Il 2022 in Italia è stato l’anno più caldo e meno piovoso della storia

In Italia con un’anomalia media di +1,23°C rispetto al valore climatologico 1991-2020, il 2022 è risultato l’anno più caldo dal 1961 – cioè da quando le rilevazioni scientifiche sono complete -, superando di 0,58°C il precedente record assoluto del 2018 e di 1,0°C il valore del precedente anno 2021. E’ quanto emerge dal rapporto ‘Clima in Italia 2022’ pubblicato dall’Ispra e da Snpa. Tutti i mesi dell’anno sono stati più caldi della media, a esclusione di marzo e aprile: anomalie superiori a 2°C si sono registrate a giugno (con il picco di +3,09°C) e nei mesi di luglio, ottobre e dicembre. L’anomalia più marcata in estate (+2,18°C), seguita dall’autunno (+1,38°C) e dall’inverno (+0,58°C).

Ma non solo. Il 2022 è stato l’anno meno piovoso dal 1961, segnando un -22% rispetto alla media climatologica 1991-2020, con precipitazioni inferiori alla norma (-39%) da gennaio a luglio. Le anomalie sono state più marcate al Nord (-33%), seguite dal Centro (-15%) e dal Sud e Isole (‑13%). Su scala nazionale, si legge nel rapporto, i mesi relativamente più secchi sono stati ottobre (-62%) e gennaio (-54%), mentre il mese relativamente più piovoso è stato agosto (+69%).

MA COSI’ POCA ACQUA DAL 1961. Le prolungate condizioni di siccità, associate alle alte temperature, nel 2022 hanno determinato una forte riduzione della disponibilità naturale di risorsa idrica: stimata per l’Italia una disponibilità annua di 221,7 mm (ca. 67 km3), che rappresenta il minimo storico dal 1951 a oggi, e delinea una riduzione di circa il 50% rispetto alla disponibilità annua media di risorsa idrica stimata per l’ultimo trentennio climatologico 1991-2020.

AUMENTA LA TEMPERATURA DEI NOSTRI MARI. -Analogamente alla temperatura dell’aria, la temperatura superficiale dei mari italiani nel 2022 si colloca al primo posto della serie dal 1982, con un’anomalia di +1.0°C rispetto alla media climatologica 1991-2020. Escludendo il 2003, gli ultimi dodici anni hanno registrato le anomalie positive più elevate di tutta la serie e il 2022 è stato il dodicesimo anno consecutivo con anomalia positiva rispetto alla norma. Le anomalie medie sono state positive in tutti i mesi dell’anno ad eccezione di aprile (-0.18°C), con gli scostamenti positivi dai valori normali massimi a giugno e luglio (+2.11°C entrambi).

ITALIA PAESE PIU’ CALDO D’EUROPA. Come emerge dalla mappa pubblicata dal Centro di coordinamento della risposta alle emergenze (Ercc) dell’Unione Europea, anche in Italia sono stati registrati i dati sulle temperature medie massime giornaliere e i picchi di temperatura più alti in Europa. In particolare il 18 luglio è stata registrata a Licata (Agrigento) la temperatura massima osservata su tutto il continente – 46,3° C – seguita da Riesi (Caltanissetta) con 45,8° C. La Puglia – nell’area di Foggia – compare invece tra le regioni europee in cui sono state toccate le temperature medie massime giornaliere nel periodo 9-15 luglio, superiori ai 35,1° C.

siccità

Il pianeta brucia: dalla California al Giappone battuti tutti i record di caldo

L’Europa, l’Asia e il Nord America bruciano per l’effetto delle temperature roventi e delle tante conseguenze per l’ambiente e la salute umana. Dalla California alla Cina, le raccomandazioni sono le stesse: ripararsi dal sole, bere molta acqua e tenere d’occhio le persone più fragili. E gli incendi sono praticamente ovunque.

