Busitalia lancia bus a guida autonoma: “Avanti intermodalità, non più treno contro gomma”

D’ora in poi parlare al conducente non sarà più un problema. Non perché sia in programma un cambio delle regole all’interno dei bus, piuttosto perché tra qualche anno potremmo assistere a un totale cambio di paradigma dei trasporti. A presentare uno dei sistemi più innovativi, tecnologicamente avanzati e interessanti della biennale InnoTrans di Berlino è il Gruppo Fs, con Busitalia che lancia in collaborazione con la sua partecipata olandese QBuzz il bus a guida autonoma.

Trenitalia sta lavorando sempre di più con Busitalia per creare quella famosa intermodalità che vogliamo tra treno e gomma, cioè non più la gomma contro il treno o il treno contro la gomma”, spiega l’amministratore della società, Luigi Corradi. Aggiungendo che “in futuro, siccome il treno non può arrivare dappertutto per quanto siamo molto capillari con i regionali, l’idea è quella di diventare sempre più integrati tra treni e autobus”.

Non accadrà a stretto giro di posta con il bus a guida autonoma, ancora in fase sperimentale in Olanda, in attesa di una regolamentazione normativa (la prossima settimana è in agenda un incontro con l’ente provinciale di Groningen) che permetta di effettuare test anche su percorsi stradali dedicati. Nel frattempo si andrà avanti con le prove nel deposito di Qbuzz in Olanda. “Lo sforzo che stiamo facendo, come gruppo Ferrovie, è quello di creare un sistema nostro che possa essere adattato a ogni tipi di autobus”, dice l’amministratore delegato e direttore generale di Busitalia, Stefano Bonora. “La tecnologia che vogliamo applicare è molto avanzata dal punto di vista tecnologico, ma semplice nelle apparecchiature da utilizzare – prosegue –. Nella nostra idea dovrà essere adattabile ad ogni tipologia di autobus”.

Questi bus, sviluppati per rispondere a diverse sfide chiave del settore dei trasporti, tra cui l’aumento della domanda di mobilità e la necessità di ridurre i costi operativi, sono dotati di autopilota retrofit a basso costo e di tecnologie all’avanguardia, come i sensori ad alta affidabilità e un sistema di controllo drive-by-wire. L’obiettivo di Busitalia e Qbuzz è sviluppare soluzioni che permettano di integrare il trasporto autonomo nei servizi di trasporto pubblico entro il 2040, migliorando l’efficienza e riducendo l’impatto ambientale.

Inoltre, il nuovo sistema avrà un impatto economico estremamente accettabile, essendo un software applicabile a ogni tipo di autobus, elettrico come quelli alimentati a carburante. I costi, infatti, non sono elevati. “Un autobus elettrico costa circa 500mila euro – conclude Bonora -, mentre questo apparecchio inciderà intorno ai 15mila euro quindi diciamo che sarà anche semplice da diffondere”.

Fs, nuovo cda: Donnarumma ad, Tanzilli presidente. Ok bilancio 2023: utile 201 mln

Ferrovie dello Stato Italiane ha un nuovo Consiglio di amministrazione. La delibera è arrivata durante l’assemblea degli azionisti, che ha scelto Stefano Donnarumma come nuovo amministratore delegato e Tommaso Tanzilli alla Presidenza del Gruppo. Del nuovo Cda per il triennio 2024-2026 fanno parte anche Caterina Belletti, Franco Fenoglio, Loredana Ricciotti, Tiziana De Luca, Pietro Bracco.

