ONDATA DI CALDO

Arriva l’estate di Scipione: Solstizio da record a oltre 40°C

Al via la prima ondata di caldo del 2023 con l’anticiclone africano Scipione. Da oggi fino a venerdì la canicola sarà opprimente, si toccheranno valori record oltre i 40°C e ci sarà anche tanta umidità. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, informa che, a partire da oggi, “il termometro si impennerà, dapprima su Sardegna, Toscana e Lazio poi su tutta l’Italia. Una massa d’aria subtropicale sta risalendo dal Sahara, dall’Algeria verso il Mediterraneo: scorrendo sopra il Mare Nostrum, acquisterà umidità e si espanderà dalla Sardegna verso il Centro e poi anche sul resto del nostro Paese”.

Staremo per 4 giorni sotto la Gobba del Cammello, come viene chiamato in gergo il promontorio di alta pressione collegato all’anticiclone africano. Quando arriva l’Anticiclone delle Azzorre, da Ovest, dall’Oceano Atlantico, il caldo è sopportabile con picchi di 32-34°C, ma a basso contenuto di umidità; quando arriva l’anticiclone africano da Sud, dal Sahara, il caldo è insopportabile con picchi di 35-39°C e tanta umidità nell’aria.

Con questa prima ondata di caldo del 2023 saliremo anche oltre i 40°C, sono previsti picchi di 43°C nella Sardegna sudoccidentale: questo caldo, improvviso, imperante e fastidioso è legato al periodo, siamo a 24 ore dal Solstizio e le giornate sono lunghissime, il sole è presente sopra l’orizzonte per almeno 15 ore e scalda continuativamente.

Nel dettaglio, dal punto di vista delle previsioni, è prevista solo una maggiore nuvolosità nelle prossime ore sul fianco occidentale: si tratterà perlopiù di velature causate anche dalla sabbia del deserto che risalirà insieme al caldo dall’Algeria. In pratica i cieli saranno a tratti giallognoli, ma ciò non impedirà al sole di riscaldare in modo consistente tutta la colonna troposferica.
Questo riscaldamento violento dell’aria porterà nel pomeriggio di oggi alcuni valori ‘magrebini’, localmente 10 gradi oltre la media del periodo: Oristano 40°C; Carbonia 37; Bolzano e Siracusa 35; Ferrara, Foggia, Forlì, Nuoro, Rovigo, Sassari e Taranto 34; Agrigento, Bologna, Catania, Firenze, Mantova, Padova e Pesaro 33. Domani la ‘schedina dei numeri massimi’ vedrà un ulteriore aumento: Oristano 41°C; Carbonia 39; Bolzano e Nuoro 38; Siracusa e Taranto 37; Agrigento, Ferrara, Foggia, Forlì e Rovigo 36; Bologna, Catania, Firenze, Matera, Padova e Pesaro 35. Infine, da giovedì, nella ‘lista delle città roventi’ entrerà anche Roma con 37°C e, mentre anche Firenze e Terni raggiungeranno i 37°C, Bari e Barletta schizzeranno addirittura a 38°C all’ombra.

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Italia ancora ostaggio dei temporali: rischio alluvioni lampo

L’anticiclone africano quest’anno fatica a imporsi sull’Italia: nella settimana appena iniziata dovremo ancora fare i conti con tanti temporali, poi da mercoledì potrà arrivare anche un insidioso vortice che condizionerà il tempo su molte regioni, col rischio che possano formarsi dei fenomeni estremi come grandinate e nubifragi.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it comunica che nella giornata odierna forti temporali potranno interessare l’arco alpino (e vicine pianure del Nordovest) e buona parte del Centro Sud a causa dell’ingresso di aria fredda in quota che destabilizzerà non poco l’atmosfera, con la possibilità pure di locali grandinate tra pomeriggio e sera specie su Lazio e Campania.

