caldo record

Nuovo record climatico: giugno 2024 è il più caldo di sempre

Quello che si è appena concluso è stato il giugno più caldo mai registrato nella storia, battendo il record già eccezionale stabilito nello stesse mese dello scorso anno. Lo ha annunciato l’osservatorio europeo Copernicus. Dopo oltre un anno di record mensili ininterrotti, “la temperatura media globale degli ultimi 12 mesi (luglio 2023 – giugno 2024) è la più alta mai registrata”, ovvero “1,64°C al di sopra della media preindustriale del 1850-1900”, quando le emissioni di gas serra causate dall’uomo non avevano ancora riscaldato il pianeta.

Giugno 2024 “segna il 13° mese consecutivo di temperature globali record e il 12° mese consecutivo di 1,5°C al di sopra della media preindustriale” (1850-1900), spiega Carlo Buontempo, direttore del Servizio Cambiamenti Climatici di Copernicus (C3S). “Non si tratta di un’incongruenza statistica, ma di un cambiamento significativo e in corso nel nostro clima”, dice lo scienziato, al termine di un mese costellato da gravi ondate di calore in Cina, India, Messico, Grecia e Arabia Saudita, dove più di 1.300 persone sono morte durante il pellegrinaggio alla Mecca.

Mentre nell’Europa occidentale il termometro è stato vicino o al di sotto della norma stagionale (1991-2020), gran parte del mondo ha registrato temperature superiori alla media, se non addirittura eccezionali.

A seguito delle ondate di calore di giugno, migliaia di persone hanno sono state evacuate in California a causa di devastanti incendi, mentre nei Balcani, in Pakistan e in Egitto si sono verificate interruzioni di corrente, con conseguente spegnimento di ventilatori, condizionatori e frigoriferi essenziali.

“Anche se questa specifica serie di misure estreme prima o poi termina”, con la fine del fenomeno ciclico El Niño che da un anno accentua gli effetti del riscaldamento globale, “si batteranno nuovi record perché il clima continua a riscaldarsi” a causa delle emissioni di gas serra dell’uomo, sottolinea il direttore del C3S.
Con l’arrivo del fenomeno La Niña previsto entro la fine dell’anno, sinonimo di temperature globali più fresche, “possiamo aspettarci un calo della temperatura globale nei prossimi mesi”, spiega Julien Nicolas, scienziato del C3S.

La temperatura globale alla fine del 2024 dipenderà in larga misura dai cambiamenti nel calore degli oceani, che coprono il 70% del pianeta e la cui temperatura delle acque superficiali è stata ben al di sopra di tutti i record per più di un anno.

Meteo, weekend di sole e temporali. In settimana il grande caldo

Italia al sole con caldo in aumento nel corso dell’imminente fine settimana, ma attenzione a forti temporali con rischio grandinate tra sabato 6 e domenica 7 luglio; poi nel corso della prossima settimana tornerà il grande caldo africano. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, comunica che i due fenomeni, caldo intenso e temporali, paiono scollegati, ma in realtà sono molto più uniti di quanto si possa pensare: la sempre più invadente presenza dell’anticiclone africano e l’aumento delle temperature medie in tutte le stagioni, causato dal cambiamento climatico in atto, provoca una maggiore evaporazione dell’acqua del mare che poi si traduce in quel carburante di cui parliamo spesso per l’innesco di eventi meteo estremi. Il tutto determina un aumento delle precipitazioni convettive (temporali) con serio rischio di grandine grossa e nubifragi.

Domani, 6 luglio, l’aspettativa è tanto sole e caldo su buona parte dei settori: vista l’origine sub-tropicale delle masse d’aria è prevista un’impennata delle temperature, specie al Centro-Sud e sulle due Isole maggiori, con picchi fino ad oltre 35°C. Nel frattempo, la coda di una perturbazione di passaggio sull’Europa Centrale lambirà parte del nostro Paese, destabilizzando non poco l’atmosfera. Le regioni settentrionali si troveranno in una sorta di “zona di convergenza” in cui interagiscono masse d’aria di origine diverse: da una parte il caldo africano, dall’altra le fresche e instabili correnti in discesa dal Nord Europa. Proprio in questa “terra di nessuno” avvengono i contrasti maggiori e più pericolosi con il serio rischio di locali grandinate e violente raffiche di vento (i temibili downburst: venti lineari fino a 100 km/h in uscita dal temporale).

