammontano, se va bene, a 2mila miliardi di euro. Il resto chi ce lo mette? Va necessariamente finanziato con finanza privata, con quella finanza green che richiede oggi più che mai uno sforzo da parte di tutti”. Così Federico Freni, sottosegretario all’Economia, ha contestualizzato in pochi numeri limiti e prospettive della transizione, durante un videomessaggio per l’evento ‘Green Economy Finance, il ruolo della finanza e del risparmio a sostegno della transizione ecologica’, che si è tenuto a Roma, nella sede ‘Esperienza Europa David Sassoli’ del Parlamento europeo e della Commissione Ue. E al convegno – organizzato da Withub, Gea, Eunews e Fondazione Articolo 49 – il leit motiv è stato quello delle regole. Gli obiettivi climatici imposti negli ultimi cinque anni non sono più in discussione da parte della politica, delle imprese o dell’industria del credito. Solo che – hanno più o meno spiegato gran parte dei relatori intervenuti ai vari panel – i tempi da rispettare andrebbero calibrati, considerando anche che le regole mutano in continuazione e per favorire gli investimenti green servono maggiori certezze.

La leva europea finanziaria è senz’altro rappresentata dalla Bei. La sua vicepresidente Gelsomina Vigliotti è stata netta: “Siamo di fronte a una crisi energetica importante, che ha imposto un ripensamento sull’approvvigionamento energetico. Abbiamo pensato e confermato che rispetto a fare oggi investimenti in energie fossili, che richiedono per la messa a terra comunque alcuni anni, era più importante concentrare gli sforzi sull’accelerazione della transizione energetica agendo sull’efficienza. Per questo – ha concluso Vigliotti – la Bei è la banca del clima. Bisogna risparmiare energia, e poi accelerare il processo delle rinnovabili“.

Le imprese sono al centro di questa transizione. E la finanza verde è “una sfida epocale nella quale le imprese sono attivamente ingaggiate. Confindustria ha stimato in mille miliardi gli oneri sistema per la transizione energetica. Sono investimenti molto importanti per i quali il ruolo del privato è determinante. Non dobbiamo dimenticare che sulla finanza privata però incide un proliferare infinito di nuove regole che fondamentalmente hanno già cambiato il rapporto tra imprese e istituzioni finanziarie“, ha evidenziato Francesca Brunori, direttrice dell’area Credito e Finanza di Confindustria. Norme e documentazioni non pronte per tutti, specie le piccole e medie imprese, aggravate da maggiori spese.  “Siamo in una fase particolarmente delicata, con i tassi schizzati verso l’alto, che rischia di schiacciare gli investimenti delle imprese i quali sono però necessari per completare quel processo di transizione verso un’economia sostenibile che le imprese hanno da tempo avviato”.

Ci vorrebbero misure strutturali, ha concluso la rappresentante di Confindustria, tema sul quale ha concordato Marco Osnato, presidente della commissione Finanze della Camera, che però ha precisato: “Il servizio studi del Parlamento ci dice che nel periodo 2018-2021 gli investimenti in transizione verde con aiuti di Stato è stato inferiore al dovuto. Addirittura nel 2021 era inferiore all’1%, c’è un bel gap da recuperare“. Ora “credo e spero che tra la prima lettura alla Camera, la seconda al Senato, una terza lettura più veloce alla Camera, conto di portare la delega fiscale in Aula nella seconda metà di luglio e che che sarà operativa a fine estate“, dove dovrebbero essere inserite alcune misure d’aiuto per la transizione delle aziende.

Aziende, settori, sui quali – a proposito di regole – non è sempre facile costruire prodotti finanziari. “La tassonomia europea è stata una decisione importantissima. L’integrazione della tassonomia nella finanza porta a diversi interventi. Dal punto di vista dell’applicazione, però, una modalità più ordinata sarebbe benvenuta. Rileviamo due difficoltà: la disponibilità di dati e la valutazioni di rating oggettiva. E’ stato chiesto alle banche di essere il braccio operativo della transizione, ma se i governi avessero stabilito una carbon tax più precisa, oggi non si chiederebbero molte cose che si chiedono. Non si può pensare di delegare alla finanza la soluzione di tutti i problemi“, ha sottolineato Dario Focarelli, direttore generale di Ania.

