Meteo, le ondate di calore previste nelle città domani e sabato

Nell’infografica INTERATTIVA di GEA sono riportati i bollettini delle ondate di calore nelle città italiane per domani e sabato. Domani saranno 17 le città bollino rosso (allerta massima per colpi di calore), sabato invece la morsa del caldo si allenterà al nord.

Le stagioni di una volta tra Green Deal e Agenda Onu 2030

Un fisico del Cnr, Antonello Pasini, ha spiegato nei giorni scorsi su Repubblica perché l’Italia è/era spaccata in due: clima autunnale al Nord, clima africano al Sud. E perché lo sarà sempre di più, là dove il Po diventa il crinale tra il fresco/freddo e le temperature da altoforno e, soprattutto, là dove una volta troneggiava l’anticiclone delle Azzorre e adesso dominano gli anticicloni africani. Lo ha fatto sostenendo che le attività umane hanno “prodotto tutto questo” e ci ha messo in guardia sul futuro perché “si lascia intendere che quanto sta accadendo sia colpa di una natura matrigna, contro cui nulla possiamo, mentre invece sappiamo che le cause sono umane e potremmo rimuoverle”.

Pasini non è il primo e non sarà probabilmente nemmeno l’ultimo scienziato che lancerà l’allarme sul climate change e ci esorterà ad avere comportamenti meno brutali nei confronti di un pianeta che si sta ribellando ai disastri dell’uomo. Allarmi che devono necessariamente essere colti da chi governa la politica: nazionale e internazionale. Quel “non esistono più le stagioni di una volta” è diventato il claim un po’ surreale di uno stato di fatto in realtà preoccupante, anche se il punto è sempre lo stesso: bandire le ideologie e trovare un punto di incontro tra la salvaguardia della terra e la tutela degli interessi industriali. Non sarà facile e non potrà essere prerogativa solo europea. Quindi sarà difficilissimo allineare Cina e India e Stati Uniti. Insomma, un nuovo Green Deal più equilibrato ma pure nuovi atteggiamenti collettivi.

“Il cambiamento climatico non ha colore politico: danneggerà chi crede che il mondo debba essere più equo e giusto, ma anche chi punta sul libero mercato”, il pensiero conclusivo di Pasini che non può non accompagnare a riflessioni inevitabilmente profonde sui flagelli dell’estate 2024, il Nord sott’acqua e il Centro-Sud arrosto, fiumi in piena e siccità estrema, incendi diffusi dagli usa all’Australia e il brutto non è ancora cominciato. Qualcosa non va (più) questo è certo, qualcosa va fatto (questo è altrettanto certo), qualcuno deve prendersi la responsabilità di agire, non c’è più tempo per bisticciare sul negazionismo, non c’è più margine per arrovellarsi sui 17 obiettivi stabiliti dalle Nazioni Unite per l’agenda 2030. Sei anni e ci siamo. Sei anni così, però, sono lunghissimi. E faticossissimi.

caldo

Meteo, ‘Caronte’ cresce: verso frantumazione nuovi record di caldo in Europa e Italia

Prepariamo gli ombrelli, ma non certo per ripararci dalla pioggia o dal maltempo. Nei prossimi giorni l’anticiclone africano Caronte diventerà sempre più forte e in Europa probabilmente riuscirà a frantumare qualche record di caldo. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it pone l’attenzione al gran caldo in arrivo, non solo in Italia, ma anche su molti Stati europei. In casa nostra l’anticiclone africano sarà da record, infatti il Caronte del 2024 sarà molto più caldo del primo Caronte del 2012, quando le temperature al suolo faticarono a raggiungere i 37°C: una conferma che il clima è cambiato. 10-20 anni fa parlavamo di caldo estremo quando le massime toccavano 36-38°C, adesso arriviamo sempre più spesso agli over 40 (oltre i 40°C all’ombra).

Sotto il profilo termico Caronte porterà 42°C a Foggia e Taranto, 41°C a Benevento, Siracusa, 40°C ad Agrigento e Ferrara, 37-38°C su Marche e Umbria e basso Veneto. A Roma arriveremo a sfiorare i 40°C (percepiti 41°C) tra il 18 e il 20 luglio: come successe esattamente un anno fa, nello stesso identico periodo, potremo battere il record assoluto di caldo per la Capitale. Negli stessi giorni, durante il picco, anche Milano ‘cuocerà’ con una massima di 35°C e una percepita di 39°C a causa dell’alta umidità.