Da mercoledì 14 poi l’ex-ciclone (simil uragano) Oscar in arrivo dall’Atlantico farà il suo ingresso sul Mediterraneo andando ad interagire con correnti fresche in discesa dal Nord Europa e il caldo umido già presente sul nostro Paese: si tratta di una configurazione molto pericolosa per l’Italia poiché rischia di prender vita un insidioso ciclone mediterraneo. A causa del movimento antiorario delle correnti, il vortice richiamerà a sé aria calda dai quadranti meridionali che, dopo aver attraversato il mare e caricatosi di umidità, fornirà un surplus di carburante per eventi meteo estremi.
Secondo gli ultimi aggiornamenti del Centro Europeo, il rischio è che si verifichino nubifragi e in casi estremi pure le cosiddette ‘alluvioni lampo’ che solitamente interessano fasce ristrette di territorio scaricando al suolo ingenti quantità d’acqua. Maggiormente coinvolte dal maltempo saranno inizialmente la Sardegna, dove potranno verificarsi dei nubifragi particolarmente intensi e poi il Centro-Sud e la Sicilia, dove anche qui localmente potrebbe cadere fino ad oltre 2/300 l/mq di pioggia in pochissimo tempo, l’equivalente delle precipitazioni attese in oltre 2 mesi. Entro venerdì 16 lo scenario non cambierà di molto e il maltempo raggiungerà anche il Nord Est con il suo carico di piogge abbondanti e temporali.

Per quanto riguarda le temperature, le colonnine di mercurio saranno destinate a subire una prima generale flessione già da martedì 13 sulle regioni del Nord e su parte del Centro, per effetto dell’approssimarsi all’Italia del vortice di bassa pressione: i valori termici, nel giro di 24 ore, potranno calare anche di 6-8°C soprattutto sulle regioni centro-settentrionali, scendendo così al di sotto della media del periodo in molte città.

pioggia

Temperature sotto la media e ancora pioggia: niente caldo fino al 21 giugno

Dopo un mese di maggio fresco e piovoso, anche giugno è iniziato con temporali e temperature sotto la media del periodo. L’alta pressione è totalmente assente, come non accadeva da anni in questa stagione.

Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma che “l’Anticiclone delle Azzorre staziona da giorni sulle Isole Britanniche e là resterà ancora per un po’, spingendo migliaia di inglesi verso le spiagge: l’ultimo weekend ha visto il Canale della Manica preso d’assalto dai bagnanti; nel frattempo pure l’Anticiclone Africano è lontano dall’Italia e resta pigramente a casa sua“.

L’assenza dei due principali campi di alta pressione lascia l’Italia nella famosa ‘Palude Barica’, un’area dove il tempo resta instabile con frequenti temporali che scoppiano da Nord a Sud. “Un semplice lavoro di memoria – dice Tedici – ci ricorda però che da anni non registravamo temperature così gradevoli: in questi giorni, nel 2022, avevamo addirittura già superato i 40°C. Senza l’Anticiclone Africano si respira, si sta decisamente bene: ma quanto dureranno queste temperature ottimali, quando arriverà questa figura subtropicale associata all’afa e alla canicola?”.

Le mappe meteorologiche non vedono arrivare il caldo africano asfissiante almeno fino al 21 giugno, fino all’inizio dell’estate: “Chissà – commenta il meteorologo – se quest’anno il caldo afoso sarà puntuale con il solstizio. Sarebbe un’ottima notizia respirare per altre 2 settimane e allentare un po’ il pericolo di ondate di calore lunghissime, come quelle registrate nel 2022“. E sul fronte della siccità nelle ultime 5 settimane la situazione è migliorata decisamente.

Il tempo dunque resterà ancora instabile, con acquazzoni sia oggi che domani a ridosso dei rilievi, e nelle prossime ore anche su Nord-Est, versante adriatico e Sicilia. In seguito da giovedì fino al weekend avremo una situazione più soleggiata, con cieli sereni o poco nuvolosi al mattino e temporali pomeridiani nelle zone interne; farà anche un po’ più caldo e al Sud arriveremo anche oltre i 30°C. Ma l’anticiclone africano riuscirà solo a sfiorare le regioni meridionali, probabilmente a metà mese arriverà addirittura un’altra Palude Barica a riportare condizioni piovose.

Ponte del 2 giugno con frequenti temporali e senza eccessi di caldo

Il primo giugno inizia l’estate meteorologica, in prevalenza per motivi statistici: è infatti più immediato calcolare valori medi di un periodo definito e sempre uguale, in questo caso dal 1° giugno al 31 agosto. L’inizio della stagione estiva astronomica è invece definito dal solstizio, che non cade sempre nello stesso giorno ma in genere o il 20 o il 21 giugno, mentre la fine è definita con l’equinozio d’autunno oscillante perlopiù tra il 22 ed il 23 settembre. Quest’anno le date ufficiali dell’estate astronomica sono: inizio mercoledì 21 giugno ore 16.57, fine sabato 23 settembre ore 08.49. Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, in questo intreccio di date vede una possibile associazione: forse il caldo africano arriverà proprio con l’inizio dell’Estate astronomica, fino ad allora non è escluso che le temperature restino su valori medi e con frequenti temporali. L’alta pressione infatti staziona saldamente sul Nord Europa dove si registra un eccezionale ed anomalo deficit di piogge per il periodo.

