India, Ue vuole relazioni più forti. Kallas: “Commercio, transizione e sicurezza al centro”

Prosperità e sostenibilità; tecnologia e innovazione; sicurezza e difesa; connettività e questioni globali; fattori abilitanti. Cinque aree di interesse comune nei rapporti tra Unione europea e India che Bruxelles intende approfondire lanciando, oggi, la proposta di una Nuova Agenda Strategica delle sue relazioni bilaterali con Nuova Delhi.

L’Ue e l’India insieme rappresentano il 25% della popolazione e del Pil mondiali. L’India è anche la più grande democrazia del mondo e la sua economia in più rapida crescita. Un rafforzamento delle relazioni tra Unione europea e India è fondamentale per rafforzare la sicurezza economica e diversificare le catene di approvvigionamento“, ha sottolineato in conferenza stampa l’Alta rappresentante per la Politica estera dell’UE, Kaja Kallas. E soddisfazione è stata espressa dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che ha sottolineato che “è giunto il momento di concentrarsi su partner affidabili e di raddoppiare i partenariati radicati in interessi condivisi e guidati da valori comuni“. Con la proposta odierna, l’Ue intende portare le relazioni “a un livello superiore”. Inoltre, “ci impegniamo a finalizzare il nostro accordo di libero scambio entro la fine dell’anno”, ha ribadito.

L’iniziativa di rafforzamento delle relazioni Ue-India era già stata annunciata da von der Leyen nelle sue linee guida per il mandato 2024-2029 e la comunicazione congiunta Commissione-Alta rappresentante di oggi “delinea le possibilità per una più stretta cooperazione in materia di commercio, tecnologia, sicurezza, difesa e clima, un accordo di libero scambio, un accordo sulla protezione degli investimenti e un accordo globale sul trasporto aereo possono essere i pilastri di questa partnership. Sicurezza e difesa sono un altro pilastro di questa partnership”, ha descritto Kallas. “Stiamo lavorando per un partenariato Ue-India in materia di sicurezza e difesa. Rafforzaremo la cooperazione, inclusa la sicurezza marittima, l’antiterrorismo e la difesa informatica. Stiamo anche negoziando un accordo per lo scambio di informazioni classificate e per approfondire i legami tra l’industria della difesa“, ha aggiunto. Per quanto riguarda i capitoli ‘prosperità e sostenibilità’ e ‘tecnologia e innovazione’, la comunicazione congiunta individua “un significativo potenziale inutilizzato” nel commercio e negli investimenti, delineando strategie per rafforzare i legami commerciali, in particolare finalizzando i negoziati in corso su un accordo di libero scambio (ALS).

Il documento propone anche di rafforzare le catene di approvvigionamento, promuovendo le tecnologie emergenti critiche e l’impegno sulle questioni digitali, con specifica attenzione al rafforzamento della sicurezza economica all’interno del Consiglio per il commercio e la tecnologia (Ttc). Un forte accento viene dato dalla strategia anche all’approfondimento della cooperazione tecnologica, incluso un potenziale partenariato Ue-India per le startup – tanto che Bruxelles invita l’India ad associarsi al programma Horizon Europe – e vengono suggerite iniziative per la decarbonizzazione e la transizione pulita, come l’intensificazione della cooperazione sulle energie rinnovabili, lo sviluppo di capacità nell’idrogeno verde e l’espansione della finanza verde. Capitolo sicurezza e difesa. Qui la comunicazione congiunta porta avanti il ​​proposto partenariato Ue-India per la sicurezza e la difesa, puntando a migliorare le iniziative congiunte anche in materia di gestione delle crisi, sicurezza marittima, difesa informatica e antiterrorismo, e a promuovere la cooperazione industriale nel settore della difesa, concentrandosi sul potenziamento delle capacità produttive e tecnologiche, sulla sicurezza delle catene di approvvigionamento e sulla promozione dell’innovazione. Mentre altri ambiti di attenzione sono una più stretta cooperazione nell’Indo-Pacifico, la gestione delle minacce ibride, la sicurezza spaziale e l’intensificazione dell’impegno nella guerra della Russia contro l’Ucraina, le flotte ombra e le sanzioni.