Sull’Europa orientale invece l’ondata di caldo africano sarà più intensa. E’ scattata l’allerta arancione in tutta la Romania (non era mai accaduto prima un’estensione totale a tutto il Paese) dove si prevedono fino a 42°C all’ombra a Bucarest. Non saranno da meno Serbia, Bulgaria, Ungheria, Ucraina, Moldavia e tutta la Penisola Balcanica con picchi massimi prossimi ai 40°C o anche più ancora per molti giorni. In queste situazioni di caldo estremo i medici invitano le persone più fragili (anziani, bambini e chi soffre di qualche patologia, soprattutto respiratoria e cardiaca) a non uscire di casa dalle 11 alle 18, ore di massime intensità solare.

Questa situazione durerà almeno fino al prossimo weekend e soltanto sulle Dolomiti si potrà avere qualche ora di refrigerio qualora scoppiassero dei temporali di calore.

Entrando nel dettaglio, oggi al Nord il tempo sarà soleggiato e più caldo. Al Centro ampio soleggiamento e clima caldo e al Sud tutto sole e caldo africano. Domani, 17 luglio, al Nord sole e caldo in aumento, al Centro caldo in aumento (38°C a Roma) e al Sud soleggiato con caldo in intensificazione. Giovedì 18 luglio al Nord isolati temporali di calore sulle Dolomiti, al Centro sole e caldo intenso e al Sud tanto sole e tanto caldo. Prosegue, dunque, l’ondata di caldo africano, qualche temporale di calore sulle Alpi orientali in locale discesa verso le pianure orientali.

Alluvione

E’ la Giornata per le vittime della crisi climatica globale: in 40 anni fino a 145mila morti in Europa

Si celebra oggi la Giornata europea per le vittime della crisi climatica globale, iniziativa nata dalla dichiarazione congiunta firmata nel 2023. L’obiettivo è quello di ricordare le vittime dei disastri climatici, sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle azioni individuali e collettive per ridurre il rischio di impatti climatici e migliorare la preparazione e la risposta agli eventi estremi.

“La giornata serve come appello all’azione. L’Europa deve agire ora per ridurre al minimo gli impatti dei cambiamenti climatici”, ha scritto su X l’Agenzia europea dell’Ambiente (Aea), secondo la quale negli ultimi decenni, l’Europa è stata colpita da rischi naturali frequenti e gravi legati alle condizioni meteorologiche e al clima, come siccità, incendi boschivi, ondate di caldo, tempeste e forti piogge. Per dare qualche cifra, negli ultimi quattro decenni, le condizioni meteorologiche estreme sono state responsabili di mezzo trilione di euro di perdite economiche e di vittime umane comprese tra le 85 mila e le 145 mila. In più, “le sole ondate di caldo hanno causato decine di migliaia di morti premature in Europa dal 2000” e “si prevede che la loro durata, frequenza e intensità aumenteranno, portando a un aumento sostanziale della mortalità, soprattutto tra le popolazioni vulnerabili, a meno che non vengano adottate misure di adattamento”.

ONDATE DI CALORE. Dal 1999 al 2019 – secondo una ricerca pubblicata a maggio su PLOS Medicine – oltre 150.000 persone sono morte per le ondate di calore. E la metà di queste è stata registrata in Asia. Lo studio – condotto dall Monash University in collaborazione con l’Università di Shandong in Cina, la London School of Hygiene & Tropical Medicine nel Regno Unito e università/istituti di ricerca di altri Paesi – ha rilevato che, nel periodo 1990-2019, le ondate di calore hanno portato a un aumento di 236 decessi per dieci milioni di residenti per ogni stagione calda di un anno. Le regioni con il maggior numero di decessi legati alle ondate di calore sono state l’Europa meridionale e orientale, le aree con climi polari e alpini e quelle in cui i residenti hanno un reddito elevato. Nelle località con clima tropicale o con basso reddito è stato osservato il maggior calo del carico di mortalità legato alle ondate di calore dal 1990 al 2019. Per il rapporto 2023 del Lancet Countdown on Health and Climate Change – pubblicato alla vigilia della Cop28 che si è svolta a Dubai – i decessi legati al caldo tra le persone di età superiore ai 65 anni sono aumentati dell’85% nel periodo 2013-2022 rispetto al periodo 1991-2000. Secondo l’Emergency Situations Database (EM-DAT), i pericoli meteorologici, idrologici e climatici in Europa nel 2022 hanno colpito direttamente 156mila persone e causato 16.365 morti, quasi esclusivamente a causa delle ondate di calore.