In sintesi, inizia l’estate meteorologica con condizioni totalmente primaverili, saranno ancora frequenti i temporali almeno fino a metà giugno. Invece dal solstizio del 21 giugno potremmo entrare in una fase più calda e simile agli scorsi anni: non è però una gran bella notizia qualora si verificasse, ricordiamo ad esempio che nel 2022 il ponte del 2 giugno vide già i primi 40°C ad Alghero, con 36°C anche a Firenze e Roma, e tutti i mesi estivi furono un forno insopportabile.

Nel dettaglio, intanto, le giornate proseguiranno simili tra loro e simili alle ultime del mese di maggio con frequenti temporali e temperature massime anche sotto i 30°C. I fenomeni più intensi giovedì sono previsti nel pomeriggio, in particolare sul versante tirrenico del Centro-Sud e sulle Isole Maggiori. La Festa della Repubblica vedrà pochissime variazioni sul tema, con una mattinata poco nuvolosa ed un pomeriggio scoppiettante: i temporali sono attesi più o meno sulle stesse zone del primo giugno.

Qualcosa cambierà, purtroppo, nel weekend con l’arrivo di una perturbazione: sono attese piogge diffuse al Centro-Nord, localmente anche al mattino: non si tratterà dunque di temporali pomeridiani come nei primi due giorni di giugno. Sabato i fenomeni principali interesseranno le zone a ridosso dell’Appennino e delle Alpi, ma anche le pianure adiacenti: non si escludono purtroppo nuove piogge in Emilia Romagna. Al Sud invece il contesto sarà più caldo e solo a tratti con acquazzoni. Anche domenica 4 giugno vedrà piogge al Centro-Nord, seppur a macchia di leopardo, non escluse però ancora una volta anche al mattino; da Roma in giù invece la previsione promette bene con prevalenza di sole e condizioni decisamente migliori. Difficilmente andremo sopra i 30°C nei prossimi giorni, un anno fa durante il Ponte del 2 giugno arrivammo a 40°C all’ombra: abbiamo 10°C di vantaggio rispetto al caldo insopportabile, e si spera di gestire questo vantaggio per più tempo possibile.

piogge al sud/imago

Italia in balia di fulmini e acquazzoni: maltempo previsto fino a metà giugno

Temporali sempre più frequenti e diffusi al ritmo medio di 3000 fulmini l’ora: l’Italia è bersagliata da saette e rovesci, più diffusi al Centro-Sud, ma anche al Nord-Ovest. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma che “è tutta colpa dell’Anticiclone delle Azzorre che quest’anno si è diretto verso l’Europa settentrionale lasciando scoperto il Mediterraneo. Anche l’Anticiclone Africano è il grande assente del periodo: in altre parole, dai Balcani alla Spagna, passando per l’Italia, si contano temporali molto intensi e numerosi”.

Le piogge, e a tratti anche la grandine, stanno colpendo in particolare la terraferma: il mare non è ancora così caldo e registra un minor numero di temporali; normalmente i bacini italiani vengono interessati in modo maggiore da questi fenomeni dalla fine dell’estate.

Ma attenzione, i temporali ci accompagneranno ancora per molto tempo: l’alta pressione centrata sul Nord-Ovest europeo permetterà l’ingresso di aria fresca ed instabile dall’area polacco-ucraina. Fino a quando il blocco anticiclonico non si ritirerà verso l’Oceano Atlantico, o finché l’Anticiclone Africano non si espanderà dal Maghreb verso il nostro Paese, avremo temporali. “Al momento – dice Tedici – la previsione dei principali centri di calcolo e del nostro modello meteorologico a lunga scadenza indica l’elevata possibilità di avere l’Anticiclone delle Azzorre nella stessa posizione almeno fino a metà giugno”.

In sintesi ci sarà tempo instabile per altri 15 giorni, con cieli azzurri al mattino e frequenti temporali nel pomeriggio; analizzando ulteriori mappe meteorologiche risulta addirittura che anche dal 15 al 30 giugno le temperature potrebbero rimanere sotto la media del periodo, mentre il cielo scaricherebbe frequenti acquazzoni a macchia di leopardo su gran parte dell’Italia.

