Urso a Taranto: “Ex Ilva sarà rilanciata e può diventare il sito più sostenibile d’Europa”

Il ministro delle Imprese e del made in Italy ha visitato l'impianto e ha incontrato i lavoratori insieme al commissario straordinario Giancarlo Quaranta

In fondo al tunnel, si intravede di nuovo la luce per l‘ex Ilva. Adolfo Urso vola a Taranto per visitare gli impianti, incontrare le istituzioni, il commissario di AdI in amministrazione straordinaria, Giancarlo Quaranta, e i sindacati. L’obiettivo, spiega il ministro, è quello di farlo diventare il sito siderurgico più sostenibile d’Europa.

L’Ilva sarà messa in sicurezza e poi entrerà in fase di ambientalizzazione: “Vi chiedo – dice ai lavoratori – la massima collaborazione e io vi darò la massima collaborazione del governo e di tutte le istituzioni“. Ricuce, apparentemente, anche con la città ferita da troppi morti d’inquinamento: “Insieme dobbiamo dimostrare che questo è il sito di Taranto, che questo è lo stabilimento siderurgico della nostra nazione“. Sarà quindi rilanciato e assegnato a chi “davvero dimostra di essere un player industriale importante e significativo“.

Quaranta e gli altri due commissari che saranno nominati a giorni saranno, garantisce, messi in condizione di avere da subito le risorse finanziarie che servono alla manutenzione degli impianti. Stop alla cassa integrazione poi per chi lavora per garantire la sicurezza delle macchine. Intanto, Urso chiede all’Europa di cambiare la politica siderurgica e quella industriale: “Mi sono incontrato più volte con i commissari competenti – fa sapere -. Due settimane fa a Bruxelles ho posto con chiarezza la necessità di cambiare la tempistica e le modalità che gli obiettivi della politica siderurgica europea perché altrimenti saremmo schiacciati da chi produce fuori dall’Europa senza rispettare le condizioni ambientali e sociali che noi giustamente vogliamo rispettare“.

Bene per il governatore della Puglia, Michele Emiliano, che dopo anni però si mostra disincantato sul dossier Ilva: “Questo è l’ennesimo Governo col quale collaboriamo e abbiamo, come al solito, tutta la voglia di risolvere la questione. Fino ad ora, non ci è riuscito nessuno. In questa vicenda, la Regione Puglia è stata estromessa da ogni ruolo, ma apprezziamo la gentilezza e il garbo con le quali il ministro Urso ci ha comunque coinvolti”, osserva.

Nonostante questo, la Regione ha messo a disposizione l’avanzo di amministrazione, che ammonta a diverse decine di milioni di euro, per acquistare i crediti delle aziende dell’indotto che “rischiano di rimanere con un pugno di mosche in mano a causa dell’amministrazione straordinaria”, precisa il governatore.

Sulla decarbonizzazione il presidente è molto chiaro: “E’ un obbligo molto conveniente per Taranto“, chiosa. Se si decarbonizza, infatti, si può pretendere che l’Unione Europea consideri l’acciaio della città come uno dei pochi acciai green già utilizzabili in Europa. E’ un modo, insomma, per fare “competizione intelligente“, abbassando i costi di produzione e mettendo Taranto tra le prime acciaierie del mondo in grado di produrre acciaio pulito, con un vantaggio competitivo rispetto ad altri competitor che, dopo le chiusure del mercato americano, avverte Emiliano, “non possono certo pensare di venire a sbolognare in Europa acciaio prodotto con emissioni di CO2 altissime e con inquinamento altissimo”.