EVENTI ESTREMI. In Italia, secondo un recente studio ENEA, dal 2003 al 2020 gli eventi climatici estremi hanno causato complessivamente 378 decessi, di cui 321 per frane e valanghe, 28 per tempeste e 29 per inondazioni. Le regioni con il maggior numero di decessi e di comuni coinvolti sono risultate Trentino-Alto Adige (73 decessi e 44 comuni), Lombardia (55 decessi e 44 comuni), Sicilia (35 decessi e 10 comuni), Piemonte (34 decessi e 28 comuni), Veneto (29 decessi e 23 comuni) e Abruzzo (24 decessi e 12 comuni). Dallo studio emerge inoltre che circa il 50% dei 247 comuni italiani con almeno un decesso è costituito da centri montani o poco abitati, dove il rischio di mortalità associata a eventi meteo-idrogeologici estremi potrebbe essere connesso alla loro fragilità intrinseca e alle difficoltà degli interventi di soccorso. DANNI

ECONOMICI. Il cambiamento climatico sta avendo un forte impatto anche dal punto di vista economico. Nel 2023 le perdite globali, secondo un’analisi di Munich Re, sono stimabili intorno ai 250 miliardi di dollari, di cui solo 95 miliardi erano assicurati. In Europa a causare perdite record sono stati soprattutto i temporali nella regione alpina e nell’area mediterranea. Complessivamente i danni derivanti da questi eventi ammontano a 17 miliardi di dollari, di cui 2 miliardi assicurati. Nel nostro Paese – come si legge nel Pnacc – i fenomeni di dissesto geologico, idrologico e idraulico (inondazioni, frane, erosioni e sprofondamenti) costano più di due miliardi di euro all’anno.

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Nuovo record climatico: giugno 2024 è il più caldo di sempre

Quello che si è appena concluso è stato il giugno più caldo mai registrato nella storia, battendo il record già eccezionale stabilito nello stesse mese dello scorso anno. Lo ha annunciato l’osservatorio europeo Copernicus. Dopo oltre un anno di record mensili ininterrotti, “la temperatura media globale degli ultimi 12 mesi (luglio 2023 – giugno 2024) è la più alta mai registrata”, ovvero “1,64°C al di sopra della media preindustriale del 1850-1900”, quando le emissioni di gas serra causate dall’uomo non avevano ancora riscaldato il pianeta.

Giugno 2024 “segna il 13° mese consecutivo di temperature globali record e il 12° mese consecutivo di 1,5°C al di sopra della media preindustriale” (1850-1900), spiega Carlo Buontempo, direttore del Servizio Cambiamenti Climatici di Copernicus (C3S). “Non si tratta di un’incongruenza statistica, ma di un cambiamento significativo e in corso nel nostro clima”, dice lo scienziato, al termine di un mese costellato da gravi ondate di calore in Cina, India, Messico, Grecia e Arabia Saudita, dove più di 1.300 persone sono morte durante il pellegrinaggio alla Mecca.

Mentre nell’Europa occidentale il termometro è stato vicino o al di sotto della norma stagionale (1991-2020), gran parte del mondo ha registrato temperature superiori alla media, se non addirittura eccezionali.

A seguito delle ondate di calore di giugno, migliaia di persone hanno sono state evacuate in California a causa di devastanti incendi, mentre nei Balcani, in Pakistan e in Egitto si sono verificate interruzioni di corrente, con conseguente spegnimento di ventilatori, condizionatori e frigoriferi essenziali.