Insomma, dopo un mese di maggio tempestoso e fresco, anche giugno potrebbe essere mite e temporalesco. Ma c’è una buona notizia: continuano le piogge fondamentali per l’agricoltura e non solo, ci saranno temperature massime intorno ai 27-29°C, senza notti tropicali e afa soffocante in città.

Alluvione

Negli ultimi 50 anni 12mila disastri meteo con 2 milioni di vittime

Eventi meteorologici, climatici e idrici estremi hanno causato 11.778 disastri segnalati tra il 1970 e il 2021, con poco più di 2 milioni di morti e 4.300 miliardi di dollari di perdite economiche. E’ quanto afferma l’Organizzazione meteorologica mondiale, che fa parte dell’Onu, precisando che le perdite economiche sono aumentate, ma il miglioramento dei sistemi di allerta precoce e la gestione coordinata delle catastrofi hanno ridotto il numero di vittime umane nell’ultimo mezzo secolo. Oltre il 90% dei decessi segnalati a livello mondiale si è verificato nei Paesi in via di sviluppo. I soli Stati Uniti hanno subito danni per 1.700 miliardi di dollari, pari al 39% delle perdite economiche a livello mondiale nei 51 anni. Ma i Paesi meno sviluppati e i piccoli Stati insulari in via di sviluppo hanno subito un costo sproporzionato rispetto alle dimensioni delle loro economie.

Oltre il 60% delle perdite economiche dovute a disastri legati al tempo, al clima e all’acqua sono state registrate nelle economie sviluppate. Tuttavia, in più di quattro quinti di questi disastri le perdite economiche sono state equivalenti a meno dello 0,1% del prodotto interno lordo (Pil) delle rispettive economie. Non sono stati segnalati disastri con perdite economiche superiori al 3,5% dei rispettivi Pil. Nei Paesi meno sviluppati, il 7% dei disastri per i quali sono state segnalate perdite economiche ha avuto un impatto equivalente a più del 5% dei rispettivi Pil, con diversi disastri che hanno causato perdite economiche fino a quasi il 30%. Nei Piccoli Stati insulari in via di sviluppo, il 20% dei disastri per i quali sono state segnalate perdite economiche ha avuto un impatto equivalente a più del 5% dei rispettivi Pil, con alcuni disastri che hanno causato perdite economiche superiori al 100%.

L’Omm ha pubblicato i nuovi risultati in vista del Congresso meteorologico mondiale quadriennale, che si aprirà il 22 maggio con un dialogo ad alto livello sull’accelerazione e l’intensificazione delle azioni per garantire che i servizi di allerta precoce raggiungano tutti gli abitanti della Terra entro la fine del 2027. L’iniziativa delle Nazioni Unite Early Warnings for All è una delle principali priorità strategiche che saranno approvate dal Congresso meteorologico mondiale, il massimo organo decisionale dell’Omm. La sessione di alto livello sarà aperta dal presidente svizzero Alain Berset e riunirà i massimi rappresentanti delle agenzie delle Nazioni Unite, delle banche di sviluppo, dei governi e dei servizi meteorologici e idrologici nazionali responsabili dell’emissione di allarmi precoci.

Le comunità più vulnerabili purtroppo sopportano il peso dei rischi legati al tempo, al clima e all’acqua“, ha dichiarato il segretario generale dell’Omm, Petteri Taalas. “La gravissima tempesta ciclonica Mocha ne è un esempio. Ha causato devastazioni diffuse in Myanmar e Bangladesh, colpendo i più poveri tra i poveri. In passato, sia il Myanmar che il Bangladesh hanno subito un bilancio di decine e persino centinaia di migliaia di morti. Grazie all’allerta precoce e alla gestione dei disastri, questi tassi di mortalità catastrofici sono ormai fortunatamente storia passata. Gli allarmi precoci salvano le vite”, ha aggiunto.