Donnarumma, classe 1967, laurea in ingegneria meccanica, ha ricoperto il ruolo di ad e direttore generale di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale dell’energia elettrica, per un mandato, dal 2020 al 2023. La sua carriera inizia nel settore della produzione di componentistica di autoveicoli e ferroviaria: collabora con diverse multinazionali straniere (Alstom, Friction, Bombardier, Rutgers Automotive). Una volta ottenuta la Certificazione di Qing come esperto di gestione tecnica di stabilimento industriale, nel 2003 è dirigente di alcuni stabilimenti di produzione di veicoli ferroviari. Nel 2007 ottiene la nomina a presidente esecutivo del ramo Distribuzione del Gruppo Acea, è stato consigliere di Ato2, la controllata che gestisce il servizio idrico di Roma e Provincia, e nel 2012 è ad Aeroporti di Roma in qualità di direttore Airport Management. Nel 2017 assume l’incarico di amministratore delegato di Acea. Dopo l’uscita da Terna, è stato external advisor di Bain & Company, senior advisor di Equita e direttore scientifico della Business School del Sole 24 Ore. Ora la nuova esperienza in Fs.
Dove come presidente troverà Tommaso Tanzilli, presidente dell’ente bilaterale Turismo del Lazio e direttore generale di Federalberghi Lazio. Conosce già il Gruppo Ferrovie dello Stato, avendo fatto parte del Consiglio di amministrazione dal mese di giugno dello scorso anno. Laureato in Giurisprudenza, Tanzilli lavora nel settore turistico da oltre 30 anni e dal 2004 ha la cattedra di docente del master in Economia e Managment del Turismo presso l’università ‘La Sapienza’ di Roma.

L’assemblea degli azionisti di Fs ha approvato altri importanti punti all’ordine del giorno. Perché c’è il disco verde al Bilancio di esercizio 2023, durante il quale ha realizzato un utile di 201 milioni di euro, a valle dell’approvazione da parte del Cda dello scorso 10 aprile. L’utile netto di esercizio sarà portato a nuovo, ha scelto l’assemblea. Nella riunione di oggi, inoltre, è stato approvata anche la Relazione finanziaria annuale consolidata relativa al 2023, dalla quale emerge che il Gruppo presenta ricavi per 14.804 milioni di euro, un Ebitda, ovvero il margine operativo lordo, di 2.228 milioni di euro e un utile netto di 100 milioni di euro.

Buon lavoro al Consiglio di amministrazione di Fs, fresco di nomina, con un ringraziamento sincero per chi lascia il testimone“, commenta il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini. Aggiungendo: “Sono sicuro che anche la nuova squadra saprà affrontare con successo sfide ambiziose: i prossimi anni saranno decisivi per la crescita e la modernizzazione del Paese“. Anche il viceministro al Mit, Edoardo Rixi, fa gli auguri di buon lavoro a Donnarumma, Tanzilli e a tutti i consiglieri del Cda. “Una squadra che saprà affrontare le sfide verso nuovi traguardi di eccellenza, innovazione e sostenibilità. Un impegno necessario per continuare a migliorare la qualità dei servizi offerti a milioni di viaggiatori che ogni giorno scelgono le nostre ferrovie“, dichiara in una nota.

Il gruppo Fs rappresenta un’eccellenza che è necessario valorizzare affinché possa offrire servizi sempre più efficienti e all’avanguardia a favore dei cittadini – afferma il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Tullio Ferrante.Sono certo che la nuova dirigenza saprà lavorare in questa direzione rafforzando una delle più grandi realtà industriali al servizio del Paese, protagonista del sistema della mobilità italiana ed europea“.

Sempre sul fronte nomine, va registrato infine il nuovo rinvio sul nuovo Cda di Cassa depositi e prestiti. L’Assemblea degli azionisti, infatti, ha deciso di rimandare la decisione alla riunione del prossimo 2 luglio.

FS

Crescita a doppia cifra per fatturato, investimenti e utile lordo di Fs

Nei primi tre mesi di quest’anno Fs vede salire fatturato, investimenti e utile lordo con aumenti a doppia cifra. Secondo Luigi Ferraris, amministratore delegato del gruppo, la società ha anche “segnato una decisiva accelerazione degli investimenti tecnici, un incremento di circa il 50% rispetto al dato registrato nello stesso periodo del 2023. L’incremento dei ricavi è stato trainato dalle solide performance operative e dalla ripresa dei volumi dei passeggeri trasportati in tutti i segmenti di business del Polo Passeggeri con una crescita a doppia cifra nell’Alta Velocità. Ha altresì contribuito ai risultati il programma di rigenerazione urbana del Polo Urbano che nei primi tre mesi del 2024 ha perfezionato la vendita degli scali ferroviari dismessi di Milano Farini e San Cristoforo”.