Secondo l’Agenzia meteorologica spagnola (Aemet), martedì le temperature hanno raggiunto i 45,3°C a Figueres, in Catalogna (nord-est), e i 43,7°C nelle Isole Baleari. Martedì sono stati battuti record di temperatura in tutto il mondo e mercoledì sono previste altre ondate di calore. Pechino ha battuto un record durato 23 anni con 27 giorni consecutivi di temperature superiori a 35 gradi. Phoenix, la capitale dell’Arizona negli Stati Uniti meridionali, ha battuto un analogo record di 49 anni con il 19° giorno consecutivo di temperature pari o superiori a 43,3 gradi. Nel sud della Francia, i record sono stati battuti soprattutto in altitudine sulle Alpi, sui Pirenei e sull’isola di Corsica, hanno annunciato i servizi meteorologici. Questi record sono da 8°C a 11,9°C al di sopra della norma stagionale.

L’Onu ha invitato il mondo a prepararsi a “ondate di calore più intense”, esortando tutti a predisporre i propri “piani di emergenza” per far fronte a queste temperature estreme giorno e notte. Dopo Cerbero, è l’ondata di calore di Caronte, dal nome del traghettatore degli Inferi, che sta avvolgendo le coste del Mediterraneo settentrionale. In Grecia, secondo i vigili del fuoco, nelle ultime 24 ore sono scoppiati ben 47 incendi. Due di essi, a ovest di Atene, non erano ancora stati messi sotto controllo alla fine della giornata di martedì. Una nuova ondata di calore, con temperature massime di 44°C, è prevista in Grecia a partire da domani.

In Italia, 23 città sono in allerta rossa. A Roma, il termometro ha raggiunto i 40°C, appena al di sotto del record locale di 40,5°C stabilito nell’agosto 2007. Ma questo non ha impedito ai turisti di visitare la Città Eterna, dove 2.500 fontane di acqua potabile fresca erano a disposizione per dissetarsi. Nel primo pomeriggio di martedì, la temperatura più alta registrata in Italia, che detiene il record di calore per l’Europa continentale, con 48,8°C misurati in Sicilia l’11 agosto 2021, è stata di 44°C a Ragusa, nella stessa regione. Le autorità hanno dovuto prendere speciali precauzioni per proteggere dal caldo grandi e piccini. “Non facciamo fare sport ai bambini e li alterniamo, tre giorni al mare, tre giorni in montagna”, ha spiegato all’AFP Morgana Cucca, responsabile di un centro di Lanusei, in Sardegna.

Negli Stati Uniti, i servizi meteorologici stanno osservando un’ondata di caldo “opprimente” nel sud. Diversi incendi molto violenti in California hanno portato all’evacuazione della popolazione. Il più grande, il Rabbit Fire, ha bruciato circa 3.200 ettari. In Canada, più di dieci milioni di ettari sono già andati in fumo quest’anno, con 882 incendi ancora attivi lunedì, 579 dei quali considerati fuori controllo, secondo il Canadian Interagency Forest Fire Centre. Il Giappone, nel frattempo, ha emesso allarmi per colpi di calore per 32 delle sue 47 prefetture, che stanno sperimentando temperature vicine al record assoluto di 41,1°C raggiunto nel 2018. “Il clima è chiaramente cambiato. Prima la temperatura (nella prefettura di Yamanashi, vicino a Tokyo) non raggiungeva mai i 30°. Ora lo fa facilmente”, lamenta Tomoya Abe, 50 anni, appena tornato da un campeggio per sfuggire al suo appartamento nella capitale “dove la temperatura può arrivare a 37°C”.

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Verso la Cop28 tra rinnovabili ed efficienza: l’Ue spinge su obiettivi globali

(Photocredit: AFP)

Triplicare il tasso globale di diffusione di energie rinnovabili e raddoppiare il tasso globale di efficienza energetica entro il 2030. Prende forma la strategia per la transizione energetica, con impegni comuni, che l’Unione europea punterà a concretizzare alla prossima Conferenza sul clima delle Nazioni Unite, la Cop28 che si terrà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aveva annunciato nei mesi scorsi che l’Ue avrebbe sostenuto obiettivi globali per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili. Nei giorni scorsi sono stati i commissari per l’energia, Kadri Simson, e il vicepresidente per il Green Deal, Frans Timmermans, a chiarire in cosa consisterà l’iniziativa che Bruxelles promuoverà. Simson ha spiegato che l’idea è quella di proporre sul fronte delle energie pulite un impegno volontario e non vincolante a triplicare il tasso globale di diffusione delle energie rinnovabili entro il 2030. Sul fronte del taglio ai consumi di energia Bruxelles proporrà di “raddoppiare il tasso globale di miglioramenti dell’efficienza energetica in questo decennio rispetto al decennio precedente”.