“Anche se questa specifica serie di misure estreme prima o poi termina”, con la fine del fenomeno ciclico El Niño che da un anno accentua gli effetti del riscaldamento globale, “si batteranno nuovi record perché il clima continua a riscaldarsi” a causa delle emissioni di gas serra dell’uomo, sottolinea il direttore del C3S.
Con l’arrivo del fenomeno La Niña previsto entro la fine dell’anno, sinonimo di temperature globali più fresche, “possiamo aspettarci un calo della temperatura globale nei prossimi mesi”, spiega Julien Nicolas, scienziato del C3S.

La temperatura globale alla fine del 2024 dipenderà in larga misura dai cambiamenti nel calore degli oceani, che coprono il 70% del pianeta e la cui temperatura delle acque superficiali è stata ben al di sopra di tutti i record per più di un anno.

Meteo, weekend di sole e temporali. In settimana il grande caldo

Italia al sole con caldo in aumento nel corso dell’imminente fine settimana, ma attenzione a forti temporali con rischio grandinate tra sabato 6 e domenica 7 luglio; poi nel corso della prossima settimana tornerà il grande caldo africano. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, comunica che i due fenomeni, caldo intenso e temporali, paiono scollegati, ma in realtà sono molto più uniti di quanto si possa pensare: la sempre più invadente presenza dell’anticiclone africano e l’aumento delle temperature medie in tutte le stagioni, causato dal cambiamento climatico in atto, provoca una maggiore evaporazione dell’acqua del mare che poi si traduce in quel carburante di cui parliamo spesso per l’innesco di eventi meteo estremi. Il tutto determina un aumento delle precipitazioni convettive (temporali) con serio rischio di grandine grossa e nubifragi.

Domani, 6 luglio, l’aspettativa è tanto sole e caldo su buona parte dei settori: vista l’origine sub-tropicale delle masse d’aria è prevista un’impennata delle temperature, specie al Centro-Sud e sulle due Isole maggiori, con picchi fino ad oltre 35°C. Nel frattempo, la coda di una perturbazione di passaggio sull’Europa Centrale lambirà parte del nostro Paese, destabilizzando non poco l’atmosfera. Le regioni settentrionali si troveranno in una sorta di “zona di convergenza” in cui interagiscono masse d’aria di origine diverse: da una parte il caldo africano, dall’altra le fresche e instabili correnti in discesa dal Nord Europa. Proprio in questa “terra di nessuno” avvengono i contrasti maggiori e più pericolosi con il serio rischio di locali grandinate e violente raffiche di vento (i temibili downburst: venti lineari fino a 100 km/h in uscita dal temporale).

Massima attenzione su Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Trentino Alto Adige, dove il maltempo ha già provocato ingenti danni nei giorni scorsi. Domenica 7 luglio l’anticiclone aumenterà ulteriormente la sua forza al Centro-Sud e sulle due Isole maggiori: ecco che inizierà dunque una nuova fase rovente. In particolare, su Puglia, Sardegna e Sicilia si potranno toccare punte massime oltre i 36-37°C durante le ore pomeridiane. Discorso diverso per il Nord dove, dopo una prima parte di giornata piuttosto calda, durante le ore pomeridiane aumenterà nuovamente il rischio di violenti temporali, dapprima sulle Alpi, poi in rapida estensione alle pianure di Piemonte, Lombardia e Veneto.

Entrando nel dettaglio, dunque, oggi al Nord tempo stabile, al centro soleggiato e al Sud bel tempo. Domani, sabato 6 luglio, al Nord rovesci e temporali sulle Alpi, sole altrove. Al centro tutto sole e al Sud ampio soleggiamento. Domenica 7 luglio, al Nord temporali sparsi, anche intensi. Al Centro più soleggiato e asciutto e al Sud tutto sole. La tendenza ravvisata è che nel corso della prossima settimana, nuova espansione dell’anticiclone africano, a garanzia di un tempo soleggiato e via via più caldo.