Massima attenzione su Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Trentino Alto Adige, dove il maltempo ha già provocato ingenti danni nei giorni scorsi. Domenica 7 luglio l’anticiclone aumenterà ulteriormente la sua forza al Centro-Sud e sulle due Isole maggiori: ecco che inizierà dunque una nuova fase rovente. In particolare, su Puglia, Sardegna e Sicilia si potranno toccare punte massime oltre i 36-37°C durante le ore pomeridiane. Discorso diverso per il Nord dove, dopo una prima parte di giornata piuttosto calda, durante le ore pomeridiane aumenterà nuovamente il rischio di violenti temporali, dapprima sulle Alpi, poi in rapida estensione alle pianure di Piemonte, Lombardia e Veneto.

Entrando nel dettaglio, dunque, oggi al Nord tempo stabile, al centro soleggiato e al Sud bel tempo. Domani, sabato 6 luglio, al Nord rovesci e temporali sulle Alpi, sole altrove. Al centro tutto sole e al Sud ampio soleggiamento. Domenica 7 luglio, al Nord temporali sparsi, anche intensi. Al Centro più soleggiato e asciutto e al Sud tutto sole. La tendenza ravvisata è che nel corso della prossima settimana, nuova espansione dell’anticiclone africano, a garanzia di un tempo soleggiato e via via più caldo.

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Rapporto avverte: “Alle Olimpiadi di Parigi pericolo caldo intenso, rischi per gli atleti”

Un nuovo rapporto redatto da scienziati del clima e atleti mette in guardia dai pericoli delle temperature estreme durante le Olimpiadi di Parigi di quest’estate. “Il caldo intenso durante le Olimpiadi di Parigi di luglio e agosto 2024 potrebbe causare il collasso o addirittura la morte di alcuni atleti“, avverte il rapporto Rings of fire, redatto dall’Ong Climate Central, da accademici britannici di Portsmouth e da 11 atleti olimpici. Le Olimpiadi di Parigi si svolgeranno dal 26 luglio all’11 agosto. Negli ultimi anni, la città è stata colpita da forti ondate di calore. La scorsa estate, più di 5.000 persone sono morte in Francia a causa del caldo, secondo i dati di Santé publique France. Uno studio pubblicato a maggio su Lancet Planet Health ha rivelato che Parigi ha il più alto tasso di decessi dovuti al caldo tra 854 città europee, a causa della sua densa popolazione e della mancanza di spazi verdi. Il rapporto Rings of Fire invita gli organizzatori di grandi competizioni, come i Giochi o la Coppa del Mondo di calcio, che di solito si tengono in piena estate nell’emisfero settentrionale, a ripensare il loro calendario.

Lo studio incoraggia inoltre i comitati organizzatori a migliorare i piani di reidratazione e raffreddamento per gli atleti e i tifosi per evitare il rischio di un colpo di calore. Più che le alte temperature, è l’incessante pioggia a preoccupare gli organizzatori, con acquazzoni regolari a maggio e giugno che hanno causato correnti insolitamente forti nella Senna e una scarsa qualità dell’acqua. Gli organizzatori di Parigi 2024 affermano di aver previsto una certa flessibilità nel programma, in modo da poter spostare eventi come la maratona o il triathlon per evitare i picchi di calore di mezzogiorno. Ma gli spettatori si riuniranno per lo più in tribune temporanee che non saranno ombreggiate, mentre il Villaggio Olimpico è stato costruito senza aria condizionata per ridurre l’impronta di carbonio. Secondo lo studio, un numero crescente di sportivi ha chiesto che i loro programmi vengano adattati per tenere conto delle limitazioni fisiche associate all’aumento delle temperature causato dal riscaldamento globale. “Nel periodo precedente ai Giochi del 2024, l’interruzione del sonno indotta dal caldo è stata citata come una delle principali preoccupazioni per gli atleti, soprattutto a causa della mancanza di aria condizionata nel Villaggio Olimpico“, si legge nel rapporto. Alle squadre olimpiche è stata offerta l’opportunità di installare unità di condizionamento portatili nei loro alloggi, cosa che molte hanno accettato.