Impegni globali, anche se non vincolanti, che dovrebbero rispecchiare a pieno gli obiettivi energetici dell’Ue al 2030, tanto sul fronte dell’efficienza che delle rinnovabili. Di recente, nel quadro del pacchetto sul clima ‘Fit for 55’ l’Unione europea ha rivisto al rialzo i target per entrambi gli obiettivi attraverso la revisione della direttiva sull’efficienza energetica e sulle energie rinnovabili (entrambe del 2018): un aumento della quota di energie rinnovabili nel consumo finale di energia dell’Ue al 42,5 per cento entro il 2030, con l’idea di ‘impegnarsi’ a raggiungere il 45 per cento (con un ulteriore aumento indicativo del 2,5 per cento che però non è vincolante); fissando l’obiettivo di ridurre collettivamente il consumo finale di energia dell’11,7 per cento nel 2030, rispetto alle previsioni formulate nel 2020.

Giovedì si è aperto a Bruxelles il 7 ° incontro ministeriale sull’azione per il clima (MoCA) ospitato dall’Ue, dal Canada e dalla Cina, con la partecipazione dei ministri degli Stati del G20 e altre parti chiave dei negoziati sul clima delle Nazioni Unite. Ed è in questa occasione che il vicepresidente per il Green Deal, Frans Timmermans, ha fatto sapere di voler “contare sul sostegno di tutti per raggiungere questi obiettivi” e per renderli parte dei principali risultati della COP28. La ministeriale si è tenuta alla presenza del presidente designato della Cop28, Sultano Al Jaber, controverso per la sua posizione non solo da ministro dell’Industria e delle Tecnologie negli Emirati Arabi Uniti, ma soprattutto di amministratore delegato della compagnia petrolifera di Stato, la Abu Dhabi National Oil Company (Adnoc). Al-Jaber ha presentato un piano d’azione basato su quattro pilastri concentrandosi sulla riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e sull’aumento della capacità delle energie rinnovabili e dell’idrogeno.

Oltre alla transizione, il grande tema al centro della prossima Conferenza sul clima delle Nazioni Unite sarà l’importanza di risolvere la questione del finanziamento della lotta ai cambiamenti climatici e la trasformazione dell’attuale architettura finanziaria e soluzioni per mobilitare capitali privati ​​su larga scala verso azione per il clima.

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Il 15 luglio è la Giornata europea delle vittime della crisi climatica

Una giornata europea per ricordare le vittime del cambiamento climatico non solo in Europa, ma nel mondo. Ricorrerà il 15 luglio di ogni anno: oggi rappresentanti delle tre istituzioni comunitarie – il vicepresidente per il Green Deal, Frans Timmermans, a nome della Commissione europea; la ministra spagnola per la transizione, Teresa Ribera, a nome del Consiglio Ue; e l’eurodeputato vicepresidente dell’Eurocamera, Marc Angel, a nome del Parlamento europeo – hanno siglato una dichiarazione congiunta che istituisce la Giornata commemorativa, sotto l’egida delle Nazioni Unite.

Il ‘perché’ della scelta del 15 luglio è stata spiegata da Timmermans nel corso della cerimonia. A metà luglio di due anni fa, nel 2021, in particolare quattro Paesi europei – Belgio, nella regione della Vallonia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi – sono stati travolti da pesanti inondazioni, che hanno provocato la morte di almeno 200 persone. Questa giornata commemorativa annuale – ha spiegato ancora Timmermans – “è stata un momento di riflessione sul bilancio umano della crisi climatica e un’opportunità per discutere azioni per migliorare la nostra resilienza al cambiamento climatico”. Ha poi precisato che sarà una “giornata europea ma è una giornata per ricordare le vittime di ogni parte del mondo”.