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Rapporto avverte: “Alle Olimpiadi di Parigi pericolo caldo intenso, rischi per gli atleti”

Un nuovo rapporto redatto da scienziati del clima e atleti mette in guardia dai pericoli delle temperature estreme durante le Olimpiadi di Parigi di quest’estate. “Il caldo intenso durante le Olimpiadi di Parigi di luglio e agosto 2024 potrebbe causare il collasso o addirittura la morte di alcuni atleti“, avverte il rapporto Rings of fire, redatto dall’Ong Climate Central, da accademici britannici di Portsmouth e da 11 atleti olimpici. Le Olimpiadi di Parigi si svolgeranno dal 26 luglio all’11 agosto. Negli ultimi anni, la città è stata colpita da forti ondate di calore. La scorsa estate, più di 5.000 persone sono morte in Francia a causa del caldo, secondo i dati di Santé publique France. Uno studio pubblicato a maggio su Lancet Planet Health ha rivelato che Parigi ha il più alto tasso di decessi dovuti al caldo tra 854 città europee, a causa della sua densa popolazione e della mancanza di spazi verdi. Il rapporto Rings of Fire invita gli organizzatori di grandi competizioni, come i Giochi o la Coppa del Mondo di calcio, che di solito si tengono in piena estate nell’emisfero settentrionale, a ripensare il loro calendario.

Lo studio incoraggia inoltre i comitati organizzatori a migliorare i piani di reidratazione e raffreddamento per gli atleti e i tifosi per evitare il rischio di un colpo di calore. Più che le alte temperature, è l’incessante pioggia a preoccupare gli organizzatori, con acquazzoni regolari a maggio e giugno che hanno causato correnti insolitamente forti nella Senna e una scarsa qualità dell’acqua. Gli organizzatori di Parigi 2024 affermano di aver previsto una certa flessibilità nel programma, in modo da poter spostare eventi come la maratona o il triathlon per evitare i picchi di calore di mezzogiorno. Ma gli spettatori si riuniranno per lo più in tribune temporanee che non saranno ombreggiate, mentre il Villaggio Olimpico è stato costruito senza aria condizionata per ridurre l’impronta di carbonio. Secondo lo studio, un numero crescente di sportivi ha chiesto che i loro programmi vengano adattati per tenere conto delle limitazioni fisiche associate all’aumento delle temperature causato dal riscaldamento globale. “Nel periodo precedente ai Giochi del 2024, l’interruzione del sonno indotta dal caldo è stata citata come una delle principali preoccupazioni per gli atleti, soprattutto a causa della mancanza di aria condizionata nel Villaggio Olimpico“, si legge nel rapporto. Alle squadre olimpiche è stata offerta l’opportunità di installare unità di condizionamento portatili nei loro alloggi, cosa che molte hanno accettato.

La triatleta indiana Pragnya Mohan, citata nel rapporto, ha detto di aver lasciato il suo Paese per sfuggire alle alte temperature. “Con il cambiamento climatico, il caldo è aumentato notevolmente“, ha dichiarato Pragnya Mohan alla stampa. “Non posso allenarmi nel mio Paese. Questo è uno dei motivi per cui mi sono trasferita nel Regno Unito“. Ai Giochi di Tokyo, considerati i più caldi mai registrati, le temperature superavano regolarmente i 30° con un’umidità dell’80%. Gli organizzatori hanno spostato le gare di marcia e le due maratone a 800 km a nord della capitale giapponese nella speranza di un clima più fresco. Nonostante una serie di misure anti-calore, tra cui stazioni di nebulizzazione, molti atleti hanno sofferto, come il tennista russo Daniil Medvedev, che si è chiesto ad alta voce sul campo se non stesse per morire. Dopo Tokyo, il presidente dell’Associazione Internazionale delle Federazioni di Atletica Leggera, Sebastian Coe, che ha scritto una prefazione al rapporto, ha avvertito che gareggiare in “condizioni climatiche molto rigide” era la “nuova normalità“.

Meteo estremo in Italia: supercelle al Nord, ancora 40°C al Centro-Sud

Doppio attacco con condizioni meteo estreme sull’Italia: ancora super caldo africano con picchi di 41°C al Centro-Sud, supercelle temporalesche in formazione al Nord con fulmini e grandine. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma un momento difficile per il nostro Paese, dal punto di vista meteorologico. L’anticiclone africano Minosse porterà altre 48 ore di caldo rovente dalla Toscana in giù, mentre al Nord sono in arrivo ben due cicloni.