Francesco Bicciato, direttore generale del Forum della Finanza sostenibile, chiede uno sforzo maggiore da parte del governo, col quale ha aperto un canale di dialogo. “C’è una domanda fortissima di prodotti sostenibili. Sugli aspetti Esg però, per me la sostenibilità è una sola, tripartita: ambientale-economia-sociale. Le tre dimensioni devono essere sempre tenute in considerazione. Al governo abbiamo chiesto qual è l’approccio, per poter allineare gli investimenti. Basta che usciamo dal dibattito ideologico. I soldi del Pnrr sono tanti, ma non sono sufficienti – ha concluso. Tuttavia con un moltiplicatore intelligente, si può aumentare di 4-5 volte“.

John Berrigan, direttore generale della Dg Fisma della Commissione Ue, ha poi precisato: “Nel passaggio da energie fossili a rinnovabili, siamo consapevoli che stiamo mettendo pressione sui mercati, sugli intermediari, sugli investitori. Non vogliamo mettere fretta, vorremmo procedere più lentamente, ma vogliamo evitare di essere in ritardo“, ha dichiarato, aggiungendo che “dobbiamo arrivare in tempo. Capiamo che dobbiamo mettere il mercato nella condizione di capire come attuare la transizione”. Questa però è la via. Per cui il mondo dei fondi, da chi distribuisce a chi invece interviene direttamente con investimenti in impianti, ha chiesto regole e tempi ancora più chiari.

Edoardo Fontana Rava, direttore servizi di investimento e assicurativi di Banca Mediolanum, ha sottolineato: “Da un lato la regolamentazione parte da un approccio più stringente, per cercare di adattarsi in modo efficace a quello che è la capacità di combinare l’attenzione alla dimensione di sostenibilità e il mantenimento di una ricerca di valore a quello che è stato proposto. Dall’altro c’è il mondo dei clienti che oggi vive una forte elevata sensibilità sul tema ma con una forte difficoltà a declinarla in domanda. In questa fase è molto più l’offerta che genera un avanzamento del percorso mentre i clienti sono rimasti indietro perché non riescono a trasformare la sensibilità verso il tema in una capacità di fare la domanda e quindi selezionare loro stessi le scelte”.

Francesco Cacciabue, partner e Cfo di Glennmont, di Nuveen Infrastructure, in conclusione ha sintetizzato: “L’unica fonte autoctona per la maggior parte dei Paesi europei è l’energia rinnovabile, per questo dobbiamo investire sempre di più. Ce l’abbiamo, è competitiva”. Le regole? “Noi giochiamo all’interno di esse, se non ci piacciono cambiamo settore di investimento: la finanza funziona così. Gli Stati Uniti sono un buon partner, l’amministratore Biden ha dato un impulso. Il processo autorizzativo è il vero fattore che frena la produzione, in questo momento. Occorre lavorare sui permessi. Poi servirà un intervento sulle reti“.

Assegnati i Gea Finance Award 2023 ai 10 fondi di investimento più green

I fondi di investimento più green, meno volatili e più remunerativi. I ‘GEA Finance Award’, primo riconoscimento in Italia dedicato ai fondi conformi all’articolo 9 della Sustainable Finance Disclosure Regulation europea, sono stati assegnati oggi durante l’evento ‘Green Economy Finance’. Questi fondi hanno come obiettivo investimenti sostenibili, sono tra i più virtuosi in termini di sostenibilità, e negli ultimi anni si sono dimostrati anche un’eccellenza dal punto di vista dell’efficienza in termini di rendimento e rischio all’interno delle proprie categorie di riferimento.

Withub, editore dell’agenzia di stampa GEA, in collaborazione con Fida, ha selezionato una top-ten per incentivare l’intero mondo della gestione del risparmio a incrementare gli investimenti ESG e nella transizione. In particolare agevolare le aziende e il sistema produttivo a raggiungere i target climatici previsti nel Fit for 55, con l’obiettivo finale del Net zero entro il 2050.

I dieci fondi di investimento, fra azionari e obbligazionari, sono stati selezionati sulla base dello score FIDA Rating e dell’aderenza ai criteri ESG, e confrontando performance e volatilità a uno, tre e cinque anni.