Rispetto alla connettività, Bruxelles mira a rafforzare la cooperazione con l’India nei forum multilaterali e a incoraggiare il Paese asiatico a promuovere il diritto internazionale, i valori multilaterali e la governance globale. Mentre sui facilitatori, la comunicazione Ue dà priorità alla massimizzazione dell’interazione e al rafforzamento del coordinamento Ue-India a tutti i livelli. In questo senso, propone di sviluppare un quadro completo di cooperazione per la mobilità che comprenda studio, lavoro e ricerca. Così come di sviluppare “un più profondo coinvolgimento della società civile, dei giovani e dei think tank” e di creare “un Forum imprenditoriale Ue-India” per il coinvolgimento del mondo imprenditoriale. Ma oltre ai punti di forza e di condivisione, ci sono elementi di differenza tra le due parti. Che saranno affrontate nel dialogo che l’Ue, dopo la proposta odierna, è pronta a far partire con l’India per sviluppare un’agenda strategica globale condivisa. “Il collegio ha espresso esitazioni su quali siano le aree su cui siamo in disaccordo“, ha ammesso Kallas. Ad esempio, i suoi legami con Mosca. “La partecipazione dell’India alle esercitazioni militari russe e l’acquisto di petrolio russo ostacolano legami più stretti, perché in definitiva la nostra partnership non riguarda solo il commercio, ma anche la difesa di un ordine internazionale basato su regole”, ha scandito.

Un altro elemento di preoccupazione riguarda l’apertura di Bruxelles a concludere un accordo sulle indicazioni geografiche, andando a toccare la questione del riconoscimento del riso basmati come Igp indiana come Indicazione geografica protetta (Igp)indiana quando tale attribuzione è un altro terreno di scontro e di contesa tra India e Pakistan. Il commissario al Commercio, Maros Sefcovic, ha chiarito che il tema rappresenta “uno dei problemi nell’elenco” del confronto con New Delhi. “E’ stato discusso e sarà discusso” e “sono stato molto contento che il mio caro collega, il commissario per l’agricoltura Hansen, fosse con me” nel viaggio in India, la scorsa settimana per poter “avere uno scambio molto franco e aperto su tutte le categorie di prodotti agricoli”, ha ricordato. “Ma preferirei informare sui risultati una volta chiuso questo capitolo e non è ancora successo. C’è ancora del lavoro da fare”, ha affermato. Tutte questioni scivolose che saranno affrontate nelle trattative con Nuova Delhi. “I nostri negoziati affronteranno queste sfide con l’obiettivo di adottare una tabella di marcia congiunta al vertice Ue-India all’inizio del 2026”, ha concluso Kallas

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Ucraina, addestratori Ue sul campo dopo cessate fuoco. VdL: “Dobbiamo essere pronti”

L’Unione europea è pronta ad addestrare l’esercito ucraino a Kiev, dopo un cessate il fuoco o un accordo di pace che ponga fine ai combattimenti con le forze russe. Dopo il consiglio informale con i ministri degli Esteri e della Difesa di Copenaghen, Kaja Kallas non ci gira intorno: “Finora abbiamo addestrato più di 80.000 soldati e dobbiamo essere pronti a fare di più”, spiega. Il che, potrebbe includere l’invio di istruttori dell’Ue in Ucraina, ma solo dopo il ritiro delle truppe.

L’Alta rappresentante Ue si dice soddisfatta dell’ “ampio sostegno” dei 27 paesi membri a questa estensione dell’attuale mandato della missione militare dell’Ue in Ucraina. Tutti i paesi dell’Unione europea sono favorevoli, a eccezione dell’Ungheria. Gli europei lavorano sulle garanzie di sicurezza da fornire all’Ucraina dopo un’eventuale cessazione dei combattimenti e Bruxelles prevede di contribuire, in particolare rafforzando la sua missione di addestramento dei militari ucraini. Gli Stati Uniti, a lungo titubanti, hanno promesso in agosto di contribuire, ma senza inviare truppe americane sul suolo ucraino, sottolineando anche la necessità che gli europei garantiscano l’essenziale di queste garanzie di sicurezza per Kiev.

E mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky chiede all’Ue più velocità per il programma di acquisto delle armi americane, Kallas suggerisce che il Fondo europeo per la pace possa “fornire finanziamenti a sostegno di questo impegno”. “Può rimborsare agli Stati membri le armi acquistate per l’Ucraina, anche a sostegno delle iniziative Purl della Nato”. Pertanto, il continuo blocco dello European Peace Facility, insiste, “non è giustificato”: “Risolvere rapidamente la questione è importante per il lavoro tra l’Europa e gli Stati Uniti a sostegno dell’Ucraina, e le questioni bilaterali non devono ostacolare gli aiuti”, scandisce Kallas. “Gli aiuti all’Ucraina salvano vite umane. Dobbiamo continuare a intensificare i nostri sforzi”, precisa.

Intanto, da Riga, Ursula von der Leyen ricorda che se nel nuovo bilancio europeo appena proposto si parla di una spesa quintuplicata per la difesa, è perché è “giunto il momento di essere pronti”. In conferenza stampa insieme alla prima ministra Evika Silina, la presidente della Commissione europea sostiene che l’Europa è sulla “strada giusta”, ma il lavoro da fare è ancora lungo. Al Consiglio europeo di ottobre si farà ancora il punto sulla tabella di marcia al 2030. Su Putin, von der Leyen non fa sconti: “E’ un predatore”, attacca: “I suoi rappresentanti hanno preso di mira le nostre società per anni con attacchi ibridi e attacchi informatici, l’uso dei migranti come arma è un altro esempio”.

A Tolone, dopo un consiglio dei ministri franco-tedesco, Parigi e Berlino fanno sapere che continueranno a esercitare “pressioni” perché vengano imposte nuove sanzioni alla Russia. “Siamo pronti a farlo, ma anche da parte degli Stati Uniti d’America per costringere la Russia a tornare al tavolo delle trattative”, spiega Emmanuel Macron in conferenza stampa con Friedrich Merz. Il 18 agosto, Putin si era impegnato con Trump a incontrare Zelensky. Se questo incontro bilaterale non si terrà entro lunedì, ”credo che ancora una volta significherà che il presidente Putin si sarà preso gioco di Trump“ e ”questo non può restare senza risposta”, afferma Macron. Merz confessa di non farsi illusioni: “È possibile che questa guerra duri ancora molti mesi“, deplora. I due leader parleranno separatamente con il presidente americano ”questo fine settimana”. La prossima settimana terranno anche una nuova riunione della coalizione dei volontari con i loro omologhi di 30 paesi pronti a fornire garanzie di sicurezza a Kiev per evitare una ripresa del conflitto una volta che questo sarà terminato. Nel frattempo, in una dichiarazione congiunta, annunciano l’intenzione di fornire all’Ucraina ulteriori sistemi di difesa antiaerea, “alla luce dei massicci attacchi russi” sul Paese nelle ultime settimane. Il presidente francese si difende inoltre dall’accusa di essere “grossolano e volgare” mossa da Mosca per aver definito Putin un ‘orco’. Nega qualsiasi insulto ma giustifica gli epiteti assegnati a “un uomo che ha deciso di intraprendere una deriva autoritaria, autocratica e di condurre un imperialismo revisionista dei confini internazionali”.

Da domenica il presidente russo sarà in Cina, dove incontrerà anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a margine del vertice dell’Organizzazione di cooperazione di Shanghai. “La Turchia svolge un ruolo importante nel processo di risoluzione” del conflitto, spiega il consigliere diplomatico russo, Yuri Ushakov. La Turchia ha ospitato tre sessioni di colloqui tra Russia e Ucraina quest’anno, che però non hanno portato a progressi reali verso la pace.