“Sappiamo cosa fare e abbiamo gli strumenti per farlo, ma i leader devono agire e devono farlo adesso. Fare tutto il possibile per rispondere alla minaccia del cambiamento climatico”, ha incalzato Selwin Hart, consigliere speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per l’azione per il clima e la transizione giusta, intervenendo alla cerimonia, facendo le veci del segretario, Antonio Guterres.

La giornata annuale servirà a commemorare le vittime in Europa e nel mondo e a sensibilizzare sui passi concreti che le persone possono intraprendere al loro livello per aiutare a prevenire i disastri e per essere meglio preparati e rispondere ai disastri climatici. La cerimonia è stata accompagnata da un’esibizione musicale che include una parte del Rain Requiem del compositore Jef Neve e dello scrittore David Van Reybrouck, il loro tributo a coloro che hanno perso la vita nelle inondazioni del 2021. In occasione della prima Giornata annuale dell’Ue per le vittime della crisi climatica globale, il prossimo sabato, Timmermans visiterà i siti in Belgio, Paesi Bassi e Germania colpiti dalle inondazioni del 2021 e incontrerà i cittadini e la comunità locale rappresentanti.

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Dopo Cerbero arriva Caronte: il fine settimana sarà ancora più caldo

L’Italia sta vivendo un periodo di caldo africano con l’anticiclone Cerbero. Oltre alle temperature roventi che di giorno raggiungono facilmente i 35-37°C su molte città e ancora di più sulla Sardegna, ci si mettono anche l’afa e le notti tropicali a rendere ancora più insopportabile questa seconda ondata di caldo. Finirà questa canicola? Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it non ha dubbi. “Il caldo – dice – non finirà e anzi, raddoppierà; infatti da domenica 16 l’anticiclone Cerbero lascerà il testimone al più potente e rovente anticiclone Caronte che seguendo le orme del personaggio dantesco, ci traghetterà nel cuore dell’estate. Prima di ciò su alcune regioni la pressione cederà temporaneamente”.

Tra mercoledì e giovedì un vortice ciclonico attivo tra Islanda, Regno Unito e Scandinavia, invierà la coda di una perturbazione fin verso l’Italia. Il fronte instabile si manifesterà sotto forma di forti temporali accompagnati da improvvise grandinate (con chicchi di grosse dimensioni) e violenti colpi di vento. Le zone maggiormente interessate saranno le Alpi, ma non è da escludere che alcune celle temporalesche, particolarmente intense, possano raggiungere anche la Pianura Padana. Con il sopraggiungere dei temporali le temperature, quantomeno al Nord, perderanno qualche grado, pur rimando sempre molto calde. Oggi bollino rosso a Bologna, Firenze, Frosinone, Latina, Perugia, Rieti, Roma e Viterbo.

Continuerà a essere soleggiato con caldo in aumento al Sud, soprattutto in Puglia dove si toccheranno i 40-41°C sul foggiano. Dopo questo veloce break temporalesco, la pressione tornerà ad aumentare al Nord e dopo un sabato di sole e caldo, da domenica ecco arrivare il potente anticiclone Caronte.
Questa nuova pulsazione dell’anticiclone africano sarà più estesa della precedente con temperature ancora più calde, questa volta su gran parte d’Italia. Sarà proprio da domenica che di giorno si potranno toccare i 39-40°C non solo al Sud, ma anche a Roma, Firenze, Bologna, Padova, Pavia, Mantova, Ferrara. Insomma, con l’anticiclone africano Caronte inizierà la terza ondata di calore di questa stagione.