Sono Amundi Fund Euro Corporate Short Term Bond, BNP Paribas Climate Impact Classic, Candriam Equità Sostenibile EMU R, Candriam Equità Sostenibile Europa R, Etica Azionario R, Etica Bilanciato R, Janus Henderson Horizon Global Sustainable Equity Fund GU2, Pictet-Global Sustainable Credit-R, Templeton Global Climate Change Fund A, e Fondo Vontobel – Clean Technology A.

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Gea Edu premia le migliori scuole: a Roma il ‘Bosco delle idee del futuro’ con Fondazione Art.49

Tre moduli didattici, oltre 2.200 studenti appartenenti a 82 classi di 27 istituti superiori in 13 regioni italiane. Sono i numeri del progetto didattico ‘GEA EDU-Idee per il futuro’, promosso da Fondazione Art.49, emanazione di Withub spa. Il primo anno si è concluso con la premiazione delle migliori proposte di tre scuole, provenienti da tutta Italia, sui temi dell’agenda 2030. A salire sul podio, la 3D del Liceo Russel di Garbagnate Milanese con ‘Classificazione ecologica dei giardini urbani’; le classi 4H e 5H dell’IIS Patetta – Cairo Montenotte di Savona con ‘La strada dell’acqua’ e la classe 4CC della Scuola Bottega di Brescia con ‘Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si ricicla’.

Il progetto, patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ed Enea, e in collaborazione con il Parlamento Europeo, ha come obiettivo approfondire insieme alle nuove generazioni le tematiche relative allo sviluppo sostenibile, alla transizione ecologica e ai nuovi ‘green jobs’ con uno sguardo generale rivolto all’Europa. “Il valore di questo progetto è duplice – ha detto il ministro Gilberto Pichetto, presente alla cerimonia di premiazione -. Da un lato, infatti, riguarda il tema dell’attenzione che va data alle nuove generazioni quali eredi di un modello sociale ed economico, che va trasformato in un modello sostenibile. Si tratta dunque di una questione di responsabilità. Dall’altro, riguarda la consapevolezza sociale sui temi dei cambiamenti climatici, della decarbonizzazione, dello sviluppo sostenibile, tre aspetti di un’unica missione: la tutela del pianeta e delle sue risorse. È necessario, tutti insieme, creare una reale e condivisa accettazione del cambiamento, che può diventare un ulteriore impulso alla trasformazione, grazie all’iniziativa individuale e collettiva. Proprio per questo motivo, la disponibilità al dialogo delle Istituzioni soprattutto con le nuove generazioni è uno degli elementi chiave per assicurare il successo della transizione in corso”.

Partire dai giovani cittadini è il frutto di una scelta di posizionamento, per riportare al centro l’importanza della scuola. Iniziare con un progetto educativo sulla transizione ecologica e dalla necessità di fare cultura e creare consapevolezza dell’apporto che ciascuno può dare è stato un investimento coraggioso: si ha la sensazione che il rumore di fondo sia molto, la direzione incerta, il percorso necessario”, ha infatti spiegato Andrea Poli, presidente Fondazione Art.49 e ceo di Withub. In generale, ha aggiunto, è stato accolto con entusiasmo l’invito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a fare della formazione e dell’informazione il veicolo di una democrazia partecipata, solida e consapevole: “Il successo del primo anno di Gea Edu ci ha spinto a progettare un secondo ciclo didattico per l’anno scolastico 2023-2024 ancora più ambizioso”.

Inoltre, a breve verrà lanciato un ulteriore progetto, rivolto a più di 2000 studenti delle scuole primarie, sui diritti di cittadinanza: “Costituzione, Europa, Libertà e territori saranno i temi che approfondiremo nel triennio che si apre a settembre – ha annunciato Poli –. Il sostegno delle massime istituzioni nazionali e comunitarie, di imprese e terzo settore sono stati e saranno fondamentali per un’azione sempre più efficace e capillare”. “Come Parlamento europeo è un grande piacere sostenere questo progetto. Grazie per aver scelto Esperienza Europa – David Sassoli per questa premiazione. Complimenti alle scuole vincitrici“, ha commentato Carlo Corazza, direttore Ufficio di collegamento del Parlamento Ue in Italia.