Andando per voce, i ricavi salgono a oltre 4 miliardi di euro (+25%). Nel dettaglio, quelli operativi registrano un incremento pari a 820 milioni di euro, principalmente dovuto alla crescita dei servizi di trasporto (+177 milioni di euro), dei servizi di Infrastruttura (+160 milioni di euro), di altri ricavi da servizi (+515 milioni di euro). Il fatturato da servizi di trasporto, pari a 2,1 miliardi di euro, registra una crescita di 177 milioni di euro rispetto al primo trimestre del 2023, sia in ambito nazionale che internazionale, diretta conseguenza della gestione operativa e della ripresa dei volumi di domanda dei viaggiatori km.

I ricavi da servizi di infrastruttura, pari a 1 miliardo di euro, registrano un aumento di circa il 19% rispetto al periodo precedente (+160 milioni di euro) per effetto della crescita dei ricavi in ambito stradale principalmente riconducibile ai servizi di gestione di Anas. Gli altri ricavi da servizi, pari a 616 milioni di euro, aumentano di 515 milioni di euro. La variazione è dovuta principalmente alla vendita dello scalo Milano Farini effettuata da Fs Sistemi Urbani nell’ambito dell’Accordo di Programma sottoscritto con il Comune di Milano.

In virtù di questi numeri l’Ebitda (cioè l’utile lordo) sale di 63 milioni di euro, pari a +19% rispetto al primo trimestre 2023 per effetto appunto della crescita dei ricavi in tutte le componenti dei business. La posizione finanziaria netta invece, pari a 11,7 miliardi di euro, registra un incremento di 480 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, per il maggior ricorso alla provvista a breve termine finalizzata a supportare il ciclo degli investimenti.

A proposito, dunque, di investimenti, nel primo trimestre il gruppo ha sviluppato e gestito un livello complessivo di investimenti tecnici pari a 3,2 miliardi di euro (il 98% in Italia), con una crescita del 49% rispetto al primo trimestre 2023, di cui 2,8 miliardi di euro relativi ad infrastrutture ferroviarie e stradali, tra le quali, in particolare, la linea AV Torino-Milano-Napoli, la Napoli-Bari, la linea AV/AC Verona-Padova tratta Verona-Vicenza, la Milano-Verona tratta Brescia-Verona e la tratta Terzo Valico dei Giovi.

Fs fissa obiettivi ‘sfidanti’ per promuovere una transizione giusta

Sviluppare un modello sostenibile è un’esigenza dettata dalle sfide globali, ma anche dal cambio di paradigma economico. In questo contesto il settore dei trasporti ricopre un ruolo cruciale, ragion per cui i grandi player hanno già indirizzato su questi ‘binari’ i propri piani industriali. E’ il caso del Gruppo Ferrovie dello Stato italiane, che ha puntato obiettivi “sfidanti“, come li definisce il responsabile Sostenibilità, Lorenzo Radice: “Al 2040 arrivare ad essere net zero, con obiettivi intermedi di ridurre del 50% le emissioni di Scope 1 e Scope 2 al 2030 e del 30% di Scope 3“.

Tutto questo si ritrova nel report Just Transition e Trasporti, un’iniziativa che affronta la sfida mirando a garantire inclusività, equità e sostenibilità nel lungo periodo. Fs è promotore di una crescita sostenibile del Paese, capitalizzando appieno le potenzialità offerte dal servizio ferroviario nell’ottica della sostenibilità ambientale e sociale, con un approccio olistico e partecipativo: proponendosi di guidare il settore verso un futuro più sostenibile, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche guardando alla dimensione di equità sociale ed economica collettiva. “Un grande gruppo industriale ha il dovere di ascoltare, capire cosa si muove attorno a sé e se dalla società arrivano spunti su metriche che non comprendiamo“, spiega il responsabile Affari istituzionali del Gruppo Fs, Fabrizio Dell’Orefice, durante la presentazione del documento. “Siamo in una fase di grande trasformazione del Paese – prosegue -. Per anni abbiamo sentito questa magica sigla, Pnrr, qualcosa che sembrava dovesse venire, mentre siamo già alle inaugurazioni. Lo scorso anno noi abbiamo toccato, nella voce investimenti, quota 16 miliardi, una cifra mai vista nella nostra storia, circa 1 punto di Pil. Questo significa cantieri, lavoro, appalti, realizzazioni, opere pubbliche e ricucitura del territorio“.