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Parigi trova il suo ‘mare’: dal 2025 sarà possibile nuotare nella Senna

Fa parte dell'”eredità” promessa al termine dei Giochi Olimpici del 2024: il Municipio di Parigi ha presentato i primi siti di balneazione nella Senna per il 2025, frutto degli sforzi dello Stato e delle autorità locali per ripulire il fiume. Domenica mattina, i turisti che passeggiavano lungo le pittoresche banchine tra la riva destra e l’Ile Saint-Louis hanno assistito a uno spettacolo insolito: al posto dei bateau-mouche c’erano canoe, kayak e nuotatori nel fiume. Tra loro anche due deputati di Anne Hidalgo, la sindaca socialista di Parigi, presente per annunciare i primi siti balneari autorizzati sulla Senna nella regione dell’Ile-de-France. “Promessa mantenuta. Ora nuotiamo nella Senna ed è solo l’inizio“, ha dichiarato la prima cittadina della capitale, che aveva fatto di questo impegno, assunto nel 2016, un pilastro della candidatura per l’organizzazione dei Giochi Olimpici, vinta l’anno successivo. In realtà di tratta di una promessa che ha più di trent’anni, visto che a cavallo degli anni ’90 il suo predecessore Jacques Chirac, prima di essere eletto capo di Stato, l’aveva già fatta, promettendo di fare lui stesso un tuffo “davanti ai testimoni”.

Oltre al “Bras Marie”, situato molto vicino all’Hôtel de Ville, le rive di Grenelle (15° arrondissement) e Bercy (12° arrondissement) saranno attrezzate con aree di balneazione sicure, secondo il municipio. “Le zone sorvegliate saranno delimitate da boe e da un pontone per l’accesso, con aree per cambiarsi, fare la doccia e riporre gli effetti personali sulle banchine“, spiega il municipio.
Per garantire la sicurezza dei bagnanti, i vari attori pubblici (autorità portuale di Haropa, Voies navigables de France, polizia e prefetture regionali) e privati (bateaux-mouche, navi da carico) coinvolti stanno ancora lavorando per limitare o addirittura vietare la navigazione fluviale in prossimità dei siti, secondo il Comune. Come Pont Marie, il sito di Grenelle sarà costruito su un braccio della Senna, tagliato dall’Ile aux Cygnes, in un punto in cui il passaggio delle barche è meno intenso. Il terzo sito, in prossimità di un ponte pedonale che attraversa il fiume sotto il Parc de Bercy, potrebbe richiedere “ulteriori protezioni” come barriere.

Il nuoto nella Senna, già praticato sotto l’Ancien Régime, è stato vietato a Parigi esattamente un secolo fa (1923) da un decreto prefettizio, e una pattuglia fluviale è costantemente di guardia per impedire i tuffi. “Per il momento, non si può nuotare nella Senna senza autorizzazione“, ha sottolineato il primo deputato Emmanuel Grégoire. Dovremo aspettare ancora un po’. Cioè subito dopo i Giochi Olimpici, che segneranno il ricongiungimento del nuoto con il fiume: le gare di triathlon e di nuoto in acque libere partiranno dal ponte Alexandre-III, che collega il Grand Palais agli Invalides.

Dal 2016, lo Stato e le autorità locali della regione parigina hanno investito circa 1,4 miliardi di euro per rendere balneabili i fiumi Senna e Marna. Sono in fase di completamento diversi progetti per ridurre la quantità di acque reflue scaricate nel fiume durante le tempeste o per ripulirle, per garantire che l’acqua sia di qualità sufficiente per rispettare le normative europee. Le ultime analisi sulla qualità dell’acqua in termini di normative, che si concentrano su due batteri, l’escherichia coli e gli enterococchi, mostrano livelli “sufficienti” o “eccellenti”, assicura il municipio. Per quanto riguarda i rifiuti, in particolare la plastica, è stato recentemente lanciato un appello per trovare l’innovazione tecnologica più appropriata per raccoglierli dal fiume.