piogge al sud/imago

Meteo, ciclone esplosivo sull’Italia: forte maltempo per giorni

La settimana appena iniziata sarà instabile e perturbata a più riprese, da Nord a Sud; insomma, la primavera sta mostrando tutto il suo lato più eclettico, e all’orizzonte non si vedono figure anticicloniche tali da dispensare un lungo periodo di stabilità atmosferica. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, comunica che questa fase di acuto maltempo prende origine da una vasta area di bassa pressione presente sull’Europa, che per tutta la settimana continuerà a pilotare masse d’aria di origine polare verso il bacino del Mediterraneo. Le correnti fredde in ingresso andranno ad alimentare una ciclogenesi esplosiva sul mar Tirreno. Non è un termine inventato, bensì una precisa definizione meteorologica: un ciclone bomba (o, appunto, ciclogenesi esplosiva) avviene quando un’area di bassa pressione posta alle medie latitudini vede la pressione atmosferica scendere nel suo minimo barico ad una velocità di almeno un millibar (hPa) all’ora per almeno 24 ore. Nella pratica questo si traduce in precipitazioni abbondanti, anche sotto forma di nubifragio e violente raffiche di vento.

Il rischio collegato a queste configurazioni è che si verifichino eventi meteo estremi come nubifragi e, nei casi più eccezionali, le cosiddette ‘alluvioni lampo’ che solitamente interessano fasce ristrette di territorio, scaricando al suolo ingenti quantità d’acqua.

Secondo gli ultimi aggiornamenti saranno maggiormente a rischio le regioni del Nord Est e quelle tirreniche del Centro Sud dove localmente potrebbe cadere fino ad oltre 200/300 l/mq di pioggia in pochissimo tempo, l’equivalente cioè delle precipitazioni attese in oltre 2 mesi. Andrà prestata particolare attenzione anche ai burrascosi venti che soffieranno lungo le coste tirreniche con punte ad oltre 120 km/h (raffiche quindi da Uragano, secondo la scala Beaufort) e il rischio più che concreto di mareggiate specie lungo i litorali di Lazio, Campania e Calabria.

In ultimo, tornerà anche a cadere la neve sulle nostre montagne: complice le temperature tutt’altro che calde: i fiocchi bianchi potrebbero scendere fin verso i 1400/1500 metri di quota sulle Alpi centro orientali. Un evento di tutto rispetto per essere ormai a metà maggio e che non capita da alcuni anni.

Meteo, arriva l’autunno di maggio: pioggia e temperature in picchiata

Un anno fa, durante questi primi giorni di maggio, iniziava una lunghissima fase rovente e persistente che sarebbe durata fino a settembre: un caldo estivo esagerato, con picchi oltre i 40°C all’ombra, una canicola record per molte aree del nostro Paese. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, indica invece in queste ore “un clamoroso ribaltone rispetto ad un anno fa: sta per iniziare una lunga fase dal sapore quasi autunnale con tantissime piogge e temperature massime spesso inferiori ai 20°C. Maggio dunque si travestirà da novembre e regalerà giornate fresche e piovose”.

Alla fine dello scorso inverno, ancora una volta drammaticamente siccitoso specie al Nord-Ovest, spiega, “indicavamo i mesi di aprile e maggio come l’ultima speranza di trovare piogge abbondanti contro il deficit idrico, prima di entrare nella calda e secca estate italiana. Ebbene, sembra che, in extremis, il tempo ci voglia aiutare a risolvere, o quanto meno ad alleviare, il problema della siccità nei prossimi 10 giorni”.

Da stasera scenderanno piogge benefiche, lente, diffuse e con un tasso di infiltrazione maggiore rispetto ai temporali forti della giornata di ieri; un altro ciclone nord atlantico entrerà, infatti, in Italia proprio dal Nord-Ovest, mentre qualche fenomeno residuo interesserà Sicilia e Calabria per un precedente ciclone in spostamento verso la Libia.

Nella giornata di mercoledì 10 maggio, sono attese precipitazioni diffuse su gran parte dello Stivale, con i fenomeni più intensi tra Emilia Romagna e Alte Marche: “qui purtroppo – dice Tedici – dobbiamo segnalare che le piogge non saranno benvenute, infatti cadranno spesso su zone altamente vulnerabili dopo l’alluvione del 2-3 maggio: in pratica i terreni di queste aree sono saturi e il rischio idrogeologico è alto per il distacco, ancora possibile, di qualche frana”.

Ma il maltempo non cesserà: nelle giornate di giovedì e venerdì le piogge cadranno ancora diffuse al Centro-Nord, mentre al Sud potremo assistere ad un parziale miglioramento; al meridione avremo anche una temporanea risalita delle temperature, temperature che resteranno invece spesso inchiodate sotto i 20 gradi di massima sul resto del territorio: questo mix di pioggia e fresco ci farà tornare indietro nel tempo, almeno di 6 mesi… a novembre, con giacconi impermeabili e ombrelli aperti.