La triatleta indiana Pragnya Mohan, citata nel rapporto, ha detto di aver lasciato il suo Paese per sfuggire alle alte temperature. “Con il cambiamento climatico, il caldo è aumentato notevolmente“, ha dichiarato Pragnya Mohan alla stampa. “Non posso allenarmi nel mio Paese. Questo è uno dei motivi per cui mi sono trasferita nel Regno Unito“. Ai Giochi di Tokyo, considerati i più caldi mai registrati, le temperature superavano regolarmente i 30° con un’umidità dell’80%. Gli organizzatori hanno spostato le gare di marcia e le due maratone a 800 km a nord della capitale giapponese nella speranza di un clima più fresco. Nonostante una serie di misure anti-calore, tra cui stazioni di nebulizzazione, molti atleti hanno sofferto, come il tennista russo Daniil Medvedev, che si è chiesto ad alta voce sul campo se non stesse per morire. Dopo Tokyo, il presidente dell’Associazione Internazionale delle Federazioni di Atletica Leggera, Sebastian Coe, che ha scritto una prefazione al rapporto, ha avvertito che gareggiare in “condizioni climatiche molto rigide” era la “nuova normalità“.

Meteo estremo in Italia: supercelle al Nord, ancora 40°C al Centro-Sud

Doppio attacco con condizioni meteo estreme sull’Italia: ancora super caldo africano con picchi di 41°C al Centro-Sud, supercelle temporalesche in formazione al Nord con fulmini e grandine. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma un momento difficile per il nostro Paese, dal punto di vista meteorologico. L’anticiclone africano Minosse porterà altre 48 ore di caldo rovente dalla Toscana in giù, mentre al Nord sono in arrivo ben due cicloni.

Il primo ciclone, proveniente dalla Spagna, causerà già dalle prossime ore fenomeni violenti su Alpi e Prealpi centro-occidentali per poi spingere l’instabilità anche verso la Pianura Padana e le Alpi orientali: in sintesi, l’area di bassa pressione proveniente dalla Spagna, decreterà la fine del caldo al Nord sotto colpi di vento, grandine e intensi acquazzoni con possibile formazione di supercelle temporalesche.

Sul resto dell’Italia le temperature saranno stazionarie, bollenti: Benevento, Foggia e Taranto 41°C, Caserta e Terni 40°C, Frosinone, Matera e Siracusa 39°C, 38°C ancora a Forlì (Romagna come ultimo baluardo del caldo al Nord) e Isernia.

Sabato avremo ancora il super caldo di Minosse al Sud, in pratica con temperature solo leggermente più basse: Lecce, Taranto e Siracusa 40°C, Agrigento e Matera 39°C, Bari, Catania, Ragusa 38°C con leggera febbre umana a 37°C tra Andria, Barletta, Crotone e Foggia. Al Nord invece proseguiranno i temporali, anche se nella prima parte della giornata saranno confinati alle Alpi; dal pomeriggio-sera arriverà invece un secondo ciclone verso il Nord ed il Centro Italia.

Domenica 23 giugno, infatti, con il secondo ciclone in arrivo dall’Irlanda avremo maltempo diffuso sul settentrione in spostamento verso Toscana, Umbria e Marche. Dobbiamo ricordare, purtroppo, che dopo una fase calda e umida i temporali sono più forti. Si temono supercelle temporalesche in Val Padana con raffiche di vento (downbursts) e grandine grossa: monitoreremo per capire bene lo sviluppo dei temporali e la loro localizzazione più probabile.