Una cifra record di cui, però, Ferrovie non vuole solo considerare per la realizzazione delle, ma “capire anche quello che significa per il tessuto sociale dove andiamo ad operare“, sottolinea Elisa Rinelli, del dipartimento Affari Istituzionali del Gruppo. Per affrontare la complessa sfida della transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, il Gruppo Fs ha avviato il progetto La Just Transition nel Settore Trasporti, in collaborazione con la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

Questo progetto si concentra su tre aree prioritarie: la mitigazione del cambiamento climatico, la tutela ambientale e sociale e l’impatto positivo sulle comunità. I risultati di questo confronto e approfondimento si traducono in una serie di iniziative concrete e nel coinvolgimento attivo delle parti interessate. Dopo una fase preliminare di coinvolgimento degli stakeholder avvenuta tra dicembre 2023 e gennaio 2024, il progetto si propone di redigere un rapporto introduttivo che esamina gli aspetti più significativi e problematici della transizione climatica nel mondo dei trasporti. Tra le varie misure possibili, emerse da un confronto con gli stakeholder coinvolti, grande attenzione è stata posta al potenziamento del trasporto su rotaia attraverso la programmazione a medio-lungo termine, resa possibile grazie ai fondi del Pnrr. Le azioni necessarie a tal fine comprendono un’espansione e un miglioramento generale delle infrastrutture ferroviarie, il completamento dei corridoi europei Ten-T, l’incremento delle linee ad Alta Velocità, delle reti regionali e interregionali, nonché dei nodi ferroviari nelle città metropolitane. Inoltre, un generale apprezzamento si è avuto nelle attività di valorizzazione delle stazioni come centri intermodali e poli di sviluppo sostenibile, tenendo conto del loro ruolo centrale nell’ambito urbano e territoriale. Fs, inoltre, si impegna a coinvolgere attivamente le comunità locali nei processi decisionali, promuovendo una maggiore consapevolezza dei benefici derivanti dalla trasformazione infrastrutturale. Emerge così, tra i molteplici aspetti considerati, l’importanza fondamentale delle stazioni ferroviarie, non solo come nodi di transito, ma anche come veri e propri centri vitali per lo sviluppo sociale ed economico. Dal lavoro sulla Just Transition, realizzato con la Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, emerge anche l’esigenza di creare un Osservatorio sulla povertà dei trasporti, che “proponga delle soluzioni – dice il direttore della Fss, Raimondo Orsini -, raccogliendole anche dalle buone pratiche sviluppate in tutti gli altri Paesi. Questa è l’urgenza. E abbiamo deciso di fare questo passo con il gruppo Fs, che su questo non solo ha una storia, una tradizione, ma ha anche un futuro“.

I piani di Fs: 200 miliardi di investimenti per l’Italia, ma l’obiettivo è la leadership in Europa

L’obiettivo prefissato dall’ad, Luigi Ferraris, nel piano industriale di Fs prevede per lo sviluppo extra-italiano un incremento di ricavi da 1,8 miliardi di euro del 2019 a circa 5 miliardi nel 2031, grazie alla crescente liberalizzazione e alla spinta verso un trasporto collettivo e condiviso, attraverso tutte le divisioni: dalla rotaia alle quattro ruote, passando per la logistica. Un obiettivo ribadito dall’amministratore delegato dopo che il Financial Times ha dedicato un focus alle ambizioni del gruppo tricolore. In primo piano, secondo Ferraris, resta comunque l’Italia: “Il nostro piano industriale, che traguarda al 2032 – dice – ha tra i suoi principali obiettivi la messa a terra di 200 miliardi di investimenti, 180 dei quali per potenziare e ammodernare le infrastrutture ferroviarie e stradali del paese”.