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Inizia l’estate: sole e caldo nel weekend, ma poi tornano piogge

Come un anno fa, a maggio inizia l’estate: il weekend sarà caldo e soleggiato quasi ovunque con picchi di 30°C anche al Nord, ma poi non mancheranno delle grosse sorprese. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma l’espansione di un robusto campo anticiclonico di matrice subtropicale verso l’Italia: almeno fino a domenica, le temperature assumeranno un sapore estivo, garantendo finalmente un ottimo weekend per la tintarella, per le prime gite al mare o scampagnate in collina e montagna. Insomma, buone notizie dopo una fase di forte maltempo e freddo anomalo.

Nelle prossime ore, la posizione dell’anticiclone africano diventerà sempre più invadente anche in Italia con cieli sereni e massime gradevoli, dai 26°C di Carbonia e Firenze fino ai 28°C di Bolzano. La giornata più calda sarà quella di domani con i 27°C di Milano e Pavia e i 29°C di Bolzano, ma localmente toccheremo anche i 30°C, specie in Sardegna. Come detto, però, non mancheranno delle grosse sorprese: una perturbazione atlantica, che potrebbe guastare il tempo anche durante l’incoronazione di Carlo III, scenderà verso l’Italia già domenica pomeriggio portando dei temporali sulle Alpi e poi in serata verso le pianure adiacenti.

La nuova settimana vedrà dunque un nuovo ribaltone estremo, facendoci subito dimenticare l’anticipo d’estate. Quest’anno purtroppo le correnti nord europee, instabili e fredde, non ci vogliono lasciare in pace: un ciclone dalla Norvegia porterà un primo parziale peggioramento lunedì. Poi, soprattutto da mercoledì, sono previste piogge intense, anche sulle zone colpite dalla recente alluvione emiliano-romagnola. Un vortice che, vagando tra l’Alto Adriatico e i Balcani, potrebbe condizionare con maltempo diffuso la situazione meteo della prossima settimana, riportando temperature massime di 20°C, decisamente sotto la media del periodo e a ciò a cui ci siamo abituati negli ultimi anni.

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Meteo, il ciclone resiste fino a domani poi arriva il clima estivo

Un vortice ciclonico sta tenendo sotto scacco molte regioni italiane; il suo movimento da nord verso sud farà sì che nei prossimi giorni il maltempo si sposterà sempre più verso le regioni meridionali, liberando dalle piogge il Nord. L’influenza del ciclone sarà attiva e importante almeno fino a mercoledì poi, per qualche giorno, tornerà l’alta pressione.

Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it avvisa che nella giornata odierna avremo condizioni di maltempo diffuso al Nordest e su gran parte del Centro-Sud. Le precipitazioni potranno presentarsi anche sotto forma di temporale con grandine e addirittura di nubifragio sull’Emilia Romagna e sulla Calabria tirrenica. Al Nordovest il tempo comincerà a migliorare gradualmente a partire dal Piemonte e dalla Liguria. Grazie a questo miglioramento le temperature torneranno a misurare valori miti, rimarranno ancora piuttosto fresche dove agirà il maltempo.

Nella giornata di mercoledì si avrà un ulteriore miglioramento al Nord dove il sole sarà prevalente, mentre il maltempo continuerà a colpire diffusamente il medio e basso Adriatico, il resto del Sud e localmente anche il Lazio. Per avere un deciso e più ampio miglioramento dovremo aspettare giovedì quando il sole sarà prevalente al Centro-Nord e dal pomeriggio anche al Sud. Sarà da questa giornata infatti che un promontorio di alta pressione avanzerà deciso sull’Italia, garantendo non solo un tempo soleggiato, ma anche un importante aumento delle temperature.

Oltre al maltempo saranno anche le temperature che diventeranno le protagoniste dei prossimi giorni, infatti grazie al maggior soleggiamento e nel contempo all’aria più calda che alimenterà l’alta pressione i valori termici diurni saliranno facilmente oltre i 23°C al Nord, in Toscana e in Sardegna. Tra giovedì e sabato prossimi si raggiungeranno addirittura picchi quasi estivi. Basti pensare che sulle valli dell’Alto Adige si toccheranno i 28°C, sulla Pianura Padana e in Sardegna i 25-26°C.

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