Il primo ciclone, proveniente dalla Spagna, causerà già dalle prossime ore fenomeni violenti su Alpi e Prealpi centro-occidentali per poi spingere l’instabilità anche verso la Pianura Padana e le Alpi orientali: in sintesi, l’area di bassa pressione proveniente dalla Spagna, decreterà la fine del caldo al Nord sotto colpi di vento, grandine e intensi acquazzoni con possibile formazione di supercelle temporalesche.

Sul resto dell’Italia le temperature saranno stazionarie, bollenti: Benevento, Foggia e Taranto 41°C, Caserta e Terni 40°C, Frosinone, Matera e Siracusa 39°C, 38°C ancora a Forlì (Romagna come ultimo baluardo del caldo al Nord) e Isernia.

Sabato avremo ancora il super caldo di Minosse al Sud, in pratica con temperature solo leggermente più basse: Lecce, Taranto e Siracusa 40°C, Agrigento e Matera 39°C, Bari, Catania, Ragusa 38°C con leggera febbre umana a 37°C tra Andria, Barletta, Crotone e Foggia. Al Nord invece proseguiranno i temporali, anche se nella prima parte della giornata saranno confinati alle Alpi; dal pomeriggio-sera arriverà invece un secondo ciclone verso il Nord ed il Centro Italia.

Domenica 23 giugno, infatti, con il secondo ciclone in arrivo dall’Irlanda avremo maltempo diffuso sul settentrione in spostamento verso Toscana, Umbria e Marche. Dobbiamo ricordare, purtroppo, che dopo una fase calda e umida i temporali sono più forti. Si temono supercelle temporalesche in Val Padana con raffiche di vento (downbursts) e grandine grossa: monitoreremo per capire bene lo sviluppo dei temporali e la loro localizzazione più probabile.

La ferita irlandese resterà, infine, attiva al Centro-Nord anche nella nuova settimana: almeno fino a mercoledì i temporali saranno frequenti, anche se a prevalente sviluppo diurno, con cielo poco nuvoloso al mattino e piogge nel pomeriggio.

Con la nuova settimana Minosse sarà solo un ricordo, le temperature più alte si attesteranno sui 32-34°C al Sud, 29-30°C al Centro e, al più, sui 23-25°C al Nord: un crollo di 10 gradi repentino, anomalo, figlio dei cambiamenti climatici sempre più estremi.

caldo record

Arriva in Italia l’anticiclone Minosse: caldo ovunque, 44°C in Sardegna

L’anticiclone africano Minosse colpirà l’Italia, portando un caldo ‘infernale’ su tutta la penisola, compreso il Nord che finora aveva vissuto fasi relativamente fresche. Nelle prossime ore la vampata nordafricana raggiungerà la Sardegna con 39°C ad Oristano, la Puglia con 36°C mentre porterà 35°C anche in Umbria (Terni) e 34°C al Nord (Forlì). La Capitale toccherà i primi 34°C della stagione.

L’ondata di caldo sarà decisamente più potente tra mercoledì 19 e venerdì 21 giugno: entro sabato potrebbero arrivare dei temporali specie al Nord a mitigare un po’ la situazione. Questo periodo con il picco del caldo scatenerà il mercurio dei termometri, fino a valori eccezionali per giugno, 12 gradi oltre la norma climatologica.

Solo localmente le temperature saliranno un po’ meno a causa di cieli più grigi o lattiginosi: sono previste infatti delle velature, specie sul fianco occidentale, con tanta sabbia del deserto che potrebbe in parte bloccare i raggi del sole. Nonostante le velature, la zona più calda durante il picco di metà settimana sarà il cagliaritano: sono previsti 44°C nelle zone interne più roventi e lontane dalla fresca brezza marina.

La classifica delle province super canicolari vedrà ai vertici Benevento e Taranto con 41°C; Agrigento, Caserta, Foggia, Macerata, Siracusa e Terni con 40°C prenderanno la medaglia d’argento, una medaglia comunque incandescente. Infine, con la febbre a 39°C, troveremo Ascoli Piceno, Catania, Fermo, Frosinone, Matera e Ragusa mentre tra 38 e 39 oscilleranno Avellino, Chieti, Forlì, Isernia e, in particolare, anche Roma e Napoli!