ONDATA DI CALDO

In Europa 61mila morti per il caldo nell’estate del 2022: Italia più colpita

E’ sempre più alto il legame tra ondate di calore e mortalità. Sarebbero infatti oltre 61mila le vittime in Europa attribuibili alle alte temperature nell’estate del 2022: tra queste, il triste primato spetta all’Italia, con 18.010 persone uccise dal caldo. Sullo sfondo del riscaldamento globale, lo scorso anno il continente europeo ha vissuto un’intensa serie di ondate di calore che hanno battuto i record di temperatura, con l’estate più calda mai registrata che ha provocato siccità e incendi boschivi. L’Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea, aveva già segnalato un eccesso di mortalità insolitamente elevato, ma la quota di mortalità attribuibile al caldo non era stata finora quantificata. Ora è certo: gli scienziati dell’Istituto nazionale francese di sanità (Inserm) e dell’Istituto di salute globale di Barcellona (ISGlobal) hanno ottenuto i dati di temperatura e mortalità per il periodo 2015-2022 in 823 regioni di 35 paesi europei, ovvero una popolazione totale di oltre 543 milioni di persone.

Secondo il loro studio, pubblicato su Nature Medicine, tra il 30 maggio e il 4 settembre 2022 ci sarebbero stati 61.672 decessi correlati al caldo in Europa. Durante questo periodo, tra il 18 e il 24 luglio, si è verificata un’ondata di caldo particolarmente intensa, a cui sono stati associati un totale di 11.637 decessi. “È un numero di decessi altissimo”, ha commentato Hicham Achebak, ricercatore dell’Inserm e coautore dello studio. “Conoscevamo gli effetti del caldo sulla mortalità con il precedente del 2003, ma con questa analisi vediamo che c’è ancora molto lavoro da fare per proteggere le popolazioni“. L’eccesso di mortalità nell’estate del 2003, durante la quale l’Europa ha sperimentato una delle più grandi ondate di calore della sua storia, aveva infatti superato la cifra di 70mila morti in Europa. Tuttavia, è difficile fare un confronto, poiché le metodologie variano tra le due stime.

Per quanto riguarda l’estate 2022, scomponendo per Paese, la Francia ha registrato l’incremento di temperatura più elevato rispetto alle medie stagionali, con +2,43ºC sopra i valori medi del periodo 1991-2020, seguita dalla Svizzera (+2,30ºC) , Italia (+2.28ºC), Ungheria (+2.13ºC) e Spagna (+2.11ºC). Ma in termini assoluti, il Paese con il maggior numero di vittime è stato l’Italia, con 18.010 morti, seguita da Spagna (11.324) e Germania (8.173). La Francia arriva al 4° posto, con 4.807 morti. Lo studio specifica che la stragrande maggioranza dei decessi si è concentrata nelle persone di età pari o superiore a 80 anni. Inoltre, la mortalità attribuibile al calore è stata del 63% più alta nelle donne che negli uomini. Questa maggiore vulnerabilità si è osservata soprattutto tra gli ultraottantenni, con un tasso di mortalità superiore del 27% a quello degli uomini. L’Europa è ancora il continente che sta vivendo il maggior riscaldamento globale, fino a 1°C in più rispetto alla media. In questo contesto, le stime effettuate dai gruppi di ricerca suggeriscono che, in assenza di una risposta efficace, il continente dovrà affrontare una media di oltre 68mila morti in più ogni estate entro il 2030 e oltre 94mila entro il 2040. “Queste previsioni si basano sull’attuale livello di vulnerabilità e sulle temperature future“, ha spiegato Hicham Achebak. “Se adottiamo misure molto efficaci, la vulnerabilità può essere ridotta“. “Lo studio dimostra che le strategie di prevenzione del caldo devono essere rivalutate, tenendo conto in particolare del genere e dell’età“, ha reagito Chloe Brimicombe, ricercatrice climatica dell’Università di Graz (Austria), in una nota del Science Media Center del Regno Unito. Emerge dallo studio “un’urgente necessità di proteggere le popolazioni più vulnerabili”, ha sottolineato anche Raquel Nunes, docente all’Università di Warwick (Inghilterra).