La ferita irlandese resterà, infine, attiva al Centro-Nord anche nella nuova settimana: almeno fino a mercoledì i temporali saranno frequenti, anche se a prevalente sviluppo diurno, con cielo poco nuvoloso al mattino e piogge nel pomeriggio.

Con la nuova settimana Minosse sarà solo un ricordo, le temperature più alte si attesteranno sui 32-34°C al Sud, 29-30°C al Centro e, al più, sui 23-25°C al Nord: un crollo di 10 gradi repentino, anomalo, figlio dei cambiamenti climatici sempre più estremi.

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Arriva in Italia l’anticiclone Minosse: caldo ovunque, 44°C in Sardegna

L’anticiclone africano Minosse colpirà l’Italia, portando un caldo ‘infernale’ su tutta la penisola, compreso il Nord che finora aveva vissuto fasi relativamente fresche. Nelle prossime ore la vampata nordafricana raggiungerà la Sardegna con 39°C ad Oristano, la Puglia con 36°C mentre porterà 35°C anche in Umbria (Terni) e 34°C al Nord (Forlì). La Capitale toccherà i primi 34°C della stagione.

L’ondata di caldo sarà decisamente più potente tra mercoledì 19 e venerdì 21 giugno: entro sabato potrebbero arrivare dei temporali specie al Nord a mitigare un po’ la situazione. Questo periodo con il picco del caldo scatenerà il mercurio dei termometri, fino a valori eccezionali per giugno, 12 gradi oltre la norma climatologica.

Solo localmente le temperature saliranno un po’ meno a causa di cieli più grigi o lattiginosi: sono previste infatti delle velature, specie sul fianco occidentale, con tanta sabbia del deserto che potrebbe in parte bloccare i raggi del sole. Nonostante le velature, la zona più calda durante il picco di metà settimana sarà il cagliaritano: sono previsti 44°C nelle zone interne più roventi e lontane dalla fresca brezza marina.

La classifica delle province super canicolari vedrà ai vertici Benevento e Taranto con 41°C; Agrigento, Caserta, Foggia, Macerata, Siracusa e Terni con 40°C prenderanno la medaglia d’argento, una medaglia comunque incandescente. Infine, con la febbre a 39°C, troveremo Ascoli Piceno, Catania, Fermo, Frosinone, Matera e Ragusa mentre tra 38 e 39 oscilleranno Avellino, Chieti, Forlì, Isernia e, in particolare, anche Roma e Napoli!

Questa prima ondata di caldo sarà dunque molto intensa e anche pericolosa: la prima ondata, infatti, ci coglie sempre poco preparati fisicamente, il nostro corpo deve ancora acclimatarsi al cambio di stagione. E quest’anno il cambio di stagione sarà puntualissimo con il picco della canicola atteso intorno al Solstizio d’Estate (giovedì 20 giugno): un solleone africano infernale con l’Anticiclone Minosse in grande spolvero su gran parte dell’Italia, almeno fino a sabato.

piogge al sud/imago

Italia divisa: supercelle temporalesche al Nord, caldo africano al Sud

Non tutti i temporali sono uguali. In presenza di determinate condizioni, perlopiù legate alla forza del vento e all’instabilità termica, ecco che si possono formare le Supercelle Temporalesche con diametri anche di 50 km ed altezze oltre i 10.000 metri. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, ricorda che questi mostri temporaleschi possono essere molto pericolosi: dall’aspetto di un’astronave, con il moto delle nubi rotante, spesso provocano forti grandinate e violente raffiche di vento. Le Supercelle Temporalesche possono durare per ore, rigenerandosi continuamente e portando anche allo sviluppo di locali tornado.