Fondazione Art.49 ha inoltre siglato il protocollo d’intesa con RomaNatura che prevede la fornitura e piantumazione di 20 nuovi alberi per ogni anno del progetto. È stata scelta l’area del Monumento Naturale Fosso della Cecchignola, 99 ettari tra il Parco Regionale dell’Appia Antica e la Riserva Laurentino-Acqua Acetosa che rappresentano un corridoio ecologico ricco di biodiversità immerso nell’Agro Romano. ‘Il Bosco delle Idee del futuro’ accoglierà ogni 21 novembre, giornata mondiale degli alberi, le nuove piante a simbolica rappresentanza dei ragazzi e delle ragazze che risulteranno, nel triennio 2023-25, vincitori del contest del progetto ‘GEA EDU – Idee per il futuro’. “La creazione del Bosco ha in sé alcuni degli aspetti che credo debbano caratterizzare l’agire di ogni parco – ha dichiarato Maurizio Gubbiotti, Presidente di RomaNatura e soprattutto di parchi urbani e periurbani come è il sistema di RomaNatura. Una forte attenzione nei confronti dell’educazione ambientale e della sostenibilità ma anche nel diffondere la cultura della partecipazione della comunità attraverso l’informazione, la consapevolezza, il coinvolgimento”. Il Bosco delle idee del futuro sarà infatti un’area verde che accoglierà nuovi alberi, “un’idea di parco che non solo s’impegna nella salvaguardia della biodiversità, ma fornisce ogni giorno i propri servizi ecosistemici e raccoglie le sfide sociali, della migliore qualità della vita e dell’essere più vicini ai bisogni delle persone”.

Fra gli sponsor del progetto, CoReVe – Consorzio Recupero Vetro: “Accrescere la consapevolezza e la sensibilità ambientale dei giovani è un obiettivo che CoReVe persegue da sempre – ha commentato, Elena Ferrari, responsabile Comunicazione e Sviluppo comunicativo –. Aiutarli a comprendere l’Economia Circolare vuol dire educarli al consumo sostenibile, alla gestione dei rifiuti in modo eco compatibile e fornire loro spunti sulle nuove professioni green. CoReVe ha quindi aderito con entusiasmo al progetto per contribuire alla crescita di cittadini sempre più consapevoli e partecipi sui temi ambientali“.

Affrontare le tematiche relative allo sviluppo sostenibile insieme alle nuove generazioni è motivo di crescita non solo per gli studenti ma anche per le aziende – ha aggiunto Manuela Kron, Head of Corporate Affairs and Marketing Consumer Communication Gruppo Nestlé in Italia –. Abbiamo ascoltato con spirito costruttivo le proposte delle studentesse e degli studenti coinvolti nel progetto apprezzando le loro idee: aiutano a guardare con occhi diversi il nostro approccio aziendale tenendo sempre in considerazione la salvaguardia del territorio. Allo stesso tempo, affiancare le generazioni più giovani con questo tipo di progetto, permette di sensibilizzare ed educare alla cultura della sostenibilità affinché anche loro coltivino un maggiore senso di rispetto per il nostro Pianeta”.

Abbiamo partecipato al progetto perché riteniamo che in un Paese spiccatamente manifatturiero come l’Italia sia di particolare importanza la diffusione della cultura dell’ambiente e delle attività circolari, ambiti nei quali l’industria siderurgica nazionale è sicuramente un’ eccellenza in Europa”, sottolinea Flavio Bregant, Direttore Generale di Federacciai, partner dell’iniziativa.

Esprime soddisfazione per il progetto anche Francesca Anna Salmaso, responsabile Marketing e Comunicazione di iN’s Mercato: “Diffondere la cultura della partecipazione in ogni ambito della vita comunitaria, attraverso l’informazione e la consapevolezza è un valore in cui iN’s Mercato crede fortemente. iN’s è inoltre coinvolta in un importante piano di sensibilizzazione nei confronti delle generazioni più giovani”. “La scuola è un osservatorio importante per cogliere i bisogni, le risorse e le difficoltà delle nuove generazioni ed è questa la ragione per cui vogliamo sostenere l’idea di una scuola che si faccia promotrice di un’educazione che deve essere accresciuta trasversalmente. Siamo consapevoli di avere una forte responsabilità in questi ambiti in quanto il settore della grande distribuzione può svolgere un ruolo di potenziale contatto con molte persone dando un contributo positivo all’evoluzione della nostra società”, conclude Salmaso.