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Arriva la settimana di Cerbero: attesi picchi di 45 gradi in Sardegna. Bollino rosso in 8 città

Il fine settimana appena trascorso ci ha dato una assaggio di quello che ci attenderà nei prossimi giorni. Nel corso della settimana appena iniziata, infatti, il caldo sarà il protagonista assoluto: l‘anticiclone africano Cerbero è pronto a infiammare l’Italia con punte massime di temperature ben oltre i 40°C, e non è escluso che qualche record possa essere abbattuto. Questa ondata di calore proveniente dal cuore del deserto africano poi durerà almeno per altri 7 giorni: l’estate, insomma, entra nel vivo.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it spiega che si sta preparando la seconda ondata di calore di questa stagione estiva 2023. “Nella mitologia – dice – Cerbero è il cane-mostro a tre teste cantato da Dante nella sua Divina Commedia e posto a guardia degli Inferi: ebbene, l’anticiclone africano distribuirà l’intensità del caldo in maniera diversa su tre zone d’Italia, rappresentate metaforicamente dalle tre teste: la prima zona è quella del Sud e delle Isole Maggiori; la seconda zona è rappresentata dall’Italia centrale, soprattutto la fascia tirrenica; la terza zona è il Nord”.

Già da oggi è attesa una pulsazione di questa importante figura atmosferica, una bolla rovente in risalita dal Nord Africa, con valori di circa 28-32°C alla quota isobarica di 850 hPa (circa 1550 metri d’altezza); solitamente viene presa la misura a questa quota in quanto le masse d’aria sono libere di muoversi nell’atmosfera conservando le loro caratteristiche senza subire condizionamenti esterni (dal mare, dalle montagne etc.).

Nei prossimi giorni sono previsti picchi massimi di temperatura fino a 35-37°C sulle pianure del Nord, fino a 38°C e al Centro, e addirittura fin sopra i 42°C sulle due isole maggiori. La giornata più rovente potrebbe essere quella di mercoledì 12 luglio quando, in alcune località della Sardegna, potrebbero addirittura toccarsi i 45°C, se non oltre. Il record assoluto di temperatura massima in Italia è attualmente di 48,8°C, registrato nell’agosto 2021 in provincia di Siracusa; insomma, si rischia di battere un valore ritenuto quasi inarrivabile solo fino a pochi anni fa.

Saranno otto domani le città italiane da bollino rosso (livello 3, il massimo) a causa dell’ondata di calore che si è abbattuta sull’Italia. Si tratta di Firenze, Perugia, Roma, Latina, Frosinone, Rieti, Bolzano e Torino. Il giorno successivo le città con il livello più alto di caldo scenderanno a sette: Bologna, Firenze, Perugia, Rieti, Roma, Frosinone e Latina.

Nel corso delle ore notturne poi non andrà certamente meglio, anzi: umidità alle stelle (afa) e valori che non scenderanno al di sotto dei 22/23°C su gran parte del Paese. In meteorologia, infatti, si parla di notti tropicali proprio quando le temperature minime non scendono mai a livelli inferiori ai 20°C.

Da giovedì 13 luglio, l’alta pressione perderà un po’ della sua forza sulle regioni del Nord: l’ingresso di correnti d’aria più instabili in quota pilotate da una depressione centrata sulle isole britanniche potrebbe fungere da innesco per lo scoppio di qualche forte temporale specie sulla Lombardia e poi sul Triveneto. Sul resto d’Italia invece ancora spazio all’anticiclone col suo carico di caldissima stabilità atmosferica.

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Avanza l’anticiclone Cerbero: attesi picchi di temperatura di 45°C

Sarà davvero tosta la seconda ondata di calore di questa prima parte di Estate e sarà l’anticiclone africano Cerbero a farla arrivare sull’Italia. Prima del suo arrivo, però, ci saranno gli ultimi temporali, anche molto forti, sulle regioni settentrionali.

Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it avvisa che nella giornata odierna l’atmosfera sarà ancora instabile sulle regioni settentrionali a causa delle correnti instabili atlantiche pilotate da una semi permanente depressione attiva tra Islanda, Regno Unito e Scandinavia. I temporali, già presenti, continueranno a formarsi non solo in montagna, ma anche in pianura fino a fine giornata. Nel frattempo l’anticiclone africano Cerbero inizierà a invadere la Sardegna con i primi 40°C sulle zone interne meridionali dell’Isola.