Solo il Pnrr affida alle società di Ferrovie dello Stato circa 25 miliardi di euro e individua in Rete Ferroviaria Italiana, capofila del Polo Infrastrutture, la sua principale stazione appaltante. Ma al di là del Piano di ripresa e resilienza, nel Paese sono già tante le opere che vedono Fs impegnata per l’ammodernamento e il potenziamento della rete, per colmare il gap infrastrutturale tra il nord e il sud dell’Italia e per aumentare la capacità di trasporto della rete ferroviaria di almeno il 20%. Il tutto per collegare meglio Italia ed Europa.

Nel Vecchio continente, Trenitalia ha acquistato nel 2017 c2c (City to Coast), il quarto operatore ferroviario in Gran Bretagna, per la gestione dei collegamenti tra la città di Londra e Shoeburyness, sulla costa orientale nella regione del South Essex. Inoltre, in partnership con First Group, ha acquisito i collegamenti sulla West Coast (fino al 2031) inclusi i servizi da Londra a Birmingham, Manchester, Liverpool, Preston, Chester, Edimburgo e Glasgow: con il marchio Avanti West Coast vengono prodotti duecentocinquanta collegamenti giornalieri che, con 76 treni, trasportano ogni anno 39 milioni di passeggeri. I due soci stanno anche lavorando ai fini dello sviluppo e della messa in esercizio della nuova linea High Speed 2 (Londra-Birmingham di 160 km), di cui dovranno gestire i sevizi dal momento dell’avvio atteso per il 2029 (collegando circa 30 milioni di persone).

In Germania la controllata Netinera Deutschland è il secondo operatore del trasporto pubblico locale del Paese e un mese fa Ferraris, intervistato dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ), ha anche annunciato l’accelerazione del progetto di portare il Frecciarossa in Germania, in cooperazione con Deutsche Bahn, riducendo a poco più di quattro ore il tempo di viaggio fra Milano e Monaco di Baviera.

In Grecia la Helleninc Train (100% Trenitalia) è la principale impresa ferroviaria del Paese e Trenitalia France è primo operatore ferroviario alternativo Oltralpe per il trasporto passeggeri, garantendo collegamenti con l’Italia (il Parigi-Milano), con l’obiettivo di affermarsi nel business dell’Alta Velocità. Alta velocità dove Trenitalia, come parte del consorzio Ilsa, è tra i primi operatori privati abilitato a entrare sul mercato spagnolo: ogni giorno col brand Iryo la penisola iberica è attraversata dalle corse del Frecciarossa 1000 tra Madrid-Barcellona, Madrid-Valencia/Alicante e Madrid-Malaga/Siviglia.

Poche settimane fa, parlando al seminario sull’Intelligence economica nell’era digitale, organizzato dalla Luiss, l’ad Ferraris, ha accelerato sulla internazionalizzazione: “Per i Paesi dell’Europa centrale andremo verso un mercato unico dell’alta velocità – ha detto – con infrastrutture avanzate che permetteranno di connettere Berlino con Parigi in 4-5 ore. Da qui l’importanza di conoscere sempre meglio quei mercati e gli scenari in continua evoluzione. Prima di entrare nel mercato francese abbiamo fatto un’attenta analisi dei dati, anche se non tutte le informazioni erano disponibili. Sul nostro Frecciarossa Milano–Parigi avevamo previsto – ha precisato Ferraris – una domanda che pensavamo di poter soddisfare riempiendo i nostri treni al 60-70%, invece siamo attualmente oltre l’80%”.

Tra le nuove rotte, come sottolineato nel focus del Financial Times, ci potrebbe essere anche la Bruxelles-Amsterdam. L’obiettivo rimane sempre il solito: rendere il treno un’opzione maggiormente attrattiva per i passeggeri anche per il collegamento delle grandi capitali europee, sviluppando così una mobilità sempre più sostenibile. Una missione green che riguarda anche il trasporto delle merci. Lo sviluppo della logistica intermodale e lo switch modale dalla strada alla ferrovia rimane, infatti, uno dei traguardi principali di Ferrovie dello Stato in ambito nazionale, ma anche europeo “come testimonia la recente acquisizione in Germania di Exploris, una holding di trasporto ferroviario merci, da parte della nostra Tx Logistics – ha ricordato Ferraris – che ci fa diventare secondo operatore di trasporto merci nel paese tedesco”.