In sintesi, in presenza di importanti ‘tagli di vento’ (come in questa occasione, con forti venti da Sud-Est a bassa quota e da Sud-Ovest in alta quota) le nubi possono iniziare a ruotare creando una zona ciclonica associata a fenomeni violenti e persistenti fino a 24 ore: il famoso 24 luglio 2023 numerose Supercelle Temporalesche attraversarono tutto il Nord con danni ingenti e grandine record di 19 cm in Friuli. In quella occasione, venivamo da giorni molto caldi ed umidi, adesso mancano queste condizioni iniziali, ma il rischio di fenomeni violenti insisterà in Pianura Padana per 48 ore, poi da venerdì 17 il tempo migliorerà.

Intanto, già dalle prossime ore, fenomeni intensi continueranno a colpire Piemonte e Lombardia per poi scivolare rapidamente verso Emilia, Veneto e gran parte del Nord-Est: tra il pomeriggio e la sera l’attività temporalesca maggiore è prevista fin sulle coste adriatiche dove non si escludono isolate trombe marine con la possibilità di grandine di grosse dimensioni. Di contro al Centro-Sud avremo bel tempo, in prevalenza asciutto (salvo rovesci in Toscana e nord Marche) e via via più caldo: le massime toccheranno i 30°C anche al Centro.

Giovedì 16 maggio arriverà il bis al Nord con la possibilità di altre Supercelle Temporalesche: questi mostri potrebbero attraversare la Pianura Padana da Ovest verso Est con rovesci, fulmini, grandine e downbursts: per downbursts si intendono venti in discesa verticale dalla nube temporalesca ed impattanti la superficie con raffiche orizzontali superiori ai 100 km/h. Un fenomeno sempre più frequente anche a causa dei cambiamenti climatici e della maggior energia in gioco. Ancora una volta, invece, l’Italia spaccata in 2 vedrà il Centro-Sud alle prese con le prove generali dell’estate 2024: ci sarà il sole e farà caldo, fino a 35°C al Sud.

Venerdì 17 porterà fortuna: il tempo è previsto in deciso miglioramento anche al Nord e si prevedono solo rovesci su Alpi e Prealpi. Il caldo, invece, aumenterà sempre di più con i primi picchi da febbre umana in Sicilia con 38°C all’ombra a maggio.

Infine, il weekend vedrà alcune novità: ci sarà un aumento del pulviscolo sahariano nell’aria (la cosiddetta ‘Sabbia del Deserto’) con cieli più lattiginosi e anche delle piogge rosse o ocra sulle regioni del Centro-Sud nella giornata di domenica. Per quanto riguarda il Nord vivremo una tregua, in quanto da lunedì sono previste nuove piogge atlantiche. Ma intanto prestiamo attenzione alle astronavi meteorologiche, le Supercelle Temporalesche pronte ad attraversare la Pianura Padana.