Da venerdì Cerbero avanzerà ulteriormente verso il nostro Paese, così l’atmosfera tornerà stabile su tutte le regioni e il sole avrà modo di splendere quasi indisturbato in un cielo con poche nuvole. Per almeno sette giorni sull’Italia il sole sarà prevalente, ma occasionalmente sui confini alpini potranno scoppiare isolati temporali di calore, seppur di breve durata.

Ma le protagoniste dei prossimi giorni saranno le temperature, massime e minime. L’anticiclone africano Cerbero trasporterà masse d’aria caldissima provenienti direttamente dal deserto del Sahara. Il bersaglio principale sarà la Sardegna dove, a partire dal weekend, i valori massimi di temperatura supereranno i 40°C (fino a 45°C) sulle zone interne, specie meridionali. Farà caldissimo anche sul resto d’Italia: al Centro, per esempio, tra domenica e lunedì si raggiungeranno i 37-38°C a Firenze e a Roma, 37°C anche al Nord come a Milano, Padova, Bologna, Pavia, Ferrara e oltre 40°C anche in Sicilia. Caldo importante anche sul resto del Sud.

Se farà caldissimo di giorno, di notte sarà l’afa a far sudare gli italiani; infatti, le correnti africane, attraversando il mar Mediterraneo, si caricheranno di umidità rendendo il clima afoso. Questa è una situazione di disagio fisico da non sottovalutare, soprattutto per le persone fragili, come anziani e bambini. L’anticiclone Cerbero potrebbe non durare così poco: infatti, quanto meno per tutta la prossima settimana continuerà a infiammare l’Italia, perdendo energia soltanto al Nord dove i valori termici, soprattutto da mercoledì 12 luglio, potrebbero calare di qualche grado.

Blitz Ultima generazione a Firenze: salsa di pomodoro sui corpi davanti al Battistero

Nuovo blitz di Ultima generazione al Battistero di Firenze. Questa mattina, intorno alle 11.15, cinque attivisti si sono fermati in piazza del Duomo, versandosi addosso salsa di pomodoro  e protestando per i ritardi nella lotta al cambiamento climatico. L’azione, fanno sapere dal movimento a difesa del clima, aveva come obiettivo esprimere solidarietà per Ester e Guido, i due attivisti che nell’estate 2022 si sono incollati al basamento della statua di Laocoonte presso i Musei Vaticani e il 12 giugno scorso sono stati condannati a 9 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 1.500 euro ciascuno (con sospensione di entrambe le sanzioni), cui si aggiunge il risarcimento di 28.000 euro di danni. “Papa Francesco ha scritto nell’Enciclica Laudato Si’: ‘Desidero esprimere riconoscenza, incoraggiare e ringraziare tutti coloro che stanno lavorando per garantire la protezione della casa che condividiamo. Meritano una gratitudine speciale quanti lottano per risolvere le drammatiche conseguenze del degrado ambientale’. E qual è questa riconoscenza? Qual è questa gratitudine speciale? È una condanna da parte del tribunale del Vaticano”, ha dichiarato Corso, presente in piazza.

I cinque attivisti hanno srotolato uno striscione con la scritta ‘Non Paghiamo Il Fossile’ e hanno letto alcuni brani proprio dell’Enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco, che contiene riferimenti alla crisi climatica e all’urgenza di agire. All’arrivo della polizia municipale uno di loro si è messo a sedere davanti al Battistero rifiutando di alzarsi. Alla fine è stato prelevato dagli agenti. Dai primi accertamenti sembra sia stato imbrattato il selciato davanti al Battistero, ma non l’edificio.  Lo conferma anche l’Opera del Duomo, i cui tecnici hanno fatto i primi rilievi sulla copia della Porta del Paradiso del Battistero davanti alla quale c’è stato il blitz di Ultima generazione. Nessun denuncia, da quanto si apprende, sarà presentata. Il Battistero è sempre rimasto aperto stamani.

Sempre a Firenze, il 17 marzo scorso, due attivisti di Ultima generazione avevano imbrattato la facciata di Palazzo Vecchio, bloccati (insieme alla polizia municipale) dal sindaco Dario Nardella che in quel momento era in piazza Signoria.