Non solo treni però. Un mese fa Qbuzz, la società olandese del Polo Passeggeri di Ferrovie dello Stato, si è aggiudicata una nuova concessione di 15 anni per i servizi di trasporto pubblico locale su gomma del valore di 1,8 miliardi. I servizi riguarderanno l’area di Zuid-Holland-Noord nella regione del Randstad che conta otto milioni di abitanti ed è compresa tra le città di Amsterdam, Rotterdam e L’Aia. Qbuzz trasporterà 195 milioni di passeggeri-km all’anno, attraverso 52 linee automobilistiche passando per 1041 fermate. E a circolare sarà una una flotta di 275 autobus elettrici.

Fs verso autoproduzione di energia: bando da 130 milioni per 20 impianti fotovoltaici

Prosegue la corsa di Fs verso la transizione energetica, così come previsto dal Piano industriale 2022-2031. Il gruppo ha lanciato un bando di gara europeo per realizzare 20 nuovi impianti fotovoltaici, dal Piemonte alla Sicilia, passando per Toscana, Lazio, Campania e Puglia. Un altro bando sarà lanciato il prossimo autunno, per altri 40 impianti. Entra così nel vivo il programma per la produzione di energia elettrica da fonti green del gruppo Fs Italiane. Il bando, tramite la controllata Ferservizi, ha un valore totale di 130 milioni di euro per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei primi venti “impianti di produzione di energia elettrica tramite pannelli fotovoltaici – come si legge nel bando – da eseguirsi presso le aree di proprietà del Gruppo Fs Italiane limitrofe alle sottostazioni elettriche ferroviarie”.

OBIETTIVO AUTOPRODUZIONE. L’obiettivo è quello dell’autoproduzione perché, come ha ricordato l’ad Luigi Ferraris nel corso di un evento organizzato a Milano da Nicola Porro, “noi come Ferrovie dello Stato movimentiamo il Paese e siamo grandi consumatori di energia, i primi in Italia, con il 2% del consumo nazionale. Abbiamo quindi una grande responsabilità con il fine di contribuire al risparmio energetico”. Il progetto del fotovoltaico, quindi, “ci consentirà di diventare uno dei maggiori produttori di energia rinnovabile”.

INVESTIMENTI DA 1,6 MILIARDI DI EURO. Già dal 2024 il gruppo inizierà a generare energia, grazie ad investimenti che “oltre a produrre un vantaggio aziendale importante, rappresenteranno un beneficio significativo per tutta la collettività”. E nel 2027, secondo il piano, Fs coprirà il 40% del proprio fabbisogno energetico, producendo fino a 2,6 TWh, con un investimento di oltre 1,6 miliardi di euro. Il primo lotto del bando, dal valore di 20 milioni, prevede la realizzazione di impianti fotovoltaici in tre regioni del nord Italia: Ostiglia e Padova in Veneto, Strassoldo e Pontebba nel Friuli-Venezia Giulia e Chivasso in Piemonte. Il secondo raggruppamento comprende la realizzazione di impianti in quattro regioni del centro-sud, per un valore di 40 milioni: Arezzo e Grosseto (Toscana), Santa Severa (Lazio), Avezzano (Abruzzo), Benevento e Contursi (Campania). Il terzo lotto, sempre da 40 milioni, comprende quattro località della Puglia: Foggia, Brindisi, Nasisi e Lecce. Infine, l’ultimo gruppo di impianti (30 milioni di euro) copre le aree di Cassano allo Ionio, Contesse, Mileto, Saline Joniche (Calabria) e Agira (Sicilia).

Gli impianti saranno tutti connessi ai sottosistemi delle gallerie Anas e alle sottostazioni elettriche di Rfi, quindi la loro produzione immessa direttamente nella rete permetterà di utilizzarla per la trazione dei treni. Fs punta a raggiungere nell’arco del Piano Industriale 2022-2031 una produzione di energia dal fotovoltaico pari a circa il 10% di quella attualmente prodotta in tutta Italia dagli impianti a energia solare offrendo così un contributo concreto alla transizione green del Paese.