Aprile 2024 il più caldo della storia: temperature mai così alte

Quello appena concluso, è stato il mese di aprile più caldo mai registrato a livello globale, con una temperatura media dell’aria superficiale di 15,03°C, cioè 0,67°C al di sopra della media 1991-2020 per il mese di aprile e 0,14°C al di sopra del precedente massimo stabilito nell’aprile 2016. Lo rende noto il Copernicus Climate Change Service. Il mese è stato più caldo di 1,58°C rispetto alla stima della media di aprile per il periodo 1850-1900, cioè in epoca preindustriale.
In Europa, la temperatura media europea in aprile è stata di 1,49°C al di sopra della media 1991-2020, rendendo il mese il secondo aprile più caldo mai registrato nel continente. Le temperature sono state più alte della media nelle regioni dell’Europa orientale. La penisola finno-scandinava e l’Islanda hanno registrato temperature inferiori alla media.
Al di fuori dell’Europa, le temperature sono state maggiormente al di sopra della media nell’America settentrionale e nord-orientale, in Groenlandia, nell’Asia orientale, nel Medio Oriente nordoccidentale, in alcune parti del Sud America e nella maggior parte dell’Africa. El Niño nel Pacifico equatoriale orientale ha continuato a indebolirsi verso condizioni neutre, ma le temperature dell’aria marina in generale sono rimaste a un livello insolitamente alto.
Non solo. La temperatura media globale degli ultimi 12 mesi (maggio 2023 – aprile 2024) è la più alta mai registrata, con 0,73°C al di sopra della media 1991-2020 e 1,61°C al di sopra della media preindustriale 1850-1900.  E il mare non se la passa meglio. La temperatura media globale della superficie del mare (SST) per il mese di aprile 2024 è stata di 21,04°C, il valore più alto mai registrato per il mese, marginalmente inferiore ai 21,07°C registrati a marzo 2024. Questo è il tredicesimo mese consecutivo in cui la SST è stata la più calda nel record dei dati per il rispettivo mese dell’anno.
Secondo Carlo Buontempo, direttore del Copernicus Climate Change Service (C3S), “El Niño ha raggiunto il suo picco all’inizio dell’anno e le temperature della superficie del mare nel Pacifico tropicale orientale stanno ora tornando verso condizioni neutre. Tuttavia, mentre le variazioni di temperatura associate a cicli naturali come El Niño vanno e vengono, l’energia supplementare intrappolata negli oceani e nell’atmosfera dall’aumento delle concentrazioni di gas serra continuerà a spingere la temperatura globale verso nuovi record”.
Infine, ad aprile, l’estensione del ghiaccio marino artico è stata di circa il 2% inferiore alla media. Come a marzo, le anomalie della concentrazione di ghiaccio marino sono state contrastanti nell’Oceano Artico. Le concentrazioni sono rimaste al di sopra della media nel Mare di Groenlandia, una caratteristica persistente da ottobre.  L’estensione del ghiaccio marino antartico è stata del 9% al di sotto della media, la decima più bassa per il mese di aprile nella storia dei dati satellitari, continuando un modello di frequenti anomalie negative di grandi dimensioni osservate dal 2017.  Come a febbraio e marzo, le concentrazioni di ghiaccio marino sono state maggiormente inferiori alla media nel Mare di Weddell settentrionale e nel settore del Mare di Ross-Amundsen.

primavera

Ultime ore di instabilità, poi arriva il (tiepido) sole. Weekend di bel tempo da nord a sud

Ultime piogge poi torna la primavera, soleggiata ma non calda. Nel weekend bel tempo da Nord a Sud. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma un deciso miglioramento dopo il passaggio del ‘doppio vortice’ di inizio maggio. Il secondo vortice sta lasciando il Paese direzione Balcani, ma attiva ancora correnti occidentali instabili e umide specie verso il settore tirrenico centro-meridionale ed il Nord-Est.

Nelle prossime ore, dunque, questo secondo vortice, arrivato dall’Inghilterra e carico di aria più fresca e instabile, andrà a posizionare il minimo di bassa pressione in Macedonia, a nord della Grecia. Nonostante la distanza geografica, il vortice riuscirà a richiamare venti di Ponente che scaricheranno piogge tra Bassa Toscana e Calabria tirrenica; inoltre sono attesi dei fenomeni sul Triveneto e localmente, in sconfinamento dalle regioni centrali tirreniche verso le adriatiche, anche su Marche, Abruzzo, Molise e Puglia.

In pratica ci sarà qualche scroscio di pioggia quasi ovunque, ma a macchia di leopardo e alternato a fasi soleggiate. Solo sulle isole maggiori, Sicilia e Sardegna, splenderà totalmente il sole e raggiungeremo temperature di 25-26°C; altrove le massime faticheranno a salire oltre i 20 gradi confermando un inizio di maggio decisamente sotto media.

Come detto, però, ci penserà il weekend a riportare un po’ di tepore: da sabato scoppierà di nuovo la primavera. Il tempo è previsto buono con sole prevalente e cielo soltanto a tratti nuvoloso salvo locale instabilità sulle Alpi. Le temperature massime raggiungeranno addirittura i 30°C in Sardegna e i 28°C in Sicilia, ma faticheranno sul settore peninsulare a salire oltre i 22-23°C. Si starà comunque bene quasi ovunque: dopo un inizio di maggio traballante e instabile, ecco un bel fine settimana sereno, pacifico e stabile.

