Ursula von der Leyen

Von der Leyen annuncia a Davos il ‘NetZero Industry Act’: Piano per l’industria a zero emissioni

Per realizzare la transizione “senza creare nuove nuove dipendenze, abbiamo un piano industriale per il Green Deal, un piano per rendere l’Europa la patria della tecnologia pulita e l’innovazione industriale sulla strada del net-zero che coprirà quattro punti chiave: il contesto normativo, il finanziamento, le competenze e il commercio”. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, sceglie il palco della 53esima edizione del World Economic Forum di Davos per annunciare il Piano industriale green dell’Ue, precisando che per creare un ambiente normativo adeguato per i settori cruciali per raggiungere le zero netto (come eolico, pompe di calore, solare, idrogeno pulito) Bruxelles presenterà un nuovo ‘NetZero Industry Act’ (una Legge per l’industria a zero emissioni) che – a detta di von der Leyen – identificherà obiettivi chiari per la tecnologia pulita europea entro il 2030. L’obiettivo sarà “concentrare gli investimenti su aspetti strategici e progetti lungo tutta la filiera”, in particolare “come semplificare e accelerare le autorizzazioni per nuovi siti di produzione clean tech“.

In parallelo, l’Ue penserà a “come velocizzare l’elaborazione di importanti progetti di comune interesse europeo nel settore delle tecnologie pulite, più facile da finanziare e di più facile accesso per le piccole imprese e per tutti gli Stati membri”. A quanto riferito da von der Leyen, il futuro ‘Net-ZeroIndustry Act’ andrà di pari passo con il ‘Critical Raw Materials Act’, la legge dell’Ue sulle materie prime critiche la Commissione dovrebbe presentare quest’anno. “Per le terre rare che sono vitali per le tecnologie chiave per la produzione – come la produzione di energia eolica, lo stoccaggio dell’idrogeno o le batterie – l’Europa oggi è dipendente per il 98% da un paese: la Cina”, ricorda von der Leyen. Quindi, “dobbiamo migliorare la raffinazione, lavorazione e riciclaggio delle materie prime qui in Europa”.

Per la presidente della Commissione Europea, Davos è anche l’occasione per sottolineare le preoccupazioni di Bruxelles per il piano contro l’inflazione Usa, l’Inflation Reduction Act (Ira), che prevede sussidi verdi per 369 miliardi di dollari varato dall’amministrazione Biden in agosto. Perché “la tecnologia pulita è ora il settore di investimento in più rapida crescita in Europa”, ed è un bene che “altre grandi economie lo stiano intensificando”. Però, c’è un però. Perché da parte Ue restano “alcuni elementi del progetto dell’Ira che hanno sollevato un certo numero di preoccupazioni e per questo abbiamo lavorato con gli Stati Uniti per trovare soluzioni, ad esempio in modo che anche le aziende dell’Ue e le auto elettriche prodotte nell’Ue possano beneficiare” degli incentivi dell’Ira. Il nostro obiettivo – aggiunge von der Leyen – dovrebbe essere quello di “evitare interruzioni nel commercio e negli investimenti transatlantici”. Concorrenza e commercio sono “la chiave per accelerare la tecnologia pulita e la neutralità climatica”.

Il Piemonte punta sull’idrogeno: bando da 30 milioni per diventare hub del Nord-Ovest

Ricerca, produzione, consumo, trasporti e approvvigionamento: sono le parole chiave della strategia con cui il Piemonte intende diventare il punto di riferimento italiano ed europeo sull’idrogeno. In particolare sull’idrogeno verde. Insieme a Puglia, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Basilicata la regione ha vinto il progetto bandiera per l’Hydrogen valley per un totale di 4 miliardi di euro di risorse del Pnrr per l’Italia.

Da una settimana il Piemonte ha aperto il primo bando, con una dotazione di 19,5 milioni per la produzione di idrogeno verde nelle aree dismesse, a cui seguirà quello da 10 milioni di euro del progetto bandiera. “L’aspettativa è alta, le aziende stanno reagendo bene. C’è tanta partecipazione e se davvero si concretizzeranno tutte le richieste i fondi messi a disposizione non saranno nemmeno sufficienti”, ha spiegato l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati. Si tratta di una “grande opportunità per rigenerare aree industriali abbandonate da anni, ma anche produrre idrogeno verde, quindi a zero emissioni, da utilizzare sia nei processi industriali che nel trasporto pubblico e altre finalità”, gli fa eco il presidente della Regione, Alberto Cirio. L’obiettivo è ovviamente quello di trasformare il Piemonte nella Hydrogen valley” italiana.

Il bando chiuderà il 28 febbraio e l’approvazione della graduatoria è prevista entro fine marzo. La misura finanzierà l’installazione di elettrolizzatori su siti industriali dismessi che produrranno idrogeno a partire da energia elettrica prodotta da impianti a fonti rinnovabili di nuova costruzione installati sul sito o connessi, tramite la rete, al sistema di produzione di idrogeno. I progetti dovranno già prevedere l’utilizzo dell’idrogeno per uso industriale, nel campo dei trasporti e l’immissione nella rete gas, per almeno una quota parte, entro un raggio di 50 chilometri dal sito di produzione. Nei mesi scorsi, la Regione aveva avviato un censimento per valutare la disponibilità sul territorio di siti dismessi per la localizzazione, tra gli altri, di impianti di produzione di idrogeno rinnovabile, ricevendo ben 28 manifestazioni di interesse: 12 a Torino, 8 a Novara, 4 a Cuneo, 3 nel Vco, e 1 a Vercelli. Un vincolo è che nella realizzazione dei progetti vengano coinvolte tutte imprese del territorio nel processo di fornitura.

Tra i principali progetti c’è quello che sta portando avanti l’Amma che mira a realizzare una fabbrica di idrogeno verde in un’area dismessa tra Druento e Settimo Torinese.