Questa prima ondata di caldo sarà dunque molto intensa e anche pericolosa: la prima ondata, infatti, ci coglie sempre poco preparati fisicamente, il nostro corpo deve ancora acclimatarsi al cambio di stagione. E quest’anno il cambio di stagione sarà puntualissimo con il picco della canicola atteso intorno al Solstizio d’Estate (giovedì 20 giugno): un solleone africano infernale con l’Anticiclone Minosse in grande spolvero su gran parte dell’Italia, almeno fino a sabato.

piogge al sud/imago

Italia divisa: supercelle temporalesche al Nord, caldo africano al Sud

Non tutti i temporali sono uguali. In presenza di determinate condizioni, perlopiù legate alla forza del vento e all’instabilità termica, ecco che si possono formare le Supercelle Temporalesche con diametri anche di 50 km ed altezze oltre i 10.000 metri. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, ricorda che questi mostri temporaleschi possono essere molto pericolosi: dall’aspetto di un’astronave, con il moto delle nubi rotante, spesso provocano forti grandinate e violente raffiche di vento. Le Supercelle Temporalesche possono durare per ore, rigenerandosi continuamente e portando anche allo sviluppo di locali tornado.

In sintesi, in presenza di importanti ‘tagli di vento’ (come in questa occasione, con forti venti da Sud-Est a bassa quota e da Sud-Ovest in alta quota) le nubi possono iniziare a ruotare creando una zona ciclonica associata a fenomeni violenti e persistenti fino a 24 ore: il famoso 24 luglio 2023 numerose Supercelle Temporalesche attraversarono tutto il Nord con danni ingenti e grandine record di 19 cm in Friuli. In quella occasione, venivamo da giorni molto caldi ed umidi, adesso mancano queste condizioni iniziali, ma il rischio di fenomeni violenti insisterà in Pianura Padana per 48 ore, poi da venerdì 17 il tempo migliorerà.

Intanto, già dalle prossime ore, fenomeni intensi continueranno a colpire Piemonte e Lombardia per poi scivolare rapidamente verso Emilia, Veneto e gran parte del Nord-Est: tra il pomeriggio e la sera l’attività temporalesca maggiore è prevista fin sulle coste adriatiche dove non si escludono isolate trombe marine con la possibilità di grandine di grosse dimensioni. Di contro al Centro-Sud avremo bel tempo, in prevalenza asciutto (salvo rovesci in Toscana e nord Marche) e via via più caldo: le massime toccheranno i 30°C anche al Centro.

Giovedì 16 maggio arriverà il bis al Nord con la possibilità di altre Supercelle Temporalesche: questi mostri potrebbero attraversare la Pianura Padana da Ovest verso Est con rovesci, fulmini, grandine e downbursts: per downbursts si intendono venti in discesa verticale dalla nube temporalesca ed impattanti la superficie con raffiche orizzontali superiori ai 100 km/h. Un fenomeno sempre più frequente anche a causa dei cambiamenti climatici e della maggior energia in gioco. Ancora una volta, invece, l’Italia spaccata in 2 vedrà il Centro-Sud alle prese con le prove generali dell’estate 2024: ci sarà il sole e farà caldo, fino a 35°C al Sud.

Venerdì 17 porterà fortuna: il tempo è previsto in deciso miglioramento anche al Nord e si prevedono solo rovesci su Alpi e Prealpi. Il caldo, invece, aumenterà sempre di più con i primi picchi da febbre umana in Sicilia con 38°C all’ombra a maggio.

Infine, il weekend vedrà alcune novità: ci sarà un aumento del pulviscolo sahariano nell’aria (la cosiddetta ‘Sabbia del Deserto’) con cieli più lattiginosi e anche delle piogge rosse o ocra sulle regioni del Centro-Sud nella giornata di domenica. Per quanto riguarda il Nord vivremo una tregua, in quanto da lunedì sono previste nuove piogge atlantiche. Ma intanto prestiamo attenzione alle astronavi meteorologiche, le Supercelle Temporalesche pronte ad attraversare la Pianura Padana.