A meno di un mese dall’inizio dell’estate meteorologica (1 giugno) mancano dunque i segnali spettrali della canicola estiva anticipata a maggio, come successo spesso negli ultimi anni. L’estate rovente è lontana e, almeno fino al 12 maggio, le temperature resteranno gradevoli e senza eccessi; anzi, tra martedì e mercoledì torneranno delle piogge al Centro-Nord in successiva discesa verso il meridione, accompagnate da un nuovo leggero calo termico.

Dopo il freddo torna il caldo nel weekend. Ma per il 1° maggio il tempo sarà instabile

Weekend dal sapore quasi estivo con temperature che tornano a sfiorare i 30 gradi centrigradi. Mattia Gussoni, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma un netto e repentino miglioramento rispetto al freddo che ha colpito in modo intenso il Paese: tra lunedì e mercoledì scorso si registravano temperature massime 10-12°C sotto la media del periodo.

Durante questo weekend torneremo ad assaporare il lato più caldo della Primavera, ma non ovunque. Correnti di Scirocco porteranno piogge, frequenti rovesci e nevicate oltre i 1500-1800 metri sul Nord-Ovest. In questa stretta fascia del nostro Paese avremo purtroppo un weekend in parte rovinato dal Meteo.

Il ritorno dell’anticiclone nordafricano favorirà pieno sole al Sud, cieli poco nuvolosi al Centro con massime fino a 24-25°C (picchi di 27°C in Sardegna) ma non riuscirà ad impedire una certa instabilità al settentrione ed in Toscana con qualche piovasco sparso. L’ultima domenica di aprile chiuderà un cerchio anomalo: i primi 15 giorni sono stati caldi, a tratti caldissimi per il periodo, poi è avvenuto il tracollo scandinavo con il picco del freddo verso il 22-24 aprile; adesso arriviamo alla fine di questo mese ‘altalenante’ con picchi di 30 attesi fino al 30 (del mese). La domenica vedrà infatti un ulteriore aumento delle temperature con valori massimi di 28°C a Caserta, 26°C a Napoli e 25°C a Firenze.

In questo contesto sereno e felice dovremo però ricordare il maltempo previsto all’estremo Nord-Ovest dove troveremo ancora rovesci intensi, abbondanti nevicate oltre i 1900-2000 metri e anche la sabbia del deserto in sospensione: non si esclude quindi la possibilità domenica di un nuovo episodio di Neve Rossa in montagna, tra Piemonte e Valle d’Aosta. Le temperature in aumento faranno anche fondere la neve caduta a quote basse negli scorsi giorni e contribuiranno alla piena dei fiumi. La nuova settimana vedrà invece il ritorno del sole ovunque con caldo fino a 31°C in Sicilia. Sembra un’ottima notizia, e in parte lo è: ma in modo malizioso e dispettoso, un ciclone arriverà dal pomeriggio del 30 aprile sulla Sardegna e rovinerà almeno la prima parte del 1 maggio sul nostro Stivale, da Ovest verso Est. Un ‘pesce d’aprile’ in ritardo, per l’ultimo giorno di un mese che sarà ricordato per l’altissima ‘altalena Meteo’ che ha portato i termometri da 33°C a 7°C in pochi giorni, e poi di nuovo su oltre i 30-31°.

Entrando nel dettaglio, oggi, 27 aprile, al nord sono previste piogge al Nord Ovest, scarse altrove. Al centro piogge sull’Alta Toscana e nubi sparse altrove, al Sud bel tempo e clima mite. Domani, 28 aprile, al nord più soleggiato e mite; maltempo all’estremo Nord Ovest. al centro sole e clima mite, al sud soleggiato e caldo. Lunedì aprile al nord soleggiato e mite, al centro sole e clima caldo per il periodo e al sud soleggiato e caldo. La tendenza tendenza sarà: da martedì pomeriggio-sera arriva il ciclone del 1 maggio.