Iulia Barton, prima collezione ‘Adaptive’ a Mfw: avanguardia sociale e ambientale

La Milano Fashion Week è in arrivo dal 20 settembre e promette attenzione particolare alla sostenibilità.

Iulia Barton (fondata nel 2016 da Giulia Bartoccioni) regala alla settimana della moda italiana quella che definisce la “prima Collezione Adaptive al mondo“: vestibilità universale dei capi, che “permette a chiunque di essere sé stesso“, in ogni momento dell’anno. Per la presentazione l’appuntamento è al 23 settembre, grazie al supporto di Ferrovie dello Stato Italiane come Official Sponsor.

Il fil rouge è l’inclusività: la collaborazione per il lancio è stata promossa con un video nel quale ‘l’influencer di positività’ Laura Miola racconta l’universo di Fs in un viaggio in Frecciarossa da Roma a Milano, proprio in occasione della Fashion Week. L’idea di base è valorizzare l’unicità di ogni persona e la capacità di muoversi nei propri abiti, grazie a un mezzo di trasporto sostenibile e inclusivo.

Una collezione lanciata in 20 pezzi, che spiega la Ceo Bartoccioni, “rappresenta un momento storico, in cui raccogliamo i frutti degli anni di impegno nella moda inclusiva del brand Iulia Barton“. L’obiettivo, osserva, è “guardare al presente e al futuro con una prospettiva diversa, che promuova al tempo stesso i concetti di avanguardia sociale ed esclusività, adaptive e no gender“.

Tutti i prodotti adottano materiali innovativi, tessuti eco-sostenibili e animal free, “in linea con la filosofia della sostenibilità che è alla base della nostra identità”, garantisce la Ceo e direttrice creativa.

Un modello di fare impresa che, per il Gruppo FS, “coniuga sostenibilità sociale, ambientale e inclusività, linee che costituiscono il solco già tracciato dal Gruppo FS per le proprie strategie di Corporate Social Responsibility, e in generale per il nostro piano di Diversity,Equity&Inclusion“, assicura la Responsabile People Care,  Paola Longobardo.

Comprendere, riconoscere e valorizzare le caratteristiche uniche (genere, età, abilità, orientamento sessuale e affettivo, identità di genere, nazionalità, etc.) di ognuno, facilitare la loro espressione nel contesto lavorativo e favorire la creazione di una rete di supporto che sostenga la persona dentro e fuori l’azienda, sono gli obiettivi che perseguiamo in tutte le nostre azioni e che hanno contribuito all’inserimento del Gruppo FS nella classifica dei 20 brand nazionali più inclusivi del Diversity Brand Award”, rivela.

Fs, collocati 200mln green bond per acquisto Frecciarossa 1000

Le risorse serviranno ad acquistare nuovi Frecciarossa 1000 per l’Italia e la Spagna in vista dell’entrata del Gruppo Fs, guidato da Luigi Ferraris, nel mercato dell’Alta Velocità iberica a fine anno. Il green bond da 200 milioni di euro, collocato oggi in private placement da FS Italiane e interamente sottoscritto dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI), è a tasso variabile ed ha una durata pari a 17 anni. La sottoscrizione – si legge su Fsnews – rappresenta la seconda tranche dell’ammontare di 550 milioni di Euro, approvato dalla BEI nel 2021 e destinato ai nuovi acquisti di Trenitalia per convogli ad alta velocità, a valere del proprio Green Bond Purchase Programme e segue l’emissione di euro 350 milioni, sottoscritta nel mese di dicembre scorso, primo corporate green bond mai acquistato dalla Banca.

I Frecciarossa 1000, tecnicamente ETR 1000, rappresentano l’avanguardia dell’industria ferroviaria in fatto di treni ad Alta Velocità e la loro sostenibilità si misura in una maggiore efficienza energetica, e quindi in un risparmio di consumi, e in un’altissima percentuale di riciclabilità dei materiali usati per tutti i suoi componenti.