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Allarme Onu: “Numero impressionante lavoratori esposti a rischi per la salute legati al cambiamento climatico”

Un numero “sbalorditivo” di lavoratori è esposto a un cocktail tossico di rischi per la salute legati al cambiamento climatico e non è sufficientemente protetto dalle normative esistenti. E’ l’avvertimento che lancia l’Onu, spiegando che i cambiamenti climatici causati dalle attività umane stanno già avendo un grave impatto sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori di tutto il mondo, che spesso sono i primi a subire le conseguenze più dannose. I dati sono contenuti in un rapporto intitolato ‘Garantire la sicurezza e la salute sul lavoro nell’era dei cambiamenti climatici’ diffuso dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo).

Un numero impressionante di lavoratori è già esposto ai rischi associati al cambiamento climatico sul posto di lavoro e queste cifre sono destinate a peggiorare“, sottolinea l’Ilo. Il caldo eccessivo è la minaccia più evidente. Secondo l’Ilo, quasi il 71% della forza lavoro globale, ovvero 2,4 miliardi di lavoratori, rischia di essere esposto al caldo eccessivo in qualche momento del proprio lavoro, spiega l’organizzazione, che basa le proprie stime sui dati del 2020. Vent’anni fa la percentuale era del 65,5%.

Oltre al caldo eccessivo, i lavoratori agricoli, i lavoratori stradali, i lavoratori edili e altri che svolgono lavori faticosi in climi caldi possono essere esposti a un cocktail di rischi, sottolinea il rapporto: raggi UV, inquinamento atmosferico, malattie trasmesse da vettori (come la malaria o la febbre dengue, la cui portata geografica è influenzata dal riscaldamento globale) e prodotti agrochimici. Anche le persone che lavorano in ambienti interni caldi o in spazi chiusi poco ventilati sono a rischio significativo. “I lavoratori sono tra i più esposti ai rischi associati al cambiamento climatico, eppure spesso non hanno altra scelta che continuare a lavorare, anche se le condizioni sono pericolose“, si legge nel rapporto.

Secondo l’Ilo, ogni anno si registrano quasi 23 milioni di incidenti sul lavoro attribuiti al caldo eccessivo, che costano circa 19.000 vite all’anno. Il rapporto “rileva che molti problemi di salute dei lavoratori sono stati collegati al cambiamento climatico, tra cui cancro, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie, disfunzioni renali e problemi di salute mentale“. Ad esempio, l’Ilo stima che 1,6 miliardi di lavoratori in tutto il mondo siano esposti ogni anno ai raggi ultravioletti del sole, con oltre 18.960 decessi legati al lavoro ogni anno per cancro alla pelle non melanoma.

È chiaro che i cambiamenti climatici stanno già creando ulteriori rischi significativi per la salute dei lavoratori“, ha dichiarato Manal Azzi, responsabile del team Salute e sicurezza sul lavoro dell’organizzazione, citata in un comunicato. “È essenziale prestare attenzione a questi avvertimenti. Le considerazioni sulla salute e la sicurezza sul lavoro devono essere parte integrante delle nostre risposte al cambiamento climatico, sia in termini di politiche che di azioni“, ha sottolineato. “Lavorare in un ambiente sano e sicuro è riconosciuto come uno dei principi e dei diritti fondamentali dell’OIL sul lavoro. Dobbiamo rispettare questo impegno nel contesto del cambiamento climatico, come in tutti gli altri aspetti del lavoro“, ha insistito Manal Azzi. L’Ilo ritiene che l’evoluzione e l’intensificazione dei rischi legati al cambiamento climatico potrebbero costringere i Paesi a rivalutare la legislazione esistente o a creare nuovi regolamenti e linee guida per garantire un’adeguata protezione dei lavoratori.